CARDELLO
anche io. - Sarà! ... E le mille lire, le hai tu viste? - Verranno. - Aspèttale! Io sono vecchio, ... Ma neppur tu che sei giovane vedrai questa
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servitore deve seguire il padrone a dieci passi di distanza, tenendosi un po' su la sinistra. Guarda; così. Io vado avanti: uno, due, tre, cinque
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- Non dico il contrario; ma io ho bisogno di qualcuno che sappia leggere e scrivere. - Alla meglio, pochino so, e so anche far di conto, addizione
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padrone. Il Piemontese gli aveva detto due giorni avanti: - Io dovrò assentarmi per qualche mese. Qui tutti hanno paura di metter fuori quattrini e
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anche da me. In quanto ai vestiti, me li regalano, vecchi, rattoppati, stracciati. Li metto come si trovano, corti, lunghi, larghi o stretti. E poi, io
CARDELLO
Il giorno appresso don Carmelo prese a dargli le prime lezioni del mestiere. - Sta' attento: guarda come faccio io. Questi sono i fili delle mani
CARDELLO
l'ha ammazzata? - Che ne so? Io dormiva! Ho sentito un urlo ... Eravamo al buio ... Poi lui ha acceso un lume si è vestito ... tutto insanguinato, mani
CARDELLO
, spalancando gli occhi dallo stupore. - L'ho fatto io, - rispose timidamente Cardello - Come? Tu! Come? - Di mano in mano che Cardello preso animo, gli
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sùbito il signor Decano diceva a Cardello Don Calogero, mangiatene pure quanto volete; io ho lo stomaco ripieno. O serbatelo per domani; sarà buono lo
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Pretore, consultando con gli occhi il Sindaco e il brigadiere. Faccia il suo dovere, - disse il Piemontese avanzandosi verso il Pretore: - Io ho la
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. TARTAGLIA. So ... sono arri-arri arrivato in questa città e non co-conosco nessuno. PULCINELLA. Città? Dite porcile! Io non vedo l'ora di scapparmene via