Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 IO  VIVA E PIÙ IN LÀ...
libriccino della mia esperienza, lascia, caro figlio, che  io  aggiunga di mio alcune parole, alcuni consigli tutti
alcune parole, alcuni consigli tutti materni: lascia, che  io  trascriva qui alcuni pensieri, che trovo sparsi qua e là e
della virtù insomma potè dirsi inutile ed inopportuno?  Io  credo di entrare nelle viste del generoso promotore del
attenendomi nel mio libro al concetto della moralità che  io  credo la vera, la sola, la fedele inspiratrice della
che la donna se non è un angelo è un mostro; ed io,...  io  vorrei fare del mio meglio ogni sforzo, affinchè tu
perfettamente poi nella società celeste, in Paradiso. Ora  io  non so, nè posso rifiutarmi al soavissimo incarico di
agli Apostoli da Gesù nostro:chi ascolta voi ascolta me,  io  ricevo la parola di Dio da chi ha diritto d'esserne
stessa:Tutto posso in Colui che mi conforta. I consigli che  io  detterò, mia cara giovinetta, io li trarrò tutti dai Cuori
conforta. I consigli che io detterò, mia cara giovinetta,  io  li trarrò tutti dai Cuori Santissimi di Gesù e di Maria, e
dell'anima tua. Potrò allora temere di andare errata?  Io  ti parlerò cuore a cuore, o damigella; io ti chiamerò coi
di andare errata? Io ti parlerò cuore a cuore, o damigella;  io  ti chiamerò coi dolcissimi nomi di amica, di sorella, ben
loro pietà le Gioje celesti della SS. Eucaristia. Oh! sì,  io  tratterò all'amichevole quelle anime che destinate forse un
cara patrona e protettrice, e quanto essi mi inspireranno  io  scriverò a gloria di Dio, al bene delle anime e per
è degnato di considerare non inutile l'opera mia. Mio Dio!  io  mi sento cadere sotto la gravezza dell'incarico, e temo,
Vieni con me, damigella cattolica, o piuttosto lascia che  io  venga teco, e t'accompagni e ti segua in ogni tua azione in
ed è nota soltanto a Dio. Se tu mi gradirai al tuo fianco,  io  ti seguirò dapprima nella vita dello spirito, con Dio; poi
da un incisore a far qualche verso pel suo ritratto:  Io  non sono sì malaccorto, rispose, da dir bene di me, né sì
già, detto e torno a ripetere che  io  nutro per gli avvocati, pei causidici la massima
gli avvocati, pei causidici la massima considerazione, onde  io  credo che mi sia lecito, in grazia di questa benigna
tendenza, il fare una domanda relativa a un dubbio che  io  desidero vedermi risolto in loro favore; giacché io sarei
che io desidero vedermi risolto in loro favore; giacché  io  sarei davvero crucciato di dover perdere un'illusione che
dell'eloquenza e, se fa d'uopo, con non vere testimonianze;  io  vorrei un po' sapere come si possa riuscire a spiegare
a norme alquanto diverse nell'esercizio dell'arte loro,  io  farò cenno, per non suscitare, standomi in paese, della
conseguenza di aver esercitata la menoma pressione perché  io  ne cantassi le lodi. La virtù, dovunque si consideri, è
civiltà, coi morti! Voi vedete che cosa  io  intenda per questa parola applicata ad esseri che non sono
sono più fuorché nelle nostre memorie e nei nostri cuori.  Io  non entro in considerazioni di filosofia e di religione, io
Io non entro in considerazioni di filosofia e di religione,  io  non parlo di convinzioni e di credenze. Certo è soave il
Oltraggio chiamo  io  l'alterigia, i modi » Superbi, usati a me dagli insolenti »
» Ministri, o amici, o consiglieri, o schiavi, » Ch'  io  ben non so come a nomar me gli abbia » Quei che intorno ti
si mettano sulle difese, signori.  Io  non ho la menoma intenzione di dare degli insegnamenti agli
Signora, mio marito ed  io  saremmo felici di riceverla con l'Ingegnere uno dei
palla la volle visitare; lei sarebbe morto di spavento, ma  io  sono stato lì, fermo al fuoco, io: e se questo braccio non
di un Ulano; lei si sarebbe strutto solo a vederlo; ma  io  l’ho disarmato e fatto prigioniero: e se questa finestra è
ad entrarvi ….. Oh, sa adesso quel che le vo’dire? Che  io  qualche cosa di buono l’ho fatta, io, mentre lei non fa che
il pane a ufo. Sa dunque quello che c’è di nuovo? Che  io  mi sono guadagnata questa brava medaglia d’oro, che mi fa
pei dispregiatori, come lei. Dunque la faccia finita, che  io  non son uso di lasciarmene dire…. - Bravo! e ben ti sta,
crine irto e rabbuffato, chiamano superbamente filosofia.  Io  credo che la filosofia c' entri qui come Pilato nel Pater
pure stiracchiare colle tenanaglie il senso della parola  io  dirò più volontieri filosofo colui che non favorito della
il cappello un po' vecchio. Miei cari, non è bisogno che  io  vi dica quale dei due esempi proposti dovete imitare; solo
ospiti a pranzo e la mamma ci tiene assolutamente a che  io  non manchi, ma ogni mio pensiero sarà con voi! Ancora mille
vi spaventate all'aprir questo libro che con tanto cuore  io  scrivo per voi, poichè mentre Gesù buono è venuto in terra
in terra a portare una legge tutta di carità, non voglio  io  essere apostola del terrore. Oh! no, la religione nostra
le nostre forze, ma le ristora, le rinfranca. Neppure  io  vorrei paragonarla ad una catena d'oro, poichè la catena
di avere mai sempre la tranquillità e la pace nel cuore.  Io  non ho in mente di consigliarvi nè opere grandi, nè eroici
alla quale tutte dobbiamo tendere, poichè certamente voi ed  io  vogliamo andare in Paradiso, e lassù non si entra, no
cara Regina dei vergini; voglio farmi subito santa, poichè  io  non sono padrona del tempo, il tempo può sfuggirmi e mi può
tempo può sfuggirmi e mi può incogliere la morte prima che  io  sia divenuta santa... E poi? Allorchè riconosciamo buona ed
carissime, non vi spaventate delle proteste di santità che  io  voglio strappare dalle vostre labbra. No, non vi
Questi cinque fini dimostrano che alla parola complimento  io  associo un'idea alquanto diversa da quella del volgo, il
per la prima volta dinanzi a Luigi XIV, gli disse: Sire,  io  non farò alcun complimento a V.M., giacché non ne ho
per i fanciulli e l'ufficio di educatore mi parve sublime.  Io  adempiva simile ufficio da qualche anno verso Giacomo e
e Giulio Porro, due giovanetti di belle speranze e che  io  amava come figli miei e come tali avrò sempre. Dio sa
e come tali avrò sempre. Dio sa quante volte in carcere  io  pensai a loro! quanto mi affliggessi di non poter compiere
e muto, figlio di genitori colpiti dalla legge. «Non avrò  io  fatto, scriveva egli, un'opera buona se avrò contribuito ad
dargli l'abitudine dei sentimenti onorevoli? Appena sentivo  io  lo strillo del mio mutolino, che mi si rimescolava il
umana dell'innocenza è sempre rispettabile: così dicevo  io  e lo guardavo ogni giorno più con amore e mi pareva che
cosa pressochè impossibile colle abitudini della giornata!  Io  credo prima di tutto indispensabile stabilire che cosa sia
cui Filotea vorrei fosse il tuo manuale favorito; ma, ove  io  non mi fermassi a parlartene alquanto distesamente, tu
a parlartene alquanto distesamente, tu potresti credere che  io  lo credessi superfluo. Tenteró adunque di schizzarti quanto
di schizzarti quanto trovo utile al caso tuo, e siccome  io  sottometterò al magistero ecclesiastico competente questo
tu lo vedrai stampato potrai credergli, e pensare che non  io  ti parlo, ma Iddio, del quale io sono organo indegnissimo,
e pensare che non io ti parlo, ma Iddio, del quale  io  sono organo indegnissimo, ma fedele. Madonna cara,
La meditazione non è altro che la preghiera, poichè  io  penso non vi sia vera preghiera che non sia altresì una
Meditare vuol dire pensare, riflettere, e quando  io  dico pregare, voglio dire pensare, riflettere a Dio,
o piuttosto non si dovrebbero fare ogni volta che si prega?  Io  non esigo che tu prenda ogni giorno un libro stabilito, che
di meditazione, com'è prescritto ai claustrali... No,  io  non lo pretendo da te, perchè Gesù buono non lo pretende, e
recarviti, quando dici le tue preghiere del mattino.  Io  crederei che se hai una natura molto vivace, potrebbero
meditazione, gli è nella speranza che tu non li lasci mai.  Io  non so se ti piacerà meditare colla testa tua e parlare a
ti venisse in mente di meditare anche solo il Padre nostro,  io  sono sicura non ti mancherebbe materia per cento anni, se
che sarebbe non solo un peccato, ma un vero sacrilegio, se  io  non to ne intrattenessi partitamente. Io dico, per esempio:
sacrilegio, se io non to ne intrattenessi partitamente.  Io  dico, per esempio: Padre, e dicendo Padre penso alla bontà
tenerezza che dalla maestà, e c'insegna a dir Padre. Quando  io  dico Padre, penso adunque che il Signore mi ha messa al
i suoi figli, a soccorrerli, a confortarli, ed allora  io  mi butto nelle braccia del Padre mio e gli dico: Signore,
Signore, Tu sei il mio Padre, il mio Dio, il mio tutto,  io  Ti amo, io voglio Te solo, io aspetto da Te tutto quello
Tu sei il mio Padre, il mio Dio, il mio tutto, io Ti amo,  io  voglio Te solo, io aspetto da Te tutto quello che mi
il mio Dio, il mio tutto, io Ti amo, io voglio Te solo,  io  aspetto da Te tutto quello che mi bisogna. E siccome un
che mi bisogna. E siccome un padre inspira confidenza,  io  confido tutte le mie pene al mio Padre celeste, gli espongo
superba natura hai creato per me! E vi sarà mai cosa che  io  non sia pronta a fare per Te? Signore, che volete Voi che
non sia pronta a fare per Te? Signore, che volete Voi che  io  faccia?
in diverse ambascerie, lo rassomigliava ad un barbagianni.  Io  non so bene chi mi rassomigli, rispose il cortigiano: tutto
negata, a cura di Franco Basaglia Giorgio Faletti,  Io  uccido Giorgio Faletti, Io sono Dio Giorgio Faletti, Pochi
Franco Basaglia Giorgio Faletti, Io uccido Giorgio Faletti,  Io  sono Dio Giorgio Faletti, Pochi inutili nascondigli Rita
! padre » (Già d'appellarti d'un tal nome  io  godo), » Padre, il più grande, anzi il mio pregio solo » E'
Al core » Degno sprone sarammi il parlar tuo, » Per farmi  io  quale or tu mi credi o brami, » Sposo a Mirra e tuo genero,
basta dire:  io  faccio questo e quest'altro a fin di bene. Bisogna avere
col titolo di Breviario ad uso dei sanitari d'Italia.  Io  sarei tentato di estrarne la parte sociale che forma i due
noterella di Scipione che riflette la proprietà letteraria,  io  non voglio correre il rischio di buscarmi un processo da
dell'amico per avergli rubata la farina del suo molino. Ma  io  posso per altro, senza ledere le convenienze dell'amicizia
sani ed ammalati, dottori e non dottori a provvederselo.  Io  sto loro garante che essi si tireranno in casa un amico che
Lo narra nella Leggenda Aurea Giacomo da Voragine, e  io  non ho difficoltà a crederlo. Al principio del secolo
seni della vergine e martire, assolutamente autentico, e  io  non stento a credere nemmeno a questo. Spero che ci sia
ora  io  concludo queste pagine con la vaga e non piacevole
— chi ha bisogno di un consiglio di cortesia? Nessuna. Ma  io  penso che questo libro dalle loro mani può passare ad
gentili, E' meglio intenderci subito, non è vero?  Io  non vi presento un galateo cattedratico, pesantuccio, fatto
a una congrega di screanzati. Ed ecco perchè l'Editore ed  io  abbiamo pensato di offrirvi un libro possibilmente
ripete: "L'arte della cortesia è l'arte di farsi amare" ed  io  aggiungo: "L'arte di farsi amare è l'arte della felicità".
va dunque a ritrovare il suo vicino e gli dice: Signore,  io  sento che vi lagnate di me; ciò non ostante, voi lo sapete,
sapete, la sola noia di voi stesso vi condusse a visitarmi.  Io  vi ho ricevuto alla meglio che mi è stato possibile, io che
Io vi ho ricevuto alla meglio che mi è stato possibile,  io  che non m'annoiava punto; l'obbligo è dunque dalla parte
dovete por fine a lamenti che null' altro provano fuorché  io  non ha come voi il bisogno delle visite l'inumanità
lagrime agli occhi al possidente, e gli disse: « Dio sa se  io  sono grato ai vostri benefizi; ma io non ne posso godere
gli disse: « Dio sa se io sono grato ai vostri benefizi; ma  io  non ne posso godere fino a che mio padre avrà bisogno di
bisogno di faticare a quel modo. Egli è debole e vecchio :  io  non son più bambino, e lo devo aiutare. » Ciò detto, balzò
disse: « Mio figlio, mio caro figlio ; da quel giorno che  io  sono rimasta vedova, non ho sulla terra altra consolazione
Deh! non volermi tu ora render vedova per la seconda volta.  Io  sento di dover uscire presto di questa vita. Quando tu
erano nate due incantevoli figlie che studiavano, quando  io  le conobbi, pittura alla Grande Chaumière. Una di queste
disegni della Provvidenza, ma certo in quelli della madre  io  ero destinato a divenire lo sposo della figlia e parziale
Gange. Un giorno la madre mi disse: - Fra qualche giorno  io  vado in India per due settimane, e al ritorno le porterò
di tigre che farò uccidere per lei. - E che me ne faccio  io  della pelle di tigre? - risposi servendomi di crostini di
ungherese e dialetto bengalese (o cingalese che fosse) che  io  stavo cambiando faccia e non rassomigliavo più al suo
per quando lei fosse giunta nelle sue terre. A questo punto  io  esplosi, e fuggendo da quella casa piena di attrazioni
l'impressione di essere colto da follia improvvisa, mentre  io  ero semplicemente un signore che difendeva il suo sistema
contenta. A tavola non aveva certo l'appetito che ho sempre  io  e che mi fa trovare squisita la minestra e il po' di carne
che a stare sempre sola s'inuggisce. Ecco perchè  io  passai la giornata in casa dei marchesi. Dunque, una volta
il letto e le tende della finestra e il tappeto per terra.  Io  non osavo entrare e me ne stavo quasi ingrullita su la
Dev'essere una cosa incantevole un ballo in quel salotto!  io  che non ho mai visto altra festa di quella del paese nel dì
e d'estate si sta a vetri aperti per avere la frescura. -  Io  me ne stava ammi- rata, gli occhi sgranati, la bocca
smaglianti, i ciuffetti capricciosi, le magnifiche code,  io  non potevo lasciar di guardarli. - Non hai veduto mai delle
mi chiese Zoe, con una piccola nota d'ironia nella voce. Ed  io  le risposi che infatti non ne aveva visti mai. L'uccello
e dopo averla accarezzata la pose in terra. Che cosa vidi  io  allora ?... la bambola prese a camminare per la stanza, a
bella voce di bimba: - Buon giorno, mamma!... come va?...  io  sono sempre buona e voglio andare a passeggio. - Non so che
del fonografo ? - Il fonografo?... una parolona compagna  io  non l'aveva proprio mai sentita pronunciare, nè pure dal
Che cosa strana eh?... Che ne dite voi altre bambine?...  Io  per me credo... ma... acqua in bocca!... non bisogna dir
bocca di tutti, e che tutti portano a' sette cieli!... Ma  io  per me... vedete se posso tacere!... se ci fosse qui il
tacere!... se ci fosse qui il fonografo direbbe a tutti che  io  non so tenere in me un segreto, e mi farebbe una bella
società. Lo stesso occuparmi ch'io faccio di te, e l'aver  io  fatto l'apologia di quella gran donna che è la Gaetana
emancipazione muliebre. Pur troppo, lo dico con confusione,  io  non mi sento così libera d'amor proprio da propugnare tali
un livello diverso da quello segnatomi dalla Provvidenza,  io  troverei compromessa la mia dignità nel mutare le
e mantenuta la donna. Ma, buon Dio, perdono! Non voglio  io  no sostenere le mie convinzioni per assecondare soltanto il
per amore delle anime che Voi mi destinate a consigliare,  io  debbo, io voglio parlare ed operare oggi e sempre. Sì, io
delle anime che Voi mi destinate a consigliare, io debbo,  io  voglio parlare ed operare oggi e sempre. Sì, io voglio, io
io debbo, io voglio parlare ed operare oggi e sempre. Sì,  io  voglio, io debbo aver sempre quella retta intenzione di
io voglio parlare ed operare oggi e sempre. Sì, io voglio,  io  debbo aver sempre quella retta intenzione di piacere a Voi
giovamento agli altri. Non meno delle dame americane,  io  credo che la tua e la mia intelligenza sia dotata di
cariche ed impieghi più o meno importanti: anzi  io  spingo più in là il mio giudizio, e penso che se la
si applica con probità e con coscienza. Tu lo vedi;  io  non ti ho qui delineato un funzionario trascurato o
delineato un funzionario trascurato o negligente, poichè  io  amo credere un'eccezione chi non lo è, ed esorto te
magistrato, o scienziato, o industriale, o commerciante,  io  ti presento una donna nel suo regno. Vedi là quella donna
e teoriche, d'ordine morale, intellettuale e materiale. Sì,  io  sostengo essere la famiglia il regno della donna, e
poi diventare medichessa, matematica, legale o scienziata,  io  te lo negherei recisamente, perchè, oltre le ragioni
ministro migliore per fermo, di quanto potrei essere  io  o potresti essere tu in sua vece. Tu devi essere una
in ogni sua mossa, affinchè non avvenga disordine alcuno.  Io  ignoro se tu sarai chiamata a divenir sposa e madre, e
quella larva che si chiama emancipazione della donna, e che  io  sarei invece tentata di tradurre così: ludibrio vero della
di tradurre così: ludibrio vero della donna. Ti ripeto;  io  non mi credo invasa dalle vecchie idee, tanto più che,
più che essi nol dicano. Ad onta degli esempj addotti,  io  ti ripeto per la centesima volta essere la donna chiamata
eco di dolore. Anche nel chiudere questo mio povero lavoro  io  mi stringerò alla testimonianza di quell'illustre che ho
parlato tante volte con lui di queste santissime cose,  io  termini, anche in onore dei morti, colle parole di Niccolò
di dubbio che lo sfuggirli dagli accennati mali ci libera.  Io  non approvo l'uso degli Spartani che avvezzavano i giovani
delle lettere romane: Se tu stai bene, ne godo; e  io  pure sto bene. Addio.
una piega del suo magnifico abito, tra questi due estremi,  io  dico, vi é una serie di sordidezze schifose e di eleganza
 Io  non entro mai, dicevami un amico, senza un po' di
a domandarmi: in che posso servirla? da quell'istante  io  riprendo coraggio, vedo nel mio uomo un amico, un fratello,
che derivano inesorabilmente da ogni frase del colloquio,  io  sciolgo lo scilinguagnolo e parlo, parlo, parlo mentre ei
di composizioni, di stromenti; e allorché vuotato il sacco,  io  cerco ansioso sul suo volto l'impressione suscitata dal mio
quando lo metti a parte d'una tua lieta ventura. Ond'e che  io  non so capire come quella buon'anima di Orazio così
inalterabile pacatezza, colla simpatia che v'addimostra,  io  ti so dire che il mio avvocato — che non è poi, a dirtela,
ai più stretti parenti e infine agli amici intimi.... Ma  io  auguro a tutti di non aver bisogno di giungere fino a
vostre belle mani accurate: - Questa pietanza ho preparata  io  per te... - e quando la pietanza sarà ottima e presentata
- Pel giuramento che ho prestato, replicó il testimonio,  io  non vorrei cambiare il mio naso di rame colla vostra fronte
non guadagnaste ad abbaiare ed a mentire più di quel che  io  a giurare, voi portereste ben presto un abito di pelle come
uomo s'é ostinato a dire: La » non ha ad essere altrimenti,  io  intendo che la » cosa vada così, o così; va, picchialo,
A teatro  io  ci vado per ricevere visite in palco e per conversare ! »
per ricevere visite in palco e per conversare ! » Questo  io  sentii dire da varie signore. E mi sono sempre chiesta: «
confuso nelle bocche dei tanti con la folla dei cavalieri!  Io  stesso che ti parlo, dovetti mettermi di buzzo buono per
ch'io gli ebbi dimostrato, colle prove di testimoni, che  io  non ero mai stato e non sarei mai stato, in grazia de' miei
quella frase al mio indirizzo non voleva significare che  io  dovevo essere, malgrado la fama, un gran bietolone!
ed a tutto; ma quello che ti ha maggiormente commossa,  io  lo so, è stato il saluto alla cara Madonna, a quella
speciale a questo o quel simulacro che più c'intenerisce.  Io  so di certo, e ti potrei dire anche i nomi, di un fatto
anni, per combinazione, come dicono taluni, (mentre  io  penso invece che ciò fosse per disegno della Provvidenza),
non mi potete negare le grazie che Vi chiedo, perchè sono  io  che Vi ho salvata, ed era vero; essa l'aveva salvata quando
non puoi nè devi fidarti troppo spesso di te, poichè tu ed  io  siamo facili a commettere molti spropositi, ad inciampare e
spropositi, ad inciampare e cadere... Ma no, che nè tu, nè  io  cadremo, se non ci fideremo punto punto di noi, e baderemo
sempre dove poggiamo il piede. Oh! cara mia giovinetta,  io  non voglio serrarti il cuore, non voglio vedere mesto quel
dallo stesso Spirito Santo illuminata; ascoltami, o cara;  io  non ti parlo per piacerti, o per dilettarti, io ti parlo
o cara; io non ti parlo per piacerti, o per dilettarti,  io  ti parlo solo per farti del bene, per rendere tranquilla e
tuo cuore la luce soave e smagliante del Vangelo. Allorchè  io  mi sento l'animo oppresso, mi reco appiè dell'altare, poi,
edificata. Sì, credilo, te lo dico in nome di Dio;  io  desidero vivamente di farti lieta e contenta; e per far ciò
Temo tu mi sfugga, temo di pesarti troppo addosso, ed  io  vorrei che la parola mia ti suonasse cara come quella di
essere presa incautamente a qualche laccio. Ogni giorno  io  tornerò probabilmente su questo soggetto, e tu mi
bisogna insomma che tu sii veramente virtuosa e santa.  Io  pregherò sempre con gran cuore il buon Dio di renderti
virtuosa, allora tu pure pregherai per me, affinchè  io  divenga un po' buona; e mi dimentichi una volta di me
partita non è uguale, rispose il poeta; voi siete grande ed  io  son piccolo; voi siete bravo ed io poltrone; voi volete
voi siete grande ed io son piccolo; voi siete bravo ed  io  poltrone; voi volete uccidermi? ebbene, eccomi morto. Egli
figliuola, non ti abbandonare allo scoramento, e se jeri  io  ti diceva di frenare gl'impeti di una gioja eccessiva, oggi
religiosa, senza timore di diventar troppo pia.  Io  credo che se anche tu il volessi, troppo religiosa non ci
Tu continui ad esclamare:Povera me, che faccio? ed  io  continuo a dirti:leva in alto il tuo cuore, non ti
non ti abbandonare allo scoramento, poichè dopo il peccato  io  non conosco male peggiore di quello. Lo scoraggiamento è
mi domandare di quali e quanti brutti figli sia fecondo!  Io  credo che la maggior parte dei malfattori e dei cattivi
incominciato dallo scoraggiarsi; hanno detto a sè stessi:  io  per me non riesco certo a bene, e si sono dati al male,
il vuoi. Oh! tu la conosci la ricetta, tu la conosci; pure  io  te la voglio ricordare perchè ti voglio bene, perchè ti
come devi diportarti nella famiglia e nella società; ed  io  nella confusione che Iddio abbia voluto scegliere un mezzo
Nei tuoi sfoghi tu hai detto lagnandoti quasi,che faccio?  Io  te lo dirò, mia cara, o piuttosto non io te lo dirò, ma tel
quasi,che faccio? Io te lo dirò, mia cara, o piuttosto non  io  te lo dirò, ma tel dirà al cuore col mio mezzo la cara
Maria, quella Vergine benedetta che ci ama tanto e che  io  prego m'inspiri tutto quanto può e deve riuscire utile alle
nonè certo una moglie accorta nè molto meno gentile. Ma  io  lo amo mio marito: lo stimo; sarei capace di qualunque
mi rispose una volta una mia giovine parente, alla quale  io  rimproveravo il poco tatto nella convivenza con il marito.
il poco tatto nella convivenza con il marito. E  io  credo per davvero, che quella giovine signora sarebbe stata
ed offese in ogni atto, in ogni parola del marito. Non ho  io  forse un'anima come la sua? si lagnava. Non possiedo io
ho io forse un'anima come la sua? si lagnava. Non possiedo  io  come lui, i doni dell'intelligenza e del cuore?... Il
Chi lo negherebbe? E chi se ne potrebbe avere a male?  Io  per me, credo, che la legge della differenza sia il
ciò è giusto perchè è nell'ordine naturale delle cose.  Io  penso, che la moglie, la quale non solo ama suo marito, ma
— La sventura e gli obblighi sociali — Leggerezza — Fínchè  io  viva e più in là.... — Le consolazioni — Resurrexit! —
 io  credo, che le giovani signore maritate da uno, da tre, da
filare, di flirtare, di amoreggiare, ingenuamente, di cui,  io  suppongo, io credo fermamente, le signore non debbono aver
di amoreggiare, ingenuamente, di cui, io suppongo,  io  credo fermamente, le signore non debbono aver più bisogno.
confusione del ballo, di esercitare, con tutta innocenza,  io  credo, le loro seduzioni.