con GIUSEPPE LIPPARINI) Il Bernini, commedia storica | in | 4 atti in versi; Goffredo Mameli, dramma epico in 5 atti in |
D'Ambra, Lucio -
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GIUSEPPE LIPPARINI) Il Bernini, commedia storica in 4 atti | in | versi; Goffredo Mameli, dramma epico in 5 atti in versi L 4 |
D'Ambra, Lucio -
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storica in 4 atti in versi; Goffredo Mameli, dramma epico | in | 5 atti in versi L 4 MEMORIE DI CORTE DEL MARCHESE ARMANDO |
D'Ambra, Lucio -
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in 4 atti in versi; Goffredo Mameli, dramma epico in 5 atti | in | versi L 4 MEMORIE DI CORTE DEL MARCHESE ARMANDO D' APRE Il |
D'Ambra, Lucio -
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EDITORE ____ 1864. (Proprietà letteraria) Il ritratto | in | fotografia, ch'è in fronte al presente volume, è stato |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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(Proprietà letteraria) Il ritratto in fotografia, ch'è | in | fronte al presente volume, è stato eseguito dai Fratelli |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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al presente volume, è stato eseguito dai Fratelli Alinari | in | Firenze. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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con quel verso mi tornavano | in | mente anche altri frammenti dell'Iliade, sempre ben inteso |
D'Ambra, Lucio -
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ho voluto conoscere l'Iliade dopo averla letta per tre anni | in | greco ho dovuto rileggermela nella sua migliore traduzione, |
D'Ambra, Lucio -
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greco ho dovuto rileggermela nella sua migliore traduzione, | in | quella fatta nell'armoniosa lingua d'Italia; poichè |
D'Ambra, Lucio -
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che non conviene ai poeti. E col verso del Monti mi veniva | in | mente che di questa nuova Iliade del secolo ventesimo — |
D'Ambra, Lucio -
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ventesimo — poichè anche nella guerra di Fantasia come | in | quella di Troia bisognava chercher la femme io solo potevo |
D'Ambra, Lucio -
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essere il nuovo Omero, se non ispirato veridico e preciso, | in | semplice prosa, in prosa da processo verbale. E andavo, |
D'Ambra, Lucio -
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se non ispirato veridico e preciso, in semplice prosa, | in | prosa da processo verbale. E andavo, andavo, andavo sempre |
D'Ambra, Lucio -
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Titolo dell'opera originale: GONE WITH THE WIND Copyright | in | U. S. A. by the MacMillan Company 1936 STAMPATO IN ITALIA - |
Mitchell, Margaret -
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in U. S. A. by the MacMillan Company 1936 STAMPATO | IN | ITALIA - PRINTED IN ITALY - MCMXXXIX-XVIII VIA COL VENTO |
Mitchell, Margaret -
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by the MacMillan Company 1936 STAMPATO IN ITALIA - PRINTED | IN | ITALY - MCMXXXIX-XVIII VIA COL VENTO |
Mitchell, Margaret -
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di Castellamare, lo pregai di non volermi far entrare | in | monastero: in quanto all'andar fuori, gli annunziai, come |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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lo pregai di non volermi far entrare in monastero: | in | quanto all'andar fuori, gli annunziai, come una signora |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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come una signora vedova, da diciott'anni ritirata | in | Mondragone, mi prometteva d'uscire meco ogni volta. Il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tale esigenza, che alle mie sorelle, trasferitesi | in | Castellamare per abboccarsi con lui: "Contentatelo.......," |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Cotesta monaca, perchè sofferente d'oppressione, venne non | in | carrozza chiusa, ma aperta: terribile contravvenzione! A |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mano per benedire; senonchè, stupefatto di vedermi seduta | in | carrozza proibita, rimase colla mano sospesa. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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una processione di fantasmi salmeggianti. A canto al pozzo, | in | altri momenti, era un fitto cicaleccio di serve; e la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mezzine, immerse nell' acqua con un tonfo cupo e profondo, | in | quell'acqua usa un tempo a riflettere là giù nel suo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un solo inquilino e d'altra parte non si poteva dividere | in | più camere senza sciuparne gli affreschi d' un gran valore |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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chiacchierando bonariamente degli affari trattati a Firenze | in | giornata, e animandosi poi in discussioni municipali e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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affari trattati a Firenze in giornata, e animandosi poi | in | discussioni municipali e governative. A volte le loro |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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provvedute d'un lavoro all'uncinetto o d'un ricamo | in | lana, il quale però andava poco innanzi, lasciando libera |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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locale e femminile. Dopo di che ogni famiglia se ne tornava | in | pace nel rispettivo quartiere, e andava a cena. Le riunioni |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quartiere, e andava a cena. Le riunioni grandi, quelle cioè | in | cui la colonia era quasi al completo, avevan luogo di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a nuovo con molta arte, e larghe fusciacche di seta | in | colore, a cui certo avevano pensato gran parte della |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nata dall'abitudine di vedersi continuamente; le femmine, | in | vece, con più riserbo, quasi che si fossero sentite |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con più riserbo, quasi che si fossero sentite tutt'altre | in | que' vestiti festivi, un po' per la vanità, un po' per |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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disegni politici; allora le signore passavano minutamente | in | rivista le villeggianti del circondario vedute alla messa; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e i pallidi volti degli angeli di Giovanni da San Giovanni, | in | atto di preparar la refezione di Gesù, sembravano velarsi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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appena appena avea voglia d'ascoltarlo: erano tutti e due | in | un singolare stato nervoso, pieno d'incertezze e di |
Il romanzo della bambola -
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furono un po' lontano dalla porta, e che la strada si mise | in | mezzo a due siepi fiorite, tutte odore di mandorle per il |
Il romanzo della bambola -
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i tetti davanti, ancora umidi d'un acquazzone caduto | in | giornata, la bambina inferma si destò da una specie di |
Il romanzo della bambola -
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vecchia serva abruzzese, era lei, accorse e baciò più volte | in | fronte la creatura. - Camilla! Millina mia! - disse, |
Il romanzo della bambola -
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bella mia. Ma stavo tanto lontano, là su, sai, su | in | cima a Villa Ludovisi; e non avevo tempo di far un passo |
Il romanzo della bambola -
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visione luminosa, perchè la tosse le riprese, poi entrò | in | camera la signora Amalia, seccata della visita di Liberata, |
Il romanzo della bambola -
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cameretta dai pochi mobili ora tutti ingombri di medicine | in | boccette, in cartine, in scatole, e domandava |
Il romanzo della bambola -
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pochi mobili ora tutti ingombri di medicine in boccette, | in | cartine, in scatole, e domandava invariabilmente: - Be', |
Il romanzo della bambola -
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ora tutti ingombri di medicine in boccette, in cartine, | in | scatole, e domandava invariabilmente: - Be', come va? Il |
Il romanzo della bambola -
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qualcuno a cui gli premeva parlare per un posto che aveva | in | vista. Quanto alla signora Amalia, ella era stata, così |
Il romanzo della bambola -
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a tutto la sorella; ma il dover disbrigare ogni cosa | in | casa, senza più nessuno che le dèsse una mano, era un affar |
Il romanzo della bambola -
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di sera cascava dalla stanchezza. Oltre di ciò l'obbligo | in | cui la metteva quel genere di vita d'abbandonare qualunque |
Il romanzo della bambola -
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di riceverle! Quando sonavano il campanello, andava | in | punta de' piedi a metter l'occhio in un foro fatto nella |
Il romanzo della bambola -
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il campanello, andava in punta de' piedi a metter l'occhio | in | un foro fatto nella porta delle scale apposta per vedere |
Il romanzo della bambola -
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chi bussava; e s'era una signora, eccola a buttar via | in | un lampo l'abito che teneva in cucina e indossarne uno |
Il romanzo della bambola -
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signora, eccola a buttar via in un lampo l'abito che teneva | in | cucina e indossarne uno migliore; e poi confondersi in |
Il romanzo della bambola -
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in cucina e indossarne uno migliore; e poi confondersi | in | scuse e complimenti con la visitatrice. Conduceva sempre |
Il romanzo della bambola -
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e complimenti con la visitatrice. Conduceva sempre tutti | in | camera della bambina, provando, senza avvedersene ella |
Il romanzo della bambola -
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ella non capiva nulla della morte; ma si rattristava | in | modo impossibile a spiegare dei patimenti della fanciulla; |
Il romanzo della bambola -
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che tutte e due avrebbero dovuto restar lì tutta la vita, | in | quel letto mezzo disfatto, tra l'odor malinconico delle |
Il romanzo della bambola -
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mezzo disfatto, tra l'odor malinconico delle medicine; più | in | là il suo pensiero non arrivava. Una mattina de' primi di |
Il romanzo della bambola -
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Camilla, che sua madre aveva assistita l'intera notte | in | piedi, respirava penosamente, a intervalli sempre più |
Il romanzo della bambola -
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- Se tu non ti fossi giocato il posto, l'avrei portata | in | campagna, la mia creatura! E non sarebbe morta, morta così! |
Il romanzo della bambola -
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chi consolava la madre da una parte, chi da un'altra. | In | tanto sopraggiunse la Liberata, che fattosi un gran segno |
Il romanzo della bambola -
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che fattosi un gran segno di croce, cominciò a mettere | in | ordine tutto. Pregati i parenti e gli amici di lasciarla |
Il romanzo della bambola -
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fuori, a prendere dei fiori, tanti per quanti soldi portava | in | tasca, e ne fece una ghirlanda in torno alla testolina |
Il romanzo della bambola -
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per quanti soldi portava in tasca, e ne fece una ghirlanda | in | torno alla testolina marmorea di Camilla. Altri fiori, |
Il romanzo della bambola -
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bambola orfana. Per tutto il tempo che Camilla rimase | in | casa, la Giulia, seduta vicino al letto e non osservata da |
Il romanzo della bambola -
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inerti, stese lungo i fianchi e una rigidezza innaturale | in | tutte le membra. Ah, s'ella avesse potuto chiamarla, chi sa |
Il romanzo della bambola -
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pensava alla bambola, che avrebbe voluto andare con Camilla | in | qualunque angolo di terra. Rientrò Liberata nella triste |
Il romanzo della bambola -
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nella triste camera. - È colpa tua, tua! - s'udiva gridare | in | mezzo ai singhiozzi nella stanza attigua. E la vecchia |
Il romanzo della bambola -
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barone si mise il cappello | in | testa, come se fosse stato solo; accese un sigaro d'avana, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tutta improvvisamente, per lasciarla poi quasi subito | in | una mezz'ombra senza tinte spiccate, nella quale la bianca |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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questo indirizzo: «Alla signora Giovannina Bitossi, ferma | in | posta.» La giovane donna ruppe il sigillo, e si pose |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rosse per guidare la mano non a bastanza esperta a scrivere | in | linea retta, portava poche frasi, tutte semplici: «Mia cara |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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se tu avessi a restare senza soldi per farti il necessario | in | queste feste, per mandare a noi tutto quel che guadagni con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con fatiche e sudori, che si sa che costa assai servire | in | casa d'altri. Ma noi ti ringraziamo, che tuo padre si è |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e la Vergine Beata che ti tenga sempre le sue sante mani | in | testa. «Non dubito che anche te farai le tue devozioni come |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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scritto. Erano parecchie ore che se lo teneva nascosto | in | petto, pensando ogni poco, con gran desiderio, al momento |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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petto, pensando ogni poco, con gran desiderio, al momento | in | cui avrebbe potuto leggerselo in pace. Perchè que' fogli, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gran desiderio, al momento in cui avrebbe potuto leggerselo | in | pace. Perchè que' fogli, che le giungevano tutt'al più una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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del Natale: e ancora gli occhi le s' inumidirono nel punto | in | cui la madre mandava la benedizione; e ancora un sorriso |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dalla casa paterna nell'inverno di una mala annata, | in | cui il fratello maggiore faceva il soldato in Africa e il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mala annata, in cui il fratello maggiore faceva il soldato | in | Africa e il padre urlava peggio d'un cane a catena, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quasi tutti questi fatti volgari e malinconici. Venuta | in | città con la buona intenzione di lavorare, Leda, che aveva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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curarsi allora se quel nome fosse troppo comune, entrò | in | una casa trovatale da un' agenzia di collocamento per le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un paio d'anni di benessere relativo; fino al giorno | in | cui il vedovo significò alla governante delle sue creature |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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esse la maggior parte del giorno coi nonni, avean trovato | in | lei una seconda madre. Fu poco dopo aver detto addio, non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di bene e di male: materiali, s'intende; due anni | in | cui Leda Degli-Angioli (era il nome affibbiatole da un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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resto un simile studio di miserie di ogni genere non entra | in | questo breve e buon racconto di Natale. Dopo molti |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e serio si era messo a proteggere Leda. Le aveva preso | in | affitto un villino al Macao; e lì, quanto spesso glielo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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o no, si posavano ammirando; andava a qualunque teatro | in | seconda fila; le sue acconciature si citavano come campioni |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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se tu avessi a restare senza soldi per farti il necessario | in | queste feste...» Leda lesse ancora; e un sospiro le salì |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lesse ancora; e un sospiro le salì dal petto: un sospiro | in | cui qualcosa d' interno, di profondo, sembrò venir fuori |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tutto! Per lei, la sua figliuola era quella del giorno | in | cui si eran separate: faticava, soffriva per mandare a' |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a grado a grado tutti infocati ma non lingueggiavan più | in | fiamme, non crepitavan più, sembrando, nella loro |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che certi montanari, per antico uso, scendono a sonar | in | città durante la novena del Natale, lusingati dal guadagno |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che avean dati tanti strani sogni alla sua infanzia. Seduta | in | giro, scaldandosi alla fiammata di tronchi enormi, stava la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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enormi, stava la sua gente, silenziosa, con la corona | in | mano, attenta però al paiuolo dove avea messo a bollire le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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però al paiuolo dove avea messo a bollire le castagne, | in | aspettativa che la campana chiamasse la prima volta alla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Natalizia, le zampogne sonavano quasi senza interruzione | in | onor del Fanciullo Divino, il Redentore dei peccati del |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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si chiudevan, dietro, la porta di casa: quella porta che | in | campagna non si chiude quasi mai — e uscivano tutti l'uno |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quasi mai — e uscivano tutti l'uno dopo l'altro, come | in | processione, incamminandosi verso la parrocchia che sta su |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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incamminandosi verso la parrocchia che sta su su | in | vetta, dove la tramontana soffia tanto forte che a momenti, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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vetta, dove la tramontana soffia tanto forte che a momenti, | in | quelle notti, mozza il respiro. Intorno, un biancicore |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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aggruppate, ogni passo di quel pellegrinaggio notturno. | In | alto, scintillavano le stelle, tremuli brillanti oscillanti |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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oscillanti sul cielo quasi tutto sgombro di nuvole, tranne | in | un lembo remoto, dove ancora vagava qualche fiocco |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di vapor candido. Il padre, cautamente, andava innanzi con | in | mano una lanterna, esplorando la strada col proiettare ora |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fiammella, che sembrava piccola come quella di una lucciola | in | quella gran solitudine nevosa. Dietro, gli venivano i figli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tanto Contessa Lara 23 sghignazzando, se mettevano un piede | in | fallo; ogni tanto rompendo il silenzio con un motto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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della chiesa: il popolo della parrocchia, ch'era sparso | in | casolari nascosti ne' campi, a mezza costa dei monti, tra i |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con gli occhi lustri di pianto, con la voce che gli tremava | in | gola. In tanto, dentro, sonava l'organo, allegramente, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lustri di pianto, con la voce che gli tremava in gola. | In | tanto, dentro, sonava l'organo, allegramente, un'antica |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il padre, i fratelli, e con essi tutti coloro ch'erano | in | chiesa, ricevevan quella benedizione in ginocchio, a capo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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coloro ch'erano in chiesa, ricevevan quella benedizione | in | ginocchio, a capo chino; e una grande serenità entrava in |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in ginocchio, a capo chino; e una grande serenità entrava | in | quei cuori semplici, una grande allegrezza li facea |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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una grande allegrezza li facea battere, sapendosi che | in | quell'ora, in quell'istante medesimo Gesù tornava bambino |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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allegrezza li facea battere, sapendosi che in quell'ora, | in | quell'istante medesimo Gesù tornava bambino per salvar le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tornava bambino per salvar le loro anime, piene di fede | in | lui, d'amore in lui... E dopo, che bella corsa giù, per la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per salvar le loro anime, piene di fede in lui, d'amore | in | lui... E dopo, che bella corsa giù, per la scesa, sfangando |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rinato anche lui. I cani abbaiavano di gioia, saltellando | in | torno ai padroni davanti alla porta dove avean fatto la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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legna scoppiettava, susurrando una cantilena piana piana, | in | armonia col gorgoglìo del paiuolo. E la povera famiglia, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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qualche buon bicchiere di vino invecchiato da molti anni | in | cantina, facea festa in modo casalingo e patriarcale, al |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di vino invecchiato da molti anni in cantina, facea festa | in | modo casalingo e patriarcale, al Salvatore del mondo. Ah, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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come erano mai lontani quei tempi! Cinque anni passati | in | vicende tanto varie, tra gente così diversa; cinque anni |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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volati come giorni, a lei, invece, sembravano secoli!... | In | tanto, era proprio sul punto di tornare un'altra volta il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Ma essa, Leda, come lo avrebbe fatto? Sola? O pure | in | compagnia di persone indifferenti, che non soltanto ella |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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addietro con esse, riprese il suo monotono ritornello; ma | in | lontananza, come se andasse affievolendosi, e finisse a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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se andasse affievolendosi, e finisse a dileguare fondendosi | in | nulla entro i rumori innumerevoli della città enorme. Leda |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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o taceva; solo un brusio di voci, un frastuono di ruote | in | movimento salì al salotto e parve riempirlo. Allora, ella |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la giovane donna. Di lì a poco si presentò la cameriera. | In | tanto, Leda aveva scritto su due fogli diversi una lunga |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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su due fogli diversi una lunga lista di commissioni. - | In | questi luoghi andrai tu... subito - disse ella all'Adele, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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E diede l'altra carta. - Ma così, la signora resta sola | in | casa? - si permise di osservare la donna. - Non importa... |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Se... per caso, tornando, tu non mi trovassi, non stare | in | pena. Forse parto per qualche giorno... - La signora non fa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ancora la cameriera. Leda, senza badare, riprese: - Se | in | questo tempo venisse il signor barone, gli dirai che sto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da corredo del quattrocento, ne tolse un involto ripostovi | in | fondo, che ogni tanto tirava fuori quando era triste. Da un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tempo ch'eran rimasti piegati. L'oggetto che primo le venne | in | mano fu il fazzoletto a rosoni sur un fondo giallo che, da |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sur un fondo giallo che, da fanciulla, ella soleva portare | in | testa; corse allo specchio, e lì se lo annodò sui capelli; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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allo specchio, e lì se lo annodò sui capelli; poi scoppiò | in | una risata. Ora che non era più avezza a vedersi a quel |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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contadinesco, ormai completo, le fu addosso, ella si fermò | in | piedi, con le braccia penzoloni e la faccia avanti a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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si coperse il viso con tutte e due le mani e scoppiò | in | un pianto dirotto... Nessuno la vide attraversare la casa; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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partenza del treno. Come Dio volle potè finalmente entrare | in | un carrozzone di terza classe, tra villani, balie, soldati |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un carrozzone di terza classe, tra villani, balie, soldati | in | congedo, ed altri ordinari compagni di via. Aveva il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lì al Borgo la portava la diligenza del procaccia; da Borgo | in | su avrebbe chiesto qualche calesse, o una bestia da |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fatta bella? E civile, non canzono! Leda si fece di bragia | in | viso. - Salite — la invitò l'uomo — piglierete meno freddo. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e vacillante sui cardini, che metteva nella viottola, | in | linea retta, a pochi passi della sua casa, la ragazza era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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l'uscio. - Chi è? — chiesero diverse voci esili e robuste | in | coro. - Sono io! — rispose la nuova arrivata. - Chi? Ma la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tante belle favole, la famiglia si raccolse anco una volta | in | giro, aspettando che sonasse la campana della chiesa. Le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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le loro note ingenue, le loro cantilene selvatiche | in | lontananza, come prima, come sempre; e nel paiuolo bollivan |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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alla messa; e come prima, come sempre, uscirono tutti | in | processione; il padre, innanzi agli altri, ormai lento nel |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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agli altri, ormai lento nel camminare, con la lanterna | in | mano. L'aria era fredda; ma sul terreno, sonoro perchè |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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famigliarmente. Quando la famiglia si fu aggruppata | in | chiesa, Leda s'inginocchiò presso un confessionale, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un confessionale, nell'ombra, vergognosa di farsi fissare | in | viso dagli estranei curiosi di rivederla; e lì, mezzo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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curiosi di rivederla; e lì, mezzo seduta per terra, mezzo | in | ginocchio, stette per quanto durarono le tre messe di rito. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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| IN | QUESTA COLLEZIONE GIÀ PUBBLICATI: HERVEY ALLEN ANTONIO |
Mitchell, Margaret -
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ALFREDO PANZINI SEI ROMANZI FRA DUE SECOLI 2a ediz. L. 30 | IN | PREPARAZIONE: VAUGHAN WILKINS ...E VITTORIA REGNÒ LOUIS |
Mitchell, Margaret -
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che uno sente; desiderar di parlare e dover stare | in | silenzio sempre... Quando sarebbe tornata Camilla? Mai! le |
Il romanzo della bambola -
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Era qualche indifferente. Allora ella si ricordò del tempo | in | cui stava chiusa nell'armadio in casa della Marietta, |
Il romanzo della bambola -
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ella si ricordò del tempo in cui stava chiusa nell'armadio | in | casa della Marietta, quando il sorcio le rosicò il piede. |
Il romanzo della bambola -
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Camilla non tornava: i morti non tornano. E rimase lì, | in | un completo abbandono di sè stessa, come morta anche lei, |
Il romanzo della bambola -
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divenga tanto più proficuo per un popolo, quanto più ferve | in | lui il desiderio d'una riforma, opportunissima, spero, sarà |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di questa Autobiografia della mia nobile amica, nel momento | in | cui, per sentenza della moderna civiltà e per legge |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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del clero regolare, sono tracciate dall'Autrice | in | iscene sì energiche e pietose; l'oscurantismo, l'impostura, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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secolare nell'ex-regno delle Due Sicilie vengono ritratti | in | episodi tanto meritevoli della generale attenzione; la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quindi l'altra. Una scenetta molto graziosa era quella | in | cui Jenny, in costume di selvaggia, quasi tutto fatto di |
Il romanzo della bambola -
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Una scenetta molto graziosa era quella in cui Jenny, | in | costume di selvaggia, quasi tutto fatto di penne a colori, |
Il romanzo della bambola -
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per la smania d'andare al Circo; anzi, aveva macchinato | in | testa sua, esaltata dalle descrizioni dell'intelligente |
Il romanzo della bambola -
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e non poteva, per sua disgrazia, far nulla, nè spiegare | in | nessun modo le sue sofferenze. Ah, che sorte crudele era, |
Il romanzo della bambola -
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nessun modo le sue sofferenze. Ah, che sorte crudele era, | in | fondo, la sua, non ostante che a tutti ella sembrasse così |
Il romanzo della bambola -
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della Giulia, senza terminare la parola, che rimase a mezzo | in | un piccolo schianto, leggero, quasi un singhiozzo represso. |
Il romanzo della bambola -
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un piccolo schianto, leggero, quasi un singhiozzo represso. | In | quel grido pietoso, di cui la Marietta non avea capito lo |
Il romanzo della bambola -
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dietro dalla madre, raggiunse la Marietta, e se la riportò | in | braccio fino alla carrozza: dove la signora de' Rivani le |
Il romanzo della bambola -
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domandò vivamente la signora alla Marietta. Questa prese | in | braccio la bambola e cercò; cercò anche la madre; ma la |
Il romanzo della bambola -
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non c'era più; s'era perduta là giù nel prato, chi sa dove, | in | quale urto, in quale spasimo della povera bambola. |
Il romanzo della bambola -
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s'era perduta là giù nel prato, chi sa dove, in quale urto, | in | quale spasimo della povera bambola. |
Il romanzo della bambola -
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ma pieno d'armonie penetranti e grate che mettevano | in | cuore un gran benessere. Una sera, dopo cena, la massaia, |
Il romanzo della bambola -
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la Lucietta, senz'avvedersene così l'avea posata), scoppiò | in | una risata. - Sapete che c'è? - diss'ella per celiar un |
Il romanzo della bambola -
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fa?... La sorellina, che avea paura di veder subito svanire | in | nulla il bel progetto, la interruppe, dandole su la voce: |
Il romanzo della bambola -
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Lucietta, che già ballava da sola come un'orsacchiotta | in | allegria. - Sì, chiamiamo i ragazzi del Brugia, quelli di |
Il romanzo della bambola -
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rumorosa gioia. D'improvviso la Lucietta corse a prendere | in | braccio la pupattola. - E tu, che ne dici? - le chiese, |
Il romanzo della bambola -
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rossore salisse a coprirle il visetto) da quando Orlando, | in | quella orribile soffitta senz'aria, si era messo a tenerle |
Il romanzo della bambola -
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di distrarla e ricrearla, qualcosa di nuovo le era nato | in | cuore. L'amore forse? No, non doveva esser l'amore, perchè |
Il romanzo della bambola -
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cuore. L'amore forse? No, non doveva esser l'amore, perchè | in | fondo ella era contenta che si fosse rotto per sempre lo |
Il romanzo della bambola -
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lo spago che un tempo la faceva ripetere T'amo. Al tempo | in | cui si sentiva giovane, bella, adorata da Camilla, la |
Il romanzo della bambola -
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gongolava. Tutte le tenerezze che si possono trovar da dire | in | versi e in prosa, egli le schiccherava alla Giulia, non |
Il romanzo della bambola -
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Tutte le tenerezze che si possono trovar da dire in versi e | in | prosa, egli le schiccherava alla Giulia, non importandogli |
Il romanzo della bambola -
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stata progettata, la festicciola campestre ebbe luogo. | In | una bella sera di luna piena, al tempo della mietitura, una |
Il romanzo della bambola -
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d'un fiato, tanto aveva la gola arsa, a forza di vociare. | In | mezzo a una specie di galop finale, la Lucietta corse a |
Il romanzo della bambola -
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sfrenato per tutta l'aia. Scoppiò un applauso formidabile | in | tutta la rustica società, e in quel punto la massaia uscì |
Il romanzo della bambola -
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un applauso formidabile in tutta la rustica società, e | in | quel punto la massaia uscì di casa con in mano un grosso |
Il romanzo della bambola -
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società, e in quel punto la massaia uscì di casa con | in | mano un grosso cartoccio a imbuto; e fattasi a spintoni in |
Il romanzo della bambola -
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in mano un grosso cartoccio a imbuto; e fattasi a spintoni | in | mezzo a tutti cominciò a buttar in aria manciate di |
Il romanzo della bambola -
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e fattasi a spintoni in mezzo a tutti cominciò a buttar | in | aria manciate di confetti colorati. Gli urli e gli applausi |
Il romanzo della bambola -
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il gobbetto dal mandolino. - Evviva!! - risposero tutti | in | coro, ridendo e mangiando i dolci nuziali. - Buona gente! - |
Il romanzo della bambola -
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davvero, ti giuro che a quest'aria pura, co questa pace, e | in | mezzo a povera gente così buona e sincera, non rimpiango |
Il romanzo della bambola -
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badia conveniva a quel pittoresco paesaggio, poi che aveva | in | cima al suo stesso colle, tra folti gruppi di cipressi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'ulivi, il castello merlato dei Salviati; e a sinistra, | in | fondo, di là dal Mugnone incassato tra i macigni, che un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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porta a San Domenico, il villaggio aristocratico limitato | in | un'unica piazza; e bisognava proprio venir fin sotto le sue |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e magari anche d'una sottana o d'una vita di mussolo | in | colore, appesa qua e là ad una massiccia inferriata, ad |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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divenuta un bene demaniale, era stata divisa e suddivisa | in | tanti quartieri, appigionati a parecchie famiglie della |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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della borghesia, che andavano là su a villeggiare; e | in | questo modo avea perduto quasi a fatto il proprio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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somigliante alla nota d'un organo; e il gran cortile con | in | giro la doppia fila di logge a colonne agili ornate di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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su' circolari gradini rabescati di musco color ruggine, | in | qualche queta ora del giorno, mentre il sole batte in pieno |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in qualche queta ora del giorno, mentre il sole batte | in | pieno su 'l quadrato silenzioso della meridiana, forse |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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militari; parecchie bambine, prendendosi per mano tutte | in | fila, intonavano il monotono ritornello: |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sopra suolo diverso, allorchè venne demolita l'antica, | in | conseguenza de' decreti del Concilio Tridentino, che verso |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di Cerere dalla pia moglie di Costanzo Cloro convertito | in | santuario cristiano, fosse circondato da larghi edifizi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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relazione colla persecuzione iconoclastica, scoppiata | in | Costantinopoli per opera dell'imperatore greco Leone |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che aveva comuni coi Greci, non che l'origine e la lingua | in | parte e i costumi, ma pure il rito e la liturgia e la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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secolo ingombre di quegli esuli, i quali, tosto ricomposti | in | religiose comunità, vi costruirono innumerevoli chiostri |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Autori, degni di tutta fede, raccontano che solamente | in | queste nostre provincie meridionali, e non compresa la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nostre provincie meridionali, e non compresa la Sicilia, | in | circa mille monasteri greci, fra grandi e piccoli, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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parola, godono l'anzianità fra tutti dell'ordine medesimo | in | Napoli fondati, ed ebbero a protettore san Gregorio Armeno, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che l'ordine Basiliano aveva fino a quel punto conservati | in | Italia. Ma per ragioni non abbastanza note, i monasteri di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pilastri, su cui poggia il coro grande delle monache. | In | fondo è l'ingresso principale della chiesa; ed entrandovi, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ed entrandovi, trovasi una sola navata con quattro cappelle | in | ciascun dei lati, e due vani, di grandezza eguale alle |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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porta grande è costrutta di legno di noce con buoni intagli | in | rilievo, rappresentanti i quattro Evangelisti, ed in mezzo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in rilievo, rappresentanti i quattro Evangelisti, ed | in | mezzo i due santi Stefano e Lorenzo, circondati da |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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La soffitta, che è di legno intagliato e dorato, dividesi | in | tre grandi quadri principali, in cui sono tre pitture di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e dorato, dividesi in tre grandi quadri principali, | in | cui sono tre pitture di Teodoro il Fiammingo, figuranti san |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tre pitture di Teodoro il Fiammingo, figuranti san Gregorio | in | vesti pontificali con libro aperto nelle mani fra due |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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suo ordine; ed il battesimo del Redentore; suddividesi poi | in | tanti piccioli compartimenti di forme diverse, i quali |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ed han tutte un balaustro di marmi, parimente commessi | in | forma di fogliami a traforo; e sopra, altri lavori di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a traforo; e sopra, altri lavori di bronzo a getto, con | in | mezzo un cancellino composto dello stesso lavoro e metallo. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tre quadri sulla porta, nei quali è rappresentato l'arrivo | in | Napoli e l'accoglimento qui avuto dalle monache greche; |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Giordano. Ed è a notare, che, dei tre quadri sulla porta, | in | quello che è a sinistra dell'osservatore, nel volto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che è a sinistra dell'osservatore, nel volto dell'uomo | in | atto d'indicare un luogo alle monache arrivate al lido in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in atto d'indicare un luogo alle monache arrivate al lido | in | una barca, il pittore dipinse sè medesimo dell'età di circa |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ed è più grande e meglio ornata delle altre; sull'altare, | in | mezzo a due colonne di rosso di Francia, si vede un assai |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e corteggiato dagli angeli; su i muri laterali è figurato | in | due composizioni il Santo, mentre se gli fa d'avanti tutto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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d'avanti tutto umiliato il re Tiridate col viso trasformato | in | porco; e nell'altra, nel momento di esser tirato fuora del |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dati al santo. La volta di questa cappella è divisa | in | più partizioni, dove in picciole figure sono istoriati vari |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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volta di questa cappella è divisa in più partizioni, dove | in | picciole figure sono istoriati vari fatti della vita di san |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Silvestro Morvillo, detto il Bruno; e la quarta, una tela, | in | che è dipinto san Benedetto, adorante la Vergine che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nella man destra una spada ornata di gemme, confermandolo | in | tal guisa Duca di Calabria e suo successore nel regno, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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acclamato dal general parlamento nella sala del Capitolo | in | San Lorenzo. Una tal solenne cerimonia fu compiuta con |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Una tal solenne cerimonia fu compiuta con regal pompa, | in | presenza de' baroni e di tutta quanta la corte del re, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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chiesa già demolita, di cui si è fatta menzione poc'anzi. | In | quella stessa chiesa conservavansi fino al 1574 le |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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1574 le sepolture delle monache, e le ossa d'altri defunti, | in | monumenti che rimontavano fino alle primitive età del |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e monaca nel detto monastero, vissuta intorno all'epoca | in | cui venne introdotta la clausura. Commovente è la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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parte della chiesa, e dicendomo l'officio de' morti, fecimo | in | nostra presenza votare tutte le sepolture, usando ogni |
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possibile, che fossero ben nettate, e riponemmo l'ossa | in | un'altra cantina, con quest'ordine: fecimo far tante casse |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pel timore che le mie ossa, destinate a restare | in | consegna alle mie compagne di reclusione, non subissero un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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oggidì le donne vidue, ma di panni fini e bianchissimi; | in | testa portavamo una legatura greca, ornata con molta |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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parte della vita spendevamo ne i divini uffici, per esserno | in | quei tempi assai lunghi e da noi con molta solennità |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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noi con molta solennità celebrati. Le moniche ch'entravano | in | questa religione in tre diverse giornate, usavano tre modi |
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celebrati. Le moniche ch'entravano in questa religione | in | tre diverse giornate, usavano tre modi di cerimonie. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ordine si pigliava nell'età perfetta, da quindici anni | in | su, e nel pigliar questo ordine si diceva primieramente la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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si celebrava di nuovo, ne tornavamo a tagliare i capelli. | In | questa guisa cavavamo nella fronte una ghirlanda de |
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nella fronte una ghirlanda de capelli, la quale spartita | in | sette fiocchi, nell'estremo di ciascun di quelli |
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e si andava alla sepoltura. I giorni feriali si ufficiava | in | coro con un manto nero, senza di cui non si poteva dire un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nero, senza di cui non si poteva dire un picciolo verso | in | quel loco, e questo s'osservava tra noi in quel tempo.» |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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picciolo verso in quel loco, e questo s'osservava tra noi | in | quel tempo.» Malgrado questi rigori, vero è che le monache |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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della badessa, e per giorni ed anche mesi rimanevano | in | casa dei loro parenti, siccome fino ai nostri giorni, ad |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quale, se perpetuamente è liquefatto, pure non si fa vedere | in | tre diversi colori, siccome quello del medesimo martire che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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colori, siccome quello del medesimo martire che è venerato | in | Roma nella chiesa di santa Maria in Vallicello e nella |
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martire che è venerato in Roma nella chiesa di santa Maria | in | Vallicello e nella cattedrale d'Amalfi. Questo Santo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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giovine, la cui prosapia non sia stata almeno aggregata | in | uno de' quattro seggi di Napoli. Grande e pur belle e il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il coro che risponde nella chiesa; largo il chiostro, con | in | mezzo una fontana e due statue, Cristo e la Samaritana, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Durante quella prima visita al convento, m'imbattei | in | molte religiose per la via: tutte quante mi fecero la |
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monaca?" Io rispondeva di no. A questo detto, sorridendo | in | atto di suprema convinzione, ripigliavano: "San Benedetto |
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risposero essere una giovine, solita sempre a ricrearsi | in | compagnia di due educande. M'avvidi infatti d'averla |
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lungi il saluto con un sorriso, ma parvemi d'osservare che, | in | risposta, essa e le sue compagne si fossero scambiate sotto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sue compagne si fossero scambiate sotto voce qualche parola | in | tuono beffardo: questo mi mortificò assai; ma non basta. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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signorina! così non ve ne fossero!" risposero le sorelle | in | coro. "Misericordia!" soggiunsi: "ci sarà anche la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pettegolezzo della monaca Paolina, pestifera la discordia | in | una casa ermeticamente chiusa e non beneficata dagli |
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Questa donna, Angiola Maria di nome, aveva 32 anni | in | circa, era d'una costituzione ferrea, di voluminosa |
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cicaleccio con un qualche rimbrotto. Finalmente si pose | in | letto, e prese sonno per lasciarmi sola coi miei tristi |
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ritrovai assisa nel parlatorio. Al primo vederla proruppi | in | pianto stemperato. Le dissi essere infelicissima in un |
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in pianto stemperato. Le dissi essere infelicissima | in | un luogo, la cui inoperosa e stupida reclusione era, a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ch'io presentiva di dover perdere la salute, com'era | in | procinto di perdere la libertà, dovendo dipendere finanche |
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voleva far alzare prima di giorno, per trattenermi un'ora | in | chiesa, esposta ad un freddo insopportabile, ad un disagio |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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per rispondermi la madre mia, quando entrò la portinaia, ed | in | seguito accorsero altre monache per salutarla. - Dopo di |
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cortesia, diss'ella di voler andare ad ascoltare la messa | in | san Lorenzo, e che più tardi sarebbe ritornata. Uscì dunque |
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fuori del corridoio, immersa nel sentimento dell'abbandono, | in | cui slanciata mi aveva una dura fatalità. Scorse un'ora, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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portinaia non mi avesse sostenuta pel busto, sarei caduta | in | terra. Per lunga pezza restai pietrificata. Ben sapeva io |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pronti rimedi. La febbre, che mi sopravvenne mi confinò | in | letto per più d'una settimana. Quando il destino è avverso, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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reale anche l'abbandono di Domenico. Nutriva, sino allora | in | quel mio sepolcro la dolce speranza, non solamente di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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qualche sua lettera, ma, sì ancora di vederlo ritornato | in | Napoli, e farsi il mio liberatore. Se uguale al mio era |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nel petto suo, se la voce dell'umanità gli favellava | in | cuore, se la reminiscenm della mia verace e costante |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dei belvederi con febbrile ansietà slanciai lo sguardo | in | cerca di lui lungo le vie circonvicine! Spesso, delusa |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vestiario di chi parevami che gli somigliasse, mi sentii | in | procinto di svenire, credendo che giunto fosse il momento |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nelle sue lettere mi faceva motto di lui. Vedeva di tratto | in | tratto Giuseppina, ma la presenza di questa diletta |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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solitudine, ma sibbene per la salute dell'umanità, | in | civile e vasto consorzio tenuta da una sola ed indivisibile |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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poscia e tergendo le lagrime; "che sono i miei patimenti | in | confronto a quelli della nazione cui appartengo? Se sotto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il lato comico. La lettera fu messa rabbiosamente | in | pezzi, e l'indomani della farsa veniva la priora a dirmi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sua misericordia, mi largiva il permesso di scendere | in | parlatorio, e consegnare sigillate le lettere al servitore |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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passato. Pretendeva egli fra le altre che non solo mettessi | in | oblio le offese de' miei nemici, ma che inoltre li amassi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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con sincerità e ridivenissi di loro; ora, non essendo più | in | mio potere di trapassare l'abisso che mi separava dal |
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secolarizzazione, od il permesso di recarmi personalmente | in | Roma per far sentire le mie ragioni al Pontefice. Non ebbi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Santo Padre non m'accordava nè il permesso di trasferirmi | in | Roma, nè l'indulto di secolarizzazione: tuttavia |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Quest'ultima concessione almeno mi dava speranza di uscire | in | quel modo che io usava nel conservatorio di Costantinopoli. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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due anni e mezzo eran trascorsi dal tempo del mio ingresso | in | quella catapecchia. Ordii nel pensiero un disegno di fuga, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e mentr'essa starebbe aprendo il portone, mi sarei nascosta | in | uno de' parlatorii, avendo, innanzi l'alba, presa la cura |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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lestamente imbarcata sovra un legno inglese che trovavasi | in | rada. Il mio progetto, agevole ad eseguire, non era noto ad |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ancora, e monaca, voi non dovete espatriare per recarvi | in | lontane contrade, priva di mezzi di sussistenza, priva di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di fantasticare mi ricordai d'una zia materna, educata | in | Bologna, che, dotata di singolare operosità, meglio di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sien note le mie condizioni fisiche e morali di quel tempo. | In | giugno del 1851, dal Reale Ritiro di Mondragone ricevemmo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e si successero i sintomi convulsivi. Continuando | in | prosieguo a visitare la suddetta religiosa, ci toccò |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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centro la regione cerebrale. Infatti si manifesta nel capo | in | sulle prime una forte dolenza, quindi sopravviene un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e sovente di tutto il corpo, il quale allora si contorce | in | mille modi ed abbisogna, per esser contenuto nelle sue |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ed altre religiose. Le convulsioni sogliono durare da tre | in | quattro ore, poi si dileguano lentamente per dar luogo ad |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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specie d'estasi e qualche volta a fenomemi di catalessia. | In | seguito ad uno di questi accessi la paziente tirossi al |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la trattenevano: ci confessò trovarsi lo spirito suo | in | uno stato d'estrema violenza per dovere starsi reclusa in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in uno stato d'estrema violenza per dovere starsi reclusa | in | an chiostro che abborriva. Per siffatta malattia fu |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Ora, a prevenire che là suddetta religiosa trabocchi | in | guai peggiori, cioè in uno stato di demenza continua, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che là suddetta religiosa trabocchi in guai peggiori, cioè | in | uno stato di demenza continua, opiniamo di consenso cogli |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di consenso cogli altri nostri colleghi, qui riuniti | in | consiglio, che debba essa abbandonare il regime claustrale, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la narrata morbosità. Questa nostra dichiarazione, giurata | in | coscienza, e risultante dall'osservazione di circa venti |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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con quelle alla Congregazione de' vescovi e regolari | in | Roma. Sosteneva l'egregio prelato in quella lettera la mia |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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de' vescovi e regolari in Roma. Sosteneva l'egregio prelato | in | quella lettera la mia domanda per la secolarizzazione, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pure al Capano lettura della mia domanda, gli resi grazie | in | quei termini che suggerisce la gratitudine. Vidi poi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il plico di carte per mano dello stesso vicario, che | in | attesa del giorno postale, le ripose sulla scrivania: dopo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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successore? - Cosenza.... - Speranze, addio! Che fare | in | Capua? Mi ci trattenni sulle spine per altri quindici |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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della persecuzione. D'altronde mezzi a tentare la sorte | in | altro paese io non aveva; per far fronte alle spese aveva |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e qualche oggetto di valore. Me ne tornai dunque | in | Napoli, e presi stanza nel convento di San Nicola da |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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per le sue virtù, che per la scienza, e molto potente | in | Roma: centro delle sue aderenze. Raccontatigli estesamente |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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avere le cinque mesate arretrate, e prometteva di lasciarmi | in | pace d'allora in poi. Trascorsero alquanti mesi di tregua. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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arretrate, e prometteva di lasciarmi in pace d'allora | in | poi. Trascorsero alquanti mesi di tregua. Mia madre, paga |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dall'accanimento dei preti, evitò nel carnevale di dare | in | casa festini e trattenimenti, com'era usa di fare ogni |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tempi nostri, trovai modo di procurarmi i migliori autori | in | questo ramo dell'educazione nazionale. Allora scorsi il |
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dei Greci. Nel mese di giugno una mia sorella, dimorante | in | Gaeta, scrisse che suo marito era gravemente malato. Mia |
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del proprio fratello e flagello de' sudditi, preso | in | disgusto e reggia e capitale, si ricoverò in Sicilia, |
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sudditi, preso in disgusto e reggia e capitale, si ricoverò | in | Sicilia, perseguitato dì e notte dall'ombra dello sgozzato |
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Partita adunque la madre, passai con Maria Giuseppa | in | casa d'un'altra sorella maritata, dimorante in Napoli. Ella |
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Giuseppa in casa d'un'altra sorella maritata, dimorante | in | Napoli. Ella abitava nel Vico Canale sopra Toledo, in un |
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in Napoli. Ella abitava nel Vico Canale sopra Toledo, | in | un sesto piano, molte in quel tempo essendo le sue |
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nel Vico Canale sopra Toledo, in un sesto piano, molte | in | quel tempo essendo le sue ristrettezze per cagione del |
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sospeso nell'esercizio dell'avvocatura, e viveva tuttora | in | angustie sotto la sorveglianza della polizia borbonica. La |
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i sospetti di qualcuna delle innumerevoli spie, che | in | quel tempo formicolavano per le vie, nelle case, e perfino |
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chiese di Napoli. Ora se non m'era dato uscire ogni volta | in | legno, come avrei potuto girare a piedi col vestimento |
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avrei potuto girare a piedi col vestimento benedettino, | in | una città, ove gli scioperati giovanastri si facevano un |
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Il padre Spaccapietra partiva frattanto pel Giappone | in | un colla Missione, lasciandomi in ricordo l'Imitazione di |
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frattanto pel Giappone in un colla Missione, lasciandomi | in | ricordo l'Imitazione di Cristo, e la memoria della sua |
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bisbigliavano nelle sottoposte finestre, mandando di tratto | in | tratto sospiri, manifestazione di desiderii arcani. La luna |
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tratto sospiri, manifestazione di desiderii arcani. La luna | in | alto proseguiva solinga il corso superba del suo splendore, |
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Chi le avrebbe detto che quella sera era l'ultima | in | cui stessimo insieme? Il giorno appresso, ad un'ora |
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del re, e satellite de' Del Carretto, era salito | in | grido meno per virtù del suo operosissimo servizio che pel |
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Chi de' Napoletani non avrebbe preferito d'avere | in | casa, non dirò lo spirito maligno, ma almeno il fuoco, od |
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vogliono da me?" domandai, a modo di carbonaro sorpreso | in | flagrante dal commissario. "Ella è arrestata." "Arrestata! |
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"nondimeno sarà seguita; vo a vestirmi." Iniziato | in | tutti i segreti della professione di berroviere, Morbilli |
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sola uscita, si compiacque di permettere ch'io mi vestissi | in | libertà. Fui allora seguita da Maria Giuseppa, la quale |
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poi il pianto e i gemiti e la disperazione cui davasi | in | preda, stavano per farmi perdere il contegno. Se non che la |
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non che la commozione, repressa a forza dall'amor proprio, | in | tale spasimo mi metteva i muscoli della bocca, che pur |
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consegnò. Io non parlai punto, per tema di prorompere | in | pianto, ma diedi soltanto a Giuseppa un bacio d'ultimo |
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preparava nel 1653 per le dame napoletane, che, venute | in | basso stato e rimaste vedove, volessero trarvi vita |
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e monastica. Oggi vi è pur ammessa qualche educanda, ma | in | sostanza lo stabilimento è destinato all'uso di ergastolo. |
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aveva fino a quel punto rattenuto lo sdegno, proruppe | in | acerbe rimostranze contro la condotta del cardinale. "Se |
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disse il superiore ecclesiastico, "vi ricaccerò le parole | in | gola con due schiaffi." "Se non andate, e subito, pe' fatti |
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pe' fatti vostri," soggiunse il commissario, "vi manderò | in | prigione." Afferrai il cognato per un braccio, e scossolo |
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salire al terzo piano del fabbricato, quindi mi menarono | in | una vasta e tetra camera, che aveva l'aspetto d'una |
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stralunati, e additandogli la porta coll'indice. "Vattene | in | malora, e riferisci a chi ti manda qui, che spero |
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presto e lui e te e tutti quelli che vi somigliano mandati, | in | perdizione!" Non diede alcun indizio di rossore, ma ripreso |
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genti che passavano. Le penose rimembranze si ristrinsero | in | un punto impercettibile, pronto pur esso a svanire; e per |
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pur esso a svanire; e per lo contrario la strada che faceva | in | carrozza mi parve fiancheggiata da un'immensità, i cui |
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fatto meglio per ora a valermi della ricuperata libertà | in | campagna, che non in città, risposi quello essere appunto |
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ora a valermi della ricuperata libertà in campagna, che non | in | città, risposi quello essere appunto il mio proponimento. |
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d'affetti e di speranze, che non sapeva d'aver posseduta | in | addietro. Nè in quelle escursioni m'arrestavano le |
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speranze, che non sapeva d'aver posseduta in addietro. Nè | in | quelle escursioni m'arrestavano le intemperie della |
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foresta, e scavalcando i burroni, veniva ad avvilupparmi | in | densi vortici. Coll'occhio fiso sul punto più lontano |
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di ferro. Un giorno, percorrendo la montagna, m'imbattei | in | un contadinello, che in una rozza gabbia, portava una |
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percorrendo la montagna, m'imbattei in un contadinello, che | in | una rozza gabbia, portava una ventina d'uccelli presi di |
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natía libertà, lieta di vederli prendere il volo, e sparire | in | un batter d'occhio fra gli alberi. Adescato il ragazzo dal |
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a cercarmi con nuove gabbie e nuovi schiavi. Non trovandomi | in | grado di largheggiare, fissai di comprarli a due grana |
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della servitù: l'abito monastico. L'aveva già smesso | in | casa, ma bisognava trovare modo di disfarsene anche fuori, |
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gruppo di fili elettrici manteneva l'italico patriottismo | in | continua comunicazione e operosità. Quest'orgasmo febbrile |
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e operosità. Quest'orgasmo febbrile diveniva più visibile | in | Napoli, che in altra parte: in Napoli, dove la dinastia |
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Quest'orgasmo febbrile diveniva più visibile in Napoli, che | in | altra parte: in Napoli, dove la dinastia borbonica, per |
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diveniva più visibile in Napoli, che in altra parte: | in | Napoli, dove la dinastia borbonica, per avere violata la |
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per avere violata la santità de' patti, trovavasi, non solo | in | istato di ribellione contro i sudditi, ma pur caduta in |
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in istato di ribellione contro i sudditi, ma pur caduta | in | discredito rispetto al mondo incivilito, e per ciò |
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la congiura....... Che faceva intanto io inoperosa | in | Castellamare? Gli amici, deplorando l'esilio mio, |
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lettere disperate. Pensando adunque che si sarebbe | in | Napoli ritrovato un piccolo posto anche per la mia |
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anche per la mia personale operosità, pensai di mettere | in | non cale ogni pericolo, purchè potessi prestare anch'io |
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che s'ordinava. Dopo undici mesi, oziosamente passati | in | quel paesetto, feci una seconda visita al Vescovo. |
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della vostra sede, e vi mandassero pel resto della vita | in | esilio, vi piacerebbe?" "A nessuno piacerebbe," rispose |
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dopo io prendeva a pigione un quartierino nella capitale, | in | un nuovo palazzetto di faccia alla Croce del Vasto, e me |
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non però senza la precauzione di tenere sempre una stanza | in | Castellamare, per rifugiarmi nel caso di qualche imminente |
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dall'altrui curiosità; e le minuziose cautele che presi | in | difesa dello incognito avrebbero prolungata la mia |
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essendo la via appartata, ed il palazzo senza portinaio. | In | quel momento udii scendere dal piano superiore due persone, |
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spalancar la finestra della parte posteriore del palazzo, e | in | pari tempo il tonfo di un peso che cadde dalla finestra. La |
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dalla finestra. La vecchia dama, sua nipote, ed io eravamo | in | preda alla costernazione: tutta la gente del palazzo in |
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in preda alla costernazione: tutta la gente del palazzo | in | movimento. Quando intesi voci di persone a me note per |
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nulla, e non meno ignoto a tutti era il nome dell'ucciso. | In | questo mentre la serva del prete nell'atto di svincolarsi |
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dalle strette della padrona, gridava quanto n'aveva | in | gola: "No, voglio andar via subito da questa casa di |
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nell'intenzione di attribuire ad altri la scelleraggine; ma | in | quell'agitazione dimenticava di buttar via il ferro |
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buttar via il ferro insanguinato, e pur gridando lo teneva | in | pugno. La serva che accorse alle grida, "Ah, siete voi," |
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scoperto, aprì la finestra e si precipitò giù. | In | quello spavento e confusione niuno accorse per vedere se |
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e moglie dell'ucciso, incinta di sei mesi, fu condotta | in | quel medesimo giorno all'ospedale de' pazzi. Atterrita da |
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volta nel ritiro, ed io, mutato alloggio, mi rinselvai | in | un altro non meno solitario quartiere. Ma il delitto del |
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la penetrazione della polizia borbonica, massimamente | in | materia di liberalismo? «Il regno di Napoli, scriveva |
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figliuole sono state arrestate, e messe sulla sedia ardente | in | sua vece. » Il Capo Zafferano confina con una spiaggia |
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Su questa spiaggia alcuni birri portano dei sacchi, e | in | questi sacchi vi sono degli uomini. S'immerge il sacco |
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dentro: Confessa! Se ricusa, s'immerge nell'acqua di nuovo. | In | questo modo morì Giovanni Vienna di Messina. A Monreale un |
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non mancò di far noto al cardinale e il mio ritorno | in | Napoli, e il mio domicilio ancora; seppi allora di buon |
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bastonata. Da quel giorno incominciarono le spie a mettersi | in | moto, non altrimenti d'uno sciame; e si sa che lo |
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d'uno sciame; e si sa che lo spionaggio era praticato | in | gran parte da sacerdoti e da monaci. Preti dal ceffo |
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Con questo mezzo pervenni non solamente a porre me stessa | in | istato di difesa, ma pur anco a poter trattare liberamente |
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nel deludere la vigilanza delle spie, basti dire, che | in | quell'intervallo di sei anni cambiai diciotto volte di |
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infestava l'aria stesea del santuario. Entrata | in | qualche chiesa del vicinato, i preti anelanti mi |
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dalla porta per domandarmi: Volete confessarvi? - Stabilita | in | qualche nuova casa i vicini stavano attenti a sobillarmi la |
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questo canale ella s'informò di tutto quello che accadeva | in | casa mia. Per liberarmi dalle punture di quell'insetto, che |
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mi convenne perdere un trimestre, e cercarmi un asilo | in | altra via. Ma fu peggio. Seppi con mio stupore che il |
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nel cortile e nei terrazzi, insomma un'invasione di spie | in | tutti i luoghi. Quest'Argo da' cento occhi, avendo notato |
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mi confessava, ne fece parte al parroco, e questi chiamò | in | casa sua la mia fantesca per assoggettarla a lungo e |
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ma dovetti anche quella volta mutar di cameriera. Non ebbi | in | questo intervallo dalla polizia, che una sola granfiatina. |
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la morte di Ferdinando II, mi imbattei presso gli Studi | in | un uomo, non meno insigne per patriottismo, che per sapere. |
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di tasca una lettera che mi consegnò. Io me la riposi | in | seno, non però senza accorgermi ch'era stata adocchiata dal |
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m'aveva detto per la via, ec., ec. A tutto questo risposi | in | modo, che parve averlo soddisfatto. "E la carta che egli le |
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che parve averlo soddisfatto. "E la carta che egli le mise | in | mano?" mi chiese da ultimo; "vorrebb'ella compiacersi di |
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chiamato anche dal comitato centrale di Napoli, il quale | in | un proclama dello stesso giorno diceva a' Napoletani: |
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sempre la tosse. Non di meno seguitava a far l'obbligo suo | in | casa e a scuola; anche se in casa, a quando a quando, o |
Il romanzo della bambola -
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seguitava a far l'obbligo suo in casa e a scuola; anche se | in | casa, a quando a quando, o nello spazzare o nel rigovernare |
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gracile salute va tenuta, mi servo d'un termine volgare, | in | uno scatolino d'ovatta, e... - Che cosa manca a mia figlia? |
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la Cerchi; poi si rimise, e dichiarò: - Del poco che resta | in | casa è padrona lei; capirà, è figlia unica... Nessuno la |
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salutò la signora Amalia, che se ne andò con le fiamme | in | viso, irritata della mortificazione ricevuta, benchè questa |
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irritata della mortificazione ricevuta, benchè questa fosse | in | termini tanto cortesi. Quando Camilla tornò dalla scuola, |
Il romanzo della bambola -
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compatire a quel modo? Che smorfie faceva con loro, mentre | in | casa era tutto il santo giorno a gingillarsi con la |
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santo giorno a gingillarsi con la bambola? La bambina stava | in | piedi davanti a lei, dritta come una statua, con le braccia |
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cadenti lungo i fianchi, il viso alto, gli occhi fissi. | In | un'espressione nuova di dolore, il volto le si era ancora |
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convulsamente. Non batteva ciglio; non diceva una sillaba. | In | tanto, la Cerchi, alzatasi dalla sua solita poltrona, |
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Per la prima volta vide quel pallore da giglio, quei lividi | in | torno alle occhiaie, tutte le membra rifinite. Raddolcì la |
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accennò di sì col capo, e la bambina s'affrettò a chiudersi | in | camera sua. Costì la Giulia l'aspettava: ella ch'era |
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ch'era diventata la confidente di tutto quanto accadeva | in | quella povera vita monotona e piena di sofferenze. - Mi |
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così un pezzo con gli occhi fissi una nell'altra, e | in | quello sguardo muto si dissero più cose del cuore, si |
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Ma nel mettersi a ripulire la casa, brontolava e sbuffava, | in | tal modo, ribattendo sempre che il mestiere della serva non |
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mattino, mentre la madre era ancora a letto: quelle ore | in | cui una volta s'occupava della sua pupattola cucendole una |
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contenta non di meno, nel suo egoismo, di veder tutto | in | ordine senza averci contribuito lei: non tanto per la |
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tanti anni di paradiso anzichè di purgatorio: perchè | in | vece di migliorare, quella debole salute s'andava sempre |
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salute s'andava sempre più consumando. Venne poi il tempo | in | cui la direttrice della scuola scrisse alla signora Cerchi |
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di stancarsi a studiare, e pregava i genitori di tenere | in | casa la creatura e lì di curarla. - Anche la malattia! |
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brividi a intervalli che le davano una scossa fredda | in | tutto il corpo. Ella badava a stropicciarsi le manine |
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doveva riflettere che c'era da fare, molto da fare | in | casa. - Mi sento male, Giulia! - diceva piano alla bambola. |
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piano alla bambola. E la Giulia avrebbe voluto alzarsi | in | vece sua e ingegnarsi a far lei tutto. Ma pur troppo, |
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e la sentiva tossire, con que' colpi di tosse secca che, | in | chi ascolta, entra per gli orecchi e si conficca nel cuore. |
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ascolta, entra per gli orecchi e si conficca nel cuore. Più | in | là i brividi si fecero più acuti. La bambina batteva i |
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come se la pupattola avesse avuto del sangue nelle vene. | In | quel calore eccessivo smaniava, senza riposo. Una notte, |
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persone amate. Ormai Camilla rimaneva parte della giornata | in | letto; s'alzava tardi e si coricava presto; non era più |
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tardi e si coricava presto; non era più buona a sfaccendare | in | casa; e accorata guardava sua madre, che passava e |
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pezzo di roba da far dei vestiti alla pupattola, ormai | in | cattivo arnese. Questa miseria dell'amica sua e |
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arnese. Questa miseria dell'amica sua e l'impossibilità | in | cui ella si trovava per allora di rimediarvi, era il suo |
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più non posso; e una signorina di Berlino che avevano preso | in | casa perchè la bambina imparasse il tedesco, se n'era |
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il ministro francese, tutti i sudditi della repubblica | in | movimento, la gente della polizia in piedi, la capitale in |
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della repubblica in movimento, la gente della polizia | in | piedi, la capitale in subbuglio..... E frattanto voi vi |
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in movimento, la gente della polizia in piedi, la capitale | in | subbuglio..... E frattanto voi vi occupate di queste |
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La superiora, puntò le mani sul tavolino per balzare | in | piedi, ma la forza essendole mancata, ricadde di tutto peso |
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parlanti..... prove e indizi irrefragabili. Poveretta! | in | qual cattivo passo vi trovate!" "Miserere mei Deus! Io |
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"I birri! i birri!" gridai da spiritata: "entrano | in | questo momento: i birri nella porteria!" "La polizia, |
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porteria!" "La polizia, reverenda, entra colle baionette | in | canna nel conservatorio!" gridò con voce strepitosa Maria |
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catastrofe, fece l'estremo di sua possa per rizzarsi | in | piedi, e vi riuscì; mosse un passo innanzi, e buttatasi a' |
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amica, a te sola mi raccomando! salvami almeno tu!" esclamò | in | tuono supplichevole, interrotto da singhiozzi. "Non sei tu |
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Deh, prestami una volta ancora il tuo magnanimo soccorso! | in | te sola ripongo la speranza della mia salvezza, angelo di |
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presala per le braccia, la rialzai da terra. "Da ora | in | poi," le dissi, ripigliando il tuono serio, e rimettendola |
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serio, e rimettendola a sedere sulla poltrona, "da ora | in | poi, non alzerete troppo superba la fronte, se non volete |
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amiche.... Un altro bicchier d'acqua, vi prego!" D'allora | in | poi me la passai, non felice, ma libera da molestie, nè più |
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più ebbi a lagnarmi delle fantasticaggini della superiora. | In | quanto a' birri, la sorte li riservava, non a lei, ma a me. |
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incoraggita, invocava da Gaeta, per essere ristaurata | in | Roma, le armi degli Stati cattolici, e già si accingevano |
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Roma, le armi degli Stati cattolici, e già si accingevano | in | suo soccorso l'Austria, la Spagna e la repubblica francese. |
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suo soccorso l'Austria, la Spagna e la repubblica francese. | In | Toscana veniva ristabilito il dominio granducale per una |
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il dominio granducale per una sollevazione popolare | in | favor dell'antico regime, mentre Venezia, abbandonata a sè |
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che, come quelle della povera Italia, le mie sorti andavano | in | rovina. Un mese dopo mi veniva dal Riario partecipato un |
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cui Pio IX mi concedeva la grazia di starmene stabilmente | in | conservatorio, sotto condizione di clausura: potendo però |
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più sicuramente i ferri al popolo d'Italia. Venne Pio IX | in | Napoli, tramutato di luogo, come di colore e di sentimenti. |
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occhi biechi e sanguigni, che mi facevano rizzare i capelli | in | capo dalla paura, mi disse: "Se un altr'anno avremo la |
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questa porta!" E così dicendo, alzava minaccioso l'indice | in | aria, a guisa di maestro di cappella. Prima di partir da |
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religiose il desiderio di vedere la persona del pontefice | in | un luogo, che, per la vicinanza dei due monasteri, a ciò si |
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monaca claustrale!" Ed alzata la destra, mise la parola | in | effetto. Quell'atto non mi recò alcun conforto. Io |
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quella benedizione? Da lì a pochi giorni Pio IX ritornava | in | Roma, lieto quanto quel suo predecessore, che alla caduta |
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altre monache, senza più ruminare ulteriori tentativi: e | in | compenso di tale atto d'abdicazione, mi si lasciava |
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rispondere al porporato, ch'io preferiva soggiornare libera | in | una capanna, anzichè badessa in un carcere. Come rispose |
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soggiornare libera in una capanna, anzichè badessa | in | un carcere. Come rispose Sua Eminenza? - Mi tolse anche |
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proprie mani. - Ma come si fa ad industriarsi dimorando | in | casa di nemici, e brancolando nel buio che cuopre |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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rispondeva: "La madre è ricca: ci penserà lei." Distesa | in | quel letto di Procuste; stretta, per meglio dire, fra |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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feci ricorso all'energia dell'animo per cercare scampo | in | una disperata uscita. A mali estremi, rimedi estremi. Una |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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perchè, non volendo mangiare il pane altrui, sarei rimasta | in | casa mia. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a sbuffi cocenti nel vasto androne del Monte di Pietà, | in | cui passava di continuo, entrando e uscendo, una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e uscendo, una processione di gente la più diversa. | In | quell'androne e nei suoi pressi stanziavan, come al solito, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con fagotti sotto il braccio, avvolti dentro un panno | in | cui dovrà esser segnato il numero corrispondente alla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ecco subito le profferte di far esse il pegno echeggiare | in | coro. La figura meno miserabile, uomo o donna che fosse, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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megere, scambiando qualche parola quasi sempre sottovoce: e | in | fretta sparivan poi insieme per le scale. Passava ora un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'argenteria; forse depositato al Monte per sicurezza | in | caso di partenza del proprietario, forse per urgenza |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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macchina da cucire o su la tavola da stiro. La donna aveva | in | mano una scatoletta ovale di truciolo, rilasciatale altra |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'oro ritirato: povero oggetto che ora tornava di nuovo | in | prigione. E passavan vecchi dal soprabito che non avea più |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con l'orlo lustro d'unto, girando gli occhi di sotto | in | su, in cerca di qualche custode da loro conosciuto che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con l'orlo lustro d'unto, girando gli occhi di sotto in su, | in | cerca di qualche custode da loro conosciuto che accettasse, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un ultimo paio di lenzuoli grossolani e lisi mezzo nascosti | in | un giornale; passavan operai con la giacca buttata a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sorridenti all'idea che gli orecchini di perle si mutassero | in | una «scampagnata» domenicale col «ragazzo.» A quando a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e su la bocca, non si sa mai, perchè nessuno la ravvisasse | in | quel luogo; e camminava con andatura spedita, volgendo, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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A un suo cenno, una sensala le corse incontro e n'ebbe | in | consegna un grosso involto dal quale usciva fuori un lembo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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stanza d'ingresso e su per le scale, andavano a sedersi | in | fila su le lunghe panche di legno scuro destinate a chi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sportello donde scaturiscono i soldi presi a usura. Quasi | in | fondo a una di queste dure panche dalla spalliera diritta, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e spauriti d'un celeste dei più pallidi, le piagnucolava | in | braccio, chetandosi ogni tanto per succhiarsi penosamente |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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polvere, ascoltando macchinalmente gridare dei nomi ignoti | in | mezzo a quella folla tumultuosa e umile. Non era bella, se |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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divisi su l'alto del capo e recati dietro le orecchie | in | due bande, con la classica semplicità delle Madonne. Quando |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e mettendo qualche sospiro represso, che usciva dalla metà | in | là come l'eco d'un singhiozzo, seguitava a stringere il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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creatura mi patisce — si contentò di rispondere la donna | in | lutto. E l'altra, seccata, riprincipiò a sbuffare. Qualche |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fagotto, che l'impiegato, uno sbiadito giovanottello | in | berrettino, svolse con piglio d'indifferente superiorità. - |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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pegno — ma sono ancora buone....- - Buone a che? — chiese | in | tono fra rude e canzonatorio l'uomo; ed esaminava quei |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gli occhi turchini pieni di stupor doloroso. — Roba | in | codesto stato non ne prendiamo — sentenziò lui. Ella teneva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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— Prenda questo! — L'uomo sparì, portandosi l'oggetto | in | una stanza interna. Il bambino, stanco di star chiuso in |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in una stanza interna. Il bambino, stanco di star chiuso | in | quell'afa puzzolente, si lagnava ormai senza tregua, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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della madre: e tra quei piccoli singhiozzi gli tornava | in | bocca, interrotta dalle scosse del pettuccio convulso, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Mi sembra molto agitato! — chiese Emma che girava di nuovo | in | torno al magnifico mazzo, cercando di disporre |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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signore, un certo signore che lei ben conosce, trovandosi | in | un caffè, ha inteso nominar lei da de' giovanotti poco |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sopra un divano e corse ad attaccarsi al campanello. | In | un minuto tutta la gente della pensione era riunita nel |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per la salvezza della fanciulla; il capitano sbraitava | in | dialetto; e quatto quatto il conte Sampieri, con un braccio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quatto il conte Sampieri, con un braccio al collo, umile | in | tanta gloria, si godeva in disparte l'effetto della sua |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con un braccio al collo, umile in tanta gloria, si godeva | in | disparte l'effetto della sua alzata d'ingegno. D'improvviso |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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al collo, immemore perfino di dove ella si trovava, scoppiò | in | un pianto convulso. — Ma che c'è? Ch'è successo? — chiesero |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un pianto convulso. — Ma che c'è? Ch'è successo? — chiesero | in | coro gli astanti, tranne i due signori toscani. A pena Emma |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sognava. — Io sono andato alla stazione; il treno partiva | in | quel momento, e sono rimasto in terra, ecco la cosa. Emma |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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stazione; il treno partiva in quel momento, e sono rimasto | in | terra, ecco la cosa. Emma ripigliava con un fil di voce: — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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felice, e baciava furiosamente quell'altra manina. Lì | in | torno erano tutti commossi, perfino il capitano. L'avvocato |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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E la sera, quando furono seduti uno di fronte all'altro | in | una carrozza di prima classe, l'avvocato Bencini disse |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per i propri affari, il signor de' Rivani scoperse, però, | in | una fattoria della Sardegna, un cavallino che corrispondeva |
Il romanzo della bambola -
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Nuova, col pelo nero, interamente nero, e una stella bianca | in | fronte. Negli occhi, vivaci, avea l'iride d'un turchino |
Il romanzo della bambola -
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figliuola con tutti i difetti. Dunque, il Moro fu situato | in | mezzo alle due pariglie di cavalli da tiro: e siccome era |
Il romanzo della bambola -
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a mettere il musetto. Gli altri quattro cavalli, alti, | in | paragone a lui, come monumenti di carne, lo guardavano con |
Il romanzo della bambola -
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cavallerizza; e cominciò subito a baciarlo, specialmente | in | fronte, su quella stella bianca, che pareva fatta apposta |
Il romanzo della bambola -
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quando sarò sicuro che tu non cada; per adesso, studierai | in | maneggio. La bambina, con gli occhi raggianti di gioia, |
Il romanzo della bambola -
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di gioia, batteva le mani; e subito, ecco la sarta | in | moto per farle il vestitino adattato a cavalcare: di panno |
Il romanzo della bambola -
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a cavalcare: di panno turchino cupo, con la gonnella lunga. | In | testa, la sua mamma, piena di buon gusto, volle ch'ella |
Il romanzo della bambola -
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un largo cappello di feltro nero, dalla lunga piuma, | in | vece del brutto cappellaccio da uomo, con cui le bambine |
Il romanzo della bambola -
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di tutta la vita, lunga e noiosa; per lei i trionfi | in | mezzo a una società di bambine che la desideravano; per lei |
Il romanzo della bambola -
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per lei tutte le glorie, tutte le consolazioni. Adesso, | in | vece, restava le giornate intere sur una sedia, buttata là, |
Il romanzo della bambola -
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per questo meno angoscioso e sincero. Dai discorsi uditi | in | casa, un po' qua un po' là, la bambola aveva capito molte |
Il romanzo della bambola -
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vuoto. Oh, se si potesse sapere tutti i pensieri contenuti | in | una testa che sembra insensibile, si commetterebbero, |
Il romanzo della bambola -
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mai dato un bacio, la Marietta! Che cosa erano i baci, | in | conclusione? Un'espressione dell'amore, se alla bambina i |
Il romanzo della bambola -
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sa? e la sensazione era delle più penose. Dov'erano i tempi | in | cui la Marietta le diceva, pigliandola in braccio: - Vieni, |
Il romanzo della bambola -
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Dov'erano i tempi in cui la Marietta le diceva, pigliandola | in | braccio: - Vieni, bella mia! Adesso usciamo insieme, sai! |
Il romanzo della bambola -
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- Vieni, bella mia! Adesso usciamo insieme, sai! Ti porto | in | legno, e tutti credono che tu sia viva come me! |
Il romanzo della bambola -
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dell'antivigilia di Natale. Una gioconda animazione regnava | in | tutte le vie di Milano: i magazzini fiammeggiavan di lumi; |
Il romanzo della bambola -
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e ne usciva carica d'involti. I pizzicagnoli avevano messo | in | mostra delle forme di cacio d'ogni paese e d'ogni colore: |
Il romanzo della bambola -
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la faccia d'un vaioloso, il Gorgonzola verdognolo, l'Olanda | in | palle rossiccie; offrivan salami, lingue affumicate, |
Il romanzo della bambola -
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di frutta secca: susine, noci, nocciuole, mandorle, fichi, | in | tanti canestri di vimini posti in fila come per una parata. |
Il romanzo della bambola -
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mandorle, fichi, in tanti canestri di vimini posti | in | fila come per una parata. Le vetrine degli orefici |
Il romanzo della bambola -
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non tutti, a questo mondo, hanno quattrini da buttar via | in | oggetti di lusso. I più popolati erano i magazzini de' |
Il romanzo della bambola -
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Natale, a Dio piacendo, egli si sarebbe ritrovato a Roma, | in | famiglia, dopo più d'un mese di lontananza. Che felicità |
Il romanzo della bambola -
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d'un altro bel mezzo milione che gli sarebbe entrato | in | cassa. Ma, intanto, il tempo passato senza la moglie e la |
Il romanzo della bambola -
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unica di genitori ricchi, ella era giunta a sette anni | in | mezzo a ogni ben di Dio. Le bastava esprimere un desiderio |
Il romanzo della bambola -
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ragionamento, raccomandava alla moglie di non contradire | in | nulla la bambina; ignorando che della sua creatura già si |
Il romanzo della bambola -
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dove i fanciulli venivano educati ammodo. Precisamente | in | quella antivigilia di Natale il signor Giovanni aveva |
Il romanzo della bambola -
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per le sue care che lo aspettavano a Roma; e alla Marietta, | in | particolare, portava un assortimento di quanto la novità |
Il romanzo della bambola -
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che aveva comprato. Senza avvedersene, si trovò a un tratto | in | un agglomeramento di persone ferme a guardar una magnifica |
Il romanzo della bambola -
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persone ferme a guardar una magnifica mostra di giocattoli, | in | uno de' principali negozi della Galleria. Ce n'eran di |
Il romanzo della bambola -
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far gravemente la calza, e ogni tanto fermarsi, guardare | in | viso gli spettatori e, improvvisamente, con un buffo garbo, |
Il romanzo della bambola -
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quando i due toscani rientrarono alla pensione di Chiaia. | In | un angolo del salone, la padrona e il capitano Borise |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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salone, la padrona e il capitano Borise giocavano a scopa; | in | torno alla tavola del centro, ingombra di giornali esteri, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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schegge di corallo, roba comprata da' venditori ambulanti; | in | un altro angolo, Miss Gingerly inchinava con profonda |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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inverniciata. Sampieri volse malinconicamente gli occhi | in | giro e mise un sospirone, senza osare di chieder notizie |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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osare di chieder notizie della bella assente; e, preso | in | mano un giornale, s'adagio in una poltrona. Bencini fumava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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della bella assente; e, preso in mano un giornale, s'adagio | in | una poltrona. Bencini fumava una sigaretta su 'l terrazzo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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testè da lui tanto lodati. Ma scoccavano le dodici | in | punto quando la porta del salone si spalancò; e seguìta dal |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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col berretto piccolo e piatto. Allora, si formò un crocchio | in | torno a Miss Alford. Tutti volevano sapere s'ella si era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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se aveste veduto che mazzo di fiori maraviglioso c'era | in | mezzo alla sala del the! Figuratevi una fontana, alta due |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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interamente fatti di gardenie, per simulare il marmo; e | in | vece del getto d'acqua una cascata di rose trattenute da |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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franchi, perchè lo scheletro è di vimini dorati, e resta | in | salotto come giardiniera. E subito Totò, che me ne ha vista |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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— che i napoleoni non gli sfondano le saccocce! Si rise, | in | torno, del tatto supremo con cui Borise evitava una spesa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dichiarò che un ufficiale da poco promosso, per essere bene | in | carattere, non deve aver un soldo in tasca, ma viceversa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per essere bene in carattere, non deve aver un soldo | in | tasca, ma viceversa spendere come se ci avesse un milione. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un milione. Contessa Lara. 21 Il conte Sampieri gongolava | in | silenzio; e dopo aver con voce alta e tremula, sudando |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da quando lei, sua madre, aveva avuta la perniciosa a Roma; | in | tanto che la giovanetta, con un sorriso birichino, tastava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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come diceva benissimo ieri la signora Alford. Emma scoppiò | in | una sonora risata di bimba; gli altri risero meno |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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risata di bimba; gli altri risero meno rumorosamente; ma | in | quella che il capitano apriva bocca per lasciarne andare |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che lentamente i camerieri trasportavano nella stanza, | in | tanto che Emma, a cui s'univano la madre e il capitano, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di gratitudine l'ufficialino: il quale si difendeva, | in | vano, giurando su tutti i toni e in tutti i modi ch'egli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il quale si difendeva, in vano, giurando su tutti i toni e | in | tutti i modi ch'egli non ne intendeva una buccicata. Quando |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a Salerno. E a quest'ora mi pare impossibile di fare | in | tempo al treno, con tanta distanza dalla stazione! Rapido |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un lampo, balzò a riprendere la sciabola che aveva deposta | in | un canto, e affibbiandosi il cinturino, salutava in fretta |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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deposta in un canto, e affibbiandosi il cinturino, salutava | in | fretta e furia la società; poi volò giù a precipizio per le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nella sala, il vecchio n'era scomparso. L'amico si mise | in | cerca di lui per tutta la pensione; ma senza frutto. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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era capace di commettere qualunque sciocchezza, uscì subito | in | traccia di lui, percorrendo tutti i luoghi ch'erano usi a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Le dichiarazioni brusche non valgon a nulla, di certo: | in | vece la delicatezza.... Ora, però, so io quel che ho da |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il Bencini protestò energicamente su 'l proprio intervento | in | una ridicolaggine come quella; e sa Dio se risparmiò, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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impiegare nell'esame dell'indole germanica. Egli soggiornò | in | Napoli, e studiò da vicino il predominio tremendo della |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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primordiale e costitutivo del regime borbonico, dividevasi | in | tre specie; eravi la festa Sacra, la festa di Corte, la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la festa di Corte, la festa Profana. Suddividevasi poi | in | cinque principali segreterie di Stato: solennità |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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teatro: accademia: carnevale. V'erano de' giorni di gala, | in | cui, se ballava il principe in palazzo, ogni suddito |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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V'erano de' giorni di gala, in cui, se ballava il principe | in | palazzo, ogni suddito fedele, che non fosse reverendo o |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non fosse reverendo o podagroso, doveva mettere le gambe | in | movimento. E negli ultimi giorni del carnevale, quando |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sulla faccia, almeno un sol colpo, di quella mitraglia, | in | commemorazione del bombardamento, che salvò Napoli, il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di ballo. Domenico non tralasciava di venire ogni sera | in | mia casa, ove il ballo e la musica non mancavano. Si puo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mi si accosta. Nel porgermi dei confetti, mi fa cadere | in | grembo non so che cosa. La raccolsi: un oggetto stava |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non so che cosa. La raccolsi: un oggetto stava ravvolto | in | una carta. Ebbi cura di nasconderlo nella pezzuola, e volai |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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solo fedeltà, e giuro che sarai mia. - DOMENICO.» Rinascosi | in | seno palpitante la carta, e, fiera di quel tesoro |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di Domenico, presentatosi a' miei genitori, mi chiedeva | in | isposa pel nipote. Chiesero costoro la ragione per cui non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mia madre nudriva per Domenico, fece sì che l'avo avesse | in | risposta, come, senza il consenso del padre, gli sponsali |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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gli sponsali non sarebbero mai avvenuti; che se d'allora | in | poi avesse il garzone ardito avvicinarsi a me, gli sarebbe |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di Domenico. La sera si mostrò tristissimo, e tanto potè | in | lui il timore di vedersi escluso da casa nostra, che usò |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Napoli. Impallidì Domenico all'ingrato annunzio: proruppe | in | lagrime, supplicò, implorò, cercò, per ottenere la revoca |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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della madre, che gli sarebbe stato permesso di rimanere | in | Reggio. Allora solamente lo rividi. Com'era pallido e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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con un sorriso mesto delle labbra: così entrambi ponemmo | in | obblio le nostre pene, «Pieni dell'ineffabile dolcezza D'un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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per la sorveglianza di mia madre, il potergli rispondere. | In | uno di questi malaugurati accessi di malinconia, troppo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dire che mi attendeva nella sua stanza. La trovai coricata | in | letto. Lunga ed amara fu la sua esortazione. Mi trattò da |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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un uomo, cui nè ella nè il padre di lui volevano darmi | in | isposa. Disse essersene accorta dell'umore cupo e geloso di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ricevetti l'ordine di non comparire la sera di quel giorno | in | società, ma di trattenermi sola nella mia stanza. Io non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Mi spogliò allora, assistita dalla fantesca, e mi mise | in | letto, dove, non sì tosto entrata, fui colta dal primo di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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principio che qualche cura impreveduta m'avesse trattenuta | in | altra stanza. Frattanto il tempo scorreva; non vedendomi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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severità di lei, ch'egli non aveva notata nell'entrare | in | sala. Attese adunque palpitando l'opportunità per potersi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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l'opportunità per potersi avvicinare a Giuseppina, che | in | quel momento stava discorrendo con giovanette della sua |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a mio riguardo! Ditemi, signorina, ve lo chieggo | in | grazia, sarebbe forse la malattia di vostra sorella |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di sì." "Dio buono! Pare che la signora madre sia andata | in | cerca d'un pretesto per allontanarmi. Sono stati tanto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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stati tanto innocenti i nostri discorsi, tenuti d'altronde | in | sua presenza, che non so a qual altro motivo attribuire la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e balla!" Mi convenne ubbidire; ma fui tratta della danza | in | uno stato non lontano dal deliquio. Nè s'arrestarono lì i |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la passione fosca del giovine, io, dal canto mio, mi trovai | in | una di quelle crudeli alternative, dalle quali impossibil |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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senza discapito. Relativo a questa mia situazione avvenne | in | quel mentre un fatto, che mi credo in dovere di non passare |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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situazione avvenne in quel mentre un fatto, che mi credo | in | dovere di non passare in silenzio. Messina, cospicua città, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quel mentre un fatto, che mi credo in dovere di non passare | in | silenzio. Messina, cospicua città, situata, come si sa, a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di distanza da Reggio, e divisa da quello stretto che | in | tempo procelloso fa impallidire il più esperto nocchiero, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e d'idolatrico, di costume europeo e di indiano, mette | in | gran movimento le genti de' paesi limitrofi e delle |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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una porzione della loro merce, la quale viene raccolta | in | sacchi per le spese della festa. La parte più rilevante |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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enorme è condotta per la città. Sopra la stessa sono messi | in | movimento rotatorio parecchi pezzi, simboleggianti i corpi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e sontuosamente fregiata è quella macchina, eretta e posta | in | azione ad onore di Colei che diede la luce al Dio della |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nati figli di madri inumane, e d'aver veduto il mondo | in | un secolo non abbastanza dirozzato, scendono o morti o |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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o morti o moribondi dalla ruota fatale, dopo di aver girato | in | sensi opposti per sette ore. Terminate la festa, o per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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della ciurmaglia. Quelle poi fra le devote, che tornano | in | casa loro prive del proprio figlio, consolansi dicendo, che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dell'avvenente angioletto, ha voluto menarlo seco lei | in | paradiso. Appagate da tale convinzione, s'intrattengono a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non dubitando di percepire da' preti ulteriori soccorsi, | in | memoria de' loro angioletti involatisi gloriosamente a' |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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evitare ch'altri mi avesse approssimata. Gli giurò di più, | in | nome dell'amicizia che li univa, come schietto e sincero, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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seguì da lontano, e conosciuta la nostra dimora s'installò | in | un caffè, donde senza esser veduto da mia madre, potea |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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della comitiva." "Chi manca ci raggiungerà," replicò essa | in | tuono che non ammetteva replica. Mi tacqui, e feci |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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con un ago me lo riattaccassi. "Inutile!" fece mia madre | in | collera. "Eccoti uno spillo, che farà le veci del |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quale imbarazzo! Come fare per disimpegnarmene? - Restai | in | forse, se accettare, o bruscamente ricusare. Mia madre mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di volere mettervi pronto riparo, correndo immantinente | in | cerca dell'amico suo, e rappresentandogli la mia innocenza. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a fare gli apparecchi del ritorno. Poche ore dopo eravamo | in | Reggio. Paolo fu sollecito a venir la sera prima |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
lui, nè era lontano dal pentirsi del passo, che fatto aveva | in | un momento di folle dispetto. M'alzai, non potendo frenare |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la commozione prodotta dalle parole di Paolo, e ritiratami | in | disparte, meditai un istante. Poscia, ripresa la perduta |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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innocente della colpa che m'attribuisce. Possa trovar egli | in | Napoli donna più fedele di me!" Da quel momento, coerente |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di chiesa, egli, avvicinatosi al cancello, e giunte le mani | in | atto supplichevole, mi disse: "Perdonatemi! Confesso il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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m'abbandoni, e chiedi perdono!?" "Per questo sacro luogo | in | cui ci ritroviamo," soggiunse, "giuro che fra un mese sarò |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Un leggero tossire ci avvertì essere entrato qualcuno | in | chiesa. "Addio!" disse Domenico. "Addio!" ripetei con voce |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sospirava ogni volta che vi pensava, maledicendo il momento | in | cui gliene aveva parlato. Era già abbastanza riprovevole |
Mitchell, Margaret -
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e la sua stravaganza. Ma quello che Rossella si metteva | in | mente era incredibile. Per esempio, la faccenda della |
Mitchell, Margaret -
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della segheria. Era stato un colpo per lui, quando, | in | risposta alle sue domande, ella gli aveva detto con un |
Mitchell, Margaret -
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un po' di denaro per aiutare la famiglia, lo faceva | in | maniera assolutamente femminile e tranquilla: infornava |
Mitchell, Margaret -
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e Bonnell. Costoro guadagnavano del denaro, ma rimanendo | in | casa, come deve fare una donna. Ma che questa lasci la |
Mitchell, Margaret -
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uno scherzo - di gusto discutibile, ma uno scherzo; ma | in | breve constatò che ella si occupava realmente della |
Mitchell, Margaret -
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chiuso la bottega ed era rientrato per la cena. Percorreva | in | carrozza le lunghe miglia per giungere allo stabilimento, |
Mitchell, Margaret -
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di Johnson, è capace di vendere il mio legname e mettersi | in | tasca il denaro. Quando avrò una persona di fiducia a cui |
Mitchell, Margaret -
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non avrò bisogno di andarci cosí spesso. Potrò andare | in | città ad occuparmi delle vendite. Vendere il legname in |
Mitchell, Margaret -
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in città ad occuparmi delle vendite. Vendere il legname | in | città! Questo era peggio di tutto. Spesso lasciava per una |
Mitchell, Margaret -
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una giornata lo stabilimento e andava a fare dei contratti; | in | quei giorni Franco avrebbe voluto nascondersi nell'angolo |
Mitchell, Margaret -
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anche sul conto di lui, che le permetteva di condursi | in | modo cosí poco femminile. Franco si sentiva |
Mitchell, Margaret -
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del nuovo albergo. Era balzata giú dal suo carrozzino | in | mezzo ai rozzi muratori irlandesi che stavano mettendo le |
Mitchell, Margaret -
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una casa di prostituzione! Non seppe però spiegarle | in | che cosa consisteva l'immoralità; quindi, alle sue |
Mitchell, Margaret -
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ti ho detto che se lo facessi gli yankees mi metterebbero | in | prigione? - Scommetto che tuo padre non ha mai battuto un |
Mitchell, Margaret -
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- Scommetto che tuo padre non ha mai battuto un negro | in | vita sua. - Una volta sola. Un mozzo di stalla che non |
Mitchell, Margaret -
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di sua moglie, ma per il mutamento sorprendente avvenuto | in | lei nei pochi mesi del loro matrimonio. Non era piú la |
Mitchell, Margaret -
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Non era piú la creatura dolce e soave che egli aveva preso | in | moglie. Nel breve periodo del corteggiamento, egli si era |
Mitchell, Margaret -
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con lui prima della guerra. Spesso malediceva il giorno | in | cui lo aveva condotto seco alle Dodici Querce presentandolo |
Mitchell, Margaret -
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che tornava a casa cantarellando poteva trasformarsi | in | una persona completamente diversa. Bastava che egli |
Mitchell, Margaret -
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diversa. Bastava che egli dicesse: - Tesoro, se fossi | in | te, farei... - e la tempesta si scatenava. Le sopracciglia |
Mitchell, Margaret -
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lei si aggrottavano venendo a incontrarsi a sommo del naso | in | un angolo acuto, e Franco impallidiva visibilmente. Ella |
Mitchell, Margaret -
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l'indole di un tartaro e la collera di un gatto selvaggio; | in | quei momenti non sapeva piú quello che diceva e non si |
Mitchell, Margaret -
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quello che diceva e non si curava di essere offensiva anche | in | sommo grado. In queste occasioni tutta l'atmosfera della |
Mitchell, Margaret -
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e non si curava di essere offensiva anche in sommo grado. | In | queste occasioni tutta l'atmosfera della casa si incupiva. |
Mitchell, Margaret -
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e zio Pietro si ritiravano nella rimessa e la cuoca, chiusa | in | cucina, si guardava bene dall'alzar la voce a cantare le |
Mitchell, Margaret -
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abituata per molti anni alle esplosioni di Geraldo O'Hara. | In | verità, Rossella non aveva l'intenzione di essere sgarbata; |
Mitchell, Margaret -
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incapace di rispettare un uomo che si lasciava dominare | in | quel modo; e il suo atteggiamento timido ed esitante in |
Mitchell, Margaret -
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in quel modo; e il suo atteggiamento timido ed esitante | in | qualsiasi circostanza spiacevole la irritava |
Mitchell, Margaret -
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farle comprendere che la famiglia Kennedy rimarrebbe sempre | in | posizione assai modesta, se non pensava lei a procurare il |
Mitchell, Margaret -
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a dire: «Tesoro, io farei questo...» oppure «Se fossi | in | te, tesoro, non farei quest'altro» Rossella stentava a non |
Mitchell, Margaret -
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con argomentazioni cosí stupide? Che cosa importava, | in | fondo, se lei era poco femminile? Franco desiderava |
Mitchell, Margaret -
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attorno a sé e la cordialità dei suoi amici. Trovò | in | breve che il solo modo di aver la pace in famiglia era |
Mitchell, Margaret -
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suoi amici. Trovò in breve che il solo modo di aver la pace | in | famiglia era lasciare che Rossella facesse tutto quello che |
Mitchell, Margaret -
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era lasciare che Rossella facesse tutto quello che voleva. | In | questa maniera, la vita in casa poteva essere sopportabile; |
Mitchell, Margaret -
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facesse tutto quello che voleva. In questa maniera, la vita | in | casa poteva essere sopportabile; e poteva anche accadere |
Mitchell, Margaret -
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con un sorriso e lo baciasse su un orecchio o sul naso o | in | altro luogo poco appropriato. Ma era una pace falsa, |
Mitchell, Margaret -
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di tutto ciò che, secondo lui, avrebbe dovuto procedere | in | altro modo nella vita coniugale. «Una donna dovrebbe |
Mitchell, Margaret -
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Rossella non era felice; per quanto egli fosse ignorante | in | fatto di donne, non era tanto cieco da non accorgersene. A |
Mitchell, Margaret -
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toglierebbe dalla testa il pensiero degli affari. Di tanto | in | tanto Franco sospirava pensando che aveva imprigionato un |
Mitchell, Margaret -
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e tutti erano convinti che alla ripresa delle ostilità | in | primavera, gli yankees sarebbero stati battuti |
Mitchell, Margaret -
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della cavalleria dell'Unione era stata trasformata | in | un trionfo dei georgiani. Piú tardi, in aprile, una nuova |
Mitchell, Margaret -
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stata trasformata in un trionfo dei georgiani. Piú tardi, | in | aprile, una nuova sorpresa della cavalleria yankee fu |
Mitchell, Margaret -
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di distruggere le fabbriche e i rifornimenti concentrati | in | Atlanta. Era un colpo ardito e sarebbe stato assai duro per |
Mitchell, Margaret -
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cavalieri! - era andato ad incontrarli, li aveva impegnati | in | una battaglia non lasciando loro requie né notte né giorno, |
Mitchell, Margaret -
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- È meglio non scherzare col vecchio Forrest - si diceva | in | giro allegramente. La fortuna della Confederazione sembrava |
Mitchell, Margaret -
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che Lee marciava nel territorio di Pennsylvania. Lee | in | territorio nemico! Questa era veramente l'ultima battaglia! |
Mitchell, Margaret -
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bestiame rubato, le case incendiate, gli uomini trascinati | in | prigione, le donne e i bambini affamati! Tutti sapevano ciò |
Mitchell, Margaret -
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Lee aveva dato ordine che nessuna delle proprietà private | in | Pennsylvania doveva essere toccata sotto pena di morte, e |
Mitchell, Margaret -
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Meade al dottore, la prima informazione diretta ricevuta | in | Atlanta in quel principio di luglio, passò di mano in mano |
Mitchell, Margaret -
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dottore, la prima informazione diretta ricevuta in Atlanta | in | quel principio di luglio, passò di mano in mano con |
Mitchell, Margaret -
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in Atlanta in quel principio di luglio, passò di mano | in | mano con indignazione sempre crescente. «Potresti cercare, |
Mitchell, Margaret -
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il nord. Siamo nel Maryland e tutti dicono che andiamo | in | Pennsylvania. «Credevo che avremmo fatto assaggiare agli |
Mitchell, Margaret -
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non ha un'uniforme nuova e le spalline.» Ma l'esercito era | in | Pennsylvania, e questo era l'importante. Ancora una |
Mitchell, Margaret -
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generale di Atlanta. Vi era stata una violenta battaglia | in | Pennsylvania, presso una piccola città chiamata Gettysburg; |
Mitchell, Margaret -
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era incerta perché la battaglia era stata combattuta | in | territorio nemico; e l'informazione era venuta attraverso |
Mitchell, Margaret -
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al fronte pregavano ardentemente che essi non si trovassero | in | Pennsylvania, ma coloro che li sapevano nello stesso |
Mitchell, Margaret -
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nelle mani degli yankees. La Confederazione era tagliata | in | due. In qualsiasi altro momento la notizia di questo |
Mitchell, Margaret -
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mani degli yankees. La Confederazione era tagliata in due. | In | qualsiasi altro momento la notizia di questo disastro |
Mitchell, Margaret -
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troppo pensare a Vicksburg; vi era la preoccupazione di Lee | in | Pennsylvania. La perdita di Vicksburg non sarebbe stata una |
Mitchell, Margaret -
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si formavano dinanzi ai porticati, sui marciapiedi, perfino | in | mezzo alla strada, dicendosi che nessuna nuova è buona |
Mitchell, Margaret -
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una vera folla che sperava avere informazioni dai treni | in | arrivo; all'ufficio telegrafico, dinanzi al Quartier |
Mitchell, Margaret -
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che stanno combattendo. - Le donne che giungevano a piedi e | in | carrozza erano sempre piú numerose, e il calore che emanava |
Mitchell, Margaret -
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piú efficace di ogni lamento. Ben poche erano le famiglie | in | città che non avevano al fronte un figlio, un fratello, un |
Mitchell, Margaret -
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sarebbero venuti. Ma erano certi, come erano certi che | in | Cielo regnava un Dio giusto e vigilante, che Lee era |
Mitchell, Margaret -
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dicesse le parole. Dalla parte di dietro della brutta casa | in | cui la Giulia era capitata, trovavasi una specie di cortile |
Il romanzo della bambola -
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dal salone di casa de' Rivani - dove la Giulia si ritrovò | in | società: una società delle più singolari. - Fammela vedere! |
Il romanzo della bambola -
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rauca. - Riecco la scena del Pincio! - pensò la Giulia; ma | in | quel momento le avrebbe forse fatto piacere di cader a |
Il romanzo della bambola -
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piacere di cader a terra, fracassarsi la testa e finirla. | In | vece, no; la Rachele la teneva serrata con le braccia come |
Il romanzo della bambola -
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vece, no; la Rachele la teneva serrata con le braccia come | in | una morsa; e per quanto facessero il diavolo e peggio tutte |
Il romanzo della bambola -
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ah, Rachele dà a nolo la pupattola, come una sottana! Ma | in | quel circolo la cosa parve tutt'altro che stravagante. |
Il romanzo della bambola -
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guardaron tra loro un po' confuse e nè anche si frugavano | in | tasca. - Io non ho soldi! - cominciò a confessare una di |
Il romanzo della bambola -
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doveva morir dalla voglia d'avere un po' seco la Giulia, se | in | vece di cercar a guadagnare denaro ne spendeva. Dopo un |
Il romanzo della bambola -
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infine, la prese per il mento e la guardò a forza | in | viso. - Che hai? Voglio saperlo! - ripeteva con premurosa |
Il romanzo della bambola -
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non poteva dir nulla; avea la gola chiusa. La gobbetta, | in | tanto, passava, portando trionfalmente in braccio la |
Il romanzo della bambola -
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La gobbetta, in tanto, passava, portando trionfalmente | in | braccio la pupattola. - Te lo dico io che cos'ha - |
Il romanzo della bambola -
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- T'ho detto che per Sara ti pago io! La sorella gli piantò | in | faccia i suoi provocanti occhi zingareschi, e pronunziò |
Il romanzo della bambola -
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dalle pietre! - Ma quando udì delle prepotenze d'Attilio, | in | favore di Sarina, entrò in una collera da scimmia, che |
Il romanzo della bambola -
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udì delle prepotenze d'Attilio, in favore di Sarina, entrò | in | una collera da scimmia, che l'agitava tutto nervosamente, |
Il romanzo della bambola -
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che ti voglio proprio dare una lezione co' fiocchi! - | In | quello rientrò in casa Attilio, che volse subito uno |
Il romanzo della bambola -
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proprio dare una lezione co' fiocchi! - In quello rientrò | in | casa Attilio, che volse subito uno sguardo selvaggiamente |
Il romanzo della bambola -
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giorni la pupattola andò ora nelle mani d'una bimba ora | in | quelle d'un'altra: tutte mani sconosciute, ombrate di nero, |
Il romanzo della bambola -
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del rigattiere. Impossibile dire la tristezza della Giulia | in | quelle giornate varie e pur sempre eguali. Il sentirsi |
Il romanzo della bambola -
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era per lei un tormento dei più crudeli e faticosi. | In | tanto, i suoi capelli, un tempo così belli e biondi, adesso |
Il romanzo della bambola -
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dalla fabbrica, massime quando a qualche bimba saltava | in | testa di lavarglielo. La gobbetta, con gran corruccio |
Il romanzo della bambola -
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si godeva la Giulia, fantoccio assolutamente insensibile | in | quelle ore. Invece, a Sarina non era mai riuscito d'averla, |
Il romanzo della bambola -
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- pensò il ragazzo, aggranfiando la Giulia e portandola | in | fondo al retrobottega, all'ombra d'un armadio. Un istante, |
Il romanzo della bambola -
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dal padre. Qualcosa di peggio, allora. E andò a frugare | in | un cassetto di cianfrusaglie per cercarvi un vecchio |
Il romanzo della bambola -
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facciamo anche noi!) il proprio destino, e abbandonarglisi | in | silenzio, immobile. Attilio cominciò a passarle il |
Il romanzo della bambola -
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cominciò a passarle il temperino su le guance, facendo | in | lutto e in largo de' fregacci a uso croci. La lama rozza e |
Il romanzo della bambola -
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a passarle il temperino su le guance, facendo in lutto e | in | largo de' fregacci a uso croci. La lama rozza e guasta |
Il romanzo della bambola -
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tutta di rughe. Per la Giulia, ognuno di quegli sfregi | in | faccia era peggio d'una coltellata in cuore; non che a lei, |
Il romanzo della bambola -
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di quegli sfregi in faccia era peggio d'una coltellata | in | cuore; non che a lei, ormai, importasse più della sua |
Il romanzo della bambola -
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Il temperino continuava a deturparla: l'aveva ferita | in | torno agli occhi, sul mento, su la fronte, da per tutto, |
Il romanzo della bambola -
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era morta; le pareva d'essere l'ultima delle infelici | in | quella casaccia, e adesso... adesso, per di più metteva |
Il romanzo della bambola -
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allegra da casa de' parenti, trovò la sua pupattola ridotta | in | quello stato, il pallore giallognolo del viso le si fece |
Il romanzo della bambola -
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E di nuovo il pensiero le corse a suo padre, che le avrebbe | in | qualche modo procurato qualche altro giocattolo, ora |
Il romanzo della bambola -
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che il giorno di poi il vecchio la raccattò per portarla | in | una soffitta che gli serviva per la roba da sbratto; certa |
Il romanzo della bambola -
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| IN | una notte piovosa d'aprile, Toni Fontaine giunse da |
Mitchell, Margaret -
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Rossella e Franco il quale corse ad aprirgli col cuore | in | gola. Per la seconda volta in quattro mesi, Rossella |
Mitchell, Margaret -
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corse ad aprirgli col cuore in gola. Per la seconda volta | in | quattro mesi, Rossella comprese che cos'era la |
Mitchell, Margaret -
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sipario che ella sentiva che non si abbasserebbe mai piú. | In | quella notte burrascosa, quando udí il picchiotto battere |
Mitchell, Margaret -
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prima che egli soffiasse sulla candela che Franco teneva | in | mano. Si affrettò a scendere nell'oscurità e gli afferrò la |
Mitchell, Margaret -
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non voglio farvi avere dei fastidi, se posso evitarlo. | In | cucina, dove imposte e persiane erano ben chiuse, permise |
Mitchell, Margaret -
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cappello, coi capelli neri appiccicati al cranio. Inghiottí | in | un sorso il whisky che ella gli aveva portato. Rossella |
Mitchell, Margaret -
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bere. - Ho fatto correre il cavallo, e se non mi allontano | in | fretta ci rimetto la pelle. Ma ne valeva la pena. Sí, per |
Mitchell, Margaret -
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- Posso darvi il mio cavallo, - disse Franco con calma. - | In | casa ho soltanto dieci dollari, ma se potete aspettare fino |
Mitchell, Margaret -
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Un bravo ragazzo Ashley. Dunque, Ashley era immischiato | in | questa strana faccenda. Rossella sentí freddo e si portò la |
Mitchell, Margaret -
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Se qualcuno mi avesse detto che sarebbe venuto il giorno | in | cui avrei detestato i negri...! Maledette le loro anime |
Mitchell, Margaret -
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di questo, avevamo pensato che una sera avremmo chiamato | in | disparte il signor Wilkerson, per fare i conti con lui; ma |
Mitchell, Margaret -
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che non lo saprò mai. Ma l'ho udita urlare e sono corso | in | cucina dove l'ho trovato ubriaco fradicio... L'ho steso a |
Mitchell, Margaret -
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fradicio... L'ho steso a terra, e quando la mamma è venuta | in | cucina per occuparsi di Sally, sono saltato a cavallo e ho |
Mitchell, Margaret -
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sono saltato a cavallo e ho galoppato verso Jonesboro | in | cerca di Wilkerson. La colpa era sua. Quel maledetto negro |
Mitchell, Margaret -
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me. Voleva che lasciassi fare a lui per vendicarsi del modo | in | cui Wilkerson aveva agito nella faccenda di Tara, ma io gli |
Mitchell, Margaret -
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morto. E abbiamo discusso per tutta la strada. Arrivati | in | città, figurati, Rossella, che non avevo neanche la pistola |
Mitchell, Margaret -
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Ho trovato quell'individuo all'osteria. L'ho spinto | in | un angolo, mentre Ashley teneva indietro gli altri, e gli |
Mitchell, Margaret -
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di venire da voi. Ashley conserva il sangue freddo | in | questi casi. Franco entrò portando sul braccio il suo |
Mitchell, Margaret -
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selvaggi nudi, accoccolati sui calcagni. Ora le tornavano | in | mente tante cose a cui non aveva badato: conversazioni che |
Mitchell, Margaret -
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riunivano a formare un quadro terrificante. I negri erano | in | alto, e dietro a loro erano le baionette degli yankees. |
Mitchell, Margaret -
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non conoscevano leggi e non si curavano delle circostanze | in | cui un delitto veniva commesso, facevano a meno di ogni |
Mitchell, Margaret -
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meridionale. «Che possiamo fare?» pensò torcendosi le mani | in | un'agonia di terrore. «Che possiamo fare contro questi |
Mitchell, Margaret -
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era altro da fare. Cominciò a tremare, e per la prima volta | in | vita sua vide le persone e gli avvenimenti come qualche |
Mitchell, Margaret -
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di Toni era qualche cosa che ella aveva visto rispecchiata | in | altri volti ad Atlanta, senza essersi soffermata ad |
Mitchell, Margaret -
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assai diversa dalla stanchezza che aveva visto | in | coloro che erano tornati dalla guerra. Questi non pensavano |
Mitchell, Margaret -
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trascinarli nel fango, troppo diletto per essere lasciato | in | potere di negri ignoranti, ebbri di whisky e di libertà. |
Mitchell, Margaret -
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la vecchia storia della partenza di suo padre dall'Irlanda, | in | fretta e furia e di notte, dopo un omicidio che per lui e |
Mitchell, Margaret -
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non era stato delitto. Il sangue violento di Geraldo era | in | lei. Ricordò la sua gioia ardente nell'uccidere il ladro |
Mitchell, Margaret -
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nell'uccidere il ladro yankee. Il sangue violento era | in | tutti loro, pericolosamente a fior di pelle, sotto la |
Mitchell, Margaret -
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Franco, erano cosí nel loro intimo: pronti a uccidere | in | caso di necessità. Anche Rhett, benché fosse un farabutto |
Mitchell, Margaret -
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Franco rientrò tossendo, gocciolante di pioggia, ella balzò | in | piedi. - Oh, Franco, quanto durerà? - Finché gli yankees ci |
Mitchell, Margaret -
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Di solito ella diventava nervosa quando egli la prendeva | in | quel modo; ma stanotte vi era negli occhi di suo marito una |
Mitchell, Margaret -
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a Wade e al segreto che da qualche giorno teneva chiuso | in | sé. No, non desiderava che i suoi figlioli crescessero in |
Mitchell, Margaret -
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in sé. No, non desiderava che i suoi figlioli crescessero | in | questo lievito di odio e di incertezza, di amarezza e di |
Mitchell, Margaret -
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Per i suoi figlioli desiderava un mondo sicuro e ordinato | in | cui poter guardare all'avvenire e sapere che questo era |
Mitchell, Margaret -
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e sapere che questo era sicuro per loro; un mondo | in | cui i suoi figlioli conoscessero solo dolcezza, tepore, |
Mitchell, Margaret -
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Rossella era frenetica di ansietà. Per tre giorni attese, | in | un'angoscia sempre crescente. Finalmente giunse una lettera |
Mitchell, Margaret -
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era cosí piena di jattanza e di vanagloria per la maniera | in | cui gli yankees erano stati respinti dalla linea |
Mitchell, Margaret -
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credere che il fatto d'arme fosse stato compiuto da Geraldo | in | persona. Tre pagine rigurgitavano di elogi per il valore |
Mitchell, Margaret -
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pagine rigurgitavano di elogi per il valore delle truppe; | in | fondo alla lettera egli menzionava brevemente che Carolene |
Mitchell, Margaret -
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di tifo. Non era grave e Rossella non doveva mettersi | in | pensiero; ma non pensasse assolutamente di tornare a casa |
Mitchell, Margaret -
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a Tara al principio dell'assedio. La esortava ad andare | in | chiesa, a dire qualche rosario per la guarigione di sua |
Mitchell, Margaret -
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coscienza a queste ultime parole, perché da mesi non andava | in | chiesa. Una volta questa trascuraggine le sarebbe parsa un |
Mitchell, Margaret -
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non le sembrava piú cosí grave. Obbedí a sua madre e andò | in | fretta in camera a recitare il Rosario. Quando si alzò, non |
Mitchell, Margaret -
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piú cosí grave. Obbedí a sua madre e andò in fretta | in | camera a recitare il Rosario. Quando si alzò, non sentí |
Mitchell, Margaret -
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non sentí però quel conforto che la preghiera le aveva dato | in | altri tempi. Quella sera sedette nel porticato con la |
Mitchell, Margaret -
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Quella sera sedette nel porticato con la lettera di Geraldo | in | seno; le sembrava che quel contatto la riavvicinasse a Tara |
Mitchell, Margaret -
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gli uomini abili avevano imbracciato il fucile ed erano | in | trincea o nei pressi di Jonesboro. Raramente era cosí sola. |
Mitchell, Margaret -
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e che la vita fosse rimasta immutata. Ma sapeva che anche | in | campagna la vita non sarebbe mai piú quella di un tempo. |
Mitchell, Margaret -
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umidi. Vide Rhett Butler che percorreva il viale tenendo | in | mano il suo largo cappello di panama. Non lo aveva piú |
Mitchell, Margaret -
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largo cappello di panama. Non lo aveva piú visto dal giorno | in | cui era scesa precipitosamente dal suo carrozzina ai Cinque |
Mitchell, Margaret -
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Per far compagnia a Melania. Non poteva... non può mettersi | in | viaggio. - Accidempoli - borbottò Rhett; e, alla luce della |
Mitchell, Margaret -
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pericolo? - Quando la finirete di cercare delle galanterie | in | ogni parola che vi vien rivolta da un uomo? - Quando sarò |
Mitchell, Margaret -
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ginocchia, con le spalle gettate indietro, rimase a fumare | in | silenzio. Rossella riprese a dondolarsi e le tenebre della |
Mitchell, Margaret -
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furono sopra di loro. Il merlo che faceva il nido | in | un cespuglio di rose e di caprifoglio emise una timida |
Mitchell, Margaret -
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meglio perché è la vedova di Ashley Wilkes. Rossella balzò | in | piedi. - Stavo quasi per perdonarvi il vostro villano |
Mitchell, Margaret -
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credo che ne avrebbero veramente il desiderio. - Se parlate | in | questo modo ignobile, sarò costretta a rientrare. - E fu |
Mitchell, Margaret -
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ricordando che quando due o tre signore erano riunite, | in | quei tristi giorni, raccontavano sottovoce simili |
Mitchell, Margaret -
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giorni, raccontavano sottovoce simili avvenimenti, capitati | in | Virginia o in Luisiana; mai troppo vicino a casa. Gli |
Mitchell, Margaret -
|
sottovoce simili avvenimenti, capitati in Virginia o | in | Luisiana; mai troppo vicino a casa. Gli yankees violavano |
Mitchell, Margaret -
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i bambini con le baionette e bruciavano le case | in | cui rimanevano le persone d'età. Anche Rhett doveva sapere |
Mitchell, Margaret -
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Comunque, non c'era punto da ridere. Era proprio odioso | in | certi momenti. Anzi, quasi sempre. Era terribile un uomo |
Mitchell, Margaret -
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- avete un'accompagnatrice o qualche persona del genere | in | casa? La rispettabile Mrs. Merriwether o Mrs. Meade? Mi |
Mitchell, Margaret -
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tale, da cancellar per sempre l'umiliazione del giorno | in | cui egli l'aveva vista percuotere Ashley sul viso. E poi |
Mitchell, Margaret -
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calde. Le labbra arrivarono al suo polso; pensando che | in | quel modo egli avrebbe sentito che il suo sangue correva |
Mitchell, Margaret -
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che non si sposano? - Ma... allora... che cosa... Si alzò | in | piedi e, con una mano sul cuore, le fece un inchino |
Mitchell, Margaret -
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Amante! Dentro di lei la parola risuonò come un insulto. Ma | in | quel primo momento ella non si sentí insultata. Fu solo |
Mitchell, Margaret -
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una specie di vertigine e, prima ancora che le venissero | in | mente le alte ragioni morali con le quali avrebbe potuto |
Mitchell, Margaret -
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premuto sulla bocca. - Questo è quello che mi piace | in | voi! Siete la sola donna sincera che conosco, la sola che |
Mitchell, Margaret -
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svenuta e poi mi avrebbe messo alla porta. Rossella balzò | in | piedi, rossa di vergogna. Come aveva potuto, lei, la figlia |
Mitchell, Margaret -
|
gridare. Svenire. Voltarsi senza una parola e rientrare | in | casa. Troppo tardi adesso! - Vi metterò alla porta! - gridò |
Mitchell, Margaret -
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- gridò senza curarsi che Melania o la signora Meade, giú | in | istrada, potessero udirla. - Fuori di qui! Come osate dirmi |
Mitchell, Margaret -
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Afferrò il battente della porta per sbattergliela | in | faccia, ma il gancio che la tratteneva aperta era troppo |
Mitchell, Margaret -
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di sopra sentí che egli cortesemente sbatteva la porta | in | sua vece. |
Mitchell, Margaret -
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| in | vece, Camilla, che non era affatto ghiotta, pensò subito di |
Il romanzo della bambola -
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per un oggetto carino. Si tenne, perciò, un pezzo il soldo | in | tasca, girandolo e rigirandolo fra le dita quando si |
Il romanzo della bambola -
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Non c'era da pensarci, via! E il soldo le rimase | in | saccoccia fino che una mattina le passò accanto una |
Il romanzo della bambola -
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Ecco, Giulia - diss'ella, con un sorriso felice, prendendo | in | braccio la sua bambola. - Questo è per te! - e le appuntò |
Il romanzo della bambola -
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- Questo è per te! - e le appuntò la rosa fra' capelli, | in | mezzo alle trecce calate dietro l'orecchio. - Se tu vedessi |
Il romanzo della bambola -
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giungendo le mani; e tornava a odorar il fiore, baciandole | in | tanto i capelli. La Giulia non si poteva guardare alla |
Il romanzo della bambola -
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capelli. La Giulia non si poteva guardare alla spera perchè | in | camera di Camilla non c'erano specchi; ma le piaceva d'aver |
Il romanzo della bambola -
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camera di Camilla non c'erano specchi; ma le piaceva d'aver | in | testa quell'umile ornamento più assai di quando ci aveva |
Il romanzo della bambola -
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piaceva non più per vanità ma per il godimento che leggeva | in | viso alla sua buona amica. L'affetto di Camilla per la sua |
Il romanzo della bambola -
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un solo momento, tanto per salutarsi; Camilla doveva andare | in | cucina ad aiutar la mamma, nervosa, irritata per le sue |
Il romanzo della bambola -
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le visite e le letture, ch'erano tutto il suo gusto. | In | cucina ricominciavano più acerbi che mai i rimbrotti. Se, |
Il romanzo della bambola -
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le avrebbero spezzato il cuore. Quando restavano sole | in | casa, Camilla e la bambola, ne' giorni che il babbo |
Il romanzo della bambola -
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Camilla e la bambola, ne' giorni che il babbo gironzava | in | cerca d'un impiego, e la mamma, vestita de' panni migliori, |
Il romanzo della bambola -
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trascurano, e perchè non vanno d'accordo. Se loro stessero | in | pace io riderei e canterei tutto il giorno. Così non rido |
Il romanzo della bambola -
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del vicinato, e i voli delle rondini e de' piccioni, su su | in | quel pezzetto di cielo guardato per iscorcio dalla finestra |
Il romanzo della bambola -
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a lungo, appoggiata al tavolino, con la faccia nascosta | in | un fazzoletto tutto fradicio, senza curarsi della bambola, |
Il romanzo della bambola -
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profondi e disperati di Camilla, che viveva davvero | in | tante tribolazioni, mettevano uno spasimo nell'animo |
Il romanzo della bambola -
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esonerata da' rigori della clausura, sperai che almeno | in | quella urgente e dolorosa circostanza non mi sarebbe negato |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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avrebbe ricondotta a Mondragone; pregò, insistè, supplicò | in | termini che commossero tutti gli astanti; concluse dicendo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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prelato stava allora acquistando una singolare popolarità. | In | tempo del cholera, da cui fu nuovamente flagellata allora |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che per aver io trovato alfine qualche buon appoggio | in | Roma, la mia fortuna cominciava a sorgere; e non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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un sollievo alle vostre pene, siate certa di conseguirlo | in | breve. L'aria libera è necessaria a voi quanto il pane. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il pane. Dove vorreste andare?" E stava sospeso colla penna | in | mano nell'atto di scrivere. Per sottrarmi dalla diocesi di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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piena di velenosi dubbi ed insinuazioni. La persona, che | in | Roma aveva preso l'incarico di salvarmi, stava in cerca |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che in Roma aveva preso l'incarico di salvarmi, stava | in | cerca d'un qualche appiglio per condurre la pratica a buon |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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cardinale, e domanda di voi: spicciatevi!" Mi ritornarono | in | mente le vessazioni, le promesse mancate, i tradimenti, la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mi parve invecchiato di dieci. Le gagliarde convulsioni che | in | Italia agitarono e la Chiesa e lo Stato avevano solcato la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"E vi proponete inoltre uscirmi di mano, trasferendovi | in | altra diocesi: lo so. Deh non lo fate, per l'amor del |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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foste un pochino maltrattata, ma siate sicura che da oggi | in | poi userò con voi tutta l'amorevolezza e la carità d'un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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prometteva di non farvi arrestare dai birri, e ricondurre | in | clausura, voi, cara mia, non avevate fatto quello che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Eh, cardinale, quando col segno della redenzione | in | mano calpestavate un'orfana ed inerme donzella, pensaste |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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aver peccato per cattivi consigli, o per debolezza, ma | in | fede mia, neppur voi siete immune da torti: voi, che sotto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ripeto, deponiamo i vicendevoli rancori; vi userò da ora | in | poi la più inalterabile carità." "Eminenza, vi ho |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vi ho conosciuto per lunga esperienza e durissima.... | In | avvenire vi bacierò anch'io la mano, se vorrete, ma non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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bacierò anch'io la mano, se vorrete, ma non permetterò che | in | ricompensa mi regaliate un morso!" Quell'archetipo di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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un nuovo e più largo assegnamento. Gli troncai le parole | in | bocca dicendo: "No, no, buon padre; voi qua, io là.... |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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conviene.... Patti chiari, amicizia lunga." "Verrò di tanto | in | tanto a visitarvi..... lo permetterete?" "Non lo sperate!" |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a visitarvi..... lo permetterete?" "Non lo sperate!" dissi | in | tuono fermo; ed alzatami per uscire, con un'aria di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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del passato: non lo farò. Ma è tempo ormai che, ritornato | in | pace alla vostra sede, vi prendiate cura della propria |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tornate, monsignore, tornate tosto alla vostra sede, e | in | avvenire liberatevi da quella smania d'intrigo e di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a repentaglio la vostra riputazione, distrugge di giorno | in | giorno la vostra autorità!" Il cardinale, accortosi oramai |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"Un'ultima parola! Spero che a Castellamare abiterete | in | un ritiro." "Farò come al mio nuovo vescovo piacerà." |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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periodo che seguí la sua malattia, Rossella notò | in | suo marito un mutamento; ma non riuscí a comprendere se |
Mitchell, Margaret -
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se la corrente violenta della sua vita si fosse ridotta | in | uno stretto canale. A volte Rossella pensava che se Rhett |
Mitchell, Margaret -
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cuore dell'altra e viceversa. Rhett tornava tardi le sere | in | cui usciva; ma era perfettamente sobrio. Spesso lo udiva |
Mitchell, Margaret -
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mentre attraversava il vestibolo. A volte rientrava | in | compagnia di uomini e con questi rimaneva a discorrere in |
Mitchell, Margaret -
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in compagnia di uomini e con questi rimaneva a discorrere | in | sala da pranzo, dinanzi alla bottiglia di acquavite. Non |
Mitchell, Margaret -
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coi quali beveva nel primo anno del loro matrimonio. | In | casa non venivano, invitati da lui, né «Carpetbaggers» né |
Mitchell, Margaret -
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né rinnegati né repubblicani. Rossella, avvicinandosi | in | punta di piedi alla balaustra tendeva l'orecchio e spesso |
Mitchell, Margaret -
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le ricordava i tempi precedenti la scorreria del Klan | in | cui Franco aveva perso la vita. Ricordava con spavento la |
Mitchell, Margaret -
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una simile penitenza.» E se Rhett, come Franco... Una notte | in | cui egli tornò piú tardi del solito, Rossella non riuscí a |
Mitchell, Margaret -
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e, nella luce del gas acceso nel vestibolo, lo attese | in | cima alla scala. L'espressione pensierosa di Rhett si mutò |
Mitchell, Margaret -
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cima alla scala. L'espressione pensierosa di Rhett si mutò | in | sorpresa vedendola. - Rhett, ho bisogno di sapere! Debbo |
Mitchell, Margaret -
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luce del gas egli la fissò senza curiosità e sorrise. - Sei | in | ritardo. Non vi è piú Klan ad Atlanta. E forse in tutta la |
Mitchell, Margaret -
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- Sei in ritardo. Non vi è piú Klan ad Atlanta. E forse | in | tutta la Georgia. Sono i tuoi amici rinnegati che ti |
Mitchell, Margaret -
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che faceva piú male che bene, perché teneva gli yankees | in | stato di continua eccitazione e forniva troppo grano al |
Mitchell, Margaret -
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e i giornali yankee saranno persuasi che la Georgia è | in | continua rivolta e che dietro a ogni cespuglio si nasconde |
Mitchell, Margaret -
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le parole concernenti il governatore Bullock le entrarono | in | un orecchio e uscirono dall'altro; la sua mente concepiva |
Mitchell, Margaret -
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un orecchio e uscirono dall'altro; la sua mente concepiva | in | quel momento soltanto la gioia di apprendere che il Klan |
Mitchell, Margaret -
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ho sempre ritenuto che fosse una grossa sciocchezza e che | in | quel modo non si sarebbe mai ottenuto ciò che desideriamo. |
Mitchell, Margaret -
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Il mio consiglio era buono ed è stato accettato. Ed anche | in | altri argomenti politici il mio consiglio è gradito. Non |
Mitchell, Margaret -
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fanno troppo apertamente. - E tu aiuterai a farli mettere | in | prigione? Ed erano tuoi amici! Ti hanno fatto entrare |
Mitchell, Margaret -
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sotto inchiesta anche il governatore, cercando di cacciare | in | prigione anche lui, se sarà possibile. Farai bene a dire ai |
Mitchell, Margaret -
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che me ne sono occupato e ho contribuito col mio denaro. | In | futuro se ne ricorderanno; e questo sarà tutto a favore di |
Mitchell, Margaret -
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Rhett. Voglio dirti un'altra cosa. Devi smettere di portare | in | giro Diletta, nel pomeriggio, alle tue riunioni politiche. |
Mitchell, Margaret -
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tue riunioni politiche. Non fa un bell'effetto. Una bambina | in | quei luoghi! E fai la figura di uno sciocco. Non avrei |
Mitchell, Margaret -
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Teresa d'Austria, seconda moglie del re, aveva | in | quel mentre dato alla luce il principe Luigi conte di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quest'uopo lasciammo la spoglia mortale, ancora insepolta, | in | consegna dei miei cognati, abbracciammo piangendo le |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fu il viaggio. Ventisette ore dopo ci trovavamo installate | in | un appartamento ammobigliato di Via Toledo. Ritorno a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la gramaglia onde eravamo avvolte lo gettava nello stupore. | In | questo mentre, affacciatasi pur la madre, comprese egli |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nel padre mi aveva colpito il destino. Entrare nell'istante | in | un caffè, strappare una carta dal portafoglio, e mandar a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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avessimo sbrigati i nostri affari, e fossimo restituite | in | Reggio, ci avrebbe seguitate, per fare a suo padre |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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suo padre solamente atto rispettoso richiesto dalla legge, | in | caso che questi insistesse nel suo proponimento di non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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del maritaggio richiedevano la presenza di mia madre | in | Napoli. Eravamo già alla metà di novembre, e gli sponsali |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pervenutagli, la quale gli intimava di subito ritornare | in | famiglia. Per costringerlo all'ubbidienza, il padre |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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volta! Quando l'avrei riveduto? - Furono spesi molti giorni | in | ricevere e render visite ai parenti, che subito non avevano |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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subito non avevano saputo il nostro arrivo. Il più assiduo | in | visitarci era il generale Salluzzi, la cui sorella |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Benedettine, una nel monastero di santa Patrizia, e due | in | quello di san Gregorio Armeno, ci si mostravano pur |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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si mostravano pur affezionate. Erano desse somigliantissime | in | volto al deplorato nostro padre loro fratello, senonchè |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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poichè tutte tre ottuagenarie. Lasciata avendo la capitale | in | età di sei anni, ed essendo rimasta fino allora assente |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non conosceva di persona nessun parente; tutto m'era nuovo | in | Napoli. Una di queste zie, quella appunto della quale io |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quella appunto della quale io portava il nome, era badessa | in | san Gregorio Armeno. Più volte intanto scrisse Domenico a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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volte intanto scrisse Domenico a mia madre, assicurandola | in | ogni lettera d'aver dato qualche nuovo passo innanzi al |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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permettere a me di dare risposta alcuna, senza prendere | in | considerazione l'indole sospettosa di Domenico, pigliò la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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viveva tuttora la speranza, che quando sarei ritornata | in | Reggio l'affetto dell'amante si sarebbe rinfocolato, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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alle otto, fu suonato alla porta. Il domestico non era | in | casa: l'uscio fu aperto da me. Una fantesca, che conobbi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non avrei ricevuto una scossa più formidabile. Proruppi | in | singulti disperati, mi rovesciai bocconi sull'origliere del |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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canapè, che innaffiai con molte lagrime, indi mi slanciai | in | grembo alla madre, implorando misericordia alle sue |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mie palpebre per asciugarmi col fazzoletto le lagrime. Poi, | in | tuono grave, e con parole misurate, che mi risuonano |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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si alzò bruscamente, svincolandosi dalle mie braccia, ed | in | tuono severo mi disse: "Tuo padre non ha lasciato per te nè |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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colla destra le inanellate treccie, prese ad esortarmi | in | accenti meno duri, in sensi più conformi alla materna |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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treccie, prese ad esortarmi in accenti meno duri, | in | sensi più conformi alla materna carità. Disse: il convento |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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alle procelle del secolo. Trovarsi d'altronde profusi | in | que' ritiri, non soltanto gli spirituali conforti, ma, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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contenta mi strinse al seno, e susurrommi all'orecchio | in | tuono affabilmente imperioso di ringraziare le monache del |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di cader tramortita. Frattanto le monache accorrevano | in | folla per vedermi, cacciando la testa le une sulle altre, e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di morire piuttosto che entrare per ispontanea volontà | in | un luogo, dove il libro della civiltà prometteva fin dalla |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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entrata nel convento due giorni dopo le nozze. Ritornata | in | casa, ricusai di prendere alimento alcuno; e fino al giorno |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Rispondeva costei, che farmi dimorare due mesi | in | un convento di nobili donzelle, non era al certo volermi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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intenzione. La principessa di Forino si offrì di tenermi | in | casa sua per quei due mesi, ed i suoi figli, miei cugini, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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gli stretti parenti, ma pure agnati ed amici gareggiarono | in | quella circostanza di compassione e di benevolenza in mio |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in quella circostanza di compassione e di benevolenza | in | mio soccorso. Il generale Salluzzi, uomo dotato di non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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agonizzante, contristò la funzione.... Funesto presagio | in | una sera di nozze! Al fine sorse l'alba del sabato 4 |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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l'alba del sabato 4 gennaio. Io portava allora i capelli | in | lunghi ricci. Nell'atto d'acconciarmeli in quella foggia |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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allora i capelli in lunghi ricci. Nell'atto d'acconciarmeli | in | quella foggia consueta, la voce della madre mi fermò. "Che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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così, affinchè le monache non ti chiamino vanarella." E | in | così dire, prese il pettine, e di propria mano mi lisciò i |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a Toledo mena a San Gregorio Armeno, mi sentii immersa | in | uno stato morale, che partecipava dello stupore e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dalle più care e patetiche rimembranze d'un passato, ch'era | in | procinto di separarsi da me per un tempo non determinato |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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me per un tempo non determinato con sicurezza: mi tornarono | in | mente gl'innocenti trastulli dell'infanzia, divisi con |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mi disse: «Ringrazia Iddio del benefizio di averti condotta | in | luogo di salute!» Non risposi, nè ringraziai. Essendo in me |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in luogo di salute!» Non risposi, nè ringraziai. Essendo | in | me ritornata la ragione, per poco smarrita, un'idea trista, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Giulio Sermanni — non capisci che abbiamo finito proprio | in | questo momento e che un boccone di più ci rovinerebbe? - - |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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momento e che un boccone di più ci rovinerebbe? - - Malanno | in | forma di demonio tentatore! — le schiccherò Montazzi, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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del seno. — Non dubitate, vi raggiungiamo più tardi; | in | tanto, divertitevi, e lasciateci prendere in pace, senza |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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più tardi; in tanto, divertitevi, e lasciateci prendere | in | pace, senza strilli, senza urtoni, questa povera tazza di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Fragni accendendo un avana. - E allora, addio — ripetè | in | fretta, come per concludere, la giovane donna. Così |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ed aprì, per andarsene, la porta del gabinetto riservato, | in | cui cenavano bonariamente que' tre amici maschi, desiderosi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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del corridoio; poi, appoggiati i gomiti su la tavola, | in | atto confidenziale, scrollò leggermente il capo. - Povera |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dieci anni fa era magra, bruna, palliduccia. Abitava | in | una stamberga attigua alla mia, nelle soffitte d'un vecchio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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spettacolo d'una confusione di tele, di cartoni, di gessi, | in | mezzo ai quali io badavo a tirar giù alla brava pennellate |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e freghi di matita. Ma aveva altro da pensare, poverina! | In | vece, per conto mio, quando udivo il suo passo svelto su' |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ancor tutt' assonnata, si scioglieva le trecce guardandosi | in | un pezzo di specchio rotto che s' appoggiava su le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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non si destasse la madre, che russava ancora, raggomitolata | in | una specie di canile; poi, aperta la cassetta Contessa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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c'incontravamo per le scale. Io scendeva per recarmi | in | Galleria, al Gnocchi, dove s'era formata una combriccola di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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al Gnocchi, dove s'era formata una combriccola di glorie | in | erba cui davamo il nome pomposo di cenacolo. C'era un po' |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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al nostro quinto piano intirizzita dal freddo, e ravvolta | in | uno scialletto a maglia che a pena le copriva le braccia; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sa quanti acquazzoni, con quelle dita che facevan capolino | in | cima ai guanti, tutte rosse per le punture dell'ago e pe' |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lampioni. Nel carnevale, si sa, c'era il lavoro a monti | in | magazzino, e non si poteva finir prima. Ma non era mica |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di candela di sego infilato nel collo d'una bottiglia posta | in | mezzo alla tavola, cenavano le due donne: la vecchia, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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accentuate, con una pezzuola di cotone a fiorami gialli | in | testa, legata sotto il mento, e una a fiorami rossi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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coloriva e pareva rianimarsi al caldo della zuppa fumante. | In | un angolo della stanza brillava la nota rossa di qualche |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con una medaglia al valor militare: memoria del padre morto | in | guerra: una reliquia. Matilde, mangiando, raccontava il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Matilde, mangiando, raccontava il gran da fare che c'era | in | magazzino. Madama era diventata più stucca, più rigorosa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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si metteva a descriver minutamente un abito che avea finito | in | giornata; era d'una signora forestiera, chi diceva una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da' riflessi di raso, di quell'onde di tralci e di merletti | in | cascate d'argento, era il contrasto più forte, l'antitesi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sanno senza imparar l'abbaco! O che forse credevan di stare | in | casa gratis? Quanto a mance, non c'era pericolo che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mai un soldo; po' poi la Matilde doveva guadagnar bene | in | quel gran magazzino... E la degna portinaia concludeva con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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perchè non c'era nulla di comune tra di noi; ma di tanto | in | tanto quella sua figura patita ed ingenua mi tornava nella |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'operai carica di bambini che vociavano e piagnucolavano | in | tutte l'ore del giorno e della notte; a segno che una bella |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Una sera, al Gnocchi, mentre me ne stavo secondo il solito | in | mezzo al così detto cenacolo, viene una coppia, maschio e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e un po' calvo, con modi riservati, magari freddi, aveva | in | tutta la persona un'eleganza esotica, da gentiluomo russo o |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da gentiluomo russo o svedese. M'era ignoto. La femmina, | in | vece, mi ricordava un viso da me conosciuto, ma non mi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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velluto color lontra: un vestito da signora autentica. Ma | in | pari tempo erano in lei delle stonature da non isfuggir a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un vestito da signora autentica. Ma in pari tempo erano | in | lei delle stonature da non isfuggir a un occhio pratico di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e s'era ingrassata a furia di mangiar dolci e di girare | in | carrozza. Aveva una stupenda pariglia di sauri e degli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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alla nuova stella, una sera, al Manzoni. Per me pure, | in | tanto, era girata la ruota. Le mie tele cominciavano a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Allora sì che fu un vocio da stordire; e Sermanni era già | in | fondo al corridoio quando una donna mezz'ubriaca, con gli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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giro di visite per la luna di miele, finivano col fermarsi | in | questa o quella casa di loro gradimento fino alla nascita |
Mitchell, Margaret -
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tante persone. Gente di ogni età e di ogni sesso si recava | in | visita; sposi in viaggio di nozze, giovani madri col bimbo |
Mitchell, Margaret -
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di ogni età e di ogni sesso si recava in visita; sposi | in | viaggio di nozze, giovani madri col bimbo al seno, |
Mitchell, Margaret -
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combinare un buon matrimonio, consigliate dai parenti, | in | un'altra città. I visitatori aggiungevano movimento e |
Mitchell, Margaret -
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volevano bene. Erano sole e spesso la notte avevano paura | in | quella casa tanto grande e lei era coraggiosa e dava |
Mitchell, Margaret -
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Atlanta accanto al deposito, le parlò egli pure seriamente | in | questo senso. Lo zio Enrico era un vecchio ed irascibile |
Mitchell, Margaret -
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opposti come caratteri; e piú tardi erano stati anche | in | disaccordo per il modo in cui ella aveva educato Carlo: |
Mitchell, Margaret -
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e piú tardi erano stati anche in disaccordo per il modo | in | cui ella aveva educato Carlo: «Fare una femminuccia del |
Mitchell, Margaret -
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di un assassino. L'offesa si era verificata un giorno | in | cui la signorina Pitty aveva voluto prendere 500 dollari |
Mitchell, Margaret -
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prendere 500 dollari dal suo patrimonio per investirli | in | una miniera d'oro inesistente. Egli non glielo aveva |
Mitchell, Margaret -
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metteva a letto per il resto della giornata che trascorreva | in | lagrime e coi sali odorosi. Melania e Carlo, che erano in |
Mitchell, Margaret -
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in lagrime e coi sali odorosi. Melania e Carlo, che erano | in | ottimi rapporti con lo zio, le avevano piú volte offerto di |
Mitchell, Margaret -
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dalla zia Pitty, ma fattorie, terreni e anche proprietà | in | città. E le botteghe e i magazzini lungo la linea |
Mitchell, Margaret -
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E le botteghe e i magazzini lungo la linea ferroviaria | in | prossimità del deposito avevano triplicato il loro valore |
Mitchell, Margaret -
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al corrente della sua proprietà che lo Zio Enrico mise | in | campo la questione della sua permanenza ad Atlanta. - Wade |
Mitchell, Margaret -
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che il ragazzo sia allevato dove sono le sue proprietà, | in | modo da imparare ad occuparsene; sicuro, ed anche di quelle |
Mitchell, Margaret -
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io non sono eterno. Quanto a Zio Pietro, egli non mise | in | dubbio che Rossella sarebbe rimasta. Era inconcepibile per |
Mitchell, Margaret -
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per lui che il figlio di Carlo dovesse crescere | in | un luogo dove lui, Zio Pietro, non potesse sorvegliarne |
Mitchell, Margaret -
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meglio il ragazzo che l'aveva fatta moglie, vedova e madre | in | cosí rapida successione. Era facile vedere perché era cosí |
Mitchell, Margaret -
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state distrutte nella fanciullezza dall'atmosfera femminile | in | cui era stato educato. Era stato attaccatissimo |
Mitchell, Margaret -
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Giovanni Hamilton sessant'anni prima; ma dall'epoca lontana | in | cui il suo affettuosissimo babbo le aveva dato quel |
Mitchell, Margaret -
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trotterellavano continuamente, nessuno l'aveva piú chiamata | in | altro modo. Negli anni che seguirono questo secondo |
Mitchell, Margaret -
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tavola; e discorreva per ore intere sulle faccende altrui | in | maniera infantile e innocua. Non aveva alcuna memoria per i |
Mitchell, Margaret -
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date e spesso confondeva i personaggi di un dramma accaduto | in | Atlanta con quelli di un dramma accaduto altrove, cosa che |
Mitchell, Margaret -
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una vecchia bimba tranquilla e vezzeggiata. Melania era, | in | molte cose, simile a sua zia. Aveva la sua timidezza, i |
Mitchell, Margaret -
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a lei, o almeno soddisfatti. Per questo, vedeva sempre | in | ciascuno il lato migliore e lo notava con bontà. Non vi era |
Mitchell, Margaret -
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migliore e lo notava con bontà. Non vi era serva stupida | in | cui ella non scoprisse qualche qualità di lealtà o di |
Mitchell, Margaret -
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lealtà o di affettuosità; non fanciulla brutta e sgradevole | in | cui ella non trovasse grazie di forme o nobiltà di |
Mitchell, Margaret -
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o nobiltà di carattere; non uomo insignificante o noioso | in | cui ella non vedesse la luce delle sue possibilità |
Mitchell, Margaret -
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insegnato che cosa fosse l'asprezza della realtà; il luogo | in | cui era giunto all'adolescenza era stato per lui dolce e |
Mitchell, Margaret -
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un po' all'antica, paragonata a Tara. Per Rossella, mancava | in | essa l'odore di tabacco, di acquavite e di olio di |
Mitchell, Margaret -
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di Mist' Carlo, erano anche piú severe di quelle di Mammy. | In | questo ambiente Rossella tornò a poco a poco in se stessa; |
Mitchell, Margaret -
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di Mammy. In questo ambiente Rossella tornò a poco a poco | in | se stessa; e quasi prima di essersene resa conto, il suo |
Mitchell, Margaret -
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di Carlo facevano del loro meglio per renderla felice. Se | in | questo non riuscivano molto bene, la colpa non era loro, |
Mitchell, Margaret -
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che credevano la tormentasse. Ricacciavano il loro dolore | in | fondo all'anima per cercare di distrarla. Si preoccupavano |
Mitchell, Margaret -
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facesse il suo riposino pomeridiano e la sua passeggiata | in | carrozza. Non solo ammiravano infinitamente la sua |
Mitchell, Margaret -
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non teneva alle carezze; ma i complimenti la mandavano | in | brodo di giuggiole. Nessuno a Tara le aveva mai detto tante |
Mitchell, Margaret -
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vi era un'incessante rivalità fra chi aspirava a tenerlo | in | grembo. Melania era specialmente tenera con lui. Anche nei |
Mitchell, Margaret -
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Melania era specialmente tenera con lui. Anche nei momenti | in | cui urlava piú disperatamente, ella lo trovava adorabile e |
Mitchell, Margaret -
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delle vecchie e la sua fatuità e inconsistenza la irritava | in | sommo grado. Aveva per Melania un'antipatia che andava |
Mitchell, Margaret -
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parlava di Ashley o leggeva ad alta voce le sue lettere. Ma | in | complesso la vita trascorreva felicemente quanto era |
Mitchell, Margaret -
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Questo significava quattro mattine della settimana | in | un ospedale opprimente e maleodorante, coi capelli avvolti |
Mitchell, Margaret -
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un ospedale opprimente e maleodorante, coi capelli avvolti | in | un asciugamano e un pesante grembiale che la copriva dal |
Mitchell, Margaret -
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odori, le ferite, le nudità; e Rossella trovava strano ciò, | in | quella che sembrava la piú timida e pudibonda delle donne. |
Mitchell, Margaret -
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una volta, dopo una di quelle operazioni, Rossella la trovò | in | guardaroba che vomitava tranquillamente in un asciugamano. |
Mitchell, Margaret -
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la trovò in guardaroba che vomitava tranquillamente | in | un asciugamano. Ma finché si trovava dove il ferito poteva |
Mitchell, Margaret -
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avevano conosciuto Carlo, erano buone e premurose con lei | in | queste riunioni, specialmente Fanny Elsing e Maribella |
Mitchell, Margaret -
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che il suo cuore era nella tomba di Carlo! Invece era | in | Virginia con Ashley! Ma nonostante queste afflizioni, |
Mitchell, Margaret -
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mentre Rhett era misteriosamente assente e la città era | in | una frenesia di chiacchiere, di eccitazione, di |
Mitchell, Margaret -
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recava con lei. Insistette perché uscisse ogni pomeriggio | in | carrozza, per quanto Rossella non amasse esporsi agli |
Mitchell, Margaret -
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agli sguardi curiosi dei suoi concittadini. E Melania era | in | carrozza con lei. La condusse con sé a far delle visite, |
Mitchell, Margaret -
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sé a far delle visite, costringendola dolcemente a recarsi | in | salotti nei quali Rossella non andava da un paio d'anni. E |
Mitchell, Margaret -
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conversazione con l'ospite stupita. Si recavano di buon'ora | in | quei salotti e vi rimanevano finché l'ultima visitatrice se |
Mitchell, Margaret -
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rifiutare a Melania di accompagnarla. Detestava trovarsi | in | mezzo a gruppi di donne che nel loro intimo si chiedevano |
Mitchell, Margaret -
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intimo si chiedevano se ella era stata veramente sorpresa | in | flagrante adulterio. E sapeva che nessuna di quelle donne |
Mitchell, Margaret -
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ricevuta una volta, non potevano certo toglierle il saluto | in | seguito. Era caratteristico il fatto che ben poche persone |
Mitchell, Margaret -
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al fatto che la signora Wilkes era sempre con Rossella | in | quei giorni. Una donna che aveva i suoi saggi principi si |
Mitchell, Margaret -
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che aveva i suoi saggi principi si sarebbe forse messa | in | vista in quel modo con una donna colpevole, specialmente |
Mitchell, Margaret -
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aveva i suoi saggi principi si sarebbe forse messa in vista | in | quel modo con una donna colpevole, specialmente colpevole |
Mitchell, Margaret -
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scandalizzata. E i pettegolezzi corsero, dividendo la città | in | due campi, e dividendo anche i circoli famigliari a |
Mitchell, Margaret -
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che Lydia avesse lavato i panni sudici della famiglia | in | pubblico, coinvolgendo Ashley in uno scandalo cosí |
Mitchell, Margaret -
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sudici della famiglia in pubblico, coinvolgendo Ashley | in | uno scandalo cosí deplorevole. La metà di Atlanta era |
Mitchell, Margaret -
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parente di Melania e di Lydia. Le ramificazioni di cugini | in | terzo e quarto grado, di parenti d'acquisto erano cosí |
Mitchell, Margaret -
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erano cosí complicate che nessuno che non fosse nato | in | Georgia avrebbe potuto mai districarle. Era stata sempre |
Mitchell, Margaret -
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era profonda; e la città assisteva al fatto che cugini | in | quinto e sesto grado si schieravano da una parte o |
Mitchell, Margaret -
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prova, perché la scissura Lydia-Melania portò il disordine | in | quasi tutte le organizzazioni sociali. I «Figli di Talia», |
Mitchell, Margaret -
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fazioni nemiche. Nei giorni di ricevimento le signore erano | in | grave angustia dalle quattro alle sei, per il timore che |
Mitchell, Margaret -
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dall'affetto dei suoi parenti, sarebbe stata ben felice, | in | questa circostanza, di correre con le lepri e cacciare coi |
Mitchell, Margaret -
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Sola non poteva certo vivere. Avrebbe dovuto prendere | in | casa un'estranea, oppure chiudere casa e andarsene ad |
Mitchell, Margaret -
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questioni morali. Quindi Lydia rimase. Ma la sua presenza | in | casa rese zia Pitty centro di un temporale, perché Melania |
Mitchell, Margaret -
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modo di vivere. Era doloroso e volgare; e Pitty che | in | vita sua non aveva mai preso una decisione, lasciò che le |
Mitchell, Margaret -
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portavano se non una sacca da viaggio e un po' di viveri | in | un fardelletto. Qua e là servi spaventati portavano bricchi |
Mitchell, Margaret -
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a Macon. La signora Meade fu disubbidiente per prima volta | in | vita sua e rifiutò di prendere, secondo l'ordine di suo |
Mitchell, Margaret -
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l'ordine di suo marito, il treno che l'avrebbe portata | in | salvo. Disse che il dottore aveva bisogno di lei; e poi |
Mitchell, Margaret -
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Disse che il dottore aveva bisogno di lei; e poi Phil era | in | trincea, ed ella voleva esser vicina, in caso... Ma la |
Mitchell, Margaret -
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e poi Phil era in trincea, ed ella voleva esser vicina, | in | caso... Ma la signora Whiting e molte altre signore del |
Mitchell, Margaret -
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nervi - disse - erano delicati ed ella non poteva fuggire | in | cantina. Quindi andrebbe a Macon, dalla sua vecchia cugina, |
Mitchell, Margaret -
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con la zia. A questa proposta Melania cominciò a piangere | in | modo da spezzare il cuore. Quando Zia Pitty corse, a |
Mitchell, Margaret -
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del suo amore per Ashley? Si era tradita tante volte, | in | quegli ultimi mesi di tormento! Ma Melania non poteva veder |
Mitchell, Margaret -
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Piuttosto verrai tu a Tara. Alla mamma farà piacere averti | in | casa. - Oh sí! È tanto cara, la tua mamma. Ma la zia |
Mitchell, Margaret -
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e ci si può aspettare di esser pregati di scendere | in | mezzo ai boschi, se un treno occorre per trasporto di |
Mitchell, Margaret -
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anche arrivaste bene a Jonesboro, vi sono poi cinque miglia | in | carrozza per arrivare a Tara. Aggiungete che nella Contea |
Mitchell, Margaret -
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che vi muoviate. Non credo che desideriate di partorire | in | treno o in carrozzino, credo? La franchezza del sanitario |
Mitchell, Margaret -
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muoviate. Non credo che desideriate di partorire in treno o | in | carrozzino, credo? La franchezza del sanitario costrinse le |
Mitchell, Margaret -
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E mia moglie abita a due passi. Del resto, con miss Melly | in | quelle condizioni, non credo che riceveranno visite di |
Mitchell, Margaret -
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e la cuoca. Regalò all'ospedale la carrozza e il cavallo, | in | uno slancio di patriottismo di cui si pentí immediatamente. |
Mitchell, Margaret -
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E Rossella e Melania rimasero sole con Wade e Prissy | in | una casa che era adesso assai piú tranquilla, malgrado il |
Mitchell, Margaret -
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una cucchiaiata di farinata, e prendendo la lampada andò | in | cucina. Il fuoco era spento. Trovò mezza pagnotta di pane |
Mitchell, Margaret -
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da cucina, senza neanche prendersi la pena di metterla | in | un piatto. Era senza sale; ma era troppo affamata per farvi |
Mitchell, Margaret -
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cucina le sembrò insopportabile; quindi tenendo la pagnotta | in | una mano e la lampada nell'altra, tornò nel vestibolo. |
Mitchell, Margaret -
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per chiamare, se si sentiva male. Ma l'idea di tornare | in | quella stanza ove aveva trascorso tante ore d'incubo la |
Mitchell, Margaret -
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voleva piú rivedere quella stanza: neanche se Melania fosse | in | procinto di morire vi rientrerebbe! Posò la lampada sul |
Mitchell, Margaret -
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Era molto piú fresco, benché la notte fosse sommersa | in | un calore dolce. Sedette sui gradini, nel debole cerchio di |
Mitchell, Margaret -
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si sforzava di distinguere qualche cosa nell'oscurità, | in | direzione della città, una lieve luce apparve al disopra |
Mitchell, Margaret -
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una lieve luce apparve al disopra degli alberi e divenne | in | breve piú chiara. Il cielo si colorò di rosso sempre piú |
Mitchell, Margaret -
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una lunga lingua di fiamma si levò nel buio fondo. Balzò | in | piedi, mentre il cuore ricominciava la sua danza |
Mitchell, Margaret -
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si facevano sempre piú alte e si allargavano rapidamente | in | un'enorme cortina vermiglia dinanzi ai suoi occhi |
Mitchell, Margaret -
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un pensiero; tutti le sfuggivano come uccellini spauriti. | In | quella, una tremenda esplosione la fece sobbalzare, piú |
Mitchell, Margaret -
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e i vetri della finestra si frantumarono, cadendole attorno | in | ischeggie. Fu un inferno di fragore e di fiamme; le |
Mitchell, Margaret -
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si susseguivano assordanti. Torrenti di scintille salivano | in | alto e ridiscendevano lentamente, pigramente, tra le nubi |
Mitchell, Margaret -
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irruppe nella stanza e si afferrò al braccio di Rossella | in | una stretta convulsa. - Gli yankees... - gridò Rossella. - |
Mitchell, Margaret -
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batteva i denti. - Sí, badrona. Finalmente avere trovato. | In | uno spaccio, come tu avere detto... - Non m'importa dove. |
Mitchell, Margaret -
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cominciare a parlare, soldati aver dato fuoco a una bottega | in | via Decatur e lui avermi preso per mano ed essere corso con |
Mitchell, Margaret -
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svaniva. Sciocca, come mai non aveva pensato che l'esercito | in | ritirata avrebbe preso ogni veicolo e ogni animale da tiro |
Mitchell, Margaret -
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un cavallo, Rhett Butler se lo procurerebbe. Un uomo | in | gamba, Rhett. Se la toglieva da quella situazione, gli |
Mitchell, Margaret -
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che dobbiamo andar via. Non ancora. Ma avvolgi il bimbo | in | un paio di asciugamani pesanti e metti nel baule anche la |
Mitchell, Margaret -
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la fine del mondo. Ma non si sentí la forza di rientrare | in | quella camera. Corse dentro, a pianterreno, con l'idea di |
Mitchell, Margaret -
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di Pittypat e la poca argenteria rimasta. Ma quando fu | in | sala da pranzo le mani le tremavano in modo tale che lasciò |
Mitchell, Margaret -
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Ma quando fu in sala da pranzo le mani le tremavano | in | modo tale che lasciò cadere tre piatti che andarono in |
Mitchell, Margaret -
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in modo tale che lasciò cadere tre piatti che andarono | in | frantumi. Corse sotto al porticato ad ascoltare e poi di |
Mitchell, Margaret -
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Corse sotto al porticato ad ascoltare e poi di nuovo | in | sala da pranzo: questa volta lasciò cadere le posate. |
Mitchell, Margaret -
|
Le sembrava che fossero passate delle ore. Finalmente, | in | fondo alla strada, percepí il cigolio di ruote non |
Mitchell, Margaret -
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trottare il cavallo? Il rumore si avvicinò; ella balzò | in | piedi e chiamò Rhett. Lo vide confusamente discendere da un |
Mitchell, Margaret -
|
Era vestito inappuntabilmente come se si fosse recato | in | società: giacca impeccabile e calzoni di tela bianca, |
Mitchell, Margaret -
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ferocia repressa, una crudeltà che l'avrebbe spaventata, se | in | quel frangente fosse stata in grado di accorgersene. I suoi |
Mitchell, Margaret -
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che l'avrebbe spaventata, se in quel frangente fosse stata | in | grado di accorgersene. I suoi occhi neri brillavano |
Mitchell, Margaret -
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di aver paura! - E finse di essere stupito, sorridendo | in | un modo che le diede il desiderio di buttarlo giú dalla |
Mitchell, Margaret -
|
proprio per sentire le vostre intenzioni. Non si può andare | in | nessuna direzione; gli yankees sono tutt'attorno. Vi è solo |
Mitchell, Margaret -
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occupato tutta la contea. Nessuno sa dove sono, ma sono | in | quei pressi. Non potete andare a casa vostra! Non potete |
Mitchell, Margaret -
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- Voglio andare a casa mia! - E la sua voce si spezzò | in | un urlo. - Voglio andare a casa mia! Non potete |
Mitchell, Margaret -
|
con quelle braccia cosí forti per proteggerla! Egli frugò | in | tasca, trasse un fazzoletto, le asciugò gli occhi. - |
Mitchell, Margaret -
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pericoloso farla muovere... farle fare venticinque miglia | in | quel carrettino sconquassato. Meglio lasciarla con Mrs. |
Mitchell, Margaret -
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Meglio lasciarla con Mrs. Meade. - I Meade non sono | in | casa. Non posso lasciarla. - E va bene. La porteremo. Dov'è |
Mitchell, Margaret -
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ditele di prendere il piú piccolo materasso di piume che è | in | casa e metterlo nel carro. Rossella si sentí nuovamente |
Mitchell, Margaret -
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porta di Melania seguita da Rhett, che teneva il cappello | in | mano. Melania giaceva tranquilla col lenzuolo tirato su |
Mitchell, Margaret -
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debolmente e fece un gesto verso il piccolo, Rossella prese | in | braccio il piccino e lo avvolse in un panno pesante. Rhett |
Mitchell, Margaret -
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piccolo, Rossella prese in braccio il piccino e lo avvolse | in | un panno pesante. Rhett si avvicinò al letto. - Cercherò di |
Mitchell, Margaret -
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stato scomodo portar le armi insieme alla lampada avendo | in | braccio anche il bambino. Erano sempre le idee di Melania, |
Mitchell, Margaret -
|
e per la prima volta pensò che era il bambino di Ashley. E | in | quell'attimo desiderò con tutte le forze che le erano |
Mitchell, Margaret -
|
risalí le scale e Rossella le porse il bambino. Discesero | in | fretta, con la lampada che faceva danzare ombre incerte. |
Mitchell, Margaret -
|
Nel vestibolo Rossella vide un cappello e se lo mise | in | fretta annodando i nastri sotto al mento. Era il cappello |
Mitchell, Margaret -
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mento. Era il cappello di lutto di Melania, e non le stava | in | testa, ma Rossella non riuscí a ricordarsi dove aveva messo |
Mitchell, Margaret -
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che Prissy aveva deposto sul materasso e che ora riprese | in | braccio. Il carro era realmente piccolo e le sponde erano |
Mitchell, Margaret -
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e le sponde erano molto basse. Le ruote erano inclinate | in | dentro e davano l'impressione che al primo movimento si |
Mitchell, Margaret -
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un'assicella appoggiata sulle due sponde. Rhett prese | in | braccio Rossella e la posò sul sedile. «Che bellezza essere |
Mitchell, Margaret -
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- Ho dimenticato di chiudere la porta. Rhett scoppiò | in | una risata e frustò il cavallo con le briglie. - Di che |
Mitchell, Margaret -
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pace fatta avea riaccesa la passione | in | seno ad entrambi. Nel giorno del lunedì passò egli più |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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gli addii. Era già un'ora dacchè io giaceva tutta agitata | in | letto, senza poter chiudere gli occhi, allorchè udii un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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seconda scossa, più forte della prima, ci atterrì. Fuggimmo | in | abito da camera. Mia madre teneva nelle braccia una delle |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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braccia una delle sue bambine, io afferrava l'altra, che | in | mezzo alla strada consegnava ad una persona di servizio, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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consegnava ad una persona di servizio, affine di rassettare | in | fretta il mio scomposto abbigliamento. Lunghissimi erano i |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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altro addio!" "Ritornerai presto?" "Sì, cara: mi tratterrò | in | Napoli un mese solo." Il tuono fermo di questa promessa era |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Napoli un mese solo." Il tuono fermo di questa promessa era | in | contrasto col suolo, che tuttavia oscillava sotto l'impulso |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
e lo salutò; egli l'accolse garbatamente, ed entrò seco lui | in | discorso per quasi un'ora, durante la quale le scosse di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Costei lo chiamò. "È egli vero, signor Domenico, che siete | in | procinto di partire?" "Fra mezz'ora m'imbarcherò. Parto per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dall'oroscopo segnata nel mezzo di quella spaventosa notte, | in | cui lo squilibrio degli elementi minacciò di distruggere |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
compensi, di che sono rattemprate quelle mestizie. D'allora | in | poi ogni gioia si tace, il cielo s'imbruna d'ogni intorno, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
lachrymae! Per la paura de' terremoti, non potemmo tornare | in | casa, che la mattina del sesto giorno; non già perchè |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
o di più figli, hanno pure l'imprudenza amara di farne | in | famiglia incauta mostra. Mia madre (aggravo con dolore la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
me ne convincessi per novelle ed evidenti prove. Mio padre, | in | compenso, suppliva alla scarsezza dell'affetto materno, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
questo vi duole? Ecco levati i nastri dalla mia chioma!" E | in | così dire, deposi la pettinatura sopra la sedia. Chiamai |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
disse alla moglie sentirsi gravemente ammalato dal mezzodì | in | poi, e che credeva le sue sofferenze sintomi di vicina |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
"Sai che ho ricevuto i sacramenti?" "Lo so." "Mi sento | in | pace coll'anima," ripigliò. "Solo una cosa mi fa morire |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
e ad ogni passo! L'indomani egli era prossimo all'agonia. | In | un intervallo di lucidità chiamò mia madre a sè, e le disse |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
un intervallo di lucidità chiamò mia madre a sè, e le disse | in | accenti male articolati: "Teresa, conduci altrove queste |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
d'aver avuto uno sposo che possa proteggerle e soccorrerle. | In | questi estremi momenti debbo pensare alla divina |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
e de' sentimenti che l'avevan consacrata a Dio! Rivolta | in | disparte, per non farsi vedere, si faceva ogni momento de' |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
fierezza; il suo corpo carnoso, ma snello, modellavasi come | in | un guanto nel bruno abito d'amazzone, o s'avvolgeva tra |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
s'avvolgeva tra stoffe vaporose, scintillanti di gioielli, | in | una regale acconciatura da festa. È vero che in realtà la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
gioielli, in una regale acconciatura da festa. È vero che | in | realtà la seducente forma muliebre, ritratta con le piu |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
camera ingombra di medicinali e di perfidi miasmi; ma | in | tanto la monaca sentiva quegli occhi d'una tinta ignota |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
sentiva quegli occhi d'una tinta ignota frugar lì dentro | in | ogni angolo, veder tutto, vegliar lui, accarezzarlo... |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
nascosta dov'ella pregava e sognava, dovunque; ma, più che | in | ogni altro luogo, a quel capezzale, la bella figura |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
significare, per le persone assistenti un malato grave, che | in | vece non c'è proprio più nè speranza, nè fiato. Il paziente |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
su la guancia, e andava giù a bagnar il cuscino. Ritta | in | mezzo alla camera, con le mani giunte e le dita |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
una voce incolta, ma penetrante, di donna canticchiava | in | un casamento vicino una nannananna con note lente e tenute. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
signora Carmela, a prendere una grande tinozza di zinco, | in | disuso da un pezzo, e la trascinarono nella stanza del |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
al camino, que' due cominciarono un rapido andirivieni | in | punta de' piedi, per trasportare dalla cucina alla camera |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
l'acqua fresca che bisognava aggiungere all'acqua bollente, | in | secchie, in brocche, in pentole, in quanti recipienti, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
che bisognava aggiungere all'acqua bollente, in secchie, | in | brocche, in pentole, in quanti recipienti, anche più |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
aggiungere all'acqua bollente, in secchie, in brocche, | in | pentole, in quanti recipienti, anche più piccoli, venivan |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
all'acqua bollente, in secchie, in brocche, in pentole, | in | quanti recipienti, anche più piccoli, venivan loro sotto le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
un «sì» più debole d'un respiro gli alitò su la bocca.... | In | tanto, la febbre era scemata come per incantesimo, e anche |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
altra ricetta, che l'ordinanza corse subito a spedire | in | farmacia, sentenziò: — L'avevo detto... Fin che c'è fIato |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
mai come era uscita dall'ufficio. Ma uscí immediatamente, | in | fretta, per ordine di Ashley, lasciandolo in cupa |
Mitchell, Margaret -
|
in fretta, per ordine di Ashley, lasciandolo | in | cupa conversazione con Baldo nella piccola stanza; Lydia e |
Mitchell, Margaret -
|
La vergogna e il terrore la spingevano a tornare a casa | in | gran fretta; nel suo spirito Baldo, con la sua barba da |
Mitchell, Margaret -
|
al pensiero di lei, mentre saliva le scale per recarsi | in | camera sua. Melania saprebbe l'accaduto. Lydia aveva detto |
Mitchell, Margaret -
|
E la signora Elsing parlerebbe essa pure, anche se | in | realtà non aveva visto nulla, perché era dietro a Lydia e a |
Mitchell, Margaret -
|
di notte, la gente direbbe che Rossella era stata colta | in | flagrante adulterio. Ed era stata una cosa cosí dolce, cosí |
Mitchell, Margaret -
|
pensò con ira: «Se fossimo stati sorpresi quando venne | in | licenza a Natale e io lo baciai per salutarlo... o nel |
Mitchell, Margaret -
|
pregai di fuggire con me... oh, se fossimo stati sorpresi | in | uno dei momenti in cui eravamo realmente colpevoli...! Ma |
Mitchell, Margaret -
|
con me... oh, se fossimo stati sorpresi in uno dei momenti | in | cui eravamo realmente colpevoli...! Ma ora! Ora che ero tra |
Mitchell, Margaret -
|
fra loro un difensore. E i nuovi amici, che sopportavano | in | silenzio le sue insolenze, sarebbero ben felici di potersi |
Mitchell, Margaret -
|
una persona perbene come Ashley Wilkes fosse immischiato | in | una faccenda cosí sudicia. Come sempre, avrebbero dato |
Mitchell, Margaret -
|
Come sempre, avrebbero dato tutta la colpa alla donna. E | in | questo caso avrebbero ragione. Era stata lei che era andata |
Mitchell, Margaret -
|
spaurita e abbattuta per cercare di comprendere. Ma scoppiò | in | lagrime pensando agli occhi di Melania nel momento in cui |
Mitchell, Margaret -
|
in lagrime pensando agli occhi di Melania nel momento | in | cui Lydia le direbbe che aveva sorpreso Ashley che |
Mitchell, Margaret -
|
morrà di vergogna e mi odierà perché l'ho trascinato | in | questo impiccio.» A un tratto le sue lagrime cessarono |
Mitchell, Margaret -
|
Se almeno potesse chiudersi a chiave e rimanere per sempre | in | quella stanza tranquilla senza vedere mai piú nessuno, |
Mitchell, Margaret -
|
piede nella sua camera; altrimenti, se egli l'avesse veduta | in | questo momento, avrebbe letto nel suo volto che qualche |
Mitchell, Margaret -
|
fu illuminata. Egli si avvicinò al letto e la guardò. Era | in | abito da sera. - Alzati. - La sua voce era sempre senza |
Mitchell, Margaret -
|
a sedere, stringendosi attorno le coperte, scrutandolo | in | viso. Era cupo e impassibile. - Non voglio venire, Rhett. |
Mitchell, Margaret -
|
- Se non ti fai veder stasera, non potrai piú mostrarti | in | giro in questa città finché vivi. E se io posso sopportare |
Mitchell, Margaret -
|
non ti fai veder stasera, non potrai piú mostrarti in giro | in | questa città finché vivi. E se io posso sopportare di avere |
Mitchell, Margaret -
|
una codarda. Verrai stasera, anche se tutti da Alex Stephen | in | giú, ti negheranno il saluto, e la signora Wilkes ti |
Mitchell, Margaret -
|
anche di dir male di suo fratello pur di farmi apparire | in | cattiva luce. Se mi lasci spiegare... («Madre di Dio» pensò |
Mitchell, Margaret -
|
anche peggiore? Svelta, méttiti il busto. Ella si tolse | in | fretta lo scialle e rimase rigida dinanzi a lui. Forse, se |
Mitchell, Margaret -
|
dal suo volto. Era tanto tempo che non la vedeva | in | camicia! Ma non la guardò. Era dinanzi all'armadio, |
Mitchell, Margaret -
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- Ti fa male, eh? Rise brevemente ed ella non lo vide | in | volto. - Peccato che questo cordone non sia attorno al tuo |
Mitchell, Margaret -
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attorno al tuo collo. La casa di Melania brillava di luce | in | tutte le stanze; ed essi udirono la musica fin dalla |
Mitchell, Margaret -
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«Non posso entrare, non posso» pensò Rossella seduta | in | carrozza, stringendo convulsamente il fazzoletto |
Mitchell, Margaret -
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avesse letto nel pensiero, Rhett le strinse il braccio come | in | una morsa. - Non ho mai saputo che un'irlandese fosse vile. |
Mitchell, Margaret -
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e Rhett si inchinava a destra e a sinistra col cappello | in | mano. La sua voce era fredda e gentile. La musica |
Mitchell, Margaret -
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| IN | un freddo pomeriggio del gennaio 1866, Rossella sedeva |
Mitchell, Margaret -
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perché era sicura che la zia non avrebbe letto più | in | là delle prime righe, e avrebbe tornato a scrivere dicendo: |
Mitchell, Margaret -
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per stropicciarle e per sprofondare meglio i piedi | in | un pezzo di vecchia coperta in cui li aveva avvolti. Le |
Mitchell, Margaret -
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sprofondare meglio i piedi in un pezzo di vecchia coperta | in | cui li aveva avvolti. Le suole dei suoi scarpini, |
Mitchell, Margaret -
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della gamba di legno di Will, che doveva essere tornato | in | quel momento da Jonesboro ove si era recato a far ferrare |
Mitchell, Margaret -
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vi fosse qualcosa che non andava bene. - Ho dieci dollari | in | oro - rispose. - L'ultimo denaro del soldato yankee. - |
Mitchell, Margaret -
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tutti i loro averi e i loro documenti erano contenuti | in | un carpet-bag, cioè sacca da viaggio: le vecchie sacche |
Mitchell, Margaret -
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di cotone. Avendo avuto sentore di questo, sono andato | in | giro per i caffè a raccogliere le chiacchiere; e sono |
Mitchell, Margaret -
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straordinarie. Ora, tutti sanno benissimo che voi non siete | in | grado di pagarle. Non sono riuscito a sapere chi è il |
Mitchell, Margaret -
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muoveva quasi mai dalla piantagione. E nella stessa maniera | in | cui in altri tempi aveva ascoltato senza porvi mente i |
Mitchell, Margaret -
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quasi mai dalla piantagione. E nella stessa maniera in cui | in | altri tempi aveva ascoltato senza porvi mente i discorsi di |
Mitchell, Margaret -
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Stati del Sud come avvoltoi portando tutti i loro averi | in | una borsetta. Ella aveva anche fatto qualche spiacevole |
Mitchell, Margaret -
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diventando insolenti. Ciò le sembrava incredibile perché | in | vita sua non aveva mai visto un negro ribelle. Ma vi erano |
Mitchell, Margaret -
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che il Nord non volesse permettere al Sud di rimettersi | in | piedi; ma ella pensava che gli uomini cercavano sempre |
Mitchell, Margaret -
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aspettavano un'opportunità per rimettere i negri | in | schiavitú; e che l'unica speranza per i negri di sfuggire a |
Mitchell, Margaret -
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continuamente ai negri che essi valevano quanto i bianchi | in | tutto e per tutto; che ben presto sarebbero permessi i |
Mitchell, Margaret -
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le proprietà dei loro antichi padroni verrebbero ripartite | in | modo che ogni negro ricevesse quaranta jugeri e un mulo. |
Mitchell, Margaret -
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fantasiose di crudeltà perpetrate dai bianchi; sicché | in | questa regione che era sempre stata conosciuta per le |
Mitchell, Margaret -
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resto. Wilkerson e Hilton avevano il diritto d'intervenire | in | qualsiasi contratto di compra o di vendita, e potevano |
Mitchell, Margaret -
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allora... bisognerà che mettiamo assieme trecento dollari | in | qualche modo! - Sí, signora... e anche un arcobaleno, una |
Mitchell, Margaret -
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una luna e un sole. - Ma Will! Non possono vendere Tara! | In | che modo... Gli occhi chiari di lui espressero piú odio e |
Mitchell, Margaret -
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può votare; e scommetto che qui vi erano piú colonnelli che | in | qualsiasi altro Stato della Confederazione. E sono esclusi |
Mitchell, Margaret -
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di ciò che era accaduto a una donna bianca che viveva sola | in | una fattoria isolata presso Lovejoy apparve ad entrambi... |
Mitchell, Margaret -
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per comprare un po' di carne. Se voi avete dieci dollari | in | oro, giuro che è piú di quanto abbia qualunque altro dei |
Mitchell, Margaret -
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qualunque altro dei vostri vicini. Rimasero nuovamente | in | silenzio e Rossella ebbe l'impressione di urtare contro un |
Mitchell, Margaret -
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muro di pietra. E questo le era accaduto tante altre volte | in | quest'ultimo periodo. - Che dobbiamo fare, miss Rossella? - |
Mitchell, Margaret -
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fare, miss Rossella? - Non lo so - rispose cupamente. E | in | quel momento le parve che non glie ne importasse nulla. Si |
Mitchell, Margaret -
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di lei il suo sguardo dolce ed ella sentí, come nel giorno | in | cui era giunto Ashley, che egli sapeva tutto. - È nell'orto |
Mitchell, Margaret -
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non aveva mai avuto modo di scambiare una parola con lui | in | particolare. C'era sempre la famiglia intorno; sempre |
Mitchell, Margaret -
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della sua presenza. La vista di quel gesto aveva rianimato | in | Rossella tutta la gelosia che era rimasta sopita durante i |
Mitchell, Margaret -
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tutta la gelosia che era rimasta sopita durante i mesi | in | cui aveva ritenuto che Ashley fosse morto. Ora era decisa a |
Mitchell, Margaret -
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ingresso del liberatore. Già i primi albori avevano trovato | in | piedi tutta Napoli. Le principali vie della città stipate |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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i terrazzi, perfino i tetti, gremiti di spettatori. | In | Toledo, non si passava; non pur una casa che non fosse |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a strignere la destra al Generale. Questa vaghezza pose | in | pericolo la mia vita. Saputo l'itinerario, volli appostarmi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fu soddisfatta più tardi nella piazza della cattedrale, | in | mezzo alle assordanti acclamazioni del popolo, all'ombra di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il suo sguardo, dominatore, conservava l'ingenito lampo | in | tutta la sua forza: quell'occhio, superiore a' turbamenti |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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superiore a' turbamenti de' sensi, sembrava fiso | in | quel momento sui bastioni di Mantova. I prodi della Grecia |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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moderni ebbero statue; ma nessun eroe antico o moderno ebbe | in | vita tanti baci cordiali dal popolo quanti Garibaldi n'ebbe |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vita tanti baci cordiali dal popolo quanti Garibaldi n'ebbe | in | un solo giorno. E delle mie proprie sensazioni che dirò io? |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Il dramma è giunto al termine: la mia storia finisce | in | questo giorno, che per l'Italia è giorno di nuova |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di Roma, una città Italia. Perciò se qualcuno da allora | in | poi mi ha chiamato per abitudine Suora o Canonichessa, io |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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cittadina che provocò e promosse il Plebiscito delle donne | in | Napoli. Se però non sono amica della sottana nera, non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . | In | questo tempo mi avvenne di far conoscenza con un uomo di |
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con un uomo di mezza età, i cui sentimenti elevati, | in | armonia colla fermezza del carattere, si cattivarono il mio |
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a cui rispondo con uguale amore, mi trovo nello stato | in | che Iddio pose la donna fin dalla settimana della Genesi. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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stabilimenti ecclesiastici, esistenti nella nostra penisola | in | generale, ed in Napoli particolarmente. Troppo strettamente |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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esistenti nella nostra penisola in generale, ed | in | Napoli particolarmente. Troppo strettamente alle mie |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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condizioni del clero regolare e secolare, tanto all'epoca | in | cui mi toccò soggiacere alla sua pressione, come pur dopo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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de' limiti di questo scritto, non mi avventurerò di certo | in | critiche considerazioni sullo stato passato e presente del |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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considerazioni sullo stato passato e presente del clero | in | Italia. Mio intendimento essendo soltanto quello di far |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Mio intendimento essendo soltanto quello di far vedere | in | una rapida prospettiva; le spaventose proporzioni del morbo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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despotismo, pure non mancò di penetrare poco o molto anche | in | questa contrada. Ma, malgrado le tacite rivoluzioni di |
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ordini, e la fusione di più stabilimenti ecclesiastici | in | un solo: malgrado l'operosa sollecitudine con che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che nell'ex-regno Borbonico, moltissimi monasteri (200 | in | circa nella sola penisola meridionale); malgrado i più |
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la proporzione per i monasteri de' diversi ordini, siccome | in | un quadro comparativo nota uno de' più accreditati organi |
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nota uno de' più accreditati organi della stampa francese. | In | Francia, a' tempi or ora accennati, eranvi 1,081 abbazie, |
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il doppio numero de' conventi, che nel 1789 esistevano | in | Francia, paese notabilmente più grande e più popolato. |
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professe, 4,474 fratelli conversi e 7,671 converse; | in | tutto 45,843 religiosi, ovvero la popolazione intera d'uno |
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Stato inferiore della Confederazione germanica. Ponendo | in | confronto, continua a dire il Débats, i beni del clero in |
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in confronto, continua a dire il Débats, i beni del clero | in | Francia nel 1789 e quelli del clero in Italia nel 1864, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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i beni del clero in Francia nel 1789 e quelli del clero | in | Italia nel 1864, troviamo che in Italia, tanto le |
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1789 e quelli del clero in Italia nel 1864, troviamo che | in | Italia, tanto le corporazioni, quanto i vescovadi, le |
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officialmente ad italiane lire 75,266,216, mentre il clero | in | Francia percepiva allora 133 milioni di sola decima, e le |
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stimati un miliardo e cento milioni. I beni del clero | in | Italia elevansi a quasi due miliardi, ossia un decimo meno |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Giornale officiale di Napoli. Il clero secolare e regolare | in | tutta l'Italia ammontava nel 1857-58 a 189,800 membri, cioè |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a 816. A questa cifra di 189,800 eccleslastici, dimoranti | in | Italia, volendo ora aggiungere gli altri della stessa |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di città, si avrà a numero tondo la totalità di 200,000 | in | circa, il che risponde ad un ecclesiastico sopra 46 uomini |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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3027 ----- 3211 Il numero delle parrocchie | in | Napoli somma a 50; quello delle chiese è di 257; delle |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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delle Congreghe di spirito 8, e delle cappelle serali 57. | In | quanto poi al clero regolare di Napoli, siami lecito |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Osservanti. . {Maria la Nuova. . . . . 2 197 7 233 7 { | in | San Severio Maggiore 36 Agostiniani calzi a Sant' Agostino |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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. . . . 1 15 7 15 7 Chierici Reg. {a Santa Maria | in | Portico 2 19 6 30 6 Semplici . . {a Santa Brigida . . . . . |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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come all'epoca della mia entrata nel monastero eranvi | in | Napoli persone, per voto religioso all'inerzia e al |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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per voto religioso all'inerzia e al celibato dedicate, od | in | via di dedicarsi 6720 incirca, le quali ripartivansi nelle |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quale micidiale calamità ha mai decimato un popolo | in | proporzioni tanto incalzanti, e con siffatta permanente |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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gli occhi fissi su 'l medesimo cristallo della finestra, | in | somma tale e quale come t'ho lasciato stamattina alle |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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preso? Forse... ti dà fastidio la mia compagnia, e resti | in | casa per evitarla?... Se così fosse.... - Bencini! — lo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tutti i precedenti. - Su via, spiegati, o mi farai andare | in | bestia! - Bencini! — disse ancora Sampieri col tono di chi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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vecchio matto da legare, se certe corbellerie mi saltassero | in | testa: certe corbellerie che del resto — soggiunse in tono |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in testa: certe corbellerie che del resto — soggiunse | in | tono più grave — a te meno che mai possono venire, perchè, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un segreto di Stato; pur che amore non ci abbia.... - | In | questo caso posso risparmiarti la noia — interruppe il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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noia — interruppe il conte un po' stizzito. L'avvocato che | in | tanto s'era messo a passeggiar su e giù per la sala, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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— se tu avessi un briciolo di cuore, me lo dimostreresti | in | quest'occasione! - Sì, carissimo, to lo dimostrerei se; Dio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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confesso sinceramente che non mi sento capace a stemperarmi | in | lacrime perchè un vecchio collezionista di flauti |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fresca età di sessant'anni, e di più, per la prima volta | in | vita sua! Questa è carina da vero, e non me l'aspettavo. Ma |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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se non eri tu, non avrei mai messo piede nè a Napoli, nè | in | questa fatale pensione! - Sì che è proprio una urì di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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evangelici... e.... - Stupido! - l'interruppe il conte | in | tono di supremo disgusto. - Dunque, non è lei? E allora |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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incantato con le romanze slave che la ci bela tutte le sere | in | un trillo continuato quanto stonato. È lei, eh? Sampieri |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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— e tu macchineresti di portar la discordia e il disonore | in | quella coppia di pacifici olandesi de' quali ora non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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olandesi de' quali ora non ricordo più il nome — un nome | in | ick o in ock — che mangiano silenziosamente e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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de' quali ora non ricordo più il nome — un nome in ick o | in | ock — che mangiano silenziosamente e formidabilmente |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Smetti, per carità! Quella non è roba alla quale io tiri. - | In | questo caso non si sbaglia: sfido io, non c'è ora altre |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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come bestemmiando, il buon Sampieri, questa volta | in | collera per da vero. — Non c'è altre donne nella casa? E |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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anni. Io... io ne ho certo parecchi di più, ma ho anche | in | compenso un bravo milioncino e mezzo che mi ringiovanisce |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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parlare con la madre di un certo Toto.... E lo nominava | in | un tono.... — Nominava me, povero angelo! — esclamò il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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— Che forse io non mi chiamo Antonio... Tonino? Lo diceva | in | napoletano, ecco. Ora — seguitava ragionando - se |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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cominciar l'assedio... spirituale? Il conte volse gli occhi | in | torno per assicurarsi ch'erano proprio soli, poi confessò |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Lei sola? A te Paoli non piace, capisco, perchè scrive | in | barbarico, ma non si tratta di ciò; l'autore è il preferito |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fra le pagine, alla scena — un po' ardita, se vogliamo — | in | cui l'eroina si leva in presenza dell'amante, lì seduto su |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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— un po' ardita, se vogliamo — in cui l'eroina si leva | in | presenza dell'amante, lì seduto su 'l tappeto, certe |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mia Emma. Non ti pare un pensiero delicato farle pervenire | in | questo modo quel romanzo che certo ella desiderava? Con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sarebbe durata dell'altro se il leggiadro lupus | in | fabula non avesse spalancata proprio in quel momento la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il leggiadro lupus in fabula non avesse spalancata proprio | in | quel momento la porta del salone. Emma Alford era una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da un pettine di tartaruga bionda, senz'alcun artifizio, ma | in | una foggia grecamente elegante, e dietro il collo gliene |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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espansivo, loquace; ora dice sì e no quattro parole.... Ma | in | vece dà certi sguardi paurosi! lersera mamma e il capitano |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rapidamente il fazzolettino su la bocca). - De malo | in | peius... — badava a pensare il Bencini; pure non volendo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un gran brav'uomo co' nipoti. Allora l'amico, che | in | qualche modo voleva entrare in argomento, dichiarò alla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nipoti. Allora l'amico, che in qualche modo voleva entrare | in | argomento, dichiarò alla signorina, che il conte Sampieri, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di delicatezza, di delicatezza muta.... Oh, se sapesse.... | In | quel punto il conte Sampieri rientrò nel salone, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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della scena della dichiarazione e del nodo celeste proprio | in | quel punto.... - Molte cose. - Dunque vedi, Bencini mio, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tavola rotonda principiò il suo gaio squillo per l'appunto | in | quell'istante; e mentre il Bencini, determinato a salvar a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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del giogo e della persecuzione de' loro simili, trovano | in | sè stesse il riposo e il cielo....! Ma, appunto per questo, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Quanto di positivo sto per registrare qui appresso | in | proposito, non ne sarà che l'umile, ma verace commentario. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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od al coperto dell'invidia e delle pubbliche imposte godere | in | pace imperturbabile le sostanze proprie e quelle d'altrui. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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festivi portano sospese al fianco delle corone incastonate | in | argento, e sovente dorate. È ben vero, del resto, che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Non possono tener oggetti di lusso sopra i comò; ma | in | un armadio a muro tengono riposto prezioso vasellame, e la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dove tutte separatamente conservano il loro numerario. | In | quanto al vitto, l'astinenza loro non la cede neppur a san |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fanno a gara di renderla più splendida, contraendo debiti | in | mancanza di denaro, o sciupando il loro avere in oblazioni |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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debiti in mancanza di denaro, o sciupando il loro avere | in | oblazioni ai preti, in mancie si monaci, in complimenti a' |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di denaro, o sciupando il loro avere in oblazioni ai preti, | in | mancie si monaci, in complimenti a' chierici che uffiziano |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il loro avere in oblazioni ai preti, in mancie si monaci, | in | complimenti a' chierici che uffiziano in chiesa e servono |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mancie si monaci, in complimenti a' chierici che uffiziano | in | chiesa e servono le messe. Usano lo stesso all'occasione |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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veduto ancora le funzioni della Settimana Santa, non avendo | in | quella ricorrenza avuto giammai libero un momento per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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giammai libero un momento per entrare nel coro e guardare | in | chiesa. Un monaco, che in sul venir della Pasqua faceva il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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per entrare nel coro e guardare in chiesa. Un monaco, che | in | sul venir della Pasqua faceva il quaresimale condito di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e di facondia, vide l'uditorio suo scemare di giorno | in | giorno, e finì col restate in chiesa poco men che solo. Le |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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suo scemare di giorno in giorno, e finì col restate | in | chiesa poco men che solo. Le monache erano ocoupate a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Sul proposito del disamoramento alla famiglia, mi tornano | in | mente delle anomalie, di cui piacemi addurne qualcuna. Due |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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è ammazzato." E narrò il fatto. Si guardarono un momento | in | volto le due sorelle: sollevarono gli sguardi al cielo, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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disse questa. "Camilla!" sclamò l'altra. "Iddio l'abbia | in | gloria! L'ampolla scorre: terminiamo la meditazione!" Non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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giunse per lettera l'annunzio della morte di sua sorella; | in | quel momento suonava la campana del refettorio. "Non |
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prima di avere formalmente promesso che avrebbero d'allora | in | poi ripudiato il cognome paterno ed adottato quello della |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"E l'arma vostra quante e quante brutture non porta | in | fronte!" Ve n'erano di quelle che, allorquando l'assar |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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l'assar doveva una processione, reclamavano il primato | in | tutto, financo sui belvederi: al loro arrivo le altre |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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menavano. Gli mandarono a dire, che non dovesse trattare | in | quella guisa le figlie di principi, duchi, conti, baroni |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ancora dove si fa baciare, a guisa di papa, la pantofola. | In | quanto all'ignoranza di coteste badesse, con quali colori |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dell'ingenuità con cui ne menano vanto. Una di esse, nata | in | Napoli e non mai allontanatasi dai contorni di questa |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Spiata a mia insaputa, fui dalla superiora stessa côlta | in | flagrante col libro in mano. "Che state leggendo di buono, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fui dalla superiora stessa côlta in flagrante col libro | in | mano. "Che state leggendo di buono, figlia mia? Lasciatemi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ed ecclesiastici napoletani testarono ab antico | in | favor di San Gregorio Armeno de' legati per uso di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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le spese della festa, ma eziandio un sontuoso banchetto | in | casa sua per 24 persone, apportatogli dalla carrozza in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in casa sua per 24 persone, apportatogli dalla carrozza | in | livree di gala, che la monaca chiese in prestito dalla |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dalla carrozza in livree di gala, che la monaca chiese | in | prestito dalla propria famiglia. La badessa approvava tali |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"Io pure ho fatto lo stesso; scapriccitevi, povere ragazze! | in | fede mia, si è fatto sempre cosi." Per altro inculcava loro |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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cosi." Per altro inculcava loro fra' denti di non fare | in | mia presenza ostentazione di quelle stoltezze: al che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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acconciare magnificamente una parte del coro per eseguirvi, | in | memoria del fatto evangelico, la funzione della lavanda dei |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la scena. Dirò scena, o commedia? Duolmi di adoperare | in | divini argomenti la seconda denominazione. Ma che cosa |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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del vedere un Gesù Cristo perfettamente liscio e sbarbato | in | volto, con veste e forme femminili, nell'atto di lavare i |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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femminili, nell'atto di lavare i piedi a dodici apostole | in | sottanino ed in calzette di seta? Scommetto che se i |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di lavare i piedi a dodici apostole in sottanino ed | in | calzette di seta? Scommetto che se i Mormoni dell'America, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a penetrare che la Chiesa romana suole trasformare | in | tal modo il Figlio di Dio, non esiterebbero un istante di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non esiterebbero un istante di ritornare a braccia aperte | in | seno al cattolicismo. I quattro chierici morivano dalla |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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decorsi otto anni, dacchè io era entrata nel chiostro; ed | in | questo intervallo non avevano giammai scorta in me la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ed in questo intervallo non avevano giammai scorta | in | me la benchè minima inclinazione per un prete, per un |
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la ruvida lana tuttavia batteva..... Una volta era desso | in | procinto di rinfiammarsi (non per un religioso) chiesi |
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dell'affetto, innanzi che la ragione se ne fosse accorta. | In | grazia del mio ufficio d'infermiera lo vedeva spesso: |
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era l'incarico che più degli altri metteva la monaca | in | contatto coi preti. Opinarono allora parecchie suore che |
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coll'amarne qualcuno; altre, più svelte, si strinsero | in | congiura per farmi cadere. La sagrestana mia predecessora, |
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Da che lo desumono?" "Dalla premura con che ti chiama | in | preferenza degli altri chierici; dalla fiducia che ti |
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di battesimo, glielo fecero, non so per qual mezzo, venire | in | mano. In pari tempo m'involarono un tenue oggetto di |
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glielo fecero, non so per qual mezzo, venire in mano. | In | pari tempo m'involarono un tenue oggetto di biancheria, e |
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pari tempo m'involarono un tenue oggetto di biancheria, e | in | nome mio glielo presentarono. La testa del povero giovine |
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qui dentro la mia riputazione a livello della loro? Rientra | in | te stesso, raffrena gli stolti desiderii, e bada d'ora |
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la fossa. Ascolta il mio consiglio: cercati la sussistenza | in | altra chiesa, e portami al più presto la tua rinunzia." Il |
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che durò appena 10 minuti, e finì pel chierico | in | uno scoppio di pianto, venne interrotto dall'arrivo del |
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alla pietà. Recatami dalla badessa, la pregai a nominare | in | vece mia un'altra sagrestana, dopo l'infermità non |
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mia un'altra sagrestana, dopo l'infermità non sentendomi io | in | forze da sostenere i pesi di quell'uffizio. - Costei |
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a spontaneo scioglimento. Un giorno, mentre io cantava | in | coro, il chierico innamorato svenne in chiesa per la |
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mentre io cantava in coro, il chierico innamorato svenne | in | chiesa per la commozione. La chiesa era affollata: nacque |
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è stupido!" Poi soggiungevano: "La santa Messa è mutata | in | commedia.... queste scene fanno vergogna al convento." Di |
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Di lì a non molto trovai il chierico che si struggeva | in | pianto. "Siamo congedati tutti quattro noi chierici," mi |
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io. "Me ne duole cordialmente, ma la tua situazione | in | questo luogo era divenuta insopportabile." Gli abitanti |
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il complessivo congedo di tutti quattro i chierici? | In | altre parole, vi riserbereste forse in petto il disegno di |
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quattro i chierici? In altre parole, vi riserbereste forse | in | petto il disegno di richiamare fra poco tre di loro, per |
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una porta, io uscirei subito da quell'altra!" Ci separammo | in | pace. Ma la povera donna era più di parole che di fatti. |
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