, che una volta volendo un servo profittarne per bere una bottiglia di vino, Galba s'alzò prontamente, e, Alto là, disse, o ragazzo, io non dormo per
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magnifico abito, tra questi due estremi, io dico, vi é una serie di sordidezze schifose e di eleganza affettate che un uomo saggio deve ugualmente sfuggire
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tutti i Greci: Io serbo delle corone d' ulivo per gli atleti, ma do mia figlia in matrimonio al pittore di questo quadro. V' ha di più: l'amore è di
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noto, era l' abito d' onore de' Romani: perciò era vietato agli esiliati di portarla nel loro esilio . . . Io non pretendo di sostituire le forme e i
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, è cosa alquanto sorprendente. Io non dirò a questi nuovi Paridi che dimenando i fianchi marciano profumati in un vortice di essenze odorose, e
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e credono del loro beante aspetto beneficare le genti io non dirò ciò che Vespasiano disse ad uno di loro: » Amerei meglio che tu puzzassi di aglio
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alla Congreve; e allorché io veggo
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Ora, sia che questi atti con finto animo si sfuggano, o con sincero, sarà sempre fuori di dubbio che lo sfuggirli dagli accennati mali ci libera. Io
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parole si occuparono. Un grammatico, cui venivano raccontate notizie che agitavano il mondo politico. Succederà quel che potrà, rispose; ma io tengo nel
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beneficio; 4.° Augurio di prosperità; 5.° Stima e cosiderazione in qualunque caso. Questi cinque fini dimostrano che alla parola complimento io associo
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io vo a fare lo stesso.» 6.° Un complimento eccessivamente verboso e fiorito riesce sospetto, poichè induce a credere che si ricorra ai colori
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encomiare da Ciniro di lei padre, gli dice: »................Ah ! padre » (Già d'appellarti d'un tal nome io godo), » Padre, il più grande, anzi il mio
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teneramente amata, per complimento di condoglianza disse al re: Il mio padrone ed io compiangiamo amaramente la perdita di madama la duchessa del Bar, e
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immediatamente al di sotto della nobiltà: essi significano: Io voglio entrare. I quattro colpi ripetuti due volte in modo staccato e fermo annunziano
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; egli va dunque a ritrovare il suo vicino e gli dice: Signore, io sento che vi lagnate di me; ciò non ostante, voi lo sapete, la sola noia di voi
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visitarci, ed anche scendere le scale se gli aspettiamo da molto tempo o sono persone alquanto ragguardevoli; Perciò io avvisa che abbia torto
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desiderio benevolo al principio, un tenero addio alla fine costituivano tutto il cerimoniale delle lettere romane: Se tu stai bene, ne godo; e io pure sto
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abbastanza avveduto nella scelta, ed è giusto che io porti la pena della mia ignoranza.
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. Non visitare un amico caduto in disgrazia è dimostrarsi più diretto dalla speranza che dalla stima, più amico della fortuna che della persona. Io non
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disse loro: Io vi ho uniti per ricevere i nostri consigli e mettermi in tutela nelle vostre mani. E questo un desiderio che non suole cadere nella mente
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esposta; giacché sembra che con siffatta azione quel fanciullo le dica: io non vi stimo un uomo, ma una cosa, e voglio farvi bersaglio al mio trastullo come
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» Oltraggio chiamo io l'alterigia, i modi » Superbi, usati a me dagli insolenti » Ministri, o amici, o consiglieri, o schiavi, » Ch' io ben non so
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' opposto, quando Augusto facea frugare in dosso ai senatori, pria d'ammetterli all'udienza, diceva loro in buon linguaggio: Credendovi io altretanti
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il continuo sforzo delle guance, delle labbra, delle mani, tendente a coprire, un difetto fisico palpabile, il che si riduce a dire agli astanti: Io
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genuflessioni. Altre volte correva per le strade seguito da una truppa di ragazzi cui gettava de'pomi per eccitarli a risse, e gridava: Io son Suwarow
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seriamente a suoi confratelli: Signori, io vi propongo di decretare che non parleranno qui più di quattro persone insieme; forse così riusciremo ad
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» rompe a mezzo col dire: La non è così: io so » l'ordine delle cose, e ve lo diró io; e dàlle dàlle » dàlle, non la finite più, tornando molte volte
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conversazione, non per sterilità nè per disprezzo, ma per tema d'infastidire i suoi ascoltanti, diceva: Quando io scrivo, nissun è obbligato a leggermi; ma
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inutili, empirsi la bocca d'acqua mentre lavorano. La loquacità delle donne, secondo che io ne giudico, a due fini d'alta importanza corrisponde. L'uno si é
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V. S.? lo chiamo pur voi il signor » tale. Ed anco non ebbi il mio luogo a » tavola ! E ieri non vi degnaste di venir per » me a casa, come io venni a
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trovavasi in collegio, divenne immediatamente lo scherno di tutti i suoi compagni. « Da prima, egli dice, io m'era » messo a pigliarne apertamente le
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la mia replica? Ebbene, non l'eviterete; io pubblicherò un libro che avrà per titolo: Risposta al silenzio di la Mothe. III. Lo spirito di
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piedi e disse: Signori, io dico tutto il contrario di quello che ha detto l'Alamanni. Rispose l'Alamanni: Oh! io non ho detto nulla. Subito disse
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giuramento che ho prestato, replicó il testimonio, io non vorrei cambiare il mio naso di rame colla vostra fronte di bronzo. - Un paesano del Berkshire
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il poeta; voi siete grande ed io son piccolo; voi siete bravo ed io poltrone; voi volete uccidermi? ebbene, eccomi morto. Egli disarmò il suo nemico
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de'dissoluti): Perdonate, replicò ella, io aspetto per leggerlo, che voi ne abbiate fatto un santo. Chi vorrebbe dare al frizzo di quella dama la taccia di
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Un principe volendo divertirsi a spese d'un suo cortigiano, ch'egli aveva impiegato in diverse ambascerie, lo rassomigliava ad un barbagianni. Io non
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siete nostri amici finché avete bisogno di noi; ma quando siete saziati, ci dimenticate. - Ah! non temete nulla, rispose ridendo l'abate: Io non vi
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sua missione, cercò di farsene dispensare. Non temete niente, gli disse Enrico, poiché se il re di Francia vi facesse morire, io farei abbattere la
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a farci ridere e nulla più. Io sono stanco a segno che non mi reggo in piedi, e voi mi consigliate di passeggiare? Che direste d' un uomo che per
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possa lo spirito innalzarsi sul sentimento del dolore e dominarlo: tanto peggio per esse. Al contrario io ho conosciuto un uomo di tempra forte, che
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un giorno Bourdaloue a ripetere le vaghe analogie sulla pretesa follia dei poeti, gli disse un po' causticamente: «Io so, mio » caro padre, quanto si
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profani. Appunto perché so che la pinzochera é inesorabile, io m'interpongo e chieggo pietà ora per l'uno ora per l'altro: tento l'apologia della moda
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dell'elettricità. L'opinione comune vuole (ed io l'aveva seguita nelle antecedenti edizioni di questo scritto) che l'uso delle carte da giuoco fosse ignoto pria
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, io vi svelerò la verità, gli disse: sappiate che lo schiavo ha proferito contro di voi le più eseorabili maledizioni, e questo signore vi vende una
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, indubitatamente, od altre simili che il dimostrassero irremovibile nella sua opinione. Io diceva piuttosto, egli soggiunge: Io credo, io suppongo, a me pare che
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al posto in cui io sono, non ne foste disceso per far delle candele. Anche il maresciallo de la Feuillade, tanto più soperchiatore con quelli che
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Tra i moderni v'additerei il poeta Despréaux, il quale, eccitato da un incisore a far qualche verso pel suo ritratto: Io non sono sì malaccorto
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si ride di noi, merita disprezzo maggiore un cinico che senza necessità viene a dirci: Io v'abbomino e vi detesto. Dunque tra la menzognera adulazione
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conoscono e vi stimano, vi credeva capace » di tal errore, ed io meno degli altri. E' vero che » i compagni sorpresero la vostra buona fede,o l'impeto
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