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ENRICO SIENKIEWICZ IL PROTETTORE ROMANZO Prima traduzione italiana con prefazione di DOMENICO CIAMPOLI Prezzo L. 2 ROMA ENRICO VOGHERA tipografo
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. - Il castello fantasma. CESARE PASCARELLA. - Le memorie di uno smemorato - Con disegni dell'autore. Altri volumi di: L. PANZACCHI, G. FALDELLA, A
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Piccola Collezione «Margherita» Volumi pubblicati: EDMONDO DE AMICIS. In America - Con disegni di Gino De Bini. E. SCARFOGLIO. Il Cristiano errante
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Il mio segreto.
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SENTITE ora il mio segreto, uno spaventoso segreto che rode I'anima. L'ho taciuto sinora per l'orrore della mia mostruosità. Ma dentro, lo spasimo
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consumato ardevano gli occhi neri, bruciavano di sangue le labbra. Era vestita tutta di nero, il nero dei suoi occhi; portava al collo, come spillo, un
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Io non amavo quell'uomo. Anzi non amavo nessuno in quel tempo. La mia indifferenza in fatto di sentimento era serena; non amavo, non avevo il
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accostavo a lui per seguire il fantasma. - Grazie - disse l'uomo trionfante. II fantasma sorrise dolcemente, ed io, che volevo urlare di dolore
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. Era il fascino, il filtro; avvinghiata ad essa che rappresentava la bugia e il tradimento, io sono stata la bugia e il tradimento. Nel tempo, accadde
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FULVIO s'inchinò, prese dalla mano di Paola il gelano che ella, sorridendo dolcissimamente, gli porgeva, e le disse, guardandola negli occhi: - Vi
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sovrastava alla terrazza della villa, una fila di lumi correva sino a Napoli; alta la solitudine, alto il silenzio. Le imposte del balcone che davano
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la giovinezza e il sole e la lietezza del mio paese e la giocondità dei miei amici! Io avevo la serena indifferenza, la più grande felicità umana, io
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anni, in patria, vinti da una irresistibile nostalgia. Il quindici di agosto, giorno dell'Assunzione, era tornato in Napoli un emigrato di Terra di
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campagna. Il parroco, che era anche consigliere comunale, cominciò a intimidirsi: la moglie dell'emigrato, sua cognata, le dama straniera, Cariclea
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erano chiuse, i portoni erano sbarrati. Quando comincio il cannone, Pasqualina Cresce, che aveva paura dei tuoni, aveva cacciato il capo sotto i cuscini
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pentimento, dall'azione al pentimento. Quanto migliaja di generazioni d'uomini trovarono facile e piano, a traverso il tempo, lo spazio, a traverso
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In un limpido raggio di luna che penetra nella foresta, sotto i grandi alberi clove si è addormentato il canto degli uccelli, mentre mille insetti
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tristezza, dalle lagrime che non sgorgano, il sogno, il sogno che trasporta, che trascina, che travolge: costoro, tutti costoro, per gli occhi che
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, infine, consolazione: onde colui che legge, piega il capo sull'ultimo foglio e sente salire, dal fondo della sua anima, tutto quanto v'è di
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raccontarvela, poichè l'amico è come un altro me stesso. Del resto, il signor Ascanio Denèa, da me opportunamente e insidiosamente tastato, mi ha detto
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col sommo delle dita, spiccate allora allora dal labbro; e via di corsa, preso il cappello a volo in anticamera, era in quattro salti sulla strada
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. - Qualche volta si sente una cosa, e se ne riferisce un'altra. - Oh, so bene che questa è autentica; - ribattè Bendinello. - C'è il suo stile, che si
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. La scena s'era fatta grossa e non poteva passare inosservata. - Che c'è? - gridò il magnifico Andrea Spinola, affrettandosi verso quei due. - Che
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tuonò il vecchio stizzoso. - Non lo conoscete il proverbio? Tra le monache di Sant'Agostino... con due teste sopra un cuscino? - E gli scappava da
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La storia di Tribolino era finita. E qui Ascanio Denèa alzò gli occhi involontariamente a guardare il ritratto della marchesa Arduina. La bella
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semplicità virginea sovra gli orecchi di madreperla; il viso di un ovale purissimo, vero impasto di latte e di rose, con un tocco di rosso vermiglio
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- Avanti! - diss'egli. - Ah, sei tu, Remigio? Che vuoi? - Buon giorno signoria; - rispose il servitore, mandando in prima fila il saluto mattutino
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Il signor Ascanio non ha avuto una gioventù burrascosa, come tanti e tanti, che pur sono oggi gli uomini più assestati e più tranquilli del mondo: ma
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in ordine la casa; non doveva tardar troppo a riordinarsi la testa. Passeggiava, il signor Ascanio, passeggiava per i suoi stanzoni, colla superba
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E così, con tutta la sua asseveranza, il signor Ascanio poteva disporsi ad altre delusioni, ad altri pentimenti. Scalone magnifico; quartier nobile
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Quando fu ritornato a casa, il signor Ascanio guardò con aria di compassione i suoi stanzoni, i suoi cornicioni, i suoi stucchi. I mobili
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, gli venne veduto con la coda dell'occhio, in un angolo della camera, qualche cosa che si muoveva. Il gatto, forse? Non ne aveva mai voluti, e la sua
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L'omettino si volse, tralasciò di martellare, e rispose con una vocina stridula, acuta, che passava il cuore: - Senta, illustrissimo; l'uso vorrebbe
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il dolce biglietto; e, si va, anche con poca voglia, o nessuna; solamente perchè c'è il tale, o il tal altro; e il tale, o il tal altro, lo vediamo
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Il magnifico Bendinello Sauli non era amico del magnifico Gian Luca Balbi. Perchè? senza un perchè, come occorre troppo spesso nella vita. Non
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