Nuova Antologia. La Cultura, La Rivista d'Italia, L'Ariel, | Il | Fanfulla quotidiano, La Rassegna settimanale universale, La |
La ballerina (in due volumi) Volume Primo -
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italiana di filosofia, La Rivista politica e letteraria, | Il | Don Chisciotte, Il Pensiero nuovo, Il Sant'Uberto di Roma; |
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La Rivista politica e letteraria, Il Don Chisciotte, | Il | Pensiero nuovo, Il Sant'Uberto di Roma; La Gazzetta del |
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e letteraria, Il Don Chisciotte, Il Pensiero nuovo, | Il | Sant'Uberto di Roma; La Gazzetta del Popolo della domenica, |
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Sant'Uberto di Roma; La Gazzetta del Popolo della domenica, | Il | Venerdì della Contessa, Il Germinal, La Gazzetta del |
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del Popolo della domenica, Il Venerdì della Contessa, | Il | Germinal, La Gazzetta del popolo, La Stampa, gazzetta |
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La Stampa, gazzetta piemontese di Torino; La Settimana, | Il | Fiore, Il Consalvo, II Marzocco, Il Corriere toscano di |
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gazzetta piemontese di Torino; La Settimana, Il Fiore, | Il | Consalvo, II Marzocco, Il Corriere toscano di Firenze; Il |
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Torino; La Settimana, Il Fiore, Il Consalvo, II Marzocco, | Il | Corriere toscano di Firenze; Il Corriere della Sera, Il |
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Il Consalvo, II Marzocco, Il Corriere toscano di Firenze; | Il | Corriere della Sera, Il Secolo illustrato, La Domenica |
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Il Corriere toscano di Firenze; Il Corriere della Sera, | Il | Secolo illustrato, La Domenica letteraria, |
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letteraria, L'Anthologie-Revue, L'Amore illustrato, | Il | Pensiero italiano, L'Antologia minima, L'Italia letteraria, |
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L'Antologia minima, L'Italia letteraria, La Lega lombarda, | Il | Sole, Il Risveglio educativo, La Gazzetta letteraria, La |
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minima, L'Italia letteraria, La Lega lombarda, Il Sole, | Il | Risveglio educativo, La Gazzetta letteraria, La Libreria |
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La Gazzetta letteraria, La Libreria italiana di Milano; | Il | Mattino, Il Pungolo parlamentare. |
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letteraria, La Libreria italiana di Milano; Il Mattino, | Il | Pungolo parlamentare. |
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anche quelli per | il | vino, farete vedere il bianco: il rosso per ora non è da |
Rosario. Dramma in un atto -
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anche quelli per il vino, farete vedere | il | bianco: il rosso per ora non è da vendere. |
Rosario. Dramma in un atto -
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anche quelli per il vino, farete vedere il bianco: | il | rosso per ora non è da vendere. |
Rosario. Dramma in un atto -
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care rondinelle, vi siano propizii | il | cielo, i venti, il mare! E poi, a primavera, vi siano |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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care rondinelle, vi siano propizii il cielo, i venti, | il | mare! E poi, a primavera, vi siano nuovamente propizii il |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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il mare! E poi, a primavera, vi siano nuovamente propizii | il | mare, i venti, il cielo pel ritorno! Vorrei rivedervi |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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a primavera, vi siano nuovamente propizii il mare, i venti, | il | cielo pel ritorno! Vorrei rivedervi tutte, gentili ospiti |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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ospiti della mia grondaia... Volteggiano, stridono; è | il | gran giorno della partenza. *** |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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| Il | nomignolo avanti, e il vero nome dietro. |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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nomignolo avanti, e | il | vero nome dietro. |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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qui l'orciolo... | Il | Massaio sa il suo dovere.... |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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qui l'orciolo... Il Massaio sa | il | suo dovere.... |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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, mentre | il | maestro spiegava la lezione di aritmetica, visto che il suo |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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il maestro spiegava la lezione di aritmetica, visto che | il | suo compagno s' era addormentato, aveva rapidamente intinto |
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da svegliare la povera vittima appunto nel momento in cui | il | maestro si voltava accigliato per reprimere l'insolito |
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si voltava accigliato per reprimere l'insolito chiasso. | Il | bambino, ignaro di quei due magnifici baffi che lo |
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che prestava grandissima attenzione, metteva più in mostra | il | pretesto della sfrenata ilarità di cui non sapeva rendersi |
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sfrenata ilarità di cui non sapeva rendersi ragione. Perciò | il | maestro capì subito che si trattava d'uno scherzo del suo |
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sforzandosi con gran stento di restar serio. Dino obbedì. | Il | maestro suonò, e al bidello accorso disse : — Pregate il |
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Il maestro suonò, e al bidello accorso disse : — Pregate | il | direttore perché venga in iscuola. Per alcuni minuti, |
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del direttore, tutti gli scolari scattarono in piedi, e | il | maestro mostrò il corpo del delitto ed indicò il |
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tutti gli scolari scattarono in piedi, e il maestro mostrò | il | corpo del delitto ed indicò il delinquente che non osava |
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piedi, e il maestro mostrò il corpo del delitto ed indicò | il | delinquente che non osava scolparsi. Il povero ragazzo dai |
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delitto ed indicò il delinquente che non osava scolparsi. | Il | povero ragazzo dai baffi si mise a piangere. Il direttore |
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scolparsi. Il povero ragazzo dai baffi si mise a piangere. | Il | direttore ordinò al bidello di farlo lavare, e condusse via |
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direttore ordinò al bidello di farlo lavare, e condusse via | il | Marsà con un secco secco : — Lei, venga con me. *** |
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LETTORE........... Pag. VII | Il | buon Pastore...........„ 1 Il barone di Fontane Asciutte |
Passa l'amore. Novelle -
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LETTORE........... Pag. VII Il buon Pastore...........„ 1 | Il | barone di Fontane Asciutte ......„ 87 |
Passa l'amore. Novelle -
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di Fontane Asciutte ......„ 87 L'amuleto.............„ 133 | Il | fascio del Cavaliere.........„ 163 La pensione |
Passa l'amore. Novelle -
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casa nuova...........„ 237 Un eccentrico............„ 275 | Il | mulo di Rosa...........„ 289 Le verginelle............„ 307 |
Passa l'amore. Novelle -
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| il | cognato era moribondo... Gli avevano portato il viatico |
Rosario. Dramma in un atto -
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il cognato era moribondo... Gli avevano portato | il | viatico poco fa... |
Rosario. Dramma in un atto -
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atti AI CARI BAMBINI CARLA, LEO ED EVA RIGOLETTI PERSONAGGI | IL | RE LA REGINA IL REUCCIO TIZZONCINO LA FORNAIA, sua madre IL |
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CARLA, LEO ED EVA RIGOLETTI PERSONAGGI IL RE LA REGINA | IL | REUCCIO TIZZONCINO LA FORNAIA, sua madre IL MAGO TARTAGLIA |
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IL RE LA REGINA IL REUCCIO TIZZONCINO LA FORNAIA, sua madre | IL | MAGO TARTAGLIA ARLECCHINO Guardie. Soldati. L'azione accade |
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destinata al ricevimento degli ambasciatori. SCENA I. | Il | Re, la Regina, il Reuccio e tutte le persone di Corte. Il |
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ricevimento degli ambasciatori. SCENA I. Il Re, la Regina, | il | Reuccio e tutte le persone di Corte. Il Re è seduto sul |
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Il Re, la Regina, il Reuccio e tutte le persone di Corte. | Il | Re è seduto sul trono; la Regina e il Reuccio stanno seduti |
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le persone di Corte. Il Re è seduto sul trono; la Regina e | il | Reuccio stanno seduti l'una a destra, l'altro a sinistra di |
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stanno seduti l'una a destra, l'altro a sinistra di lui. | IL | RE. S'introducano gli ambasciatori. ( Una guardia esce per |
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esce per chiamarli). LA REGINA. Recheranno buone notizie? | IL | RE. (stizzito:) Regina! Non siate, al solito vostro, |
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Maestà, siete uno sciocco; non sapete quel che vi dite. | IL | Re. (severo:) Sono il re ! LA REGINA. (con lo stesso tono:) |
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sciocco; non sapete quel che vi dite. IL Re. (severo:) Sono | il | re ! LA REGINA. (con lo stesso tono:) Ed io la regina! IL |
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il re ! LA REGINA. (con lo stesso tono:) Ed io la regina! | IL | RE. (da prudente:) Basta; ricordatevi che qui c'è tutta la |
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la Corte. LA REGINA. (piccosa:) L'avete dimenticato voi | il | primo! IL Re. (sotto voce:) Ci bisticceremo in camera ; là |
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LA REGINA. (piccosa:) L'avete dimenticato voi il primo! | IL | Re. (sotto voce:) Ci bisticceremo in camera ; là ci sono |
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sopraffare. (Piagnucolando:) Quanto sono infelice! | IL | RE. (come sopra:) Un po' di contegno, Regina! LA REGINA. |
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e quando prenderete moglie, siate diverso di vostro padre ! | IL | RE. (severo:) Che intendete dire? LA REGINA. (rabbiosa:) |
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intendete dire? LA REGINA. (rabbiosa:) Quel che ho detto! | IL | RE. (sbuffando:) Governo milioni di sudditi, ma essi non mi |
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ma essi non mi hanno mai dato tanto da fare quanto voi ! Se | il | Reuccio non dovesse prender moglie per ragione di Stato, |
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gli direi: Guarda tuo padre, e non sposare una donna! | IL | REUCCIO. (strillando:) Chi dovrei sposare dunque, Maestà? |
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più anziano di me. TARTAGLIA. (come sopra:) Sie...siete | il | più gio.. giovane; to...tocca a voi. ARLECCHINO. |
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giovane; to...tocca a voi. ARLECCHINO. (insistendo:) Siete | il | più eloquente. IL RE. Ebbene, ambasciatori, che buone |
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a voi. ARLECCHINO. (insistendo:) Siete il più eloquente. | IL | RE. Ebbene, ambasciatori, che buone notizie ci recate ? |
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recate ? ARLECCHINO. Maestà! e TARTAGLIA. Ma...maestà !... | IL | Re. Uno alla volta. Cominciate voi, eccellenza Tartaglia. |
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Ce...ce...cèleri, co...co...me... ARLECCHINO. (imitando | il | grido dei venditori:) Ceci! Cocomeri !... Ceci !... O che |
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Ceci! Cocomeri !... Ceci !... O che siamo al mercato? | IL | Re. Parlate voi, eccellenza Arlecchino. Si vede che |
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ordini subito; ma non è colpa nostra se non siamo riusciti! | IL | RE. (attristato:) Comincio a capire. Oh, sciagura ! |
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desolazione:) Io già lo prevedevo ! Reuccio disgraziato ! | IL | REUCCIO. (strillando e agitandosi su la seggiola:) Non c'è |
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Non c'è più reginotte per me? (Piange:) Ah! Ah! Ah! | IL | RE. (severo:) Silenzio, Reuccio! Eccellenza Arlecchino |
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(aprendole braccia con aria afflitta:) S'era fidanzata | il | giorno avanti col re della Moscovia! II RE. Che disgrazia! |
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! ARLECCHINO. Io le dissi con galanteria: Reginotta, | il | più dolce spicchio siete voi. Sorrise... Ma... RE, REGINA, |
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(riaprendo le braccia con aria afflitta:) S'era fidanzata | il | giorno avanti col reuccio di Portogallo! IL REUCCIO. |
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S'era fidanzata il giorno avanti col reuccio di Portogallo! | IL | REUCCIO. (strillando e agitandosi sa la seggiola:) Non c'è |
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co....cone, Maestà! E par....ti...timmo per Co... Co.... | IL | RE. Non v'affaticate, eccellenza;, parlerà il vostro |
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Co... Co.... IL RE. Non v'affaticate, eccellenza;, parlerà | il | vostro collega per voi. ARLECCHINO. Partimmo per |
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collega per voi. ARLECCHINO. Partimmo per Costantinopali. | IL | RE. (correggendolo:) Costantinopoli. ARLECCHINO. Sarebbe |
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meglio chiamarla a quel modo. C'erano pali dappertutto. | Il | Gran Turco diceva alle persone: Sedete; e le persone vi si |
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ARLECCHINO. S' era fidanzata con lo Scià di Persia | il | giorno avanti! IL Reuccio. (agitandosi su la sedia e |
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S' era fidanzata con lo Scià di Persia il giorno avanti! | IL | Reuccio. (agitandosi su la sedia e strillando:) Non c' è |
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Non c' è più reginotte per me? (Piange:) Ah! Ah! Ah! | IL | RE. (severo:) Silenzio, Reuccio ! (Ad Arlecchino:) E |
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Spera di sole, spera di sole, sarai regina, se Dio vuole ! | IL | RE.(accigliato e cupo:) Per costei ho già provveduto. Olà, |
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provveduto. Olà, guardie ! UNA GUARDIA. Comandi, Maestà. | IL | RE. Avete arrestato le fornaie? 208 LA GUARDIA. Sono in |
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arrestato le fornaie? 208 LA GUARDIA. Sono in sala, Maestà. | IL | RE. Conducetele qui. (La guardia esce.) E voi, |
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che ci avete recato così brutte notizie, ringraziate | il | cielo se le teste vi rimangono su le spalle; ma, in |
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teste vi rimangono su le spalle; ma, in avvenire, servite | il | vostro sovrano con maggiore premura c con miglior fortuna. |
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ne le vene. (Arlecchino e Tartaglia si avviano per uscire.) | IL | RE. (a Tartaglia:) Dove vai, vecchia cornacchia ? (Ad |
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ARLECCHINO. (a Tartaglia sotto voce:) Per ministri, | il | re ci tratta bene ! TARTAGLIA. (ridendo:) Vi ha de...detto: |
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ha de...detto: Buffone! ARLECCHINO. (ridendo e facendogli | il | verso:) E a vo... voi: Vecchia cornacchia! LA REGINA. |
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a far qualcosa! Queste fornaie hanno insultato voi, me, e | il | reuccio. SCENA III. Tizzoncino, col viso annerito dalla |
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piedi scalzi, vestita cenciosamente, e sua madre la FORNAIA | IL | RE. Avanzatevi. ARLECCHINO. (alle fornaie:) Fate tre |
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Al re, alla regina e al reuccio. TIZZONCINO. Chi è | il | re? (A Tartaglia:) Siete voi? TARTAGLIA. (contorcendosi |
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Ah! Mi ha sca... mi ha scambià... mi ha scambiato pel re!!! | IL | RE Il re sono io. LA FORNAIA. Maestà, eccoci ai vostri |
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ha sca... mi ha scambià... mi ha scambiato pel re!!! IL RE | Il | re sono io. LA FORNAIA. Maestà, eccoci ai vostri piedi. IL |
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Il re sono io. LA FORNAIA. Maestà, eccoci ai vostri piedi. | IL | RE. (facendo la voce grossa:) È vero, strega, che tu ogni |
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se Dio vuole ? TIZZONCINO. (arditamente:) Maestà, si. | IL | RE. (ingrossando maggiormente la voce:) E spera di sole sei |
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Tizzoncino, ma sarò regina, se Dio vuole. (La Regina freme, | il | Reuccio si dimena su la seggiola). IL RE. Olà, guardie! |
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(La Regina freme, il Reuccio si dimena su la seggiola). | IL | RE. Olà, guardie! Gettate madre e figlia in fondo a un |
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per chiasso. Noi siamo due povere fornaie; viviamo cocendo | il | pane della gente; non facciamo male a nessuno. IL RE. (con |
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cocendo il pane della gente; non facciamo male a nessuno. | IL | RE. (con voce terribile:) In carcere! Col re non si |
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non si scherza. TIZZONCINO. (ride forte:) Ah! Ah! Ah! Ah! | IL | RE. (alzandosi furiosamente dal trono:) Tu ridi, |
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a mia madre e a me, e mia madre non dovrà più ardere | il | forno, nè io più andrò su e giù con la tavola su la testa |
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e giù con la tavola su la testa per prendere dagli aventori | il | pane crudo, nè con la cesta in collo per riportarlo cotto. |
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urtone al re:) Voi siete re da burla! Vi ridono sul muso ! | IL | RE. (Urlando:) In carcere! E voi, eccellenza Tartaglia, e |
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avanzati di grado! TARTAGLIA. (Gli accenna di star zitto.) | IL | REUCCIO. (furibondo a Tizzoncino:) Tu devi essere regina, |
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(confortando Tizzoncino:) Zitta, zitta, figliuola mia! | Il | reuccio è padrone di schiaffeggiarti; la regina è padrona |
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davanti la prigione. A lato della porta chiusa, si vede | il | finestrino della stanza dove sono carcerate le fornaie. |
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cantonata. Tartaglia, vedendo illuminare tutt'a un tratto | il | finestrino della prigione, si spaventa e richiama |
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Quella luce! Non vedete ? ARLECCHINO. (accostandosi sotto | il | finestrino, chiama:) Ehi, fornaie! TIZZONCINO. |
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(burbero:) Che lume è quello TIZZONCINO. (facendogli | il | verso:) Quale lume? LA FORNAIA. (dall'interno, con |
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s'illumina maggiormente). ARLECCHINO. (spaventato:) C'è | il | sole là dentro!.. Opera diabolica! Corro ad avvisare il Re! |
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C'è il sole là dentro!.. Opera diabolica! Corro ad avvisare | il | Re! TARTAGLIA. (afferrandosi ad Arlecchino) Co.... corro io |
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Aiuto, aiuto ! Guardie ! Carcerieri ! Soldati!.... SCENA V. | Il | Re in berretto da notte, avvolto in una coperta da letto, |
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in una coperta da letto, guardie con fiaccole e detti. | IL | RE. Perché gridate così ? Mi avete rotto il sonno. (Il lume |
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e detti. IL RE. Perché gridate così ? Mi avete rotto | il | sonno. (Il lume interno si spegne a un tratto.) ARLECCHINO. |
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si spegne a un tratto.) ARLECCHINO. (tremante ancora:) C'è | il | sole là dentro, e la vecchia che dice.... TARTAGLIA. |
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TARTAGLIA. (tremante anche lui:) Spe....spera di sole... | IL | RE. Non vedo niente; la prigione è al buio. ARLECCHINO. |
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è al buio. ARLECCHINO. (confuso:) Opera diabolica, Maestà! | IL | RE. Avete bevuto troppo, capisco. Guai alle vostre teste, |
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E vo... voi ? ARLECCHINO. La fame e la sete ci turbano | il | cervello. Guardie, portateci qualcosa da mangiare e da |
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a fare la guardia. Io mangerò un boccone, e poi prenderò | il | vostro posto. Dicano quel che vogliono, ma il vino è la |
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poi prenderò il vostro posto. Dicano quel che vogliono, ma | il | vino è la delizia dell'uomo, e il salame anche. TARTAGLIA. |
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quel che vogliono, ma il vino è la delizia dell'uomo, e | il | salame anche. TARTAGLIA. Pe...pensate per me. ARLECCHINO. |
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la bottiglia alle labbra, e ho bevuto per forza tutto | il | vino, col pericolo di soffocare! TARTAGLIA. (che trema |
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di soffocare! TARTAGLIA. (che trema dalla paura, additando | il | finestrino:) Gua...guardate! ARLECCHINO. (saltando in |
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Gua...guardate! ARLECCHINO. (saltando in piedi) | Il | sole! Il sole! Opera diabolica !... Aiuto! Aiuto! |
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Gua...guardate! ARLECCHINO. (saltando in piedi) Il sole! | Il | sole! Opera diabolica !... Aiuto! Aiuto! Carcerieri! |
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!... Aiuto! Aiuto! Carcerieri! Guardie! Soldati! SCENA VI. | Il | Re in berretto da notte e con la coperta addosso conte poco |
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avvolta in uno scialletto. Guardie con fiaccole e detti. | IL | RE. Perchè gridate così? ARLECCHINO. (tremante dalla paura, |
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(tremante dalla paura, e additando, senza guardare | il | finestrino:) Là!... Il sole, là! LA REGINA. Questo è un |
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paura, e additando, senza guardare il finestrino:) Là!... | Il | sole, là! LA REGINA. Questo è un portento! LA FORNAIA. (di |
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Dio vuole. TIZZONCINO. (di dentro, ride:) Ah! Ah! Ah! Ah! | IL | RE. È cosa da stupire! LA REGINA. È Tizzoncino che fa |
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(al Re:) Maestà, la...lasciate pa... parlare un vecchio. | IL | RE. Parlate. TARTAGLIA. Que....queste fornaie di....dicono |
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niente. LA REGINA. L'eccellenza Tartaglia ha ragione. | IL | RE. Avete detto che ha ragione; ricordatevene! LA REGINA. |
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uno ha ragione, io gli dò ragione; non sono, testarda io. | IL | RE. (da sè:) Non voglio leticare (alla regina:) E |
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E allora?... LA REGINA. Lasciamo in libertà madre e figlia. | IL | RE. L'avete detto voi, ricordatevene ! Olà, guardie! Fate |
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Tizzoncino, la Fornaia e detti. LA REGINA. (alle fornaie:) | Il | re vi perdona. Io vi prendo per fornaie di palazzo. |
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non ti pettini? TIZZONCINO. Maestà, ho i capelli sottili; | il | pettine me li sciuperebbe. LA REGINA. Tizzoncino, perchè |
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regina, se Dio vuole. LA REGINA. Com'è allegra! Mi diverte. | IL | RE. (alla Regina:) E ieri l'altro ne volevate la testa! LA |
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Re:) Maestà, possiamo ora andarcene a mangiare e a dormire? | IL | RE. Andiamo a letto tutti. TARTAGLIA. (sgambettando dalla |
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In fondo, quasi nascosta fra gli alberi, la casa del Mago, | Il | Reuccio entra con un fascio di legna su le spalle; lo regge |
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passi, lo depone evi si inette a sedere sopra. Piange. | IL | REUCCIO. Povero me ! Andato a caccia per distrarmi, mi sono |
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nelle mani del Mago, e sono diventato suo schiavo ! Io, | il | Reuccio, debbo attingergli l'acqua alla fontana, spaccargli |
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l'acqua alla fontana, spaccargli la legna, preparargli | il | desinare, fargli i più umili servizi. E non ho più notizia |
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stanco ; non ne posso più dal gran lavorare. Mentre | il | Mago è lontano, voglio dormire un pochino. (Si stende per |
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facendosi largo fra i rami degli alberi. ARLECCHINO. | Il | re ci ha messi in un grave impiccio. Dove diamine sarà la |
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Dove diamine sarà la casa del mago che tiene schiavo | il | Reuccio? Abbiamo percorso mezzo bosco, ci siamo smarriti, e |
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! ARLECCHINO. Se non portiamo notizie del Reuccio, | il | re ci farà tagliare le teste. TARTAGLIA. To...torniamo |
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To...torniamo addi...dietro ! ARLECCHINO Che vedo? Non è | il | Reuccio colui che dorme per terra ? TARTAGLIA. È lu...lui ! |
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qualche incanto del Mago. (Chiama:) Reuccio! Reuccio ! | IL | REUCCIO (destandosi:) Chi mi chiama ? ARLECCHINO. Siamo |
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Chi mi chiama ? ARLECCHINO. Siamo noi; ci manda | il | re. IL REUCCIO. (alzandosi, con gioia:) Ah, eccellenza |
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Chi mi chiama ? ARLECCHINO. Siamo noi; ci manda il re. | IL | REUCCIO. (alzandosi, con gioia:) Ah, eccellenza Tartaglia! |
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eccellenza Arlecchino! ARLECCHINO. Venite, fuggiamo mentre | il | mago non c'è.. IL REUCCIO. Non posso fuggire; sono |
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ARLECCHINO. Venite, fuggiamo mentre il mago non c'è.. | IL | REUCCIO. Non posso fuggire; sono circondato da un muro |
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le nostre fronti; ci siamo fatti un bernoccolo per uno. | IL | REUCCIO. Il mago tornerà fra poco. Intanto datemi notizia |
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fronti; ci siamo fatti un bernoccolo per uno. IL REUCCIO. | Il | mago tornerà fra poco. Intanto datemi notizia del re e |
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re e della regina. ARLECCHINO. Piangono giorno e notte ; | il | regno tutto piange. Noi siamo stati mandati per trattare |
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tutto piange. Noi siamo stati mandati per trattare col Mago | il | vostro riscatto. Il re darebbe qualunque cosa, anche il |
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stati mandati per trattare col Mago il vostro riscatto. | Il | re darebbe qualunque cosa, anche il sangue delle sue vene, |
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il vostro riscatto. Il re darebbe qualunque cosa, anche | il | sangue delle sue vene, pur di vedere liberato il suo caro |
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anche il sangue delle sue vene, pur di vedere liberato | il | suo caro figliuolo. IL REUCCIO. Ecco il mago ! Sento il |
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sue vene, pur di vedere liberato il suo caro figliuolo. | IL | REUCCIO. Ecco il mago ! Sento il rumore del suo alito. (Si |
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di vedere liberato il suo caro figliuolo. IL REUCCIO. Ecco | il | mago ! Sento il rumore del suo alito. (Si sente un rumore |
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il suo caro figliuolo. IL REUCCIO. Ecco il mago ! Sento | il | rumore del suo alito. (Si sente un rumore strano, quasi di |
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(più atterrito di lui:) Ma...mamma mia! SCENA III. | Il | Mago e detti. Il Mago parla con vocione cupo cupo. IL MAGO. |
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di lui:) Ma...mamma mia! SCENA III. Il Mago e detti. | Il | Mago parla con vocione cupo cupo. IL MAGO. (fermandosi a |
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III. Il Mago e detti. Il Mago parla con vocione cupo cupo. | IL | MAGO. (fermandosi a guardarli:) Chi siete? Che fate qui ? |
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signor Mago ! TARTAGLIA. (inchinandosi:) Ecce...ecc...! | IL | MAGO, Sciagurati! Vi pentirete presto del vostro ardire. |
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Eccellentissimo signor Mago, siamo mandati dal re. Dice | il | re: Chiedete; tutto vi sarà concesso, pur che rilasciate |
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Chiedete; tutto vi sarà concesso, pur che rilasciate libero | il | reuccio. Volete oro ? Volete gemme? Volete metà del suo |
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Volete oro ? Volete gemme? Volete metà del suo regno ? | IL | MAGO. Non so che farmi di tutto questo. Voglio una |
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mano della regina; non voglio altro. Appena l'avrò avuta, | il | reuccio sarà libero. Andate, e recatemi la risposta. Dite |
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per sempre. ARLECCHINO. Prima di tre giorni saremo qui. | IL | MAGO. Per prova della mia potenza, portategli questo segno |
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io parlo sciolto! Grazie signor mago! (Escono). SCENA. IV. | Il | Mago e il Reuccio. IL MAGO. Hai spaccato la legna ? IL |
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sciolto! Grazie signor mago! (Escono). SCENA. IV. Il Mago e | il | Reuccio. IL MAGO. Hai spaccato la legna ? IL REUCCIO. L'ho |
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signor mago! (Escono). SCENA. IV. Il Mago e il Reuccio. | IL | MAGO. Hai spaccato la legna ? IL REUCCIO. L'ho spaccata. IL |
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IV. Il Mago e il Reuccio. IL MAGO. Hai spaccato la legna ? | IL | REUCCIO. L'ho spaccata. IL MAGO. Hai attinto l'acqua alla |
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IL MAGO. Hai spaccato la legna ? IL REUCCIO. L'ho spaccata. | IL | MAGO. Hai attinto l'acqua alla fontana ? IL REUCCIO. L'ho |
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L'ho spaccata. IL MAGO. Hai attinto l'acqua alla fontana ? | IL | REUCCIO. L'ho attinta. IL MAGO. Hai preparato il desinare? |
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attinto l'acqua alla fontana ? IL REUCCIO. L'ho attinta. | IL | MAGO. Hai preparato il desinare? IL REUCCIO. L'ho |
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fontana ? IL REUCCIO. L'ho attinta. IL MAGO. Hai preparato | il | desinare? IL REUCCIO. L'ho preparato. IL. MAGO. Hai |
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REUCCIO. L'ho attinta. IL MAGO. Hai preparato il desinare? | IL | REUCCIO. L'ho preparato. IL. MAGO. Hai spazzato la casa? IL |
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IL REUCCIO. L'ho preparato. IL. MAGO. Hai spazzato la casa? | IL | REUCCIO. Mi è mancato il tempo ; siete tornato troppo |
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IL. MAGO. Hai spazzato la casa? IL REUCCIO. Mi è mancato | il | tempo ; siete tornato troppo presto. IL MAGO. Ah! Sono |
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Mi è mancato il tempo ; siete tornato troppo presto. | IL | MAGO. Ah! Sono tornato troppo presto ? Fannullone! |
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tornato troppo presto ? Fannullone! T'insegnerò io a fare | il | tuo dovere. (Lo bastona). IL REUCCIO. Ah, povero a me ! |
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T'insegnerò io a fare il tuo dovere. (Lo bastona). | IL | REUCCIO. Ah, povero a me ! (Corre ed entra in casa |
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continua a bastonarlo). SCENA V. Sala del palazzo reale. | Il | Re, la Regina e tutta la Corte. IL RE Non tornano ancora! |
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Sala del palazzo reale. Il Re, la Regina e tutta la Corte. | IL | RE Non tornano ancora! LA REGINA. (con stizza:) Dovevate |
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(con stizza:) Dovevate andare voi stesso in persona! | IL | RE. E se il mago prendeva anche me ? LA REGINA. |
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stizza:) Dovevate andare voi stesso in persona! IL RE. E se | il | mago prendeva anche me ? LA REGINA. (sprezzante:) Che ne |
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Che ne farebbe di voi ? Non siete buono a niente. Intanto | il | nostro caro figliuolo rimane schiavo... Non avete viscere |
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figliuolo rimane schiavo... Non avete viscere di padre. | IL | RE (ironico:) Non siete andata neppure voi ! LA REGINA |
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Io sono donna... Vorreste insomma sbarazzarvi di me? | IL | RE. Ecco: il torto è sempre mio ! (Si rassegna:) Nè tornano |
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donna... Vorreste insomma sbarazzarvi di me? IL RE. Ecco: | il | torto è sempre mio ! (Si rassegna:) Nè tornano ancora! |
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ARLECCHINO. E...eccoci, Ma...maestà ! TARTAGLIA. Eccoci. | IL | RE. Respiro. Parlate, eccellenza Arlecchino. ARLECCHINO. |
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Arlecchino. ARLECCHINO. Non po...posso. Ma...maestà! | IL | RE (severo:) Non è momento da scherzi. E poi, io non |
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ministro. ARLECCHINO. Non sche...scherzo, Ma...maestà. | IL | RE (severo:) Finetela eccellenza Arlecchino. TARTAGLIA |
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Maestà, permettete che parli io. La mia lingua, che | il | mago ha sciolta da ogni impiccio, vi sia testimone della |
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della nostra ambasciata compiuta. LA REGINA. Oh, portento ! | IL | RE. Stupisco! TARTAGLIA. (come sopra:) Dice il mago: Non |
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portento ! IL RE. Stupisco! TARTAGLIA. (come sopra:) Dice | il | mago: Non voglio nè gemme, nè oro, nè metà di regno. Voglio |
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chi mi ha presa costui ? Non sono una serva o una fornaia. | IL | RE. Rifiutate? LA REGINA. Rifiuto. IL RE. (accalorandosi:) |
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serva o una fornaia. IL RE. Rifiutate? LA REGINA. Rifiuto. | IL | RE. (accalorandosi:) Anche a costo di lasciar schiavo il |
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IL RE. (accalorandosi:) Anche a costo di lasciar schiavo | il | reuccio? LA REGINA (accalorandosi:) Anche a costo di |
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LA REGINA (accalorandosi:) Anche a costo di lasciar schiavo | il | reuccio ! IL RE (scoppiando:) E siete madre? LA REGINA. |
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Anche a costo di lasciar schiavo il reuccio ! | IL | RE (scoppiando:) E siete madre? LA REGINA. Sono Regina! E |
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E ca...ca... ca... ca... TARTAGLIA. E calamaio! Ho capito. | IL | RE. Si porti carta, penna e calamaio. (Una guardia |
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(Arlecchino scrive e porge lo scritto al Re che lo legge). | IL | Re (dopo aver letto:) Che idea luminosa! Arlecchino, vi |
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LA REGINA (sprezzante:) Che consiglia? Qualche bestialità. | IL | RE. Vedrete. Olà, guardie! Chiamate subito Tizzoncino. UNA |
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subito Tizzoncino. UNA GUARDIA. È qui; ha riportato | il | pane infornato. IL RE. Fatela entrare. SCENA VII. |
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UNA GUARDIA. È qui; ha riportato il pane infornato. | IL | RE. Fatela entrare. SCENA VII. Tizzoncino col cesto vuoto, |
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entrare. SCENA VII. Tizzoncino col cesto vuoto, e detti. | IL | RE. Vieni, Tizzoncino. Abbiamo bisogno dell'opra tua. |
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dell'opra tua. TIZZONCINO. Ai vostri comandi, Maestà. | IL | RE. Devi stacciare, impastare e infornare una focaccia con |
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le tue proprie mani. TiZZONCINO. Sarete servito, Maestà. | IL | RE. Per domani. TIZZONCINO. Per domani. LA REGINA. Sempre |
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Ve l'ho già detto, Maestà: l'acqua mi sciuperebbe la pelle. | IL | RE. Perchè non ti pettini? TIZZONCINO. Ho i capelli fini, |
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non ti pettini? TIZZONCINO. Ho i capelli fini, Maestà; | il | pettine me li strapperebbe. TARTAGLIA. Perchè non ti compri |
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Spera di sole? Perchè sarò regina, se Dio Vuole! | IL | RE. Brava, Tizzoncino! LA REGINA. Quanto sei sciocca, |
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re:) Che avete conchiuso? Credete di darla a bere al mago ? | IL | RE (infuriato:) Non mi fate scappare la pazienza, regina! |
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LA REGINA. Bastonatemi; non vi resta altro da fare ! | IL | RE (frenandosi:) Andiamo, altrimenti mi scordo che sono re! |
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(Escono). SCENA VIII. Bosco: la casa del Mago in fondo. | Il | Reuccio porta un tronco d'albero su le spalle; il Mago, con |
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in fondo. Il Reuccio porta un tronco d'albero su le spalle; | il | Mago, con la verga lo siegue. IL REUCCIO. Non posso più |
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d'albero su le spalle; il Mago, con la verga lo siegue. | IL | REUCCIO. Non posso più portare questo tronco; lasciatemi |
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più portare questo tronco; lasciatemi riprender fiato. | IL | MAGO (minacciando:) Avanti ! IL REUCCIO. Ho sete; |
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lasciatemi riprender fiato. IL MAGO (minacciando:) Avanti ! | IL | REUCCIO. Ho sete; lasciatemi bere un sorso d'acqua. IL MAGO |
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! IL REUCCIO. Ho sete; lasciatemi bere un sorso d'acqua. | IL | MAGO (come sopra:) Avanti ! Berrai dopo. IL REUCCIO. Se mi |
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sorso d'acqua. IL MAGO (come sopra:) Avanti ! Berrai dopo. | IL | REUCCIO. Se mi vedesse in questo stato il re mio padre! IL |
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! Berrai dopo. IL REUCCIO. Se mi vedesse in questo stato | il | re mio padre! IL MAGO. Il re tuo padre si è scordato di te. |
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IL REUCCIO. Se mi vedesse in questo stato il re mio padre! | IL | MAGO. Il re tuo padre si è scordato di te. Oggi è il terzo |
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Se mi vedesse in questo stato il re mio padre! IL MAGO. | Il | re tuo padre si è scordato di te. Oggi è il terzo giorno, e |
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padre! IL MAGO. Il re tuo padre si è scordato di te. Oggi è | il | terzo giorno, e non ha ancora mandato la focaccia, |
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Se passa questa giornata, sarai mio schiavo per sempre. | IL | REUCCIO. Ah, padre e madre crudeli, vi siete scordati di |
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e madre crudeli, vi siete scordati di me! (Entra in casa). | IL | MAGO. Io so che sono per via, Re, Regina, Tizzoncino e |
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saranno loro. Con un mago come me, non si fa la burletta ! | IL | REUCCIO. (tornando fuori:) Ho portato il tronco nella |
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fa la burletta ! IL REUCCIO. (tornando fuori:) Ho portato | il | tronco nella legnaia. IL MAGO. Va ad attinger l'acqua alla |
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(tornando fuori:) Ho portato il tronco nella legnaia. | IL | MAGO. Va ad attinger l'acqua alla fontana. IL REUCCIO. Ah, |
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legnaia. IL MAGO. Va ad attinger l'acqua alla fontana. | IL | REUCCIO. Ah, padre e madre crudeli, vi siete scordati di |
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e con giubilo esclama:) No, non è vero! Eccoli! Eccoli ! | IL | MAGO. Non dire una parola e sta lì, fermo, o ti faccio |
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rimanere di sasso. (Il Reuccio resta immobile). SCENA IX. | Il | Re, la Regina, Tizzoncino, Tartaglia. Arlecchino, la Corte, |
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Tartaglia. Arlecchino, la Corte, Guardie e soldati e detti. | IL | RE. Potentissimo Mago, siamo venuti a presentarti la |
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siamo venuti a presentarti la focaccia da te richiesta. | IL | MAGO. Chi ha stacciato la farina ? LA REGINA. L'ho |
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Chi ha stacciato la farina ? LA REGINA. L'ho stacciata io. | IL | MAGO. Chi l'ha impastata? LA REGINA. L'ho impastata io. IL |
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IL MAGO. Chi l'ha impastata? LA REGINA. L'ho impastata io. | IL | MAGO. Chi ha infornato la focaccia? LA REGINA. L'ho |
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Chi ha infornato la focaccia? LA REGINA. L'ho infornata io. | IL | MAGO. Lasciatemela vedere. TIZZONCINO. (presentando la |
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vedere. TIZZONCINO. (presentando la focaccia :) Eccola qui. | IL | MAGO. E tu chi sei? TIZZONCINO. Sono Tizzoncino. IL MAGO |
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qui. IL MAGO. E tu chi sei? TIZZONCINO. Sono Tizzoncino. | IL | MAGO (facendo la voce grossa a Tizzzoncino:) Chi ha |
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TIZZONCINO. La regina vi ha risposto : L' ho stacciata io. | IL | MAGO. (come sopra:) Chi l'ha impastata ? TIZZONCINO. La |
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? TIZZONCINO. La regina vi ha risposto: l'ho impastata io. | IL | MAGO. (come sopra:) Chi ha infornata la focaccia ? |
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TIZZONCINO. La regina vi ha risposto : L' ho infornata io. | IL | MAGO. (accarezzandola:) Sei maliziosa; hai risposto bene ed |
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Sei maliziosa; hai risposto bene ed hai detto la verità. | IL | RE (da sé:) Oh, Dio! Siamo scoperti. ARLECCHINo(a parte:) |
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(a parte:) Ci siamo gettati da noi stessi in gola al lupo! | IL | MAGO (con voce cupa:) Tizzoncino, entra in quella casa, |
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capirete che vuol dire farsi beffe d'un mago. TUTTI. Ahimè! | IL | RE. Illustre Mago, potentissimo Mago, la colpa non è mia. |
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do...do...doveva fi...finire così! (piange:) Ah ! Ah ! Ah ! | IL | MAGO. Non piangere, animale! ARLECCHINO. Animalissimo, |
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Animalissimo, signor Ma...mago! Ma pe...perdono! Perdono. | IL | MAGO. E voi, regina superbiosa, madre snaturata... LA |
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Mago. Non sapevo ne stacciare, nè impastare, nè infornare! | IL | MAGO. Voglio essere generoso. C'è un solo rimedio per |
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C'è un solo rimedio per scampare dalla mia giusta vendetta. | IL | RE. Ditelo, ditelo potentissimo Mago. IL MAGO. Che ho |
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giusta vendetta. IL RE. Ditelo, ditelo potentissimo Mago. | IL | MAGO. Che ho chiesto ? Una focaccia stacdata, impastata e |
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regina; ebbene, fate che questa focaccia diventi tale, e | il | Reuccio sarà libero e sarete liberi tutti. IL RE. Subito? |
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tale, e il Reuccio sarà libero e sarete liberi tutti. | IL | RE. Subito? IL MAGO. Ora stesso, senza muoverci di qui. Il |
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Reuccio sarà libero e sarete liberi tutti. IL RE. Subito? | IL | MAGO. Ora stesso, senza muoverci di qui. Il come dovete |
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IL RE. Subito? IL MAGO. Ora stesso, senza muoverci di qui. | Il | come dovete trovarlo voi. Rifletteteci bene. IL RE. |
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di qui. Il come dovete trovarlo voi. Rifletteteci bene. | IL | RE. Riflettiamo. TUTTI Riflettiamo! (Si mettono con una |
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mettono con una mano alla fronte in atto di riflettere). | IL | RE. (dopo un pezZetto, alla regina:) Avete trovato? LA |
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si mettono a saltare dalla gioia, gridando:) L'ha trovata! | IL | MAGO. Sentiamo. Per far più presto, ti sciolgo la lingua. |
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e infornata di mano della regina, vi è un solo mezzo. | IL | RE, REGINA, TARTAGLIA (ansiosi:) Quale? ARLECCHINO. (al |
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Quale? ARLECCHINO. (al re:) Debbo o non debbo dirlo? | IL | RE. Ditelo pure. ARLECCHINO. Far diventare reginotta |
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Tizzoncino, dandola in moglie al reuccio. TUTTI (meno | il | mago:) Oh ! Oh! Oh ! IL RE. Parola di re: sin da questo |
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in moglie al reuccio. TUTTI (meno il mago:) Oh ! Oh! Oh ! | IL | RE. Parola di re: sin da questo momento il Reuccio e |
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Oh ! Oh! Oh ! IL RE. Parola di re: sin da questo momento | il | Reuccio e Tizzoncino siano marito e moglie. IL MAGO. Datemi |
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momento il Reuccio e Tizzoncino siano marito e moglie. | IL | MAGO. Datemi la focaccia. Il reuccio è libero. Io mi |
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siano marito e moglie. IL MAGO. Datemi la focaccia. | Il | reuccio è libero. Io mi ritiro. Abbracciatevi. (Entra in |
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è libero. Io mi ritiro. Abbracciatevi. (Entra in casa). | IL | RE. (abbracciando il Reuccio:) Ah, figliuolo mio caro ! LA |
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Abbracciatevi. (Entra in casa). IL RE. (abbracciando | il | Reuccio:) Ah, figliuolo mio caro ! LA REGINA. Povero figlio |
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caro ! LA REGINA. Povero figlio mio, sposato a una fornaia! | IL | REUCCIO. Ma io non ho dato il consenso. Sposare quella |
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mio, sposato a una fornaia! IL REUCCIO. Ma io non ho dato | il | consenso. Sposare quella bruttona? Quella cenciosa? Quella |
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quella bruttona? Quella cenciosa? Quella fuligginosa ? | IL | RE. Parola di re non va indietro; siete marito e moglie. IL |
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IL RE. Parola di re non va indietro; siete marito e moglie. | IL | REUCCIO. Prima morire, che sposare costei. TIZZONCINO. (di |
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(di dentro, canzonandolo:) La vedremo, reuccio ! | IL | REUCCIO. Vieni fuori, bruttona, e ti risponderò meglio! |
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meglio! TIZZONCINO (come sopra :) Non vi scaldate! | IL | REUCCIO. Vieni fuori, cenciosa, fuliginosa, piedi scalzi ! |
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scalzi ! (Il Reuccio si avventa contro l'uscio per aprire). | IL | RE (alle guardie:) Fermatelo ! TIZZONCINO. (di dentro:) |
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TIZZONCINO. (di dentro:) Guardami dal buco della serratura. | IL | REUCCIO (guarda dal buco della serratura, ed esclama :) Oh, |
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:) Oh, Dio, che mai vedo ! (Resta estatico a guardare.) | IL | RE. Che vede? TUTTI. Che vede ? È rimasto incantato ! IL |
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IL RE. Che vede? TUTTI. Che vede ? È rimasto incantato ! | IL | REUCCIO (guardando ancora:) Oh, che bellezza ! Oh, che cosa |
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celeste! ARLECCHINO. È impazzito. TARTAGLIA. Pa...pare. | IL | REUCCIO (picchiando all'uscio :) Aprite e perdonatemi, |
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reginotta mia ! TIZZONCINO (di dentro, facendogli | il | verso:) Fornaia ! Cenciosa ! IL REUCCIO (come sopra :) |
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(di dentro, facendogli il verso:) Fornaia ! Cenciosa ! | IL | REUCCIO (come sopra :) Aprite regina del cuor mio ! |
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del cuor mio ! TIZZONCINO (di dentro, ridendo e facendogli | il | verso:) Ah ! Ah ! Bruttona ! Fuliginosa ! IL REUCCIO |
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e facendogli il verso:) Ah ! Ah ! Bruttona ! Fuliginosa ! | IL | REUCCIO (picchiando più forte:) Apri, apri, Tizzoncino |
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! (L'uscio si spalanca e comparisce Tizzoncino bella come | il | sole, vestita di abiti reali). TUTTI. (con gran |
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vestita di abiti reali). TUTTI. (con gran meraviglia:) Ah ! | IL | RE (prendendo per le mani Tizzoncino e il Reuccio :) Figli |
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meraviglia:) Ah ! IL RE (prendendo per le mani Tizzoncino e | il | Reuccio :) Figli miei, siate felici ! LA REGINA. Ora non |
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è avverato ! Viva gli sposi ! TUTTI. Viva gli sposi ! (Cala | il | sipario). |
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generale, è un uso sociale alquanto greve, se non è | il | padrino che ne assuma una parte, nel battesimo. Poichè, se |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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la madrina di battesimo può essere più modesta nel fare | il | dono alla puerpera e al neonato, scegliendo un gioiello di |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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le medesime spese che farebbe lui, per la carrozza, per | il | parroco, per il sacrestano, e pel chierico: deve fare gli |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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spese che farebbe lui, per la carrozza, per il parroco, per | il | sacrestano, e pel chierico: deve fare gli stessi doni di |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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servitù: portare confetti, se si usa, e via via. Se vi è | il | padrino, che s' incarica di tutto questo, allora la madrina |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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la puerpera, che non deve essere mai di grande valore, | il | dono verso il bimbo o la bimba, il solito dono di un |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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che non deve essere mai di grande valore, il dono verso | il | bimbo o la bimba, il solito dono di un oggetto di argento, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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mai di grande valore, il dono verso il bimbo o la bimba, | il | solito dono di un oggetto di argento, bicchiere, o tazza, o |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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col proprio stato e con la condizione della casa ove è | il | battesimo. Per lo più, la madrina va alla chiesa in |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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chiaro e con qualche gioiello, addosso, per onorare | il | piccolo cristiano. Se è una signorina, si vestirà di |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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Alla chiesa, è sempre la madrina che sostiene sulle braccia | il | neonato, presso il Sacro Fonte: deve portare una candela di |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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la madrina che sostiene sulle braccia il neonato, presso | il | Sacro Fonte: deve portare una candela di cera, grossa, che |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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carta, per metterlo sulla boccuccia del neonato, che dopo | il | sale della sapienza, strilla per lo più, disperatamente. In |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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per lo più, disperatamente. In carrozza, la madrina lascia | il | posto a destra alla nutrice, che regge sulle braccia il |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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il posto a destra alla nutrice, che regge sulle braccia | il | piccolo battezzato: il padrino va dirimpetto. A casa, ella |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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nutrice, che regge sulle braccia il piccolo battezzato: | il | padrino va dirimpetto. A casa, ella accompagna al letto |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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va dirimpetto. A casa, ella accompagna al letto materno | il | corteo che trasporta il cristianello, subito dopo il |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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ella accompagna al letto materno il corteo che trasporta | il | cristianello, subito dopo il padrino: se costui non vi è, è |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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il corteo che trasporta il cristianello, subito dopo | il | padrino: se costui non vi è, è lei che porta il bimbo alla |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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subito dopo il padrino: se costui non vi è, è lei che porta | il | bimbo alla madre. Se la intimità con la famiglia è grande, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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intimità con la famiglia è grande, spesso la madrina dona | il | vestito da battesimo o il porte-enfant col cuscino di raso: |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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è grande, spesso la madrina dona il vestito da battesimo o | il | porte-enfant col cuscino di raso: ma ciò non è di obbligo. |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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darle l'anello di avorio sospeso alla catenina di argento, | il | primo balocco di argento col fischietto, qualche crocetta |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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col fischietto, qualche crocetta di oro o di argento, | il | primo scapolare della Madonna. E la figlioccia o il |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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il primo scapolare della Madonna. E la figlioccia o | il | figlioccio deve amar la madrina, come un'altra mamma. |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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non lo so, cosa dice. Questo è | il | mio mestiere, comare Camilla. Il mio mestiere è di fare il |
Cavalleria rusticana -
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lo so, cosa dice. Questo è il mio mestiere, comare Camilla. | Il | mio mestiere è di fare il vetturale e di andare sempre in |
Cavalleria rusticana -
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il mio mestiere, comare Camilla. Il mio mestiere è di fare | il | vetturale e di andare sempre in viaggio di qua e di là. |
Cavalleria rusticana -
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| Il | babbo aveva detto a Checchino: — Non si chiede mai due |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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E intendeva ammonirlo del difetto di volere sempre | il | doppio di quel che gli si dava. Checchino era buono, e di |
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sera, a letto, dopo che la mamma gli aveva fatto recitare | il | paternostro, egli domandò: — Mamma, pane quotidiano non |
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giorno? — Si, te l'ho spiegato tempo fa. — Ma io ce l'ho | il | pane ogni giorno; perchè chiederlo al Signore? Il babbo ha |
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ce l'ho il pane ogni giorno; perchè chiederlo al Signore? | Il | babbo ha detto che non si deve mai chiedere due volte quel |
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tu intanto mi fai ripetere tutte le sere al Signore: Dacci | il | pane quotidiano! — Potrebbe mancarti. — Perchè non me lo |
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da dartene. — Lo chiederei allora, e starebbe bene : Dacci | il | pane quotidiano. — Il paternostro è così, ce l'ha insegnato |
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allora, e starebbe bene : Dacci il pane quotidiano. — | Il | paternostro è così, ce l'ha insegnato Gesù. Addormentati. E |
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quella sera Checchino non poteva addormentarsi. Pensava che | il | pane ogni giorno egli lo aveva a sufficienza, e che sarebbe |
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stato meglio chiedere al Signore qualcos'altro. Appunto | il | babbo non aveva voluto comprargli un bel giocattolo con la |
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e che muoveva la testa e le braccia e pareva suonasse | il | violino, se si girava un manubrietto. E la sera appresso, |
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la sera appresso, quando la mamma gli disse: — Via, recita | il | paternostro, — Checchino rispose, blandendola: — Mammina, |
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— Padre nostro, che stai nei cieli, sia santificato | il | tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come |
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che stai nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga | il | tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in |
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sera dopo, Checchino ripetè la stessa scena di voler dire | il | paternostro da sè. E siccome la mamma insisteva, egli si |
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Finse di andar via, rientrò piano piano, e trattenendo | il | respiro, si chinò sul bambino che voltato verso il muro |
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il respiro, si chinò sul bambino che voltato verso | il | muro recitava la preghiera con voce a bastanza alta da |
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nè testa nè braccia. Convinto che glielo avesse mandato | il | Signore, egli disse alla mamma mentre ella lo vestiva : — |
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disse alla mamma mentre ella lo vestiva : — Vedi, mamma, | il | Signore ha sbagliato; gli avevo chiesto l'altro che muove |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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chiesto l'altro che muove testa e braccia e pare che suoni | il | violino. — No, — rispose la mamma, — il Signore non ha |
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e pare che suoni il violino. — No, — rispose la mamma, — | il | Signore non ha sbagliato. Egli vuole che i bambini credano |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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vuole che i bambini credano alla parola del loro babbo. | Il | babbo ti ha detto che quel giocattolo costa troppo caro, e |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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ha detto che quel giocattolo costa troppo caro, e per ciò | il | Signore ti ha mandato, questo che costa poco. Ora tu, per |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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costa poco. Ora tu, per ringraziarlo bene, devi recitare | il | paternostro come va detto, altrimenti il Signore si |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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devi recitare il paternostro come va detto, altrimenti | il | Signore si riprende il giocattolo. — Quand'è così! — |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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come va detto, altrimenti il Signore si riprende | il | giocattolo. — Quand'è così! — esclamò Checchino |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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Checchino rassegnandosi. E da quella volta in poi recitò | il | paternostro com'è. |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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Ora faccia | il | piacere, Artale, di chiamare il mio groom. Lei mi |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
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Ora faccia il piacere, Artale, di chiamare | il | mio groom. Lei mi accompagna, è vero? |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
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le mani; faccio | il | sindaco io e il prete anche... E invece d' acqua santa... |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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le mani; faccio il sindaco io e | il | prete anche... E invece d' acqua santa... |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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eccellenti ed abbondanti. Ave Maria, piena di Grazia, | il | signore è con voi, voi siete benedetta fra le donne, e |
Rosario. Dramma in un atto -
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è con voi, voi siete benedetta fra le donne, e benedetto | il | frutto del vostro ventre Gesù... Il fattore di Passo |
Rosario. Dramma in un atto -
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le donne, e benedetto il frutto del vostro ventre Gesù... | Il | fattore di Passo Martino è andato via? |
Rosario. Dramma in un atto -
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Quando io parlo ad alta voce, | il | pensiero interiore è per me sensibile - ed io noto il |
Documenti umani -
|
voce, il pensiero interiore è per me sensibile - ed io noto | il | disaccordo. |
Documenti umani -
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la mala gente che può farci | il | Signore ?... Fuoco in questa e nell'altra vita, Gesù |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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Teri! - A quest'ora la poverina sarebbe liberata! Viene | il | medico, le tasta il polso... - Mostrami la lingua... Dove |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
|
la poverina sarebbe liberata! Viene il medico, le tasta | il | polso... - Mostrami la lingua... Dove ti duole? - Che |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
|
polso! Che lingua! Non le duole in nessun posto... Questo è | il | vero segno!... |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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| Il | cielo è fosco; il sole splende su la campagna una luce |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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cielo è fosco; | il | sole splende su la campagna una luce pallida, scialba; le |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
|
E le rondini vanno via. Volteggiano, stridono; è | il | gran giorno della partenza. *** |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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| il | vino per terra e posa il bicchiere sul deschetto. Rimangono |
Cavalleria rusticana -
|
il vino per terra e posa | il | bicchiere sul deschetto. Rimangono a guardarsi un istante |
Cavalleria rusticana -
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giorni | il | bambino rimase a letto con la febbre: non si lamentava più, |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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a letto con la febbre: non si lamentava più, ma rifiutava | il | cibo, finchè a Bona venne l'idea di farglielo offrire da |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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sui guanciali e gli avvicina la tazza alla bocca: e | il | malato beve il latte fino all'ultima goccia. - È una cosa |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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e gli avvicina la tazza alla bocca: e il malato beve | il | latte fino all'ultima goccia. - È una cosa strana, - |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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trasognata. - Tutto è mistero in questa creatura. Ma | il | dottore al quale le serve raccontano il fatto, spiega che |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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questa creatura. Ma il dottore al quale le serve raccontano | il | fatto, spiega che la simpatia del bambino per il cieco è |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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raccontano il fatto, spiega che la simpatia del bambino per | il | cieco è una cosa semplicissima: tutti i bambini sentono per |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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padrona non protestò nè pianse, ma si astenne dal chiamare | il | bambino con quel nome. Del resto non se ne curava più che |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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e lasciava fare agli altri quello che volevano. Così, | il | cieco passava silenzioso lungo la parete della cucina, poi |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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camera di Albina e si metteva accanto al letto dov'era | il | bambino, e lo toccava timidamente, gli parlava sottovoce, |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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indagava: e naturalmente non riusciva a saper nulla. | Il | dottore veniva spesso: non insisteva presso Bona perchè |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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spesso: non insisteva presso Bona perchè ella tenesse | il | bambino, ma ogni volta le chiedeva una tazza di caffè e lo |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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da lei. II quarto giorno consigliò alle serve di far alzare | il | nuovo Elis. Lo alzarono. Albina gli aveva lavato il |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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alzare il nuovo Elis. Lo alzarono. Albina gli aveva lavato | il | vestitino, e gli ravviò i capelli fini ondulati e lunghi. |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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panca, accanto alla padrona. Questa non si scuoteva, mentre | il | cieco, dall'altro lato del camino, protendeva il viso quasi |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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mentre il cieco, dall'altro lato del camino, protendeva | il | viso quasi ansioso ma come illuminato da un sorriso |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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da un sorriso interno: non osava parlare nè toccare | il | bambino, in presenza della padrona, ma pareva l'odorasse. |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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perchè non morda. Uno glielo cala nella buca, e appena | il | lupo l'addenta, un altro, lesto, gli passa il legaccio |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
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e appena il lupo l'addenta, un altro, lesto, gli passa | il | legaccio dietro le orecchie, e glielo ferma all'altro capo |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
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e glielo ferma all'altro capo del bavaglio.... Poi viene | il | meglio.... |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
|
| il | coltello da tasca, l' apre e comincia a mangiare |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
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e comincia a mangiare lentamente, colle spalle al muro e | il | naso sulla grazia di Dio. Di tanto in tanto alza il capo e |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
|
muro e il naso sulla grazia di Dio. Di tanto in tanto alza | il | capo e volge all'uscio della cucina un'occhiata che la |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
|
vuol essere male educata, in viaggio, cerca sempre di aver | il | miglior posto, in vagone semplice, nello sleeping, in |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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male educata, in viaggio, non cede la destra, non si cava | il | cappello; non saluta; non s'inchina; non presta il suo |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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si cava il cappello; non saluta; non s'inchina; non presta | il | suo giornale; non presta il suo orario; non solleva il |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
non s'inchina; non presta il suo giornale; non presta | il | suo orario; non solleva il cristallo dello sportello; non |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
il suo giornale; non presta il suo orario; non solleva | il | cristallo dello sportello; non tira la tendina contro il |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
il cristallo dello sportello; non tira la tendina contro | il | sole; non dice il nome della stazione, a cui si è arrivati; |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
sportello; non tira la tendina contro il sole; non dice | il | nome della stazione, a cui si è arrivati; non ha freddo |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
sua toilette, sfoglia i suoi libri, va e viene attraverso | il | vagone, senza chiedere mai il permesso. In albergo, la |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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libri, va e viene attraverso il vagone, senza chiedere mai | il | permesso. In albergo, la persona male educata fischia, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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senza curarsi del vicino: gitta le sue scarpe contro | il | muro, se ode un rumore: chiama il cameriere e la cameriera |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
le sue scarpe contro il muro, se ode un rumore: chiama | il | cameriere e la cameriera a distesa, senza occuparsi se gli |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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altri dormono: scende alla table d'hôte tardi e vi legge | il | giornale: si serve del miglior pezzo e se vi è un residuo |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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è un residuo d'insalata, lo prende tutto: comincia a fumare | il | suo sigaro a tavola e in sala di lettura, prende, per |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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ed illustrati. La persona male educata non cede mai | il | suo posto in battello, in barca, alla dogana, in carrozza, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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postale, a quello telegrafico, dovunque sarebbe amabile | il | cederlo; in teatro, in sala da giuoco, al café - concert |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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al sesso, nè alla condizione dei suoi vicini. In trattoria, | il | viaggiatore male educato occupa il miglior tavolino, presso |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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vicini. In trattoria, il viaggiatore male educato occupa | il | miglior tavolino, presso il caminetto, lontano dagli |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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viaggiatore male educato occupa il miglior tavolino, presso | il | caminetto, lontano dagli tziganes che suonano troppo forte, |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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dagli tziganes che suonano troppo forte, e sequestra | il | miglior cameriere: nei musei, nelle gallerie, nei ritrovi |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
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sta meglio, dove non si ha caldo e dove non si ha freddo. | Il | viaggiatore male educato, facendo questo per principio, è |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
incontra un altro viaggiatore, male educato più di lui. | Il | che accade: accade spesso! |
Saper vivere. Norme di buona creanza -
|
aspettano i Musarra, padre e figlio, qui accanto.... Sai, | il | figlio Musarra, che chiamano il matto perchè sua moglie gli |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
|
qui accanto.... Sai, il figlio Musarra, che chiamano | il | matto perchè sua moglie gli è fuggita con Bellamà, quello |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
|
perchè sua moglie gli è fuggita con Bellamà, quello che fa | il | gallo colle donne altrui... Lo sai anche tu. |
La caccia al lupo. La caccia alla volpe -
|
Maria, piena di grazia, | il | signore è con voi, voi siete benedetta fra le donne e |
Rosario. Dramma in un atto -
|
è con voi, voi siete benedetta fra le donne e benedetto | il | frutto |
Rosario. Dramma in un atto -
|
Poi al suo ritorno la trovò maritata con compar Alfio | il | Licodiano, e si mise il cuore in pace. |
Cavalleria rusticana -
|
la trovò maritata con compar Alfio il Licodiano, e si mise | il | cuore in pace. |
Cavalleria rusticana -
|
Nino, fatti coraggio... Questo è | il | passo della morte... Io mi sento un altro, parola d'onore. |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
|
passo della morte... Io mi sento un altro, parola d'onore. | Il | sindaco che legge il libraccio il prete che ti butta |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
|
Io mi sento un altro, parola d'onore. Il sindaco che legge | il | libraccio il prete che ti butta l'acqua santa... fanno un |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
|
un altro, parola d'onore. Il sindaco che legge il libraccio | il | prete che ti butta l'acqua santa... fanno un certo |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
|
stillante lieto umore, e Iarro che continua degnamente | il | noto Collodi di lietissima memoria, è tra i primi. In |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
|
un riso feminile, vi mette sotto gli occhi, lagrimosi per | il | gran ridere, tutto il lato ridicolo della società burlona. |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
|
mette sotto gli occhi, lagrimosi per il gran ridere, tutto | il | lato ridicolo della società burlona. Dice di tutto in pochi |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
|
arte, di letteratura, di usi, di amori ecc. Dopo aver letto | il | libro, per il benessere onde sarete presi, non ringraziate |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
|
di usi, di amori ecc. Dopo aver letto il libro, per | il | benessere onde sarete presi, non ringraziate l'A. che non |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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sarete presi, non ringraziate l'A. che non lo vuole; ma | il | Giannotta, che ha saputo incastonare quest'altro brillante |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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sua meravigliosa collana dei Semprevivi. G. E. Nuccio. | Il | Paese di Palermo 5-6 luglio 1899. |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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Maria, piena di grazia, | il | signore è con voi, voi siete benedetta fra le donne, e |
Rosario. Dramma in un atto -
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è con voi, voi siete benedetta fra le donne, e benedetto | il | frutto del vostro ventre, Gesù... |
Rosario. Dramma in un atto -
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Viva San Placido, o diamo fuoco al Municipio!.. Napoleone, | il | procaccia che faceva anche il lampionaio ed il messo |
La sorte -
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al Municipio!.. Napoleone, il procaccia che faceva anche | il | lampionaio ed il messo municipale, venne fuori al balcone, |
La sorte -
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Napoleone, il procaccia che faceva anche il lampionaio ed | il | messo municipale, venne fuori al balcone, agitando le |
La sorte -
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braccia. - Silenzio!.. Pace!.. Insomma, con questo fracasso | il | consiglio non può deliberare! Ma, sedate le grida, tutti |
La sorte -
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che non ce n'è, dopo che se li mangiano tutti loro!.. -E | il | segretario che s'è fabbricata la casa!.. - E la maestra |
La sorte -
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- O non tirano fuori l'altra scusa del colera?... - | Il | colera!.. Che ha paura del colera, San Placido? - E il |
La sorte -
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- Il colera!.. Che ha paura del colera, San Placido? - E | il | sindaco che ha il contravveleno!.. - Saremo noi che |
La sorte -
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Che ha paura del colera, San Placido? - E il sindaco che ha | il | contravveleno!.. - Saremo noi che creperemo! - E noi |
La sorte -
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la festa!.. Viva la festa!.. Nella sala del consiglio, | il | baccano non era meno grande che in piazza; le teste si |
La sorte -
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erano riscaldate e la discussione minacciava di finir male. | Il | sindaco don Delfo, intabarrato malgrado il gran caldo |
La sorte -
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di finir male. Il sindaco don Delfo, intabarrato malgrado | il | gran caldo prodotto dai fiati e dai lumi, rivolgendo degli |
La sorte -
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sospettosi alle finestre aperte, badava a ripetere: - Ma | il | colera!.. signori miei, il colera!.. Il prefetto non darà |
La sorte -
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aperte, badava a ripetere: - Ma il colera!.. signori miei, | il | colera!.. Il prefetto non darà il permesso!.. Come se il |
La sorte -
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a ripetere: - Ma il colera!.. signori miei, il colera!.. | Il | prefetto non darà il permesso!.. Come se il prefetto non |
La sorte -
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colera!.. signori miei, il colera!.. Il prefetto non darà | il | permesso!.. Come se il prefetto non avrebbe fatto meglio a |
La sorte -
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il colera!.. Il prefetto non darà il permesso!.. Come se | il | prefetto non avrebbe fatto meglio a contromandare l'ordine |
La sorte -
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avrebbe fatto meglio a contromandare l'ordine di spargere | il | veleno! Quando mai si era sentito che le feste facevano |
La sorte -
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Quando mai si era sentito che le feste facevano venire | il | colera! E finalmente, per quale ragione il sindaco era |
La sorte -
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facevano venire il colera! E finalmente, per quale ragione | il | sindaco era tanto contrario? Aveva paura che Rocco Minna, |
La sorte -
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fuori. Ma prima di San Placido bisognava pensare a finire | il | camposanto - gridavano gli oppositori - e a riparare le |
La sorte -
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l'edificio scolastico!... La confusione cresceva, | il | consiglio pareva dividersi in due campi eguali e don Delfo, |
La sorte -
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Napoleone non s'accorgeva di niente, e allungava ogni tanto | il | capo nella sala, per sentire a che stato erano le cose, e |
La sorte -
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cose, e se la festa finalmente si deliberava. Egli faceva | il | conto di quel che gli aveva fruttato, gli altri anni: tanto |
La sorte -
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i generi in natura che gli avanzavano: lo spago, i chiodi, | il | petrolio, la cera..... - Viva la festa!.. - Insomma! - |
La sorte -
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si alzi. Come un sol uomo, tutti i consiglieri si alzarono. | Il | sindaco li guardò un momento, sbalordito; poi, alzandosi |
La sorte -
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i suonatori andarono a cercar gli strumenti e, attaccato | il | Funiculì- Funiculà, percorsero il paese, da un capo |
La sorte -
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strumenti e, attaccato il Funiculì- Funiculà, percorsero | il | paese, da un capo all'altro, intanto che Napoleone issava |
La sorte -
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coi cavalli! Mentre tutti gridavano, arrivò don Gerolamo | il | farmacista, a sentir le notizie. La gente lo prese in |
La sorte -
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Margherita, nella casina del Canonico stavano recitando | il | Santo Rosario, dopo cena, quando all'improvviso si udì una |
Dramm intimi -
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quando all'improvviso si udì una schioppettata nella notte. | Il | Canonico allibì, colla coroncina tuttora in mano, e le |
Dramm intimi -
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la fante sull'uscio della cucina. — Zitti tutti? — esclamò | il | Canonico, pallido come il berretto da notte. — Lasciatemi |
Dramm intimi -
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cucina. — Zitti tutti? — esclamò il Canonico, pallido come | il | berretto da notte. — Lasciatemi sentire. E si mise dietro |
Dramm intimi -
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della finestra. I cani si erano chetati, e fuori si udiva | il | vento nel vallone. A un tratto riprese l'abbaiare più forte |
Dramm intimi -
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con un sasso. — Non aprite, non aprite a nessuno! — gridava | il | Canonico, correndo a prendere la carabina al capezzale del |
Dramm intimi -
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a prendere la carabina al capezzale del letto, sotto | il | crocifisso. Le mani gli tremavano. Poi, in mezzo al |
Dramm intimi -
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tremavano. Poi, in mezzo al baccano, si udì gridare dietro | il | portone: — Aprite, signor Canonico; son io Surfareddu ! — E |
Dramm intimi -
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signor Canonico; son io Surfareddu ! — E come finalmente | il | fattore dal pianterreno escì a chetare i cani e a tirare lo |
Dramm intimi -
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a chetare i cani e a tirare lo spranghe del portone, entrò | il | camparo, Surfareddu, scuro in viso e con lo schioppo ancora |
Dramm intimi -
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in mano. — Che c' è, Grippino? Cos' successo? — chiese | il | Canonico spaventato. — C' è, vossignoria, che mentre voi |
Dramm intimi -
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poggetto, quando aveva udito rumore nel vallone, dove era | il | frutteto, un rumore come le suo orecchie sole lo |
Dramm intimi -
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nel frutteto arance e altre frutta; un fruscìo che non fa | il | vento; e poi ad intervalli silenzio, mentre empivano i |
Dramm intimi -
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lunga e i pezzi d'ottone che aveva in mano. Quando si dice | il | destino! Perchè quella eral' ultima notte che doveva stare |
Dramm intimi -
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licenziato a Pasqua dal Canonico, d'amore e di accordo, e | il | 1° settembre doveva andare dal padrone nuovo, in quel di |
Dramm intimi -
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doveva andare dal padrone nuovo, in quel di Vizzini. Giusto | il | giorno avanti s'era fatta la consegna di ogni cosa col |
Dramm intimi -
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adagio, levando i piedi alti nel fieno perchè non si udisse | il | fruscìo. E la cagna si voltava ad ogni dieci passi per |
Dramm intimi -
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Poi diede la voce — Ehi!... Una voce, Dio liberi! — diceva | il | Canonico — che faceva accapponar la pelle quando si udiva |
Dramm intimi -
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in tre, e udii gridare. Andate a vedere nel frutteto, che | il | mio uomo dev'esserci rimasto. — Ah! cos'hai fatto, |
Dramm intimi -
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rimasto. — Ah! cos'hai fatto, scellerato ! — esclamava | il | Canonico, mentre le donne strillavano fra di loro. — Ora |
Dramm intimi -
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mentre le donne strillavano fra di loro. — Ora verranno | il | giudice e gli sbirri, e mi lasci nell' imbroglio! — Questo |
Dramm intimi -
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e gli sbirri, e mi lasci nell' imbroglio! — Questo è | il | ringraziamento che mi fate, vossignoria? — rispose brusco |
Dramm intimi -
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e di' al fattore che ti mando io. Domani poi ci avrai | il | tuo bisogno. Ma che nessuno ti veda, per l'amor di Dio, ora |
Dramm intimi -
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soffre Surfareddu! Loro lo sapevano che fino al 31 agosto | il | custode del vostro podere era io. Tanto peggio per loro! La |
Dramm intimi -
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si chiuse più occhio quella notte, pel timore dei ladri e | il | pensiero di quell'uomo steso a terra lì nel frutteto. A |
Dramm intimi -
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dei viandanti sulla viottola dirimpetto, nella Rocca, | il | Canonico, armato sino ai denti e con tutti i contadini |
Dramm intimi -
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e tutta nera di sangue. — Ah ! signor canonico — biascicò | il | moribondo — Per quattro ulive m' hanno ammazzato! Il |
Dramm intimi -
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il moribondo — Per quattro ulive m' hanno ammazzato! | Il | canonico diede l'assoluzione. Poscia, verso mezzogiorno, |
Dramm intimi -
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diede l'assoluzione. Poscia, verso mezzogiorno, arrivò | il | Giudice con la forza, e voleva prendersela col Canonico, e |
Dramm intimi -
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un mascalzone. Per fortuna che c' erano tutti i contadini e | il | fattore con la famiglia testimoni. Nondimeno il Giudice si |
Dramm intimi -
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contadini e il fattore con la famiglia testimoni. Nondimeno | il | Giudice si sfogò contro quel servo di Dio che era una |
Dramm intimi -
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ulive. Voleva consegnato l'assassino morto o vivo, e | il | Canonico giurava e spergiurava che non ne capiva nulla. |
Dramm intimi -
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spergiurava che non ne capiva nulla. Tanto che un altro po' | il | Giudice lo dichiarava complice e mandante, e lo faceva |
Dramm intimi -
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e andavano e venivano sotto gli aranci del frutteto, mentre | il | medico e il cancelliere facevano il loro ufficio dinanzi al |
Dramm intimi -
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venivano sotto gli aranci del frutteto, mentre il medico e | il | cancelliere facevano il loro ufficio dinanzi al morto steso |
Dramm intimi -
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del frutteto, mentre il medico e il cancelliere facevano | il | loro ufficio dinanzi al morto steso sui sacchi vuoti. Poi |
Dramm intimi -
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del frutteto, pel caldo che faceva, e le donne indussero | il | signor Giudice a prendere un boccone perchè cominciava a |
Dramm intimi -
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quattro perchè la tavola non sfigurasse in quell'occasione. | Il | signor Giudice se ne leccò le dita. Dopo, il cancelliere |
Dramm intimi -
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Il signor Giudice se ne leccò le dita. Dopo, | il | cancelliere rimosse un po' la tovaglia da una punta, e |
Dramm intimi -
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di verbale, con la firma dei testimoni e ogni cosa, mentre | il | Giudice pigliava il caffè fatto apposta con la macchina, e |
Dramm intimi -
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firma dei testimoni e ogni cosa, mentre il Giudice pigliava | il | caffè fatto apposta con la macchina, e i contadini |
Dramm intimi -
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da lontano, mezzo nascosti fra gli aranci. Infine | il | Canonico andò a prendere con le sue mani una bottiglia di |
Dramm intimi -
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Quell'altro intanto l'avevano sotterrato alla meglio sotto | il | vecchio ulivo malato. Nell'andarsene il Giudice gradì un |
Dramm intimi -
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alla meglio sotto il vecchio ulivo malato. Nell'andarsene | il | Giudice gradì un fascio di fiori dalle signore, che fecero |
Dramm intimi -
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mula del cancelliere due bei panieri di frutta scelte; e | il | Canonico li accompagnò sino al limite del podere. Il giorno |
Dramm intimi -
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e il Canonico li accompagnò sino al limite del podere. | Il | giorno dopo venne un messo del Mandamento a dire che il |
Dramm intimi -
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Il giorno dopo venne un messo del Mandamento a dire che | il | signor Giudice avea persa nel frutteto la chiavetta |
Dramm intimi -
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due giorni di tempo, che la troveremo — fece rispondere | il | Canonico. E scrisse subito ad un amico di Caltagirone |
Dramm intimi -
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Giudice dicendo: - È questa la chiavetta che ha smarrito | il | signor Giudice ? - È questa, sissignore — rispose lui: e il |
Dramm intimi -
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il signor Giudice ? - È questa, sissignore — rispose lui: e | il | processo andò liscio por la sua strada, tantochè |
Dramm intimi -
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andò liscio por la sua strada, tantochè sopravvenne | il | 60, e Surfareddu tornò a fare il camparo dopo l' indulto di |
Dramm intimi -
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tantochè sopravvenne il 60, e Surfareddu tornò a fare | il | camparo dopo l' indulto di Garibaldi, sin che si fece |
Dramm intimi -
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una rissa con dei campaci per certa quistione di pascolo. E | il | Canonico, quando tornava a parlare di tutti i casi di |
Dramm intimi -
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catena. Nel frutteto, sotto l'albero vecchio dove è sepolto | il | ladro delle ulive, vengono cavoli grossi come teste di |
Dramm intimi -
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figlia è morta, l'ho pianta. Non vedete, ne porto ancora | il | lutto, da sette anni... da sette anni. Dateci oggi il |
Rosario. Dramma in un atto -
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il lutto, da sette anni... da sette anni. Dateci oggi | il | nostro pane quotidiano |
Rosario. Dramma in un atto -
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poco non si avverò | il | sogno di Bona. La voce che c'era in casa quel bambino |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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persona bisognava pur lasciarla entrare: per esempio | il | brigadiere. Aveva un aspetto tragico, il brigadiere, e |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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per esempio il brigadiere. Aveva un aspetto tragico, | il | brigadiere, e compassato; quasi andasse a constatare un |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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Sottopose ad un lungo interrogatorio le donne, e anche | il | servo cieco, finchè Elisabetta non perdè la pazienza. - Ma |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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avesse nè paura nè altra passione era Bona: aveva ripreso | il | suo posto sulla panca, e se ne stava con le mani in grembo |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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rispondeva: - Io non so nulla. Non si mosse neppure quando | il | brigadiere entrò con le serve nella camera attigua: sollevò |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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nella camera attigua: sollevò però la testa nel sentire | il | bambino a piangere: che cosa gli faceva il cattivo uomo? |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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nel sentire il bambino a piangere: che cosa gli faceva | il | cattivo uomo? Anche il cieco tendeva le orecchie: e domandò |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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a piangere: che cosa gli faceva il cattivo uomo? Anche | il | cieco tendeva le orecchie: e domandò con voce quasi |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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via? La donna riabbassò subito la testa, sembrandole che | il | cieco la vedesse: non rispose, non parlò più, neppure |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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più, neppure quando sopraggiunse tutto agitato e irritato | il | marito, il quale raccontava ancora una volta al vecchio |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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quando sopraggiunse tutto agitato e irritato il marito, | il | quale raccontava ancora una volta al vecchio dottore che lo |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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al vecchio dottore che lo accompagnava, come aveva trovato | il | bambino, dichiarando che s'era pentito di averlo preso e |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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tenerla su. II marito gridava: - Ma non prepari neppure | il | caffè per il dottore? La vede, dottore? Sta sempre così, |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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II marito gridava: - Ma non prepari neppure il caffè per | il | dottore? La vede, dottore? Sta sempre così, come una foglia |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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così, come una foglia secca sul ramo. - Ella ci preparerà | il | caffè, - disse tranquillo il dottore. - Adesso fatemi |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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sul ramo. - Ella ci preparerà il caffè, - disse tranquillo | il | dottore. - Adesso fatemi vedere il bambino. Il bambino |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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- disse tranquillo il dottore. - Adesso fatemi vedere | il | bambino. Il bambino piangeva, taceva, ricominciava a |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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tranquillo il dottore. - Adesso fatemi vedere il bambino. | Il | bambino piangeva, taceva, ricominciava a piangere. Bona |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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a piangere. Bona provava un certo fastidio a sentire | il | chiasso nella camera, e desiderava che tutto finisse |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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e desiderava che tutto finisse presto: che portassero via | il | bambino e la lasciassero di nuovo nel suo cerchio di |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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pietà della povera creatura; e le pareva, inoltre, che | il | cieco spiasse i suoi pensieri e la giudicasse severamente. |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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non distolta un attimo dal suo pensiero. Che, inoltre, | il | cieco la giudicasse male, in quell'occasione, se ne |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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se ne convinse subito; perchè nel sentire che | il | bambino insisteva adesso nel suo pianto lamentoso, egli |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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cominciava a darle una strana impressione: le pareva che | il | bambino la chiamasse, che se lei si muoveva, se, come la |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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muoversi, no: anche perchè sentiva un odio sordo contro | il | brigadiere, che per lei era uno di quei feroci personaggi |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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rappresentavano la Forza mostruosa che le aveva tolto | il | figlio di casa per buttarlo nei campi della morte. Zitta, |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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contro la sorte: perchè doveva muoversi a raccogliere | il | figlio altrui? Lo buttassero nell'orto, a pascer l'erba: e |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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altrui? Lo buttassero nell'orto, a pascer l'erba: e se | il | cieco non smetteva di brontolare poteva esser buttato anche |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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poteva esser buttato anche lui fra le immondezze. | Il | cieco non brontolava: s'era alzato, però, e stava fermo |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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fermo contro la parete, con le mani aperte penzoloni e | il | viso sollevato, coi capelli sulle guancie, come un Cristo |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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le sorti del bambino. Adesso si sentivano Davide e | il | brigadiere discutere, e quest'ultimo non sembrava molto |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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quest'ultimo non sembrava molto convinto delle ragioni che | il | primo si dava. Infine il dottore dichiarò che la ferita del |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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molto convinto delle ragioni che il primo si dava. Infine | il | dottore dichiarò che la ferita del bambino era prodotta |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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Davide non replicò: e così fu deciso che momentaneamente | il | bambino restasse in casa. Allora il cieco si calmò; anzi |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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che momentaneamente il bambino restasse in casa. Allora | il | cieco si calmò; anzi parve cercar di sparire, per non dar |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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Uh! Passa | il | lupi!... Questa è la mia vita! Andare in giro pel paese da |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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in giro pel paese da mattina a sera; bisogna buscarsi | il | pane. |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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| il | dolce biglietto; e, si va, anche con poca voglia, o |
Una notte d'estate -
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va, anche con poca voglia, o nessuna; solamente perchè c'è | il | tale, o il tal altro; e il tale, o il tal altro, lo vediamo |
Una notte d'estate -
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con poca voglia, o nessuna; solamente perchè c'è il tale, o | il | tal altro; e il tale, o il tal altro, lo vediamo volentieri |
Una notte d'estate -
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o nessuna; solamente perchè c'è il tale, o il tal altro; e | il | tale, o il tal altro, lo vediamo volentieri come il fumo |
Una notte d'estate -
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solamente perchè c'è il tale, o il tal altro; e il tale, o | il | tal altro, lo vediamo volentieri come il fumo negli occhi. |
Una notte d'estate -
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e il tale, o il tal altro, lo vediamo volentieri come | il | fumo negli occhi. O amore inacetito! e inacetito senza |
Una notte d'estate -
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inacetito! e inacetito senza essere stato mai vino! Ma | il | nostro signor Geronimo se ne trasse fuori, solo a stare nel |
Una notte d'estate -
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era un archiléo, al paragone di quel fiorellino rugiadoso. | Il | signor Geronimo aveva ricevuto lo strale in pieno petto; |
Una notte d'estate -
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di quell'altra, nè a vederla stanca a sua volta; colse | il | primo pretesto di gelosia, e domandò, anzi, diciamo meglio, |
Una notte d'estate -
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suoi passaporti. E se, liberato di quella catena, non fece | il | suo ridosso al Caloandro fedele, diciamo pure che non si |
Una notte d'estate -
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uomo, - Graziosa, la storia! oh, tanto graziosa! - esclamò | il | signor Ascanio, con quel suo piglio sarcastico. - È tutta |
Una notte d'estate -
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come fai così spesso e così volentieri. Parlano ora per | il | mio labbro le cose. - Ascanio s'inchinò, in atto di |
Una notte d'estate -
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si dice anche: A chi ti toglie | il | pane, taglia le mani... A chi ti ruba un core... spaccagli |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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pane, taglia le mani... A chi ti ruba un core... spaccagli | il | core... Così!... |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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| il | marito, di ritorno dal Consiglio, la trovò ancora nel |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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dal Consiglio, la trovò ancora nel cortile, col bambino, | il | "Mau,, , la farfalla che si divertiva per conto suo intorno |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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che si divertiva per conto suo intorno a loro. Anche | il | cieco era venuto piano piano a mettersi in una piega del |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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vedere per non irritare la padrona, ma odorando ogni cosa. | Il | bambino, a sua volta, sentiva che Michele era lì, e tendeva |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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presenza del cieco, provava un senso di gelosia e teneva | il | piccolo stretto a sè cercando ancora di farlo divertire col |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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dovette passargli nell'anima perchè si divertì a tormentare | il | cieco. - Che fai lì in agguato? Pare abbi litigato con Dio |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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po' dolorosa di innamorato che è pronto a sacrificare anche | il | suo amore, purchè l'oggetto amato sia felice. Davide |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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l'oggetto amato sia felice. Davide s'avanzava guardando | il | suo orologio. - Lo sai, moglie mia, che ora è? Manca un |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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preparato la tavola. Bona fu pronta ad alzarsi, sorreggendo | il | bambino. - Ah, ah, siamo già calzati! Bisogna camminare, |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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già calzati! Bisogna camminare, dunque. E parlare anche. | Il | bambino diede un grido: - Tata! - Curioso, non sembra più |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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s'era piegato a stendere le braccia ad arco invitando | il | bambino a staccarsi da Bona. E Bona lasciò libero il |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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il bambino a staccarsi da Bona. E Bona lasciò libero | il | bambino: no, del marito non poteva esser gelosa.... Eppure |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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non poteva esser gelosa.... Eppure un'ombra le attraversò | il | cuore.... Sì, era ancora gelosa perchè era ancora viva. Ma |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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cuore.... Sì, era ancora gelosa perchè era ancora viva. Ma | il | miracolo al quale assisteva le rischiarò di nuovo il cuore. |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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Ma il miracolo al quale assisteva le rischiarò di nuovo | il | cuore. Il bambino camminava. Andava dritto dritto rapido a |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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miracolo al quale assisteva le rischiarò di nuovo il cuore. | Il | bambino camminava. Andava dritto dritto rapido a Davide : |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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allora si volse a pochi passi dal muro e lasciò andare | il | bambino: e il bambino andò dritto dritto rapido dal cieco; |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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volse a pochi passi dal muro e lasciò andare il bambino: e | il | bambino andò dritto dritto rapido dal cieco; gli afferrò |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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cieco; gli afferrò una gamba per appoggiarsi e sollevando | il | viso sorrise anche a lui. |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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CAPUANA | IL | DRAGO NOVELLE, RACCONTINI ED ALTRI SCRITTI PER FANCIULLI |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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PER FANCIULLI ENRICO VOGHERA TIPOGRAFO DELLE LI. MM. | IL | RE E LA REGINA Roma, 1895 |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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So che d'un tratto gli usci si riaprirono: riapparve | il | vecchio, che s'era tolto le scarpe per non sporcare il |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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il vecchio, che s'era tolto le scarpe per non sporcare | il | pavimento; apparve la figura arcigna del marito. La donna |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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E i suoi occhi erano tanto innocenti nel guardare | il | padre e il marito, e nel far loro segno che io |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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i suoi occhi erano tanto innocenti nel guardare il padre e | il | marito, e nel far loro segno che io acconsentivo! |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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cosa era stata organizzata alla chetichella, perchè | il | Sindaco e il suo partito non prendessero ombra e non |
Passa l'amore. Novelle -
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era stata organizzata alla chetichella, perchè il Sindaco e | il | suo partito non prendessero ombra e non cercassero |
Passa l'amore. Novelle -
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avea fatto girare la testa. Dal Circolo degli Agricoltori, | il | Sindaco che n'era presidente onorario e i suoi partigiani |
Passa l'amore. Novelle -
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di erbaiuoli destinate a sede del Fascio dei Reduci. Ma | il | Sindaco o gli altri risero male il giorno |
Passa l'amore. Novelle -
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Fascio dei Reduci. Ma il Sindaco o gli altri risero male | il | giorno dell'inaugurazione, quando in coda a quelle due |
Passa l'amore. Novelle -
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che marciavano con in testa otto trombe assordanti, videro | il | cavaliere, il notaio Pitarra e tutti gli altri del partito |
Passa l'amore. Novelle -
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con in testa otto trombe assordanti, videro il cavaliere, | il | notaio Pitarra e tutti gli altri del partito di |
Passa l'amore. Novelle -
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alla seconda sala, sur una predella, seduto a un tavolino, | il | cavaliere spiegava ai socii lo scopo di quel santissimo |
Passa l'amore. Novelle -
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alla porta, imponeva silenzio. Nei punti migliori, quando | il | cavaliere avea voluto destar nei soci il sentimento |
Passa l'amore. Novelle -
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migliori, quando il cavaliere avea voluto destar nei soci | il | sentimento militare per combattere incruente battaglie |
Passa l'amore. Novelle -
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- le trombe lo avevano interrotto, facendogli perdere | il | filo delle idee. Ma già, per un'inaugurazione, egli aveva |
Passa l'amore. Novelle -
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applausi, lasciando libera l'assemblea che doveva eleggere | il | Presidente e il Comitato esecutivo; le trombe gli avevano |
Passa l'amore. Novelle -
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libera l'assemblea che doveva eleggere il Presidente e | il | Comitato esecutivo; le trombe gli avevano fatto il saluto |
Passa l'amore. Novelle -
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e il Comitato esecutivo; le trombe gli avevano fatto | il | saluto reale. |
Passa l'amore. Novelle -
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Ave Maria piena di grazia, | il | signore è con voi, voi siete benedetta fra le donne e |
Rosario. Dramma in un atto -
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è con voi, voi siete benedetta fra le donne e benedetto | il | frutto del vostro ventre Gesù |
Rosario. Dramma in un atto -
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Saverio... Se non volete dirlo a me, ditelo a lui. Ha fatto | il | più, può fare il meno. Abbiate fiducia in lui... Lo chiamo? |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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volete dirlo a me, ditelo a lui. Ha fatto il più, può fare | il | meno. Abbiate fiducia in lui... Lo chiamo? |
Malia. Commedia in tre atti in prosa -
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| Il | povero pecoraio strillò contro i contadini della fattoria; |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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zitti e seri, un po' impauriti della minaccia; ma appena | il | pecoraio andò via, di nascosto dei contadini, per non farsi |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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le mani, applaudendosi per la prodezza fatta. Non risero | il | terzo giorno. Tornavano quatti quatti alla fattoria |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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della ricotta fresca rubata, quando proprio sotto | il | carrubbo dovettero fermarsi. Si erano guardati in viso, e |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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una parola, tanto si sentivano sconcertati di stomaco. | Il | minore diè l'esempio il primo; poi lo imitarono gli altri |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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sentivano sconcertati di stomaco. Il minore diè l'esempio | il | primo; poi lo imitarono gli altri tre, uno appresso |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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invece di ricotta avessero ingoiato un violento vomitivo. | Il | minore piangeva, chiamando: — Mamma! Mamma! — Il maggiore |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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vomitivo. Il minore piangeva, chiamando: — Mamma! Mamma! — | Il | maggiore voleva fare il coraggioso, ma non si reggeva in |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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chiamando: — Mamma! Mamma! — Il maggiore voleva fare | il | coraggioso, ma non si reggeva in piedi. Si misero a |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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Si misero a piangere tutti e quattro, a gridare, a chiamare | il | fattore. Un uomo accorse dal fondo vicino, e si spaventò |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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alla fattoria, e torno a prendere in collo gli altri sotto | il | carrubbo. Le donne del fattore non sapevano che rimedio |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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volevano spedire un messo al paese per avvertire | il | padrone — Che avete mangiato, Signore Iddio ? Uva agresta? |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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contorcere anche dai dolori di pancia; pensavano che | il | pecoraio non poteva poi avergliene data tanta, da produrre |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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poi avergliene data tanta, da produrre quello sconquasso. | Il | pecoraio passava tra quei contadini un po' per medico, un |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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Erano loro che mi rubavano la ricotta ! Per accertarsi che | il | ladro fosse stato uno dei contadini della fattoria, come |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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stato uno dei contadini della fattoria, come gli era venuto | il | sospetto, quella mattina egli aveva messo nel latte certi |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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— Un po' d'acqua bollita, con due stille di limone. E | il | poveretto, angustiandosi che il vomitivo fosse proprio |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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con due stille di limone. E il poveretto, angustiandosi che | il | vomitivo fosse proprio toccato ai ragazzi, non finiva di |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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fosse stato davvero figlio loro. - È un angelo, zi' Cola! | Il | vecchio zi' Cola, dall'uscio di rimpetto, crollava il capo, |
Passa l'amore. Novelle -
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Cola! Il vecchio zi' Cola, dall'uscio di rimpetto, crollava | il | capo, accigliato e musone. - Non è vero forse? - insisteva |
Passa l'amore. Novelle -
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Stella, che non sa come sfamarli. Ai muli deve pensare | il | re. - Ma che muli! Sono creature di Dio, disgraziate, |
Passa l'amore. Novelle -
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di Dio, disgraziate, abbandonate. - Ai muli deve pensare | il | re! Lo zi' Cola appoggiava il mento su le mani sovrapposte |
Passa l'amore. Novelle -
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- Ai muli deve pensare il re! Lo zi' Cola appoggiava | il | mento su le mani sovrapposte al suo bastone di ciliegio e |
Passa l'amore. Novelle -
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trovatelli erano muli; e a loro doveva provvedere soltanto | il | re, che voleva dire: il governo. Ma Rosa, in risposta, |
Passa l'amore. Novelle -
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e a loro doveva provvedere soltanto il re, che voleva dire: | il | governo. Ma Rosa, in risposta, baciava forte il bambino, |
Passa l'amore. Novelle -
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dire: il governo. Ma Rosa, in risposta, baciava forte | il | bambino, dicendo: - Questo è barone, principe, re di casa |
Passa l'amore. Novelle -
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marito, grave, con le mani su le ginocchia, guardava lei e | il | bambino, e non diceva niente. Le vicine, invidiose e |
Passa l'amore. Novelle -
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vestito come un signorino, lo chiamavano, per dispetto: | il | mulo di Rosa. E Rosa, se le udiva, lasciando d'impastare il |
Passa l'amore. Novelle -
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il mulo di Rosa. E Rosa, se le udiva, lasciando d'impastare | il | pane, si affacciava su l'uscio con le braccia nude intrise |
Passa l'amore. Novelle -
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- Con chi parli, pettegola? - Parlo con tutte! Romperò | il | muso a qualcuna! E quando il ragazzo, già cresciuto, nel |
Passa l'amore. Novelle -
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- Parlo con tutte! Romperò il muso a qualcuna! E quando | il | ragazzo, già cresciuto, nel fare il chiasso con gli altri |
Passa l'amore. Novelle -
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a qualcuna! E quando il ragazzo, già cresciuto, nel fare | il | chiasso con gli altri suoi pari, si bisticciava e si |
Passa l'amore. Novelle -
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- Lasciali dire! - la confortava. - Gli tolgono forse | il | pane di bocca? Il pane lo avrà meglio assai dei figli loro. |
Passa l'amore. Novelle -
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- la confortava. - Gli tolgono forse il pane di bocca? | Il | pane lo avrà meglio assai dei figli loro. È tutta invidia! |
Passa l'amore. Novelle -
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parlato del suo scontro di un mese fa con un giornalista | il | quale ancora guarda il letto; si dice ancora che ella è un |
Una peccatrice -
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di un mese fa con un giornalista il quale ancora guarda | il | letto; si dice ancora che ella è un terribile tiratore; il |
Una peccatrice -
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il letto; si dice ancora che ella è un terribile tiratore; | il | conte anche lui possiede questa sciagurata destrezza... E |
Una peccatrice -
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Oh! signore! lo ripeto: questo è delitto!... questo è | il | più spietato assassinio legale!... O il conte resta ucciso |
Una peccatrice -
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questo è il più spietato assassinio legale!... O | il | conte resta ucciso ed io avrò il rimorso di essere stata |
Una peccatrice -
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assassinio legale!... O il conte resta ucciso ed io avrò | il | rimorso di essere stata causa della sua morte... o |
Una peccatrice -
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Questo duello non devo aver luogo! Si ritratti, signore; | il | conte accetterà le sue più semplici scuse, e le basterà di |
Una peccatrice -
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accetterà le sue più semplici scuse, e le basterà di fare | il | primo passo perchè egli le venga incontro a stringerle la |
Una peccatrice -
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madre, se ha un'amante pensi all'amante, signore... e farà | il | più nobile sacrifizio che amor proprio d'uomo possa fare |
Una peccatrice -
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propria esistenza; | il | destino di Camilla le parve il suo stesso destino; vivere e |
Il romanzo della bambola -
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propria esistenza; il destino di Camilla le parve | il | suo stesso destino; vivere e aver l'apparenza di morta; |
Il romanzo della bambola -
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Camilla? Mai! le diceva tutto quello ch'era intorno: | il | letto ghiaccio, la panierina da lavoro intatta, la tavola |
Il romanzo della bambola -
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la tavola con sopra i libri di scuola ormai polverosi come | il | vestituccio suo. Mai! Mai! A quando a quando, un rumor di |
Il romanzo della bambola -
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stava chiusa nell'armadio in casa della Marietta, quando | il | sorcio le rosicò il piede. Adesso il suo strazio era assai |
Il romanzo della bambola -
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in casa della Marietta, quando il sorcio le rosicò | il | piede. Adesso il suo strazio era assai maggiore. Avrebbe |
Il romanzo della bambola -
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della Marietta, quando il sorcio le rosicò il piede. Adesso | il | suo strazio era assai maggiore. Avrebbe voluto che una |
Il romanzo della bambola -
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topi la mangiassero tutta da capo ai piedi anzichè sentirsi | il | cuore così divorato dal dolore. Ancora de' passi, ancora |
Il romanzo della bambola -
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di polizia. Camminavo come un ubriaco: sebbene convinto che | il | portafoglio mi era stato rubato dai mietitori, non osavo |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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che non volevo accusare nessuno. Eppoi, passato | il | primo stordimento, a misura che camminavo in quella strada |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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sconosciuto, accompagnato da una guardia come fossi io | il | colpevole, provavo un senso di rimorso, ed anche un oscuro |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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e quel danno, scontavo anch'io qualche cosa. E | il | lungo e comico peregrinare mio e della guardia prima di |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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di ritrovar giustizia mi richiamò a me stesso. In questura | il | Commissario non c'era, e neppure nella trattoria dove di |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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che conduceva al mio terreno. Mio? non più mio perchè | il | droghiere me lo avrebbe preso. A questo pensiero l'angoscia |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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avrebbe preso. A questo pensiero l'angoscia mi serrò forte | il | cuore: e il mio aspetto doveva rivelare tutto il mio |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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A questo pensiero l'angoscia mi serrò forte il cuore: e | il | mio aspetto doveva rivelare tutto il mio avvilimento, |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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forte il cuore: e il mio aspetto doveva rivelare tutto | il | mio avvilimento, perchè il Commissario ascoltava la guardia |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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aspetto doveva rivelare tutto il mio avvilimento, perchè | il | Commissario ascoltava la guardia che gli raccontava il |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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il Commissario ascoltava la guardia che gli raccontava | il | fatto ma fissava su di me i suoi occhi lucenti alla luna. |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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m'impaurivano: mi pareva che egli indovinasse già tutto | il | mio dramma; il segreto che di cosa in cosa triste mi aveva |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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mi pareva che egli indovinasse già tutto il mio dramma; | il | segreto che di cosa in cosa triste mi aveva condotto fino a |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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coi mietitori; non accusavo nessuno: forse avevo perduto | il | portafoglio. Fermi al chiaro di luna in quella strada |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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che conduceva al luogo del mio sogno e del mio dolore, | il | Commissario ed io gesticolavamo parlando secondo il metodo |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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dolore, il Commissario ed io gesticolavamo parlando secondo | il | metodo che m'avevano insegnato nell'Istituto e che egli |
Il ritorno del figlio. La bambina rubata. -
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BORTONE | IL | CODICE DELLA CORTESIA ITALIANA IL PlÚ COMPLETO - IL PIÚ |
Il codice della cortesia italiana -
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BORTONE IL CODICE DELLA CORTESIA ITALIANA | IL | PlÚ COMPLETO - IL PIÚ AGGIORNATO IX EDIZIONE TORINO SOCIETÀ |
Il codice della cortesia italiana -
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BORTONE IL CODICE DELLA CORTESIA ITALIANA IL PlÚ COMPLETO - | IL | PIÚ AGGIORNATO IX EDIZIONE TORINO SOCIETÀ EDITRICE |
Il codice della cortesia italiana -
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ora e mezzo dopo, la chiave stride nella toppa e | il | bidello, dall'uscio semiaperto, dice: — La vuole il |
Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli -
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toppa e il bidello, dall'uscio semiaperto, dice: — La vuole | il | direttore. Il direttore, seduto dietro la sua scrivania, |
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dall'uscio semiaperto, dice: — La vuole il direttore. | Il | direttore, seduto dietro la sua scrivania, gli accennò d' |
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testa bassa stette a sentire la benevola paternale con cui | il | buon vecchio intendeva persuaderlo che certe bizzarie |
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fatte poc'anzi, e non sapeva come confessarle. Intanto | il | bidello aveva portato un vassoio con due tazze, una cuccuma |
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un vassoio con due tazze, una cuccuma e dei biscotti; e | il | direttore, versato il cioccolatte, diceva a Dino : — Non |
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tazze, una cuccuma e dei biscotti; e il direttore, versato | il | cioccolatte, diceva a Dino : — Non hai fatto colazione; |
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Non hai fatto colazione; prendi, intingivi questi biscotti. | Il | bambino questo poi non se l'aspettava davvero. |
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voce piagnucolosa biascicò : — Ma... ho fatto le firme ! | Il | direttore, distratto, non capì, e soggiunse : — Intingi i |
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capì, e soggiunse : — Intingi i biscotti. Poteva insistere | il | povero Dino? E intinse i biscotti, e prese la tazza di |
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cioccolatte, dimenticando rimorsi, discolerie e ogni cosa. | Il | direttore lo aveva licenziato, ma Dino non si muoveva. — |
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dalla cioccolatte e dai biscotti. Neppure questa volta | il | direttore badò alla confessione e andò a ripresentarlo al |
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