Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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con GIUSEPPE LIPPARINI) Il Bernini, commedia storica  in  4 atti in versi; Goffredo Mameli, dramma epico in 5 atti in
GIUSEPPE LIPPARINI) Il Bernini, commedia storica in 4 atti  in  versi; Goffredo Mameli, dramma epico in 5 atti in versi L 4
storica in 4 atti in versi; Goffredo Mameli, dramma epico  in  5 atti in versi L 4 MEMORIE DI CORTE DEL MARCHESE ARMANDO
in 4 atti in versi; Goffredo Mameli, dramma epico in 5 atti  in  versi L 4 MEMORIE DI CORTE DEL MARCHESE ARMANDO D' APRE Il
EDITORE ____ 1864. (Proprietà letteraria) Il ritratto  in  fotografia, ch'è in fronte al presente volume, è stato
(Proprietà letteraria) Il ritratto in fotografia, ch'è  in  fronte al presente volume, è stato eseguito dai Fratelli
al presente volume, è stato eseguito dai Fratelli Alinari  in  Firenze.
con quel verso mi tornavano  in  mente anche altri frammenti dell'Iliade, sempre ben inteso
ho voluto conoscere l'Iliade dopo averla letta per tre anni  in  greco ho dovuto rileggermela nella sua migliore traduzione,
greco ho dovuto rileggermela nella sua migliore traduzione,  in  quella fatta nell'armoniosa lingua d'Italia; poichè
che non conviene ai poeti. E col verso del Monti mi veniva  in  mente che di questa nuova Iliade del secolo ventesimo —
ventesimo — poichè anche nella guerra di Fantasia come  in  quella di Troia bisognava chercher la femme io solo potevo
essere il nuovo Omero, se non ispirato veridico e preciso,  in  semplice prosa, in prosa da processo verbale. E andavo,
se non ispirato veridico e preciso, in semplice prosa,  in  prosa da processo verbale. E andavo, andavo, andavo sempre
Titolo dell'opera originale: GONE WITH THE WIND Copyright  in  U. S. A. by the MacMillan Company 1936 STAMPATO IN ITALIA -
in U. S. A. by the MacMillan Company 1936 STAMPATO  IN  ITALIA - PRINTED IN ITALY - MCMXXXIX-XVIII VIA COL VENTO
by the MacMillan Company 1936 STAMPATO IN ITALIA - PRINTED  IN  ITALY - MCMXXXIX-XVIII VIA COL VENTO
di Castellamare, lo pregai di non volermi far entrare  in  monastero: in quanto all'andar fuori, gli annunziai, come
lo pregai di non volermi far entrare in monastero:  in  quanto all'andar fuori, gli annunziai, come una signora
come una signora vedova, da diciott'anni ritirata  in  Mondragone, mi prometteva d'uscire meco ogni volta. Il
tale esigenza, che alle mie sorelle, trasferitesi  in  Castellamare per abboccarsi con lui: "Contentatelo.......,"
Cotesta monaca, perchè sofferente d'oppressione, venne non  in  carrozza chiusa, ma aperta: terribile contravvenzione! A
mano per benedire; senonchè, stupefatto di vedermi seduta  in  carrozza proibita, rimase colla mano sospesa.
una processione di fantasmi salmeggianti. A canto al pozzo,  in  altri momenti, era un fitto cicaleccio di serve; e la
mezzine, immerse nell' acqua con un tonfo cupo e profondo,  in  quell'acqua usa un tempo a riflettere là giù nel suo
un solo inquilino e d'altra parte non si poteva dividere  in  più camere senza sciuparne gli affreschi d' un gran valore
chiacchierando bonariamente degli affari trattati a Firenze  in  giornata, e animandosi poi in discussioni municipali e
affari trattati a Firenze in giornata, e animandosi poi  in  discussioni municipali e governative. A volte le loro
provvedute d'un lavoro all'uncinetto o d'un ricamo  in  lana, il quale però andava poco innanzi, lasciando libera
locale e femminile. Dopo di che ogni famiglia se ne tornava  in  pace nel rispettivo quartiere, e andava a cena. Le riunioni
quartiere, e andava a cena. Le riunioni grandi, quelle cioè  in  cui la colonia era quasi al completo, avevan luogo di
a nuovo con molta arte, e larghe fusciacche di seta  in  colore, a cui certo avevano pensato gran parte della
nata dall'abitudine di vedersi continuamente; le femmine,  in  vece, con più riserbo, quasi che si fossero sentite
con più riserbo, quasi che si fossero sentite tutt'altre  in  que' vestiti festivi, un po' per la vanità, un po' per
disegni politici; allora le signore passavano minutamente  in  rivista le villeggianti del circondario vedute alla messa;
e i pallidi volti degli angeli di Giovanni da San Giovanni,  in  atto di preparar la refezione di Gesù, sembravano velarsi
appena appena avea voglia d'ascoltarlo: erano tutti e due  in  un singolare stato nervoso, pieno d'incertezze e di
furono un po' lontano dalla porta, e che la strada si mise  in  mezzo a due siepi fiorite, tutte odore di mandorle per il
i tetti davanti, ancora umidi d'un acquazzone caduto  in  giornata, la bambina inferma si destò da una specie di
vecchia serva abruzzese, era lei, accorse e baciò più volte  in  fronte la creatura. - Camilla! Millina mia! - disse,
bella mia. Ma stavo tanto lontano, là su, sai, su  in  cima a Villa Ludovisi; e non avevo tempo di far un passo
visione luminosa, perchè la tosse le riprese, poi entrò  in  camera la signora Amalia, seccata della visita di Liberata,
cameretta dai pochi mobili ora tutti ingombri di medicine  in  boccette, in cartine, in scatole, e domandava
pochi mobili ora tutti ingombri di medicine in boccette,  in  cartine, in scatole, e domandava invariabilmente: - Be',
ora tutti ingombri di medicine in boccette, in cartine,  in  scatole, e domandava invariabilmente: - Be', come va? Il
qualcuno a cui gli premeva parlare per un posto che aveva  in  vista. Quanto alla signora Amalia, ella era stata, così
a tutto la sorella; ma il dover disbrigare ogni cosa  in  casa, senza più nessuno che le dèsse una mano, era un affar
di sera cascava dalla stanchezza. Oltre di ciò l'obbligo  in  cui la metteva quel genere di vita d'abbandonare qualunque
di riceverle! Quando sonavano il campanello, andava  in  punta de' piedi a metter l'occhio in un foro fatto nella
il campanello, andava in punta de' piedi a metter l'occhio  in  un foro fatto nella porta delle scale apposta per vedere
chi bussava; e s'era una signora, eccola a buttar via  in  un lampo l'abito che teneva in cucina e indossarne uno
signora, eccola a buttar via in un lampo l'abito che teneva  in  cucina e indossarne uno migliore; e poi confondersi in
in cucina e indossarne uno migliore; e poi confondersi  in  scuse e complimenti con la visitatrice. Conduceva sempre
e complimenti con la visitatrice. Conduceva sempre tutti  in  camera della bambina, provando, senza avvedersene ella
ella non capiva nulla della morte; ma si rattristava  in  modo impossibile a spiegare dei patimenti della fanciulla;
che tutte e due avrebbero dovuto restar lì tutta la vita,  in  quel letto mezzo disfatto, tra l'odor malinconico delle
mezzo disfatto, tra l'odor malinconico delle medicine; più  in  là il suo pensiero non arrivava. Una mattina de' primi di
Camilla, che sua madre aveva assistita l'intera notte  in  piedi, respirava penosamente, a intervalli sempre più
- Se tu non ti fossi giocato il posto, l'avrei portata  in  campagna, la mia creatura! E non sarebbe morta, morta così!
chi consolava la madre da una parte, chi da un'altra.  In  tanto sopraggiunse la Liberata, che fattosi un gran segno
che fattosi un gran segno di croce, cominciò a mettere  in  ordine tutto. Pregati i parenti e gli amici di lasciarla
fuori, a prendere dei fiori, tanti per quanti soldi portava  in  tasca, e ne fece una ghirlanda in torno alla testolina
per quanti soldi portava in tasca, e ne fece una ghirlanda  in  torno alla testolina marmorea di Camilla. Altri fiori,
bambola orfana. Per tutto il tempo che Camilla rimase  in  casa, la Giulia, seduta vicino al letto e non osservata da
inerti, stese lungo i fianchi e una rigidezza innaturale  in  tutte le membra. Ah, s'ella avesse potuto chiamarla, chi sa
pensava alla bambola, che avrebbe voluto andare con Camilla  in  qualunque angolo di terra. Rientrò Liberata nella triste
nella triste camera. - È colpa tua, tua! - s'udiva gridare  in  mezzo ai singhiozzi nella stanza attigua. E la vecchia
barone si mise il cappello  in  testa, come se fosse stato solo; accese un sigaro d'avana,
tutta improvvisamente, per lasciarla poi quasi subito  in  una mezz'ombra senza tinte spiccate, nella quale la bianca
questo indirizzo: «Alla signora Giovannina Bitossi, ferma  in  posta.» La giovane donna ruppe il sigillo, e si pose
rosse per guidare la mano non a bastanza esperta a scrivere  in  linea retta, portava poche frasi, tutte semplici: «Mia cara
se tu avessi a restare senza soldi per farti il necessario  in  queste feste, per mandare a noi tutto quel che guadagni con
con fatiche e sudori, che si sa che costa assai servire  in  casa d'altri. Ma noi ti ringraziamo, che tuo padre si è
e la Vergine Beata che ti tenga sempre le sue sante mani  in  testa. «Non dubito che anche te farai le tue devozioni come
scritto. Erano parecchie ore che se lo teneva nascosto  in  petto, pensando ogni poco, con gran desiderio, al momento
petto, pensando ogni poco, con gran desiderio, al momento  in  cui avrebbe potuto leggerselo in pace. Perchè que' fogli,
gran desiderio, al momento in cui avrebbe potuto leggerselo  in  pace. Perchè que' fogli, che le giungevano tutt'al più una
del Natale: e ancora gli occhi le s' inumidirono nel punto  in  cui la madre mandava la benedizione; e ancora un sorriso
dalla casa paterna nell'inverno di una mala annata,  in  cui il fratello maggiore faceva il soldato in Africa e il
mala annata, in cui il fratello maggiore faceva il soldato  in  Africa e il padre urlava peggio d'un cane a catena,
quasi tutti questi fatti volgari e malinconici. Venuta  in  città con la buona intenzione di lavorare, Leda, che aveva
curarsi allora se quel nome fosse troppo comune, entrò  in  una casa trovatale da un' agenzia di collocamento per le
un paio d'anni di benessere relativo; fino al giorno  in  cui il vedovo significò alla governante delle sue creature
esse la maggior parte del giorno coi nonni, avean trovato  in  lei una seconda madre. Fu poco dopo aver detto addio, non
di bene e di male: materiali, s'intende; due anni  in  cui Leda Degli-Angioli (era il nome affibbiatole da un
resto un simile studio di miserie di ogni genere non entra  in  questo breve e buon racconto di Natale. Dopo molti
e serio si era messo a proteggere Leda. Le aveva preso  in  affitto un villino al Macao; e lì, quanto spesso glielo
o no, si posavano ammirando; andava a qualunque teatro  in  seconda fila; le sue acconciature si citavano come campioni
se tu avessi a restare senza soldi per farti il necessario  in  queste feste...» Leda lesse ancora; e un sospiro le salì
lesse ancora; e un sospiro le salì dal petto: un sospiro  in  cui qualcosa d' interno, di profondo, sembrò venir fuori
tutto! Per lei, la sua figliuola era quella del giorno  in  cui si eran separate: faticava, soffriva per mandare a'
a grado a grado tutti infocati ma non lingueggiavan più  in  fiamme, non crepitavan più, sembrando, nella loro
che certi montanari, per antico uso, scendono a sonar  in  città durante la novena del Natale, lusingati dal guadagno
che avean dati tanti strani sogni alla sua infanzia. Seduta  in  giro, scaldandosi alla fiammata di tronchi enormi, stava la
enormi, stava la sua gente, silenziosa, con la corona  in  mano, attenta però al paiuolo dove avea messo a bollire le
però al paiuolo dove avea messo a bollire le castagne,  in  aspettativa che la campana chiamasse la prima volta alla
Natalizia, le zampogne sonavano quasi senza interruzione  in  onor del Fanciullo Divino, il Redentore dei peccati del
si chiudevan, dietro, la porta di casa: quella porta che  in  campagna non si chiude quasi mai — e uscivano tutti l'uno
quasi mai — e uscivano tutti l'uno dopo l'altro, come  in  processione, incamminandosi verso la parrocchia che sta su
incamminandosi verso la parrocchia che sta su su  in  vetta, dove la tramontana soffia tanto forte che a momenti,
vetta, dove la tramontana soffia tanto forte che a momenti,  in  quelle notti, mozza il respiro. Intorno, un biancicore
aggruppate, ogni passo di quel pellegrinaggio notturno.  In  alto, scintillavano le stelle, tremuli brillanti oscillanti
oscillanti sul cielo quasi tutto sgombro di nuvole, tranne  in  un lembo remoto, dove ancora vagava qualche fiocco
di vapor candido. Il padre, cautamente, andava innanzi con  in  mano una lanterna, esplorando la strada col proiettare ora
fiammella, che sembrava piccola come quella di una lucciola  in  quella gran solitudine nevosa. Dietro, gli venivano i figli
tanto Contessa Lara 23 sghignazzando, se mettevano un piede  in  fallo; ogni tanto rompendo il silenzio con un motto
della chiesa: il popolo della parrocchia, ch'era sparso  in  casolari nascosti ne' campi, a mezza costa dei monti, tra i
con gli occhi lustri di pianto, con la voce che gli tremava  in  gola. In tanto, dentro, sonava l'organo, allegramente,
lustri di pianto, con la voce che gli tremava in gola.  In  tanto, dentro, sonava l'organo, allegramente, un'antica
il padre, i fratelli, e con essi tutti coloro ch'erano  in  chiesa, ricevevan quella benedizione in ginocchio, a capo
coloro ch'erano in chiesa, ricevevan quella benedizione  in  ginocchio, a capo chino; e una grande serenità entrava in
in ginocchio, a capo chino; e una grande serenità entrava  in  quei cuori semplici, una grande allegrezza li facea
una grande allegrezza li facea battere, sapendosi che  in  quell'ora, in quell'istante medesimo Gesù tornava bambino
allegrezza li facea battere, sapendosi che in quell'ora,  in  quell'istante medesimo Gesù tornava bambino per salvar le
tornava bambino per salvar le loro anime, piene di fede  in  lui, d'amore in lui... E dopo, che bella corsa giù, per la
per salvar le loro anime, piene di fede in lui, d'amore  in  lui... E dopo, che bella corsa giù, per la scesa, sfangando
rinato anche lui. I cani abbaiavano di gioia, saltellando  in  torno ai padroni davanti alla porta dove avean fatto la
legna scoppiettava, susurrando una cantilena piana piana,  in  armonia col gorgoglìo del paiuolo. E la povera famiglia,
qualche buon bicchiere di vino invecchiato da molti anni  in  cantina, facea festa in modo casalingo e patriarcale, al
di vino invecchiato da molti anni in cantina, facea festa  in  modo casalingo e patriarcale, al Salvatore del mondo. Ah,
come erano mai lontani quei tempi! Cinque anni passati  in  vicende tanto varie, tra gente così diversa; cinque anni
volati come giorni, a lei, invece, sembravano secoli!...  In  tanto, era proprio sul punto di tornare un'altra volta il
Ma essa, Leda, come lo avrebbe fatto? Sola? O pure  in  compagnia di persone indifferenti, che non soltanto ella
addietro con esse, riprese il suo monotono ritornello; ma  in  lontananza, come se andasse affievolendosi, e finisse a
se andasse affievolendosi, e finisse a dileguare fondendosi  in  nulla entro i rumori innumerevoli della città enorme. Leda
o taceva; solo un brusio di voci, un frastuono di ruote  in  movimento salì al salotto e parve riempirlo. Allora, ella
la giovane donna. Di lì a poco si presentò la cameriera.  In  tanto, Leda aveva scritto su due fogli diversi una lunga
su due fogli diversi una lunga lista di commissioni. -  In  questi luoghi andrai tu... subito - disse ella all'Adele,
E diede l'altra carta. - Ma così, la signora resta sola  in  casa? - si permise di osservare la donna. - Non importa...
Se... per caso, tornando, tu non mi trovassi, non stare  in  pena. Forse parto per qualche giorno... - La signora non fa
ancora la cameriera. Leda, senza badare, riprese: - Se  in  questo tempo venisse il signor barone, gli dirai che sto
da corredo del quattrocento, ne tolse un involto ripostovi  in  fondo, che ogni tanto tirava fuori quando era triste. Da un
tempo ch'eran rimasti piegati. L'oggetto che primo le venne  in  mano fu il fazzoletto a rosoni sur un fondo giallo che, da
sur un fondo giallo che, da fanciulla, ella soleva portare  in  testa; corse allo specchio, e lì se lo annodò sui capelli;
allo specchio, e lì se lo annodò sui capelli; poi scoppiò  in  una risata. Ora che non era più avezza a vedersi a quel
contadinesco, ormai completo, le fu addosso, ella si fermò  in  piedi, con le braccia penzoloni e la faccia avanti a
si coperse il viso con tutte e due le mani e scoppiò  in  un pianto dirotto... Nessuno la vide attraversare la casa;
partenza del treno. Come Dio volle potè finalmente entrare  in  un carrozzone di terza classe, tra villani, balie, soldati
un carrozzone di terza classe, tra villani, balie, soldati  in  congedo, ed altri ordinari compagni di via. Aveva il
lì al Borgo la portava la diligenza del procaccia; da Borgo  in  su avrebbe chiesto qualche calesse, o una bestia da
fatta bella? E civile, non canzono! Leda si fece di bragia  in  viso. - Salite — la invitò l'uomo — piglierete meno freddo.
e vacillante sui cardini, che metteva nella viottola,  in  linea retta, a pochi passi della sua casa, la ragazza era
l'uscio. - Chi è? — chiesero diverse voci esili e robuste  in  coro. - Sono io! — rispose la nuova arrivata. - Chi? Ma la
tante belle favole, la famiglia si raccolse anco una volta  in  giro, aspettando che sonasse la campana della chiesa. Le
le loro note ingenue, le loro cantilene selvatiche  in  lontananza, come prima, come sempre; e nel paiuolo bollivan
alla messa; e come prima, come sempre, uscirono tutti  in  processione; il padre, innanzi agli altri, ormai lento nel
agli altri, ormai lento nel camminare, con la lanterna  in  mano. L'aria era fredda; ma sul terreno, sonoro perchè
famigliarmente. Quando la famiglia si fu aggruppata  in  chiesa, Leda s'inginocchiò presso un confessionale,
un confessionale, nell'ombra, vergognosa di farsi fissare  in  viso dagli estranei curiosi di rivederla; e lì, mezzo
curiosi di rivederla; e lì, mezzo seduta per terra, mezzo  in  ginocchio, stette per quanto durarono le tre messe di rito.
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che uno sente; desiderar di parlare e dover stare  in  silenzio sempre... Quando sarebbe tornata Camilla? Mai! le
Era qualche indifferente. Allora ella si ricordò del tempo  in  cui stava chiusa nell'armadio in casa della Marietta,
ella si ricordò del tempo in cui stava chiusa nell'armadio  in  casa della Marietta, quando il sorcio le rosicò il piede.
Camilla non tornava: i morti non tornano. E rimase lì,  in  un completo abbandono di sè stessa, come morta anche lei,
divenga tanto più proficuo per un popolo, quanto più ferve  in  lui il desiderio d'una riforma, opportunissima, spero, sarà
di questa Autobiografia della mia nobile amica, nel momento  in  cui, per sentenza della moderna civiltà e per legge
del clero regolare, sono tracciate dall'Autrice  in  iscene sì energiche e pietose; l'oscurantismo, l'impostura,
secolare nell'ex-regno delle Due Sicilie vengono ritratti  in  episodi tanto meritevoli della generale attenzione; la
quindi l'altra. Una scenetta molto graziosa era quella  in  cui Jenny, in costume di selvaggia, quasi tutto fatto di
Una scenetta molto graziosa era quella in cui Jenny,  in  costume di selvaggia, quasi tutto fatto di penne a colori,
per la smania d'andare al Circo; anzi, aveva macchinato  in  testa sua, esaltata dalle descrizioni dell'intelligente
e non poteva, per sua disgrazia, far nulla, nè spiegare  in  nessun modo le sue sofferenze. Ah, che sorte crudele era,
nessun modo le sue sofferenze. Ah, che sorte crudele era,  in  fondo, la sua, non ostante che a tutti ella sembrasse così
della Giulia, senza terminare la parola, che rimase a mezzo  in  un piccolo schianto, leggero, quasi un singhiozzo represso.
un piccolo schianto, leggero, quasi un singhiozzo represso.  In  quel grido pietoso, di cui la Marietta non avea capito lo
dietro dalla madre, raggiunse la Marietta, e se la riportò  in  braccio fino alla carrozza: dove la signora de' Rivani le
domandò vivamente la signora alla Marietta. Questa prese  in  braccio la bambola e cercò; cercò anche la madre; ma la
non c'era più; s'era perduta là giù nel prato, chi sa dove,  in  quale urto, in quale spasimo della povera bambola.
s'era perduta là giù nel prato, chi sa dove, in quale urto,  in  quale spasimo della povera bambola.
ma pieno d'armonie penetranti e grate che mettevano  in  cuore un gran benessere. Una sera, dopo cena, la massaia,
la Lucietta, senz'avvedersene così l'avea posata), scoppiò  in  una risata. - Sapete che c'è? - diss'ella per celiar un
fa?... La sorellina, che avea paura di veder subito svanire  in  nulla il bel progetto, la interruppe, dandole su la voce:
Lucietta, che già ballava da sola come un'orsacchiotta  in  allegria. - Sì, chiamiamo i ragazzi del Brugia, quelli di
rumorosa gioia. D'improvviso la Lucietta corse a prendere  in  braccio la pupattola. - E tu, che ne dici? - le chiese,
rossore salisse a coprirle il visetto) da quando Orlando,  in  quella orribile soffitta senz'aria, si era messo a tenerle
di distrarla e ricrearla, qualcosa di nuovo le era nato  in  cuore. L'amore forse? No, non doveva esser l'amore, perchè
cuore. L'amore forse? No, non doveva esser l'amore, perchè  in  fondo ella era contenta che si fosse rotto per sempre lo
lo spago che un tempo la faceva ripetere T'amo. Al tempo  in  cui si sentiva giovane, bella, adorata da Camilla, la
gongolava. Tutte le tenerezze che si possono trovar da dire  in  versi e in prosa, egli le schiccherava alla Giulia, non
Tutte le tenerezze che si possono trovar da dire in versi e  in  prosa, egli le schiccherava alla Giulia, non importandogli
stata progettata, la festicciola campestre ebbe luogo.  In  una bella sera di luna piena, al tempo della mietitura, una
d'un fiato, tanto aveva la gola arsa, a forza di vociare.  In  mezzo a una specie di galop finale, la Lucietta corse a
sfrenato per tutta l'aia. Scoppiò un applauso formidabile  in  tutta la rustica società, e in quel punto la massaia uscì
un applauso formidabile in tutta la rustica società, e  in  quel punto la massaia uscì di casa con in mano un grosso
società, e in quel punto la massaia uscì di casa con  in  mano un grosso cartoccio a imbuto; e fattasi a spintoni in
in mano un grosso cartoccio a imbuto; e fattasi a spintoni  in  mezzo a tutti cominciò a buttar in aria manciate di
e fattasi a spintoni in mezzo a tutti cominciò a buttar  in  aria manciate di confetti colorati. Gli urli e gli applausi
il gobbetto dal mandolino. - Evviva!! - risposero tutti  in  coro, ridendo e mangiando i dolci nuziali. - Buona gente! -
davvero, ti giuro che a quest'aria pura, co questa pace, e  in  mezzo a povera gente così buona e sincera, non rimpiango
badia conveniva a quel pittoresco paesaggio, poi che aveva  in  cima al suo stesso colle, tra folti gruppi di cipressi
d'ulivi, il castello merlato dei Salviati; e a sinistra,  in  fondo, di là dal Mugnone incassato tra i macigni, che un
porta a San Domenico, il villaggio aristocratico limitato  in  un'unica piazza; e bisognava proprio venir fin sotto le sue
e magari anche d'una sottana o d'una vita di mussolo  in  colore, appesa qua e là ad una massiccia inferriata, ad
divenuta un bene demaniale, era stata divisa e suddivisa  in  tanti quartieri, appigionati a parecchie famiglie della
della borghesia, che andavano là su a villeggiare; e  in  questo modo avea perduto quasi a fatto il proprio
somigliante alla nota d'un organo; e il gran cortile con  in  giro la doppia fila di logge a colonne agili ornate di
su' circolari gradini rabescati di musco color ruggine,  in  qualche queta ora del giorno, mentre il sole batte in pieno
in qualche queta ora del giorno, mentre il sole batte  in  pieno su 'l quadrato silenzioso della meridiana, forse
militari; parecchie bambine, prendendosi per mano tutte  in  fila, intonavano il monotono ritornello:
sopra suolo diverso, allorchè venne demolita l'antica,  in  conseguenza de' decreti del Concilio Tridentino, che verso
di Cerere dalla pia moglie di Costanzo Cloro convertito  in  santuario cristiano, fosse circondato da larghi edifizi
relazione colla persecuzione iconoclastica, scoppiata  in  Costantinopoli per opera dell'imperatore greco Leone
che aveva comuni coi Greci, non che l'origine e la lingua  in  parte e i costumi, ma pure il rito e la liturgia e la
secolo ingombre di quegli esuli, i quali, tosto ricomposti  in  religiose comunità, vi costruirono innumerevoli chiostri
Autori, degni di tutta fede, raccontano che solamente  in  queste nostre provincie meridionali, e non compresa la
nostre provincie meridionali, e non compresa la Sicilia,  in  circa mille monasteri greci, fra grandi e piccoli,
parola, godono l'anzianità fra tutti dell'ordine medesimo  in  Napoli fondati, ed ebbero a protettore san Gregorio Armeno,
che l'ordine Basiliano aveva fino a quel punto conservati  in  Italia. Ma per ragioni non abbastanza note, i monasteri di
pilastri, su cui poggia il coro grande delle monache.  In  fondo è l'ingresso principale della chiesa; ed entrandovi,
ed entrandovi, trovasi una sola navata con quattro cappelle  in  ciascun dei lati, e due vani, di grandezza eguale alle
porta grande è costrutta di legno di noce con buoni intagli  in  rilievo, rappresentanti i quattro Evangelisti, ed in mezzo
in rilievo, rappresentanti i quattro Evangelisti, ed  in  mezzo i due santi Stefano e Lorenzo, circondati da
La soffitta, che è di legno intagliato e dorato, dividesi  in  tre grandi quadri principali, in cui sono tre pitture di
e dorato, dividesi in tre grandi quadri principali,  in  cui sono tre pitture di Teodoro il Fiammingo, figuranti san
tre pitture di Teodoro il Fiammingo, figuranti san Gregorio  in  vesti pontificali con libro aperto nelle mani fra due
suo ordine; ed il battesimo del Redentore; suddividesi poi  in  tanti piccioli compartimenti di forme diverse, i quali
ed han tutte un balaustro di marmi, parimente commessi  in  forma di fogliami a traforo; e sopra, altri lavori di
a traforo; e sopra, altri lavori di bronzo a getto, con  in  mezzo un cancellino composto dello stesso lavoro e metallo.
tre quadri sulla porta, nei quali è rappresentato l'arrivo  in  Napoli e l'accoglimento qui avuto dalle monache greche;
Giordano. Ed è a notare, che, dei tre quadri sulla porta,  in  quello che è a sinistra dell'osservatore, nel volto
che è a sinistra dell'osservatore, nel volto dell'uomo  in  atto d'indicare un luogo alle monache arrivate al lido in
in atto d'indicare un luogo alle monache arrivate al lido  in  una barca, il pittore dipinse sè medesimo dell'età di circa
ed è più grande e meglio ornata delle altre; sull'altare,  in  mezzo a due colonne di rosso di Francia, si vede un assai
e corteggiato dagli angeli; su i muri laterali è figurato  in  due composizioni il Santo, mentre se gli fa d'avanti tutto
d'avanti tutto umiliato il re Tiridate col viso trasformato  in  porco; e nell'altra, nel momento di esser tirato fuora del
dati al santo. La volta di questa cappella è divisa  in  più partizioni, dove in picciole figure sono istoriati vari
volta di questa cappella è divisa in più partizioni, dove  in  picciole figure sono istoriati vari fatti della vita di san
Silvestro Morvillo, detto il Bruno; e la quarta, una tela,  in  che è dipinto san Benedetto, adorante la Vergine che
nella man destra una spada ornata di gemme, confermandolo  in  tal guisa Duca di Calabria e suo successore nel regno,
acclamato dal general parlamento nella sala del Capitolo  in  San Lorenzo. Una tal solenne cerimonia fu compiuta con
Una tal solenne cerimonia fu compiuta con regal pompa,  in  presenza de' baroni e di tutta quanta la corte del re,
chiesa già demolita, di cui si è fatta menzione poc'anzi.  In  quella stessa chiesa conservavansi fino al 1574 le
1574 le sepolture delle monache, e le ossa d'altri defunti,  in  monumenti che rimontavano fino alle primitive età del
e monaca nel detto monastero, vissuta intorno all'epoca  in  cui venne introdotta la clausura. Commovente è la
parte della chiesa, e dicendomo l'officio de' morti, fecimo  in  nostra presenza votare tutte le sepolture, usando ogni
possibile, che fossero ben nettate, e riponemmo l'ossa  in  un'altra cantina, con quest'ordine: fecimo far tante casse
pel timore che le mie ossa, destinate a restare  in  consegna alle mie compagne di reclusione, non subissero un
oggidì le donne vidue, ma di panni fini e bianchissimi;  in  testa portavamo una legatura greca, ornata con molta
parte della vita spendevamo ne i divini uffici, per esserno  in  quei tempi assai lunghi e da noi con molta solennità
noi con molta solennità celebrati. Le moniche ch'entravano  in  questa religione in tre diverse giornate, usavano tre modi
celebrati. Le moniche ch'entravano in questa religione  in  tre diverse giornate, usavano tre modi di cerimonie.
ordine si pigliava nell'età perfetta, da quindici anni  in  su, e nel pigliar questo ordine si diceva primieramente la
si celebrava di nuovo, ne tornavamo a tagliare i capelli.  In  questa guisa cavavamo nella fronte una ghirlanda de
nella fronte una ghirlanda de capelli, la quale spartita  in  sette fiocchi, nell'estremo di ciascun di quelli
e si andava alla sepoltura. I giorni feriali si ufficiava  in  coro con un manto nero, senza di cui non si poteva dire un
nero, senza di cui non si poteva dire un picciolo verso  in  quel loco, e questo s'osservava tra noi in quel tempo.»
picciolo verso in quel loco, e questo s'osservava tra noi  in  quel tempo.» Malgrado questi rigori, vero è che le monache
della badessa, e per giorni ed anche mesi rimanevano  in  casa dei loro parenti, siccome fino ai nostri giorni, ad
quale, se perpetuamente è liquefatto, pure non si fa vedere  in  tre diversi colori, siccome quello del medesimo martire che
colori, siccome quello del medesimo martire che è venerato  in  Roma nella chiesa di santa Maria in Vallicello e nella
martire che è venerato in Roma nella chiesa di santa Maria  in  Vallicello e nella cattedrale d'Amalfi. Questo Santo
giovine, la cui prosapia non sia stata almeno aggregata  in  uno de' quattro seggi di Napoli. Grande e pur belle e il
il coro che risponde nella chiesa; largo il chiostro, con  in  mezzo una fontana e due statue, Cristo e la Samaritana,
Durante quella prima visita al convento, m'imbattei  in  molte religiose per la via: tutte quante mi fecero la
monaca?" Io rispondeva di no. A questo detto, sorridendo  in  atto di suprema convinzione, ripigliavano: "San Benedetto
risposero essere una giovine, solita sempre a ricrearsi  in  compagnia di due educande. M'avvidi infatti d'averla
lungi il saluto con un sorriso, ma parvemi d'osservare che,  in  risposta, essa e le sue compagne si fossero scambiate sotto
sue compagne si fossero scambiate sotto voce qualche parola  in  tuono beffardo: questo mi mortificò assai; ma non basta.
signorina! così non ve ne fossero!" risposero le sorelle  in  coro. "Misericordia!" soggiunsi: "ci sarà anche la
pettegolezzo della monaca Paolina, pestifera la discordia  in  una casa ermeticamente chiusa e non beneficata dagli
Questa donna, Angiola Maria di nome, aveva 32 anni  in  circa, era d'una costituzione ferrea, di voluminosa
cicaleccio con un qualche rimbrotto. Finalmente si pose  in  letto, e prese sonno per lasciarmi sola coi miei tristi
ritrovai assisa nel parlatorio. Al primo vederla proruppi  in  pianto stemperato. Le dissi essere infelicissima in un
in pianto stemperato. Le dissi essere infelicissima  in  un luogo, la cui inoperosa e stupida reclusione era, a
ch'io presentiva di dover perdere la salute, com'era  in  procinto di perdere la libertà, dovendo dipendere finanche
voleva far alzare prima di giorno, per trattenermi un'ora  in  chiesa, esposta ad un freddo insopportabile, ad un disagio
per rispondermi la madre mia, quando entrò la portinaia, ed  in  seguito accorsero altre monache per salutarla. - Dopo di
cortesia, diss'ella di voler andare ad ascoltare la messa  in  san Lorenzo, e che più tardi sarebbe ritornata. Uscì dunque
fuori del corridoio, immersa nel sentimento dell'abbandono,  in  cui slanciata mi aveva una dura fatalità. Scorse un'ora,
portinaia non mi avesse sostenuta pel busto, sarei caduta  in  terra. Per lunga pezza restai pietrificata. Ben sapeva io
pronti rimedi. La febbre, che mi sopravvenne mi confinò  in  letto per più d'una settimana. Quando il destino è avverso,
reale anche l'abbandono di Domenico. Nutriva, sino allora  in  quel mio sepolcro la dolce speranza, non solamente di
qualche sua lettera, ma, sì ancora di vederlo ritornato  in  Napoli, e farsi il mio liberatore. Se uguale al mio era
nel petto suo, se la voce dell'umanità gli favellava  in  cuore, se la reminiscenm della mia verace e costante
dei belvederi con febbrile ansietà slanciai lo sguardo  in  cerca di lui lungo le vie circonvicine! Spesso, delusa
vestiario di chi parevami che gli somigliasse, mi sentii  in  procinto di svenire, credendo che giunto fosse il momento
nelle sue lettere mi faceva motto di lui. Vedeva di tratto  in  tratto Giuseppina, ma la presenza di questa diletta
solitudine, ma sibbene per la salute dell'umanità,  in  civile e vasto consorzio tenuta da una sola ed indivisibile
poscia e tergendo le lagrime; "che sono i miei patimenti  in  confronto a quelli della nazione cui appartengo? Se sotto
il lato comico. La lettera fu messa rabbiosamente  in  pezzi, e l'indomani della farsa veniva la priora a dirmi
sua misericordia, mi largiva il permesso di scendere  in  parlatorio, e consegnare sigillate le lettere al servitore
passato. Pretendeva egli fra le altre che non solo mettessi  in  oblio le offese de' miei nemici, ma che inoltre li amassi
con sincerità e ridivenissi di loro; ora, non essendo più  in  mio potere di trapassare l'abisso che mi separava dal
secolarizzazione, od il permesso di recarmi personalmente  in  Roma per far sentire le mie ragioni al Pontefice. Non ebbi
Santo Padre non m'accordava nè il permesso di trasferirmi  in  Roma, nè l'indulto di secolarizzazione: tuttavia
Quest'ultima concessione almeno mi dava speranza di uscire  in  quel modo che io usava nel conservatorio di Costantinopoli.
due anni e mezzo eran trascorsi dal tempo del mio ingresso  in  quella catapecchia. Ordii nel pensiero un disegno di fuga,
e mentr'essa starebbe aprendo il portone, mi sarei nascosta  in  uno de' parlatorii, avendo, innanzi l'alba, presa la cura
lestamente imbarcata sovra un legno inglese che trovavasi  in  rada. Il mio progetto, agevole ad eseguire, non era noto ad
ancora, e monaca, voi non dovete espatriare per recarvi  in  lontane contrade, priva di mezzi di sussistenza, priva di
di fantasticare mi ricordai d'una zia materna, educata  in  Bologna, che, dotata di singolare operosità, meglio di
sien note le mie condizioni fisiche e morali di quel tempo.  In  giugno del 1851, dal Reale Ritiro di Mondragone ricevemmo
e si successero i sintomi convulsivi. Continuando  in  prosieguo a visitare la suddetta religiosa, ci toccò
centro la regione cerebrale. Infatti si manifesta nel capo  in  sulle prime una forte dolenza, quindi sopravviene un
e sovente di tutto il corpo, il quale allora si contorce  in  mille modi ed abbisogna, per esser contenuto nelle sue
ed altre religiose. Le convulsioni sogliono durare da tre  in  quattro ore, poi si dileguano lentamente per dar luogo ad
specie d'estasi e qualche volta a fenomemi di catalessia.  In  seguito ad uno di questi accessi la paziente tirossi al
la trattenevano: ci confessò trovarsi lo spirito suo  in  uno stato d'estrema violenza per dovere starsi reclusa in
in uno stato d'estrema violenza per dovere starsi reclusa  in  an chiostro che abborriva. Per siffatta malattia fu
Ora, a prevenire che là suddetta religiosa trabocchi  in  guai peggiori, cioè in uno stato di demenza continua,
che là suddetta religiosa trabocchi in guai peggiori, cioè  in  uno stato di demenza continua, opiniamo di consenso cogli
di consenso cogli altri nostri colleghi, qui riuniti  in  consiglio, che debba essa abbandonare il regime claustrale,
la narrata morbosità. Questa nostra dichiarazione, giurata  in  coscienza, e risultante dall'osservazione di circa venti
con quelle alla Congregazione de' vescovi e regolari  in  Roma. Sosteneva l'egregio prelato in quella lettera la mia
de' vescovi e regolari in Roma. Sosteneva l'egregio prelato  in  quella lettera la mia domanda per la secolarizzazione,
pure al Capano lettura della mia domanda, gli resi grazie  in  quei termini che suggerisce la gratitudine. Vidi poi
il plico di carte per mano dello stesso vicario, che  in  attesa del giorno postale, le ripose sulla scrivania: dopo
successore? - Cosenza.... - Speranze, addio! Che fare  in  Capua? Mi ci trattenni sulle spine per altri quindici
della persecuzione. D'altronde mezzi a tentare la sorte  in  altro paese io non aveva; per far fronte alle spese aveva
e qualche oggetto di valore. Me ne tornai dunque  in  Napoli, e presi stanza nel convento di San Nicola da
per le sue virtù, che per la scienza, e molto potente  in  Roma: centro delle sue aderenze. Raccontatigli estesamente
avere le cinque mesate arretrate, e prometteva di lasciarmi  in  pace d'allora in poi. Trascorsero alquanti mesi di tregua.
arretrate, e prometteva di lasciarmi in pace d'allora  in  poi. Trascorsero alquanti mesi di tregua. Mia madre, paga
dall'accanimento dei preti, evitò nel carnevale di dare  in  casa festini e trattenimenti, com'era usa di fare ogni
tempi nostri, trovai modo di procurarmi i migliori autori  in  questo ramo dell'educazione nazionale. Allora scorsi il
dei Greci. Nel mese di giugno una mia sorella, dimorante  in  Gaeta, scrisse che suo marito era gravemente malato. Mia
del proprio fratello e flagello de' sudditi, preso  in  disgusto e reggia e capitale, si ricoverò in Sicilia,
sudditi, preso in disgusto e reggia e capitale, si ricoverò  in  Sicilia, perseguitato dì e notte dall'ombra dello sgozzato
Partita adunque la madre, passai con Maria Giuseppa  in  casa d'un'altra sorella maritata, dimorante in Napoli. Ella
Giuseppa in casa d'un'altra sorella maritata, dimorante  in  Napoli. Ella abitava nel Vico Canale sopra Toledo, in un
in Napoli. Ella abitava nel Vico Canale sopra Toledo,  in  un sesto piano, molte in quel tempo essendo le sue
nel Vico Canale sopra Toledo, in un sesto piano, molte  in  quel tempo essendo le sue ristrettezze per cagione del
sospeso nell'esercizio dell'avvocatura, e viveva tuttora  in  angustie sotto la sorveglianza della polizia borbonica. La
i sospetti di qualcuna delle innumerevoli spie, che  in  quel tempo formicolavano per le vie, nelle case, e perfino
chiese di Napoli. Ora se non m'era dato uscire ogni volta  in  legno, come avrei potuto girare a piedi col vestimento
avrei potuto girare a piedi col vestimento benedettino,  in  una città, ove gli scioperati giovanastri si facevano un
Il padre Spaccapietra partiva frattanto pel Giappone  in  un colla Missione, lasciandomi in ricordo l'Imitazione di
frattanto pel Giappone in un colla Missione, lasciandomi  in  ricordo l'Imitazione di Cristo, e la memoria della sua
bisbigliavano nelle sottoposte finestre, mandando di tratto  in  tratto sospiri, manifestazione di desiderii arcani. La luna
tratto sospiri, manifestazione di desiderii arcani. La luna  in  alto proseguiva solinga il corso superba del suo splendore,
Chi le avrebbe detto che quella sera era l'ultima  in  cui stessimo insieme? Il giorno appresso, ad un'ora
del re, e satellite de' Del Carretto, era salito  in  grido meno per virtù del suo operosissimo servizio che pel
Chi de' Napoletani non avrebbe preferito d'avere  in  casa, non dirò lo spirito maligno, ma almeno il fuoco, od
vogliono da me?" domandai, a modo di carbonaro sorpreso  in  flagrante dal commissario. "Ella è arrestata." "Arrestata!
"nondimeno sarà seguita; vo a vestirmi." Iniziato  in  tutti i segreti della professione di berroviere, Morbilli
sola uscita, si compiacque di permettere ch'io mi vestissi  in  libertà. Fui allora seguita da Maria Giuseppa, la quale
poi il pianto e i gemiti e la disperazione cui davasi  in  preda, stavano per farmi perdere il contegno. Se non che la
non che la commozione, repressa a forza dall'amor proprio,  in  tale spasimo mi metteva i muscoli della bocca, che pur
consegnò. Io non parlai punto, per tema di prorompere  in  pianto, ma diedi soltanto a Giuseppa un bacio d'ultimo
preparava nel 1653 per le dame napoletane, che, venute  in  basso stato e rimaste vedove, volessero trarvi vita
e monastica. Oggi vi è pur ammessa qualche educanda, ma  in  sostanza lo stabilimento è destinato all'uso di ergastolo.
aveva fino a quel punto rattenuto lo sdegno, proruppe  in  acerbe rimostranze contro la condotta del cardinale. "Se
disse il superiore ecclesiastico, "vi ricaccerò le parole  in  gola con due schiaffi." "Se non andate, e subito, pe' fatti
pe' fatti vostri," soggiunse il commissario, "vi manderò  in  prigione." Afferrai il cognato per un braccio, e scossolo
salire al terzo piano del fabbricato, quindi mi menarono  in  una vasta e tetra camera, che aveva l'aspetto d'una
stralunati, e additandogli la porta coll'indice. "Vattene  in  malora, e riferisci a chi ti manda qui, che spero
presto e lui e te e tutti quelli che vi somigliano mandati,  in  perdizione!" Non diede alcun indizio di rossore, ma ripreso
genti che passavano. Le penose rimembranze si ristrinsero  in  un punto impercettibile, pronto pur esso a svanire; e per
pur esso a svanire; e per lo contrario la strada che faceva  in  carrozza mi parve fiancheggiata da un'immensità, i cui
fatto meglio per ora a valermi della ricuperata libertà  in  campagna, che non in città, risposi quello essere appunto
ora a valermi della ricuperata libertà in campagna, che non  in  città, risposi quello essere appunto il mio proponimento.
d'affetti e di speranze, che non sapeva d'aver posseduta  in  addietro. Nè in quelle escursioni m'arrestavano le
speranze, che non sapeva d'aver posseduta in addietro. Nè  in  quelle escursioni m'arrestavano le intemperie della
foresta, e scavalcando i burroni, veniva ad avvilupparmi  in  densi vortici. Coll'occhio fiso sul punto più lontano
di ferro. Un giorno, percorrendo la montagna, m'imbattei  in  un contadinello, che in una rozza gabbia, portava una
percorrendo la montagna, m'imbattei in un contadinello, che  in  una rozza gabbia, portava una ventina d'uccelli presi di
natía libertà, lieta di vederli prendere il volo, e sparire  in  un batter d'occhio fra gli alberi. Adescato il ragazzo dal
a cercarmi con nuove gabbie e nuovi schiavi. Non trovandomi  in  grado di largheggiare, fissai di comprarli a due grana
della servitù: l'abito monastico. L'aveva già smesso  in  casa, ma bisognava trovare modo di disfarsene anche fuori,
gruppo di fili elettrici manteneva l'italico patriottismo  in  continua comunicazione e operosità. Quest'orgasmo febbrile
e operosità. Quest'orgasmo febbrile diveniva più visibile  in  Napoli, che in altra parte: in Napoli, dove la dinastia
Quest'orgasmo febbrile diveniva più visibile in Napoli, che  in  altra parte: in Napoli, dove la dinastia borbonica, per
diveniva più visibile in Napoli, che in altra parte:  in  Napoli, dove la dinastia borbonica, per avere violata la
per avere violata la santità de' patti, trovavasi, non solo  in  istato di ribellione contro i sudditi, ma pur caduta in
in istato di ribellione contro i sudditi, ma pur caduta  in  discredito rispetto al mondo incivilito, e per ciò
la congiura....... Che faceva intanto io inoperosa  in  Castellamare? Gli amici, deplorando l'esilio mio,
lettere disperate. Pensando adunque che si sarebbe  in  Napoli ritrovato un piccolo posto anche per la mia
anche per la mia personale operosità, pensai di mettere  in  non cale ogni pericolo, purchè potessi prestare anch'io
che s'ordinava. Dopo undici mesi, oziosamente passati  in  quel paesetto, feci una seconda visita al Vescovo.
della vostra sede, e vi mandassero pel resto della vita  in  esilio, vi piacerebbe?" "A nessuno piacerebbe," rispose
dopo io prendeva a pigione un quartierino nella capitale,  in  un nuovo palazzetto di faccia alla Croce del Vasto, e me
non però senza la precauzione di tenere sempre una stanza  in  Castellamare, per rifugiarmi nel caso di qualche imminente
dall'altrui curiosità; e le minuziose cautele che presi  in  difesa dello incognito avrebbero prolungata la mia
essendo la via appartata, ed il palazzo senza portinaio.  In  quel momento udii scendere dal piano superiore due persone,
spalancar la finestra della parte posteriore del palazzo, e  in  pari tempo il tonfo di un peso che cadde dalla finestra. La
dalla finestra. La vecchia dama, sua nipote, ed io eravamo  in  preda alla costernazione: tutta la gente del palazzo in
in preda alla costernazione: tutta la gente del palazzo  in  movimento. Quando intesi voci di persone a me note per
nulla, e non meno ignoto a tutti era il nome dell'ucciso.  In  questo mentre la serva del prete nell'atto di svincolarsi
dalle strette della padrona, gridava quanto n'aveva  in  gola: "No, voglio andar via subito da questa casa di
nell'intenzione di attribuire ad altri la scelleraggine; ma  in  quell'agitazione dimenticava di buttar via il ferro
buttar via il ferro insanguinato, e pur gridando lo teneva  in  pugno. La serva che accorse alle grida, "Ah, siete voi,"
scoperto, aprì la finestra e si precipitò giù.  In  quello spavento e confusione niuno accorse per vedere se
e moglie dell'ucciso, incinta di sei mesi, fu condotta  in  quel medesimo giorno all'ospedale de' pazzi. Atterrita da
volta nel ritiro, ed io, mutato alloggio, mi rinselvai  in  un altro non meno solitario quartiere. Ma il delitto del
la penetrazione della polizia borbonica, massimamente  in  materia di liberalismo? «Il regno di Napoli, scriveva
figliuole sono state arrestate, e messe sulla sedia ardente  in  sua vece. » Il Capo Zafferano confina con una spiaggia
Su questa spiaggia alcuni birri portano dei sacchi, e  in  questi sacchi vi sono degli uomini. S'immerge il sacco
dentro: Confessa! Se ricusa, s'immerge nell'acqua di nuovo.  In  questo modo morì Giovanni Vienna di Messina. A Monreale un
non mancò di far noto al cardinale e il mio ritorno  in  Napoli, e il mio domicilio ancora; seppi allora di buon
bastonata. Da quel giorno incominciarono le spie a mettersi  in  moto, non altrimenti d'uno sciame; e si sa che lo
d'uno sciame; e si sa che lo spionaggio era praticato  in  gran parte da sacerdoti e da monaci. Preti dal ceffo
Con questo mezzo pervenni non solamente a porre me stessa  in  istato di difesa, ma pur anco a poter trattare liberamente
nel deludere la vigilanza delle spie, basti dire, che  in  quell'intervallo di sei anni cambiai diciotto volte di
infestava l'aria stesea del santuario. Entrata  in  qualche chiesa del vicinato, i preti anelanti mi
dalla porta per domandarmi: Volete confessarvi? - Stabilita  in  qualche nuova casa i vicini stavano attenti a sobillarmi la
questo canale ella s'informò di tutto quello che accadeva  in  casa mia. Per liberarmi dalle punture di quell'insetto, che
mi convenne perdere un trimestre, e cercarmi un asilo  in  altra via. Ma fu peggio. Seppi con mio stupore che il
nel cortile e nei terrazzi, insomma un'invasione di spie  in  tutti i luoghi. Quest'Argo da' cento occhi, avendo notato
mi confessava, ne fece parte al parroco, e questi chiamò  in  casa sua la mia fantesca per assoggettarla a lungo e
ma dovetti anche quella volta mutar di cameriera. Non ebbi  in  questo intervallo dalla polizia, che una sola granfiatina.
la morte di Ferdinando II, mi imbattei presso gli Studi  in  un uomo, non meno insigne per patriottismo, che per sapere.
di tasca una lettera che mi consegnò. Io me la riposi  in  seno, non però senza accorgermi ch'era stata adocchiata dal
m'aveva detto per la via, ec., ec. A tutto questo risposi  in  modo, che parve averlo soddisfatto. "E la carta che egli le
che parve averlo soddisfatto. "E la carta che egli le mise  in  mano?" mi chiese da ultimo; "vorrebb'ella compiacersi di
chiamato anche dal comitato centrale di Napoli, il quale  in  un proclama dello stesso giorno diceva a' Napoletani:
sempre la tosse. Non di meno seguitava a far l'obbligo suo  in  casa e a scuola; anche se in casa, a quando a quando, o
seguitava a far l'obbligo suo in casa e a scuola; anche se  in  casa, a quando a quando, o nello spazzare o nel rigovernare
gracile salute va tenuta, mi servo d'un termine volgare,  in  uno scatolino d'ovatta, e... - Che cosa manca a mia figlia?
la Cerchi; poi si rimise, e dichiarò: - Del poco che resta  in  casa è padrona lei; capirà, è figlia unica... Nessuno la
salutò la signora Amalia, che se ne andò con le fiamme  in  viso, irritata della mortificazione ricevuta, benchè questa
irritata della mortificazione ricevuta, benchè questa fosse  in  termini tanto cortesi. Quando Camilla tornò dalla scuola,
compatire a quel modo? Che smorfie faceva con loro, mentre  in  casa era tutto il santo giorno a gingillarsi con la
santo giorno a gingillarsi con la bambola? La bambina stava  in  piedi davanti a lei, dritta come una statua, con le braccia
cadenti lungo i fianchi, il viso alto, gli occhi fissi.  In  un'espressione nuova di dolore, il volto le si era ancora
convulsamente. Non batteva ciglio; non diceva una sillaba.  In  tanto, la Cerchi, alzatasi dalla sua solita poltrona,
Per la prima volta vide quel pallore da giglio, quei lividi  in  torno alle occhiaie, tutte le membra rifinite. Raddolcì la
accennò di sì col capo, e la bambina s'affrettò a chiudersi  in  camera sua. Costì la Giulia l'aspettava: ella ch'era
ch'era diventata la confidente di tutto quanto accadeva  in  quella povera vita monotona e piena di sofferenze. - Mi
così un pezzo con gli occhi fissi una nell'altra, e  in  quello sguardo muto si dissero più cose del cuore, si
Ma nel mettersi a ripulire la casa, brontolava e sbuffava,  in  tal modo, ribattendo sempre che il mestiere della serva non
mattino, mentre la madre era ancora a letto: quelle ore  in  cui una volta s'occupava della sua pupattola cucendole una
contenta non di meno, nel suo egoismo, di veder tutto  in  ordine senza averci contribuito lei: non tanto per la
tanti anni di paradiso anzichè di purgatorio: perchè  in  vece di migliorare, quella debole salute s'andava sempre
salute s'andava sempre più consumando. Venne poi il tempo  in  cui la direttrice della scuola scrisse alla signora Cerchi
di stancarsi a studiare, e pregava i genitori di tenere  in  casa la creatura e lì di curarla. - Anche la malattia!
brividi a intervalli che le davano una scossa fredda  in  tutto il corpo. Ella badava a stropicciarsi le manine
doveva riflettere che c'era da fare, molto da fare  in  casa. - Mi sento male, Giulia! - diceva piano alla bambola.
piano alla bambola. E la Giulia avrebbe voluto alzarsi  in  vece sua e ingegnarsi a far lei tutto. Ma pur troppo,
e la sentiva tossire, con que' colpi di tosse secca che,  in  chi ascolta, entra per gli orecchi e si conficca nel cuore.
ascolta, entra per gli orecchi e si conficca nel cuore. Più  in  là i brividi si fecero più acuti. La bambina batteva i
come se la pupattola avesse avuto del sangue nelle vene.  In  quel calore eccessivo smaniava, senza riposo. Una notte,
persone amate. Ormai Camilla rimaneva parte della giornata  in  letto; s'alzava tardi e si coricava presto; non era più
tardi e si coricava presto; non era più buona a sfaccendare  in  casa; e accorata guardava sua madre, che passava e
pezzo di roba da far dei vestiti alla pupattola, ormai  in  cattivo arnese. Questa miseria dell'amica sua e
arnese. Questa miseria dell'amica sua e l'impossibilità  in  cui ella si trovava per allora di rimediarvi, era il suo
più non posso; e una signorina di Berlino che avevano preso  in  casa perchè la bambina imparasse il tedesco, se n'era
il ministro francese, tutti i sudditi della repubblica  in  movimento, la gente della polizia in piedi, la capitale in
della repubblica in movimento, la gente della polizia  in  piedi, la capitale in subbuglio..... E frattanto voi vi
in movimento, la gente della polizia in piedi, la capitale  in  subbuglio..... E frattanto voi vi occupate di queste
La superiora, puntò le mani sul tavolino per balzare  in  piedi, ma la forza essendole mancata, ricadde di tutto peso
parlanti..... prove e indizi irrefragabili. Poveretta!  in  qual cattivo passo vi trovate!" "Miserere mei Deus! Io
"I birri! i birri!" gridai da spiritata: "entrano  in  questo momento: i birri nella porteria!" "La polizia,
porteria!" "La polizia, reverenda, entra colle baionette  in  canna nel conservatorio!" gridò con voce strepitosa Maria
catastrofe, fece l'estremo di sua possa per rizzarsi  in  piedi, e vi riuscì; mosse un passo innanzi, e buttatasi a'
amica, a te sola mi raccomando! salvami almeno tu!" esclamò  in  tuono supplichevole, interrotto da singhiozzi. "Non sei tu
Deh, prestami una volta ancora il tuo magnanimo soccorso!  in  te sola ripongo la speranza della mia salvezza, angelo di
presala per le braccia, la rialzai da terra. "Da ora  in  poi," le dissi, ripigliando il tuono serio, e rimettendola
serio, e rimettendola a sedere sulla poltrona, "da ora  in  poi, non alzerete troppo superba la fronte, se non volete
amiche.... Un altro bicchier d'acqua, vi prego!" D'allora  in  poi me la passai, non felice, ma libera da molestie, nè più
più ebbi a lagnarmi delle fantasticaggini della superiora.  In  quanto a' birri, la sorte li riservava, non a lei, ma a me.
incoraggita, invocava da Gaeta, per essere ristaurata  in  Roma, le armi degli Stati cattolici, e già si accingevano
Roma, le armi degli Stati cattolici, e già si accingevano  in  suo soccorso l'Austria, la Spagna e la repubblica francese.
suo soccorso l'Austria, la Spagna e la repubblica francese.  In  Toscana veniva ristabilito il dominio granducale per una
il dominio granducale per una sollevazione popolare  in  favor dell'antico regime, mentre Venezia, abbandonata a sè
che, come quelle della povera Italia, le mie sorti andavano  in  rovina. Un mese dopo mi veniva dal Riario partecipato un
cui Pio IX mi concedeva la grazia di starmene stabilmente  in  conservatorio, sotto condizione di clausura: potendo però
più sicuramente i ferri al popolo d'Italia. Venne Pio IX  in  Napoli, tramutato di luogo, come di colore e di sentimenti.
occhi biechi e sanguigni, che mi facevano rizzare i capelli  in  capo dalla paura, mi disse: "Se un altr'anno avremo la
questa porta!" E così dicendo, alzava minaccioso l'indice  in  aria, a guisa di maestro di cappella. Prima di partir da
religiose il desiderio di vedere la persona del pontefice  in  un luogo, che, per la vicinanza dei due monasteri, a ciò si
monaca claustrale!" Ed alzata la destra, mise la parola  in  effetto. Quell'atto non mi recò alcun conforto. Io
quella benedizione? Da lì a pochi giorni Pio IX ritornava  in  Roma, lieto quanto quel suo predecessore, che alla caduta
altre monache, senza più ruminare ulteriori tentativi: e  in  compenso di tale atto d'abdicazione, mi si lasciava
rispondere al porporato, ch'io preferiva soggiornare libera  in  una capanna, anzichè badessa in un carcere. Come rispose
soggiornare libera in una capanna, anzichè badessa  in  un carcere. Come rispose Sua Eminenza? - Mi tolse anche
proprie mani. - Ma come si fa ad industriarsi dimorando  in  casa di nemici, e brancolando nel buio che cuopre
rispondeva: "La madre è ricca: ci penserà lei." Distesa  in  quel letto di Procuste; stretta, per meglio dire, fra
feci ricorso all'energia dell'animo per cercare scampo  in  una disperata uscita. A mali estremi, rimedi estremi. Una
perchè, non volendo mangiare il pane altrui, sarei rimasta  in  casa mia.
a sbuffi cocenti nel vasto androne del Monte di Pietà,  in  cui passava di continuo, entrando e uscendo, una
e uscendo, una processione di gente la più diversa.  In  quell'androne e nei suoi pressi stanziavan, come al solito,
con fagotti sotto il braccio, avvolti dentro un panno  in  cui dovrà esser segnato il numero corrispondente alla
ecco subito le profferte di far esse il pegno echeggiare  in  coro. La figura meno miserabile, uomo o donna che fosse,
megere, scambiando qualche parola quasi sempre sottovoce: e  in  fretta sparivan poi insieme per le scale. Passava ora un
d'argenteria; forse depositato al Monte per sicurezza  in  caso di partenza del proprietario, forse per urgenza
macchina da cucire o su la tavola da stiro. La donna aveva  in  mano una scatoletta ovale di truciolo, rilasciatale altra
d'oro ritirato: povero oggetto che ora tornava di nuovo  in  prigione. E passavan vecchi dal soprabito che non avea più
con l'orlo lustro d'unto, girando gli occhi di sotto  in  su, in cerca di qualche custode da loro conosciuto che
con l'orlo lustro d'unto, girando gli occhi di sotto in su,  in  cerca di qualche custode da loro conosciuto che accettasse,
un ultimo paio di lenzuoli grossolani e lisi mezzo nascosti  in  un giornale; passavan operai con la giacca buttata a
sorridenti all'idea che gli orecchini di perle si mutassero  in  una «scampagnata» domenicale col «ragazzo.» A quando a
e su la bocca, non si sa mai, perchè nessuno la ravvisasse  in  quel luogo; e camminava con andatura spedita, volgendo,
A un suo cenno, una sensala le corse incontro e n'ebbe  in  consegna un grosso involto dal quale usciva fuori un lembo
stanza d'ingresso e su per le scale, andavano a sedersi  in  fila su le lunghe panche di legno scuro destinate a chi
sportello donde scaturiscono i soldi presi a usura. Quasi  in  fondo a una di queste dure panche dalla spalliera diritta,
e spauriti d'un celeste dei più pallidi, le piagnucolava  in  braccio, chetandosi ogni tanto per succhiarsi penosamente
polvere, ascoltando macchinalmente gridare dei nomi ignoti  in  mezzo a quella folla tumultuosa e umile. Non era bella, se
divisi su l'alto del capo e recati dietro le orecchie  in  due bande, con la classica semplicità delle Madonne. Quando
e mettendo qualche sospiro represso, che usciva dalla metà  in  là come l'eco d'un singhiozzo, seguitava a stringere il
creatura mi patisce — si contentò di rispondere la donna  in  lutto. E l'altra, seccata, riprincipiò a sbuffare. Qualche
fagotto, che l'impiegato, uno sbiadito giovanottello  in  berrettino, svolse con piglio d'indifferente superiorità. -
pegno — ma sono ancora buone....- - Buone a che? — chiese  in  tono fra rude e canzonatorio l'uomo; ed esaminava quei
gli occhi turchini pieni di stupor doloroso. — Roba  in  codesto stato non ne prendiamo — sentenziò lui. Ella teneva
— Prenda questo! — L'uomo sparì, portandosi l'oggetto  in  una stanza interna. Il bambino, stanco di star chiuso in
in una stanza interna. Il bambino, stanco di star chiuso  in  quell'afa puzzolente, si lagnava ormai senza tregua,
della madre: e tra quei piccoli singhiozzi gli tornava  in  bocca, interrotta dalle scosse del pettuccio convulso,
Mi sembra molto agitato! — chiese Emma che girava di nuovo  in  torno al magnifico mazzo, cercando di disporre
signore, un certo signore che lei ben conosce, trovandosi  in  un caffè, ha inteso nominar lei da de' giovanotti poco
sopra un divano e corse ad attaccarsi al campanello.  In  un minuto tutta la gente della pensione era riunita nel
per la salvezza della fanciulla; il capitano sbraitava  in  dialetto; e quatto quatto il conte Sampieri, con un braccio
quatto il conte Sampieri, con un braccio al collo, umile  in  tanta gloria, si godeva in disparte l'effetto della sua
con un braccio al collo, umile in tanta gloria, si godeva  in  disparte l'effetto della sua alzata d'ingegno. D'improvviso
al collo, immemore perfino di dove ella si trovava, scoppiò  in  un pianto convulso. — Ma che c'è? Ch'è successo? — chiesero
un pianto convulso. — Ma che c'è? Ch'è successo? — chiesero  in  coro gli astanti, tranne i due signori toscani. A pena Emma
sognava. — Io sono andato alla stazione; il treno partiva  in  quel momento, e sono rimasto in terra, ecco la cosa. Emma
stazione; il treno partiva in quel momento, e sono rimasto  in  terra, ecco la cosa. Emma ripigliava con un fil di voce: —
felice, e baciava furiosamente quell'altra manina. Lì  in  torno erano tutti commossi, perfino il capitano. L'avvocato
E la sera, quando furono seduti uno di fronte all'altro  in  una carrozza di prima classe, l'avvocato Bencini disse
per i propri affari, il signor de' Rivani scoperse, però,  in  una fattoria della Sardegna, un cavallino che corrispondeva
Nuova, col pelo nero, interamente nero, e una stella bianca  in  fronte. Negli occhi, vivaci, avea l'iride d'un turchino
figliuola con tutti i difetti. Dunque, il Moro fu situato  in  mezzo alle due pariglie di cavalli da tiro: e siccome era
a mettere il musetto. Gli altri quattro cavalli, alti,  in  paragone a lui, come monumenti di carne, lo guardavano con
cavallerizza; e cominciò subito a baciarlo, specialmente  in  fronte, su quella stella bianca, che pareva fatta apposta
quando sarò sicuro che tu non cada; per adesso, studierai  in  maneggio. La bambina, con gli occhi raggianti di gioia,
di gioia, batteva le mani; e subito, ecco la sarta  in  moto per farle il vestitino adattato a cavalcare: di panno
a cavalcare: di panno turchino cupo, con la gonnella lunga.  In  testa, la sua mamma, piena di buon gusto, volle ch'ella
un largo cappello di feltro nero, dalla lunga piuma,  in  vece del brutto cappellaccio da uomo, con cui le bambine
di tutta la vita, lunga e noiosa; per lei i trionfi  in  mezzo a una società di bambine che la desideravano; per lei
per lei tutte le glorie, tutte le consolazioni. Adesso,  in  vece, restava le giornate intere sur una sedia, buttata là,
per questo meno angoscioso e sincero. Dai discorsi uditi  in  casa, un po' qua un po' là, la bambola aveva capito molte
vuoto. Oh, se si potesse sapere tutti i pensieri contenuti  in  una testa che sembra insensibile, si commetterebbero,
mai dato un bacio, la Marietta! Che cosa erano i baci,  in  conclusione? Un'espressione dell'amore, se alla bambina i
sa? e la sensazione era delle più penose. Dov'erano i tempi  in  cui la Marietta le diceva, pigliandola in braccio: - Vieni,
Dov'erano i tempi in cui la Marietta le diceva, pigliandola  in  braccio: - Vieni, bella mia! Adesso usciamo insieme, sai!
- Vieni, bella mia! Adesso usciamo insieme, sai! Ti porto  in  legno, e tutti credono che tu sia viva come me!
dell'antivigilia di Natale. Una gioconda animazione regnava  in  tutte le vie di Milano: i magazzini fiammeggiavan di lumi;
e ne usciva carica d'involti. I pizzicagnoli avevano messo  in  mostra delle forme di cacio d'ogni paese e d'ogni colore:
la faccia d'un vaioloso, il Gorgonzola verdognolo, l'Olanda  in  palle rossiccie; offrivan salami, lingue affumicate,
di frutta secca: susine, noci, nocciuole, mandorle, fichi,  in  tanti canestri di vimini posti in fila come per una parata.
mandorle, fichi, in tanti canestri di vimini posti  in  fila come per una parata. Le vetrine degli orefici
non tutti, a questo mondo, hanno quattrini da buttar via  in  oggetti di lusso. I più popolati erano i magazzini de'
Natale, a Dio piacendo, egli si sarebbe ritrovato a Roma,  in  famiglia, dopo più d'un mese di lontananza. Che felicità
d'un altro bel mezzo milione che gli sarebbe entrato  in  cassa. Ma, intanto, il tempo passato senza la moglie e la
unica di genitori ricchi, ella era giunta a sette anni  in  mezzo a ogni ben di Dio. Le bastava esprimere un desiderio
ragionamento, raccomandava alla moglie di non contradire  in  nulla la bambina; ignorando che della sua creatura già si
dove i fanciulli venivano educati ammodo. Precisamente  in  quella antivigilia di Natale il signor Giovanni aveva
per le sue care che lo aspettavano a Roma; e alla Marietta,  in  particolare, portava un assortimento di quanto la novità
che aveva comprato. Senza avvedersene, si trovò a un tratto  in  un agglomeramento di persone ferme a guardar una magnifica
persone ferme a guardar una magnifica mostra di giocattoli,  in  uno de' principali negozi della Galleria. Ce n'eran di
far gravemente la calza, e ogni tanto fermarsi, guardare  in  viso gli spettatori e, improvvisamente, con un buffo garbo,
quando i due toscani rientrarono alla pensione di Chiaia.  In  un angolo del salone, la padrona e il capitano Borise
salone, la padrona e il capitano Borise giocavano a scopa;  in  torno alla tavola del centro, ingombra di giornali esteri,
schegge di corallo, roba comprata da' venditori ambulanti;  in  un altro angolo, Miss Gingerly inchinava con profonda
inverniciata. Sampieri volse malinconicamente gli occhi  in  giro e mise un sospirone, senza osare di chieder notizie
osare di chieder notizie della bella assente; e, preso  in  mano un giornale, s'adagio in una poltrona. Bencini fumava
della bella assente; e, preso in mano un giornale, s'adagio  in  una poltrona. Bencini fumava una sigaretta su 'l terrazzo
testè da lui tanto lodati. Ma scoccavano le dodici  in  punto quando la porta del salone si spalancò; e seguìta dal
col berretto piccolo e piatto. Allora, si formò un crocchio  in  torno a Miss Alford. Tutti volevano sapere s'ella si era
se aveste veduto che mazzo di fiori maraviglioso c'era  in  mezzo alla sala del the! Figuratevi una fontana, alta due
interamente fatti di gardenie, per simulare il marmo; e  in  vece del getto d'acqua una cascata di rose trattenute da
franchi, perchè lo scheletro è di vimini dorati, e resta  in  salotto come giardiniera. E subito Totò, che me ne ha vista
— che i napoleoni non gli sfondano le saccocce! Si rise,  in  torno, del tatto supremo con cui Borise evitava una spesa
dichiarò che un ufficiale da poco promosso, per essere bene  in  carattere, non deve aver un soldo in tasca, ma viceversa
per essere bene in carattere, non deve aver un soldo  in  tasca, ma viceversa spendere come se ci avesse un milione.
un milione. Contessa Lara. 21 Il conte Sampieri gongolava  in  silenzio; e dopo aver con voce alta e tremula, sudando
da quando lei, sua madre, aveva avuta la perniciosa a Roma;  in  tanto che la giovanetta, con un sorriso birichino, tastava
come diceva benissimo ieri la signora Alford. Emma scoppiò  in  una sonora risata di bimba; gli altri risero meno
risata di bimba; gli altri risero meno rumorosamente; ma  in  quella che il capitano apriva bocca per lasciarne andare
che lentamente i camerieri trasportavano nella stanza,  in  tanto che Emma, a cui s'univano la madre e il capitano,
di gratitudine l'ufficialino: il quale si difendeva,  in  vano, giurando su tutti i toni e in tutti i modi ch'egli
il quale si difendeva, in vano, giurando su tutti i toni e  in  tutti i modi ch'egli non ne intendeva una buccicata. Quando
a Salerno. E a quest'ora mi pare impossibile di fare  in  tempo al treno, con tanta distanza dalla stazione! Rapido
un lampo, balzò a riprendere la sciabola che aveva deposta  in  un canto, e affibbiandosi il cinturino, salutava in fretta
deposta in un canto, e affibbiandosi il cinturino, salutava  in  fretta e furia la società; poi volò giù a precipizio per le
nella sala, il vecchio n'era scomparso. L'amico si mise  in  cerca di lui per tutta la pensione; ma senza frutto.
era capace di commettere qualunque sciocchezza, uscì subito  in  traccia di lui, percorrendo tutti i luoghi ch'erano usi a
Le dichiarazioni brusche non valgon a nulla, di certo:  in  vece la delicatezza.... Ora, però, so io quel che ho da
il Bencini protestò energicamente su 'l proprio intervento  in  una ridicolaggine come quella; e sa Dio se risparmiò,
impiegare nell'esame dell'indole germanica. Egli soggiornò  in  Napoli, e studiò da vicino il predominio tremendo della
primordiale e costitutivo del regime borbonico, dividevasi  in  tre specie; eravi la festa Sacra, la festa di Corte, la
la festa di Corte, la festa Profana. Suddividevasi poi  in  cinque principali segreterie di Stato: solennità
teatro: accademia: carnevale. V'erano de' giorni di gala,  in  cui, se ballava il principe in palazzo, ogni suddito
V'erano de' giorni di gala, in cui, se ballava il principe  in  palazzo, ogni suddito fedele, che non fosse reverendo o
non fosse reverendo o podagroso, doveva mettere le gambe  in  movimento. E negli ultimi giorni del carnevale, quando
sulla faccia, almeno un sol colpo, di quella mitraglia,  in  commemorazione del bombardamento, che salvò Napoli, il
di ballo. Domenico non tralasciava di venire ogni sera  in  mia casa, ove il ballo e la musica non mancavano. Si puo
mi si accosta. Nel porgermi dei confetti, mi fa cadere  in  grembo non so che cosa. La raccolsi: un oggetto stava
non so che cosa. La raccolsi: un oggetto stava ravvolto  in  una carta. Ebbi cura di nasconderlo nella pezzuola, e volai
solo fedeltà, e giuro che sarai mia. - DOMENICO.» Rinascosi  in  seno palpitante la carta, e, fiera di quel tesoro
di Domenico, presentatosi a' miei genitori, mi chiedeva  in  isposa pel nipote. Chiesero costoro la ragione per cui non
mia madre nudriva per Domenico, fece sì che l'avo avesse  in  risposta, come, senza il consenso del padre, gli sponsali
gli sponsali non sarebbero mai avvenuti; che se d'allora  in  poi avesse il garzone ardito avvicinarsi a me, gli sarebbe
di Domenico. La sera si mostrò tristissimo, e tanto potè  in  lui il timore di vedersi escluso da casa nostra, che usò
Napoli. Impallidì Domenico all'ingrato annunzio: proruppe  in  lagrime, supplicò, implorò, cercò, per ottenere la revoca
della madre, che gli sarebbe stato permesso di rimanere  in  Reggio. Allora solamente lo rividi. Com'era pallido e
con un sorriso mesto delle labbra: così entrambi ponemmo  in  obblio le nostre pene, «Pieni dell'ineffabile dolcezza D'un
per la sorveglianza di mia madre, il potergli rispondere.  In  uno di questi malaugurati accessi di malinconia, troppo
dire che mi attendeva nella sua stanza. La trovai coricata  in  letto. Lunga ed amara fu la sua esortazione. Mi trattò da
un uomo, cui nè ella nè il padre di lui volevano darmi  in  isposa. Disse essersene accorta dell'umore cupo e geloso di
ricevetti l'ordine di non comparire la sera di quel giorno  in  società, ma di trattenermi sola nella mia stanza. Io non
Mi spogliò allora, assistita dalla fantesca, e mi mise  in  letto, dove, non sì tosto entrata, fui colta dal primo di
principio che qualche cura impreveduta m'avesse trattenuta  in  altra stanza. Frattanto il tempo scorreva; non vedendomi
severità di lei, ch'egli non aveva notata nell'entrare  in  sala. Attese adunque palpitando l'opportunità per potersi
l'opportunità per potersi avvicinare a Giuseppina, che  in  quel momento stava discorrendo con giovanette della sua
a mio riguardo! Ditemi, signorina, ve lo chieggo  in  grazia, sarebbe forse la malattia di vostra sorella
di sì." "Dio buono! Pare che la signora madre sia andata  in  cerca d'un pretesto per allontanarmi. Sono stati tanto
stati tanto innocenti i nostri discorsi, tenuti d'altronde  in  sua presenza, che non so a qual altro motivo attribuire la
e balla!" Mi convenne ubbidire; ma fui tratta della danza  in  uno stato non lontano dal deliquio. Nè s'arrestarono lì i
la passione fosca del giovine, io, dal canto mio, mi trovai  in  una di quelle crudeli alternative, dalle quali impossibil
senza discapito. Relativo a questa mia situazione avvenne  in  quel mentre un fatto, che mi credo in dovere di non passare
situazione avvenne in quel mentre un fatto, che mi credo  in  dovere di non passare in silenzio. Messina, cospicua città,
quel mentre un fatto, che mi credo in dovere di non passare  in  silenzio. Messina, cospicua città, situata, come si sa, a
di distanza da Reggio, e divisa da quello stretto che  in  tempo procelloso fa impallidire il più esperto nocchiero,
e d'idolatrico, di costume europeo e di indiano, mette  in  gran movimento le genti de' paesi limitrofi e delle
una porzione della loro merce, la quale viene raccolta  in  sacchi per le spese della festa. La parte più rilevante
enorme è condotta per la città. Sopra la stessa sono messi  in  movimento rotatorio parecchi pezzi, simboleggianti i corpi
e sontuosamente fregiata è quella macchina, eretta e posta  in  azione ad onore di Colei che diede la luce al Dio della
nati figli di madri inumane, e d'aver veduto il mondo  in  un secolo non abbastanza dirozzato, scendono o morti o
o morti o moribondi dalla ruota fatale, dopo di aver girato  in  sensi opposti per sette ore. Terminate la festa, o per
della ciurmaglia. Quelle poi fra le devote, che tornano  in  casa loro prive del proprio figlio, consolansi dicendo, che
dell'avvenente angioletto, ha voluto menarlo seco lei  in  paradiso. Appagate da tale convinzione, s'intrattengono a
non dubitando di percepire da' preti ulteriori soccorsi,  in  memoria de' loro angioletti involatisi gloriosamente a'
evitare ch'altri mi avesse approssimata. Gli giurò di più,  in  nome dell'amicizia che li univa, come schietto e sincero,
seguì da lontano, e conosciuta la nostra dimora s'installò  in  un caffè, donde senza esser veduto da mia madre, potea
della comitiva." "Chi manca ci raggiungerà," replicò essa  in  tuono che non ammetteva replica. Mi tacqui, e feci
con un ago me lo riattaccassi. "Inutile!" fece mia madre  in  collera. "Eccoti uno spillo, che farà le veci del
quale imbarazzo! Come fare per disimpegnarmene? - Restai  in  forse, se accettare, o bruscamente ricusare. Mia madre mi
di volere mettervi pronto riparo, correndo immantinente  in  cerca dell'amico suo, e rappresentandogli la mia innocenza.
a fare gli apparecchi del ritorno. Poche ore dopo eravamo  in  Reggio. Paolo fu sollecito a venir la sera prima
lui, nè era lontano dal pentirsi del passo, che fatto aveva  in  un momento di folle dispetto. M'alzai, non potendo frenare
la commozione prodotta dalle parole di Paolo, e ritiratami  in  disparte, meditai un istante. Poscia, ripresa la perduta
innocente della colpa che m'attribuisce. Possa trovar egli  in  Napoli donna più fedele di me!" Da quel momento, coerente
di chiesa, egli, avvicinatosi al cancello, e giunte le mani  in  atto supplichevole, mi disse: "Perdonatemi! Confesso il
m'abbandoni, e chiedi perdono!?" "Per questo sacro luogo  in  cui ci ritroviamo," soggiunse, "giuro che fra un mese sarò
Un leggero tossire ci avvertì essere entrato qualcuno  in  chiesa. "Addio!" disse Domenico. "Addio!" ripetei con voce
sospirava ogni volta che vi pensava, maledicendo il momento  in  cui gliene aveva parlato. Era già abbastanza riprovevole
e la sua stravaganza. Ma quello che Rossella si metteva  in  mente era incredibile. Per esempio, la faccenda della
della segheria. Era stato un colpo per lui, quando,  in  risposta alle sue domande, ella gli aveva detto con un
un po' di denaro per aiutare la famiglia, lo faceva  in  maniera assolutamente femminile e tranquilla: infornava
e Bonnell. Costoro guadagnavano del denaro, ma rimanendo  in  casa, come deve fare una donna. Ma che questa lasci la
uno scherzo - di gusto discutibile, ma uno scherzo; ma  in  breve constatò che ella si occupava realmente della
chiuso la bottega ed era rientrato per la cena. Percorreva  in  carrozza le lunghe miglia per giungere allo stabilimento,
di Johnson, è capace di vendere il mio legname e mettersi  in  tasca il denaro. Quando avrò una persona di fiducia a cui
non avrò bisogno di andarci cosí spesso. Potrò andare  in  città ad occuparmi delle vendite. Vendere il legname in
in città ad occuparmi delle vendite. Vendere il legname  in  città! Questo era peggio di tutto. Spesso lasciava per una
una giornata lo stabilimento e andava a fare dei contratti;  in  quei giorni Franco avrebbe voluto nascondersi nell'angolo
anche sul conto di lui, che le permetteva di condursi  in  modo cosí poco femminile. Franco si sentiva
del nuovo albergo. Era balzata giú dal suo carrozzino  in  mezzo ai rozzi muratori irlandesi che stavano mettendo le
una casa di prostituzione! Non seppe però spiegarle  in  che cosa consisteva l'immoralità; quindi, alle sue
ti ho detto che se lo facessi gli yankees mi metterebbero  in  prigione? - Scommetto che tuo padre non ha mai battuto un
- Scommetto che tuo padre non ha mai battuto un negro  in  vita sua. - Una volta sola. Un mozzo di stalla che non
di sua moglie, ma per il mutamento sorprendente avvenuto  in  lei nei pochi mesi del loro matrimonio. Non era piú la
Non era piú la creatura dolce e soave che egli aveva preso  in  moglie. Nel breve periodo del corteggiamento, egli si era
con lui prima della guerra. Spesso malediceva il giorno  in  cui lo aveva condotto seco alle Dodici Querce presentandolo
che tornava a casa cantarellando poteva trasformarsi  in  una persona completamente diversa. Bastava che egli
diversa. Bastava che egli dicesse: - Tesoro, se fossi  in  te, farei... - e la tempesta si scatenava. Le sopracciglia
lei si aggrottavano venendo a incontrarsi a sommo del naso  in  un angolo acuto, e Franco impallidiva visibilmente. Ella
l'indole di un tartaro e la collera di un gatto selvaggio;  in  quei momenti non sapeva piú quello che diceva e non si
quello che diceva e non si curava di essere offensiva anche  in  sommo grado. In queste occasioni tutta l'atmosfera della
e non si curava di essere offensiva anche in sommo grado.  In  queste occasioni tutta l'atmosfera della casa si incupiva.
e zio Pietro si ritiravano nella rimessa e la cuoca, chiusa  in  cucina, si guardava bene dall'alzar la voce a cantare le
abituata per molti anni alle esplosioni di Geraldo O'Hara.  In  verità, Rossella non aveva l'intenzione di essere sgarbata;
incapace di rispettare un uomo che si lasciava dominare  in  quel modo; e il suo atteggiamento timido ed esitante in
in quel modo; e il suo atteggiamento timido ed esitante  in  qualsiasi circostanza spiacevole la irritava
farle comprendere che la famiglia Kennedy rimarrebbe sempre  in  posizione assai modesta, se non pensava lei a procurare il
a dire: «Tesoro, io farei questo...» oppure «Se fossi  in  te, tesoro, non farei quest'altro» Rossella stentava a non
con argomentazioni cosí stupide? Che cosa importava,  in  fondo, se lei era poco femminile? Franco desiderava
attorno a sé e la cordialità dei suoi amici. Trovò  in  breve che il solo modo di aver la pace in famiglia era
suoi amici. Trovò in breve che il solo modo di aver la pace  in  famiglia era lasciare che Rossella facesse tutto quello che
era lasciare che Rossella facesse tutto quello che voleva.  In  questa maniera, la vita in casa poteva essere sopportabile;
facesse tutto quello che voleva. In questa maniera, la vita  in  casa poteva essere sopportabile; e poteva anche accadere
con un sorriso e lo baciasse su un orecchio o sul naso o  in  altro luogo poco appropriato. Ma era una pace falsa,
di tutto ciò che, secondo lui, avrebbe dovuto procedere  in  altro modo nella vita coniugale. «Una donna dovrebbe
Rossella non era felice; per quanto egli fosse ignorante  in  fatto di donne, non era tanto cieco da non accorgersene. A
toglierebbe dalla testa il pensiero degli affari. Di tanto  in  tanto Franco sospirava pensando che aveva imprigionato un
e tutti erano convinti che alla ripresa delle ostilità  in  primavera, gli yankees sarebbero stati battuti
della cavalleria dell'Unione era stata trasformata  in  un trionfo dei georgiani. Piú tardi, in aprile, una nuova
stata trasformata in un trionfo dei georgiani. Piú tardi,  in  aprile, una nuova sorpresa della cavalleria yankee fu
di distruggere le fabbriche e i rifornimenti concentrati  in  Atlanta. Era un colpo ardito e sarebbe stato assai duro per
cavalieri! - era andato ad incontrarli, li aveva impegnati  in  una battaglia non lasciando loro requie né notte né giorno,
- È meglio non scherzare col vecchio Forrest - si diceva  in  giro allegramente. La fortuna della Confederazione sembrava
che Lee marciava nel territorio di Pennsylvania. Lee  in  territorio nemico! Questa era veramente l'ultima battaglia!
bestiame rubato, le case incendiate, gli uomini trascinati  in  prigione, le donne e i bambini affamati! Tutti sapevano ciò
Lee aveva dato ordine che nessuna delle proprietà private  in  Pennsylvania doveva essere toccata sotto pena di morte, e
Meade al dottore, la prima informazione diretta ricevuta  in  Atlanta in quel principio di luglio, passò di mano in mano
dottore, la prima informazione diretta ricevuta in Atlanta  in  quel principio di luglio, passò di mano in mano con
in Atlanta in quel principio di luglio, passò di mano  in  mano con indignazione sempre crescente. «Potresti cercare,
il nord. Siamo nel Maryland e tutti dicono che andiamo  in  Pennsylvania. «Credevo che avremmo fatto assaggiare agli
non ha un'uniforme nuova e le spalline.» Ma l'esercito era  in  Pennsylvania, e questo era l'importante. Ancora una
generale di Atlanta. Vi era stata una violenta battaglia  in  Pennsylvania, presso una piccola città chiamata Gettysburg;
era incerta perché la battaglia era stata combattuta  in  territorio nemico; e l'informazione era venuta attraverso
al fronte pregavano ardentemente che essi non si trovassero  in  Pennsylvania, ma coloro che li sapevano nello stesso
nelle mani degli yankees. La Confederazione era tagliata  in  due. In qualsiasi altro momento la notizia di questo
mani degli yankees. La Confederazione era tagliata in due.  In  qualsiasi altro momento la notizia di questo disastro
troppo pensare a Vicksburg; vi era la preoccupazione di Lee  in  Pennsylvania. La perdita di Vicksburg non sarebbe stata una
si formavano dinanzi ai porticati, sui marciapiedi, perfino  in  mezzo alla strada, dicendosi che nessuna nuova è buona
una vera folla che sperava avere informazioni dai treni  in  arrivo; all'ufficio telegrafico, dinanzi al Quartier
che stanno combattendo. - Le donne che giungevano a piedi e  in  carrozza erano sempre piú numerose, e il calore che emanava
piú efficace di ogni lamento. Ben poche erano le famiglie  in  città che non avevano al fronte un figlio, un fratello, un
sarebbero venuti. Ma erano certi, come erano certi che  in  Cielo regnava un Dio giusto e vigilante, che Lee era
dicesse le parole. Dalla parte di dietro della brutta casa  in  cui la Giulia era capitata, trovavasi una specie di cortile
dal salone di casa de' Rivani - dove la Giulia si ritrovò  in  società: una società delle più singolari. - Fammela vedere!
rauca. - Riecco la scena del Pincio! - pensò la Giulia; ma  in  quel momento le avrebbe forse fatto piacere di cader a
piacere di cader a terra, fracassarsi la testa e finirla.  In  vece, no; la Rachele la teneva serrata con le braccia come
vece, no; la Rachele la teneva serrata con le braccia come  in  una morsa; e per quanto facessero il diavolo e peggio tutte
ah, Rachele dà a nolo la pupattola, come una sottana! Ma  in  quel circolo la cosa parve tutt'altro che stravagante.
guardaron tra loro un po' confuse e nè anche si frugavano  in  tasca. - Io non ho soldi! - cominciò a confessare una di
doveva morir dalla voglia d'avere un po' seco la Giulia, se  in  vece di cercar a guadagnare denaro ne spendeva. Dopo un
infine, la prese per il mento e la guardò a forza  in  viso. - Che hai? Voglio saperlo! - ripeteva con premurosa
non poteva dir nulla; avea la gola chiusa. La gobbetta,  in  tanto, passava, portando trionfalmente in braccio la
La gobbetta, in tanto, passava, portando trionfalmente  in  braccio la pupattola. - Te lo dico io che cos'ha -
- T'ho detto che per Sara ti pago io! La sorella gli piantò  in  faccia i suoi provocanti occhi zingareschi, e pronunziò
dalle pietre! - Ma quando udì delle prepotenze d'Attilio,  in  favore di Sarina, entrò in una collera da scimmia, che
udì delle prepotenze d'Attilio, in favore di Sarina, entrò  in  una collera da scimmia, che l'agitava tutto nervosamente,
che ti voglio proprio dare una lezione co' fiocchi! -  In  quello rientrò in casa Attilio, che volse subito uno
proprio dare una lezione co' fiocchi! - In quello rientrò  in  casa Attilio, che volse subito uno sguardo selvaggiamente
giorni la pupattola andò ora nelle mani d'una bimba ora  in  quelle d'un'altra: tutte mani sconosciute, ombrate di nero,
del rigattiere. Impossibile dire la tristezza della Giulia  in  quelle giornate varie e pur sempre eguali. Il sentirsi
era per lei un tormento dei più crudeli e faticosi.  In  tanto, i suoi capelli, un tempo così belli e biondi, adesso
dalla fabbrica, massime quando a qualche bimba saltava  in  testa di lavarglielo. La gobbetta, con gran corruccio
si godeva la Giulia, fantoccio assolutamente insensibile  in  quelle ore. Invece, a Sarina non era mai riuscito d'averla,
- pensò il ragazzo, aggranfiando la Giulia e portandola  in  fondo al retrobottega, all'ombra d'un armadio. Un istante,
dal padre. Qualcosa di peggio, allora. E andò a frugare  in  un cassetto di cianfrusaglie per cercarvi un vecchio
facciamo anche noi!) il proprio destino, e abbandonarglisi  in  silenzio, immobile. Attilio cominciò a passarle il
cominciò a passarle il temperino su le guance, facendo  in  lutto e in largo de' fregacci a uso croci. La lama rozza e
a passarle il temperino su le guance, facendo in lutto e  in  largo de' fregacci a uso croci. La lama rozza e guasta
tutta di rughe. Per la Giulia, ognuno di quegli sfregi  in  faccia era peggio d'una coltellata in cuore; non che a lei,
di quegli sfregi in faccia era peggio d'una coltellata  in  cuore; non che a lei, ormai, importasse più della sua
Il temperino continuava a deturparla: l'aveva ferita  in  torno agli occhi, sul mento, su la fronte, da per tutto,
era morta; le pareva d'essere l'ultima delle infelici  in  quella casaccia, e adesso... adesso, per di più metteva
allegra da casa de' parenti, trovò la sua pupattola ridotta  in  quello stato, il pallore giallognolo del viso le si fece
E di nuovo il pensiero le corse a suo padre, che le avrebbe  in  qualche modo procurato qualche altro giocattolo, ora
che il giorno di poi il vecchio la raccattò per portarla  in  una soffitta che gli serviva per la roba da sbratto; certa
 IN  una notte piovosa d'aprile, Toni Fontaine giunse da
Rossella e Franco il quale corse ad aprirgli col cuore  in  gola. Per la seconda volta in quattro mesi, Rossella
corse ad aprirgli col cuore in gola. Per la seconda volta  in  quattro mesi, Rossella comprese che cos'era la
sipario che ella sentiva che non si abbasserebbe mai piú.  In  quella notte burrascosa, quando udí il picchiotto battere
prima che egli soffiasse sulla candela che Franco teneva  in  mano. Si affrettò a scendere nell'oscurità e gli afferrò la
non voglio farvi avere dei fastidi, se posso evitarlo.  In  cucina, dove imposte e persiane erano ben chiuse, permise
cappello, coi capelli neri appiccicati al cranio. Inghiottí  in  un sorso il whisky che ella gli aveva portato. Rossella
bere. - Ho fatto correre il cavallo, e se non mi allontano  in  fretta ci rimetto la pelle. Ma ne valeva la pena. Sí, per
- Posso darvi il mio cavallo, - disse Franco con calma. -  In  casa ho soltanto dieci dollari, ma se potete aspettare fino
Un bravo ragazzo Ashley. Dunque, Ashley era immischiato  in  questa strana faccenda. Rossella sentí freddo e si portò la
Se qualcuno mi avesse detto che sarebbe venuto il giorno  in  cui avrei detestato i negri...! Maledette le loro anime
di questo, avevamo pensato che una sera avremmo chiamato  in  disparte il signor Wilkerson, per fare i conti con lui; ma
che non lo saprò mai. Ma l'ho udita urlare e sono corso  in  cucina dove l'ho trovato ubriaco fradicio... L'ho steso a
fradicio... L'ho steso a terra, e quando la mamma è venuta  in  cucina per occuparsi di Sally, sono saltato a cavallo e ho
sono saltato a cavallo e ho galoppato verso Jonesboro  in  cerca di Wilkerson. La colpa era sua. Quel maledetto negro
me. Voleva che lasciassi fare a lui per vendicarsi del modo  in  cui Wilkerson aveva agito nella faccenda di Tara, ma io gli
morto. E abbiamo discusso per tutta la strada. Arrivati  in  città, figurati, Rossella, che non avevo neanche la pistola
Ho trovato quell'individuo all'osteria. L'ho spinto  in  un angolo, mentre Ashley teneva indietro gli altri, e gli
di venire da voi. Ashley conserva il sangue freddo  in  questi casi. Franco entrò portando sul braccio il suo
selvaggi nudi, accoccolati sui calcagni. Ora le tornavano  in  mente tante cose a cui non aveva badato: conversazioni che
riunivano a formare un quadro terrificante. I negri erano  in  alto, e dietro a loro erano le baionette degli yankees.
non conoscevano leggi e non si curavano delle circostanze  in  cui un delitto veniva commesso, facevano a meno di ogni
meridionale. «Che possiamo fare?» pensò torcendosi le mani  in  un'agonia di terrore. «Che possiamo fare contro questi
era altro da fare. Cominciò a tremare, e per la prima volta  in  vita sua vide le persone e gli avvenimenti come qualche
di Toni era qualche cosa che ella aveva visto rispecchiata  in  altri volti ad Atlanta, senza essersi soffermata ad
assai diversa dalla stanchezza che aveva visto  in  coloro che erano tornati dalla guerra. Questi non pensavano
trascinarli nel fango, troppo diletto per essere lasciato  in  potere di negri ignoranti, ebbri di whisky e di libertà.
la vecchia storia della partenza di suo padre dall'Irlanda,  in  fretta e furia e di notte, dopo un omicidio che per lui e
non era stato delitto. Il sangue violento di Geraldo era  in  lei. Ricordò la sua gioia ardente nell'uccidere il ladro
nell'uccidere il ladro yankee. Il sangue violento era  in  tutti loro, pericolosamente a fior di pelle, sotto la
Franco, erano cosí nel loro intimo: pronti a uccidere  in  caso di necessità. Anche Rhett, benché fosse un farabutto
Franco rientrò tossendo, gocciolante di pioggia, ella balzò  in  piedi. - Oh, Franco, quanto durerà? - Finché gli yankees ci
Di solito ella diventava nervosa quando egli la prendeva  in  quel modo; ma stanotte vi era negli occhi di suo marito una
a Wade e al segreto che da qualche giorno teneva chiuso  in  sé. No, non desiderava che i suoi figlioli crescessero in
in sé. No, non desiderava che i suoi figlioli crescessero  in  questo lievito di odio e di incertezza, di amarezza e di
Per i suoi figlioli desiderava un mondo sicuro e ordinato  in  cui poter guardare all'avvenire e sapere che questo era
e sapere che questo era sicuro per loro; un mondo  in  cui i suoi figlioli conoscessero solo dolcezza, tepore,
Rossella era frenetica di ansietà. Per tre giorni attese,  in  un'angoscia sempre crescente. Finalmente giunse una lettera
era cosí piena di jattanza e di vanagloria per la maniera  in  cui gli yankees erano stati respinti dalla linea
credere che il fatto d'arme fosse stato compiuto da Geraldo  in  persona. Tre pagine rigurgitavano di elogi per il valore
pagine rigurgitavano di elogi per il valore delle truppe;  in  fondo alla lettera egli menzionava brevemente che Carolene
di tifo. Non era grave e Rossella non doveva mettersi  in  pensiero; ma non pensasse assolutamente di tornare a casa
a Tara al principio dell'assedio. La esortava ad andare  in  chiesa, a dire qualche rosario per la guarigione di sua
coscienza a queste ultime parole, perché da mesi non andava  in  chiesa. Una volta questa trascuraggine le sarebbe parsa un
non le sembrava piú cosí grave. Obbedí a sua madre e andò  in  fretta in camera a recitare il Rosario. Quando si alzò, non
piú cosí grave. Obbedí a sua madre e andò in fretta  in  camera a recitare il Rosario. Quando si alzò, non sentí
non sentí però quel conforto che la preghiera le aveva dato  in  altri tempi. Quella sera sedette nel porticato con la
Quella sera sedette nel porticato con la lettera di Geraldo  in  seno; le sembrava che quel contatto la riavvicinasse a Tara
gli uomini abili avevano imbracciato il fucile ed erano  in  trincea o nei pressi di Jonesboro. Raramente era cosí sola.
e che la vita fosse rimasta immutata. Ma sapeva che anche  in  campagna la vita non sarebbe mai piú quella di un tempo.
umidi. Vide Rhett Butler che percorreva il viale tenendo  in  mano il suo largo cappello di panama. Non lo aveva piú
largo cappello di panama. Non lo aveva piú visto dal giorno  in  cui era scesa precipitosamente dal suo carrozzina ai Cinque
Per far compagnia a Melania. Non poteva... non può mettersi  in  viaggio. - Accidempoli - borbottò Rhett; e, alla luce della
pericolo? - Quando la finirete di cercare delle galanterie  in  ogni parola che vi vien rivolta da un uomo? - Quando sarò
ginocchia, con le spalle gettate indietro, rimase a fumare  in  silenzio. Rossella riprese a dondolarsi e le tenebre della
furono sopra di loro. Il merlo che faceva il nido  in  un cespuglio di rose e di caprifoglio emise una timida
meglio perché è la vedova di Ashley Wilkes. Rossella balzò  in  piedi. - Stavo quasi per perdonarvi il vostro villano
credo che ne avrebbero veramente il desiderio. - Se parlate  in  questo modo ignobile, sarò costretta a rientrare. - E fu
ricordando che quando due o tre signore erano riunite,  in  quei tristi giorni, raccontavano sottovoce simili
giorni, raccontavano sottovoce simili avvenimenti, capitati  in  Virginia o in Luisiana; mai troppo vicino a casa. Gli
sottovoce simili avvenimenti, capitati in Virginia o  in  Luisiana; mai troppo vicino a casa. Gli yankees violavano
i bambini con le baionette e bruciavano le case  in  cui rimanevano le persone d'età. Anche Rhett doveva sapere
Comunque, non c'era punto da ridere. Era proprio odioso  in  certi momenti. Anzi, quasi sempre. Era terribile un uomo
- avete un'accompagnatrice o qualche persona del genere  in  casa? La rispettabile Mrs. Merriwether o Mrs. Meade? Mi
tale, da cancellar per sempre l'umiliazione del giorno  in  cui egli l'aveva vista percuotere Ashley sul viso. E poi
calde. Le labbra arrivarono al suo polso; pensando che  in  quel modo egli avrebbe sentito che il suo sangue correva
che non si sposano? - Ma... allora... che cosa... Si alzò  in  piedi e, con una mano sul cuore, le fece un inchino
Amante! Dentro di lei la parola risuonò come un insulto. Ma  in  quel primo momento ella non si sentí insultata. Fu solo
una specie di vertigine e, prima ancora che le venissero  in  mente le alte ragioni morali con le quali avrebbe potuto
premuto sulla bocca. - Questo è quello che mi piace  in  voi! Siete la sola donna sincera che conosco, la sola che
svenuta e poi mi avrebbe messo alla porta. Rossella balzò  in  piedi, rossa di vergogna. Come aveva potuto, lei, la figlia
gridare. Svenire. Voltarsi senza una parola e rientrare  in  casa. Troppo tardi adesso! - Vi metterò alla porta! - gridò
- gridò senza curarsi che Melania o la signora Meade, giú  in  istrada, potessero udirla. - Fuori di qui! Come osate dirmi
Afferrò il battente della porta per sbattergliela  in  faccia, ma il gancio che la tratteneva aperta era troppo
di sopra sentí che egli cortesemente sbatteva la porta  in  sua vece.
 in  vece, Camilla, che non era affatto ghiotta, pensò subito di
per un oggetto carino. Si tenne, perciò, un pezzo il soldo  in  tasca, girandolo e rigirandolo fra le dita quando si
Non c'era da pensarci, via! E il soldo le rimase  in  saccoccia fino che una mattina le passò accanto una
Ecco, Giulia - diss'ella, con un sorriso felice, prendendo  in  braccio la sua bambola. - Questo è per te! - e le appuntò
- Questo è per te! - e le appuntò la rosa fra' capelli,  in  mezzo alle trecce calate dietro l'orecchio. - Se tu vedessi
giungendo le mani; e tornava a odorar il fiore, baciandole  in  tanto i capelli. La Giulia non si poteva guardare alla
capelli. La Giulia non si poteva guardare alla spera perchè  in  camera di Camilla non c'erano specchi; ma le piaceva d'aver
camera di Camilla non c'erano specchi; ma le piaceva d'aver  in  testa quell'umile ornamento più assai di quando ci aveva
piaceva non più per vanità ma per il godimento che leggeva  in  viso alla sua buona amica. L'affetto di Camilla per la sua
un solo momento, tanto per salutarsi; Camilla doveva andare  in  cucina ad aiutar la mamma, nervosa, irritata per le sue
le visite e le letture, ch'erano tutto il suo gusto.  In  cucina ricominciavano più acerbi che mai i rimbrotti. Se,
le avrebbero spezzato il cuore. Quando restavano sole  in  casa, Camilla e la bambola, ne' giorni che il babbo
Camilla e la bambola, ne' giorni che il babbo gironzava  in  cerca d'un impiego, e la mamma, vestita de' panni migliori,
trascurano, e perchè non vanno d'accordo. Se loro stessero  in  pace io riderei e canterei tutto il giorno. Così non rido
del vicinato, e i voli delle rondini e de' piccioni, su su  in  quel pezzetto di cielo guardato per iscorcio dalla finestra
a lungo, appoggiata al tavolino, con la faccia nascosta  in  un fazzoletto tutto fradicio, senza curarsi della bambola,
profondi e disperati di Camilla, che viveva davvero  in  tante tribolazioni, mettevano uno spasimo nell'animo
esonerata da' rigori della clausura, sperai che almeno  in  quella urgente e dolorosa circostanza non mi sarebbe negato
avrebbe ricondotta a Mondragone; pregò, insistè, supplicò  in  termini che commossero tutti gli astanti; concluse dicendo
prelato stava allora acquistando una singolare popolarità.  In  tempo del cholera, da cui fu nuovamente flagellata allora
che per aver io trovato alfine qualche buon appoggio  in  Roma, la mia fortuna cominciava a sorgere; e non
un sollievo alle vostre pene, siate certa di conseguirlo  in  breve. L'aria libera è necessaria a voi quanto il pane.
il pane. Dove vorreste andare?" E stava sospeso colla penna  in  mano nell'atto di scrivere. Per sottrarmi dalla diocesi di
piena di velenosi dubbi ed insinuazioni. La persona, che  in  Roma aveva preso l'incarico di salvarmi, stava in cerca
che in Roma aveva preso l'incarico di salvarmi, stava  in  cerca d'un qualche appiglio per condurre la pratica a buon
cardinale, e domanda di voi: spicciatevi!" Mi ritornarono  in  mente le vessazioni, le promesse mancate, i tradimenti, la
mi parve invecchiato di dieci. Le gagliarde convulsioni che  in  Italia agitarono e la Chiesa e lo Stato avevano solcato la
"E vi proponete inoltre uscirmi di mano, trasferendovi  in  altra diocesi: lo so. Deh non lo fate, per l'amor del
foste un pochino maltrattata, ma siate sicura che da oggi  in  poi userò con voi tutta l'amorevolezza e la carità d'un
prometteva di non farvi arrestare dai birri, e ricondurre  in  clausura, voi, cara mia, non avevate fatto quello che
Eh, cardinale, quando col segno della redenzione  in  mano calpestavate un'orfana ed inerme donzella, pensaste
aver peccato per cattivi consigli, o per debolezza, ma  in  fede mia, neppur voi siete immune da torti: voi, che sotto
ripeto, deponiamo i vicendevoli rancori; vi userò da ora  in  poi la più inalterabile carità." "Eminenza, vi ho
vi ho conosciuto per lunga esperienza e durissima....  In  avvenire vi bacierò anch'io la mano, se vorrete, ma non
bacierò anch'io la mano, se vorrete, ma non permetterò che  in  ricompensa mi regaliate un morso!" Quell'archetipo di
un nuovo e più largo assegnamento. Gli troncai le parole  in  bocca dicendo: "No, no, buon padre; voi qua, io là....
conviene.... Patti chiari, amicizia lunga." "Verrò di tanto  in  tanto a visitarvi..... lo permetterete?" "Non lo sperate!"
a visitarvi..... lo permetterete?" "Non lo sperate!" dissi  in  tuono fermo; ed alzatami per uscire, con un'aria di
del passato: non lo farò. Ma è tempo ormai che, ritornato  in  pace alla vostra sede, vi prendiate cura della propria
tornate, monsignore, tornate tosto alla vostra sede, e  in  avvenire liberatevi da quella smania d'intrigo e di
a repentaglio la vostra riputazione, distrugge di giorno  in  giorno la vostra autorità!" Il cardinale, accortosi oramai
"Un'ultima parola! Spero che a Castellamare abiterete  in  un ritiro." "Farò come al mio nuovo vescovo piacerà."
periodo che seguí la sua malattia, Rossella notò  in  suo marito un mutamento; ma non riuscí a comprendere se
se la corrente violenta della sua vita si fosse ridotta  in  uno stretto canale. A volte Rossella pensava che se Rhett
cuore dell'altra e viceversa. Rhett tornava tardi le sere  in  cui usciva; ma era perfettamente sobrio. Spesso lo udiva
mentre attraversava il vestibolo. A volte rientrava  in  compagnia di uomini e con questi rimaneva a discorrere in
in compagnia di uomini e con questi rimaneva a discorrere  in  sala da pranzo, dinanzi alla bottiglia di acquavite. Non
coi quali beveva nel primo anno del loro matrimonio.  In  casa non venivano, invitati da lui, né «Carpetbaggers» né
né rinnegati né repubblicani. Rossella, avvicinandosi  in  punta di piedi alla balaustra tendeva l'orecchio e spesso
le ricordava i tempi precedenti la scorreria del Klan  in  cui Franco aveva perso la vita. Ricordava con spavento la
una simile penitenza.» E se Rhett, come Franco... Una notte  in  cui egli tornò piú tardi del solito, Rossella non riuscí a
e, nella luce del gas acceso nel vestibolo, lo attese  in  cima alla scala. L'espressione pensierosa di Rhett si mutò
cima alla scala. L'espressione pensierosa di Rhett si mutò  in  sorpresa vedendola. - Rhett, ho bisogno di sapere! Debbo
luce del gas egli la fissò senza curiosità e sorrise. - Sei  in  ritardo. Non vi è piú Klan ad Atlanta. E forse in tutta la
- Sei in ritardo. Non vi è piú Klan ad Atlanta. E forse  in  tutta la Georgia. Sono i tuoi amici rinnegati che ti
che faceva piú male che bene, perché teneva gli yankees  in  stato di continua eccitazione e forniva troppo grano al
e i giornali yankee saranno persuasi che la Georgia è  in  continua rivolta e che dietro a ogni cespuglio si nasconde
le parole concernenti il governatore Bullock le entrarono  in  un orecchio e uscirono dall'altro; la sua mente concepiva
un orecchio e uscirono dall'altro; la sua mente concepiva  in  quel momento soltanto la gioia di apprendere che il Klan
ho sempre ritenuto che fosse una grossa sciocchezza e che  in  quel modo non si sarebbe mai ottenuto ciò che desideriamo.
Il mio consiglio era buono ed è stato accettato. Ed anche  in  altri argomenti politici il mio consiglio è gradito. Non
fanno troppo apertamente. - E tu aiuterai a farli mettere  in  prigione? Ed erano tuoi amici! Ti hanno fatto entrare
sotto inchiesta anche il governatore, cercando di cacciare  in  prigione anche lui, se sarà possibile. Farai bene a dire ai
che me ne sono occupato e ho contribuito col mio denaro.  In  futuro se ne ricorderanno; e questo sarà tutto a favore di
Rhett. Voglio dirti un'altra cosa. Devi smettere di portare  in  giro Diletta, nel pomeriggio, alle tue riunioni politiche.
tue riunioni politiche. Non fa un bell'effetto. Una bambina  in  quei luoghi! E fai la figura di uno sciocco. Non avrei
Teresa d'Austria, seconda moglie del re, aveva  in  quel mentre dato alla luce il principe Luigi conte di
quest'uopo lasciammo la spoglia mortale, ancora insepolta,  in  consegna dei miei cognati, abbracciammo piangendo le
fu il viaggio. Ventisette ore dopo ci trovavamo installate  in  un appartamento ammobigliato di Via Toledo. Ritorno a
la gramaglia onde eravamo avvolte lo gettava nello stupore.  In  questo mentre, affacciatasi pur la madre, comprese egli
nel padre mi aveva colpito il destino. Entrare nell'istante  in  un caffè, strappare una carta dal portafoglio, e mandar a
avessimo sbrigati i nostri affari, e fossimo restituite  in  Reggio, ci avrebbe seguitate, per fare a suo padre
suo padre solamente atto rispettoso richiesto dalla legge,  in  caso che questi insistesse nel suo proponimento di non
del maritaggio richiedevano la presenza di mia madre  in  Napoli. Eravamo già alla metà di novembre, e gli sponsali
pervenutagli, la quale gli intimava di subito ritornare  in  famiglia. Per costringerlo all'ubbidienza, il padre
volta! Quando l'avrei riveduto? - Furono spesi molti giorni  in  ricevere e render visite ai parenti, che subito non avevano
subito non avevano saputo il nostro arrivo. Il più assiduo  in  visitarci era il generale Salluzzi, la cui sorella
Benedettine, una nel monastero di santa Patrizia, e due  in  quello di san Gregorio Armeno, ci si mostravano pur
si mostravano pur affezionate. Erano desse somigliantissime  in  volto al deplorato nostro padre loro fratello, senonchè
poichè tutte tre ottuagenarie. Lasciata avendo la capitale  in  età di sei anni, ed essendo rimasta fino allora assente
non conosceva di persona nessun parente; tutto m'era nuovo  in  Napoli. Una di queste zie, quella appunto della quale io
quella appunto della quale io portava il nome, era badessa  in  san Gregorio Armeno. Più volte intanto scrisse Domenico a
volte intanto scrisse Domenico a mia madre, assicurandola  in  ogni lettera d'aver dato qualche nuovo passo innanzi al
permettere a me di dare risposta alcuna, senza prendere  in  considerazione l'indole sospettosa di Domenico, pigliò la
viveva tuttora la speranza, che quando sarei ritornata  in  Reggio l'affetto dell'amante si sarebbe rinfocolato,
alle otto, fu suonato alla porta. Il domestico non era  in  casa: l'uscio fu aperto da me. Una fantesca, che conobbi
non avrei ricevuto una scossa più formidabile. Proruppi  in  singulti disperati, mi rovesciai bocconi sull'origliere del
canapè, che innaffiai con molte lagrime, indi mi slanciai  in  grembo alla madre, implorando misericordia alle sue
mie palpebre per asciugarmi col fazzoletto le lagrime. Poi,  in  tuono grave, e con parole misurate, che mi risuonano
si alzò bruscamente, svincolandosi dalle mie braccia, ed  in  tuono severo mi disse: "Tuo padre non ha lasciato per te nè
colla destra le inanellate treccie, prese ad esortarmi  in  accenti meno duri, in sensi più conformi alla materna
treccie, prese ad esortarmi in accenti meno duri,  in  sensi più conformi alla materna carità. Disse: il convento
alle procelle del secolo. Trovarsi d'altronde profusi  in  que' ritiri, non soltanto gli spirituali conforti, ma,
contenta mi strinse al seno, e susurrommi all'orecchio  in  tuono affabilmente imperioso di ringraziare le monache del
di cader tramortita. Frattanto le monache accorrevano  in  folla per vedermi, cacciando la testa le une sulle altre, e
di morire piuttosto che entrare per ispontanea volontà  in  un luogo, dove il libro della civiltà prometteva fin dalla
entrata nel convento due giorni dopo le nozze. Ritornata  in  casa, ricusai di prendere alimento alcuno; e fino al giorno
Rispondeva costei, che farmi dimorare due mesi  in  un convento di nobili donzelle, non era al certo volermi
intenzione. La principessa di Forino si offrì di tenermi  in  casa sua per quei due mesi, ed i suoi figli, miei cugini,
gli stretti parenti, ma pure agnati ed amici gareggiarono  in  quella circostanza di compassione e di benevolenza in mio
in quella circostanza di compassione e di benevolenza  in  mio soccorso. Il generale Salluzzi, uomo dotato di non
agonizzante, contristò la funzione.... Funesto presagio  in  una sera di nozze! Al fine sorse l'alba del sabato 4
l'alba del sabato 4 gennaio. Io portava allora i capelli  in  lunghi ricci. Nell'atto d'acconciarmeli in quella foggia
allora i capelli in lunghi ricci. Nell'atto d'acconciarmeli  in  quella foggia consueta, la voce della madre mi fermò. "Che
così, affinchè le monache non ti chiamino vanarella." E  in  così dire, prese il pettine, e di propria mano mi lisciò i
a Toledo mena a San Gregorio Armeno, mi sentii immersa  in  uno stato morale, che partecipava dello stupore e
dalle più care e patetiche rimembranze d'un passato, ch'era  in  procinto di separarsi da me per un tempo non determinato
me per un tempo non determinato con sicurezza: mi tornarono  in  mente gl'innocenti trastulli dell'infanzia, divisi con
mi disse: «Ringrazia Iddio del benefizio di averti condotta  in  luogo di salute!» Non risposi, nè ringraziai. Essendo in me
in luogo di salute!» Non risposi, nè ringraziai. Essendo  in  me ritornata la ragione, per poco smarrita, un'idea trista,
Giulio Sermanni — non capisci che abbiamo finito proprio  in  questo momento e che un boccone di più ci rovinerebbe? - -
momento e che un boccone di più ci rovinerebbe? - - Malanno  in  forma di demonio tentatore! — le schiccherò Montazzi,
del seno. — Non dubitate, vi raggiungiamo più tardi;  in  tanto, divertitevi, e lasciateci prendere in pace, senza
più tardi; in tanto, divertitevi, e lasciateci prendere  in  pace, senza strilli, senza urtoni, questa povera tazza di
Fragni accendendo un avana. - E allora, addio — ripetè  in  fretta, come per concludere, la giovane donna. Così
ed aprì, per andarsene, la porta del gabinetto riservato,  in  cui cenavano bonariamente que' tre amici maschi, desiderosi
del corridoio; poi, appoggiati i gomiti su la tavola,  in  atto confidenziale, scrollò leggermente il capo. - Povera
dieci anni fa era magra, bruna, palliduccia. Abitava  in  una stamberga attigua alla mia, nelle soffitte d'un vecchio
spettacolo d'una confusione di tele, di cartoni, di gessi,  in  mezzo ai quali io badavo a tirar giù alla brava pennellate
e freghi di matita. Ma aveva altro da pensare, poverina!  In  vece, per conto mio, quando udivo il suo passo svelto su'
ancor tutt' assonnata, si scioglieva le trecce guardandosi  in  un pezzo di specchio rotto che s' appoggiava su le
non si destasse la madre, che russava ancora, raggomitolata  in  una specie di canile; poi, aperta la cassetta Contessa
c'incontravamo per le scale. Io scendeva per recarmi  in  Galleria, al Gnocchi, dove s'era formata una combriccola di
al Gnocchi, dove s'era formata una combriccola di glorie  in  erba cui davamo il nome pomposo di cenacolo. C'era un po'
al nostro quinto piano intirizzita dal freddo, e ravvolta  in  uno scialletto a maglia che a pena le copriva le braccia;
sa quanti acquazzoni, con quelle dita che facevan capolino  in  cima ai guanti, tutte rosse per le punture dell'ago e pe'
lampioni. Nel carnevale, si sa, c'era il lavoro a monti  in  magazzino, e non si poteva finir prima. Ma non era mica
di candela di sego infilato nel collo d'una bottiglia posta  in  mezzo alla tavola, cenavano le due donne: la vecchia,
accentuate, con una pezzuola di cotone a fiorami gialli  in  testa, legata sotto il mento, e una a fiorami rossi
coloriva e pareva rianimarsi al caldo della zuppa fumante.  In  un angolo della stanza brillava la nota rossa di qualche
con una medaglia al valor militare: memoria del padre morto  in  guerra: una reliquia. Matilde, mangiando, raccontava il
Matilde, mangiando, raccontava il gran da fare che c'era  in  magazzino. Madama era diventata più stucca, più rigorosa
si metteva a descriver minutamente un abito che avea finito  in  giornata; era d'una signora forestiera, chi diceva una
da' riflessi di raso, di quell'onde di tralci e di merletti  in  cascate d'argento, era il contrasto più forte, l'antitesi
sanno senza imparar l'abbaco! O che forse credevan di stare  in  casa gratis? Quanto a mance, non c'era pericolo che
mai un soldo; po' poi la Matilde doveva guadagnar bene  in  quel gran magazzino... E la degna portinaia concludeva con
perchè non c'era nulla di comune tra di noi; ma di tanto  in  tanto quella sua figura patita ed ingenua mi tornava nella
d'operai carica di bambini che vociavano e piagnucolavano  in  tutte l'ore del giorno e della notte; a segno che una bella
Una sera, al Gnocchi, mentre me ne stavo secondo il solito  in  mezzo al così detto cenacolo, viene una coppia, maschio e
e un po' calvo, con modi riservati, magari freddi, aveva  in  tutta la persona un'eleganza esotica, da gentiluomo russo o
da gentiluomo russo o svedese. M'era ignoto. La femmina,  in  vece, mi ricordava un viso da me conosciuto, ma non mi
velluto color lontra: un vestito da signora autentica. Ma  in  pari tempo erano in lei delle stonature da non isfuggir a
un vestito da signora autentica. Ma in pari tempo erano  in  lei delle stonature da non isfuggir a un occhio pratico di
e s'era ingrassata a furia di mangiar dolci e di girare  in  carrozza. Aveva una stupenda pariglia di sauri e degli
alla nuova stella, una sera, al Manzoni. Per me pure,  in  tanto, era girata la ruota. Le mie tele cominciavano a
Allora sì che fu un vocio da stordire; e Sermanni era già  in  fondo al corridoio quando una donna mezz'ubriaca, con gli
giro di visite per la luna di miele, finivano col fermarsi  in  questa o quella casa di loro gradimento fino alla nascita
tante persone. Gente di ogni età e di ogni sesso si recava  in  visita; sposi in viaggio di nozze, giovani madri col bimbo
di ogni età e di ogni sesso si recava in visita; sposi  in  viaggio di nozze, giovani madri col bimbo al seno,
combinare un buon matrimonio, consigliate dai parenti,  in  un'altra città. I visitatori aggiungevano movimento e
volevano bene. Erano sole e spesso la notte avevano paura  in  quella casa tanto grande e lei era coraggiosa e dava
Atlanta accanto al deposito, le parlò egli pure seriamente  in  questo senso. Lo zio Enrico era un vecchio ed irascibile
opposti come caratteri; e piú tardi erano stati anche  in  disaccordo per il modo in cui ella aveva educato Carlo:
e piú tardi erano stati anche in disaccordo per il modo  in  cui ella aveva educato Carlo: «Fare una femminuccia del
di un assassino. L'offesa si era verificata un giorno  in  cui la signorina Pitty aveva voluto prendere 500 dollari
prendere 500 dollari dal suo patrimonio per investirli  in  una miniera d'oro inesistente. Egli non glielo aveva
metteva a letto per il resto della giornata che trascorreva  in  lagrime e coi sali odorosi. Melania e Carlo, che erano in
in lagrime e coi sali odorosi. Melania e Carlo, che erano  in  ottimi rapporti con lo zio, le avevano piú volte offerto di
dalla zia Pitty, ma fattorie, terreni e anche proprietà  in  città. E le botteghe e i magazzini lungo la linea
E le botteghe e i magazzini lungo la linea ferroviaria  in  prossimità del deposito avevano triplicato il loro valore
al corrente della sua proprietà che lo Zio Enrico mise  in  campo la questione della sua permanenza ad Atlanta. - Wade
che il ragazzo sia allevato dove sono le sue proprietà,  in  modo da imparare ad occuparsene; sicuro, ed anche di quelle
io non sono eterno. Quanto a Zio Pietro, egli non mise  in  dubbio che Rossella sarebbe rimasta. Era inconcepibile per
per lui che il figlio di Carlo dovesse crescere  in  un luogo dove lui, Zio Pietro, non potesse sorvegliarne
meglio il ragazzo che l'aveva fatta moglie, vedova e madre  in  cosí rapida successione. Era facile vedere perché era cosí
state distrutte nella fanciullezza dall'atmosfera femminile  in  cui era stato educato. Era stato attaccatissimo
Giovanni Hamilton sessant'anni prima; ma dall'epoca lontana  in  cui il suo affettuosissimo babbo le aveva dato quel
trotterellavano continuamente, nessuno l'aveva piú chiamata  in  altro modo. Negli anni che seguirono questo secondo
tavola; e discorreva per ore intere sulle faccende altrui  in  maniera infantile e innocua. Non aveva alcuna memoria per i
date e spesso confondeva i personaggi di un dramma accaduto  in  Atlanta con quelli di un dramma accaduto altrove, cosa che
una vecchia bimba tranquilla e vezzeggiata. Melania era,  in  molte cose, simile a sua zia. Aveva la sua timidezza, i
a lei, o almeno soddisfatti. Per questo, vedeva sempre  in  ciascuno il lato migliore e lo notava con bontà. Non vi era
migliore e lo notava con bontà. Non vi era serva stupida  in  cui ella non scoprisse qualche qualità di lealtà o di
lealtà o di affettuosità; non fanciulla brutta e sgradevole  in  cui ella non trovasse grazie di forme o nobiltà di
o nobiltà di carattere; non uomo insignificante o noioso  in  cui ella non vedesse la luce delle sue possibilità
insegnato che cosa fosse l'asprezza della realtà; il luogo  in  cui era giunto all'adolescenza era stato per lui dolce e
un po' all'antica, paragonata a Tara. Per Rossella, mancava  in  essa l'odore di tabacco, di acquavite e di olio di
di Mist' Carlo, erano anche piú severe di quelle di Mammy.  In  questo ambiente Rossella tornò a poco a poco in se stessa;
di Mammy. In questo ambiente Rossella tornò a poco a poco  in  se stessa; e quasi prima di essersene resa conto, il suo
di Carlo facevano del loro meglio per renderla felice. Se  in  questo non riuscivano molto bene, la colpa non era loro,
che credevano la tormentasse. Ricacciavano il loro dolore  in  fondo all'anima per cercare di distrarla. Si preoccupavano
facesse il suo riposino pomeridiano e la sua passeggiata  in  carrozza. Non solo ammiravano infinitamente la sua
non teneva alle carezze; ma i complimenti la mandavano  in  brodo di giuggiole. Nessuno a Tara le aveva mai detto tante
vi era un'incessante rivalità fra chi aspirava a tenerlo  in  grembo. Melania era specialmente tenera con lui. Anche nei
Melania era specialmente tenera con lui. Anche nei momenti  in  cui urlava piú disperatamente, ella lo trovava adorabile e
delle vecchie e la sua fatuità e inconsistenza la irritava  in  sommo grado. Aveva per Melania un'antipatia che andava
parlava di Ashley o leggeva ad alta voce le sue lettere. Ma  in  complesso la vita trascorreva felicemente quanto era
Questo significava quattro mattine della settimana  in  un ospedale opprimente e maleodorante, coi capelli avvolti
un ospedale opprimente e maleodorante, coi capelli avvolti  in  un asciugamano e un pesante grembiale che la copriva dal
odori, le ferite, le nudità; e Rossella trovava strano ciò,  in  quella che sembrava la piú timida e pudibonda delle donne.
una volta, dopo una di quelle operazioni, Rossella la trovò  in  guardaroba che vomitava tranquillamente in un asciugamano.
la trovò in guardaroba che vomitava tranquillamente  in  un asciugamano. Ma finché si trovava dove il ferito poteva
avevano conosciuto Carlo, erano buone e premurose con lei  in  queste riunioni, specialmente Fanny Elsing e Maribella
che il suo cuore era nella tomba di Carlo! Invece era  in  Virginia con Ashley! Ma nonostante queste afflizioni,
mentre Rhett era misteriosamente assente e la città era  in  una frenesia di chiacchiere, di eccitazione, di
recava con lei. Insistette perché uscisse ogni pomeriggio  in  carrozza, per quanto Rossella non amasse esporsi agli
agli sguardi curiosi dei suoi concittadini. E Melania era  in  carrozza con lei. La condusse con sé a far delle visite,
sé a far delle visite, costringendola dolcemente a recarsi  in  salotti nei quali Rossella non andava da un paio d'anni. E
conversazione con l'ospite stupita. Si recavano di buon'ora  in  quei salotti e vi rimanevano finché l'ultima visitatrice se
rifiutare a Melania di accompagnarla. Detestava trovarsi  in  mezzo a gruppi di donne che nel loro intimo si chiedevano
intimo si chiedevano se ella era stata veramente sorpresa  in  flagrante adulterio. E sapeva che nessuna di quelle donne
ricevuta una volta, non potevano certo toglierle il saluto  in  seguito. Era caratteristico il fatto che ben poche persone
al fatto che la signora Wilkes era sempre con Rossella  in  quei giorni. Una donna che aveva i suoi saggi principi si
che aveva i suoi saggi principi si sarebbe forse messa  in  vista in quel modo con una donna colpevole, specialmente
aveva i suoi saggi principi si sarebbe forse messa in vista  in  quel modo con una donna colpevole, specialmente colpevole
scandalizzata. E i pettegolezzi corsero, dividendo la città  in  due campi, e dividendo anche i circoli famigliari a
che Lydia avesse lavato i panni sudici della famiglia  in  pubblico, coinvolgendo Ashley in uno scandalo cosí
sudici della famiglia in pubblico, coinvolgendo Ashley  in  uno scandalo cosí deplorevole. La metà di Atlanta era
parente di Melania e di Lydia. Le ramificazioni di cugini  in  terzo e quarto grado, di parenti d'acquisto erano cosí
erano cosí complicate che nessuno che non fosse nato  in  Georgia avrebbe potuto mai districarle. Era stata sempre
era profonda; e la città assisteva al fatto che cugini  in  quinto e sesto grado si schieravano da una parte o
prova, perché la scissura Lydia-Melania portò il disordine  in  quasi tutte le organizzazioni sociali. I «Figli di Talia»,
fazioni nemiche. Nei giorni di ricevimento le signore erano  in  grave angustia dalle quattro alle sei, per il timore che
dall'affetto dei suoi parenti, sarebbe stata ben felice,  in  questa circostanza, di correre con le lepri e cacciare coi
Sola non poteva certo vivere. Avrebbe dovuto prendere  in  casa un'estranea, oppure chiudere casa e andarsene ad
questioni morali. Quindi Lydia rimase. Ma la sua presenza  in  casa rese zia Pitty centro di un temporale, perché Melania
modo di vivere. Era doloroso e volgare; e Pitty che  in  vita sua non aveva mai preso una decisione, lasciò che le
portavano se non una sacca da viaggio e un po' di viveri  in  un fardelletto. Qua e là servi spaventati portavano bricchi
a Macon. La signora Meade fu disubbidiente per prima volta  in  vita sua e rifiutò di prendere, secondo l'ordine di suo
l'ordine di suo marito, il treno che l'avrebbe portata  in  salvo. Disse che il dottore aveva bisogno di lei; e poi
Disse che il dottore aveva bisogno di lei; e poi Phil era  in  trincea, ed ella voleva esser vicina, in caso... Ma la
e poi Phil era in trincea, ed ella voleva esser vicina,  in  caso... Ma la signora Whiting e molte altre signore del
nervi - disse - erano delicati ed ella non poteva fuggire  in  cantina. Quindi andrebbe a Macon, dalla sua vecchia cugina,
con la zia. A questa proposta Melania cominciò a piangere  in  modo da spezzare il cuore. Quando Zia Pitty corse, a
del suo amore per Ashley? Si era tradita tante volte,  in  quegli ultimi mesi di tormento! Ma Melania non poteva veder
Piuttosto verrai tu a Tara. Alla mamma farà piacere averti  in  casa. - Oh sí! È tanto cara, la tua mamma. Ma la zia
e ci si può aspettare di esser pregati di scendere  in  mezzo ai boschi, se un treno occorre per trasporto di
anche arrivaste bene a Jonesboro, vi sono poi cinque miglia  in  carrozza per arrivare a Tara. Aggiungete che nella Contea
che vi muoviate. Non credo che desideriate di partorire  in  treno o in carrozzino, credo? La franchezza del sanitario
muoviate. Non credo che desideriate di partorire in treno o  in  carrozzino, credo? La franchezza del sanitario costrinse le
E mia moglie abita a due passi. Del resto, con miss Melly  in  quelle condizioni, non credo che riceveranno visite di
e la cuoca. Regalò all'ospedale la carrozza e il cavallo,  in  uno slancio di patriottismo di cui si pentí immediatamente.
E Rossella e Melania rimasero sole con Wade e Prissy  in  una casa che era adesso assai piú tranquilla, malgrado il
una cucchiaiata di farinata, e prendendo la lampada andò  in  cucina. Il fuoco era spento. Trovò mezza pagnotta di pane
da cucina, senza neanche prendersi la pena di metterla  in  un piatto. Era senza sale; ma era troppo affamata per farvi
cucina le sembrò insopportabile; quindi tenendo la pagnotta  in  una mano e la lampada nell'altra, tornò nel vestibolo.
per chiamare, se si sentiva male. Ma l'idea di tornare  in  quella stanza ove aveva trascorso tante ore d'incubo la
voleva piú rivedere quella stanza: neanche se Melania fosse  in  procinto di morire vi rientrerebbe! Posò la lampada sul
Era molto piú fresco, benché la notte fosse sommersa  in  un calore dolce. Sedette sui gradini, nel debole cerchio di
si sforzava di distinguere qualche cosa nell'oscurità,  in  direzione della città, una lieve luce apparve al disopra
una lieve luce apparve al disopra degli alberi e divenne  in  breve piú chiara. Il cielo si colorò di rosso sempre piú
una lunga lingua di fiamma si levò nel buio fondo. Balzò  in  piedi, mentre il cuore ricominciava la sua danza
si facevano sempre piú alte e si allargavano rapidamente  in  un'enorme cortina vermiglia dinanzi ai suoi occhi
un pensiero; tutti le sfuggivano come uccellini spauriti.  In  quella, una tremenda esplosione la fece sobbalzare, piú
e i vetri della finestra si frantumarono, cadendole attorno  in  ischeggie. Fu un inferno di fragore e di fiamme; le
si susseguivano assordanti. Torrenti di scintille salivano  in  alto e ridiscendevano lentamente, pigramente, tra le nubi
irruppe nella stanza e si afferrò al braccio di Rossella  in  una stretta convulsa. - Gli yankees... - gridò Rossella. -
batteva i denti. - Sí, badrona. Finalmente avere trovato.  In  uno spaccio, come tu avere detto... - Non m'importa dove.
cominciare a parlare, soldati aver dato fuoco a una bottega  in  via Decatur e lui avermi preso per mano ed essere corso con
svaniva. Sciocca, come mai non aveva pensato che l'esercito  in  ritirata avrebbe preso ogni veicolo e ogni animale da tiro
un cavallo, Rhett Butler se lo procurerebbe. Un uomo  in  gamba, Rhett. Se la toglieva da quella situazione, gli
che dobbiamo andar via. Non ancora. Ma avvolgi il bimbo  in  un paio di asciugamani pesanti e metti nel baule anche la
la fine del mondo. Ma non si sentí la forza di rientrare  in  quella camera. Corse dentro, a pianterreno, con l'idea di
di Pittypat e la poca argenteria rimasta. Ma quando fu  in  sala da pranzo le mani le tremavano in modo tale che lasciò
Ma quando fu in sala da pranzo le mani le tremavano  in  modo tale che lasciò cadere tre piatti che andarono in
in modo tale che lasciò cadere tre piatti che andarono  in  frantumi. Corse sotto al porticato ad ascoltare e poi di
Corse sotto al porticato ad ascoltare e poi di nuovo  in  sala da pranzo: questa volta lasciò cadere le posate.
Le sembrava che fossero passate delle ore. Finalmente,  in  fondo alla strada, percepí il cigolio di ruote non
trottare il cavallo? Il rumore si avvicinò; ella balzò  in  piedi e chiamò Rhett. Lo vide confusamente discendere da un
Era vestito inappuntabilmente come se si fosse recato  in  società: giacca impeccabile e calzoni di tela bianca,
ferocia repressa, una crudeltà che l'avrebbe spaventata, se  in  quel frangente fosse stata in grado di accorgersene. I suoi
che l'avrebbe spaventata, se in quel frangente fosse stata  in  grado di accorgersene. I suoi occhi neri brillavano
di aver paura! - E finse di essere stupito, sorridendo  in  un modo che le diede il desiderio di buttarlo giú dalla
proprio per sentire le vostre intenzioni. Non si può andare  in  nessuna direzione; gli yankees sono tutt'attorno. Vi è solo
occupato tutta la contea. Nessuno sa dove sono, ma sono  in  quei pressi. Non potete andare a casa vostra! Non potete
- Voglio andare a casa mia! - E la sua voce si spezzò  in  un urlo. - Voglio andare a casa mia! Non potete
con quelle braccia cosí forti per proteggerla! Egli frugò  in  tasca, trasse un fazzoletto, le asciugò gli occhi. -
pericoloso farla muovere... farle fare venticinque miglia  in  quel carrettino sconquassato. Meglio lasciarla con Mrs.
Meglio lasciarla con Mrs. Meade. - I Meade non sono  in  casa. Non posso lasciarla. - E va bene. La porteremo. Dov'è
ditele di prendere il piú piccolo materasso di piume che è  in  casa e metterlo nel carro. Rossella si sentí nuovamente
porta di Melania seguita da Rhett, che teneva il cappello  in  mano. Melania giaceva tranquilla col lenzuolo tirato su
debolmente e fece un gesto verso il piccolo, Rossella prese  in  braccio il piccino e lo avvolse in un panno pesante. Rhett
piccolo, Rossella prese in braccio il piccino e lo avvolse  in  un panno pesante. Rhett si avvicinò al letto. - Cercherò di
stato scomodo portar le armi insieme alla lampada avendo  in  braccio anche il bambino. Erano sempre le idee di Melania,
e per la prima volta pensò che era il bambino di Ashley. E  in  quell'attimo desiderò con tutte le forze che le erano
risalí le scale e Rossella le porse il bambino. Discesero  in  fretta, con la lampada che faceva danzare ombre incerte.
Nel vestibolo Rossella vide un cappello e se lo mise  in  fretta annodando i nastri sotto al mento. Era il cappello
mento. Era il cappello di lutto di Melania, e non le stava  in  testa, ma Rossella non riuscí a ricordarsi dove aveva messo
che Prissy aveva deposto sul materasso e che ora riprese  in  braccio. Il carro era realmente piccolo e le sponde erano
e le sponde erano molto basse. Le ruote erano inclinate  in  dentro e davano l'impressione che al primo movimento si
un'assicella appoggiata sulle due sponde. Rhett prese  in  braccio Rossella e la posò sul sedile. «Che bellezza essere
- Ho dimenticato di chiudere la porta. Rhett scoppiò  in  una risata e frustò il cavallo con le briglie. - Di che
pace fatta avea riaccesa la passione  in  seno ad entrambi. Nel giorno del lunedì passò egli più
gli addii. Era già un'ora dacchè io giaceva tutta agitata  in  letto, senza poter chiudere gli occhi, allorchè udii un
seconda scossa, più forte della prima, ci atterrì. Fuggimmo  in  abito da camera. Mia madre teneva nelle braccia una delle
braccia una delle sue bambine, io afferrava l'altra, che  in  mezzo alla strada consegnava ad una persona di servizio,
consegnava ad una persona di servizio, affine di rassettare  in  fretta il mio scomposto abbigliamento. Lunghissimi erano i
altro addio!" "Ritornerai presto?" "Sì, cara: mi tratterrò  in  Napoli un mese solo." Il tuono fermo di questa promessa era
Napoli un mese solo." Il tuono fermo di questa promessa era  in  contrasto col suolo, che tuttavia oscillava sotto l'impulso
e lo salutò; egli l'accolse garbatamente, ed entrò seco lui  in  discorso per quasi un'ora, durante la quale le scosse di
Costei lo chiamò. "È egli vero, signor Domenico, che siete  in  procinto di partire?" "Fra mezz'ora m'imbarcherò. Parto per
dall'oroscopo segnata nel mezzo di quella spaventosa notte,  in  cui lo squilibrio degli elementi minacciò di distruggere
compensi, di che sono rattemprate quelle mestizie. D'allora  in  poi ogni gioia si tace, il cielo s'imbruna d'ogni intorno,
lachrymae! Per la paura de' terremoti, non potemmo tornare  in  casa, che la mattina del sesto giorno; non già perchè
o di più figli, hanno pure l'imprudenza amara di farne  in  famiglia incauta mostra. Mia madre (aggravo con dolore la
me ne convincessi per novelle ed evidenti prove. Mio padre,  in  compenso, suppliva alla scarsezza dell'affetto materno,
questo vi duole? Ecco levati i nastri dalla mia chioma!" E  in  così dire, deposi la pettinatura sopra la sedia. Chiamai
disse alla moglie sentirsi gravemente ammalato dal mezzodì  in  poi, e che credeva le sue sofferenze sintomi di vicina
"Sai che ho ricevuto i sacramenti?" "Lo so." "Mi sento  in  pace coll'anima," ripigliò. "Solo una cosa mi fa morire
e ad ogni passo! L'indomani egli era prossimo all'agonia.  In  un intervallo di lucidità chiamò mia madre a sè, e le disse
un intervallo di lucidità chiamò mia madre a sè, e le disse  in  accenti male articolati: "Teresa, conduci altrove queste
d'aver avuto uno sposo che possa proteggerle e soccorrerle.  In  questi estremi momenti debbo pensare alla divina
e de' sentimenti che l'avevan consacrata a Dio! Rivolta  in  disparte, per non farsi vedere, si faceva ogni momento de'
fierezza; il suo corpo carnoso, ma snello, modellavasi come  in  un guanto nel bruno abito d'amazzone, o s'avvolgeva tra
s'avvolgeva tra stoffe vaporose, scintillanti di gioielli,  in  una regale acconciatura da festa. È vero che in realtà la
gioielli, in una regale acconciatura da festa. È vero che  in  realtà la seducente forma muliebre, ritratta con le piu
camera ingombra di medicinali e di perfidi miasmi; ma  in  tanto la monaca sentiva quegli occhi d'una tinta ignota
sentiva quegli occhi d'una tinta ignota frugar lì dentro  in  ogni angolo, veder tutto, vegliar lui, accarezzarlo...
nascosta dov'ella pregava e sognava, dovunque; ma, più che  in  ogni altro luogo, a quel capezzale, la bella figura
significare, per le persone assistenti un malato grave, che  in  vece non c'è proprio più nè speranza, nè fiato. Il paziente
su la guancia, e andava giù a bagnar il cuscino. Ritta  in  mezzo alla camera, con le mani giunte e le dita
una voce incolta, ma penetrante, di donna canticchiava  in  un casamento vicino una nannananna con note lente e tenute.
signora Carmela, a prendere una grande tinozza di zinco,  in  disuso da un pezzo, e la trascinarono nella stanza del
al camino, que' due cominciarono un rapido andirivieni  in  punta de' piedi, per trasportare dalla cucina alla camera
l'acqua fresca che bisognava aggiungere all'acqua bollente,  in  secchie, in brocche, in pentole, in quanti recipienti,
che bisognava aggiungere all'acqua bollente, in secchie,  in  brocche, in pentole, in quanti recipienti, anche più
aggiungere all'acqua bollente, in secchie, in brocche,  in  pentole, in quanti recipienti, anche più piccoli, venivan
all'acqua bollente, in secchie, in brocche, in pentole,  in  quanti recipienti, anche più piccoli, venivan loro sotto le
un «sì» più debole d'un respiro gli alitò su la bocca....  In  tanto, la febbre era scemata come per incantesimo, e anche
altra ricetta, che l'ordinanza corse subito a spedire  in  farmacia, sentenziò: — L'avevo detto... Fin che c'è fIato
mai come era uscita dall'ufficio. Ma uscí immediatamente,  in  fretta, per ordine di Ashley, lasciandolo in cupa
in fretta, per ordine di Ashley, lasciandolo  in  cupa conversazione con Baldo nella piccola stanza; Lydia e
La vergogna e il terrore la spingevano a tornare a casa  in  gran fretta; nel suo spirito Baldo, con la sua barba da
al pensiero di lei, mentre saliva le scale per recarsi  in  camera sua. Melania saprebbe l'accaduto. Lydia aveva detto
E la signora Elsing parlerebbe essa pure, anche se  in  realtà non aveva visto nulla, perché era dietro a Lydia e a
di notte, la gente direbbe che Rossella era stata colta  in  flagrante adulterio. Ed era stata una cosa cosí dolce, cosí
pensò con ira: «Se fossimo stati sorpresi quando venne  in  licenza a Natale e io lo baciai per salutarlo... o nel
pregai di fuggire con me... oh, se fossimo stati sorpresi  in  uno dei momenti in cui eravamo realmente colpevoli...! Ma
con me... oh, se fossimo stati sorpresi in uno dei momenti  in  cui eravamo realmente colpevoli...! Ma ora! Ora che ero tra
fra loro un difensore. E i nuovi amici, che sopportavano  in  silenzio le sue insolenze, sarebbero ben felici di potersi
una persona perbene come Ashley Wilkes fosse immischiato  in  una faccenda cosí sudicia. Come sempre, avrebbero dato
Come sempre, avrebbero dato tutta la colpa alla donna. E  in  questo caso avrebbero ragione. Era stata lei che era andata
spaurita e abbattuta per cercare di comprendere. Ma scoppiò  in  lagrime pensando agli occhi di Melania nel momento in cui
in lagrime pensando agli occhi di Melania nel momento  in  cui Lydia le direbbe che aveva sorpreso Ashley che
morrà di vergogna e mi odierà perché l'ho trascinato  in  questo impiccio.» A un tratto le sue lagrime cessarono
Se almeno potesse chiudersi a chiave e rimanere per sempre  in  quella stanza tranquilla senza vedere mai piú nessuno,
piede nella sua camera; altrimenti, se egli l'avesse veduta  in  questo momento, avrebbe letto nel suo volto che qualche
fu illuminata. Egli si avvicinò al letto e la guardò. Era  in  abito da sera. - Alzati. - La sua voce era sempre senza
a sedere, stringendosi attorno le coperte, scrutandolo  in  viso. Era cupo e impassibile. - Non voglio venire, Rhett.
- Se non ti fai veder stasera, non potrai piú mostrarti  in  giro in questa città finché vivi. E se io posso sopportare
non ti fai veder stasera, non potrai piú mostrarti in giro  in  questa città finché vivi. E se io posso sopportare di avere
una codarda. Verrai stasera, anche se tutti da Alex Stephen  in  giú, ti negheranno il saluto, e la signora Wilkes ti
anche di dir male di suo fratello pur di farmi apparire  in  cattiva luce. Se mi lasci spiegare... («Madre di Dio» pensò
anche peggiore? Svelta, méttiti il busto. Ella si tolse  in  fretta lo scialle e rimase rigida dinanzi a lui. Forse, se
dal suo volto. Era tanto tempo che non la vedeva  in  camicia! Ma non la guardò. Era dinanzi all'armadio,
- Ti fa male, eh? Rise brevemente ed ella non lo vide  in  volto. - Peccato che questo cordone non sia attorno al tuo
attorno al tuo collo. La casa di Melania brillava di luce  in  tutte le stanze; ed essi udirono la musica fin dalla
«Non posso entrare, non posso» pensò Rossella seduta  in  carrozza, stringendo convulsamente il fazzoletto
avesse letto nel pensiero, Rhett le strinse il braccio come  in  una morsa. - Non ho mai saputo che un'irlandese fosse vile.
e Rhett si inchinava a destra e a sinistra col cappello  in  mano. La sua voce era fredda e gentile. La musica
 IN  un freddo pomeriggio del gennaio 1866, Rossella sedeva
perché era sicura che la zia non avrebbe letto più  in  là delle prime righe, e avrebbe tornato a scrivere dicendo:
per stropicciarle e per sprofondare meglio i piedi  in  un pezzo di vecchia coperta in cui li aveva avvolti. Le
sprofondare meglio i piedi in un pezzo di vecchia coperta  in  cui li aveva avvolti. Le suole dei suoi scarpini,
della gamba di legno di Will, che doveva essere tornato  in  quel momento da Jonesboro ove si era recato a far ferrare
vi fosse qualcosa che non andava bene. - Ho dieci dollari  in  oro - rispose. - L'ultimo denaro del soldato yankee. -
tutti i loro averi e i loro documenti erano contenuti  in  un carpet-bag, cioè sacca da viaggio: le vecchie sacche
di cotone. Avendo avuto sentore di questo, sono andato  in  giro per i caffè a raccogliere le chiacchiere; e sono
straordinarie. Ora, tutti sanno benissimo che voi non siete  in  grado di pagarle. Non sono riuscito a sapere chi è il
muoveva quasi mai dalla piantagione. E nella stessa maniera  in  cui in altri tempi aveva ascoltato senza porvi mente i
quasi mai dalla piantagione. E nella stessa maniera in cui  in  altri tempi aveva ascoltato senza porvi mente i discorsi di
Stati del Sud come avvoltoi portando tutti i loro averi  in  una borsetta. Ella aveva anche fatto qualche spiacevole
diventando insolenti. Ciò le sembrava incredibile perché  in  vita sua non aveva mai visto un negro ribelle. Ma vi erano
che il Nord non volesse permettere al Sud di rimettersi  in  piedi; ma ella pensava che gli uomini cercavano sempre
aspettavano un'opportunità per rimettere i negri  in  schiavitú; e che l'unica speranza per i negri di sfuggire a
continuamente ai negri che essi valevano quanto i bianchi  in  tutto e per tutto; che ben presto sarebbero permessi i
le proprietà dei loro antichi padroni verrebbero ripartite  in  modo che ogni negro ricevesse quaranta jugeri e un mulo.
fantasiose di crudeltà perpetrate dai bianchi; sicché  in  questa regione che era sempre stata conosciuta per le
resto. Wilkerson e Hilton avevano il diritto d'intervenire  in  qualsiasi contratto di compra o di vendita, e potevano
allora... bisognerà che mettiamo assieme trecento dollari  in  qualche modo! - Sí, signora... e anche un arcobaleno, una
una luna e un sole. - Ma Will! Non possono vendere Tara!  In  che modo... Gli occhi chiari di lui espressero piú odio e
può votare; e scommetto che qui vi erano piú colonnelli che  in  qualsiasi altro Stato della Confederazione. E sono esclusi
di ciò che era accaduto a una donna bianca che viveva sola  in  una fattoria isolata presso Lovejoy apparve ad entrambi...
per comprare un po' di carne. Se voi avete dieci dollari  in  oro, giuro che è piú di quanto abbia qualunque altro dei
qualunque altro dei vostri vicini. Rimasero nuovamente  in  silenzio e Rossella ebbe l'impressione di urtare contro un
muro di pietra. E questo le era accaduto tante altre volte  in  quest'ultimo periodo. - Che dobbiamo fare, miss Rossella? -
fare, miss Rossella? - Non lo so - rispose cupamente. E  in  quel momento le parve che non glie ne importasse nulla. Si
di lei il suo sguardo dolce ed ella sentí, come nel giorno  in  cui era giunto Ashley, che egli sapeva tutto. - È nell'orto
non aveva mai avuto modo di scambiare una parola con lui  in  particolare. C'era sempre la famiglia intorno; sempre
della sua presenza. La vista di quel gesto aveva rianimato  in  Rossella tutta la gelosia che era rimasta sopita durante i
tutta la gelosia che era rimasta sopita durante i mesi  in  cui aveva ritenuto che Ashley fosse morto. Ora era decisa a
ingresso del liberatore. Già i primi albori avevano trovato  in  piedi tutta Napoli. Le principali vie della città stipate
i terrazzi, perfino i tetti, gremiti di spettatori.  In  Toledo, non si passava; non pur una casa che non fosse
a strignere la destra al Generale. Questa vaghezza pose  in  pericolo la mia vita. Saputo l'itinerario, volli appostarmi
fu soddisfatta più tardi nella piazza della cattedrale,  in  mezzo alle assordanti acclamazioni del popolo, all'ombra di
il suo sguardo, dominatore, conservava l'ingenito lampo  in  tutta la sua forza: quell'occhio, superiore a' turbamenti
superiore a' turbamenti de' sensi, sembrava fiso  in  quel momento sui bastioni di Mantova. I prodi della Grecia
moderni ebbero statue; ma nessun eroe antico o moderno ebbe  in  vita tanti baci cordiali dal popolo quanti Garibaldi n'ebbe
vita tanti baci cordiali dal popolo quanti Garibaldi n'ebbe  in  un solo giorno. E delle mie proprie sensazioni che dirò io?
Il dramma è giunto al termine: la mia storia finisce  in  questo giorno, che per l'Italia è giorno di nuova
di Roma, una città Italia. Perciò se qualcuno da allora  in  poi mi ha chiamato per abitudine Suora o Canonichessa, io
cittadina che provocò e promosse il Plebiscito delle donne  in  Napoli. Se però non sono amica della sottana nera, non
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  In  questo tempo mi avvenne di far conoscenza con un uomo di
con un uomo di mezza età, i cui sentimenti elevati,  in  armonia colla fermezza del carattere, si cattivarono il mio
a cui rispondo con uguale amore, mi trovo nello stato  in  che Iddio pose la donna fin dalla settimana della Genesi.
stabilimenti ecclesiastici, esistenti nella nostra penisola  in  generale, ed in Napoli particolarmente. Troppo strettamente
esistenti nella nostra penisola in generale, ed  in  Napoli particolarmente. Troppo strettamente alle mie
condizioni del clero regolare e secolare, tanto all'epoca  in  cui mi toccò soggiacere alla sua pressione, come pur dopo
de' limiti di questo scritto, non mi avventurerò di certo  in  critiche considerazioni sullo stato passato e presente del
considerazioni sullo stato passato e presente del clero  in  Italia. Mio intendimento essendo soltanto quello di far
Mio intendimento essendo soltanto quello di far vedere  in  una rapida prospettiva; le spaventose proporzioni del morbo
despotismo, pure non mancò di penetrare poco o molto anche  in  questa contrada. Ma, malgrado le tacite rivoluzioni di
ordini, e la fusione di più stabilimenti ecclesiastici  in  un solo: malgrado l'operosa sollecitudine con che
che nell'ex-regno Borbonico, moltissimi monasteri (200  in  circa nella sola penisola meridionale); malgrado i più
la proporzione per i monasteri de' diversi ordini, siccome  in  un quadro comparativo nota uno de' più accreditati organi
nota uno de' più accreditati organi della stampa francese.  In  Francia, a' tempi or ora accennati, eranvi 1,081 abbazie,
il doppio numero de' conventi, che nel 1789 esistevano  in  Francia, paese notabilmente più grande e più popolato.
professe, 4,474 fratelli conversi e 7,671 converse;  in  tutto 45,843 religiosi, ovvero la popolazione intera d'uno
Stato inferiore della Confederazione germanica. Ponendo  in  confronto, continua a dire il Débats, i beni del clero in
in confronto, continua a dire il Débats, i beni del clero  in  Francia nel 1789 e quelli del clero in Italia nel 1864,
i beni del clero in Francia nel 1789 e quelli del clero  in  Italia nel 1864, troviamo che in Italia, tanto le
1789 e quelli del clero in Italia nel 1864, troviamo che  in  Italia, tanto le corporazioni, quanto i vescovadi, le
officialmente ad italiane lire 75,266,216, mentre il clero  in  Francia percepiva allora 133 milioni di sola decima, e le
stimati un miliardo e cento milioni. I beni del clero  in  Italia elevansi a quasi due miliardi, ossia un decimo meno
Giornale officiale di Napoli. Il clero secolare e regolare  in  tutta l'Italia ammontava nel 1857-58 a 189,800 membri, cioè
a 816. A questa cifra di 189,800 eccleslastici, dimoranti  in  Italia, volendo ora aggiungere gli altri della stessa
di città, si avrà a numero tondo la totalità di 200,000  in  circa, il che risponde ad un ecclesiastico sopra 46 uomini
3027 ----- 3211 Il numero delle parrocchie  in  Napoli somma a 50; quello delle chiese è di 257; delle
delle Congreghe di spirito 8, e delle cappelle serali 57.  In  quanto poi al clero regolare di Napoli, siami lecito
Osservanti. . {Maria la Nuova. . . . . 2 197 7 233 7 {  in  San Severio Maggiore 36 Agostiniani calzi a Sant' Agostino
. . . . 1 15 7 15 7 Chierici Reg. {a Santa Maria  in  Portico 2 19 6 30 6 Semplici . . {a Santa Brigida . . . . .
come all'epoca della mia entrata nel monastero eranvi  in  Napoli persone, per voto religioso all'inerzia e al
per voto religioso all'inerzia e al celibato dedicate, od  in  via di dedicarsi 6720 incirca, le quali ripartivansi nelle
quale micidiale calamità ha mai decimato un popolo  in  proporzioni tanto incalzanti, e con siffatta permanente
gli occhi fissi su 'l medesimo cristallo della finestra,  in  somma tale e quale come t'ho lasciato stamattina alle
preso? Forse... ti dà fastidio la mia compagnia, e resti  in  casa per evitarla?... Se così fosse.... - Bencini! — lo
tutti i precedenti. - Su via, spiegati, o mi farai andare  in  bestia! - Bencini! — disse ancora Sampieri col tono di chi
vecchio matto da legare, se certe corbellerie mi saltassero  in  testa: certe corbellerie che del resto — soggiunse in tono
in testa: certe corbellerie che del resto — soggiunse  in  tono più grave — a te meno che mai possono venire, perchè,
un segreto di Stato; pur che amore non ci abbia.... -  In  questo caso posso risparmiarti la noia — interruppe il
noia — interruppe il conte un po' stizzito. L'avvocato che  in  tanto s'era messo a passeggiar su e giù per la sala,
— se tu avessi un briciolo di cuore, me lo dimostreresti  in  quest'occasione! - Sì, carissimo, to lo dimostrerei se; Dio
confesso sinceramente che non mi sento capace a stemperarmi  in  lacrime perchè un vecchio collezionista di flauti
fresca età di sessant'anni, e di più, per la prima volta  in  vita sua! Questa è carina da vero, e non me l'aspettavo. Ma
se non eri tu, non avrei mai messo piede nè a Napoli, nè  in  questa fatale pensione! - Sì che è proprio una urì di
evangelici... e.... - Stupido! - l'interruppe il conte  in  tono di supremo disgusto. - Dunque, non è lei? E allora
incantato con le romanze slave che la ci bela tutte le sere  in  un trillo continuato quanto stonato. È lei, eh? Sampieri
— e tu macchineresti di portar la discordia e il disonore  in  quella coppia di pacifici olandesi de' quali ora non
olandesi de' quali ora non ricordo più il nome — un nome  in  ick o in ock — che mangiano silenziosamente e
de' quali ora non ricordo più il nome — un nome in ick o  in  ock — che mangiano silenziosamente e formidabilmente
Smetti, per carità! Quella non è roba alla quale io tiri. -  In  questo caso non si sbaglia: sfido io, non c'è ora altre
come bestemmiando, il buon Sampieri, questa volta  in  collera per da vero. — Non c'è altre donne nella casa? E
anni. Io... io ne ho certo parecchi di più, ma ho anche  in  compenso un bravo milioncino e mezzo che mi ringiovanisce
parlare con la madre di un certo Toto.... E lo nominava  in  un tono.... — Nominava me, povero angelo! — esclamò il
— Che forse io non mi chiamo Antonio... Tonino? Lo diceva  in  napoletano, ecco. Ora — seguitava ragionando - se
cominciar l'assedio... spirituale? Il conte volse gli occhi  in  torno per assicurarsi ch'erano proprio soli, poi confessò
Lei sola? A te Paoli non piace, capisco, perchè scrive  in  barbarico, ma non si tratta di ciò; l'autore è il preferito
fra le pagine, alla scena — un po' ardita, se vogliamo —  in  cui l'eroina si leva in presenza dell'amante, lì seduto su
— un po' ardita, se vogliamo — in cui l'eroina si leva  in  presenza dell'amante, lì seduto su 'l tappeto, certe
mia Emma. Non ti pare un pensiero delicato farle pervenire  in  questo modo quel romanzo che certo ella desiderava? Con
sarebbe durata dell'altro se il leggiadro lupus  in  fabula non avesse spalancata proprio in quel momento la
il leggiadro lupus in fabula non avesse spalancata proprio  in  quel momento la porta del salone. Emma Alford era una
da un pettine di tartaruga bionda, senz'alcun artifizio, ma  in  una foggia grecamente elegante, e dietro il collo gliene
espansivo, loquace; ora dice sì e no quattro parole.... Ma  in  vece dà certi sguardi paurosi! lersera mamma e il capitano
rapidamente il fazzolettino su la bocca). - De malo  in  peius... — badava a pensare il Bencini; pure non volendo
un gran brav'uomo co' nipoti. Allora l'amico, che  in  qualche modo voleva entrare in argomento, dichiarò alla
nipoti. Allora l'amico, che in qualche modo voleva entrare  in  argomento, dichiarò alla signorina, che il conte Sampieri,
di delicatezza, di delicatezza muta.... Oh, se sapesse....  In  quel punto il conte Sampieri rientrò nel salone,
della scena della dichiarazione e del nodo celeste proprio  in  quel punto.... - Molte cose. - Dunque vedi, Bencini mio,
tavola rotonda principiò il suo gaio squillo per l'appunto  in  quell'istante; e mentre il Bencini, determinato a salvar a
del giogo e della persecuzione de' loro simili, trovano  in  sè stesse il riposo e il cielo....! Ma, appunto per questo,
Quanto di positivo sto per registrare qui appresso  in  proposito, non ne sarà che l'umile, ma verace commentario.
od al coperto dell'invidia e delle pubbliche imposte godere  in  pace imperturbabile le sostanze proprie e quelle d'altrui.
festivi portano sospese al fianco delle corone incastonate  in  argento, e sovente dorate. È ben vero, del resto, che
Non possono tener oggetti di lusso sopra i comò; ma  in  un armadio a muro tengono riposto prezioso vasellame, e la
dove tutte separatamente conservano il loro numerario.  In  quanto al vitto, l'astinenza loro non la cede neppur a san
fanno a gara di renderla più splendida, contraendo debiti  in  mancanza di denaro, o sciupando il loro avere in oblazioni
debiti in mancanza di denaro, o sciupando il loro avere  in  oblazioni ai preti, in mancie si monaci, in complimenti a'
di denaro, o sciupando il loro avere in oblazioni ai preti,  in  mancie si monaci, in complimenti a' chierici che uffiziano
il loro avere in oblazioni ai preti, in mancie si monaci,  in  complimenti a' chierici che uffiziano in chiesa e servono
mancie si monaci, in complimenti a' chierici che uffiziano  in  chiesa e servono le messe. Usano lo stesso all'occasione
veduto ancora le funzioni della Settimana Santa, non avendo  in  quella ricorrenza avuto giammai libero un momento per
giammai libero un momento per entrare nel coro e guardare  in  chiesa. Un monaco, che in sul venir della Pasqua faceva il
per entrare nel coro e guardare in chiesa. Un monaco, che  in  sul venir della Pasqua faceva il quaresimale condito di
e di facondia, vide l'uditorio suo scemare di giorno  in  giorno, e finì col restate in chiesa poco men che solo. Le
suo scemare di giorno in giorno, e finì col restate  in  chiesa poco men che solo. Le monache erano ocoupate a
Sul proposito del disamoramento alla famiglia, mi tornano  in  mente delle anomalie, di cui piacemi addurne qualcuna. Due
è ammazzato." E narrò il fatto. Si guardarono un momento  in  volto le due sorelle: sollevarono gli sguardi al cielo,
disse questa. "Camilla!" sclamò l'altra. "Iddio l'abbia  in  gloria! L'ampolla scorre: terminiamo la meditazione!" Non
giunse per lettera l'annunzio della morte di sua sorella;  in  quel momento suonava la campana del refettorio. "Non
prima di avere formalmente promesso che avrebbero d'allora  in  poi ripudiato il cognome paterno ed adottato quello della
"E l'arma vostra quante e quante brutture non porta  in  fronte!" Ve n'erano di quelle che, allorquando l'assar
l'assar doveva una processione, reclamavano il primato  in  tutto, financo sui belvederi: al loro arrivo le altre
menavano. Gli mandarono a dire, che non dovesse trattare  in  quella guisa le figlie di principi, duchi, conti, baroni
ancora dove si fa baciare, a guisa di papa, la pantofola.  In  quanto all'ignoranza di coteste badesse, con quali colori
dell'ingenuità con cui ne menano vanto. Una di esse, nata  in  Napoli e non mai allontanatasi dai contorni di questa
Spiata a mia insaputa, fui dalla superiora stessa côlta  in  flagrante col libro in mano. "Che state leggendo di buono,
fui dalla superiora stessa côlta in flagrante col libro  in  mano. "Che state leggendo di buono, figlia mia? Lasciatemi
ed ecclesiastici napoletani testarono ab antico  in  favor di San Gregorio Armeno de' legati per uso di
le spese della festa, ma eziandio un sontuoso banchetto  in  casa sua per 24 persone, apportatogli dalla carrozza in
in casa sua per 24 persone, apportatogli dalla carrozza  in  livree di gala, che la monaca chiese in prestito dalla
dalla carrozza in livree di gala, che la monaca chiese  in  prestito dalla propria famiglia. La badessa approvava tali
"Io pure ho fatto lo stesso; scapriccitevi, povere ragazze!  in  fede mia, si è fatto sempre cosi." Per altro inculcava loro
cosi." Per altro inculcava loro fra' denti di non fare  in  mia presenza ostentazione di quelle stoltezze: al che
acconciare magnificamente una parte del coro per eseguirvi,  in  memoria del fatto evangelico, la funzione della lavanda dei
la scena. Dirò scena, o commedia? Duolmi di adoperare  in  divini argomenti la seconda denominazione. Ma che cosa
del vedere un Gesù Cristo perfettamente liscio e sbarbato  in  volto, con veste e forme femminili, nell'atto di lavare i
femminili, nell'atto di lavare i piedi a dodici apostole  in  sottanino ed in calzette di seta? Scommetto che se i
di lavare i piedi a dodici apostole in sottanino ed  in  calzette di seta? Scommetto che se i Mormoni dell'America,
a penetrare che la Chiesa romana suole trasformare  in  tal modo il Figlio di Dio, non esiterebbero un istante di
non esiterebbero un istante di ritornare a braccia aperte  in  seno al cattolicismo. I quattro chierici morivano dalla
decorsi otto anni, dacchè io era entrata nel chiostro; ed  in  questo intervallo non avevano giammai scorta in me la
ed in questo intervallo non avevano giammai scorta  in  me la benchè minima inclinazione per un prete, per un
la ruvida lana tuttavia batteva..... Una volta era desso  in  procinto di rinfiammarsi (non per un religioso) chiesi
dell'affetto, innanzi che la ragione se ne fosse accorta.  In  grazia del mio ufficio d'infermiera lo vedeva spesso:
era l'incarico che più degli altri metteva la monaca  in  contatto coi preti. Opinarono allora parecchie suore che
coll'amarne qualcuno; altre, più svelte, si strinsero  in  congiura per farmi cadere. La sagrestana mia predecessora,
Da che lo desumono?" "Dalla premura con che ti chiama  in  preferenza degli altri chierici; dalla fiducia che ti
di battesimo, glielo fecero, non so per qual mezzo, venire  in  mano. In pari tempo m'involarono un tenue oggetto di
glielo fecero, non so per qual mezzo, venire in mano.  In  pari tempo m'involarono un tenue oggetto di biancheria, e
pari tempo m'involarono un tenue oggetto di biancheria, e  in  nome mio glielo presentarono. La testa del povero giovine
qui dentro la mia riputazione a livello della loro? Rientra  in  te stesso, raffrena gli stolti desiderii, e bada d'ora
la fossa. Ascolta il mio consiglio: cercati la sussistenza  in  altra chiesa, e portami al più presto la tua rinunzia." Il
che durò appena 10 minuti, e finì pel chierico  in  uno scoppio di pianto, venne interrotto dall'arrivo del
alla pietà. Recatami dalla badessa, la pregai a nominare  in  vece mia un'altra sagrestana, dopo l'infermità non
mia un'altra sagrestana, dopo l'infermità non sentendomi io  in  forze da sostenere i pesi di quell'uffizio. - Costei
a spontaneo scioglimento. Un giorno, mentre io cantava  in  coro, il chierico innamorato svenne in chiesa per la
mentre io cantava in coro, il chierico innamorato svenne  in  chiesa per la commozione. La chiesa era affollata: nacque
è stupido!" Poi soggiungevano: "La santa Messa è mutata  in  commedia.... queste scene fanno vergogna al convento." Di
Di lì a non molto trovai il chierico che si struggeva  in  pianto. "Siamo congedati tutti quattro noi chierici," mi
io. "Me ne duole cordialmente, ma la tua situazione  in  questo luogo era divenuta insopportabile." Gli abitanti
il complessivo congedo di tutti quattro i chierici?  In  altre parole, vi riserbereste forse in petto il disegno di
quattro i chierici? In altre parole, vi riserbereste forse  in  petto il disegno di richiamare fra poco tre di loro, per
una porta, io uscirei subito da quell'altra!" Ci separammo  in  pace. Ma la povera donna era più di parole che di fatti.

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