fenomenologica di quel processo, dall’origine al suo compimento. Denominammo queste due fasi costituzione d’oggetto e formulazione d’immagine.
Pagina 102
per ciò non più un’immagine ma un segno. Ripetiamo che queste due ipotesi, se non sembrasse, ove si parla di storia, di lasciarsi andare ad un gioco
Pagina 103
’immagine — ma in questo senso quasi non esiste, o solo per schematici accenni9 — e la storia come intenzionalità proiettate nell’architettura, atraverso le
Pagina 112
questo insieme urbanistico possa presentarsi come oggetto costituito piuttosto che come immagine già formulata. In secondo luogo, sia l’oggetto
Pagina 117
, dall'immagine formulata all’oggetto costituito; il neo-dada prima e la pop-art poi, rispondono ad una stessa richiesta; la differenza unica fra le due essendo
Pagina 128
decorativo o ludico. Di fronte quindi alla massificazione, che segna il punto di caduta della nostra civiltà, non offrono un riscatto, ma come l’immagine
Pagina 129
’esistente in atto al momento di oggettualizzarsi ma il manichino dell’esistenza. Di qui il moto di assorbimento (più che di integrazione) dell’immagine riceve
Pagina 131
evento conseguente al fatto che lo sviluppo a una scala di massa dei veicoli di comunicazione basati sulla riproduzione meccanica dell’immagine ‘ naturale
Pagina 133
. Così la ritroviamo alla fine del Settecento, quando si comincia a cercare di fissare meccanicamente l’immagine che altrimenti il pittore o lo
Pagina 141
formulazione di immagine. Il fatto di partecipare con la pittura alla prima fase non confina per altro la fotografia a un semplice verbale ottico; in
Pagina 143
si considera e si concede senz’altro, che l’occhio della camera è l’occhio di chi fa la fotografia e vi inquadra la presa d’immagine che ricava dalla
Pagina 143
la messa in posa del modello del pittore e del fotografo e la successiva presa d’immagine dell’uno e dell’altro. Nel caso del ritratto sembra assurdo
Pagina 146
sarà l'immagine di quel modello esterno. Si scopre quindi che da questa rata ma non consumata interiorizzazione, con la quale si giunge ad agire solo
Pagina 147
. Non nella pittura come travaglio creativo (come ad esempio sono i disegni che lasciano in vista le varie fasi d’elaborazione dell’immagine) ma come
Pagina 148
tale lo fissa senza potere intervenire oltre. L’artista attuale non si parte da un oggetto, ma crea un’immagine che si comporti come un oggetto
Pagina 149
solo con la formulazione d’immagine.
Pagina 15
periodi di obnubilamento, nei quali la fotografia vuole non tanto soppiantare quanto divenire pittura, sia sfocando l’immagine per ottenere un «flou
Pagina 150
allo spettatore, è l’immagine proiettata che esprime la vicenda, sia questa strumentalmente ridotta a fasi intervallate di racconto e dramma o
Pagina 151
: tiraggio negativo, solarizzazione, montaggio, immagine senza camera, microfotografia. La tara d’origine di questo genere di fotografia sta nel
Pagina 151
A questa constatazione sembra tuttavia opporsi l’analisi che Barthes 6 ha fatto dell’immagine fotografica, come fotografia, e dell’immagine
Pagina 152
come presa d’immagine e della fotografia come restituzione di un’immagine in movimento nella sua durata temporale; e cioè la differenziazione fra
Pagina 153
reportage nei coscienti fotografi, così si è configurato anche il cinema migliore, per quanto riguarda la resa dell’immagine fotografica. In cui, come nella
Pagina 154
è che, per far questo, non si è cercato di influire sull’oggetto stesso o sulla presa d’immagine, come nel cinema espressionista, ma, lasciando la
Pagina 155
Nell’autore l’atto simbolico della costituzione di oggetto si esaudiva e si esauriva nella formulazione d’immagine, ma nel ricevente le eventuali
Pagina 16
più riavvicinate. Il problema si può porre subito con la necessità di distinguere se l’adeguazione dell’immagine all’oggetto deriva da sottrazione, da
Pagina 160
In primo luogo allora il problema si pone come necessità di distinguere se l’adeguazione dell’immagine all’oggetto deriva da sottrazione
Pagina 162
oggetto familiare, per cui si sovrappone una immagine stereotipa all’aspetto che effettivamente l’oggetto presenta. Tutto questo, anche se detto in
Pagina 163
, è la spazialità stessa dell’immagine, e questa, sia a tutto tondo o a bassorilievo, o a bassorilievo finto, non cambia i termini del problema spaziala
Pagina 164
oggetto. In realtà non c’è nulla di meno esistenzializzato di un ritratto di Van Eyck o di Van der Weyden: ma nel microcosmo dell’immagine c’è una folla d
Pagina 165
Comunque il caso della pittura fiamminga può considerarsi l’eccezione più rilevante di un arricchimento semantico dell’immagine ottenuto nel momento
Pagina 166
’oggetto fiammingo si dissolverà, l’amore per il particolare sopravvivrà come apporto successivo, ingioiellamento da fermo dell'immagine; e Bruegel dovrà
Pagina 166
carcassa vuota del naviglio del Coup de dés, e cioè sarebbe stata una nuova ipostasi della stessa immagine-matrice della conchiglia vuota, simbolo della
Pagina 173
psicologico finirà per trovarcelo. Tale polisemia non solo è dell’opera d’arte, ma, come si è detto, è propria di ogni immagine, anche di un’immagine
Pagina 175
conclusione. Ma attenti: nell’esegesi del sottofondo culturale e semantico di un’immagine, che, come si è detto e ripetuto, per sua natura è polisemica
Pagina 185
’immagine, a rendere astante un’immagine. Perciò, se l’opera d’arte è messaggio, è messaggio d’una natura assolutamente particolare, in quanto messaggio
Pagina 31
Riferendoci ad un’analisi che già facemmo in Segno e immagine 31, se dunque nell’opera d’arte come immagine il contenuto semantico non precipita
Pagina 36
oggettualizzazione sui generis. L’estetica sta appunto nell’esplicare quel sui generis. Ed è proprio per questo che noi scrivemmo Segno e immagine, per
Pagina 46
‘ forzosa ’ connotazione) avrà per scopo di sottrarre ‘ a vista ’ per così dire, dall’immagine connotata in quel certo modo, la denotatività del reale
Pagina 50
anche, fenomenologicamente, questa presenza non esistenziale si definisce immagine, e gnoseologicamente l’immagine può assumere valore semantico di segno
Pagina 53
rimanendo divise e pur mantenendo la propria struttura fisica, valgono, come epifania d’immagine, solo per quello che realizzano a vista, e cioè alla
Pagina 59
«I linguisti — osserva in limine Barthes 8 — non sono i soli ad avere in sospetto la natura linguistica dell’immagine: l’opinione comune subodora
Pagina 62
’analisi strutturale di tipo linguistico, sarà bene riassumere l’analisi a cui Barthes ha sottoposto l’immagine, che, per l’acutezza estrema dell’autore
Pagina 62
Dal nostro punto di vista la facilitazione che Barthes si accorda con l’immagine pubblicitaria non è affatto una facilitazione: era una necessità
Pagina 63
’immagine architettonica 20. Che sempre immagine sarà, anche se di marmo o di granito. Ma con ciò non si nega l’esistenza di un codice architettonico che
Pagina 73
tachisme, mentre uno strato di Rembrandt Harmensz van Rijn strappato dal contesto crea un'associazione con l'immagine o con la non immagine-informale, mentre
in un'immagine globale con i precedenti, Una vita (1893) e Senilità (1898).
direttoriale esecutivo ebbe elegantemente a definire come l' essere costruito ad immagine e somiglianza del suo creatore. (Applausi composti ed
Pagina 0203
entrava mi voltai verso lo specchio per accomodarmi i capelli, e l' immagine era la sua, quella di lei, di Corrada, mille volte vista sui rotocalchi: suoi
Pagina 0227