forse diritto di protestare io che ne fui complice? Era cosI bella di notte, vista da quella terrazza, Siracusa, che pareva galleggiante sul mare, tutta
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Catullo, e d'Orazio: Mario Rapisardi, gloria vivente d'Italia, che io non avevo mai conosciuto di persona. E' una dolce commozione, anche nella età
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io ho dimostrato che l’uomo normale nel sonno profondo presenta del periodi affatto eguali, e che gli animali ibernanti pure respirano a questo modo
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dei muscoli. Nell'uomo osservansi pure delle differenze molto notevoli; ed io trovai la contrattura più spiccata nelle persone molto eccitabili. Che
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fanciulli operai, impiegati nell'estrazione dello zolfo presso delle miniere. "Io so che in una sola zolfara di questo territorio di Caltanissetta
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Così descrisse Dante il volo delle colombe ed io ho pensato spesso a questi versi nelle lunghe ore che passai sul tetto del mio laboratorio
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Si era dato molta importanza alla circolazione del sangue nei fenomeni dell'attenzione. Tra i fisiologi io sono uno di quelli che si occuparono con
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, la base materiale dell'io sul quale hanno tanto discusso i filosofi. L'attitudine delle cellule nervose a ritenere le impressioni, è una delle
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, 1812, pag. 279.. Nel quarto volume egli ci parla dell'origine e dei motivi che lo indussero a questo studio. "Quanto più io contemplavo, egli dice
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tedesco, venuto in Italia col proposito di imparar l' italiano. Io non potevo naturalmente sconsigliarlo e invece di discorrere in tedesco come eravamo
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"Talora le burrasche di vento, neve e nebbia li sorprendono nelle regioni più alte e loro riescono fatali.Simili fatti io aveva osservato già prima
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esaurisce il cervello. Io provo ogni giorno l' influenza che esercita sulla fatica la presenza di un uditorio numeroso. Faccio due corsi, l'uno di
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ricordo. Io credo che il professor A. Budge soffrisse in legger grado della malattia, alla quale Westphal diede il nome di agorafobia. Ma quando glielo
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completamente esaurita. È inutile che io avverta che il dottor Maggiora non aveva adoperato in nulla la mano altro che per l'esperienza della quale abbiamo dato
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che si mettono in pratica per creare qualche cosa di nuovo e di buono, formerebbero certo un libro utilissimo, che io credo non sia stato ancora scritto
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, nella quale era stato fino a quell'ora involto, della verbale filosofia, e della volgare medicina". Io non credo di esagerare affermando, che gli
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. Nessuno io credo improvvisa od inventa: neppure i genii hanno la creazione immediata. Giorgio Vasari racconta che Michelangelo, "innanzi che morisse
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Se mi bastasse il tempo io vorrei scrivere un libro col titolo: Genio e fatica. lo non dico che il genio sia la pazienza, e nessuno, molto meno un
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"Io mi sono rovinato con sette anni di studio, matto e disperatissimo, in quel primo tempo che mi andava formando e si doveva assodare la mia
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dove si vede come era disposta l' esperienza che ora descriverò. Bertino aveva un'apertura nella regione frontale (fig. 1) larga due centimetri. Io
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ll nome di Ugo Kronecker rimarrà indissolubilmente congiunto allo studio della fatica. Quando nel 1873 io arrivai nel Laboratorio di Lipsia, ebbi
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mi si concede il diritto pericoloso di esser giudice di me stesso, io credo che questo libro sia onesto, e che la sue lettura possa ispirare onesti
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coscienza è poco analitica; per cui non ci accorgiamo di amarci, e quindi non proviamo questo piacere. Nella giovinezza, i sentimenti dell'io sono
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Non credo necessario giustificare questa suddivisione, alla quale io non attribuisco alcuna importanza, ma che solo adotto come mezzo opportuno per
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quali l'io risponde alla natura. Ma quando noi passiamo dal sentimento il più complesso alla più semplice azione intellettuale, ci sentiamo in un
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temperare una fantasia troppo fervida. Io l'ho tenuta tranquilla per molti anni, dandole ogni giorno forti dosi di chimica e di microscopia.
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possono nè sommare nè dividere; e la memoria, che è l'unico anello che congiunge l'io dell'ieri coll'io del domani non ha saputo ancora ritrarre la
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fondamento rifiutare ad essa le oscillazioni del piacere. Perchè ciò avvenga, non è necessario in alcun modo la coscienza dell'io analizzatore, e tanto
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sera a se stesso: Che cosa ho io fatto di bene? X. Aver sempre nella propria libreria un libro nuovo, nella cantina una bottiglia piena, nel giardino
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affollate vicino alla cucina, in un angolo dove pendeva da un gancio un grosso vitello sparato. Quando io arrivai, c'era già il Commissario, circondato da
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Io però non capivo ancora come a bordo fosse possibile d'annoiarsi: anzi mi rallegrava la vista degli annoiati per la stessa ragione che si prova più
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d'esser sicuro, io...: non ho fatto altro che una supposizione.... - Era il reo. Infatti, essendosi affacciato all'uscio il Commissario, egli disse
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occhi che dicevano continuamente: - Sono io! pronuncia di maniera, passo da conte d'Almaviva, vestito dei fratelli Bocconi. Egli guardava l'orizzonte
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bene. Il dottore ci farà, attenzione. Volete che lo conservi io? che ve lo renda poi quando sarete guarito, all'arrivo? L'ho da pigliare? Il vecchio
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combattuto e che combatteranno per la terra in cui non poterono o non potranno vivere, io non v'ho mai amati, non ho mai sentito come quella sera che dei
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Io però non m'annoiavo: un sentimento mi riempiva l'anima, nuovo e piacevolissimo, che non si può provare in nessun luogo, in nessuna condizione al
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E pareva indifferente pure ai grandi spettacoli della natura. Io non gli vidi passare nemmeno un lampo sul viso, quella sera, davanti al tramonto più
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per necessità o per abito, passassero la giornata per le strade e mangiassero tutti insieme sulla piazza. Io potevo dunque immaginare che razza di
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suoi congegni: - Tu sei immenso, ma sei un bruto; io son piccolo, ma sono un genio; tu separi i mondi, ma io li lego, tu mi circondi, ma io passo, tu sei
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temere un pericolo grave, e tutti lo temettero, trovandomi io sulla piazzetta, vidi il mio vicino di dormitorio voltarsi a guardar sua moglie, che stava
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Se è vero che in ogni lunga navigazione v'è una così detta "giornata del diavolo" in cui tutto va alla peggio, e il piroscafo diventa un inferno, io
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per coprire il sole; e il mare, di color plumbeo, s'increspava. Ero però tanto lontano, io, dal prevedere il cattivo tempo, che mi divertivo a osservare
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Io mi ricordo bene che, osservando più che gli altri me stesso, stavo aspettando con una certa curiosità psicologica quando e come mi sarebbe entrato
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camerino dell'avvocato, ch'era aperto, e mi disse di guardare, dando in una risata. Oh mostro non mai veduto! Io non riconobbi subito una creatura umana in
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E la terra non spuntava! Ma già io non avevo più alcuna impazienza. Ed ero stizzito con me stesso perchè, dopo averla tanto sospirata
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Ed io rimasi quasi solo, stupito che, dopo aver tante volte trovato il viaggio insopportabilmente lungo, mi paresse in quel momento così breve, e
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sua separazione imminente dalla misteriosa creatura che l'amava. Mentre io sorbivo il caffè egli guardava il cielo per il finestrino, mordendosi il
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. Tutti voltarono gli occhi in là, con un senso di ribrezzo, come alla vista d'un assassinio. E io me n'andai subito verso prua, senz'aver più il
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chi è quello lì? Sa chi è quella signora? - Ma io non potei dargli retta subito, perchè un altro personaggio attirò la mia attenzione: il tipo di una
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tacquero, e pochi minuti dopo, mentre io uscivo, uscivano essi pure, vestiti di tutto punto, e apparentemente impassibili; ma, arrivati alle due scalette
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