Sorveglianza Urbana ha pure sei Mandamenti, ai quali | il | forestiere potrà rivolgersi per quanto gli verrà ad |
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o per reclami dipendenti da servizi di spettanza civica. | Il | primo Mandamento è posto in via San Simpliciano n. 5 _ il |
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Il primo Mandamento è posto in via San Simpliciano n. 5 _ | il | secondo via Case Rotte n. 4 _ il terzo via Durini n. 19 _ |
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via San Simpliciano n. 5 _ il secondo via Case Rotte n. 4 _ | il | terzo via Durini n. 19 _ il quarto via Sant'Eufemia n. 14 _ |
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secondo via Case Rotte n. 4 _ il terzo via Durini n. 19 _ | il | quarto via Sant'Eufemia n. 14 _ il quinto Piazza Vetra n. 9 |
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terzo via Durini n. 19 _ il quarto via Sant'Eufemia n. 14 _ | il | quinto Piazza Vetra n. 9 _ il sesto via Terraggio n. 2. |
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via Sant'Eufemia n. 14 _ il quinto Piazza Vetra n. 9 _ | il | sesto via Terraggio n. 2. |
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farlo addormentare. Io mi sforzerò di stare più sveglia. | IL | MINISTRO: Sarà impossibile, Maestà! (Il Re sbadiglia più a |
LE ULTIME FIABE -
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(Il Re sbadiglia più a lungo.) LA REGINA DORMIGLIA: Se | il | Mago compisse il portento! Renccio e Reginotta sono il |
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più a lungo.) LA REGINA DORMIGLIA: Se il Mago compisse | il | portento! Renccio e Reginotta sono il nostro gran dolore. |
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Se il Mago compisse il portento! Renccio e Reginotta sono | il | nostro gran dolore. Dicono che la colpa è mia, perché |
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quando stava per nascere desiderai una rapa, e mi grattai | il | capo, e per ciò il Reuccio nacque con quella testa! Non è |
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nascere desiderai una rapa, e mi grattai il capo, e per ciò | il | Reuccio nacque con quella testa! Non è vero! Non è vero! E |
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di Milano _ La Perseveranza _ La Gazzetta di Milano _ | Il | Secolo _ Il Pungolo _ Il Corriere di Milano _ Il Sole, nche |
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_ La Perseveranza _ La Gazzetta di Milano _ Il Secolo _ | Il | Pungolo _ Il Corriere di Milano _ Il Sole, nche commerciale |
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_ La Gazzetta di Milano _ Il Secolo _ Il Pungolo _ | Il | Corriere di Milano _ Il Sole, nche commerciale _ L'Unità |
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Milano _ Il Secolo _ Il Pungolo _ Il Corriere di Milano _ | Il | Sole, nche commerciale _ L'Unità Italiana _ Il Gazzettino |
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di Milano _ Il Sole, nche commerciale _ L'Unità Italiana _ | Il | Gazzettino Rosa. _ uesti giornali si ponilo comperare |
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| il | Re! Viva il Re! (L'operazione continua, e sembra non debba |
LE ULTIME FIABE -
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il Re! Viva | il | Re! (L'operazione continua, e sembra non debba terminare |
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continua, e sembra non debba terminare più! E, intanto, | il | corpo del Re si va di mano in mano sgonfiando.) |
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| Il | due dicembre il despota della Senna, l’Imperatore-menzogna, |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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due dicembre | il | despota della Senna, l’Imperatore-menzogna, |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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| Il | mago Sbuffante ha minor potere di me! È il suo castigo. |
LE ULTIME FIABE -
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mago Sbuffante ha minor potere di me! È | il | suo castigo. Dona un fiore, e vuole un giardino; salva una |
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salva una vita e ne sopprime cento ... Io, no! Io faccio | il | bene per il bene! ... (Lanciando un'occhiata alle |
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vita e ne sopprime cento ... Io, no! Io faccio il bene per | il | bene! ... (Lanciando un'occhiata alle Cameriere.) Ma so |
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un gesto di nausea ed esce, seguita dalle Dame.) (Entra | il | Re, dondolando il pancione e passandosi la lingua su le |
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ed esce, seguita dalle Dame.) (Entra il Re, dondolando | il | pancione e passandosi la lingua su le labbra. Va subito a |
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nella poltrona, e infila una punta del tovagliolo tra | il | collo e la camicia. Il Ministro attende l'ordine di |
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infila una punta del tovagliolo tra il collo e la camicia. | Il | Ministro attende l'ordine di sedersi.) |
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come | il | Reuccio): Ha detto: Non svegliate il can che dorme! |
LE ULTIME FIABE -
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come il Reuccio): Ha detto: Non svegliate | il | can che dorme! |
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da questo fatto., Essendo morto un povero, e non volendo | il | parroco di San Tomaso dargli sepoltura, se prima la moglie |
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Tomaso dargli sepoltura, se prima la moglie non gli pagasse | il | dovuto; la donna, disperata di non avere, nè trovare il |
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il dovuto; la donna, disperata di non avere, nè trovare | il | denaro, diede in alti lamenti. Passò in quel mentre il duca |
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il denaro, diede in alti lamenti. Passò in quel mentre | il | duca Giovan_Maria Visconti, il quale, udito il motivo di |
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Passò in quel mentre il duca Giovan_Maria Visconti, | il | quale, udito il motivo di quelle strida, comandò che il |
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quel mentre il duca Giovan_Maria Visconti, il quale, udito | il | motivo di quelle strida, comandò che il parroco non solo |
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il quale, udito il motivo di quelle strida, comandò che | il | parroco non solo desse sepoltura gratis l morto, ma fosse, |
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non vi fu prece peroratrice, nè pianto capace a far muovere | il | duca. Vuolsi che il parroco, calandosi nella fossa, andasse |
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nè pianto capace a far muovere il duca. Vuolsi che | il | parroco, calandosi nella fossa, andasse altamente |
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brutta più del peccato mortale. Campavan la vita infornando | il | pane della gente, e Tizzoncino, come la chiamavano, era |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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scaldate l'acqua! Ehi, impastate! - Poi, coll'asse sotto | il | braccio e la ciambellina sul capo, andava di qua e di là a |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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del naso. D'inverno, passava ... Ma d'estate, quando tutto | il | vicinato si godeva il fresco e il lume di luna? O che eran |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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passava ... Ma d'estate, quando tutto il vicinato si godeva | il | fresco e il lume di luna? O che eran matte, mamma e |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Ma d'estate, quando tutto il vicinato si godeva il fresco e | il | lume di luna? O che eran matte, mamma e figliuola, a |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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in casa con quel po' di caldo? ... Le vicine si stillavano | il | cervello. - O fornaie, venite fuori al fresco, venite! - Si |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Regina se Dio vuole! La cosa giunse all'orecchio del Re. | Il | Re montò sulle furie e mandò a chiamare le fornaie. - |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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se seguiti, ti faccio buttare in fondo a un carcere, te e | il | tuo Tizzoncino! - Maestà, non è vero nulla. Le vicine sono |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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mamma e figliuola. Ma la notte, dalle fessure dell'uscio | il | custode vedeva in quella stanzaccia un grande splendore, |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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l'uovo. Le sue risate risonavano per tutta la prigione. | Il | custode andò dal Re e gli riferì ogni casa. Il Re montò |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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la prigione. Il custode andò dal Re e gli riferì ogni casa. | Il | Re montò sulle furie peggio di prima. - La intendono in tal |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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- Spera di sole, Spera di sole, sarai Regina se Dio vuole! | Il | custode tornò dal Re, e gli riferì ogni cosa. Il Re, questa |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Dio vuole! Il custode tornò dal Re, e gli riferì ogni cosa. | Il | Re, questa volta, rimase stupito. Radunò il Consiglio della |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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ogni cosa. Il Re, questa volta, rimase stupito. Radunò | il | Consiglio della Corona: e i consiglieri chi voleva che alle |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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sarebbe stato buono d'impedirlo. - Già! Era proprio così. | Il | Re ordinò di scarcerarle Le fornaie ripresero il loro |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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così. Il Re ordinò di scarcerarle Le fornaie ripresero | il | loro mestiere. Non avevan le pari nel cuocere il pane |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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ripresero il loro mestiere. Non avevan le pari nel cuocere | il | pane appuntino, e le vecchie avventore tornarono subito. |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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tornarono subito. Perfin la Regina volle infornare | il | pane da loro; il Tizzoncino così saliva spesso le scale del |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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subito. Perfin la Regina volle infornare il pane da loro; | il | Tizzoncino così saliva spesso le scale del palazzo reale, |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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perché non ti pettini? - Maestà, ho i capelli sottili, e | il | pettine me li strapperebbe. - Tizzoncino, perché non ti |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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quella storia. Le vicine, dalla curiosità, si rodevano | il | fegato. E appena vedevano quello splendore che abbagliava e |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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appena vedevano quello splendore che abbagliava e sentivano | il | ritornello della vecchia, via, tutte dietro l'uscio: non |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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anche alle orecchie del Reuccio, che aveva già sedici anni. | Il | Reuccio era un gran superbo. Quando incontrava per le scale |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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a casa piangendo. - Che cosa è stato, figliuola mia? - | Il | Reuccio mi ha sputato addosso. - Sia fatta la volontà di |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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mi ha sputato addosso. - Sia fatta la volontà di Dio! | Il | Reuccio è padrone. Le vicine gongolavano: - Il Reuccio gli |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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di Dio! Il Reuccio è padrone. Le vicine gongolavano: - | Il | Reuccio gli aveva sputato addosso; le stava bene a Spera di |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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addosso; le stava bene a Spera di sole Un altro giorno | il | Reuccio la incontrò sul pianerottolo. Gli parve che |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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tutte intrise di polvere, tutte sformate, chi avrebbe avuto | il | coraggio di riportarle alla Regina? Tizzoncino tornò a casa |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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e rammaricandosi. - Che cosa è stato, figliuola mia? - | Il | Reuccio mi ha tirato un calcio e mi ha rovesciato ogni |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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mi ha rovesciato ogni cosa. - Sia fatta la volontà di Dio: | il | Reuccio è padrone. Le vicine non capivano nella pelle |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Le vicine non capivano nella pelle dall'allegrezza. - | Il | Reuccio gli aveva menato un calcio: le stava bene a Spera |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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gli aveva menato un calcio: le stava bene a Spera di sole | Il | Reuccio pochi anni dopo pensò di prender moglie e mandò a |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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troppo tardi: la figliuola del Re di Spagna s'era maritata | il | giorno avanti. Il Reuccio volea impiccato l'ambasciatore. |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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figliuola del Re di Spagna s'era maritata il giorno avanti. | Il | Reuccio volea impiccato l'ambasciatore. Ma questi gli provò |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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nel viaggio mezza giornata di meno degli altri. Allora | il | Reuccio lo mandò a domandare la figliuola del Re di |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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troppo tardi: la figliuola del Re di Francia s'era maritata | il | giorno avanti. Il Reuccio volea ad ogni costo impiccato |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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del Re di Francia s'era maritata il giorno avanti. | Il | Reuccio volea ad ogni costo impiccato quel traditore che |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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spesa nel viaggio una giornata di meno degli altri. Allora | il | Reuccio lo mandava dal Gran Turco per la sua figliuola. Ma |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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troppo tardi: la figliuola del Gran Turco s'era maritata | il | giorno avanti. Il Reuccio non sapea darsi pace; piangeva. |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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figliuola del Gran Turco s'era maritata il giorno avanti. | Il | Reuccio non sapea darsi pace; piangeva. Il Re, la Regina, |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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giorno avanti. Il Reuccio non sapea darsi pace; piangeva. | Il | Re, la Regina, tutti i ministri gli stavano attorno: - |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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la figliuola del Re d'Inghilterra: si mandasse per lei. | Il | povero ambasciatore partì come una saetta, camminando |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Anche la figlia del Re d'Inghilterra s'era maritata | il | giorno avanti. Figuriamoci il Reuccio! Un giorno, per |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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d'Inghilterra s'era maritata il giorno avanti. Figuriamoci | il | Reuccio! Un giorno, per distrarsi, se n'andò a caccia. |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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- Ah, finalmente sei arrivato! A quella voce grossa grossa, | il | Reuccio sentì accapponarsi la pelle. - Brav'uomo, non vi |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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accapponarsi la pelle. - Brav'uomo, non vi conosco; io sono | il | Reuccio. - Reuccio o non Reuccio, prendi quella scure e |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Reuccio, prendi quella scure e spaccami un po' di legna. | Il | Reuccio, per timore di peggio, gli spaccava la legna. - |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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- Reuccio o non Reuccio, vai per l'acqua alla fontana. | Il | Reuccio, per timore di peggio, prendeva l'orcio sulle |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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alla fontana. - Reuccio o non Reuccio, servimi a tavola. E | il | Reuccio, per timore di peggio, lo servì a tavola. |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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per timore di peggio, lo servì a tavola. All'ultimo | il | vecchio gli diè quel che era avanzato. - Buttati lì; è il |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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il vecchio gli diè quel che era avanzato. - Buttati lì; è | il | tuo posto. Il povero Reuccio si accovacciò su quel po' di |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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diè quel che era avanzato. - Buttati lì; è il tuo posto. | Il | povero Reuccio si accovacciò su quel po' di strame in un |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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strame in un canto, ma non poté dormire. Quel vecchio era | il | Mago, padrone del bosco. Quando andava via, stendeva |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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via, stendeva attorno alla casa una rete incantata, e | il | Reuccio rimaneva in tal modo suo prigioniero e suo schiavo. |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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rimaneva in tal modo suo prigioniero e suo schiavo. Intanto | il | Re e la Regina lo piangevano per morto e portavano il |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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il Re e la Regina lo piangevano per morto e portavano | il | lutto. Ma un giorno, non si sa come, arrivò la notizia che |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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lutto. Ma un giorno, non si sa come, arrivò la notizia che | il | Reuccio era schiavo del Mago. Il Re spedì subito i suoi |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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arrivò la notizia che il Reuccio era schiavo del Mago. | Il | Re spedì subito i suoi corrieri: - Tutte le ricchezze del |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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corrieri: - Tutte le ricchezze del regno, se gli rilasciava | il | figliuolo! - Sono più ricco di lui! A questa risposta del |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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grande. Spedì daccapo i corrieri: - Che voleva? Parlasse: | il | Re avrebbe dato anche il sangue delle sue vene. - Una |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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corrieri: - Che voleva? Parlasse: il Re avrebbe dato anche | il | sangue delle sue vene. - Una pagnotta e una stiacciata, |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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stiacciata, impastate, infornate di mano della Regina, e | il | Reuccio sarà libero. - Oh, questo era nulla! La Regina |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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la impastò, fece la pagnotta e la stiacciata, scaldò | il | forno di sua mano e le infornò. Ma non era pratica; |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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pagnotta e stiacciata furono abbruciacchiate. Quando | il | Mago le vide, arricciò il naso: - Buone pei cani. E le |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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furono abbruciacchiate. Quando il Mago le vide, arricciò | il | naso: - Buone pei cani. E le buttò al suo mastino. La |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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ne fece un'altra pagnotta e un'altra stiacciata. Poi scaldò | il | forno di sua mano e le infornò. Ma non era pratica. La |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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La pagnotta e la stiacciata riusciron mal cotte. Quando | il | Mago le vide, arricciò il naso: - Buone pei cani. E le |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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riusciron mal cotte. Quando il Mago le vide, arricciò | il | naso: - Buone pei cani. E le buttò al mastino. La Regina |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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cani. E le buttò al mastino. La Regina provò, riprovò; ma | il | suo pane riusciva sempre o troppo o poco cotto; e intanto |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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suo pane riusciva sempre o troppo o poco cotto; e intanto | il | povero Reuccio restava schiavo del Mago. Il Re adunò il |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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e intanto il povero Reuccio restava schiavo del Mago. | Il | Re adunò il Consiglio di Ministri. - Sacra Maestà - disse |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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il povero Reuccio restava schiavo del Mago. Il Re adunò | il | Consiglio di Ministri. - Sacra Maestà - disse uno dei |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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- Sacra Maestà - disse uno dei Ministri - proviamo se | il | Mago è indovino. La Regina staccerà la farina, la |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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impasterà, farà la pagnotta e la stiacciata; per scaldare | il | forno ed infornare chiameremo Tizzoncino! - Bene! |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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chiameremo Tizzoncino! - Bene! Benissimo! E così fecero. Ma | il | Mago arricciò il naso: - Pagnottaccia, stiacciataccia Via, |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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- Bene! Benissimo! E così fecero. Ma il Mago arricciò | il | naso: - Pagnottaccia, stiacciataccia Via, lavatevi la |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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che ci avea messo le mani Tizzoncino. - Allora - disse | il | ministro - non c'è che un rimedio. - Quale? - domandò il |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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il ministro - non c'è che un rimedio. - Quale? - domandò | il | Re. - Sposare il Reuccio con Tizzoncino. Così il Mago avrà |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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non c'è che un rimedio. - Quale? - domandò il Re. - Sposare | il | Reuccio con Tizzoncino. Così il Mago avrà il pane |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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- domandò il Re. - Sposare il Reuccio con Tizzoncino. Così | il | Mago avrà il pane stacciato, impastato, infornato dalle |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Re. - Sposare il Reuccio con Tizzoncino. Così il Mago avrà | il | pane stacciato, impastato, infornato dalle mani della |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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stacciato, impastato, infornato dalle mani della Regina, e | il | Reuccio sarà liberato. - É proprio la volontà di Dio - |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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sarà liberato. - É proprio la volontà di Dio - disse | il | Re. - Spera di sole, Spera di sole, sarai Regina se Dio |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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di sole, Spera di sole, sarai Regina se Dio vuole! E fece | il | decreto reale, che dichiarava il Reuccio e Tizzoncino |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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se Dio vuole! E fece il decreto reale, che dichiarava | il | Reuccio e Tizzoncino marito e moglie. Il Mago ebbe la |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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che dichiarava il Reuccio e Tizzoncino marito e moglie. | Il | Mago ebbe la pagnotta e la stiacciata, stacciate, impastate |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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stacciate, impastate e infornate dalle mani della Regina, e | il | Reuccio fu messo in libertà. Veniamo intanto a lui, che di |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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di fornaia Regina? - Ma c'è un decreto reale ... - Sì? | Il | Re lo ha fatto, e il Re può disfarlo! Tizzoncino, diventata |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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- Ma c'è un decreto reale ... - Sì? Il Re lo ha fatto, e | il | Re può disfarlo! Tizzoncino, diventata Reginotta, era |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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reale. Ma non s'era voluta lavare, né pettinare, né mutarsi | il | vestito, né mettersi un paio di scarpe: - Quando verrà il |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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il vestito, né mettersi un paio di scarpe: - Quando verrà | il | Reuccio, allora mi ripulirò. Era possibile? E aspettava, |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Era possibile? E aspettava, chiusa nella sua camera, che | il | Reuccio andasse a trovarla. Ma non c'era verso di |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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- Verrà, non dubitate; verrà. - Verrò? Guarda come verrò! | Il | Reuccio, perduto il lume degli occhi e colla sciabola in |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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verrà. - Verrò? Guarda come verrò! Il Reuccio, perduto | il | lume degli occhi e colla sciabola in pugno, correva verso |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Tizzoncino: volea tagliarle la testa. L'uscio era chiuso. | Il | Reuccio guardò dal buco della serratura e la sciabola gli |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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s'abbracciarono. Quella sera si fecero gli sponsali, e | il | Reuccio e Tizzoncino vissero a lungo, felici e contenti ... |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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| Il | Ministro e Detti. Poi il Reuccio Rapa, la Reginotta Mela e |
LE ULTIME FIABE -
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Ministro e Detti. Poi | il | Reuccio Rapa, la Reginotta Mela e le Cameriere. |
LE ULTIME FIABE -
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| il | Re, la Regina e il Primo Ministro. Il Re, grigio di capelli |
LE ULTIME FIABE -
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il Re, la Regina e | il | Primo Ministro. Il Re, grigio di capelli e di barba, con |
LE ULTIME FIABE -
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il Re, la Regina e il Primo Ministro. | Il | Re, grigio di capelli e di barba, con occhi ammammolati, |
LE ULTIME FIABE -
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la Regina, un po' insonnolita anche lei, gli siede accanto. | Il | Ministro resta in piedi a riguardosa distanza. |
LE ULTIME FIABE -
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racconta che c'era una volta un Re, | il | quale avea dietro il palazzo reale un magnifico giardino. |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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racconta che c'era una volta un Re, il quale avea dietro | il | palazzo reale un magnifico giardino. Non vi mancava albero |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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un magnifico giardino. Non vi mancava albero di sorta; ma | il | più raro e il più pregiato, era quello che produceva le |
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giardino. Non vi mancava albero di sorta; ma il più raro e | il | più pregiato, era quello che produceva le arance d'oro. |
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le arance d'oro. Quando arrivava la stagione delle arance, | il | Re vi metteva a guardia una sentinella notte e giorno; e |
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Lo scacciai anche di lì, e appena cessava di cantare, | il | mio sonno svaniva. Ma si posò in cima all'albero, e canta, |
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all'albero, e canta, canta, canta ..., ho dormito finora! | Il | Re non gli fece nulla. Alla nuova stagione, incaricò della |
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gli fece nulla. Alla nuova stagione, incaricò della guardia | il | Reuccio in persona. Una mattina va in giardino e trova il |
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il Reuccio in persona. Una mattina va in giardino e trova | il | Reuccio addormentato. Guarda l'albero ...; le arance d'oro |
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traditore, col Reuccio non ti giova! Ed esso a canzonarmi: | il | Reuccio dorme! il Reuccio dorme! Cardellino traditore, col |
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non ti giova! Ed esso a canzonarmi: il Reuccio dorme! | il | Reuccio dorme! Cardellino traditore, col Reuccio non ti |
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traditore, col Reuccio non ti giova! Ed esso a canzonarmi: | il | Reuccio fa la nanna! il Reuccio fa la nanna! E canta, |
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non ti giova! Ed esso a canzonarmi: il Reuccio fa la nanna! | il | Reuccio fa la nanna! E canta, canta, canta ..., ho dormito |
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fa la nanna! E canta, canta, canta ..., ho dormito finora! | Il | Re volle provarsi lui stesso; e arrivata la stagione si |
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mise a far la guardia. Quando le arance furon mature, ecco | il | cardellino che si posa sopra un ramo, e comincia a cantare. |
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cardellino che si posa sopra un ramo, e comincia a cantare. | Il | Re avrebbe voluto tirargli, ma faceva buio come in una |
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non ti giova! - Ma durava fatica a tener aperti gli occhi. | Il | cardellino cominciò a canzonarlo: - Pss! Pss! Il Re dorme! |
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gli occhi. Il cardellino cominciò a canzonarlo: - Pss! Pss! | Il | Re dorme! Pss! Pss! Il Re dorme! E canta, canta, canta, il |
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cominciò a canzonarlo: - Pss! Pss! Il Re dorme! Pss! Pss! | Il | Re dorme! E canta, canta, canta, il Re s'addormentava |
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Il Re dorme! Pss! Pss! Il Re dorme! E canta, canta, canta, | il | Re s'addormentava peggio d'un ghiro anche lui. La mattina |
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la mano della Reginotta, e in men di tre giorni l'avrete. | Il | Re lo prese per le spalle, e lo messe fuor dell'uscio. Il |
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Il Re lo prese per le spalle, e lo messe fuor dell'uscio. | Il | giorno appresso quegli tornò: - Maestà, lo volete davvero |
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la mano della Reginotta, e in men di tre giorni l'avrete. | Il | Re lo prese per le spalle, gli diè una pedata e lo messe |
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spalle, gli diè una pedata e lo messe fuor dell'uscio. Ma | il | giorno appresso, quello, cocciuto, ritornava: - Maestà, lo |
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quello, cocciuto, ritornava: - Maestà, lo volete davvero | il | cardellino? Promettetemi la mano della Reginotta, e in men |
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la mano della Reginotta, e in men di tre giorni l'avrete. | Il | Re, stizzito, chiamò una guardia e lo fece condurre in |
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mettersi d'accordo con quel contadinotto. - Portami vivo | il | cardellino e la Reginotta sarà tua. - Maestà, fra tre |
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di ritorno. - Maestà, eccolo qui. La Reginotta ora è mia. | Il | Re si fece scuro. Doveva dare la Reginotta a quello |
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Ma quanto alla Reginotta, nettati la bocca. - Maestà, | il | patto fu questo. - Vuoi delle gioie? Vuoi dell'oro? - |
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- Tenetevi ogni cosa. Sarà quel che sarà! E andò via. | Il | Re disse al cardellino: - Ora che ti ho tra le mani, ti vo' |
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cardellino: - Ora che ti ho tra le mani, ti vo' martoriare. | Il | cardellino strillava, sentendosi strappare le penne ad una |
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sono riposte dentro la Grotta delle sette porte. Ma c'è | il | mercante, col berrettino rosso, che fa la guardia. Bisogna |
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col berrettino rosso, che fa la guardia. Bisogna sapere | il | motto; e lo sanno due soli: il mercante e quel contadino |
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la guardia. Bisogna sapere il motto; e lo sanno due soli: | il | mercante e quel contadino che mi ha preso. Il Re mandò a |
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due soli: il mercante e quel contadino che mi ha preso. | Il | Re mandò a chiamare il contadino. - Facciamo un altro |
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e quel contadino che mi ha preso. Il Re mandò a chiamare | il | contadino. - Facciamo un altro patto. Vorrei entrare nella |
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Vorrei entrare nella Grotta delle sette porte, e non so | il | motto. Se me lo sveli, la Reginotta sarà tua. - Parola di |
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sarà tua. - Parola di Re? - Parola di Re! - Maestà, | il | motto è questo: "Secca risecca! Apriti, Cecca." - Va bene. |
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motto è questo: "Secca risecca! Apriti, Cecca." - Va bene. | Il | Re andò, disse il motto, e la Grotta s'aperse. Il contadino |
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risecca! Apriti, Cecca." - Va bene. Il Re andò, disse | il | motto, e la Grotta s'aperse. Il contadino rimase fuori ad |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Va bene. Il Re andò, disse il motto, e la Grotta s'aperse. | Il | contadino rimase fuori ad attenderlo. In quella grotta i |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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i diamanti, sempre a mucchi, eran più grossi e più belli. | Il | Re si vuotava le tasche, e tornava a riempirsele di questi. |
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arance d'oro del giardino reale. C'era lì una bisaccia, e | il | Re la colmò. Or che sapeva il motto, vi sarebbe ritornato |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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C'era lì una bisaccia, e il Re la colmò. Or che sapeva | il | motto, vi sarebbe ritornato più volte. Uscito fuor della |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Uscito fuor della Grotta, colla bisaccia in collo, trovò | il | contadino che lo attendeva. - Maestà, la Reginotta ora è |
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che lo attendeva. - Maestà, la Reginotta ora è mia. | Il | Re si fece scuro. Dovea dare la Reginotta a quello |
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- Maestà, e la vostra parola? - Le parole se le porta | il | vento. - Quando sarete al palazzo ve ne accorgerete. |
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sarete al palazzo ve ne accorgerete. Arrivato al palazzo, | il | Re mette giù la bisaccia e fa di vuotarla. Ma invece di |
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Ah! quel pezzo di contadinaccio gliel'avea fatta! Ma | il | cardellino la pagava. E tornò a martoriarlo. - Dove sono le |
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bisogna conoscere un altro motto, e lo sanno due soli: | il | mercante e quel contadino che mi ha preso. Il Re lo mandò a |
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due soli: il mercante e quel contadino che mi ha preso. | Il | Re lo mandò a chiamare: - Facciamo un altro patto. Dimmi il |
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Il Re lo mandò a chiamare: - Facciamo un altro patto. Dimmi | il | motto per riprendere le arance e la Reginotta sarà tua. - |
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sarà tua. - Parola di Re? - Parola di Re! - Maestà | il | motto è questo: "Ti sto addosso: Dammi l'osso." - Va bene. |
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motto è questo: "Ti sto addosso: Dammi l'osso." - Va bene. | Il | Re andava e ritornava più volte colla bisaccia colma, e |
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a palazzo tutte le arance d'oro. Allora si presentò | il | contadino: - Maestà, la Reginotta ora è mia. Il Re si fece |
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si presentò il contadino: - Maestà, la Reginotta ora è mia. | Il | Re si fece scuro. Dovea dare la Reginotta a quello |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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Dovea dare la Reginotta a quello zoticone? - Quello è | il | tesoro reale: prendi quello che ti piace. Quanto alla |
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nettati la bocca. - Non se ne parli più. E andò via. Da che | il | cardellino era in gabbia, le arance d'oro restavano |
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- Figliuola mia, prendilo pure; ma bada che non ti scappi. | Il | cardellino nella camera della Reginotta non cantava più. - |
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non cantava più. - Cardellino, perché non canti più? - Ho | il | mio padrone che piange. - E perché piange? - Perché non ha |
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tanto, E le fatiche mie son sparse al vento." - Chi è | il | tuo padrone? Quello zotico? - Quello zotico, Reginotta, è |
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- Lo giurate? - Lo giuro. E gli aperse la gabbia. Ma | il | cardellino non tornò. Una volta il Re domandò alla |
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gli aperse la gabbia. Ma il cardellino non tornò. Una volta | il | Re domandò alla Reginotta: - O il cardellino non canta più? |
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non tornò. Una volta il Re domandò alla Reginotta: - O | il | cardellino non canta più? É un bel pezzo che non lo sento. |
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un bel pezzo che non lo sento. - Maestà, è un po' malato. E | il | Re s'acchetò. Intanto la povera Reginotta viveva in |
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Reginotta viveva in ambascia: - Cardellino traditore, te e | il | tuo padrone! E come s'avvicinava la stagione delle arance, |
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la stagione delle arance, pel timore del babbo, | il | cuore le diventava piccino piccino. Intanto venne un |
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ambasciatore del Re di Francia che la chiedeva per moglie. | Il | padre ne fu lieto oltremodo, e rispose subito di sì. Ma la |
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e non potea più ritirarla? - Maestà, le parole se le porta | il | vento. Il Re non lo potevan trattenere: schizzava fuoco |
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più ritirarla? - Maestà, le parole se le porta il vento. | Il | Re non lo potevan trattenere: schizzava fuoco dagli occhi. |
C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE -
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- Non lo voglio! Non lo voglio! Vo' rimanere ragazza. | Il | peggio fu quando il Re di Francia mandò a dire che fra otto |
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Non lo voglio! Vo' rimanere ragazza. Il peggio fu quando | il | Re di Francia mandò a dire che fra otto giorni arrivava. |
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- Di' di sì, o ti faccio affogare! E la Reginotta zitta. | Il | Re la calò fino a metà. - Di' di sì, o ti faccio affogare! |
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- Di' di sì, o ti faccio affogare! E la Reginotta zitta. | Il | Re la calava più giù, dentro l'acqua; le restava fuori |
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acqua. La Reginotta piangeva: - Cardellino traditore, te e | il | tuo padrone! Per mantenere la parola ora patisco tanti |
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padrone! Per mantenere la parola ora patisco tanti guai! | Il | Re di Francia arrivò con un gran seguito, e prese alloggio |
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Non vuol farsi vedere? - Maestà, è un po' indisposta. | Il | Re non sapeva che rispondere, imbarazzato. - Portatele |
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curarsi d'aprirlo. E piangeva. - Cardellino traditore, te e | il | tuo padrone! - Non siamo traditori, né io, né il mio |
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te e il tuo padrone! - Non siamo traditori, né io, né | il | mio padrone. Sentendosi rispondere dallo scatolino, la |
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Quante lagrime ho sparse. - La tua Sorte volea così. Ora | il | destino è compito. Sua Maestà, conosciuto chi era quel |
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le diè in dote l'albero che produceva le arance d'oro, e | il | giorno appresso la Reginotta sposò il Re di Francia. E noi |
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le arance d'oro, e il giorno appresso la Reginotta sposò | il | Re di Francia. E noi restiamo a grattarci la pancia. |
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pace sia con voi"; non è quindi propriamente un nome, bensì | il | curioso ed allusivo pseudonimo di Schalòm Rabinovic, ebreo |
La ricerca delle radici -
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una tale somma di esperienze umane da diventare poi | il | più popolare degli scrittori in lingua yiddisch della sua |
La ricerca delle radici -
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degli scrittori in lingua yiddisch della sua generazione. | Il | suo tema è limitato: l' ebraismo orientale alla svolta del |
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peculiari) i grandi fermenti moderni, l' illuminismo, | il | socialismo, il nazionalismo, il naturalismo, l' |
La ricerca delle radici -
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i grandi fermenti moderni, l' illuminismo, il socialismo, | il | nazionalismo, il naturalismo, l' espressionismo. La storia |
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moderni, l' illuminismo, il socialismo, il nazionalismo, | il | naturalismo, l' espressionismo. La storia di Tewje il |
La ricerca delle radici -
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il naturalismo, l' espressionismo. La storia di Tewje | il | lattivendolo è il suo capolavoro: ne riporto il primo |
La ricerca delle radici -
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l' espressionismo. La storia di Tewje il lattivendolo è | il | suo capolavoro: ne riporto il primo capitolo, leggermente |
La ricerca delle radici -
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di Tewje il lattivendolo è il suo capolavoro: ne riporto | il | primo capitolo, leggermente abbreviato. Siamo nella Russia |
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Si riempie la bocca con parole di rassegnazione, | il | suo nome (che è la forma yiddisch di Tobia) è quello di un |
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yiddisch di Tobia) è quello di un altro giusto che accetta | il | Male, ma non è un rassegnato. È rivelatrice, ed è un tratto |
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che, più avanti nel libro, quest' uomo pio proverà per | il | giovane rivoluzionario che sarà esiliato in Siberia con la |
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figlia. A modo suo, Tewje sente la spaccatura che divide | il | mondo, ed egli stesso è dolorosamente diviso; in quanto |
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stesso è dolorosamente diviso; in quanto ebreo diasporico , | il | suo destino è la lacerazione. È russo per la vitalità |
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per le distinzioni ("fra l' uomo e la bestia", "fra | il | tempio e il bosco"), che è una garbata parodia del divieto |
La ricerca delle radici -
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le distinzioni ("fra l' uomo e la bestia", "fra il tempio e | il | bosco"), che è una garbata parodia del divieto mosaico dei |
La ricerca delle radici -
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sacerdote, ma insieme calza stivali, beve acquavite, frusta | il | suo povero cavallo, confitto nella miseria atavica delle |
La ricerca delle radici -
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questa sua contraddizione, ci si arrovella intorno, cerca | il | giusto e il vero col coraggio strenuo dei patriarchi, e in |
La ricerca delle radici -
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contraddizione, ci si arrovella intorno, cerca il giusto e | il | vero col coraggio strenuo dei patriarchi, e in essi, come i |
La ricerca delle radici -
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continuità che solo la strage ha troncato. Non c' è più, | il | loico indomito, il savio arguto ("Dio stesso non può |
La ricerca delle radici -
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la strage ha troncato. Non c' è più, il loico indomito, | il | savio arguto ("Dio stesso non può soffrire chi non ha |
La ricerca delle radici -
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chi non ha quattrini. E perché? Perché, se Dio amasse | il | povero, il povero non sarebbe più povero"). Tewje non |
La ricerca delle radici -
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ha quattrini. E perché? Perché, se Dio amasse il povero, | il | povero non sarebbe più povero"). Tewje non esiste più: lo |
La ricerca delle radici -
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sarebbe più povero"). Tewje non esiste più: lo hanno ucciso | il | gas di Auschwitz e i Lager di Stalin. |
La ricerca delle radici -
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in mente di lasciar presto Milano e di passare | il | luglio a Madesimo, ma conoscevo tanto il maestro Chieco e |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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e di passare il luglio a Madesimo, ma conoscevo tanto | il | maestro Chieco e tanto poco il Tirolo, che forse avrei |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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Madesimo, ma conoscevo tanto il maestro Chieco e tanto poco | il | Tirolo, che forse avrei mutato piano, se quella bestia, |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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a Milano neppur si fa un risotto senza 'il ragionàt', | il | ragioniere, mi avesse indicato meglio il suo Castello |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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'il ragionàt', il ragioniere, mi avesse indicato meglio | il | suo Castello Tonchino o Catino o Tapino e la via da tenere. |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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o Tapino e la via da tenere. La lettera, per verità, aveva | il | timbro di Trento, ma era poco. Mi stizzì e non ci pensai |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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pensai più. Otto giorni dopo ricevetti un'altra lettera con | il | timbro di Vezzano, dove una tale Purgher scriveva che il |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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il timbro di Vezzano, dove una tale Purgher scriveva che | il | signor maestro Chieco, alloggiato nel suo albergo, era |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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albergo, era pericolosamente ammalato e mi desiderava come | il | migliore dei suoi amici. La signora Purgher m'indicava di |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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avevo riconosciuto a destra la nuda montagna scoscesa sopra | il | mio capo, a sinistra il laghetto celeste ai miei piedi. |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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la nuda montagna scoscesa sopra il mio capo, a sinistra | il | laghetto celeste ai miei piedi. Scure collinette boscose lo |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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levavano altri monti di un verde più gaio; ma laggiù, verso | il | Garda, il cielo scendeva quasi fino alle ondicelle azzurre, |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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monti di un verde più gaio; ma laggiù, verso il Garda, | il | cielo scendeva quasi fino alle ondicelle azzurre, tutte |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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del gran lago marino invisibile a mezzogiorno. Vidi | il | pugno di terra, sporgente della riva, e sulla punta, il |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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il pugno di terra, sporgente della riva, e sulla punta, | il | castelluccio ritto e fiero come un falco. Al ponte delle |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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selvaggi, di piccoli pini imbozzacchiti. Ascendemmo lungo | il | giro del parapetto, sino all'andito male intagliato nella |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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campanili di Panama suonavano l'Ave-Maria, quando | il | conte di Ventimiglia, seguito dai suoi tre spadaccini, si |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Juan de Sasebo, Consigliere dell'Udienza Reale. Dire che | il | corsaro fosse tranquillo sarebbe una bugia. Si sarebbe |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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faresti tu? - Io non metterei i piedi là dentro, - rispose | il | vecchio marinaio. - E se quel Consigliere fosse un |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- E se quel Consigliere fosse un galantuomo? Uhm! - fece | il | guascone. - Io temo, signor conte, che vi sia sotto questo |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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affare un agguato. - Abbiamo le nostre spade, - rispose | il | signor di Ventimiglia. Entriamo. I due negri che guardavano |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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signor di Ventimiglia. Entriamo. I due negri che guardavano | il | portone, armati di alabarde, lasciarono loro libero il |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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il portone, armati di alabarde, lasciarono loro libero | il | passo, dopo d'aver chiamato una specie di maggiordomo che |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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specie di maggiordomo che vegliava alla base dello scalone. | Il | conte ed i suoi spadaccini furono subito introdotti nel |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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del Consigliere. Don Juan de Sascho stava seduto dietro | il | suo enorme scrittoio, fingendo di osservare delle |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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pergamene. - Ah! ... Siete voi, signore? disse, alzando | il | capo e fissando sul conte uno sguardo acutissimo. Avete |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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la vostra decisione? - Sí, signor Consigliere, - rispose | il | corsaro. - Accettate di tentare la liberazione del marchese |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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che la fanciulla è qui? - Non ve lo nego piú, - rispose | il | Consigliere. - Potrò dunque, prima d'imbarcarmi, vederla? - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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che si trova presso la Punta Blanca. Non concederò quindi | il | permesso di andarla a vedere che a voi solo. - I miei |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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signore. - Io non mi fiderò che di voi solo, - rispose | il | Consigliere, con voce ferma. - Vi darò una guida, un uomo |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Vi darò una guida, un uomo dabbene e saldo di pugno, | il | quale veglierà su di voi. - E questi uomini? - Andranno |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Ne avete arruolati altri? - No, signore, - rispose | il | Corsaro. - Ho pensato che è meglio essere in pochi e |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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la vostra impresa. I vostri uomini potranno aspettarvi là! | Il | conte si volse verso Mendoza: - Tu conosci quella località! |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Tu conosci quella località! - Sí, signore, - rispose | il | basco. - Vi raggiungerò il piú presto possibile. Il |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Sí, signore, - rispose il basco. - Vi raggiungerò | il | piú presto possibile. Il Consigliere aveva levato da un |
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rispose il basco. - Vi raggiungerò il piú presto possibile. | Il | Consigliere aveva levato da un cassetto una grossa borsa e |
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le prime spese. Gli altri li avrete quando avrete liberato | il | marchese. Il guascone fu lesto ad impadronirsi del piccolo |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Gli altri li avrete quando avrete liberato il marchese. | Il | guascone fu lesto ad impadronirsi del piccolo tesoro. - Ora |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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del piccolo tesoro. - Ora andate voi ad aspettare | il | vostro capo, - disse il Consigliere. - State in guardia, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Ora andate voi ad aspettare il vostro capo, - disse | il | Consigliere. - State in guardia, signor conte, - sussurrò |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Consigliere. - State in guardia, signor conte, - sussurrò | il | guascone al corsaro. Il signor di Ventimiglia alzò |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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guardia, signor conte, - sussurrò il guascone al corsaro. | Il | signor di Ventimiglia alzò leggermente le spalle, dicendo a |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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tranquillità del conte, uscirono, accompagnati da un servo | il | quale pareva che li aspettasse nella stanza attigua. Il |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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il quale pareva che li aspettasse nella stanza attigua. | Il | Consigliere attese che il rumore dei passi fosse cessato, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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aspettasse nella stanza attigua. Il Consigliere attese che | il | rumore dei passi fosse cessato, fingendo di osservare le |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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al solito, in una maniera assai goffa. - Emanuel, - disse | il | Consigliere indicandogli il conte, - condurrai questo |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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assai goffa. - Emanuel, - disse il Consigliere indicandogli | il | conte, - condurrai questo signore alla mia casetta della |
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señorita. Veglia su di lui. - Sí, Eccellenza, - rispose | il | bandito, il quale osservava di traverso il conte. La tua |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Veglia su di lui. - Sí, Eccellenza, - rispose il bandito, | il | quale osservava di traverso il conte. La tua testa |
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- rispose il bandito, il quale osservava di traverso | il | conte. La tua testa risponderà della vita di questo |
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difenderla, Eccellenza. - Signore, potete andare, - disse | il | Consigliere al conte. Vi auguro di riuscire nella vostra |
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quattro giorni, spero di essere di ritorno con lui, rispose | il | signor di Ventimiglia. Salutò ed usci, seguito dal |
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di Ventimiglia. Salutò ed usci, seguito dal Valiente, | il | quale aveva strizzato l'occhio al Consigliere come per |
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parlava e parevano entrambi assai preoccupati, nondimeno | il | conte non sembrava che avesse qualche timore per quel |
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sobborghi, i quali si estendevano tutto intorno alla baia, | il | signor di Ventimiglia chiese al bandito. - Avremo da |
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delle vecchie caravelle ormai impotenti a tenere | il | mare. - Ma dov'è questa casa? - chiese il conte, dopo aver |
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a tenere il mare. - Ma dov'è questa casa? - chiese | il | conte, dopo aver costeggiato per qualche po' le dune di |
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che degli scafi semi-demoliti. - È piú innanzi, - rispose | il | bandito. - Dubitereste di me, signore? - Vi ho detto di no, |
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e adatto per le imboscate. - Corpo d'una bombarda! - gridò | il | bandito. - Vorreste offendermi? Badate che quantunque oggi |
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di gentiluomini. - Ciò non m'interessa affatto, - rispose | il | conte. - Come non v'interessa? - gridò il brigante, |
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- rispose il conte. - Come non v'interessa? - gridò | il | brigante, fermandosi di fronte ad un'alta duna, colla |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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mi pare? - O siete voi invece che la preparate? - chiese | il | Corsaro, facendo atto di snudare pure la sua spada. - Corpo |
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Ve lo dirò, quando vi avrò passata la mia spada attraverso | il | corpo. - Siete ben sicuro di riuscirvi? - chiese il conte |
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il corpo. - Siete ben sicuro di riuscirvi? - chiese | il | conte con calma. - Nessuno ha mai tenuto testa a El |
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con calma. - Nessuno ha mai tenuto testa a El Valiente. - È | il | vostro nome di battaglia? - Sí, signor mio. - Allora ti |
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a piegare le ginocchia dinanzi a me e domandarmi grazia. | Il | bandito proruppe in una risata fragorosa, mentre il conte, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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grazia. Il bandito proruppe in una risata fragorosa, mentre | il | conte, che cominciava ad impazientirsi e che temeva di |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Io non ho mai avuto queste pessime abitudini, - rispose | il | signor di Ventimiglia. - Orsú finiamola, buffone. Ti darò |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Orsú finiamola, buffone. Ti darò la lezione che tu meriti. | Il | bandito si tolse il sèrapè infioccato, uno nuovissimo che |
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Ti darò la lezione che tu meriti. Il bandito si tolse | il | sèrapè infioccato, uno nuovissimo che doveva aver comperato |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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per non esporsi al pericolo di dover indietreggiare verso | il | mare e cadervi dentro, poi trasse la sua spada, dicendo: - |
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conoscerla. - Basta, chiacchierone: veniamo ai fatti. | Il | conte si era messo rapidamente in guardia ed aveva fatto un |
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non dovevano avergli mandato un mediocre tiratore. | Il | Valiente infatti parò senza scomporsi. - Si vede che sei |
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parò senza scomporsi. - Si vede che sei forte, - disse | il | conte. - Questo non è ancora nulla, - rispose il bandito. - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- disse il conte. - Questo non è ancora nulla, - rispose | il | bandito. - Vedrete il seguito. Vorrei darvi un consiglio |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Questo non è ancora nulla, - rispose il bandito. - Vedrete | il | seguito. Vorrei darvi un consiglio perché non vi tocchi di |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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qualche Ave Maria. - Comincia tu, intanto, - rispose | il | conte, il quale incalzava vivamente. - Non ne ho bisogno. - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Ave Maria. - Comincia tu, intanto, - rispose il conte, | il | quale incalzava vivamente. - Non ne ho bisogno. - Te ne |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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molto duro da smontare questo è vero, mio signore, - disse | il | bandito, il quale continuava ad indietreggiare, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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da smontare questo è vero, mio signore, - disse il bandito, | il | quale continuava ad indietreggiare, avvicinandosi alla |
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alla duna. - Tuttavia spero di riuscirvi quando | il | vostro braccio darà qualche segno di stanchezza. - Allora |
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- Allora dovrai aspettare qualche ora. - Ah! Corpo ... | Il | conte gli aveva portato una stoccata proprio in mezzo al |
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in mezzo al petto, facendogli uno strappo sulla giacca. | Il | bandito si era salvato per miracolo, parando di terza e |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Ecco una botta magnifica e che non mi aspettavo, - disse | il | bandito. - Non vale però quella delle cento pistole. Chi |
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gli italiani. Oh li conosco io! - Allora para questa. | Il | conte pareva che avesse ormai completamente dimenticato il |
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Il conte pareva che avesse ormai completamente dimenticato | il | pericolo che poteva minacciarlo e che cominciasse a |
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quella terribile partita. Aveva data un'altra stoccata che | Il | Valiente era pure riuscito a parare appena a tempo. - Corpo |
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è piú solido di quanto supponevo. Stiamo in guardia. | Il | conte tornava alla carica, impaziente di stancarlo, prima |
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di stancarlo, prima di tentare qualche colpo decisivo. | Il | bandito però gli sfuggiva sempre, indietreggiando verso la |
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indietreggiando verso la duna. - Tu mi scappi, - disse | il | corsaro, incollerito. - Mostrami la tua valentia, restando |
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- Mostrami la tua valentia, restando sul posto. | Il | Valiente non rispose. Pareva che colla mano sinistra tesa |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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istanti ancora fu un continuo grandinare di colpi, poi | il | bandito fece un ultimo salto indietro che lo portò addosso |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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addosso alla duna. - Ora non mi scapperai piú! - gridò | il | conte. - Recita l'Ave Maria. - Eccola, - rispose il |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- gridò il conte. - Recita l'Ave Maria. - Eccola, - rispose | il | bandito. Si era voltato con una mossa fulminea e raccolta |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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una grossa manata di sabbia l'aveva lanciata contro | il | viso del Corsaro, tentando di acceccarlo. - Bandito! - urlò |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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viso del Corsaro, tentando di acceccarlo. - Bandito! - urlò | il | conte, il quale, accortosi dell'intenzione del miserabile, |
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tentando di acceccarlo. - Bandito! - urlò il conte, | il | quale, accortosi dell'intenzione del miserabile, si era |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Non avrò alcuna misericordia di te! Attaccava nuovamente. | Il | Valiente ancora una volta sfuggí all'urto, saltando di |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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si abbassò tutto, raggomitolandosi quasi su se stesso. - | Il | colpo delle cento pistole, - disse il conte, mettendosi in |
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quasi su se stesso. - Il colpo delle cento pistole, - disse | il | conte, mettendosi in guardia di seconda. - Lo conosco, |
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conosco, miserabile, e non sarà la tua spada che mi passerà | il | petto. Il brigante mandò un vero ruggito. - Eppure bisogna |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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e non sarà la tua spada che mi passerà il petto. | Il | brigante mandò un vero ruggito. - Eppure bisogna che vi |
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mancassi all'impresa sarebbero capaci di farmi appiccare. - | Il | marchese di Montelimar! - gridò il conte. - Tu l'hai |
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di farmi appiccare. - Il marchese di Montelimar! - gridò | il | conte. - Tu l'hai veduto? - Come vedo voi ora. - Dove? - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Tu menti! - Sarò un furfante, ma non un mentitore. | Il | marchese è qui, perché è scappato da Taroga. Badate! A sua |
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pesantemente fra le sabbie, mormorando: - Sono finito. | Il | conte aveva ritirata prontamente la spada. - L'hai voluto, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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L'hai voluto, - gli disse. - Sono ... morto ... - barbugliò | il | miserabile. - Alzatemi ... la testa ... il sangue ... mi |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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... - barbugliò il miserabile. - Alzatemi ... la testa ... | il | sangue ... mi soffoca ... ve ne prego ... Il conte si curvò |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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la testa ... il sangue ... mi soffoca ... ve ne prego ... | Il | conte si curvò sul moribondo per alleviargli le sofferenze, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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si sentí afferrare per una mano strettamente e colpire. | Il | bandito aveva estratto la misericordia ed aveva vibrato un |
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- disse con un soffìo di voce. - Canaglia! - aveva gridato | il | conte, sentendosi bagnare una mano da alcune goccie di |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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per ben due volte. Erano stoccate inutili, poiché | Il | Valiente era ormai morto. - Traditore! - mormorò il conte. |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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poiché Il Valiente era ormai morto. - Traditore! - mormorò | il | conte. - Marchese di Montelimar e anche voi, don Juan de |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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e anche voi, don Juan de Sasebo, me la pagherete. Si aprí | il | giustacuore, lacerò la camicia e si guardò la ferita. |
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la luna, poteva giudicare, anche senza torcia, | il | colpo vibratogli dal brigante. - Bah! - disse. - Non mi |
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lanterna: vedremo se si troveranno là. Si mise sulla ferita | il | fazzoletto per arrestare il sangue, si riabbottonò |
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là. Si mise sulla ferita il fazzoletto per arrestare | il | sangue, si riabbottonò strettamente il giustacuore, armò le |
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per arrestare il sangue, si riabbottonò strettamente | il | giustacuore, armò le pistole che portava nascoste sotto la |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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a seguire l'alta duna, senza nemmeno degnare d'uno sguardo | il | bandito. La notte era magnifica. L'oceano scintillava, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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e dal largo soffiava una brezza fresca e vivificante. | Il | Corsaro, temendo che il bandito avesse dei compagni |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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una brezza fresca e vivificante. Il Corsaro, temendo che | il | bandito avesse dei compagni nascosti fra le dune, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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avesse dei compagni nascosti fra le dune, affrettava | il | passo, tenendo la spada sguainata, per essere piú pronto a |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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la scogliera di ponente, scintillava vivamente, quindi | il | corsaro non poteva ingannarsi sulla direzione da tenere. Lo |
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sulla direzione da tenere. Lo inquietava però profondamente | il | dubbio che anche i suoi spadaccini fossero stati assaliti |
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mare. Alzò la voce: - Mendoza! Un triplice grido rispose: - | Il | signor conte! I tre spadaccini balzarono lestamente sopra |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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dune e lo raggiunsero. - Non siete stati assaliti? - chiese | il | conte, con stupore. - No, signore, - rispose il guascone. - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- chiese il conte, con stupore. - No, signore, - rispose | il | guascone. - Mi pare impossibile! - Eppure non abbiamo fatto |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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d'un colpo di misericordia che per poco non mi spaccava | il | cuore. Guardate! Si aprí il giustacuore e mostrò loro il |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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che per poco non mi spaccava il cuore. Guardate! Si aprí | il | giustacuore e mostrò loro il fazzoletto bagnato di sangue. |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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il cuore. Guardate! Si aprí il giustacuore e mostrò loro | il | fazzoletto bagnato di sangue. - Per la mia morte! - gridò |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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fazzoletto bagnato di sangue. - Per la mia morte! - gridò | il | guascone. - Me l'ero immaginato che vi avrebbero teso un |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Non mi pare. - È necessario medicarvi subito, - disse | il | guascone. - La fonda è troppo lontana, - disse il |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- disse il guascone. - La fonda è troppo lontana, - disse | il | fiammingo. - V'è la lanterna, - rispose il guascone. - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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lontana, - disse il fiammingo. - V'è la lanterna, - rispose | il | guascone. - Andiamo a chiedere ospitalità al guardiano. Se |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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strappava una manica della camicia, per arrestare al conte | il | sangue, il quale non cessava di sgorgare, i due |
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una manica della camicia, per arrestare al conte il sangue, | il | quale non cessava di sgorgare, i due avventurieri si |
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- Chi siete e che cosa volete? - Aprite subito, - rispose | il | guascone. - Abbiamo raccolto un naufrago e pare che stia |
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giú la porta. - Aspettate un momento. Mezzo minuto dopo | il | fanalista comparve, tenendo in mano una torcia. Era un |
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Che cosa volete dunque, voi? - chiese con voce brusca. - | Il | vostro letto, - rispose il guascone. - Ed io? - Andrete a |
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voi? - chiese con voce brusca. - Il vostro letto, - rispose | il | guascone. - Ed io? - Andrete a dormire a casa del diavolo, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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spianò, udendo parlare di compensi. In quel momento giunse | il | conte, il quale s'appoggiava al braccio di Mendoza. - Dov'è |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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parlare di compensi. In quel momento giunse il conte, | il | quale s'appoggiava al braccio di Mendoza. - Dov'è questo |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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al braccio di Mendoza. - Dov'è questo naufrago? - chiese | il | guardiano del faro. - Eccolo, - rispose il guascone |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- chiese il guardiano del faro. - Eccolo, - rispose | il | guascone indicandogli il conte. - Ma le sue vesti sono piú |
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del faro. - Eccolo, - rispose il guascone indicandogli | il | conte. - Ma le sue vesti sono piú asciutte delle mie! - |
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allora. - Basta, fate lume e guidateci nella vostra stanza. | Il | guardiano salí la scaletta, brontolando e si fermò al |
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questa torcia e tornate alla vostra lanterna, - disse | il | guascone. - Se avremo bisogno di voi vi chiameremo, e voi, |
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Pel momento la vostra spada non è necessaria. Mendoza ed | il | guascone tolsero al conte la giubba, il giustacuore e la |
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Mendoza ed il guascone tolsero al conte la giubba, | il | giustacuore e la camicia e osservarono attentamente la |
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e curare benissimo delle stoccate. Con un solo sguardo | il | basco ed il guascone s'avvidero che la lama della |
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benissimo delle stoccate. Con un solo sguardo il basco ed | il | guascone s'avvidero che la lama della misericordia non |
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di cinque o sei centimetri ed in prossimità del cuore. | Il | bandito aveva tirato giusto il suo colpo: se la sua mano |
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ed in prossimità del cuore. Il bandito aveva tirato giusto | il | suo colpo: se la sua mano fosse stata piú ferma avrebbe |
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se la sua mano fosse stata piú ferma avrebbe spacciato | il | conte. - Niente di grave, è vero, amico? - chiese il signor |
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il conte. - Niente di grave, è vero, amico? - chiese | il | signor di Ventimiglia. Molto sangue e nient'altro. vero, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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stato toccato. - Chi credete che abbia ordito l'agguato? - | Il | marchese di Montelimar, d'accordo col Consigliere. - Ma se |
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marchese di Montelimar, d'accordo col Consigliere. - Ma se | il | marchese è a Taroga? - disse il guascone. - Vi era, volete |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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col Consigliere. - Ma se il marchese è a Taroga? - disse | il | guascone. - Vi era, volete dire, perché ora si trova qui. - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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prima di morire. Che vi abbia ingannato? - chiese Mendoza, | il | quale fasciava intanto la ferita con un pezzo di lenzuolo |
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dove quei dannati hanno nascosta mia sorella. E lui od | il | Consigliere devono cadere nelle nostre mani. Essi hanno |
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a loro. - Noi siamo sempre pronti, è vero, Mendoza? - disse | il | guascone. - Anche a dar fuoco a Panama, - rispose il basco, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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disse il guascone. - Anche a dar fuoco a Panama, - rispose | il | basco, il quale aveva terminata la fasciatura. - Dovremo |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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guascone. - Anche a dar fuoco a Panama, - rispose il basco, | il | quale aveva terminata la fasciatura. - Dovremo però agire |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Dovremo però agire colla massima cautela, - disse | il | conte. - Domani, giacché la mia ferita non presenta alcun |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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di un altro piú pressante, - disse in quel momento | il | fiammingo, entrando. - Che cosa c'è dunque d'urgente? - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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entrando. - Che cosa c'è dunque d'urgente? - chiese | il | conte. - Mi dispiace darvi una brutta nuova, signore, - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Mi dispiace darvi una brutta nuova, signore, - rispose | il | fiammingo. - È caduto giú dal faro il guardiano? - chiese |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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signore, - rispose il fiammingo. - È caduto giú dal faro | il | guardiano? - chiese il guascone. - S'avanza un grosso |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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fiammingo. - È caduto giú dal faro il guardiano? - chiese | il | guascone. - S'avanza un grosso gruppo di soldati attraverso |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- esclamò don Barrejo. - Vengono a prendere voi, - disse | il | conte, - Mi pareva impossibile che il marchese ed il |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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prendere voi, - disse il conte, - Mi pareva impossibile che | il | marchese ed il Consigliere vi lasciassero tranquilli. A me |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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disse il conte, - Mi pareva impossibile che il marchese ed | il | Consigliere vi lasciassero tranquilli. A me lo spadaccino |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- disse Mendoza. - Non potremo, - rispose don Ercole. - | Il | drappello si è diviso e s'avanza da due opposte direzioni, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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da due opposte direzioni, per prenderci in mezzo. - E poi | il | signor conte è debole e non potrebbe resistere ad una lunga |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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e non potrebbe resistere ad una lunga corsa, - aggiunse | il | guascone. - Io però ho un'idea. Don Ercole, sono ancora |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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dei guasconi. - Fuori la vostra idea, don Barrejo, - disse | il | conte. - Non abbiamo tempo da perdere. - Voi, Mendoza, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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cupoletta dove brillava una grossissima lanterna con vetri. | Il | fanalista stava seduto in un angolo della terrazza, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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occupato a fumare la sua grossa pipa. - Dove sono? - chiese | il | guascone a don Ercole. - Eccolo laggiú, il primo drappello. |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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sono? - chiese il guascone a don Ercole. - Eccolo laggiú, | il | primo drappello. Il guascone guardò nella direzione |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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guascone a don Ercole. - Eccolo laggiú, il primo drappello. | Il | guascone guardò nella direzione indicata e vide infatti, a |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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una tasca una manata di piastre e s'avvicinò al guardiano, | il | quale, tutto immerso nel gustare il suo tabacco, non si era |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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al guardiano, il quale, tutto immerso nel gustare | il | suo tabacco, non si era nemmeno degnato di voltarsi, pur |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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avendoli uditi a salire. - Vecchio mio, scegli, gli disse | il | guascone, mostrandogli l'arma da fuoco ed il denaro. Vuoi |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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gli disse il guascone, mostrandogli l'arma da fuoco ed | il | denaro. Vuoi piombo o argento? ... - Che cosa volete? - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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Vuoi piombo o argento? ... - Che cosa volete? - chiese | il | guardiano, balzando in piedi e lasciando cadere la pipa. - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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allora non rispondo della vostra vita. - Dite, - rispose | il | vecchio, spaventato. - Innanzi tutto spogliatevi del vostro |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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necessario. - E poi? - Lasciatevi legare sotto | il | vostro letto. - Volete portar via o guastare la lanterna? - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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caccio una palla nel cervello. - Scelgo le piastre, - disse | il | guardiano, dopo una breve esitazione. - D'altronde una |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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impossibile. - Voi siete un uomo ragionevole, - rispose | il | guascone. - Ecco le piastre e giú il vestito. Il fanalaio, |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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ragionevole, - rispose il guascone. - Ecco le piastre e giú | il | vestito. Il fanalaio, che ci teneva piú all'argento che al |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- rispose il guascone. - Ecco le piastre e giú il vestito. | Il | fanalaio, che ci teneva piú all'argento che al piombo, fu |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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teneva piú all'argento che al piombo, fu lesto a obbedire. | Il | guascone infilò i calzoni, indossò la grossa casacca di |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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bigio con bottoni di metallo giallo, e si mise in testa | il | berrettone di tela cerata. - Somiglio ad un fanalista? - |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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cerata. - Somiglio ad un fanalista? - chiese a don Ercole, | il | quale stava legando ed imbavagliando il disgraziato |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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a don Ercole, il quale stava legando ed imbavagliando | il | disgraziato sorvegliante. - Potreste lasciare la spada per |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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- Potreste lasciare la spada per la lanterna, - rispose | il | fiammingo, sorridendo. - Quando sarò vecchio, amico. Ora |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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quest'uomo nella camera del conte e cacciatelo sotto | il | letto. - Preferisco portarlo. - Ed ora a noi, signori |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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portarlo. - Ed ora a noi, signori soldati, - mormorò | il | guascone, quando fu solo. Raccolse la pipa del sorvegliante |
IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO -
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del loro paese i quali non abbiano congiurato. E poiché | il | dispotismo dei preti è il più esoso di tutti, il più |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
non abbiano congiurato. E poiché il dispotismo dei preti è | il | più esoso di tutti, il più degradante ed infame, si può |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
E poiché il dispotismo dei preti è il più esoso di tutti, | il | più degradante ed infame, si può tenere per certo che il |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
il più degradante ed infame, si può tenere per certo che | il | cospirar dei Romani dati dal dominio di questi impostori. |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
dell’8 febbraio era in Roma notte di congiura. Convegno | il | Colosseo; perciò Attilio dopo aver pedinato quel messo di |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
dopo aver pedinato quel messo di delitti che si chiamava | il | Gianni, anzi che avviarsi alla sua casa prese la via di |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
persone si scappellavano senza che egli le conoscesse. Poi | il | suo unico pronipote, un bimbo, che si era allevato negli |
Oro Incenso e Mirra -
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aveva naufragato mozzo di bastimento nelle Indie. Quando | il | vecchio soldato ricevette la notizia non diede che un |
Oro Incenso e Mirra -
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soldato ricevette la notizia non diede che un crollo, forse | il | primo di tutta la sua vita; per molti giorni non comparve |
Oro Incenso e Mirra -
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non portava seco valigia. Dopo quella suprema sciagura | il | suo viso non aveva invecchiato, giacché a novant'anni non |
Oro Incenso e Mirra -
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un forestiere giunto da poco in paese, non capì, mise fuori | il | naso curiosamente, e vedendosi dinanzi quella figura |
Oro Incenso e Mirra -
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un fucile, sembrava ascoltarlo e non lo ascoltava. Quando | il | treno arrivò, il bigliettinaio uscito sotto la tettoia per |
Oro Incenso e Mirra -
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ascoltarlo e non lo ascoltava. Quando il treno arrivò, | il | bigliettinaio uscito sotto la tettoia per veder salire |
Oro Incenso e Mirra -
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I facchini, che per essere della città, conoscevano tutti | il | colonnello, parlavano sommessamente fra loro: il vecchio si |
Oro Incenso e Mirra -
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tutti il colonnello, parlavano sommessamente fra loro: | il | vecchio si era arrampicato da solo sul vagone reggendosi |
Oro Incenso e Mirra -
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da solo sul vagone reggendosi vigorosamente allo sportello. | Il | vagone era vuoto, il treno si fermava cinque minuti. |
Oro Incenso e Mirra -
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vigorosamente allo sportello. Il vagone era vuoto, | il | treno si fermava cinque minuti. All'ultimo i facchini, gli |
Oro Incenso e Mirra -
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cinque minuti. All'ultimo i facchini, gli altri impiegati, | il | bigliettinaio, il capo stazione, tutta la poca gente di |
Oro Incenso e Mirra -
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i facchini, gli altri impiegati, il bigliettinaio, | il | capo stazione, tutta la poca gente di quell'ora si aggruppò |
Oro Incenso e Mirra -
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di quell'ora si aggruppò in silenzio sotto quel vagone: | il | vecchio stava in piedi incorniciato dallo sportello nella |
Oro Incenso e Mirra -
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di ritratto antico alla sua faccia. Poi la locomotiva gettò | il | solito fischio, e il treno oscillando fece traballare il |
Oro Incenso e Mirra -
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sua faccia. Poi la locomotiva gettò il solito fischio, e | il | treno oscillando fece traballare il colonnello: |
Oro Incenso e Mirra -
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il solito fischio, e il treno oscillando fece traballare | il | colonnello: nell'istante medesimo tutto quel crocchio |
Oro Incenso e Mirra -
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di una indefinibile emozione si traeva macchinalmente | il | cappello come per un supremo saluto. Parve che il |
Oro Incenso e Mirra -
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il cappello come per un supremo saluto. Parve che | il | colonnello si rovesciasse; ma improvvisa la sua mano, |
Oro Incenso e Mirra -
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l'aria fuori dallo sportello, fece un saluto militare, che | il | treno già in moto interruppe. La locomotiva fischiava |
Oro Incenso e Mirra -
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già in moto interruppe. La locomotiva fischiava ancora. | Il | colonnello sedette nel vagone vuoto colla canna fra le mani |
Oro Incenso e Mirra -
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sedette nel vagone vuoto colla canna fra le mani e | il | mento sulla canna. Così viaggiò più di venti ore: giunse a |
Oro Incenso e Mirra -
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e partivano; gliene fu indicato uno che faceva rotta per | il | Capo di Buona Speranza. Era un vapore inglese, |
Oro Incenso e Mirra -
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Speranza. Era un vapore inglese, l'"INFLEXIBLE". Quando | il | bastimento fu al largo, il colonnello rimasto insensibile |
Oro Incenso e Mirra -
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inglese, l'"INFLEXIBLE". Quando il bastimento fu al largo, | il | colonnello rimasto insensibile al tramestio della partenza |
Oro Incenso e Mirra -
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un secolo potesse andare. Egli non parlava con nessuno. | Il | suo occhio fisso sull'infinito del mare pareva inerte, la |
Oro Incenso e Mirra -
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pareva inerte, la sua fisonomia era immobile. Ma sebbene | il | mare fosse agitato, e il vapore avesse un forte rollìo, e |
Oro Incenso e Mirra -
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fisonomia era immobile. Ma sebbene il mare fosse agitato, e | il | vapore avesse un forte rollìo, e molti soffrissero il mal |
Oro Incenso e Mirra -
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e il vapore avesse un forte rollìo, e molti soffrissero | il | mal di mare, il suo passo pareva quello di un viaggiatore |
Oro Incenso e Mirra -
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avesse un forte rollìo, e molti soffrissero il mal di mare, | il | suo passo pareva quello di un viaggiatore rotto a tutte le |
Oro Incenso e Mirra -
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All'indomani un'altra curiosità venne a contendergli | il | primato. Era un bel giovane biondo, di statura atletica, |
Oro Incenso e Mirra -
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contrastavano colla severa eleganza del suo soprabito nero. | Il | volto illuminato da due grandi occhi azzurri, pieni di |
Oro Incenso e Mirra -
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un blocco di ghiaccio al sole, era quasi macilento; aveva | il | mento quadro, il naso aquilino, e una striscia bianca e |
Oro Incenso e Mirra -
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al sole, era quasi macilento; aveva il mento quadro, | il | naso aquilino, e una striscia bianca e sottile di |
Oro Incenso e Mirra -
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Ercole. Al momento d'imbarcarsi nessuno gli aveva badato, | il | mattino seguente tutti lo ammiravano. Egli passeggiava sul |
Oro Incenso e Mirra -
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moto repentino in eccellente francese. - Lo sono - ribatté | il | colonnello con voce lenta e fredda. Quegli stava per |
Oro Incenso e Mirra -
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lenta e fredda. Quegli stava per replicare, ma si rattenne: | il | colonnello passò oltre. Alcune signore avevano avvertito |
Oro Incenso e Mirra -
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avvertito quello scambio di parole senza intenderle, quindi | il | colonnello non si vide più per quella giornata. Un'altra |
Oro Incenso e Mirra -
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chiama? - L'Assunzione. - Questo - mormorò - sarebbe stato | il | nome per la sua isola! - Tutto quel giorno il tempo fu |
Oro Incenso e Mirra -
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sarebbe stato il nome per la sua isola! - Tutto quel giorno | il | tempo fu cattivo, soffiavano molti venti, il mare aveva |
Oro Incenso e Mirra -
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quel giorno il tempo fu cattivo, soffiavano molti venti, | il | mare aveva come dei muggiti d'impazienza, delle onde |
Oro Incenso e Mirra -
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la chiglia del vapore. Molti passeggeri divennero inquieti, | il | cielo era quasi bianco di serenità. Poi venne la sera e il |
Oro Incenso e Mirra -
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il cielo era quasi bianco di serenità. Poi venne la sera e | il | sole sparve improvvisamente all'orizzonte come inghiottito |
Oro Incenso e Mirra -
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all'orizzonte come inghiottito da un vortice. A mezzanotte | il | ponte era deserto. Il colonnello seduto a poppa volgendovi |
Oro Incenso e Mirra -
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da un vortice. A mezzanotte il ponte era deserto. | Il | colonnello seduto a poppa volgendovi le spalle guardava |
Oro Incenso e Mirra -
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poppa volgendovi le spalle guardava innanzi a sé nel buio; | il | vapore ansava, ma sotto il suo rullìo si sentiva sempre il |
Oro Incenso e Mirra -
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guardava innanzi a sé nel buio; il vapore ansava, ma sotto | il | suo rullìo si sentiva sempre il silenzio del mare. |
Oro Incenso e Mirra -
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il vapore ansava, ma sotto il suo rullìo si sentiva sempre | il | silenzio del mare. Improvvisamente una figura nera gli si |
Oro Incenso e Mirra -
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voi, signore, della Grande Armata contro la Russia? - Sì. | Il | giovane si alzò, gli prese una mano e recandosela |
Oro Incenso e Mirra -
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Noi, l'ultimo popolo nella storia d'Europa, dobbiamo | il | nostro attuale risveglio a Napoleone. Voi ci avete invasi, |
Oro Incenso e Mirra -
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sempre la barbarie; poi le nostre nevi vi copersero, | il | nostro ghiaccio vi gelò. Noi v'inseguimmo come lupi, |
Oro Incenso e Mirra -
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da San Giovanni d'Acri a Waterloo! - A tutte - rispose | il | vecchio con un accento, che sembrava uscire da un sogno. - |
Oro Incenso e Mirra -
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del tiranno. - Napoleone non fu mai prigioniero - tuonò | il | vecchio; - nessuno lo batté mai veramente: solo qualche |
Oro Incenso e Mirra -
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sono buoni soldati! - E la conversazione cadde; ma | il | giovane, che evidentemente vi si appassionava, tentò di |
Oro Incenso e Mirra -
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evidentemente vi si appassionava, tentò di riannodarla. - | Il | mondo è mutato: alle battaglie sanguinose stanno per |
Oro Incenso e Mirra -
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le lotte feconde del lavoro. Tutti i tiranni d'Europa, meno | il | nostro, hanno dovuto transigere col popolo, la libertà |
Oro Incenso e Mirra -
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col popolo, la libertà arriva da tutte le parti e scalza | il | vecchio edificio del privilegio: non più guerre dinastiche, |
Oro Incenso e Mirra -
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liberi, la donna diventi uguale all'uomo, per unica patria | il | mondo. Benché con linguaggio diverso, tutti diremo la |
Oro Incenso e Mirra -
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mezzi: Napoleone non ha voluto credere al vapore, e oggi | il | vapore vale più di tutte le sue vittorie. - Che! - proruppe |
Oro Incenso e Mirra -
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vapore vale più di tutte le sue vittorie. - Che! - proruppe | il | vecchio, scagliando sul giovane uno sguardo, di cui il |
Oro Incenso e Mirra -
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il vecchio, scagliando sul giovane uno sguardo, di cui | il | bagliore brillò nelle tenebre. La canna gli tremava nelle |
Oro Incenso e Mirra -
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nelle mani, parve voler prorompere, poi si rivolse verso | il | mare con un gran gesto. La notte era fosca, il mare |
Oro Incenso e Mirra -
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verso il mare con un gran gesto. La notte era fosca, | il | mare ascoltava. - Vi ho offeso? - mormorò umilmente il |
Oro Incenso e Mirra -
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il mare ascoltava. - Vi ho offeso? - mormorò umilmente | il | giovane. Il vecchio si piegò: - Siete russo, avete detto: |
Oro Incenso e Mirra -
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ascoltava. - Vi ho offeso? - mormorò umilmente il giovane. | Il | vecchio si piegò: - Siete russo, avete detto: comanda |
Oro Incenso e Mirra -
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che cosa ha fatto? - Ha abbattuto la sua colonna - rispose | il | giovane punto dal freddo di quella indifferenza. Il vecchio |
Oro Incenso e Mirra -
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rispose il giovane punto dal freddo di quella indifferenza. | Il | vecchio non ebbe che un fremito. - Nemmeno i vermi avranno |
Oro Incenso e Mirra -
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ebbe che un fremito. - Nemmeno i vermi avranno rispettato | il | suo cadavere! L'Europa è dunque come egli l'ha lasciata. |
Oro Incenso e Mirra -
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Allora un sergente valeva un re! A Roma abbiamo battuto | il | papa, alle Piramidi abbiamo sconfitto Maometto, abbiamo |
Oro Incenso e Mirra -
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trasportammo dietro nella ritirata la grande croce d'Ivano | il | Terribile. - E la perdeste. - La buttammo in un lago, |
Oro Incenso e Mirra -
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in una settimana. Noi eravamo la Grande Armata, | il | resto era il mondo. Se Napoleone non fosse morto giovane, |
Oro Incenso e Mirra -
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una settimana. Noi eravamo la Grande Armata, il resto era | il | mondo. Se Napoleone non fosse morto giovane, l'avremmo |
Oro Incenso e Mirra -
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popoli ci aspettavano. - E che cosa avreste recato loro? - | Il | vecchio sostò, poi guardandolo serenamente rispose: - |
Oro Incenso e Mirra -
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l'altro rattenuto un istante da quella immensa parola. - | Il | vostro è stato un gran sogno, ma la nostra realtà è anche |
Oro Incenso e Mirra -
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la seconda le dissolverà in un solo popolo. Una volta | il | soldato si batteva per il generale, domani vincerà per se |
Oro Incenso e Mirra -
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in un solo popolo. Una volta il soldato si batteva per | il | generale, domani vincerà per se stesso. Il vecchio |
Oro Incenso e Mirra -
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si batteva per il generale, domani vincerà per se stesso. | Il | vecchio evidentemente affaticato fece uno sforzo. - Vedete |
Oro Incenso e Mirra -
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la voce soggiunse: - Noi lavoriamo nel secreto a rovinare | il | vecchio impero per costruire la giovane Russia, cospiratori |
Oro Incenso e Mirra -
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- Abbiamo ucciso un imperatore. - Ma l'impero è rimasto. E | il | vecchio non parlò più. Il mare era buio, le stelle |
Oro Incenso e Mirra -
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- Ma l'impero è rimasto. E il vecchio non parlò più. | Il | mare era buio, le stelle brillavano ancora. Passarono forse |
Oro Incenso e Mirra -
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profonda come quel mare, e scintillante di pensieri come | il | cielo di stelle, parlassero. Il vapore avanzava sempre |
Oro Incenso e Mirra -
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di pensieri come il cielo di stelle, parlassero. | Il | vapore avanzava sempre agitando nell'ombra un pennacchio di |
Oro Incenso e Mirra -
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sempre agitando nell'ombra un pennacchio di fumo. Poi | il | vecchio mormorò: - Sono tutti morti... - e la testa gli |
Oro Incenso e Mirra -
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sopra le mani congiunte sulla canna, come sotto | il | peso di quell'enorme poema, del quale era l'ultimo verso, |
Oro Incenso e Mirra -
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ed immobile poteva essere un'isola. - Eccola! - esclamò | il | giovane levandosi. La faccia del vecchio raggiò. Il mare |
Oro Incenso e Mirra -
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esclamò il giovane levandosi. La faccia del vecchio raggiò. | Il | mare mormorava, l'alba cresceva, il vapore rantolava |
Oro Incenso e Mirra -
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del vecchio raggiò. Il mare mormorava, l'alba cresceva, | il | vapore rantolava sordamente. Allora il vecchio alzò ambo le |
Oro Incenso e Mirra -
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l'alba cresceva, il vapore rantolava sordamente. Allora | il | vecchio alzò ambo le mani come invocando e una lagrima, |
Oro Incenso e Mirra -
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scese dagli occhi appannati. L'altro lo guardò trasalendo. | Il | vecchio soldato si trasfigurava: i primi rossori dell'alba |
Oro Incenso e Mirra -
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scomparsa, quando uno scoppio immenso squarciò l'Oceano e | il | sole sfolgorò. - Viva Napoleone! - gridò il vecchio |
Oro Incenso e Mirra -
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l'Oceano e il sole sfolgorò. - Viva Napoleone! - gridò | il | vecchio salutando militarmente come se lo pigliasse per il |
Oro Incenso e Mirra -
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il vecchio salutando militarmente come se lo pigliasse per | il | fantasma del morto imperatore. Il sole saliva sopra |
Oro Incenso e Mirra -
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come se lo pigliasse per il fantasma del morto imperatore. | Il | sole saliva sopra Sant'Elena. - Andate a visitare la sua |
Oro Incenso e Mirra -
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Sant'Elena. - Andate a visitare la sua tomba? - domandò | il | giovane. - A morirvi. Egli è stato il primo, io sono |
Oro Incenso e Mirra -
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sua tomba? - domandò il giovane. - A morirvi. Egli è stato | il | primo, io sono l'ultimo. E fu l'ultima parola. |
Oro Incenso e Mirra -
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contro a Santa Maria Podone è | il | palazzo della cospicua famiglia Borromeo, il quale conserva |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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Maria Podone è il palazzo della cospicua famiglia Borromeo, | il | quale conserva ancora la sua antichissima forma gotica. In |
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lombarda, sconosciuto in Milano, ma ricordato e fattone | il | disegno nella storia della Pittura Italiana del Rosini. Il |
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il disegno nella storia della Pittura Italiana del Rosini. | Il | palazzo contiene altre pitture, e si conserva la camera |
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Maestà | il | Re, tuo padre, è furibondo contro di te! ... Se la buona |
LE ULTIME FIABE -
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è furibondo contro di te! ... Se la buona Fata facesse | il | miracolo! ... |
LE ULTIME FIABE -
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| Il | teatro Fossati venne eretto dalla famiglia omonima |
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2500 spettatori. Esso ha due facciate, una prospicente | il | Foro Bonaparte, ì' altra il Corso Garibaldi. Vi si danno |
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due facciate, una prospicente il Foro Bonaparte, ì' altra | il | Corso Garibaldi. Vi si danno variati spettacoli. |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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ed operette buffe; è sotto gli auspici di un'Accademia, | il | cui presidente è il Sindaco di Milano, e conta fra i soci |
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è sotto gli auspici di un'Accademia, il cui presidente è | il | Sindaco di Milano, e conta fra i soci onorari illustrazioni |
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fra i soci onorari illustrazioni dell'arte cittadina. _ | Il | locale fu ridotto in forma di teatro a spese del fondatore |
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fra le quali due quadri del Domenico Induno. _ Pur bello è | il | telone, rappresentante Meneghino che cede il primato alla |
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_ Pur bello è il telone, rappresentante Meneghino che cede | il | primato alla giovane Commedia milanese. |
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di ritornarlo a diciott'anni, di risanarlo da quella malìa. | Il | Re e la Regina avevano fatto un bando con mezzo il regno di |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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malìa. Il Re e la Regina avevano fatto un bando con mezzo | il | regno di premio per chi desse notizie della vecchietta che |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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per chi desse notizie della vecchietta che aveva incantato | il | figliuolo. Ma nessuno l'aveva più vista. Sansonetto andava |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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piumato, sul cavallo che galoppava all'indietro, si faceva | il | segno della croce temendo un'apparizione diabolica. Un |
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della croce temendo un'apparizione diabolica. Un giorno | il | Reuccio giunse in un bosco, e vide tra gli abeti centenari |
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sola porta e una sola finestra. E alla finestra riconobbe | il | volto della vecchietta che lo guardava sorridendo. |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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sulla soglia. - Ah! vecchina, vecchina! restituitemi | il | giusto andazzo del tempo e del camminare! - Bisogna |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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andazzo del tempo e del camminare! - Bisogna riportarmi | il | nocciolo di quel giorno... - Se non è che questo, |
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Sansonetto ritornò a palazzo. Ma come ritrovare proprio | il | nocciolo di quattr'anni prima?... Pensò di prenderne uno |
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quello porta incise intorno certe parole che so io... | Il | Reuccio capì che non era caso di inganni, ritornò a |
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d'averlo visto rimbalzare nel rigagnolo della via. Seguì | il | rigagnolo fin dove questo metteva foce nel torrente. Ma |
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poi nascerò, scomparirò del tutto. Mi può salvare soltanto | il | nocciolo della Fata Nasuta. L'hai visto passare? - Io no. |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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preso la via del mare. Sansonetto si pose in cammino, seguì | il | torrente fino al fiume, il fiume fino al mare. Dinanzi a |
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si pose in cammino, seguì il torrente fino al fiume, | il | fiume fino al mare. Dinanzi a quell'azzurro infinito la |
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- Molto male. Nascerò, scomparirò del tutto se non trovo | il | nocciolo della Fata Nasuta. - Un nocciolo strano, inciso di |
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un fenicottero mio amico. Se attendi, te lo mando qui... | Il | Reuccio attese tre giorni. Apparve il fenicottero bianco e |
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te lo mando qui... Il Reuccio attese tre giorni. Apparve | il | fenicottero bianco e roseo, sulle due gambe lunghissime. - |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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e roseo, sulle due gambe lunghissime. - Sì, ho inghiottito | il | nocciolo; ma poi emigrai nel mezzogiorno e lo rimisi nei |
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giardini del gigante Marsilio, fra i monti della Soria... | il | gigante è feroce ed invincibile; lo potrà vincere soltanto |
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gli strapperà un capello verde fra i folti capelli rossi. | Il | Reuccio s'imbarcò su una galea di mercanti e giunse dopo |
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Marsilio, la gente lo guardava stupita e impallidiva. - | Il | gigante non lascia passare nessuno nei suoi dominî. Ogni |
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affronterò anch'io e vincerò, se questa è la mia sorte. E | il | Reuccio Sansonetto proseguiva la via. Giunse al regno del |
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al regno del gigante Marsilio. A picco nella valle dominava | il | Castello dalle Cento Torri; si stendevano sotto i giardini |
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biancheggiavano le ossa dei temerari che avevano sfidato | il | mostro. Sansonetto suonò il corno di sfida, invitando il |
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temerari che avevano sfidato il mostro. Sansonetto suonò | il | corno di sfida, invitando il gigante a battaglia. Una delle |
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il mostro. Sansonetto suonò il corno di sfida, invitando | il | gigante a battaglia. Una delle porte immense si aprì e |
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a battaglia. Una delle porte immense si aprì e apparve | il | gigante seminudo e senz'arme. Come vide il Reuccio sorrise |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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aprì e apparve il gigante seminudo e senz'arme. Come vide | il | Reuccio sorrise di scherno. Questi si scagliava a ritroso |
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spada affilata; tagliava ora un braccio, ora una mano, ora | il | naso, ora il mento del gigante, ma il gigante si chinava |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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tagliava ora un braccio, ora una mano, ora il naso, ora | il | mento del gigante, ma il gigante si chinava tranquillo, |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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ora una mano, ora il naso, ora il mento del gigante, ma | il | gigante si chinava tranquillo, raccattava il pezzo amputato |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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gigante, ma il gigante si chinava tranquillo, raccattava | il | pezzo amputato rimettendolo a segno. Sansonetto mirava alla |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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cavallo focoso. Già due volte glie l'aveva fatta cadere, ma | il | mostro si chinava, la raccoglieva, la riappiccicava |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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all'istante sulle spallacce robuste. Una terza volta | il | Reuccio glie la troncò; e appena in terra fu pronto a |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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rotolandola a valle. Poi si mise a cercare in fretta | il | capello verde nella folta chioma rossa. Sentiva alle spalle |
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capello verde nella folta chioma rossa. Sentiva alle spalle | il | mostro decapitato che correva, brancolando qua e là; lo |
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qua e là; lo sentiva avvicinarsi, e cercava e non trovava | il | capello micidiale. Allora trasse la spada, rasò in pochi |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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rasò in pochi colpi la testaccia dalla fronte alla nuca; e | il | capello verde fu reciso con tutta la chioma. La testa |
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testa impallidì, gli occhi dettero un guizzo spaventoso e | il | gigante che brancolava all'intorno, cadde con un tonfo |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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siete, mugnaio! All'alba, se non c'erano ancora avventori, | il | mugnaio imboccava una grossa conchiglia marina, e si |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
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Púuh! Púuh! Vieni, vieni al mio mulino, Chi vien primo ha | il | contentino. Púuh! Púuh! Púuh! Una mattina arrivò primo un |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
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del Re con una mula carica di grano. Terminato di macinare, | il | garzone non se n'andava: - Che attendi? - Il Re vuole il |
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di macinare, il garzone non se n'andava: - Che attendi? - | Il | Re vuole il contentino. - Portagli questa qui. E gli diè |
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il garzone non se n'andava: - Che attendi? - Il Re vuole | il | contentino. - Portagli questa qui. E gli diè Rota, la |
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Portagli questa qui. E gli diè Rota, la figliuola maggiore. | Il | Re gliela rimandò: - Contentino che mangia pane Sua Maestà |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
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ne vuole. - Portagli questo qui. Gli diè un corno di bue. | Il | Re si sentì offeso, e se la legò al dito. Un altro giorno |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
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Re si sentì offeso, e se la legò al dito. Un altro giorno | il | mugnaio s'era messo di nuovo a sonare e a gridare: - Púuh! |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
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Púuh! Púuh! Vieni, vieni al mio mulino, Chi vien primo ha | il | contentino. Púiuh! Púuh! Púiuh! Arrivò primo il solito |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
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primo ha il contentino. Púiuh! Púuh! Púiuh! Arrivò primo | il | solito garzone del Re con due mule cariche di grano. |
IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …" -
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Re con due mule cariche di grano. Terminato di macinare, | il | garzone non se n'andava. - Che attendi? - Il Re vuole il |
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di macinare, il garzone non se n'andava. - Che attendi? - | Il | Re vuole il contentino. - Portagli questa qui. E gli diè |
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il garzone non se n'andava. - Che attendi? - Il Re vuole | il | contentino. - Portagli questa qui. E gli diè Tramoggia, la |
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questa qui. E gli diè Tramoggia, la figliuola minore. | Il | Re gliela rimandò: - Contentino che mangia pane Sua Maestà |
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- Portagli questo qui. Gli diè un altro corno di bue. | Il | Re, alla nuova offesa, pigliò i cocci e mandò ad arrestare |
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Re, alla nuova offesa, pigliò i cocci e mandò ad arrestare | il | mugnaio. - Che intendi con questi corni per contentino? - |
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non li vuole, son pronto a riprenderli. - Riprendili pure. | Il | Re, non trovando da ridire, fece rilasciare il mugnaio. Per |
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pure. Il Re, non trovando da ridire, fece rilasciare | il | mugnaio. Per la via gli domandavano: - Di chi sono cotesti |
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lo do per nulla. E se ne tornò al mulino coi corni sotto | il | braccio. La gente che andava a macinare, vedendo le |
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con uno ce n'è d'avanzo. Chi non lo crede, suo danno. | Il | Re aveva ripensato la risposta del mugnaio: "Intendo i |
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e s'era pentito di averglieli lasciati riprendere. Mandò | il | garzone: - Sua Maestà rivuole i contentini. - Gli ho dati |
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possedere uno di quei corni, dee prima sposare una di esse. | Il | garzone riferì la risposta. Il Re ci ripensò su: - Se fosse |
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prima sposare una di esse. Il garzone riferì la risposta. | Il | Re ci ripensò su: - Se fosse davvero il corno |
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riferì la risposta. Il Re ci ripensò su: - Se fosse davvero | il | corno dell'abbondanza? Rimandò il garzone: - Avanti di |
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su: - Se fosse davvero il corno dell'abbondanza? Rimandò | il | garzone: - Avanti di sposare, Sua Maestà vuole accertarsi |
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- Avanti di sposare, Sua Maestà vuole accertarsi che | il | vostro corno è davvero quello dell'abbondanza. Il mugnaio |
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che il vostro corno è davvero quello dell'abbondanza. | Il | mugnaio rispose: - Chi non lo crede, suo danno. Il Re si |
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Il mugnaio rispose: - Chi non lo crede, suo danno. | Il | Re si persuase che il mugnaio diceva il vero. Anche per un |
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- Chi non lo crede, suo danno. Il Re si persuase che | il | mugnaio diceva il vero. Anche per un Re, che può avere |
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crede, suo danno. Il Re si persuase che il mugnaio diceva | il | vero. Anche per un Re, che può avere quattrini quanti ne |
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Anche per un Re, che può avere quattrini quanti ne vuole, | il | corno dell'abbondanza non sarebbe stato cattivo. Sposare |
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Bastava dire: Corno, dammi questo! Corno, dammi quello! | Il | corno si trovava pronto a ogni richiesta. Era una bellezza. |
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richiesta. Era una bellezza. - Se accadesse come nel sogno! | Il | Re ormai aveva fitto il chiodo lì; e radunò il Consiglio |
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- Se accadesse come nel sogno! Il Re ormai aveva fitto | il | chiodo lì; e radunò il Consiglio della Corona. - Voglio |
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nel sogno! Il Re ormai aveva fitto il chiodo lì; e radunò | il | Consiglio della Corona. - Voglio sposare una delle figlie |
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sangue di Re richiede sangue di Re! - Quando avrò in mano | il | corno dell'abbondanza, so io come fare. I Ministri |
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dell'abbondanza, so io come fare. I Ministri chinarono | il | capo. E uno di loro dovette andare dal mugnaio in nome di |
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sceglie Rota. Si sposarono. La stessa sera delle nozze | il | Re disse a Rota: - Vieni a vedere la tua camera. Le fece |
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e messe tanto di catenaccio. - Ah, Maestà, che tradimento! | Il | Re tornò su, prese il corno per la punta e ordinò: - Perle |
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- Ah, Maestà, che tradimento! Il Re tornò su, prese | il | corno per la punta e ordinò: - Perle e diamanti! E tosto |
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parte un mucchio di diamanti e di perle. La mattina venne | il | mugnaio per vedere la sua figliuola: - Torna più tardi, tua |
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più tardi: - Torna domani, tua figlia è a pranzo. Venne | il | giorno seguente: - Tua figlia è morta e seppellita. Fu |
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Tua figlia è morta e seppellita. Fu Regina un giorno solo! | Il | povero mugnaio andò via piangendo. Il Re pensò: - Se |
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un giorno solo! Il povero mugnaio andò via piangendo. | Il | Re pensò: - Se possedessi l'altro corno dell'abbondanza, |
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Tramoggia la do per nulla. Quel corno è la sua dote. | Il | Re e Tramoggia si sposarono. La stessa sera delle nozze |
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e messe tanto di catenaccio. - Ah, Maestà, che tradimento! | Il | Re tornò su, prese l'altro corno per la punta e ordinò: - |
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parte un mucchio d'argento e d'oro. La mattina venne | il | mugnaio per vedere la sua figliuola: - Tua figlia è morta e |
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Tua figlia è morta e seppellita. Fu Regina una notte sola. | Il | povero mugnaio andò via piangendo. Un giorno, vedendo che |
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Púuh! Púuh! Vieni, vieni al mio mulino, Chi vien primo ha | il | contentino. Púuh! Púuh! Púuh! Arrivò primo il garzone del |
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vien primo ha il contentino. Púuh! Púuh! Púuh! Arrivò primo | il | garzone del Re, con una mula carica di grano. Terminato di |
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Re, con una mula carica di grano. Terminato di macinare, | il | garzone non se n'andava: - Che attendi? - Il Re vuole il |
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di macinare, il garzone non se n'andava: - Che attendi? - | Il | Re vuole il contentino. - Portagli questo. E gli diè uno |
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il garzone non se n'andava: - Che attendi? - Il Re vuole | il | contentino. - Portagli questo. E gli diè uno stivale |
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Portagli questo. E gli diè uno stivale vecchio, rattoppato. | Il | Re pensò: - Anche questo stivale dee avere qualche virtù. |
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l'altro. E appena intese dal balcone del palazzo reale | il | suono della conchiglia Púuh! Púuh! e la voce del mugnaio |
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voce del mugnaio che gridava al solito: Vieni, vieni! spedì | il | garzone con una mula carica di grano. Terminato di |
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con una mula carica di grano. Terminato di macinare, | il | garzone non se n'andava: - Che attendi? - Il Re vuole il |
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di macinare, il garzone non se n'andava: - Che attendi? - | Il | Re vuole il contentino. - Portagli questo. E gli diè uno |
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il garzone non se n'andava: - Che attendi? - Il Re vuole | il | contentino. - Portagli questo. E gli diè uno stivale |
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gli diè uno stivale vecchio rattoppato, compagno all'altro. | Il | Re, tutto contento, si chiuse in camera coi due corni di |
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gli stivali furono colmi fino al collo, parvero impazziti. | Il | Re non sapeva come ripararsi dai calci che gli assestavano |
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alla schiena, di piatto e di punta. E ogni calcio,lasciava | il | segno! Apre l'uscio e si mette a correre, urlando; lui |
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alla schiena di piatto e di punta. E ogni calcio lasciava | il | segno! Corri di qua, corri di là, non c'era verso di |
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toccavano anche loro. All'ultimo, nel ruzzolare una scala, | il | Re inciampò e cadde bocconi quant'era lungo. Gli stivali |
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fermi; ma lo schiacciavano col loro peso. - Chiamate | il | mugnaio! - urlava il Re. Corse una guardia, a cavallo, per |
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col loro peso. - Chiamate il mugnaio! - urlava | il | Re. Corse una guardia, a cavallo, per fare più presto. - |
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qui le mie figliuole Rota e Tramoggia, verrei subito. | Il | Re, che con quel peso addosso si sentiva soffocare, disse |
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caddero per terra, uno di qua e uno di là, affatto vuoti. | Il | Re si alzò tutto pesto e addolorato, lamentandosi: - Ahi! |
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I Ministri tornarono su frettolosi: - Maestà, - dicono - | il | Re ci ha rinchiuse qui, e il Re ci dee far uscire. Non |
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- Maestà, - dicono - il Re ci ha rinchiuse qui, e | il | Re ci dee far uscire. Non aveva faccia d'andare a |
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la schiena pesta e addolorata, lamentandosi: - Ahi! Ahi! | Il | sotterraneo dov'era Rota, di affumicato e grumoso era |
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torno torno come una vera Rota di mulino, sballottando | il | Re che urlava invano: Ahi! Ahi! E si sentiva mancare il |
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il Re che urlava invano: Ahi! Ahi! E si sentiva mancare | il | fiato. Gira, gira, gira, all'ultimo lo sbatacchia fuori a |
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e si mette a sedere: - Andate a chiamare mio padre. | Il | sotterraneo dov'era Tramoggia, di affumicato e grumoso era |
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di grano. - Entrate, Maestà; vi attendevo da un pezzo. | Il | Re, malconcio, esitava; ma Tramoggia si fa avanti, lo |
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in aria e si mette a sedere: - Andate a chiamare mio padre. | Il | mugnaio venne lemme lemme, dinoccolato: - Che comanda, |
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a bocca asciutta; né moglie né dote. Che poteva fare | il | Re con quel mugnaio indiavolato? Piegò la testa. Gli diede |
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Re con quel mugnaio indiavolato? Piegò la testa. Gli diede | il | manto e la corona reale, e indossò i panni di lui tutti |
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Púuh! Púuh! Vieni, vieni al mio mulino, Chi vien primo ha | il | contentino. Púuh! Púuh! Púuh! La Rota infradiciva inerte |
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nell'acqua; la Tramoggia se la rodevano le tignole, e | il | Re sbadigliava davanti la porta con le mani in mano, |
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Spagna. - Tanto meglio, compare! Ed eran passati sei mesi. | Il | Re sbadigiiava davanti la porta del mulino con le mani in |
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altri sei mesi. Finalmente restavano pochi giorni perché | il | suo gastigo terminasse. Il mugnaio Re venne al mulino |
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restavano pochi giorni perché il suo gastigo terminasse. | Il | mugnaio Re venne al mulino accompagnato dai Ministri e da |
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siamo daccapo. E bisognò farle rifare. All'ultimo giorno, | il | mugnaio Re venne al mulino accompagnato dal Ministri e da |
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al mulino accompagnato dal Ministri e da tutta la corte. Ma | il | povero Re che per un anno, un mese e un giorno non avea |
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La gente fu contenta. In un anno, un mese e un giorno, | il | mugnaio non gli aveva macinati peggio dell'altro. Evviva Re |
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| il | lido è scomparso, poiché nulla ne appare Steno lascia alla |
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scomparso, poiché nulla ne appare Steno lascia alla forcola | il | remo. Il cielo e il mare e il fatale amor suo! Tutto il |
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poiché nulla ne appare Steno lascia alla forcola il remo. | Il | cielo e il mare e il fatale amor suo! Tutto il resto è |
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ne appare Steno lascia alla forcola il remo. Il cielo e | il | mare e il fatale amor suo! Tutto il resto è caduto. Bella è |
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Steno lascia alla forcola il remo. Il cielo e il mare e | il | fatale amor suo! Tutto il resto è caduto. Bella è là |
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il remo. Il cielo e il mare e il fatale amor suo! Tutto | il | resto è caduto. Bella è là dentro, ignara dello scambio |
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tanto terror la prese che ancor non mosse accento. | Il | giovinetto trema come una foglia al vento, e, offrendo in |
FIABE E LEGGENDE -
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offrendo in olocausto l'anima al suo buon santo, rattenendo | il | respiro e rattenendo il pianto, quasi aprisse la porta di |
FIABE E LEGGENDE -
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al suo buon santo, rattenendo il respiro e rattenendo | il | pianto, quasi aprisse la porta di una chiesa, la porta del |
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le si gela, e qual vinta da un affanno deliro, si copre | il | viso e cade. Non han pure un sospiro i malor sterminati. In |
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uscir da un tumulo, e colle mani in croce, così favella | il | misero: - Madonna... non temete se a voi davanti un povero |
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O, forse, Iddio! - La dama, con uno sforzo estremo, solleva | il | capo e volge gli occhi sullo straniero che segue: - |
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- Perdonatemi... fui troppo ardito, è vero, ma era grande | il | pericolo... e poi... benché la morte già mi fosse vicina, |
FIABE E LEGGENDE -
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e poi... benché la morte già mi fosse vicina, sentìa che | il | braccio forte abbastanza per trarvi in salvamento avrei... |
FIABE E LEGGENDE -
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come attratta da un fascino dolce e misterïoso gli solleva | il | bel crine che quasi ha il volto ascoso, e, - Vi conosco! - |
FIABE E LEGGENDE -
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dolce e misterïoso gli solleva il bel crine che quasi ha | il | volto ascoso, e, - Vi conosco! - esclama - giovinetto, quel |
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involta a più riprese da una fascia azzurra; tutto | il | suo abbigliamento formava una strana figura di prete e di |
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in paese dalla Provvidenza. Nei primi tempi lo chiamavano | il | signore. Erano con lui due domestici ed un medico. Questi |
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Rare volte parlavano assieme. Quando uscivano al passeggio, | il | medico leggeva o fumava; l'altro a giudicarne dalla |
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in una sola, irremovibile idea. In paese correva voce che | il | signore fosse malato di cervello per eccessiva applicazione |
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fatti, dopo un mese di vita campestre, a dire dei paesani, | il | signore aveva fatto una ciera più lustra I suoi denti di |
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giuocare i fanciulli. Riceveva qualche visita alla sera. | Il | curato, il sindaco ed il farmacista erano divenuti assidui |
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i fanciulli. Riceveva qualche visita alla sera. Il curato, | il | sindaco ed il farmacista erano divenuti assidui nella sua |
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Riceveva qualche visita alla sera. Il curato, il sindaco ed | il | farmacista erano divenuti assidui nella sua sala, ed egli |
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ore ad ascoltare le loro polemiche religiose e politiche. | Il | curato, il sindaco e il farmacista di C... per lui |
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le loro polemiche religiose e politiche. Il curato, | il | sindaco e il farmacista di C... per lui rappresentavano i |
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polemiche religiose e politiche. Il curato, il sindaco e | il | farmacista di C... per lui rappresentavano i tre partiti, |
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nella mente dei tre primi abitatori dell'universo. | Il | curato rappresentava il non possumus la forza reazionaria; |
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tre primi abitatori dell'universo. Il curato rappresentava | il | non possumus la forza reazionaria; Il sindaco il liberale |
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curato rappresentava il non possumus la forza reazionaria; | Il | sindaco il liberale moderato o moderatore Il farmacista |
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il non possumus la forza reazionaria; Il sindaco | il | liberale moderato o moderatore Il farmacista l'uomo del |
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reazionaria; Il sindaco il liberale moderato o moderatore | Il | farmacista l'uomo del progresso ad ogni costo, l'utopista |
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l'utopista rivoluzionario, che non ammette intervallo tra | il | pensiero e l'azione. Questi tre principii, come ognuno può |
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come ognuno può immaginare, si detestavano cordialmente; e | il | loro attrito era scabro e sfavillante come quello |
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come quello dell'acciaio colla pietra. Ciò nullameno, | il | curato, il sindaco e il farmacista venivano ogni sera ad |
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quello dell'acciaio colla pietra. Ciò nullameno, il curato, | il | sindaco e il farmacista venivano ogni sera ad occupare |
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colla pietra. Ciò nullameno, il curato, il sindaco e | il | farmacista venivano ogni sera ad occupare nella sala del |
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Era un'immane bottiglia, un'anfora imponente e generosa, | il | cui sugo inesauribile produceva nei tre antagonisti il |
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il cui sugo inesauribile produceva nei tre antagonisti | il | doppio effetto di rifiammare gli ardori politici e di |
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di rifiammare gli ardori politici e di ammorbidire le gole. | Il | curato, il sindaco e il farmacista pigliavano un gusto |
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gli ardori politici e di ammorbidire le gole. Il curato, | il | sindaco e il farmacista pigliavano un gusto matto a |
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politici e di ammorbidire le gole. Il curato, il sindaco e | il | farmacista pigliavano un gusto matto a bisticciarsi e a |
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ogni ardore di sete e di entusiasmo. Essi amavano | il | buon vino con esemplare concordia; e siccome il buon vino |
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amavano il buon vino con esemplare concordia; e siccome | il | buon vino non corre le bettole e le cantine del volgo, così |
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era mutata in attrazione pel fascino di un barolo squisito. | Il | curato si scusava: - Forse che alla chiesa non conveniamo |
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e scomunicati, intorno all'altare del Dio uno e vero? E | il | farmacista rifletteva: - Dinanzi alla malattia non conosco |
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e la sete stanno al di sopra di ogni rancore di partito. | Il | sindaco, nella sua qualità di moderato, credeva dar prova |
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signore tre individui di opinioni così avverse? | Il | signore li aveva conquistati nei primi tempi del suo |
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tempi del suo soggiorno in paese. Ciascuno alla sua volta, | il | curato, il sindaco e il farmacista, avevano ricevuto dal |
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suo soggiorno in paese. Ciascuno alla sua volta, il curato, | il | sindaco e il farmacista, avevano ricevuto dal forestiere |
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in paese. Ciascuno alla sua volta, il curato, il sindaco e | il | farmacista, avevano ricevuto dal forestiere una carta di |
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pel milione di fucili ... e pel soccorso alla libera stampa | Il | curato, il sindaco e il farmacista, nell'aprire |
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di fucili ... e pel soccorso alla libera stampa Il curato, | il | sindaco e il farmacista, nell'aprire quell'inatteso |
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e pel soccorso alla libera stampa Il curato, il sindaco e | il | farmacista, nell'aprire quell'inatteso dispaccio, nel |
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a versarne sangue, esclamando con enfasi da partigiani: | il | signore è dei nostri! Ed ecco per quale impulso i tre |
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avversari politici del paesello si erano recati a visitare | il | signore, coincidendo intorno alla grossa bottiglia, che poi |
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problemi lulla politica mondiale. Durante la polemica, | il | contegno del signore era sempre enigmatico. Taceva con |
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per qualche tempo nella sala. «Che razza d'uomo! - pensava | il | curato - credo ch'egli abbia il diavolo in corpo!» E gli |
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razza d'uomo! - pensava il curato - credo ch'egli abbia | il | diavolo in corpo!» E gli occhi dei tre antagonisti si |
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impiegate nelle libazioni più generose. Tutti vuotavano | il | bicchiere, e si affrettavano a riempirlo come soldati che |
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severa - l'occhio si dileguava nelle palpebre folte, e | il | labbro si ricomponeva al più mite sorriso, |
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di una parola misteriosa: Abrakadabra. Quella parola era | il | terrore del curato, il quale la riteneva diabolica. Il |
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Abrakadabra. Quella parola era il terrore del curato, | il | quale la riteneva diabolica. Il farmacista, cui le |
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era il terrore del curato, il quale la riteneva diabolica. | Il | farmacista, cui le spiegazioni del dizionario di scienze |
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volta, per soccorrere alla intelligenza dei suoi ospiti, | il | signore traduceva l'Abrakadabra nel motto latino: ibis, |
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delle voci mormorava fra i denti un fiat lux che pareva | il | gemito di un Epulone assetato di luce» Abrakadabra, che non |
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essere un enigma per tutti, era divenuto dopo alcuni mesi | il | soprannome del signore. |
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PROLOGO. I. Perché quell'uomo si chiamasse Abrakadabra II. | Il | discorso del farmacista III. Il discorso del Sindaco IV. |
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chiamasse Abrakadabra II. Il discorso del farmacista III. | Il | discorso del Sindaco IV. Non possumus V. Rassegna delle |
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V. Rassegna delle idee VI. Eureka VII. Dove conduce | il | principio di nazionalità VIII. L'avvenire comincia a |
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VIII. L'avvenire comincia a beffarsi del presente IX. | Il | prete e la donna X. Una sentenza di morte civile IL DRAMMA |
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IX. Il prete e la donna X. Una sentenza di morte civile | IL | DRAMMA STORICO. I. Cinque anni dopo II. Amore III. I |
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I. Cinque anni dopo II. Amore III. I terrori del genio IV. | Il | despotismo della legge naturale V. Meneghini puro sangue |
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I misteri della nave 2724 XVI. Alla Villa Paradiso XVII. | Il | veto del Gran Proposto XVII. I Catastrofe impreveduta XIX. |
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XVII. I Catastrofe impreveduta XIX. Le dimissioni XX. | Il | chiodo fantastico XXL. Una casa di Immolate XXII. Cardano |
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Michel XXVII. Disordine anarchico XXVIII. Malthus XXIX. | Il | segreto di Cardano. XXX. Deladromo |
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quindicina di febbraio e questo mese, lo dico ora, è | il | peggiore di tutti per coloro che corrono il mare, |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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lo dico ora, è il peggiore di tutti per coloro che corrono | il | mare, specialmente il Mediterraneo. «Febbraio corto, peggio |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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di tutti per coloro che corrono il mare, specialmente | il | Mediterraneo. «Febbraio corto, peggio d’un turco» dicono i |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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a cui la rima, come si vede, non è troppo famigliare. | Il | capitano Thompson, ardente di obbedire al desiderio della |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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della padroncina, s’era perfino scordato di consultare | il | barometro; ed il barometro abbassava furiosamente, ed in |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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s’era perfino scordato di consultare il barometro; ed | il | barometro abbassava furiosamente, ed in questi mari la |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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potentissimo Mago! Abbiate pazienza. Ecco | il | Reuccio e la Reginotta. (Scuote il Re e la Regina) Maestà! |
LE ULTIME FIABE -
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Abbiate pazienza. Ecco il Reuccio e la Reginotta. (Scuote | il | Re e la Regina) Maestà! Maestà! |
LE ULTIME FIABE -
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più invece? - No, signore: la renderà furibonda e parlerà. | Il | benafuli modera l'azione dell'oppio. - Che si possa tentare |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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non soffrirà. - Rispondo io pienamente. - Agisci allora. - | Il | chitmudgar prese da una mensola una fiala di cristallo che |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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e s'avvicinò a Surama. - Bada di non farle male, - disse | il | ministro. - Noi non sappiamo ancora chi sia, ed il rajah |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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- disse il ministro. - Noi non sappiamo ancora chi sia, ed | il | rajah desidera che si usi la più grande prudenza. - Non |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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usi la più grande prudenza. - Non temere, signore - rispose | il | maggiordomo. Aprì le labbra di Surama, introdusse |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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sfuggì alla fanciulla; però gli occhi rimasero chiusi. | Il | chitmudgar prese la fiala e versò parecchie gocce nella |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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Aveva appena terminato di parlare, quando un fremito scosse | il | corpo di Surama. Pareva che fosse stata toccata da una |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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da una scarica elettrica. - Si sveglia, signore - disse | il | chitmudgar. - Fra poco tu saprai tutto quello che vorrai. - |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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indiana. - Odi come respira più libera, signore? - disse | il | maggiordomo che non staccava gli sguardi da Surama - È |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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che non staccava gli sguardi da Surama - È segno che | il | suo sonno sta per finire. - D'un tratto Surama s'alzò di |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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tratto Surama s'alzò di colpo a sedere, aprendo gli occhi. | Il | suo viso, sotto l'influenza di quella strana pozione |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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dopo alcuni istanti. - Perché non ti vedo presso di me? | Il | rajah ha sempre bisogno di te? - Yanez! - mormorò il |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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di me? Il rajah ha sempre bisogno di te? - Yanez! - mormorò | il | ministro, guardando il chitmudgar. - Chi sarà? - Taci |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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bisogno di te? - Yanez! - mormorò il ministro, guardando | il | chitmudgar. - Chi sarà? - Taci signore e lasciala parlare |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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sarà? - Taci signore e lasciala parlare per ora - rispose | il | maggiordomo. - La interrogherai più tardi. - Surama |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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a lungo. Diceva che un nemico aveva lanciato su di me | il | mal occhio! Che sia vero? Vieni amico, io ho paura, molta |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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Le corone costano troppo care! - Le corone! - mormorò | il | ministro aggrottando la fronte. - Di quali intende parlare |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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che quel vecchio sconosciuto aveva gettato sulla mia casa | il | mal occhio! Tu eri stato pagato dal rajah o |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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che cerca la rovina del mio sahib bianco! - Odi? - chiese | il | ministro. - Sì, - rispose il chitmudgar. - L'avventuriero |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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sahib bianco! - Odi? - chiese il ministro. - Sì, - rispose | il | chitmudgar. - L'avventuriero deve essere il favorito. - |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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- Sì, - rispose il chitmudgar. - L'avventuriero deve essere | il | favorito. - Certo, signore. Taci, lasciala parlare. - |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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la destra sulla fronte che appariva imperlata di sudore. | Il | bâng operava, esaltandola a poco a poco. Vi fu un altro |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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uomini forti che hanno vinta e uccisa la Tigre dell'India, | il | terribile Suyodhana che faceva tremare anche il governo del |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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dell'India, il terribile Suyodhana che faceva tremare anche | il | governo del Bengala! Uscite dal tempio sotterraneo, venite, |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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Chi vincerà voi che avete fatto tremare l'intero Borneo? | Il | Re del Mare è stato vinto, ma a quale prezzo? Voi siete |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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Riesci a comprendere qualche cosa tu, chitmudgar? - chiese | il | ministro del rajah che cadeva di sorpresa in sorpresa. - |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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che cadeva di sorpresa in sorpresa. - No, signore. - Che | il | tuo bâng l'abbia fatta impazzire? - È impossibile. - Che |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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fissati, per la seconda volta, sul ministro. - Tu non sei | il | sahib bianco - gli disse. - Che cosa fai qui? - Il |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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non sei il sahib bianco - gli disse. - Che cosa fai qui? - | Il | chitmudgar fece un segno come per dire: - Interroga pure. - |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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un segno come per dire: - Interroga pure. - No, - disse | il | ministro - io non sono il sahib bianco, però sono un suo |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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- Interroga pure. - No, - disse il ministro - io non sono | il | sahib bianco, però sono un suo fedelissimo amico. - Perché |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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vai allora ad avvertire la Tigre della Malesia? - Chi è? - | Il | più formidabile uomo delle isole della Sonda, - rispose |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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isole della Sonda! Dove si trovano quelle terre? - Là dove | il | sole nasce. - Quell'uomo viene dunque da lontano. - Molto |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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- Quell'uomo viene dunque da lontano. - Molto da lontano: | il | Borneo non è vicino all'India. - E che cosa faceva |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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bianco? - No, contro gli inglesi ed i thugs di Rajmangal. - | Il | ministro che non comprendeva nulla, non essendo gli indiani |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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non essendo gli indiani troppo forti in geografia, guardò | il | chitmudgar, ma questi gli fece un segno imperioso che |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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che voleva dire "continua". - Rajmangal? - proseguì | il | ministro. - Dov'è? - Nel Bengala - rispose Surama. - Ed il |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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il ministro. - Dov'è? - Nel Bengala - rispose Surama. - Ed | il | sahib bianco ha ucciso il capo dei thugs? - Non lui: è |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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Bengala - rispose Surama. - Ed il sahib bianco ha ucciso | il | capo dei thugs? - Non lui: è stata la Tigre della Malesia. |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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rubata? - Yanez. - Ancora questo nome misterioso, - mormorò | il | ministro. - Chi sono dunque quegli uomini? - Poi alzando la |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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dunque quegli uomini? - Poi alzando la voce proseguì: - Sai | il | nome di quella pagoda? - No: so solo che è scavata in una |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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qui? - Per la corona. - Quale corona? - Dell'Assam. - | Il | ministro ed il chitmudgar si guardarono l'un l'altro con |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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la corona. - Quale corona? - Dell'Assam. - Il ministro ed | il | chitmudgar si guardarono l'un l'altro con spavento. - Una |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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- Una qualche congiura si sta certamente tramando contro | il | rajah - disse il primo. - Continua a interrogarla, signore |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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congiura si sta certamente tramando contro il rajah - disse | il | primo. - Continua a interrogarla, signore - rispose il |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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il primo. - Continua a interrogarla, signore - rispose | il | secondo. - Ho paura di saper troppe cose. - Si tratta forse |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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troppe cose. - Si tratta forse della vita del rajah. - | Il | ministro si rivolse verso Surama la quale non cessava di |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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- Questa volta Surama non rispose. - Mi hai udito? - chiese | il | ministro. La giovane agitò le labbra come se volesse |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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poi ricadde pesantemente sul letto, chiudendo gli occhi. - | Il | sonno l'ha ripresa, - disse il chitmudgar. - Non potrai |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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chiudendo gli occhi. - Il sonno l'ha ripresa, - disse | il | chitmudgar. - Non potrai sapere più nulla, signore. - E |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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coll'oppio. - Ne so abbastanza d'altronde, - mormorò | il | ministro. - Andiamo ad avvertire subito il favorito e |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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- mormorò il ministro. - Andiamo ad avvertire subito | il | favorito e prendiamo le nostre misure per sorprendere quei |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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di nessuno. - Date prima i vostri ordini, signore - disse | il | maggiordomo. - Lasciala riposare tranquilla e se si sveglia |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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essere sotto la protezione del governatore del Bengala ed | il | rajah non ha alcun desiderio di far entrare gli inglesi in |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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venire alla corte? - Sì, mio signore. Ho un fratello che fa | il | chitmudgar. - Veglia attentamente. - Tutti i servi sono |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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- Veglia attentamente. - Tutti i servi sono stati armati. - | Il | ministro uscì accompagnato dal maggiordomo e scese nel |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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due portatori di torce. - Al palazzo del rajah, - comandò | il | ministro. - Presto: ho molta fretta. - |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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| Il | sito adunque ove Marco Lucullo edificò il suo castello era |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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sito adunque ove Marco Lucullo edificò | il | suo castello era lo stesso in cui noi lasciammo la nostra |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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compagni e forse alcuna fra le quercie che ne adornavano | il | parco ricordavasi del figlio di quel vincitore dell’Asia. |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
| il | Re! Viva il Re! (La Regina osserva, stupìta, la |
LE ULTIME FIABE -
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il Re! Viva | il | Re! (La Regina osserva, stupìta, la trasformazione del Re |
LE ULTIME FIABE -
|
| Il | Virey espose brevemente la sua richiesta. - Si tratta di un |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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... - Si tratta di un uomo che sta per morire - disse | il | Virey bruscamente - e a termini di legge ... - Non è il |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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il Virey bruscamente - e a termini di legge ... - Non è | il | caso ... non è il caso - interruppe donna Transita; - il |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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- e a termini di legge ... - Non è il caso ... non è | il | caso - interruppe donna Transita; - il nostro stabilimento, |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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è il caso ... non è il caso - interruppe donna Transita; - | il | nostro stabilimento, nol dico per vantarmene, può esser |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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ad una delle emerite: «A te, Miracolosa! Sia fatto | il | beneplacito del postulante! Trecento lussi all'ora per la |
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apparsa sulla mensa, piombò sulla scranna con tutto | il | peso della sua formidabile corporatura e non disse più |
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corporatura e non disse più motto. L'emerita che portava | il | nome di Miracolosa stese rapidamente il mandato; e il |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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che portava il nome di Miracolosa stese rapidamente | il | mandato; e il Virey, dopo aver depositata la somma di lussi |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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il nome di Miracolosa stese rapidamente il mandato; e | il | Virey, dopo aver depositata la somma di lussi novecento, |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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le mense coperte di candidi lini. I candelabri, i fiori, | il | vasellame d'argento rivelano il gusto artistico e il |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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I candelabri, i fiori, il vasellame d'argento rivelano | il | gusto artistico e il sensualismo raffinato dell'epoca. La |
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fiori, il vasellame d'argento rivelano il gusto artistico e | il | sensualismo raffinato dell'epoca. La illuminazione è |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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piscina, formano l'onda letale destinata a dissolvere | il | suicida(29). |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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mattina, | il | funzionario Torresani, Capo di Sorveglianza della Famiglia |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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squilli della campana elettrica. - Caspita! - esclamò | il | vecchio balzando dal letto - il Gran Proposto mi chiama di |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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- Caspita! - esclamò il vecchio balzando dal letto - | il | Gran Proposto mi chiama di buon'ora ... Qualche cosa di |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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mi chiama di buon'ora ... Qualche cosa di serio! ... E | il | Capo di Sorveglianza si gettò sulle spalle un mantello |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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ed in breve i tre uomini la vuotarono. - Partiamo? - chiese | il | boia di Boston. - Se dovremmo raggiungere prima la vostra |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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prima la vostra corvetta, le ore non saranno troppo lunghe. | Il | mastro mise una mano nella sua ampia cintura rossa, come |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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di pagarmi questa bottiglia. - Sei un brav'uomo! - rispose | il | bretone con voce grave. - lo sapevamo. Si alzò e, |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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notte, mastro Taverna. - Da quale parte usciremo? - chiese | il | bretone al boia. - Dalla pusterla del bastione n. 7 - Avete |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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bretone al boia. - Dalla pusterla del bastione n. 7 - Avete | il | lasciapassare? - Certo, e porta la firma del generale Howe. |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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no? Taglieremo la discesa per traverso, e raggiungeremo | il | suo ancoraggio. In un quarto d'ora i tre marinai giunsero |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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i tre marinai giunsero alla linea delle fortificazioni. | Il | comandante delle batterie, accorse munito d'una lanterna, |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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delle batterie, accorse munito d'una lanterna, lesse | il | lasciapassare, e diede l'ordine di aprire la pusterla. Due |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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l'ordine di aprire la pusterla. Due soldati, guidarono | il | carnefice ed i suoi due aiutanti fino all'estremità d'un |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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una disgrazia può toccare, e quando una zucca è rotta, | il | suo proprietario non ha altro da fare che lasciarsi portare |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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la nave. - È laggiù, sempre al medesimo posto - disse | il | bretone. - Si direbbe che i nostri marinai hanno voluto |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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sinistra della Mistica, proprio di fronte alla corvetta. | Il | bretone, fece colle mani portavoce, e approfittando d'un |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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momento in cui le artiglierie tacevano, gridò con tutto | il | fiato che aveva nei suoi ben capaci polmoni: - Marinai |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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polmoni: - Marinai della Tuonante! Venite ad imbarcare | il | vostro mastro I quattro grossi mortai, che dovevano essere |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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la loro scarica destando l'eco della riviera, ma appena | il | fragore cessò, si udì gridare: - Chi ci domanda? - Io. |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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- Attendi un momento. - Va bene, signor Howard - rispose | il | bretone, il quale aveva riconosciuto in quella voce il |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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un momento. - Va bene, signor Howard - rispose il bretone, | il | quale aveva riconosciuto in quella voce il secondo della |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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il bretone, il quale aveva riconosciuto in quella voce | il | secondo della corvetta. Un momento dopo una baleniera |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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nel fiume e si dirigeva rapidamente verso la riva, dove | il | mastro continuava a gridare: - Ohè! Doë! In meno di mezzo |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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Doë! In meno di mezzo minuto la baleniera prese terra, ed | il | contromastro della Tuonante balzò sulla riva, dicendo: - |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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balzò sulla riva, dicendo: - Voi, Testa di Pietra? E | il | comandante? - Zitto! - rispose il bretone. - Non è qui il |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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- Voi, Testa di Pietra? E il comandante? - Zitto! - rispose | il | bretone. - Non è qui il luogo da svelare certi segreti. Si |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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E il comandante? - Zitto! - rispose il bretone. - Non è qui | il | luogo da svelare certi segreti. Si volse verso il boia, il |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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Non è qui il luogo da svelare certi segreti. Si volse verso | il | boia, il quale si era seduto su una roccia e fumava la |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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il luogo da svelare certi segreti. Si volse verso il boia, | il | quale si era seduto su una roccia e fumava la pipa. - |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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- Qui non corro alcun pericolo, quindi posso aspettare | il | vostro ritorno. Testa di Pietra e Piccolo o Flocco |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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baleniera, montata da sette rematori, e presero subito | il | largo, fendendo le torbide acque della Mistica. Giungere |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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due uomini. - Dov'è sir William? - Signor tenente, - disse | il | bretone, mentre Piccolo Flocco abbracciava i marinai che se |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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nel quadro. Ho gravi cose da dirvi. Sappiate per ora che | il | nostro comandante domani sarà impiccato nel forte Johnson. |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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gridò Howard, diventando pallidissimo. Ora guardate un po' | il | costume che indosso, tenente, - rispose il bretone. - Non |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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guardate un po' il costume che indosso, tenente, - rispose | il | bretone. - Non vedete che sembro un vero carnefice? Tutto |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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- Non vedete che sembro un vero carnefice? Tutto rosso come | il | sangue che i boia fanno spillare in un modo o nell'altro ai |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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o nell'altro ai poveri giustiziati. E questo mantello nero? | Il | bretone in poche parole li mise al corrente di quanto era |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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di quanto era avvenuto. - Preso! - esclamarono ad una voce | il | colonnello ed il tenente. - Adagio, miei signori; sé è |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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- Preso! - esclamarono ad una voce il colonnello ed | il | tenente. - Adagio, miei signori; sé è preso non è però |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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sé è preso non è però ancora stato impiccato - osservò | il | bretone. - Io e Piccolo Flocco siamo gli amici, anzi, gli |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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Flocco siamo gli amici, anzi, gli aiutanti del carnefice. | Il | colonnello alzò una mano. - Avrete detto che l'hanno |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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- Dove andiamo per impiccarlo! - Voi? - Io? Impiccherei | il | comandante del forte, piuttosto! Per il borgo di Batz! Un |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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- Io? Impiccherei il comandante del forte, piuttosto! Per | il | borgo di Batz! Un bretone tradire il suo capitano? Oh, mai! |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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forte, piuttosto! Per il borgo di Batz! Un bretone tradire | il | suo capitano? Oh, mai! Darei la mia testa per salvare la |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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la mia testa per salvare la sua! - Signor Howard, - disse | il | colonnello assai preoccupato - da tempo i nostri capi hanno |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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Island. Quel fronte Johnson, che batte coi suoi pezzi tutto | il | porto di Imes's Island, è il nostro incubo. Lo assalteremo. |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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che batte coi suoi pezzi tutto il porto di Imes's Island, è | il | nostro incubo. Lo assalteremo. - Abbiamo debiti di |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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Lo assalteremo. - Abbiamo debiti di riconoscenza verso | il | vostro comandante rispose il colonnello con voce solenne. - |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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debiti di riconoscenza verso il vostro comandante rispose | il | colonnello con voce solenne. - Senza l'arrivo della vostra |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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corvetta, saremmo rimasti senza polveri, e l'assedio ed | il | bombardamento si sarebbero prolungati indefinitivamente. |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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dei brik e dei brigantini inglesi. - Concludete - disse | il | secondo, che era uomo di poche parole. - Quando |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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che era uomo di poche parole. - Quando appiccheranno | il | baronetto? - chiese il colonnello, rivolgendosi a Testa di |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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poche parole. - Quando appiccheranno il baronetto? - chiese | il | colonnello, rivolgendosi a Testa di Pietra. - L'esecuzione |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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è stata fissata per domani sera alle sei - rispose | il | bretone. - Ho la parola del boia. - Signor Howard, alle |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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scenderete la Mistica colla vostra corvetta, e forzerete | il | canale di Hog Island per appoggiare il nostro attacco. Sarò |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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e forzerete il canale di Hog Island per appoggiare | il | nostro attacco. Sarò là con duemila americani, scelti fra |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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nostro attacco. Sarò là con duemila americani, scelti fra | il | fiore delle truppe e vi prometto di prendere d'assalto il |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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il fiore delle truppe e vi prometto di prendere d'assalto | il | forte. - Siamo d'accordo. - Qualunque cosa dovesse accadere |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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accadere troverete i miei uomini intorno al forte - rispose | il | colonnello. - Spero che i nostri provinciali, come li |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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- Dite. - Siamo ancora a corto di polveri. Salveremo | il | vostro comandante a prezzo del nostro sangue. Incrocerete |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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le prenderete d'abbordaggio, forzerete un'altra volta | il | blocco, e risalirete la Mistica. Boston è agli estremi, |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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quasi esaurita in una sola settimana. - Colonnello, - disse | il | tenente, - checché debba succedere, io condurrò la Tuonante |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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le fregate inglesi; ma conto assolutamente su di voi. | Il | mio comandante non deve morire sulla forca. - Impegno il |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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Il mio comandante non deve morire sulla forca. - Impegno | il | mio onore e la mia vita! - rispose l'americano. Howard si |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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di Pietra, che aspettava ansiosamente i suoi ordini: - | Il | boia vi aspetta sulla riva della Mistica, è vero, mastro? |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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comandante. - Vi assicuro che non morrà impiccato, perché | il | laccio è stato già abilmente preparato dal boia. Si romperà |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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- Andate, mio valoroso. - Piccolo Flocco, a me! - gridò | il | mastro. Il giovane gabbiere, fu lesto a raggiungerlo. |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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mio valoroso. - Piccolo Flocco, a me! - gridò il mastro. | Il | giovane gabbiere, fu lesto a raggiungerlo. Scesero |
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aver paura delle palle. - Oh! Ci siamo abituati - rispose | il | timoniere sorridendo. La baleniera, riattraversò il fiume e |
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rispose il timoniere sorridendo. La baleniera, riattraversò | il | fiume e approdò dinanzi alla roccia, sulla quale il boia di |
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il fiume e approdò dinanzi alla roccia, sulla quale | il | boia di Boston fumava ancora la pipa senza preoccuparsi del |
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d'aver salutato i compagni, che avevano ripreso prontamente | il | largo. - Come vedete, sono stato di parola - disse il |
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il largo. - Come vedete, sono stato di parola - disse | il | carnefice. - Andiamo? Testa di Pietra rispose con una |
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la foce, poiché la scialuppa inglese, che doveva portare | il | boia al forte, si trovava al di là della seconda barra. |
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i fucilieri puntavano rapidamente i loro archibugi. - | Il | boia di Boston coi suoi due aiutanti - rispose |
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- Imbarcate. I tre uomini salirono sulla scialuppa, mentre | il | timoniere, tenendo in una mano una pistola e nell'altra la |
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i pescicani? - chiese Testa di Pietra. - Chi siete? - | Il | primo aiutante del boia, capace d'impiccare anche voi, |
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di Imes, su una punta della quale s'alzava minaccioso | il | forte Johson. Era questa una salda fortezza che, colle sue |
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di diverso calibro e di parecchie grosse scialuppe. | Il | colonnello Moultrie con una banda di arditi scorridori |
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- Ci siamo? - chiese Testa di Pietra. - Ci siamo - rispose | il | carnefice. Il timoniere prese il fanale, vi sostituì un |
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chiese Testa di Pietra. - Ci siamo - rispose il carnefice. | Il | timoniere prese il fanale, vi sostituì un vestro rosso a |
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- Ci siamo - rispose il carnefice. Il timoniere prese | il | fanale, vi sostituì un vestro rosso a quello azzurro che |
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certa impazienza: - Venite! - Adagio, signor mio, - disse | il | bretone. - Non abbiamo i piedi dei marinai, e dobbiamo |
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- Io dare la mano ad un impiccatore! ... Oh, mai! - esclamò | il | timoniere. - Mi porterebbe sfortuna. - Invece le corde |
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sarò certamente io che ve ne chiederò un pezzo - rispose | il | timoniere - Orsù, scendete prima che la risacca riempia |
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d'acqua la scialuppa. Piccolo Flocco, spiccò per primo | il | salto e cadde sulla sabbia asciutta. Il boia di Boston fu |
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spiccò per primo il salto e cadde sulla sabbia asciutta. | Il | boia di Boston fu il secondo, e vi riuscì per bene. Testa |
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salto e cadde sulla sabbia asciutta. Il boia di Boston fu | il | secondo, e vi riuscì per bene. Testa di Pietra prese così |
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per non cadere. L'aveva fatto apposta? Vi era da crederlo. | Il | primo timoniere si era sbarazzato della stretta con una |
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con una scrollata che non aveva per altro gettato a terra | il | malizioso bretone. - Voi mi avete toccato! - urlò. - |
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- Voi mi avete toccato! - urlò. - Volevate che mi rompessi | il | naso? - chiese candidamente Testa di Pietra. - La vostra |
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dei marinai. - Su, venite! Non ho tempo da perdere! - gridò | il | timoniere. - Ma fateci lume, perché, vedete, ho sempre |
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da un grosso drappello d'artiglieria con due pezzi. | Il | timoniere scambiò col comandante della guardia alcune |
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scambiò col comandante della guardia alcune parole poi | il | drappello si divise in due, e lasciò libero il passo ai tre |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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parole poi il drappello si divise in due, e lasciò libero | il | passo ai tre carnefici. Attraversarono un ridotto, |
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dove si trovava un capitano. - I signori di Boston! - disse | il | timoniere. L'ufficiale, che stava seduto dinazi ad un |
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ad un tavolino, li guardò attentamente, poi chiese: - Chi è | il | boia? - Io, signore - rispose l'ex galeotto, facendo un |
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Avete qualche lettera del generale Howe? - Eccola, signore. | Il | capitano la prese con un certo ribrezzo, l'apri e la lesse. |
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e la lesse. - Va bene - disse poi. - avete portato con voi | il | laccio? L'esecuzione è stata fissata per domani, ad un'ora |
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pratica di tali faccende. Nei magazzini del forte troverete | il | legname occorrente.. Avete fame? - Non abbiamo ancora |
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che misura | il | vento all'agnello tosato perché all'uom non misura, quando |
FIABE E LEGGENDE -
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vento all'agnello tosato perché all'uom non misura, quando | il | verno è arrivato de' suoi dì tempestosi, le bufere del |
FIABE E LEGGENDE -
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le bufere del cuore? Perché, se su lo sterpo inaridisce | il | fiore, l'amor non appassisce sotto i capelli bianchi? Ah, |
FIABE E LEGGENDE -
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una serpe mi si configga ai fianchi che alloggiarvi | il | bell'angelo dei celestiali affanni, quando dal mio |
FIABE E LEGGENDE -
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e chiedi amore, e ti ostini ad amare? Sei vecchio, e dentro | il | pugno pur stringi il frutto sacro? Vuoi che il prete ti |
FIABE E LEGGENDE -
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ostini ad amare? Sei vecchio, e dentro il pugno pur stringi | il | frutto sacro? Vuoi che il prete ti trovi, all'ultimo |
FIABE E LEGGENDE -
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e dentro il pugno pur stringi il frutto sacro? Vuoi che | il | prete ti trovi, all'ultimo lavacro, dell'odor della donna |
FIABE E LEGGENDE -
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ancora: Più misero del gufo quando spunta l'aurora! É | il | crin biondo del giovane che te al buio rincaccia, è la sua |
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vicina via di Chiaravalle evvi | il | palazzo Venini, il quale è di elegante architettura: fu |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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vicina via di Chiaravalle evvi il palazzo Venini, | il | quale è di elegante architettura: fu ristaurato non sono |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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principessa che porta sulla fronte una corona reale. | Il | rajah manda in quell'istante un urlo di belva feroce, |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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straziante. Tutti gli spettatori balzano in piedi. Anche | il | rajah si è alzato guardando, con smarrimento, i suoi |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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qui? - urla Sindhia. - Signore ... Muoio! ... - risponde | il | dignitario con voce fioca. Yanez che non capisce nulla di |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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getta uno sguardo presso di sé ed impallidisce a sua volta. | Il | bicchiere colmo di liquore, che si era messo presso la |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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era stato vuotato da qualcuno. Un lampo gli attraversa | il | cervello. - Sono sfuggito alla morte per un vero miracolo. |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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Tutti gridavano e s'affannavano dietro al disgraziato, | il | quale vomitava sangue insieme a certe materie verdastre e |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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sangue insieme a certe materie verdastre e filamentose. | Il | medico di corte finalmente giunse. Con un solo sguardo capì |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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- Quest'uomo ha bevuto qualche potente veleno, - disse. | Il | rajah era diventato livido. I suoi occhi ardenti come |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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ora sugli uni ed ora sugli altri dignitari che occupavano | il | padiglione e che tremavano come se fossero stati colti da |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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da un accesso di febbre. - Qui vi è un colpevole! - gridò | il | principe. - O lo troverete o vi farò decapitare tutti! Mi |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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era destinato a me! - O a me, Altezza? - disse Yanez. | Il | rajah lo guardò con stupore. - Tu credi, mylord? ... - Io |
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ed un'esclamazione di collera gli sfuggì. - Aho! - | Il | bicchiere era misteriosamente scomparso. - Non essere più |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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Non essere più accanto sedia, - disse poi. - Noi troveremo | il | colpevole mylord, te lo prometto. - Grazie, Altezza. - |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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Altezza. - Questo delitto non deve rimanere impunito. | Il | mio elefante carnefice avrà del lavoro fra qualche giorno. |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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aggiunse brutalmente: - Lo spettacolo è finito. Che anche | il | colpevole vada a dormire per l'ultima volta. - I ministri, |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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si erano ritirati precipitosamente per fargli largo. | Il | rajah strinse la mano al portoghese e uscì dal padiglione, |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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dal padiglione, colla fronte aggrottata e lo sguardo cupo. | Il | greco nella sua qualità di primo favorito, stava per |
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signor Teotokris. - Me la direte domani, mylord - rispose | il | greco. - Il principe mi aspetta. - Non ho che da dirvi |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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- Me la direte domani, mylord - rispose il greco. - | Il | principe mi aspetta. - Non ho che da dirvi grazie. - Di che |
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dell'Arcipelago fossero più furbi. - Mylord! - esclamò | il | favorito con voce rauca. - Voi m'insultate e questo non è |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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con voce rauca. - Voi m'insultate e questo non è né | il | luogo, né il momento. - Domani aggiusteremo l'affare; non |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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rauca. - Voi m'insultate e questo non è né il luogo, né | il | momento. - Domani aggiusteremo l'affare; non guastatevi il |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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il momento. - Domani aggiusteremo l'affare; non guastatevi | il | sangue per ora. - Il greco alzò le spalle e se ne andò |
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aggiusteremo l'affare; non guastatevi il sangue per ora. - | Il | greco alzò le spalle e se ne andò frettolosamente. Yanez |
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briccone!". Chiamò i suoi malesi e lasciò a sua volta | il | padiglione, ormai deserto. In mezzo al cortile, guardato da |
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mezza dozzina di servi e coricato su un tappeto, giaceva | il | cadavere del dignitario, un alto funzionario della corte a |
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un alto funzionario della corte a quanto sembrava. | Il | veleno aveva operato rapidamente troncandogli la vita |
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troncandogli la vita ancora giovane e gagliardo. | Il | portoghese, più commosso di quanto lo credeva, si levò il |
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Il portoghese, più commosso di quanto lo credeva, si levò | il | cappello, mormorando con ira: - Un giorno, anche tu, povero |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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gli sbarrò la via, cadendogli ai piedi in ginocchio. Era | il | calicaren, ossia il capo degli attori. - Sahib, - gli |
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cadendogli ai piedi in ginocchio. Era il calicaren, ossia | il | capo degli attori. - Sahib, - gli disse, - salvami. Noi |
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- In causa della commedia che noi abbiamo rappresentato. | Il | rajah è furibondo ed ha giurato di farci tagliare il collo |
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Il rajah è furibondo ed ha giurato di farci tagliare | il | collo allo spuntare del sole. - Chi te lo ha detto? - |
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del sole. - Chi te lo ha detto? - L'altro uomo bianco - | Il | favorito? - Sì, sahib. - Vuoi un consiglio? - Dammelo |
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e va' a rappresentare i tuoi drammi nel Bengala. Kubang! - | Il | capo della scorta si era fatto avanti. - Da' a quest'uomo |
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teatro. - Come vuoi, purché non ti acciuffino prima che | il | sole si alzi. - Il rajah non ci prenderà più, sahib. Se |
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vuoi, purché non ti acciuffino prima che il sole si alzi. - | Il | rajah non ci prenderà più, sahib. Se posso esserti |
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la scala ed entrò nel suo appartamento dove lo aspettava | il | maggiordomo. Per la prima volta in vita sua il portoghese |
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lo aspettava il maggiordomo. Per la prima volta in vita sua | il | portoghese appariva molto preoccupato. - Sbarrate la porta, |
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che cosa possa accadere. - Siamo in sei, capitano - rispose | il | capo della scorta. - Tu puoi dormire tranquillamente perché |
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stappando una bottiglia di gin, la fiutò a lungo, poi empì | il | bicchiere e lo porse al chitmudgar dicendogli: - Avresti |
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del rajah? - Me lo hanno raccontato, sahib - rispose | il | chitmudgar. - Era il tesoriere del principe. - Sai che |
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lo hanno raccontato, sahib - rispose il chitmudgar. - Era | il | tesoriere del principe. - Sai che quell'uomo ha vuotato il |
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il tesoriere del principe. - Sai che quell'uomo ha vuotato | il | bicchiere che era stato offerto a me? - Che cosa dici, |
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che alla corte abbia qualche interesse a sopprimermi? - | Il | maggiordomo era rimasto silenzioso. - Il rajah? - No, è |
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a sopprimermi? - Il maggiordomo era rimasto silenzioso. - | Il | rajah? - No, è impossibile! - esclamò l'indiano. - Egli ti |
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della kala-bâgh. - E allora? - L'altro uomo bianco. - | Il | favorito, è vero? - L'indiano ebbe una breve esitazione, |
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certo, - disse Yanez. - Egli teme che tu mylord, gli prenda | il | posto. - Credi tu che questo liquore sia avvelenato? - |
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con animo tranquillo. - Bevi allora. - Ecco mylord. - | Il | chitmudgar vuotò, senza esitare, d'un sol colpo il |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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- Il chitmudgar vuotò, senza esitare, d'un sol colpo | il | bicchiere. - È eccellente, mylord. - Allora berrò anch'io, |
ALLA CONQUISTA DI UN IMPERO -
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a riposarti ora: se avrò bisogno di te ti farò chiamare. - | Il | maggiordomo fece un profondo inchino e si ritirò. Yanez |
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- La giornata è stata pesante, tuttavia non ho perduto | il | mio tempo inutilmente. Le frutta le raccoglieremo più |
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che le spetta e di mandare a casa del diavolo Sindhia. | Il | ragno malefico è quel dannato greco dell'Arcipelago. Domani |
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malefico è quel dannato greco dell'Arcipelago. Domani farò | il | possibile di darti una terribile lezione. - |
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Esther e fattala scendere dalla rupe, | il | marchese ed El-Haggar si misero senza indugio in cerca di |
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lungo l'enorme parete rocciosa. "Cerchiamo innanzi tutto | il | mehari," aveva detto il marchese. "Se le sabbie non lo |
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rocciosa. "Cerchiamo innanzi tutto il mehari," aveva detto | il | marchese. "Se le sabbie non lo hanno sepolto, in qualche |
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fra le sabbie." "Dove si trova la seconda grotta?" chiese | il | marchese. "A quattro o cinquecento passi da qui." Si misero |
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la parete rocciosa, guardando attentamente le sabbie che | il | simun aveva accumulato in enorme quantità contro quel |
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moro. "Là! Là!" esclamò, indicando una piccola duna. "Vedo | il | mehari! Esso è coricato fra le sabbie!" "Che sia morto |
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coricato fra le sabbie!" "Che sia morto soffocato?" chiese | il | marchese. "Se fosse vivo si sarebbe alzato." Quando gli fu |
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alzato." Quando gli fu vicino, dovette convincersi che | il | povero animale era veramente morto. Esso giaceva su un |
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zampe rattrappite, la bocca coperta di schiuma sanguigna ed | il | ventre squarciato in così orribile modo che ne uscivano |
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ne uscivano gl'intestini. "Chi può averlo ucciso?" esclamò | il | moro, al colmo dello stupore. "Le sabbie ed il simun non |
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esclamò il moro, al colmo dello stupore. "Le sabbie ed | il | simun non entrano per nulla nella sua morte!" Il marchese |
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sabbie ed il simun non entrano per nulla nella sua morte!" | Il | marchese si era chinato sul povero animale, osservandolo |
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"Che un leone affamato lo abbia assalito?" si chiese | il | moro, guardando con paura le dune che li circondavano e |
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le dune che li circondavano e armando precipitosamente | il | suo lungo fucile rabescato. "Se non è stato un leone, sarà |
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"E Ben! E Rocco! Che siano stati divorati?" si chiese | il | marchese. "Si vedrebbero altre macchie di sangue o qualche |
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"No, non è possibile che siano stati assaliti durante | il | simun." "Cerchiamoli, El-Haggar," disse Esther, che era |
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"Si trova dinanzi a noi, dietro quell'ammasso di sabbie." | Il | moro aveva portato con sé due pale ed una zappa, che aveva |
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in sentinella, temendo che l'animale che aveva sventrato | il | povero mehari si aggirasse dietro le dune, il marchese ed |
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sventrato il povero mehari si aggirasse dietro le dune, | il | marchese ed il moro si misero a scavare febbrilmente. La |
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povero mehari si aggirasse dietro le dune, il marchese ed | il | moro si misero a scavare febbrilmente. La sabbia accumulata |
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minuti la parte superiore della volta doveva scoprirsi. | Il | lavoro era tutt'altro che facile. La sabbia, continuando a |
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istante di travolgere e anche seppellire i due uomini. Già | il | marchese ed il moro ne avevano fatto cadere una quantità |
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e anche seppellire i due uomini. Già il marchese ed | il | moro ne avevano fatto cadere una quantità enorme, mettendo |
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l'un l'altro con viva ansietà. "Hai udito?" chiese | il | marchese al moro. "Sì," rispose questi. "Dei ruggiti, è |
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"Dei ruggiti, è vero?" "E anche delle grida umane." "Che | il | leone o la pantera, dopo aver sventrato il mehari, si siano |
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umane." "Che il leone o la pantera, dopo aver sventrato | il | mehari, si siano rifugiati qui dentro?" "Tutti gli animali |
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si siano rifugiati qui dentro?" "Tutti gli animali temono | il | simun e quando le sabbie si sollevano cercano un ricovero." |
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di chiarire questo mistero." "Adagio, signore," disse | il | moro, raccogliendo il suo fucile e mettendoselo accanto. |
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mistero." "Adagio, signore," disse il moro, raccogliendo | il | suo fucile e mettendoselo accanto. "Il leone potrebbe |
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su di noi d'improvviso, appena vede un'apertura." | Il | marchese afferrò la zappa e si rimise a scavare, mentre il |
I PREDONI DEL SAHARA -
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Il marchese afferrò la zappa e si rimise a scavare, mentre | il | moro colla pala continuava a far largo. D'improvviso videro |
I PREDONI DEL SAHARA -
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videro aprirsi dinanzi un buco e si sentirono mancare | il | terreno sotto i piedi. Avevano messo allo scoperto la cima |
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scoperto la cima dell'entrata e la sabbia era caduta entro | il | rifugio. Stavano per impugnare le armi, quando vennero |
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carabina sparato da Esther. "Tuoni dell'Argentaro!" esclamò | il | marchese, rialzandosi prontamente col fucile in pugno. A |
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aveva risposto "Padrone! Badate ai leoni!" "Rocco!" gridò | il | marchese. Come potevano trovarsi là dentro, ancora vivi, se |
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aveva esclamato Esther. "Ho udito la voce di Rocco," disse | il | marchese. "Ben! Ben!" gridò Esther. Una voce che pareva |
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spaventevoli impedì di udire la risposta. "Indietro!" gridò | il | marchese. "Preparate le armi!" Si erano precipitati giù |
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ad impazientirsi. "Pare che siano in parecchi," disse | il | marchese, il quale teneva il fucile puntato verso |
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"Pare che siano in parecchi," disse il marchese, | il | quale teneva il fucile puntato verso l'apertura. "Una |
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che siano in parecchi," disse il marchese, il quale teneva | il | fucile puntato verso l'apertura. "Una famiglia intera," |
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e si sforzava di allargarlo, facendo crollare le sabbie. | Il | marchese, il moro e la giovane puntarono rapidamente le |
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di allargarlo, facendo crollare le sabbie. Il marchese, | il | moro e la giovane puntarono rapidamente le armi mirando |
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mandava ruggiti assordanti. "Aspettiamo che esca," disse | il | corso. "Se lo uccidiamo sul posto, impedirà l'uscita agli |
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simultaneamente e forse troppo precipitosamente, perché | il | leone non parve che fosse stato toccato dalle loro palle. |
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duna, dove si fermò in atto di sfida, facendo rintronare | il | deserto dei suoi possenti ruggiti. Il marchese stava per |
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facendo rintronare il deserto dei suoi possenti ruggiti. | Il | marchese stava per prenderlo di mira, intanto che il moro e |
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Il marchese stava per prenderlo di mira, intanto che | il | moro e la giovane ebrea ricaricavano frettolosamente le |
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caverna. Era una superba leonessa, grossa quasi quanto | il | maschio e certamente non meno pericolosa. Con uno slancio |
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pericolosa. Con uno slancio superò la distanza e raggiunse | il | compagno. "Ritiratevi verso la caverna!" gridò il marchese |
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raggiunse il compagno. "Ritiratevi verso la caverna!" gridò | il | marchese al moro ed alla giovane. "Stanno per assalirci!" I |
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ruggendo spaventosamente e mostrando i formidabili denti. | Il | maschio soprattutto faceva paura, con quella criniera irta |
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parere due volte più grosso. "Stringetevi a me," disse | il | marchese a El-Haggar e alla giovane. "Tenetevi pronti a |
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sicuro del proprio colpo, ma dubitava molto di El-Haggar, | il | quale pareva che avesse perduto completamente la testa. Il |
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il quale pareva che avesse perduto completamente la testa. | Il | povero diavolo tremava come se avesse la febbre ed il |
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Il povero diavolo tremava come se avesse la febbre ed | il | fucile ballava fra le sue mani malferme. "Esther," disse, |
I PREDONI DEL SAHARA -
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margine della caverna, entrambi inermi. "Fuggite!" gridò | il | marchese. I due leoni, udendo le grida dei loro |
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delle loro vittime. L'occasione era propizia per colpirli. | Il | marchese mirò il leone e fece fuoco. La belva mandò un |
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L'occasione era propizia per colpirli. Il marchese mirò | il | leone e fece fuoco. La belva mandò un ruggito spaventevole, |
I PREDONI DEL SAHARA -
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ma stramazzò giù dalla duna. La leonessa, vedendo cadere | il | suo compagno, s'avventò furiosamente contro il marchese e |
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cadere il suo compagno, s'avventò furiosamente contro | il | marchese e lo atterrò di colpo, posandogli una zampa sul |
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la colpivano alla gola e alla testa. Non ebbe nemmeno | il | tempo di mandare un ruggito e cadde addosso al marchese, |
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al marchese, fulminata. Esther, pallida, coll'angoscia ed | il | terrore scolpiti sul viso, si era precipitata verso il |
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ed il terrore scolpiti sul viso, si era precipitata verso | il | signor di Sartena, credendo che fosse stato ferito. |
I PREDONI DEL SAHARA -
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stato ferito. "Marchese! Marchese!" esclamò con voce rotta. | Il | corso con una violenta scossa si era sbarazzato della fiera |
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giorni ancora e | il | Reuccio Sansonetto compiva diciott'anni, età che, secondo |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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con la quale era fidanzato fin dall'infanzia. Ingannava | il | tempo mangiando ciliege e scagliando i noccioli sui |
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sui passanti, con una piccola fionda. I beffati alzavano | il | volto incolleriti, ma l'inchinavano tosto, ossequiosi, |
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ma l'inchinavano tosto, ossequiosi, appena riconoscevano | il | reale schernitore. E il Reuccio rideva e i cortigiani |
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ossequiosi, appena riconoscevano il reale schernitore. E | il | Reuccio rideva e i cortigiani ridevano con lui. Passò una |
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vecchina dai capelli candidi, dal naso enorme e paonazzo e | il | Reuccio cominciò a berteggiarla: - Oh, comare Peperona! Oh, |
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la colpì con un nocciolo sul naso. La vecchietta si grattò | il | naso dolente, si chinò tremante, raccolse, strinse il |
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il naso dolente, si chinò tremante, raccolse, strinse | il | nocciolo tra il pollice e l'indice e lo rinviò all'erede al |
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si chinò tremante, raccolse, strinse il nocciolo tra | il | pollice e l'indice e lo rinviò all'erede al trono. Le grida |
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della via, ed era scomparsa. Al tocco aspro del nocciolo | il | Reuccio Sansonetto vacillò, come preso da vertigini; poi |
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ed inquieti: - Che cosa vi sentite? - Sento... sento... E | il | Reuccio rideva, rideva senza poter rispondere. - Che cosa |
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poter rispondere. - Che cosa vi sentite? - Sento... sento | il | tempo che va indietro! Il tempo che va indietro! Che cosa |
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cosa vi sentite? - Sento... sento il tempo che va indietro! | Il | tempo che va indietro! Che cosa buffa! Ah, se provaste! Che |
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avanti!... E rideva, e per quanto tentasse di avanzare | il | piede non gli riusciva di fare un passo innanzi, ed era |
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orecchi, a chiudere gli occhi, come preso da vertigini. - | Il | tempo che va indietro! che strano effetto, che cosa buffa, |
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Bellucci per causa di Virginia. - È vero - mi ha detto | il | Bellucci - che tua sorella ha sposato quell'arruffapopoli |
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dell'avvocato Maralli? - È vero - gli ho risposto - ma | il | Maralli non è quello che dici tu: invece è un uomo |
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d'ingegno, e presto sarà deputato. - Deputato? Bum!... - E | il | Bellucci si è coperto la bocca, soffocando una risata. Io, |
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un braccio. - Ma non sai - ha ripreso lui - che per fare | il | deputato ci vogliono dimolti, ma dimolti quattrini? Sai chi |
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chi sarà deputato? Mio zio Gaspero: ma lui è commendatore e | il | Maralli no; lui è stato sindaco e il Maralli no; lui è |
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lui è commendatore e il Maralli no; lui è stato sindaco e | il | Maralli no; lui è amico di tutte le persone più altolocate |
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no; lui è amico di tutte le persone più altolocate e | il | Maralli no; lui ha l'automobile e il Maralli no... - Che |
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più altolocate e il Maralli no; lui ha l'automobile e | il | Maralli no... - Che c'entra l'automobile! - gli ho detto. - |
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campagna e anche in cima ai monti a fare i discorsi, mentre | il | Maralli, se ci vuole andare, bisogna che ci vada a piedi... |
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bisogna che ci vada a piedi... - Nel paesi di campagna? | Il | mio cognato, per una certa regola tua, è il capo di tutti |
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di campagna? Il mio cognato, per una certa regola tua, è | il | capo di tutti gli operai e di tutti i contadini, e se il |
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è il capo di tutti gli operai e di tutti i contadini, e se | il | tuo zio va in campagna anche con l'automobile ci troverà |
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- Bum! bum! - Quando poi s'esce di scuola, te lo dò io | il | bum! - Lui s'è chetato perché sa, come sanno tutti, che |
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- Ora facciamo i conti fra noi! - Ma lui ha affrettato | il | passo e, appena fuori, è montato sull'automobile di suo zio |
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di tutti i nostri compagni, mentre lo scioffèr girava | il | manubrio e via di gran corsa... Non importa. Gliele darò |
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| Il | mio braccio è molto peggiorato a causa dello sforzo fatto |
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sforzo fatto ieri per salire nella rete del compartimento. | Il | Collalto mi ha portato stamani da quel suo amico che fa le |
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quel suo amico che fa le cure elettriche, e che si chiama | il | professor Perussi il quale, dopo avermi visitato, mi ha |
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fa le cure elettriche, e che si chiama il professor Perussi | il | quale, dopo avermi visitato, mi ha detto: - Ci vorrà una |
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ho detto io. - O che hai piacer a star male? - ha esclamato | il | professore sorpreso. - No, ma mi piace tanto di stare a |
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con tutte quelle macchine deve essere molto divertente... - | Il | professor Perussi ha incominciato subito a farmi il |
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- Il professor Perussi ha incominciato subito a farmi | il | massaggio elettrico applicandomi la corrente con una |
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complicata che mi faceva come un gran formicolìo in tutto | il | braccio, mentre io ridevo a più non posso. - Questa - ho |
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più non posso. - Questa - ho detto - è la macchina per fare | il | solletico... Ci vorrebbe per il signor Tyrynnanzy che, dopo |
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- è la macchina per fare il solletico... Ci vorrebbe per | il | signor Tyrynnanzy che, dopo l'affare del segnale d'allarme, |
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d'allarme, è diventato così serio! - Vergognati! - ha detto | il | Collalto; ma l'ha detto ridendo. * * * Mia sorella Luisa mi |
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nelle sue cose e anche un po' meticolosa, e poi perché | il | dottor Collalto è specialista per le malattie del naso, |
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- tu anderai molto fuori, a veder Roma, e ti accompagnerà | il | cavalier Metello che la conosce sasso per sasso. - |
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ha brontolato anche oggi perché sono stato tutto | il | giorno a pescare; ma il peggio è che, avendo il vestito |
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anche oggi perché sono stato tutto il giorno a pescare; ma | il | peggio è che, avendo il vestito buono, ho fatto un bello |
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stato tutto il giorno a pescare; ma il peggio è che, avendo | il | vestito buono, ho fatto un bello strappo ai calzoni e una |
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son salito su dall'usciolino di cucina, per cambiarmi | il | vestito. A pranzo mia sorella mi ha detto: - Giannino, |
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mia sorella mi ha detto: - Giannino, anche oggi è venuto | il | maestro a fare il rapporto della tua assenza; se seguiti |
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ha detto: - Giannino, anche oggi è venuto il maestro a fare | il | rapporto della tua assenza; se seguiti così, lo dirò |
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tempo dei tempi viveva a Palermo un Duca che era | il | primo signore della città. Basti dire che aveva maritata |
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dire che aveva maritata Fumea sorella col Re stesso; ma | il | palazzo del Duca era più bello e più vasto di quello del |
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rappresentava una ragazza di una bellezza non mai veduta. | Il | nipote Reuccio un giorno andò a far visita allo zio e, |
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al quadro e lo chiamò per fargliene osservare altri ; ma | il | Reuccio non gli dava ascolto e restava lì ad ammirare le |
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dov'è? Come andarci ? - A questo ci penso io, - disse | il | Duca. - Io ho un porco fatato, che vola per l'aria come |
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Io monti, chiudi gli occhi, indichi dove tu vuoi andare e | il | porco ti ci porta. - Per dir la verità il Reuccio non era |
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tu vuoi andare e il porco ti ci porta. - Per dir la verità | il | Reuccio non era punto allettato dall'idea di cavalcare il |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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il Reuccio non era punto allettato dall'idea di cavalcare | il | porco volante ! Per fortuna il tempo era coperto, ma se |
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dall'idea di cavalcare il porco volante ! Per fortuna | il | tempo era coperto, ma se mentre s'inalzava al disopra della |
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coloro sui quali un giorno doveva regnare ? però era tanto | il | desiderio che aveva di vedere i vicino l'originale del |
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comparire la luna in quel momento ? Non lo credo, perché | il | cielo è tutto bigio uniforme. E poi, anche se mi vedono ? |
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che vola. - Così rassicurato, stabilì con lo zio che dopo | il | pranzo di Corte sarebbe andato da lui per cavalcare il |
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dopo il pranzo di Corte sarebbe andato da lui per cavalcare | il | porco. Di fatto la sera andò dallo zio, si fece condurre il |
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il porco. Di fatto la sera andò dallo zio, si fece condurre | il | porco nel cortile, lo inforcò, gli disse dove doveva |
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dov'era seduta la bella ragazza del quadro a prendere | il | fresco. Per fortuna il cielo rimase coperto, l'aria scura, |
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bella ragazza del quadro a prendere il fresco. Per fortuna | il | cielo rimase coperto, l'aria scura, e nessun indiscreto |
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l'aria scura, e nessun indiscreto raggio di luna illuminò | il | Reuccio mentre s'inalzava sui tetti della capitale a |
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al porco grasso pinato. Però la luna comparve quando | il | porco discese sulla terrazza dove la bella ragazza stava a |
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sulla terrazza dove la bella ragazza stava a prendere | il | fresco, ed una risata squillante accolse il giovane |
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a prendere il fresco, ed una risata squillante accolse | il | giovane Principe, una risata che mise in mostra i denti |
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par mio. Che cosa crede che mi abbia fatto sprezzare | il | ridicolo? Soltanto il desiderio di vederla e conoscerla. - |
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crede che mi abbia fatto sprezzare il ridicolo? Soltanto | il | desiderio di vederla e conoscerla. - Nel sentire che il |
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il desiderio di vederla e conoscerla. - Nel sentire che | il | cavaliere era nientemeno che il Reuccio, la bella ragazza |
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- Nel sentire che il cavaliere era nientemeno che | il | Reuccio, la bella ragazza cambiò subito tono. - Vostra |
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spero vorrà farmi l' onore di partecipare. - Naturalmente | il | Reuccio accettò e la ragazza battè su un timbro d' argento. |
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comparve un bei Paggio al quale ella ordinò di chiamare | il | maggiordomo. Il maggiordomo comparve, e benché fosse un |
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bei Paggio al quale ella ordinò di chiamare il maggiordomo. | Il | maggiordomo comparve, e benché fosse un tantino troppo |
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cavalieri. II maggiordomo s' inchinò ed uscì. Frattanto | il | Reuccio non si saziava, al chiarore della luna, di guardare |
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certo punto fu annunziato che la cena era pronta, ed allora | il | Reuccio offrì la mano alla bella ragazza e passarono in una |
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in una sala già affollata di gente, e quel che colpì | il | Principe si fu che tutte le signore erano belle quasi come |
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al confronto degli altri gli pareva dessero un vero mostro. | Il | Reuccio ebbe a cena il posto d' onore accanto alla giovane |
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gli pareva dessero un vero mostro. Il Reuccio ebbe a cena | il | posto d' onore accanto alla giovane padrona di casa, che |
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tutti bellissimi, e tutti, servi e convitati, guardavano | il | Reuccio con una specie di repulsione, tutti, meno che la |
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terrazza dove egli sarebbe rimasto sempro a guardarla, se | il | porco, che era stato dimenticato, non si fosse messo a |
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per avvertirlo che era tempo di tornare alla capitale. | Il | Reuccio pensò che tornando di giorno ed essendo veduto a |
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si fece promettere che sarebbe tornato. Si dissero addio e | il | giovane, inforcato il porco, tornò al palazzo del Duca zio |
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sarebbe tornato. Si dissero addio e il giovane, inforcato | il | porco, tornò al palazzo del Duca zio in un momento, e di là |
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momento, e di là alla Reggia, senza esser veduto da alcuno. | Il | giorno dopo era di nuovo dallo zio a chiedergli in prestito |
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giorno dopo era di nuovo dallo zio a chiedergli in prestito | il | porco. Ma lo zio non l'intendeva di affaticare tanto un |
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tanto un animale così prezioso, che lo portava per | il | mondo a vederne tutte le meraviglie, senza fatica ne |
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le meraviglie, senza fatica ne pericolo. Sì, no, finalmente | il | Reuccio tanto disse, tanto si raccomandò, promise tanta |
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disse, tanto si raccomandò, promise tanta gratitudine che, | il | Duca zio pensando che un giorno il nipote sarebbe stato Re |
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tanta gratitudine che, il Duca zio pensando che un giorno | il | nipote sarebbe stato Re ed egli avrebbe potuto chiedergli |
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chiedergli molti favori in compenso di quello, gli prestò | il | porco. II Reuccio fu condotto in un momento sulla solita |
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sulla solita terrazza dove la bella ragazza prendeva | il | fresco, e anche quella sera ella gli rivolse tante domande |
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che facesse giorno, soltanto a patto che sarebbe tornato. | Il | terzo giorno il nipote era di nuovo dal Duca zio a pregarlo |
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soltanto a patto che sarebbe tornato. Il terzo giorno | il | nipote era di nuovo dal Duca zio a pregarlo e scongiurarlo |
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nuovo dal Duca zio a pregarlo e scongiurarlo di prestargli | il | porco. Da prima il Duca si rifiutò, ma poi promise che |
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a pregarlo e scongiurarlo di prestargli il porco. Da prima | il | Duca si rifiutò, ma poi promise che glielo avrebbe prestato |
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ma poi promise che glielo avrebbe prestato ; però, quando | il | padrone avvertì il porco di tenersi pronto per la sera, |
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glielo avrebbe prestato ; però, quando il padrone avvertì | il | porco di tenersi pronto per la sera, l'animale disse che |
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e dove non trovava neppure un trogolo per dissetarsi. | Il | Duca gli rispose : - Hai ragioni da vendere, ma senti, |
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in gatto, va' nella sala, balza sulla tavola e ruba | il | pesce dal piatto della bella ragazza. Lei per iscacciarti |
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piatto della bella ragazza. Lei per iscacciarti ti tirerà | il | bicchiere, che non ti colpirà, ma andrà in tanti pezzi. |
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che non ti colpirà, ma andrà in tanti pezzi. Quando | il | Reuccio si alzerà da tavola, scivolerà sul pavimento di |
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In tal maniera, porco mio, si salva capra e cavoli, perché | il | rifiuto d'imprestarti a lui non viene da me, ma è il |
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perché il rifiuto d'imprestarti a lui non viene da me, ma è | il | Reuccio stesso che non ti chiede più, mi hai capito? - II |
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alla Corte e sapeva che cosa era la politica, approvò | il | piano del suo padrone e lo seguì a puntino. Di fatto, |
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a puntino. Di fatto, quando tutti furono seduti a cena e | il | Reuccio era tutt'occhi per la bella ragazza, esso si |
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cristallo che aveva davanti e gliela scaglia contro. | Il | gatto fa cilecca e scappa, ma la coppa si infrange sul |
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i pezzi più grossi, ma gli altri li lasciano, e quando | il | Reuccio sbalza da tavola, scivola sul pavimento dove il |
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il Reuccio sbalza da tavola, scivola sul pavimento dove | il | gatto aveva strascinata la triglia e cade lungo disteso in |
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e la rimprovera acerbamente. Questa vuoi calmarlo, ma | il | sangue incomincia a scorrere sul volto del Reuccio, che |
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del Reuccio, che tutto irato corre alla terrazza, chiama | il | porco, lo inforca e giunge insanguinato da far paura al |
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e grida e si lamenta e mette sottosopra la Reggia. | Il | Re, quando lo vede, si mette le mani nei capelli e si |
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che dire, e in un momento tutta la capitale è informata che | il | Reuccio è moribondo. Ne è informato anche il Duca zio, che |
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informata che il Reuccio è moribondo. Ne è informato anche | il | Duca zio, che corre subito, si sbraccia, propone rimedi e |
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a consulto i medici della capitale, e tutti, vedendo | il | viso del Reuccio che mandava sangue da mille ferite, si |
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strana e nuova e non sapevano che cosa consigliare. Intanto | il | paziente, che piangeva per una pipita alzata intorno |
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commiserava. - Qui non c'è che da fare un bando ! - suggerì | il | Duca zio che già aveva suggerite tante cose. E il Re, che |
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- suggerì il Duca zio che già aveva suggerite tante cose. E | il | Re, che non aveva più testa, e si faceva guidare in tutto e |
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guidare in tutto e per tutto dal cognato, disse: - Facciamo | il | bando ! Il bando fu fatto e annunziava: " Chi guarirà il |
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tutto e per tutto dal cognato, disse: - Facciamo il bando ! | Il | bando fu fatto e annunziava: " Chi guarirà il Reuccio avrà |
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il bando ! Il bando fu fatto e annunziava: " Chi guarirà | il | Reuccio avrà una grande ricompensa. Lasciamo il Reuccio a |
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Chi guarirà il Reuccio avrà una grande ricompensa. Lasciamo | il | Reuccio a smaniare e torniamo dalla bella ragazza. II |
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triglia nell'aprirla vide che gettava sangue. Ella chiama | il | cuoco e lo rimprovera perché non aveva cotto bene il pesce. |
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chiama il cuoco e lo rimprovera perché non aveva cotto bene | il | pesce. - II pesce è stato al fuoco un'ora, e in un'ora si |
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volte una triglia. Questa non è cosa naturale, - risponde | il | cuoco. Allora la bella ragazza chiama la sua cameriera che |
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che pensa a Vossignoria sta per morire svenato. - È dunque | il | Reuccio che muore per le ferite dei pezzetti di cristallo ! |
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sulle ferite, ne farà uscire tutti i pezzetti di vetro, e | il | Reuccio sarà immediatamente salvo. - La bella ragazza si |
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- La bella ragazza si traveste da dottore, s' impiastriccia | il | viso con una pomata giallastra, si tinge le sopracciglia, |
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distante. per tutto incontrava messi reali che facevano | il | bando. "Chi guarirà il Reuccio avrà una gran ricompensa!" E |
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incontrava messi reali che facevano il bando. "Chi guarirà | il | Reuccio avrà una gran ricompensa!" E per tutto vedeva |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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del Reuccio. Giunta che fu a Palermo, andò subito sotto | il | Palazzo Reale e chiese di essere ammessa in camera del |
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un medico, salirono dal Re e gli fecero l' ambasciata. | Il | povero Re, da che il figlio era in quello stato, non |
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dal Re e gli fecero l' ambasciata. Il povero Re, da che | il | figlio era in quello stato, non dormiva e non mangiava più, |
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non dormiva e non mangiava più, e sempre aspettava che | il | bando fatto gli portasse chi aveva il rimèdio per guarire |
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sempre aspettava che il bando fatto gli portasse chi aveva | il | rimèdio per guarire il Reuccio. Non appena gli dissero che |
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bando fatto gli portasse chi aveva il rimèdio per guarire | il | Reuccio. Non appena gli dissero che c'era un medico così e |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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al Re che, se l'avesse lasciata sola, gli avrebbe guarito | il | figlio. Il Re uscì, i medici di Corte che assistevano il |
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se l'avesse lasciata sola, gli avrebbe guarito il figlio. | Il | Re uscì, i medici di Corte che assistevano il ferito |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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il figlio. Il Re uscì, i medici di Corte che assistevano | il | ferito uscirono, e il finto medico rimase solo e si sentiva |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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i medici di Corte che assistevano il ferito uscirono, e | il | finto medico rimase solo e si sentiva lacerare il cuore |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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e il finto medico rimase solo e si sentiva lacerare | il | cuore vedendo il Reuccio tutto nero in viso, tutto gonfio e |
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medico rimase solo e si sentiva lacerare il cuore vedendo | il | Reuccio tutto nero in viso, tutto gonfio e sanguinante, |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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spasimare a quel modo. La bella ragazza cavò fuori | il | vasetto dell'unguento, e piano piano ne unse tutto il viso |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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fuori il vasetto dell'unguento, e piano piano ne unse tutto | il | viso al Reuccio, ma per quanto facesse con tutta |
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delle dita e li cavava. Dopo un'ora erano tutti usciti, | il | Reuccio non urlava ne smaniava più e si sentiva sollevato. |
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lo do, - gli disse. - Non voglio nulla, Maestà, - rispose | il | finto medico. - Voglio soltanto l'anello col sigillo che il |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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il finto medico. - Voglio soltanto l'anello col sigillo che | il | Reuccio porta in dito e questi pezzetti di vetro che gli si |
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si erano conficcati nelle carni. - Vi sia concesso, - disse | il | Re. Il fìnto medico se li prese, uscì da palazzo e subito |
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conficcati nelle carni. - Vi sia concesso, - disse il Re. | Il | fìnto medico se li prese, uscì da palazzo e subito partì. |
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se li prese, uscì da palazzo e subito partì. Frattanto | il | Reuccio era guarito dalle ferite, ma l'odio che aveva preso |
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dite quel che volete, ma io stasera voglio che mi prestiate | il | porco per andare da quella maledetta ragazza. - E che vuoi |
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che non voleva, dopo quel che era successo, contraddire | il | nipote. Quando è notte, il Reuccio inforca il porco, gli |
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che era successo, contraddire il nipote. Quando è notte, | il | Reuccio inforca il porco, gli dice dove deve portarlo, |
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contraddire il nipote. Quando è notte, il Reuccio inforca | il | porco, gli dice dove deve portarlo, chiude gli occhi e il |
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il porco, gli dice dove deve portarlo, chiude gli occhi e | il | porco parte volando. Vola vola, arriva in un momento sulla |
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sulla terrazza dove la bella ragazza stava a prendere | il | fresco al lame di luna e appena le è davanti le dice : - Tu |
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: - Tu sei quella che volevi farmi morire. Per questo ho | il | diritto di uccider te, - e sfodera una taglientissima spada |
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fanno più presa su di me. Conosco la tua infamia e voglio | il | tuo sangue, per tutto quello che mi hai fatto spargere. - |
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ragazza. - Chi vi guari, chi vi rese la vita ? - Risponde | il | Reuccio : - Un medico forestiero, venuto non si sa di dove |
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questi pozzetti di vetro! Guardate quest'anello ! - | Il | Reuccio, vedendo quelle cose, rimase allibito. - Il medico |
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! - Il Reuccio, vedendo quelle cose, rimase allibito. - | Il | medico straniero ero io, io vi guarii e chiesi per la |
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questa sola ricompensa. Dovete sapere che io non volli | il | vostro male, ma lo volle una persona malvagia, gelosa di me |
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gelosa di me e noiata che le chiedeste continuamente | il | porco per venire a trovarmi. - Il Reuccio, senza che lei si |
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chiedeste continuamente il porco per venire a trovarmi. - | Il | Reuccio, senza che lei si spiegasse di più, capì hi era |
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zio fìngeva di non capir nulla. - Sei ammattito, nipote ? | Il | viaggio aereo ti ha sconvolto il cervello, oppure te lo ha |
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- Sei ammattito, nipote ? Il viaggio aereo ti ha sconvolto | il | cervello, oppure te lo ha indebolito la gran perdita di |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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quel sangue che grida vendetta contro di voi. Sparite ! - | Il | Duca zio non aveva mai veduto il Reuccio così in furia e fu |
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia -
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contro di voi. Sparite ! - Il Duca zio non aveva mai veduto | il | Reuccio così in furia e fu assalito dal timore che lo |
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furia e fu assalito dal timore che lo ammazzasse davvero. | Il | porco era lì presente, e senza pensare all'ilarità che |
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Come non sarai chiamato più! Olà! Venga | il | carnefice con la scure e il ceppo! Ti chiamerai ... |
LE ULTIME FIABE -
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sarai chiamato più! Olà! Venga il carnefice con la scure e | il | ceppo! Ti chiamerai ... Senzatesta! (Riprende a mangiare.) |
LE ULTIME FIABE -
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quel che non vorrei! - Che cosa, Maestà? A questa domanda | il | Re non dava mai risposta. Scrollava il capo, si sentiva |
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A questa domanda il Re non dava mai risposta. Scrollava | il | capo, si sentiva venire le lacrime agli occhi e andava a |
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di entrare. Tutti però sapevano che là dentro c'era | il | Reuccio, ma Ministri e cortigiani non avevano mai potuto |
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ma Ministri e cortigiani non avevano mai potuto penetrare | il | mistero di quella reclusione. Eran passati dieci anni dalla |
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vita, si diceva che, per superbia, non volesse far vedere | il | suo figliuolo a nessuno. Quando lei morì e il Re continuò a |
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far vedere il suo figliuolo a nessuno. Quando lei morì e | il | Re continuò a tener nascosto il Reuccio in quelle |
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nessuno. Quando lei morì e il Re continuò a tener nascosto | il | Reuccio in quelle impenetrabili stanze del palazzo reale, |
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cominciarono a correre attorno tante brutte voci. - Sapete? | Il | Reuccio ha la testa di un serpente. - Ma che! Non ha |
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biondo di capelli, con occhi azzurri di grande dolcezza, | il | Reuccio, un giorno, tutt'a un tratto, appena aveva |
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venire come un pendolo, regolarmente, incessantemente; e se | il | Re, impietosito, tentava di impedirglielo, stringendolo tra |
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spinto, con forza, a far lo stesso va e vieni, da averne | il | capogiro. Per poco non sembrava di udire il tic-tac, |
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da averne il capogiro. Per poco non sembrava di udire | il | tic-tac, tic-tac di un vero pendolo in movimento. Per |
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tic-tac di un vero pendolo in movimento. Per fortuna, | il | Reuccio non soffriva. Parlava, scherzava, rideva pur |
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da manca a diritta, ma faceva male a chi lo guardava, e | il | Re specialmente non poteva assistere a lungo a quel triste |
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prescritti. E, dopo due mesi, erano spariti lasciando | il | Reuccio nello stesso stato di prima: tic-tac, tic-tac, da |
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Per questo la Regina gli aveva messo nome Pendolino, e | il | Re continuava a chiamarlo così. Nessuno osava di domandare |
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a chiamarlo così. Nessuno osava di domandare al Re: - E | il | Reuccio, Maestà? Ora, dovete sapere che nel giardino reale |
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una rosa all'anno, meravigliosa di colore e di profumo. Era | il | fiore prediletto della Regina, e il Re, dopo la morte di |
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e di profumo. Era il fiore prediletto della Regina, e | il | Re, dopo la morte di lei, non l'aveva mai colta. La Regina, |
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rosa si sfogliava e seccava su la pianta. Una mattina, | il | Re stava per salire in carrozza davanti al palazzo reale, |
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rosa rara del vostro giardino ... Per carità, Sacra Corona! | Il | Re si rammentò della raccomandazione della Regina in punto |
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addietro e andò a cogliere di sua mano la rosa apertasi | il | giorno avanti. Il Re ebbe un abbagliamento; gli parve che |
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a cogliere di sua mano la rosa apertasi il giorno avanti. | Il | Re ebbe un abbagliamento; gli parve che quella vecchina |
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sorridente, con folta chioma di oro ... Fu un istante. | Il | Re si strofinò gli occhi e vide di nuovo la vecchina, curva |
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ringraziamento, la mano. E quale non fu la sua sorpresa, | il | giorno appresso, trovandola nella stanza del Reuccio! Il Re |
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il giorno appresso, trovandola nella stanza del Reuccio! | Il | Re ne sentì gran dispetto. - Chi vi ha fatto entrare qui? - |
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sta celata! E la vecchina diè in un vivace scoppio di risa. | Il | Re si credette beffato e fece atto di prenderla per le |
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volta stava fermo. - Strega o Fata che siete, se guarite | il | Reuccio vi darò tanto oro quanto pesa. - Ve ne posso |
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Freccia-Frecciaio, temprata al rovaio, ché al mondo non c'è | il | paio, di Freccia-Frecciaio. - E dov'è la freccia ... - ... |
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Freccia-Frecciaio, temprata al rovaio, ché al mondo non c'è | il | paio? - Sì, dov'è? - Fate un bando, Maestà. Appena si saprà |
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temprata al rovaio ... - Sì, lo so - la interruppe | il | Re - ché al mondo non c'è il paio ... - Ebbene, giacché lo |
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- Sì, lo so - la interruppe il Re - ché al mondo non c'è | il | paio ... - Ebbene, giacché lo sapete, mandatelo a chiamare. |
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altro più vivace scoppio di risa. Intanto essa aveva tolto | il | dito dallo stomaco del Reuccio e questi aveva ripreso il |
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il dito dallo stomaco del Reuccio e questi aveva ripreso | il | suo movimento di pendolo, da diritta a manca, da manca a |
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da diritta a manca, da manca a diritta, tic-tac, tic-tac! | Il | Re si voltò e fece appena in tempo da vedere che la |
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andava via pel buco della serratura. - Maestà - pregò | il | Reuccio. - Fate subito il bando per la freccia di |
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della serratura. - Maestà - pregò il Reuccio. - Fate subito | il | bando per la freccia di Freccia-Frecciaio ... - ... |
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... - ... temprata al rovaio, ché al mondo non c'è | il | paio, di Freccia-Frecciaio ... Il Re non avea potuto |
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ché al mondo non c'è il paio, di Freccia-Frecciaio ... | Il | Re non avea potuto trattenersi di ripetere la filastrocca |
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con la freccia temprata al rovaio, ché al mondo non c'è | il | paio, di Freccia-Frecciaio! Diventarono uno spasso per |
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di Freccia-Frecciaio! Diventarono uno spasso per tutto | il | regno. Appena fatto: pèpè! pèpè! con le trombe d'argento, |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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la gente attendeva le prime parole del bando, e faceva | il | verso ai banditori: - La freccia di Freccia-Frecciaio ... E |
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tutti: - Temprata al rovaio! ... ché al mondo ... - Non c'è | il | paio ... - Sì, sì ... di Freccia-Frecciaio! ... Non la |
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- Agli ordini di Sua Maestà! E ognuna di esse diceva: | Il | vero Freccia-Frecciaio sono io; mi metta alla prova. |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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sono io; mi metta alla prova. Bisognava legare | il | Reuccio a un palo, col petto scoperto. Il Freccia-Frecciaio |
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Bisognava legare il Reuccio a un palo, col petto scoperto. | Il | Freccia-Frecciaio doveva scagliare la freccia, colpire e |
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che produceva l'incanto. Era un punto. E se sbagliava? | Il | vero Freccia-Frecciaio non avrebbe sbagliato. Ma chi era il |
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Il vero Freccia-Frecciaio non avrebbe sbagliato. Ma chi era | il | vero tra quei dieci furfanti che si erano presentati? Il Re |
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il vero tra quei dieci furfanti che si erano presentati? | Il | Re fece fare un fantoccio che rappresentava precisamente il |
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Il Re fece fare un fantoccio che rappresentava precisamente | il | Reuccio. Ordinò che lo legassero a un palo e con un po' di |
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lo legassero a un palo e con un po' di tinta :in nero segnò | il | punto da colpire. - Chi sbaglia avrà tagliata la testa; chi |
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avrà tagliata la testa; chi indovina guadagnerà un tesoro. | Il | primo che si presentò, sentito: - Chi sbaglia avrà tagliata |
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avrà tagliata la testa! - voltò le spalle e scappò via. | Il | secondo, spavaldo, si impostò su le gambe, armò l'arco, |
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spavaldo, si impostò su le gambe, armò l'arco, tese | il | braccio, prese la mira, e, tutt'a un tratto, udito: - Chi |
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spalle e scappò via anche lui. Gli altri sette, visto che | il | Re diceva sul serio, se l'erano sgattaiolata zitti zitti. |
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avanzò lentamente, armò l'arco, prese la mira, e prima che | il | Re terminasse di dire: - Chi sbaglia avrà tagliata la |
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avrà tagliata la testa! - avea colpito proprio nel centro | il | punto segnato col nero; la freccia rimasta infilzata |
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Freccia-Frecciaio, temprata al rovaio, ché al mondo non c'è | il | palo, di Freccia-Frecciaio! Chi aveva parlato dietro le |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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Freccia-Frecciaio, temprata al rovaio, ché al mondo non c'è | il | palo? Sì, è questa. Allora il Reuccio fu legato a un palo, |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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rovaio, ché al mondo non c'è il palo? Sì, è questa. Allora | il | Reuccio fu legato a un palo, col petto scoperto; |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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che appestava ... Era quel che aveva prodotto al Reuccio | il | movimento da diritta a manca, da manca a diritta, tic-tic, |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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tic-tac, come un pendolo. Se non che, quando sciolsero | il | Reuccio dal palo, sembrava diventato di legno, tutto d'un |
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Ah, Strega o Fata che siete! Che tradimento mi avete fatto! | Il | Re si disperava, si strappava i capelli, piangeva come un |
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si strappava i capelli, piangeva come un bambino, vedendo | il | Reuccio ridotto in quel modo. - Meglio ritorni come prima! |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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introdurla nella ferita che ancora sanguinava. Ma ecco che | il | Re si mette a fare il pendolo lui, tic-tac, tic-tac, da |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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che ancora sanguinava. Ma ecco che il Re si mette a fare | il | pendolo lui, tic-tac, tic-tac, da diritta a manca, da manca |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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- ... o Fata che siete! E dava a diritta. All'improvviso | il | Reuccio cominciò ad essere scosso da una convulsione di |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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scoteva le gambe e si vedeva la vecchina che gli faceva | il | solletico sotto la pianta dei piedi. Si rizzò con un balzo; |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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pianta dei piedi. Si rizzò con un balzo; nello stesso tempo | il | Re riuscì ad aprir il pugno, a buttar per terra la |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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con un balzo; nello stesso tempo il Re riuscì ad aprir | il | pugno, a buttar per terra la cipollina nera nera, viscida, |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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più bella Reginotta della terra! Bella quasi quanto me! ... | Il | Reuccio, udendo parlare la vecchina, stava per risponderle, |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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che sembrava quasi luminosa! E infatti, da lì a tre anni, | il | Reuccio sposò la Reginotta di Spagna, che poco ci mancava |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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di Spagna, che poco ci mancava non sembrasse una Fata. E | il | Freccia-Frecciaio, con la freccia temprata al rovaio? ... |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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Basta, per carità! Ebbe in compenso tant'oro quanto pesava | il | Reuccio. Parola di Re non va indietro. Larga la via, lunga |
SI CONTA E SI RACCONTA - Fiabe Minime -
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Egli incuteva terrore a tutti. Ognuno gl'invidiava | il | suo valore in guerra, i nu- merosi suoi feudi e le sue |
Le Fate d'Oro -
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lo vedeva, abbassava gli occhi, tremava, e taceva: neppure | il | bambino che gli era nato gli voleva bene; quando lo sentiva |
Le Fate d'Oro -
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alla culla, incominciava a pian- gere, e si copriva | il | visino con le mani, impaurito. - Che vale che tutti |
Le Fate d'Oro -
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quando non posso ottenere che mi vogliano bene? - gridava | il | Conte dalla torre più alta del castello. Il vento portava |
Le Fate d'Oro -
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bene? - gridava il Conte dalla torre più alta del castello. | Il | vento portava lontano i suoi la- menti che parevano ruggiti |
Le Fate d'Oro -
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un’aquila reale venne a posarsi su un merlo della torre. | Il | Conte trattenne la voce per non spaventarla, e |
Le Fate d'Oro -
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ammirava con compiacenza i grossi artigli e | il | becco adunco di quella dominatrice dell'aria. Mentre la |
Le Fate d'Oro -
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come te: temuta e non amata - disse l’aquila, e volò via. | Il | Conte andò su tutte le furie. Quel- la aquila conosceva il |
Le Fate d'Oro -
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Il Conte andò su tutte le furie. Quel- la aquila conosceva | il | segreto del suo dolore; quell’ aquila doveva morire. La |
Le Fate d'Oro -
|
gridando: - Conte, caro Conte, deponi le armi e t'insegnerò | il | mezzo di farti amare. - Il Conte digrignava i denti dalla |
Le Fate d'Oro -
|
deponi le armi e t'insegnerò il mezzo di farti amare. - | Il | Conte digrignava i denti dalla col- lera e scoccava frecce |
Le Fate d'Oro -
|
sempre più, ma nessuna freccia le penetrava nella carne, e | il | Conte raddoppiava di furore nel lan- ciargliele. L'aquila, |
Le Fate d'Oro -
|
merlo. - Conte, caro Conte, deponi le armi e t'insegnerò | il | mezzo di farti amare. - Il Conte si avventò sull'aquila col |
Le Fate d'Oro -
|
deponi le armi e t'insegnerò il mezzo di farti amare. - | Il | Conte si avventò sull'aquila col pu- gnale, ma la lama, |
Le Fate d'Oro -
|
caro Conte, desisti dalla tua collera ed io ti insegnerò | il | mezzo di farti amare! - Il Conte, giallo ancora di rabbia, |
Le Fate d'Oro -
|
tua collera ed io ti insegnerò il mezzo di farti amare! - | Il | Conte, giallo ancora di rabbia, si avvicinò all'uccello. - |
Le Fate d'Oro -
|
- Che cosa debbo fare dunque per farmi amare? - domandò | il | Conte. - Bisogna che tu parta per andare alla ricerca del |
Le Fate d'Oro -
|
ma specialmente vicino alla miseria. - L'aquila spiccò | il | volo e sparì. Il Conte rimase lungamente a pensare. |
Le Fate d'Oro -
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vicino alla miseria. - L'aquila spiccò il volo e sparì. | Il | Conte rimase lungamente a pensare. Finalmente esclamò: - È |
Le Fate d'Oro -
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non poteva infilar l'ago nella stoffa. - Parto, - le disse | il | Conte - debbo fare un lungo viaggio, e vi lascio padrona |
Le Fate d'Oro -
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un lungo viaggio, e vi lascio padrona assoluta, per tutto | il | tempo della mia as- senza, di quanto è nel castello: uomini |
Le Fate d'Oro -
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mia as- senza, di quanto è nel castello: uomini e cose. - | Il | Conte la guardava, e s'accòrse che l'annunzio del suo |
Le Fate d'Oro -
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ne provò dispetto, ma seppe dominarsi. Chiese di vedere | il | bambino, che strillò come un disperato quando volle |
Le Fate d'Oro -
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le- gna; caricatemele, per carità, sul vostro cavallo. - | Il | Conte avrebbe risposto per le rime alla vecchia, se in quel |
Le Fate d'Oro -
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buon cuore fiorisce special- mente vicino alla miseria. - | Il | Conte si rabbonì; scese da cavallo e caricò sulla sella il |
Le Fate d'Oro -
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Il Conte si rabbonì; scese da cavallo e caricò sulla sella | il | fastello delle legna. La vecchina camminava piano, quindi |
Le Fate d'Oro -
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piano, quindi do- veva camminar piano anche lui. Intanto | il | cielo diventava nero nero, e i fulmini facevano parere la |
Le Fate d'Oro -
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mare di fuoco. - È lontana di qui la vostra casa? - domandò | il | Conte alla vecchina. - È lontana per le mie gambe e non per |
Le Fate d'Oro -
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- Ed ambedue seguitavano a camminare. Finalmente, fra | il | bagliore dei fulmi- ni, il Conte vide una capanna piccina |
Le Fate d'Oro -
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a camminare. Finalmente, fra il bagliore dei fulmi- ni, | il | Conte vide una capanna piccina pic- cina. Era stanco anche |
Le Fate d'Oro -
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davanti alla capanna. Entrarono. In cucina c' era | il | fuoco spento, una sola panca da sedere e una tavola. La |
Le Fate d'Oro -
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una sola panca da sedere e una tavola. La vecchia accese | il | lume, fece ri- covrare il cavallo, e disse al Conte: - |
Le Fate d'Oro -
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e una tavola. La vecchia accese il lume, fece ri- covrare | il | cavallo, e disse al Conte: - Mettetevi a sedere per |
Le Fate d'Oro -
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e non c'è gente più povera e più maltrattata di noi. - | Il | Conte non fiatò: ma si sentì andar via tutta la fame che |
Le Fate d'Oro -
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Conte e dei suoi sottoposti, che toglievano ai poveri anche | il | sangue a nome del padrone. Il Conte seguitava a stare |
Le Fate d'Oro -
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toglievano ai poveri anche il sangue a nome del padrone. | Il | Conte seguitava a stare zitto, e buttava giù qualche raro |
Le Fate d'Oro -
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finito di mangiare, la vecchina accese un lume e condusse | il | Conte nell'unica cameruccia della capan- na, e |
Le Fate d'Oro -
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misero lettuccio, gli disse: - Coricatevi, e buon riposo. - | Il | Conte si coricò, ma gli ci volle un pezzo a addormentarsi, |
Le Fate d'Oro -
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Con- tessa passeggiava sulle terrazze, tenendosi in collo | il | suo bambino e rideva come non l'aveva mai veduta ridere. Il |
Le Fate d'Oro -
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il suo bambino e rideva come non l'aveva mai veduta ridere. | Il | Conte si destò e volle partire. Gli pareva di soffocare in |
Le Fate d'Oro -
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Gli pareva di soffocare in quella capanna. Andò per sellare | il | suo cavallo; la vecchina era già desta. - Ditemi, buona |
Le Fate d'Oro -
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più che salite verso la mon- tagna e più diventa comune. - | Il | Conte la ringraziò, montò a cavallo e si diresse verso la |
Le Fate d'Oro -
|
più folta e la neve cominciava a cadere. Nonostante | il | Conte non si sgomentava e spronava il cavallo. Voleva |
Le Fate d'Oro -
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a cadere. Nonostante il Conte non si sgomentava e spronava | il | cavallo. Voleva tornare a casa col ramoscello verde, e |
Le Fate d'Oro -
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bili, e non sapeva quale prendere; intanto la neve e | il | vento ghiacciavano il povero Conte. In quel momento sentì |
Le Fate d'Oro -
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quale prendere; intanto la neve e il vento ghiacciavano | il | povero Conte. In quel momento sentì uno starnazzar d'ali |
Le Fate d'Oro -
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e scòrse l'aquila reale. - Imbocca una strada qualunque. | Il | dittamo del buon cuore fiorisce per tutto quassù, - disse |
Le Fate d'Oro -
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cuore fiorisce per tutto quassù, - disse l'aquila, e sparì. | Il | Conte riprese speranza, e spronò il cavallo; ma la neve |
Le Fate d'Oro -
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l'aquila, e sparì. Il Conte riprese speranza, e spronò | il | cavallo; ma la neve cadeva sempre più fitta e copriva |
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e copriva tutto. Cavallo e cavaliere caddero in un fosso. | Il | Conte gemeva e chiedeva aiuto; nes- suno lo sentiva. |
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qual- cuno gli avesse gettato una corda per salvarlo; ma | il | tempo passava ed egli si sentiva sempre più intirizzire dal |
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- corro a casa e torno con una fune per tirarvi su. - | Il | Conte riprese animo, e dopo un po' di tempo vide |
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albero, la lasciò ca- lare nella fossa. Aiutato dalla fune, | il | Conte potè salire insieme col cavallo sulla proda, sano e |
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dai ge- nitori di lei. - Vi potremmo dare di più, - disse | il | padre della bambina a cena, mettendo in tavola castagne e |
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a cena, mettendo in tavola castagne e carnesecca - ma | il | Conte ci spolpa. Se sapeste che flagello è un padrone |
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lui deve essere più infelice di tutti gl'infelici che fa. - | Il | Conte respinse il piatto, disse che era stanco, e chiese |
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infelice di tutti gl'infelici che fa. - Il Conte respinse | il | piatto, disse che era stanco, e chiese d’andare a letto. |
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in tanti quadri lieti, e vide che nessuno desiderava | il | suo ritorno. Si destò, fu preso da un grande sco- |
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non ci torno; non ci posso tornare! - Perchè avresti fatto | il | viaggio? - gli domandò l'aquila. - Da' retta a me e parti |
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- gli domandò l'aquila. - Da' retta a me e parti subito. - | Il | Conte colse il ramoscello, si vestì e scese giù. Tutti |
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l'aquila. - Da' retta a me e parti subito. - Il Conte colse | il | ramoscello, si vestì e scese giù. Tutti erano già alzati e |
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vestì e scese giù. Tutti erano già alzati e lavo- ravano. | Il | Conte sellò il suo cavallo, dette una borsa piena di danari |
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giù. Tutti erano già alzati e lavo- ravano. Il Conte sellò | il | suo cavallo, dette una borsa piena di danari al capoccia, |
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con sa- luti e benedizioni, ed egli si sentì sol vare | il | cuore. Il Conte, tornando al castello, vide spa- rire a un |
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sa- luti e benedizioni, ed egli si sentì sol vare il cuore. | Il | Conte, tornando al castello, vide spa- rire a un tratto |
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voleva essere amato ad ogni costo. Egli piantò con cura | il | ramoscello di dittamo in un bel vaso, lo annaffiò ogni |
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con la moglie, carezzevole col bambino, e da quel tempo | il | dittamo del buon cuore fiorì splendidamente nel castello, e |
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dittamo del buon cuore fiorì splendidamente nel castello, e | il | Conte diventò un signore fe- lice, meno temuto, ma molto |
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| Il | Pio Albergo Trivulzi trovasi nella vicina via della |
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di beneficenza lo si deve al principe Tolomeo Trivulzi, | il | quale, con testamento 23 agosto 1766, ordinò si convertisse |
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quale, con testamento 23 agosto 1766, ordinò si convertisse | il | suo palazzo in casa di rifugio poi vecchi d' ambo i sessi |
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a procurarsi col lavoro la sussistenza. L'ospizio fa aperto | il | 1o gennaio 1771, e venne poscia ampliato con altre |
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400 vecchi fra maschi e femmine. In quest' ospizio morì, | il | 9 gennaio 1799, l'illustre Gaetana Agnesi, e vi fu il 21 |
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morì, il 9 gennaio 1799, l'illustre Gaetana Agnesi, e vi fu | il | 21 marzo 1812 trasportata la salma del principe Trivulzi, |
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via Sant'Antonio, dicontro alla chiesa omonima, vi è | il | palazzo Greppi, il cui architetto fu il Piermarini. Vi |
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dicontro alla chiesa omonima, vi è il palazzo Greppi, | il | cui architetto fu il Piermarini. Vi hanno nell'interno di |
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omonima, vi è il palazzo Greppi, il cui architetto fu | il | Piermarini. Vi hanno nell'interno di esso grandiose sale; |
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momento dopo, | il | marchese ed i suoi due compagni si slanciarono attraverso |
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velocemente, tanto più ad uomini carichi d'una persona. | Il | marchese s'avanzò a casaccio per cinque o seicento metri, |
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per cinque o seicento metri, aprendosi faticosamente | il | passaggio fra tutte quelle fronde e quelle radici, che |
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"Spero che siano i negri che hanno rapito Esther," rispose | il | marchese. "Avanziamo con prudenza e cerchiamo di |
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"Vi è qualcuno che cammina dinanzi a noi," disse | il | marchese agli orecchi di Ben. "E non è lontano più di otto |
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"Se potessimo sorprenderlo ed atterrarlo prima che abbia | il | tempo di gettare un grido!" "Lasciate fare a me, marchese," |
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fare a me, marchese," disse Rocco, che aveva udito | il | loro dialogo. "Con un pugno lo accoppo." "Non ammazzarlo. |
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villaggio in questi dintorni. "Va' mio bravo Rocco," disse | il | marchese. Il sardo si sbarazzò del fucile, fece cenno ai |
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questi dintorni. "Va' mio bravo Rocco," disse il marchese. | Il | sardo si sbarazzò del fucile, fece cenno ai compagni di non |
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Lo scricchiolio delle foglie si udiva sempre ad intervalli. | Il | negro, che era forse uno dei rapitori, lasciato indietro |
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fra i tronchi degli alberi e fra le radici, tastando prima | il | suolo per non calpestare delle foglie secche, guadagnava |
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calpestare delle foglie secche, guadagnava rapidamente via. | Il | rumore diventava sempre più distinto. Ad un tratto però |
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poteva scorgere senza fatica un uomo, fosse pure nero come | il | carbone, scivolare fra le piante. Con sua viva sorpresa, |
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sentì piombarsi addosso una massa pesantissima, e stringere | il | collo da due mani poderose. Un altro uomo sarebbe |
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uomo sarebbe certamente caduto; ma non l'erculeo isolano, | il | quale se aveva spalle solide, possedeva pure delle gambe |
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piegavano facilmente. Allungò le braccia indietro e sentì | il | corpo nudo d'un uomo. "Ah! Credi di strangolarmi!" esclamò |
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Poi con una mossa fulminea si volse, ed a sua volta afferrò | il | negro pel callo, stringendolo così violentemente da fargli |
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non farlo scoppiare, lo stordì. "Il piccino è mio!" disse. | Il | piccino! Si trattava d'un negro colossale invece, più alto |
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portava ai fianchi, lo imbavagliò, gli legò le mani dietro | il | dorso, poi se lo cacciò sulle spalle e tornò verso il luogo |
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il dorso, poi se lo cacciò sulle spalle e tornò verso | il | luogo dove aveva lasciato il marchese e Ben. "Ecco fatto," |
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sulle spalle e tornò verso il luogo dove aveva lasciato | il | marchese e Ben. "Ecco fatto," disse, gettando a terra il |
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il marchese e Ben. "Ecco fatto," disse, gettando a terra | il | prigioniero, come se fosse un sacco di stracci. "Come ben |
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"Come ben vedete, l'impresa non è stata troppo difficile." | Il | prigioniero, tornato in sé, faceva sforzi disperati per |
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Vedendo però un fucile puntato sul suo petto e sentendo | il | freddo della canna, credette miglior cosa starsene cheto. |
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miglior cosa starsene cheto. "Parli l'arabo?" gli chiese | il | marchese. Il negro fece col capo un cenno affermativo. |
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starsene cheto. "Parli l'arabo?" gli chiese il marchese. | Il | negro fece col capo un cenno affermativo. "Allora ti |
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ti fucilo come un cane. Mi hai ben compreso? Rocco, levagli | il | bavaglio." Il sardo si affrettò ad obbedire. Il prigioniero |
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un cane. Mi hai ben compreso? Rocco, levagli il bavaglio." | Il | sardo si affrettò ad obbedire. Il prigioniero respirò |
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levagli il bavaglio." Il sardo si affrettò ad obbedire. | Il | prigioniero respirò lungamente, indi guardò i tre uomini, |
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un profondo terrore. "Eri solo in questa boscaglia?" chiese | il | marchese. Il negro scosse la testa senza rispondere. |
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"Eri solo in questa boscaglia?" chiese il marchese. | Il | negro scosse la testa senza rispondere. "Parla," disse il |
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Il negro scosse la testa senza rispondere. "Parla," disse | il | signor di Sartena, appoggiando il dito sul grilletto del |
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"Parla," disse il signor di Sartena, appoggiando | il | dito sul grilletto del fucile. "Se fra un minuto non avremo |
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siamo uomini da prendersi in giro. Eri solo?" "Sì," rispose | il | negro.. "Dove sono i tuoi compagni?" "Quali?" "Quelli che |
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rapito la donna?" "Per paura dei kissuri e per guadagnare | il | premio promesso dal sultano di Tombuctu." "Dove sono i |
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se non concorrevamo alla vostra cattura." "Dove si trova | il | tuo villaggio?" chiese il marchese al negro. "A due miglia |
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vostra cattura." "Dove si trova il tuo villaggio?" chiese | il | marchese al negro. "A due miglia di qui." "È là che hanno |
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galantuomo non mi scapperà, siate sicuro," rispose Rocco. | Il | negro, comprendendo che ogni tentativo di resistenza |
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di quest'uomo?" chiese Ben al marchese. "Se ha detto | il | vero, i negri del villaggio sono stati costretti ad agire |
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I negri hanno sempre temuto gli uomini di razza bianca." | Il | negro, sempre tenuto per la fascia da Rocco, procedeva con |
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come se cercasse di raccogliere qualche lontano rumore. | Il | marchese, che non lo perdeva di vista un solo istante, |
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e di preparare barche e canotti per impedirvi di scendere | il | fiume." Erano allora giunti presso il margine della |
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impedirvi di scendere il fiume." Erano allora giunti presso | il | margine della foresta. Dinanzi a loro si stendeva una |
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pantanosa, interrotta da enormi mazzi di canne. "Avete | il | piede solido?" chiese il negro. "Perché ci domandi ciò?" |
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da enormi mazzi di canne. "Avete il piede solido?" chiese | il | negro. "Perché ci domandi ciò?" "Saremo costretti ad |
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si potevano posare i piedi. "Badate di non cadere," disse | il | marchese. "Vi sono sabbie mobili a destra ed a sinistra." |
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marchese. "Vi sono sabbie mobili a destra ed a sinistra." | Il | prigioniero osservò prima i due lati del sentiero, poi vi |
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se non mi sciogliete." "Devo scioglierlo, signore?" chiese | il | sardo al marchese. "Non può scapparci. Anche se lo |
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le nostre palle lo raggiungerebbero." Rocco tagliò | il | nodo. Il negro si strofinò le braccia per far riacquistare |
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le nostre palle lo raggiungerebbero." Rocco tagliò il nodo. | Il | negro si strofinò le braccia per far riacquistare la loro |
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e di erbe acquatiche. "Guardate dove posate i piedi!" gridò | il | negro. Mentre il marchese ed i suoi compagni, credendo che |
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"Guardate dove posate i piedi!" gridò il negro. Mentre | il | marchese ed i suoi compagni, credendo che vi fosse un |
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che vi fosse un passaggio pericolosissimo, guardavano | il | suolo, il negro, con un salto improvviso, balzò in acqua, |
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vi fosse un passaggio pericolosissimo, guardavano il suolo, | il | negro, con un salto improvviso, balzò in acqua, scomparendo |
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un grido ed una bestemmia. "Ce l'ha fatta quel brigante!" | Il | marchese aveva armato precipitosamente la carabina, in |
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aveva armato precipitosamente la carabina, in attesa che | il | traditore rimontasse a galla per fargli scoppiare la testa. |
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galla per fargli scoppiare la testa. Anche Ben aveva preso | il | fucile e, per essere più sicuro del suo colpo, si era |
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Passarono però quindici, poi trenta secondi senza che | il | negro tornasse a galla. Era sprofondato nel fango del fondo |
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chiese Ben che essendo l'ultimo non aveva potuto vedere | il | salto del negro. "È fuggito," disse Rocco. "Io non l'ho |
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almeno vedere un pezzetto della sua testa!" "Orsù," disse | il | marchese, dopo aver atteso qualche minuto ancora. "È |
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per noi è troppo prezioso." "Dobbiamo tornare?" chiese Ben. | Il | marchese stava per rispondere, quando udì in lontananza un |
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di fumo dai riflessi rossastri, e nembi di scintille che | il | venticello notturno spingeva fin sopra la pianura |
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vi era alcun dubbio. Anzi, forse quelle grida salutavano | il | ritorno dei rapitori. "Avanti," disse il marchese con tono |
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grida salutavano il ritorno dei rapitori. "Avanti," disse | il | marchese con tono risoluto. "Il cuore mi dice che Esther è |
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Gettarono un ultimo sguardo verso i canneti per vedere se | il | negro si mostrava, poi ripresero le mosse, tastando prima |
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negro si mostrava, poi ripresero le mosse, tastando prima | il | suolo pel timore di sentirselo improvvisamente mancare |
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compatrioti, si voltava indietro, maledicendo al traditore. | Il | sentiero non accennava a cessare. Di quando in quando però, |
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che era sempre dinanzi a tutti. Una mezz'ora dopo videro | il | sentiero allargarsi improvvisamente, poi si trovarono su di |
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l'alba?" "Domani potrebbe essere troppo tardi," rispose | il | marchese. "I kissuri non devono essere lontani, e |
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essere lontani, e potrebbero giungere prima che spunti | il | sole." "Sarà popolato quel villaggio?" chiese Ben. "Non |
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salto innanzi, verso lo stagno. "Dove corri, Rocco?" chiese | il | marchese. "Eccolo! Fugge! A me, signore!" Un'ombra era |
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"Il nostro negro!" esclamò Ben. "Addosso, Rocco," gridò | il | marchese mettendosi pure a correre. L'ombra fuggiva con |
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al villaggio, onde non spargesse l'allarme, aveva alzato | il | fucile. "Non sparare, Rocco!" gridò il marchese. Troppo |
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aveva alzato il fucile. "Non sparare, Rocco!" gridò | il | marchese. Troppo tardi. Una detonazione aveva rotto il |
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il marchese. Troppo tardi. Una detonazione aveva rotto | il | silenzio che regnava sulla riva dello stagno ed il negro, |
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rotto il silenzio che regnava sulla riva dello stagno ed | il | negro, dopo aver spiccato tre o quattro salti, era caduto |
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caduto come un albero sradicato dall'uragano. "Ecco pagato | il | conto," aveva detto il vendicativo sardo. "Ora non tradirai |
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sradicato dall'uragano. "Ecco pagato il conto," aveva detto | il | vendicativo sardo. "Ora non tradirai più nessuno!" |
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