| Il | sole era completamente scomparso quando ella raggiunse la |
Mitchell, Margaret -
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un po' inquieta e avrebbe voluto essere a casa. Non vide | il | grosso Sam; e nel fermare il cavallo per attenderlo si |
Mitchell, Margaret -
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voluto essere a casa. Non vide il grosso Sam; e nel fermare | il | cavallo per attenderlo si sentí preoccupata della sua |
Mitchell, Margaret -
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da un negro tozzo e tarchiato che aveva le spalle e | il | petto di un gorilla. Ella percosse rapidamente il dorso del |
Mitchell, Margaret -
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spalle e il petto di un gorilla. Ella percosse rapidamente | il | dorso del cavallo con le briglie e afferrò la pistola. La |
Mitchell, Margaret -
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e afferrò la pistola. La bestia si mosse per prendere | il | trotto, ma improvvisamente scartò vedendo il bianco che |
Mitchell, Margaret -
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per prendere il trotto, ma improvvisamente scartò vedendo | il | bianco che tendeva la mano. - Signora, potete darmi qualche |
Mitchell, Margaret -
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briglia. - Affèrrala - gridò al negro. - Probabilmente ha | il | denaro. nascosto in seno. Ciò che avvenne dopo fu per |
Mitchell, Margaret -
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la pistola ma l'istinto le disse di non sparare contro | il | bianco, per timore di colpire il cavallo. Quando il negro |
Mitchell, Margaret -
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di non sparare contro il bianco, per timore di colpire | il | cavallo. Quando il negro fece per balzare sul carrozzino, |
Mitchell, Margaret -
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contro il bianco, per timore di colpire il cavallo. Quando | il | negro fece per balzare sul carrozzino, con un sogghigno |
Mitchell, Margaret -
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le fu strappata di mano con una stretta che quasi le spezzò | il | polso. Il negro era accanto a lei, tanto che se ne sentiva |
Mitchell, Margaret -
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di mano con una stretta che quasi le spezzò il polso. | Il | negro era accanto a lei, tanto che se ne sentiva il fetore, |
Mitchell, Margaret -
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polso. Il negro era accanto a lei, tanto che se ne sentiva | il | fetore, e cercava di trarla giú dal veicolo. Con la mano |
Mitchell, Margaret -
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la mano libera ella si difese ferocemente, graffiandogli | il | viso; quindi sentí la grossa mano di lui sulla gola e, con |
Mitchell, Margaret -
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mano di lui sulla gola e, con un rumore di stoffa lacerata, | il | suo corpetto fu aperto dal collo alla cintura. Quindi la |
Mitchell, Margaret -
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come una pazza. - Falla tacere! Búttala giú! - gridò ancora | il | bianco; e la mano nera cercò la bocca di Rossella. Ella la |
Mitchell, Margaret -
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la violenza di cui fu capace e attraverso le grida sentí | il | bianco bestemmiare e comprese che sulla strada buia era |
Mitchell, Margaret -
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un terzo uomo. La mano nera si staccò dalla sua bocca e | il | negro fece un salto indietro mentre il grosso Sam gli si |
Mitchell, Margaret -
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dalla sua bocca e il negro fece un salto indietro mentre | il | grosso Sam gli si lanciava addosso. - Correre, miss |
Mitchell, Margaret -
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e tremante, afferrò redini e frusta e percosse con entrambi | il | cavallo. Questo fece un balzo, ed ella sentí che la ruota |
Mitchell, Margaret -
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passava su qualche cosa di soffice e di resistente. Era | il | bianco che giaceva sulla strada dove lo aveva gettato un |
Mitchell, Margaret -
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pugno di Sam. Impazzita dal terrore, ella percosse ancora | il | cavallo il quale prese un'andatura folle che faceva |
Mitchell, Margaret -
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Sam. Impazzita dal terrore, ella percosse ancora il cavallo | il | quale prese un'andatura folle che faceva ondeggiare e |
Mitchell, Margaret -
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prese un'andatura folle che faceva ondeggiare e saltare | il | calessino. Nel suo terrore, sentendo un passo che la |
Mitchell, Margaret -
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terrore, sentendo un passo che la inseguiva ella incitava | il | cavallo perché andasse piú veloce. Se quello scimmione nero |
Mitchell, Margaret -
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Rossella! Ferma! Senza rallentare, si voltò tremando e vide | il | grosso Sam che galoppava dietro a lei, con le sue lunghe |
Mitchell, Margaret -
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a lei, con le sue lunghe gambe che battevano regolarmente | il | terreno come due stantuffi. Ella trattenne un attimo il |
Mitchell, Margaret -
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il terreno come due stantuffi. Ella trattenne un attimo | il | cavallo quando Sam le giunse accanto; il negro si lanciò |
Mitchell, Margaret -
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un attimo il cavallo quando Sam le giunse accanto; | il | negro si lanciò sul carrozzino accoccolandosi accanto a |
Mitchell, Margaret -
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lanciò sul carrozzino accoccolandosi accanto a lei. Aveva | il | viso bagnato di sudore e di sangue; le chiese ansimando: - |
Mitchell, Margaret -
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ma vedendo la direzione del suo sguardo si accorse che | il | suo corpetto era aperto fino alla cintura lasciando |
Mitchell, Margaret -
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corpetto era aperto fino alla cintura lasciando scorgere | il | suo seno nudo e il suo copribusto. Con mano tremante |
Mitchell, Margaret -
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fino alla cintura lasciando scorgere il suo seno nudo e | il | suo copribusto. Con mano tremante avvicinò i due lati e |
Mitchell, Margaret -
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tremante avvicinò i due lati e cominciò a piangere tenendo | il | capo chino, con singhiozzi pieni di spavento. - Dare a me |
Mitchell, Margaret -
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strappandogliele. - Avanti, cavallo! La frusta schioccò e | il | cavallo spaventato prese nuovamente un galoppo furioso che |
Mitchell, Margaret -
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nuovamente un galoppo furioso che minacciò di rovesciare | il | calessino nel fosso. - Io sperare di non avere ucciso |
Mitchell, Margaret -
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propria esistenza; | il | destino di Camilla le parve il suo stesso destino; vivere e |
Il romanzo della bambola -
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propria esistenza; il destino di Camilla le parve | il | suo stesso destino; vivere e aver l'apparenza di morta; |
Il romanzo della bambola -
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Camilla? Mai! le diceva tutto quello ch'era intorno: | il | letto ghiaccio, la panierina da lavoro intatta, la tavola |
Il romanzo della bambola -
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la tavola con sopra i libri di scuola ormai polverosi come | il | vestituccio suo. Mai! Mai! A quando a quando, un rumor di |
Il romanzo della bambola -
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stava chiusa nell'armadio in casa della Marietta, quando | il | sorcio le rosicò il piede. Adesso il suo strazio era assai |
Il romanzo della bambola -
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in casa della Marietta, quando il sorcio le rosicò | il | piede. Adesso il suo strazio era assai maggiore. Avrebbe |
Il romanzo della bambola -
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della Marietta, quando il sorcio le rosicò il piede. Adesso | il | suo strazio era assai maggiore. Avrebbe voluto che una |
Il romanzo della bambola -
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topi la mangiassero tutta da capo ai piedi anzichè sentirsi | il | cuore così divorato dal dolore. Ancora de' passi, ancora |
Il romanzo della bambola -
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fisso che si sogliono adoperare a un tal uso: luoghi, | il | cui addobbo muta d'aspetto ogni giorno, parati ora di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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o dopo una farsa. Non meno della roba in vendita, anche | il | pubblico, che frequenta codesta specie di teatro della vita |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mutabile. Nelle prime file di sedie a impagliatino, presso | il | banco, stanno intente parecchie facce esotiche, con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in fondo alla sala, verso la porta d'ingresso. Dietro | il | banco di legno lucido, su cui a mano a mano si mostrano gli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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si direbbe che stia a cuore più l'interesse altrui che | il | suo proprio. Qualunque oggetto è portato davanti a questo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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l'oggetto circola per la sala, perchè lo si esamini, e | il | lotto comincia. A canto al perito sta ritto il banditore: |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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esamini, e il lotto comincia. A canto al perito sta ritto | il | banditore: un omino secco e vibrante, come il martello |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sta ritto il banditore: un omino secco e vibrante, come | il | martello ch'ei tiene in mano; non ostante l'apparenza |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rivista quanta gente è raccolta nella sala. Non gli sfugge | il | più piccolo segno. Un'inclinazione del collo, un battito di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e scrive: scrive in un lungo e voluminoso registro. | Il | giorno volgeva al tramonto. S'era dato via quasi ogni cosa. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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giorno volgeva al tramonto. S'era dato via quasi ogni cosa. | Il | sole, stupendo sole di mezzo maggio, proiettava i suoi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di mezzo maggio, proiettava i suoi bagliori estremi verso | il | soffitto della sala, di sbieco; e que' bagliori spandevan |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fretta dello sbrigarsi, si andavan liberando rapidamente: | il | più grosso, quello a cui s'eran vólte le brame più intense |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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era toccato a una specie di Ercole bianco e rosso, | il | cui nome parve un trofeo di consonanti allo scritturale con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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senza più muoversi, ne aveva tranquillamente aspettato | il | turno; poi a ventine e a cinquantine di franchi l'aveva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lire, l'Ercole saltò di botto a quattro mila. Di subito | il | silenzio si fece nella sala. Il perito atteggiò, fra la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a quattro mila. Di subito il silenzio si fece nella sala. | Il | perito atteggiò, fra la barbetta brizzolata, la bocca a una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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assai raro. Mentre nella sala lo si stava osservando, | Il | perito, direttore della vendita, narrò che il piatto era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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osservando, Il perito, direttore della vendita, narrò che | il | piatto era stato rinvenuto nientemeno che dentro l'Alhambra |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che mai di quella ceramica iridata le due graziose rivali. | Il | perito lo alzava, lo metteva in buona luce, facendone |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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numero 312 è un pezzo unico, se ne chiedono... mille lire. | Il | banditore: Mille lire, se ne chiedono. (a mezza voce) C'è |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ne chiedono. (a mezza voce) C'è compratore a quattrocento. | Il | perito: Che quattrocento? A quattrocentocinquanta lo prendo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sala: Quattrocentosessanta! Qualcun altro fa un cenno. | Il | banditore: Novanta! Quattrocentonovanta!... cinquecento! Il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Il banditore: Novanta! Quattrocentonovanta!... cinquecento! | Il | piatto passa da una persona all'altra; chi annuisce |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da una persona all'altra; chi annuisce lodando, chi scrolla | il | capo con gesti negativi. Una giovane signora bruna, la cui |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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è nota come un museo, s'agita su la sedia, vuol rivedere | il | piatto per la decima volta e ne mostra gran desiderio. Una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tedesca che le siede a canto: Cinquecento cinquanta! | Il | banditore (a un batter di palpebre de' begli occhi romani): |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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occhi romani): Seicento! Seicento! E si libera! Uno!... | Il | perito: Adagio! Quella signora forestiera laggiù vorrebbe |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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(dodo un cenno della signora) Seicentocinquanta! | Il | banditore: Seicentocinquanta! Seicentocinquanta si libe... |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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banditore: Seicentocinquanta! Seicentocinquanta si libe... | Il | perito (interrompendolo): Ma è regalato, un oggetto come |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che riflette vivissime tinte). La signora romana accenna. | Il | perito(allegro): Settecento! Il banditore(scandendo le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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La signora romana accenna. Il perito(allegro): Settecento! | Il | banditore(scandendo le sillabe): Settecento! Settecen... La |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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(imbizzita): Ottocento! La romana(sottovoce): Cinquanta! | Il | perito: Questo è il più bel piatto del genere ch'io abbia |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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La romana(sottovoce): Cinquanta! Il perito: Questo è | il | più bel piatto del genere ch'io abbia visto. Uno simile è |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da poco. Che arcobaleno!... La tedesca (seccamente): Mille! | Il | banditore(con un crescendo): Mille lire! Mille lire! E si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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E si libera! Uno! due!... La signora romana: Milletrecento! | Il | banditore (rallentando): Milletrecento! Milletrecento... Il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Il banditore (rallentando): Milletrecento! Milletrecento... | Il | perito (rapidissimamente): Su, via, facciamo presto! Non si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sono molti altri lotti... tutti i quadri; e si fa sera!... | Il | banditore: Mille trecento! (accelerando) Milletrecento! E |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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E si delibera! La tedesca (decisa): Quattrocento! | Il | banditore: Mille... La romana (ridendo): Cinquecento! Il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Il banditore: Mille... La romana (ridendo): Cinquecento! | Il | banditore (più forte che mai): Millecinquecento! Il perito |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Il banditore (più forte che mai): Millecinquecento! | Il | perito (con un sorriso mondano rivolto alla bella bruna): |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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alla bella bruna): La signora quando vuole... vuole! | Il | banditore: Millecinquecento! E si libera! La signora |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rigida, indispettita, s'alza come una molla e se ne va. | Il | banditore batte i tre colpi: Uno! due! e tre! Intanto la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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bianchiccia di uno scultore celebre. Finalmente era venuto | il | turno dei dipinti. Andaron via subito parecchi paesaggi: |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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devono partire de' colpi di fucile, perchè se ne scorge | il | fumo tra gli alberi. C'era una piccola tela di soggetto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gli alberi. C'era una piccola tela di soggetto mitologico, | Il | matrimonio di Bacco: grasso e ridente, il lieto dio tien |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mitologico, Il matrimonio di Bacco: grasso e ridente, | il | lieto dio tien alta in mano una fiaccola accesa, mentre |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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anche allora, anzi specialmente allora, l'abito non faceva | il | monaco. I biondi capelli, che dietro le pendevano sciolti, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che dietro le pendevano sciolti, quali raggi aurei, lungo | il | collo, eran coperti su l'alto del capo da un velo verde |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ravvolto a mo' di diadema e tempestato di gemme. | Il | viso, minuto e d'un ovale perfetto, doveva aver perso |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sdegnoso d'un fascino strano. Tutta l'acconciatura rivelava | il | gusto più fino. La gamurra a maniche aperte era di velluto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a fondo di broccato d'oro; e ne usciva fuor dello scollo | il | petto alto e colmo, scoperto a metà, provocante e superbo; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sorriso di quella tela rispose, con inconsapevole simpatia, | il | sorriso di parecchi tra gli astanti. La figura, come |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tra gli astanti. La figura, come figura, era adorabile; ma | il | dipinto non piacque. — Una dama del cinquecento! — prese a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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non piacque. — Una dama del cinquecento! — prese a dire | il | perito. — Le tinte sono ben conservate. Non è d' autore |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da... cinquanta. Facciamo presto, mi raccomando, signori. | Il | banditore: Cinquanta lire! Cinquanta lire! E si libera. Il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Il banditore: Cinquanta lire! Cinquanta lire! E si libera. | Il | perito: Si dice che questa dama fosse la duchessa di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di Gragnano. Per conto mio, non posso garantirlo... Ma | il | fatto sta che il costume è molto ricco. Un antiquario: |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Per conto mio, non posso garantirlo... Ma il fatto sta che | il | costume è molto ricco. Un antiquario: Dàgliene sessanta! Il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il costume è molto ricco. Un antiquario: Dàgliene sessanta! | Il | banditore: Sessanta lire! Sessanta.... Un pittore a un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Un pittore a un altro (sottovoce): A me fa comodo per | il | mio quadro della Cena dei Borgia... (forte) Settanta! |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Contessa Lara. 15 L'altro pittore (a mezza voce): Ma fammi | il | piacere! Non vale un soldo! Il banditore: Settanta lire! Un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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(a mezza voce): Ma fammi il piacere! Non vale un soldo! | Il | banditore: Settanta lire! Un compare camorrista (osservando |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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camorrista (osservando che i pittori contrastano): Ottanta! | Il | banditore: Ottanta lire!... Il perito (facendo lo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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contrastano): Ottanta! Il banditore: Ottanta lire!... | Il | perito (facendo lo spiritoso): La duchessa di Gragnano per |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lire! A' suoi tempi, credo ch'ella valesse un po' di più! | Il | banditore (continuando): Ottanta lire! (lentamente) E si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lire! (lentamente) E si libera! Uno!... (breve pausa). | Il | pittore (che pensa all'acconciatura di Lucrezia Borgia): |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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(che pensa all'acconciatura di Lucrezia Borgia): Novanta! | Il | banditore (affrettando): Novanta lire! Novanta lire! E si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Novanta lire! Novanta lire! E si libera! Uno! due!... | Il | ritratto, tenuto ritto dal perito, e presentato ora a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che tutti quanti si voltarono a guardare. In quel frattempo | il | martello era caduto tre volte. La voce era d'un giovanetto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che gli si posava su' capelli neri e abbondanti. E poichè | il | perito sembrava cercarlo, allungando il collo, il giovane, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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E poichè il perito sembrava cercarlo, allungando | il | collo, il giovane, impacciato sotto tanti sguardi, rasentò |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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E poichè il perito sembrava cercarlo, allungando il collo, | il | giovane, impacciato sotto tanti sguardi, rasentò la parete, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gli tremavano. - Non importa che paghi adesso. Basta | il | suo nome. Le manderemo, se crede, il quadro a casa — disse |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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paghi adesso. Basta il suo nome. Le manderemo, se crede, | il | quadro a casa — disse il perito con cortesia, ma |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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suo nome. Le manderemo, se crede, il quadro a casa — disse | il | perito con cortesia, ma evidentemente seccato di questa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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no, ora, ora.... La porto io stesso - insistè l'acquirente, | il | cui nome ignoto fu prontamente allineato nel registro dallo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
fu prontamente allineato nel registro dallo scritturale. | Il | giovine, rosso fino alla punta de' capelli, preso con uno |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
de' capelli, preso con uno sguardo tra diffidente e incerto | il | ritratto muliebre per la cornice, se lo portò via con passo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
la cornice, se lo portò via con passo rapido e con addosso | il | fremito convulso d'uno che l'avesse rubato. Subito un altro |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
18 » IV. | Il | |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
34 » V. | Il | chiostro................................................. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
e costumi.................................... 77 » IX. | Il | campanello........................................ 103 » X. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
192 » XVII. | Il | cardinale Riario................................. 202 » |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Riario................................. 202 » XVIII. | Il | 1848.................................................... |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
260 » XXII. | Il | ritiro di Mondragone......................... 272 » XXIII. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
LARA | IL | ROMANZO DELLA BAMBOLA |
Il romanzo della bambola -
|
dormí poco quella notte. All'alba, quando | il | sole cominciò a illuminare i pini sulle colline a oriente, |
Mitchell, Margaret -
|
scomposto e sedette accanto alla finestra; posò sul braccio | il | capo stanco e guardò, al di là del frutteto, verso i campi |
Mitchell, Margaret -
|
Tara aveva l'aspetto sereno e tranquillo, all'alba, benché | il | suo padrone fosse morto. Il pollaio tozzo, ben chiuso per |
Mitchell, Margaret -
|
e tranquillo, all'alba, benché il suo padrone fosse morto. | Il | pollaio tozzo, ben chiuso per difendere le galline dai topi |
Mitchell, Margaret -
|
faine, era accuratamente imbiancato a calce; cosí pure | il | porcile. L'orto coi suoi piccoli filari di grano saraceno, |
Mitchell, Margaret -
|
ed aveva come difesa una palizzata di paletti di quercia. | Il | frutteto era ripulito dagli arbusti parassiti; sotto agli |
Mitchell, Margaret -
|
sotto agli alberi crescevano soltanto le margherite. | Il | sole accendeva di colore le mele e le pesche che si |
Mitchell, Margaret -
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di colore le mele e le pesche che si scorgevano tra | il | fogliame. E al di là erano le lunghe file di piante di |
Mitchell, Margaret -
|
i vermi e le larve migliori. Rossella si sentí struggere | il | cuore di gratitudine verso Will che aveva fatto tutto |
Mitchell, Margaret -
|
verso Will che aveva fatto tutto questo. Malgrado | il | suo affetto per Ashley, non poté renderlo meritevole di |
Mitchell, Margaret -
|
d'occhio. Ma quello che c'era, era in ottimo stato; e | il | giorno in cui le condizioni migliorassero si potrebbe |
Mitchell, Margaret -
|
a difenderla contro i due nemici dei piantatori georgiani: | il | pinastro e il rovo. Questi non si erano furtivamente |
Mitchell, Margaret -
|
contro i due nemici dei piantatori georgiani: il pinastro e | il | rovo. Questi non si erano furtivamente insinuati nell'orto, |
Mitchell, Margaret -
|
naturali. E, meglio di tutto, Will le aveva detto che dopo | il | raccolto del cotone non sarebbe piú stato necessario che |
Mitchell, Margaret -
|
voleva fare a meno del suo aiuto; ma ammirava e rispettava | il | suo sentimento di indipendenza. Finché era stato in |
Mitchell, Margaret -
|
in posizione di inferiorità, egli aveva potuto accettare | il | suo denaro; ma ora che diventava suo cognato ed era il solo |
Mitchell, Margaret -
|
il suo denaro; ma ora che diventava suo cognato ed era | il | solo uomo in casa, intendeva sussistere coi propri sforzi. |
Mitchell, Margaret -
|
| IL | gennaio ed il febbraio del 1864 passarono, piovosi e |
Mitchell, Margaret -
|
gennaio ed | il | febbraio del 1864 passarono, piovosi e percorsi da venti |
Mitchell, Margaret -
|
In conseguenza delle disfatte di Gettysburg e di Vicksburg, | il | centro del fronte meridionale aveva ceduto. Dopo scontri |
Mitchell, Margaret -
|
aveva ceduto. Dopo scontri sanguinosi, quasi tutto | il | Tennessee era adesso tenuto dalle truppe dell'Unione. Ma |
Mitchell, Margaret -
|
Una profonda risolutezza aveva sostituito le speranze; ma | il | popolo riusciva ancora a scorgere fra le nuvole un barlume |
Mitchell, Margaret -
|
truppe del generale Longstreet avevano potuto raggiungere | il | campo di battaglia. Tutto il materiale utilizzabile era |
Mitchell, Margaret -
|
avevano potuto raggiungere il campo di battaglia. Tutto | il | materiale utilizzabile era stato raccolto sulla linea lunga |
Mitchell, Margaret -
|
era stato raccolto sulla linea lunga settecento miglia per | il | movimento occorrente. Atlanta aveva vegliato mentre i treni |
Mitchell, Margaret -
|
E gli yankees erano stati scacciati dalla Georgia. Era | il | più grande episodio della guerra, e Atlanta era orgogliosa |
Mitchell, Margaret -
|
che le sue ferrovie avessero reso possibile la vittoria. Ma | il | Sud aveva avuto bisogno della buona notizia di Chickamauga |
Mitchell, Margaret -
|
bisogno della buona notizia di Chickamauga per sostenere | il | proprio morale durante l'inverno. Ora nessuno piú negava |
Mitchell, Margaret -
|
elevate. Molti giornali parlavano chiaramente contro | il | Presidente Davis e contro il suo modo di condurre la |
Mitchell, Margaret -
|
parlavano chiaramente contro il Presidente Davis e contro | il | suo modo di condurre la guerra. Le scarpe e gli abiti per |
Mitchell, Margaret -
|
Inoltre alcuni dei governatori degli Stati, e fra questi | il | governatore Brown della Georgia, rifiutavano di mandare |
Mitchell, Margaret -
|
nuovo ribasso della valuta, i prezzi tornarono a salire. | Il | bue, il maiale, e il burro costavano 35 dollari la libbra; |
Mitchell, Margaret -
|
ribasso della valuta, i prezzi tornarono a salire. Il bue, | il | maiale, e il burro costavano 35 dollari la libbra; la |
Mitchell, Margaret -
|
valuta, i prezzi tornarono a salire. Il bue, il maiale, e | il | burro costavano 35 dollari la libbra; la farina 400 dollari |
Mitchell, Margaret -
|
farina 400 dollari al sacco; la soda 100 dollari la libbra, | il | tè 500 dollari. Gli abiti invernali, quando era possibile |
Mitchell, Margaret -
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carta di giornali. Le scarpe costavano da 200 a 800 dollari | il | paio, secondo che erano fatte di carta pesta o di vero |
Mitchell, Margaret -
|
o di tappeti. Le suole erano di legno. La verità si era che | il | Nord teneva il Sud in un virtuale stato d'assedio. Le navi |
Mitchell, Margaret -
|
suole erano di legno. La verità si era che il Nord teneva | il | Sud in un virtuale stato d'assedio. Le navi da guerra |
Mitchell, Margaret -
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stato d'assedio. Le navi da guerra avevano ristretto | il | blocco, e ben pochi erano i bastimenti che riuscivano a |
Mitchell, Margaret -
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questo. Gli Stati del Sud avevano sempre vissuto vendendo | il | loro cotone e comperando ciò che non producevano; ma ora |
Mitchell, Margaret -
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immagazzinato sotto le tettoie, presso la dispensa di Tara | il | raccolto di cotone di tre anni; ma non ne traeva alcun |
Mitchell, Margaret -
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e impossibile importare i generi di assoluta necessità. | Il | Mezzogiorno agricolo, muovendo guerra al Settentrione |
Mitchell, Margaret -
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da speculatori e profittatori, i quali ne traevano tutto | il | vantaggio possibile. Poiché cibi e vestiario divenivano |
Mitchell, Margaret -
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Governo perché li richiamasse al dovere con mano energica. | Il | Governo fece del suo meglio, ma senza alcun risultato |
Mitchell, Margaret -
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Egli aveva venduto le sue navi quando l'attraversare | il | blocco era diventato troppo pericoloso; ed ora speculava |
Mitchell, Margaret -
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di Atlanta era raddoppiata durante la guerra. Perfino | il | blocco aveva aumentato il prestigio di Atlanta; perché coi |
Mitchell, Margaret -
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durante la guerra. Perfino il blocco aveva aumentato | il | prestigio di Atlanta; perché coi porti chiusi e la maggior |
Mitchell, Margaret -
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la salvezza del Sud dipendeva dalle città interne. | Il | popolo di Atlanta soffriva disagi, privazioni, malattie, e |
Mitchell, Margaret -
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Atlanta soffriva disagi, privazioni, malattie, e morti come | il | resto della Confederazione; ma la città aveva guadagnato, |
Mitchell, Margaret -
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guadagnato, piuttosto che perduto, in seguito alla guerra. | Il | cuore della Confederazione batteva ancora fortemente; le |
Mitchell, Margaret -
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MEDESIMO AUTORE (in collaborazione con GIUSEPPE LIPPARINI) | Il | Bernini, commedia storica in 4 atti in versi; Goffredo |
D'Ambra, Lucio -
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in versi L 4 MEMORIE DI CORTE DEL MARCHESE ARMANDO D' APRE | Il | Re, le Torri, gli Alfieri ROMANZO DI LUCIO D'AMBRA |
D'Ambra, Lucio -
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le rovine fumanti della città, a cui era stato appiccato | il | fuoco appena l'esercito azzurro ne era uscito. E dinanzi a |
Mitchell, Margaret -
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non si trattava di una cosa che riguardasse tutto | il | paese; era una faccenda assolutamente personale, un'azione |
Mitchell, Margaret -
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di sopra laceravano guanciali e materassi, sicché in breve | il | vestibolo fu pieno di piume che ondeggiavano lievemente sul |
Mitchell, Margaret -
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lievemente sul suo capo. Un'ira impotente riempiva | il | suo cuore, mentre ella vedeva coloro che rubavano, |
Mitchell, Margaret -
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vedeva coloro che rubavano, saccheggiavano e rovinavano. | Il | sergente che li comandava era un omino grigio, con le gambe |
Mitchell, Margaret -
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a chiedervi quell'anello e quei pendenti. Rossella strinse | il | bambino piú forte sotto al braccio in modo che rimase con |
Mitchell, Margaret -
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e si tolse gli orecchini di granate che erano stati | il | dono di nozze di Geraldo a Elena. Quindi si sfilò il grande |
Mitchell, Margaret -
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stati il dono di nozze di Geraldo a Elena. Quindi si sfilò | il | grande zaffiro che Carlo le aveva dato come anello di |
Mitchell, Margaret -
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di fidanzamento. - Non li gettate. Dateli a me - disse | il | sergente avanzando la mano. - Quei bastardi hanno già avuto |
Mitchell, Margaret -
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Che altro avete? - I suoi occhi fissarono acutamente | il | suo corpetto. Per un attimo Rossella credette di venir |
Mitchell, Margaret -
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le vostre vittime. - Oh, vi crederò sulla parola - rispose | il | sergente tranquillo, e sputando mentre se ne andava. |
Mitchell, Margaret -
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e sputando mentre se ne andava. Rossella raddrizzò | il | bambino e cercò di calmarlo tenendo la mano nel punto |
Mitchell, Margaret -
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di calmarlo tenendo la mano nel punto dov'era nascosto | il | portafogli e ringraziando Dio che Melania avesse un bimbo |
Mitchell, Margaret -
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perché le sue ginocchia continuavano a sorreggerla, perché | il | suo collo era abbastanza forte da permetterle di tenere la |
Mitchell, Margaret -
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e di suo nonno e Rossella l'aveva regalata al piccino per | il | suo compleanno. Ne avevano fatto una vera cerimonia, e |
Mitchell, Margaret -
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odiose di quegli stranieri, ma non questo... Questo era | il | vanto del suo bambino. Wade, sogguardando dalle pieghe |
Mitchell, Margaret -
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tendendo anche lei la mano. - Non posso? - sogghignò | il | piccolo soldato che la teneva. - Sicuro che posso! È la |
Mitchell, Margaret -
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volgendosi al sergente - vi prego, fatemela restituire! | Il | sergente, soddisfatto della promozione, si avanzò di un |
Mitchell, Margaret -
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- Fammi vedere quella spada, ragazzo - disse. Riluttante, | il | piccolo cavalleggero gliela porse. - Ha l'impugnatura d'oro |
Mitchell, Margaret -
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gliela porse. - Ha l'impugnatura d'oro massiccio - disse. | Il | sergente la osservò, la mise contro il sole per leggere |
Mitchell, Margaret -
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massiccio - disse. Il sergente la osservò, la mise contro | il | sole per leggere l'iscrizione che vi era incisa. «Al |
Mitchell, Margaret -
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R. Hamilton» decifrò. «Dal suo Stato Maggiore, per | il | suo valore. Buena Vista 1847.» - Oh, signora! Anch'io ero a |
Mitchell, Margaret -
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ragazzino? - Sí. - Allora bisogna lasciargliela - disse | il | sergente che era abbastanza soddisfatto per i gioielli che |
Mitchell, Margaret -
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annodati nel fazzoletto. - Ma è d'oro massiccio - obiettò | il | soldato. - Gliela lasceremo per nostro ricordo - e il |
Mitchell, Margaret -
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il soldato. - Gliela lasceremo per nostro ricordo - e | il | sergente sogghignò. - Oh, penserò io a lasciarglielo, un |
Mitchell, Margaret -
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- Oh, penserò io a lasciarglielo, un ricordino! - replicò | il | cavalleggero. Rossella prese la spada senza neanche |
Mitchell, Margaret -
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era sua proprietà? Tenne la spada stretta al petto mentre | il | piccolo cavalleggero discuteva col sergente. Rossella |
Mitchell, Margaret -
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Non le avevano detto di andarsene perché volevano appiccare | il | fuoco. Forse... forse... Gli uomini rientrarono nel |
Mitchell, Margaret -
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discesero dal piano di sopra. - C'è qualche cosa? - chiese | il | sergente. - Un porco, qualche pollo e poche anatre. - Un |
Mitchell, Margaret -
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giornate ardenti nel campo di cotone, sentí nuovamente | il | tremendo dolore alla schiena e alle spalle. Tutto invano. |
Mitchell, Margaret -
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tremendo dolore alla schiena e alle spalle. Tutto invano. | Il | cotone era distrutto. - Non siete molto provvista, eh, |
Mitchell, Margaret -
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era distrutto. - Non siete molto provvista, eh, signora? - | Il | vostro esercito è già stato qui, prima - rispose ella |
Mitchell, Margaret -
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qualche cosa. - Me n'ero dimenticato. Rossella vide che era | il | ditale d'oro di Elena. Quante volte lo aveva visto brillare |
Mitchell, Margaret -
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donna yankee che sarebbe fiera di usare una cosa rubata! | Il | ditale di Elena! Rossella chinò la testa perché il nemico |
Mitchell, Margaret -
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rubata! Il ditale di Elena! Rossella chinò la testa perché | il | nemico non la vedesse piangere, e le sue lagrime caddero |
Mitchell, Margaret -
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dal ricordo di Elena, non riuscí ad esserne contenta. | Il | rumore delle sciabole e degli zoccoli le diede scarso |
Mitchell, Margaret -
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stanca ed abbattuta, mentre la pattuglia percorreva | il | viale, tutti gli uomini carichi di oggetti di vestiario, |
Mitchell, Margaret -
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Attraverso le finestre aperte della sala da pranzo vide | il | fumo alzarsi pigramente dalle capanne dei negri. Era il |
Mitchell, Margaret -
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il fumo alzarsi pigramente dalle capanne dei negri. Era | il | cotone che ardeva. Il denaro delle tasse e parte del denaro |
Mitchell, Margaret -
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dalle capanne dei negri. Era il cotone che ardeva. | Il | denaro delle tasse e parte del denaro che doveva aiutarli a |
Mitchell, Margaret -
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anche con l'aiuto di parecchi uomini. Grazie a Dio, | il | quartiere degli schiavi era abbastanza lontano dalla casa! |
Mitchell, Margaret -
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con orrore l'estremità del vestibolo, dove sboccava | il | passaggio coperto che conduceva alla cucina. Da quella |
Mitchell, Margaret -
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cucina. Da quella parte veniva del fumo! Posò un attimo | il | bambino. Si liberò dalla stretta di Wade, balzò nella |
Mitchell, Margaret -
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pieni di lagrime. Entrò di nuovo, tenendosi la gonna contro | il | naso: la stanza, illuminata solo da una finestrella, era |
Mitchell, Margaret -
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stanza, illuminata solo da una finestrella, era quasi buia; | il | fumo era talmente denso che non si vedeva nulla attraverso. |
Mitchell, Margaret -
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denso che non si vedeva nulla attraverso. Però udiva | il | crepitio delle fiamme, e cercando di ripararsi gli occhi |
Mitchell, Margaret -
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per la stanza i pezzi di legno che ardevano nel focolare, e | il | pavimento di legno di pino si stava bruciando rapidamente. |
Mitchell, Margaret -
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Tara è finita... finita! Dio, Dio! - Ecco che cos'era | il | ricordo che le aveva lasciato quel farabutto... - Avrei |
Mitchell, Margaret -
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- Avrei fatto meglio a lasciargli la spada! Riattraversando | il | vestibolo vide suo figlio giacente nell'angolo con la sua |
Mitchell, Margaret -
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nell'angolo con la sua spada: aveva gli occhi chiusi e | il | suo visino aveva un'espressione di pace indicibile. «Dio |
Mitchell, Margaret -
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Immerse nell'acqua l'estremità del tappeto e trattenendo | il | respiro penetrò nuovamente nella stanza piena di fumo, |
Mitchell, Margaret -
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comprese che non vi era piú speranza. L'uscio si spalancò e | il | soffio d'aria fece balzare le fiamme piú in alto. Mezza |
Mitchell, Margaret -
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e di pesante. La vide vacillare, la sentí tossire, vide | il | suo corpicino agitarsi. Per un'altra eternità lottarono, |
Mitchell, Margaret -
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posato sulle ginocchia di Melania; sul suo volto brillava | il | sole pomeridiano. Le capanne degli schiavi erano avvolte in |
Mitchell, Margaret -
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dalla voce tranquilla di Melania. - Resta coricata, cara. | Il | fuoco è spento. Rimase quieta per un momento, sospirando di |
Mitchell, Margaret -
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di sollievo, con gli occhi chiusi, e udí accanto a sé | il | gemito sottile del piccino e il rassicurante singulto di |
Mitchell, Margaret -
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chiusi, e udí accanto a sé il gemito sottile del piccino e | il | rassicurante singulto di Wade. Non era morto, grazie a Dio! |
Mitchell, Margaret -
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occhi e guardò Melania. Aveva i riccioli abbruciacchiati e | il | viso nero di fuliggine, ma i suoi occhi brillavano di |
Mitchell, Margaret -
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- Sembri una negra - mormorò Rossella riappoggiando | il | capo sul morbido guanciale. - E tu, uno spazzacamino. - |
Mitchell, Margaret -
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uno spazzacamino. - Perché mi hai battuta? - Perché avevi | il | dorso in fiamme. Non pensavo che saresti svenuta, benché |
Mitchell, Margaret -
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- Ed emise un gemito mentre tentava di sollevarsi a sedere. | Il | grembo di Melania era morbido, ma il pavimento del |
Mitchell, Margaret -
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sollevarsi a sedere. Il grembo di Melania era morbido, ma | il | pavimento del porticato era tutt'altro che comodo. - Ma |
Mitchell, Margaret -
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Spaventata, ficcò la mano tra le fasce del piccolo e trasse | il | portafogli. Per un attimo lo guardò come se non lo avesse |
Mitchell, Margaret -
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per lottare; perché le parole di lode erano un balsamo per | il | suo cuore e perché, nella cucina piena di fumo, aveva |
Mitchell, Margaret -
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portenti, una voce magnanima e più tuonante che non sarebbe | il | bombardamento di un despota, la voce d'un poeta, che per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vi ha un'anima: dov'era una larva, vi ha un arcangelo, | il | raggiante cherubino della civiltà cristiana, la Libertà, in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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trionfo! quale avvenimento! quale meraviglioso fenomeno! | Il | più maestoso de' fatti compiuti, l'unita che d'un solo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e i sudditi e la rimanente Italia e l'Europa, finchè | il | destro gli giungesse di ricondurre le baionette austriache |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in Napoli. Cieco alla lava che ogni giorno gli chiudeva | il | passo, sordo altrettanto ai consigli d'un saggio |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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preti, e sull'ignoranza tradizionale della plebaglia. Ma | il | tempo de' Frà Diavoli, de' Ruffi, delle Marie Caroline, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Frà Diavoli, de' Ruffi, delle Marie Caroline, degli Acton, | il | tempo dei Tedeschi era già passato: ora la salma del |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Alfine i grandi decreti della Provvidenza si consumavano: | il | presentimento di tanti secoli prendeva corpo e movenza in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di scena, siccome un'ombra allo spuntar del dì, mentre | il | crocifero vessillo di Savoia, emblema d'indipendenza e di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di Savoia, emblema d'indipendenza e di unità, inaugurava | il | regno della coscienza nazionale, inalberato su tutte quasi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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del popolo di Napoli e di Sicilia nel momento in cui | il | rampollo de' Ferdinandi imbarcavasi alla volta di Gaeta. È |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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grata al lettore, riportando per intero questa lettera; | il | merito ne compenserà la lunghezza. Eccola: «SIRE, » Mentre |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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i cortigiani nascondono. » La battaglia di Velletri dette | il | trono alla vostra famiglia; la presa di Reggio glielo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Fra questi due avvenimenti sono corsi 126 anni. Facciamo | il | bilancio della eredità che lasciate. » La storia di niun |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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d'Italia nell'autonomia di uno Stato: d'Italiani sotto | il | dominio spagnuolo, e' ci fe Napoletani. Noi formavamo una |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e contro la mala signoria frementi: Carlo III ci scisse. E | il | dì in cui la grande voce della Francia dell'89 chiamò |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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individui. Noi eravamo come gli antichi Stati di Francia, | il | cui comune pericolo e la legge comune fecero una nazione; |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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cui comune pericolo e la legge comune fecero una nazione; | il | vostro tritavo fece d'Italia un'Alemagna da cappuccini: |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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due volte l'occupazione straniera. E' gittò perdutamente | il | reame nelle perdute avventure dell'Austria, e ci prese |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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noi pure aprimmo gli occhi al sole, con cui rischiarò | il | mondo la Costituente di Francia, re Ferdinando insanguinò |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mondo la Costituente di Francia, re Ferdinando insanguinò | il | reame con patiboli che variarono i suoi trastulli. Ei ci |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Rubò i depositi dei banchi e quelli de' pegni; bruciò | il | navile; spogliò le residenze reali; ci calunniò; poi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a farsi sul regno, quaudo in Europa la Repubblica francese, | il | Direttorio e il primo console gittavano a piene mani la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quaudo in Europa la Repubblica francese, il Direttorio e | il | primo console gittavano a piene mani la gloria delle |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la libertà, l'organizzazione amministrativa, e colpivano | il | Califfo di Roma dicendogli: Tu sei prete, non puoi esser |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Tu sei prete, non puoi esser re! Poi ei cominciò, | il | re buffone, l'opera della demolizione di quanto di buono ci |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e mani legati all'Austria, e di soldati tedeschi allagò | il | reame, e del soldato tedesco ci fe roba da rubello. Poi ci |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tedesco ci fe roba da rubello. Poi ci pose sul collo | il | giogo implacabile de' concordati, ci contaminò di frati e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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contaminò di frati e di preti; creò la polizia, che assorbì | il | reame e lo tramutò in nefanda ed insanguinata muda; |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fatto fare a questo popolo nella via del progresso tranne | il | proprio codino ch'ei si recise? Quale istituzione libera ci |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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grandi Italiani? Forse del bianco terrore che avviluppava | il | reame come un sudario, o dell'occupazione dell'esercito |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nella polizia, e d'una polizia che si chiamava Canosa? | Il | gesuita ed il gendarme, primi funzionari dello Stato; |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e d'una polizia che si chiamava Canosa? Il gesuita ed | il | gendarme, primi funzionari dello Stato; tripla censura |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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riconoscenti? è per questo che dobbiamo rispettare in voi | il | discendente di re Nasone? È per questo forse che, partendo, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di re Nasone? È per questo forse che, partendo, invocate | il | diritto di Dio, la sanzione del diritto pubblico, che fate |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Ruffo; dimentichiamo le operazioni finanziere di Medici, | il | maquignonnage del trono al congresso di Vienna, pagato sei |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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oblii? Sono questi i titoli che invocate? » Eppure, Sire, | il | re Lazzarone pare il miglior di vostra stirpe: re Francesco |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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i titoli che invocate? » Eppure, Sire, il re Lazzarone pare | il | miglior di vostra stirpe: re Francesco fu un terribile |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vivevano. La Congregazione avviluppò della sua nera sottana | il | reame, e disse: Il Reame sono io! Il gendarme schiuse una |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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avviluppò della sua nera sottana il reame, e disse: | Il | Reame sono io! Il gendarme schiuse una manetta gigantesca, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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della sua nera sottana il reame, e disse: Il Reame sono io! | Il | gendarme schiuse una manetta gigantesca, e disse: Vi tengo! |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Re Francesco insomma non fu altro che uno spegnitoio: | il | suo governo, una macchina pneumatica. Canosa tirò sangue: |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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da tortura degli spiriti, e strumento primo di regno; | il | regno fu la polizia. Questo Claudio postumo, che visse di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ricompensa di spie e di bargelli; la marina distrutta; | il | principe di Metternich a sovrano di fatto; il debito |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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distrutta; il principe di Metternich a sovrano di fatto; | il | debito pubblico, che Ferdinando aveva nel 1815 trovato a 94 |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Ferdinando aveva nel 1815 trovato a 94 mila ducati annui ed | il | parlamento del 1820 aveva appurato ad un milione e 440,000 |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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oltre quattro milioni e mezzo di debito galleggiante; | il | budget, che aveva trovato a ventitrè milioni, lasciava di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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all'Italia, e non troviamo che le esecuzioni del Cilento, | il | tranello teso ai Capozzoli, il viaggio a Roma per baciar il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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le esecuzioni del Cilento, il tranello teso ai Capozzoli, | il | viaggio a Roma per baciar il piede a Pio VII, e quello a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il tranello teso ai Capozzoli, il viaggio a Roma per baciar | il | piede a Pio VII, e quello a Milano per piegare il ginocchio |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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baciar il piede a Pio VII, e quello a Milano per piegare | il | ginocchio dinanzi a Metternich. Deh! Sire, obliamo noi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Metternich. Deh! Sire, obliamo noi alcun benefizio, tranne | il | cangiamento di Canosa in Tonti? Omettiamo noi alcuna |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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un grido di spavento e di orrore? » Se per consolidare | il | vostro diritto avete, Sire, altri titoli fuor che quello |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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de' vostri due primi antenati non basta a salvarvi | il | trono, finchè siete fuori del nostro potere, nel modo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fuori del nostro potere, nel modo stesso che non vi salverà | il | capo, se, combattendoci, cadrete nelle nostre mani. » Ed il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il capo, se, combattendoci, cadrete nelle nostre mani. » Ed | il | padre vostro avrebbe egli per avventura illustrata meglio |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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le stampe esaurirono la parola d'ignominia. Egli fu | il | Napoleone della vergogna! Ed i popoli all'interno? in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Ed i popoli all'interno? in insurrezione permanente. | Il | 1830 fu Palermo; il 32 la cospirazione di Frate Angelo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in insurrezione permanente. Il 1830 fu Palermo; | il | 32 la cospirazione di Frate Angelo Peluso; il 34 la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fu Palermo; il 32 la cospirazione di Frate Angelo Peluso; | il | 34 la cospirazione di Rossaroll; il 35 la cospirazione di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di Frate Angelo Peluso; il 34 la cospirazione di Rossaroll; | il | 35 la cospirazione di San Carlo, in cui Orazio Mazza fece |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Orazio Mazza fece le prime prove nel mestiere di delatore; | il | 37 la sommossa di Sicilia; nel 38 quella di Cosenza e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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spedizione de' Bandiera in Calabria; nel 46 Gerace, Reggio, | il | Cilento; nel 48, tutto il regno. Nessun principe tenne per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Calabria; nel 46 Gerace, Reggio, il Cilento; nel 48, tutto | il | regno. Nessun principe tenne per più lungo tempo e più |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Dopo la proclamazione dello Statuto, lo spergiuro; poi | il | colpo di Stato del 15 maggio; poi una lotta implacabile fra |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di 39 milioni, senza fare, come Re Vittorio, ferrovie per | il | popolo e guerre per l'Italia. Riformatore di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Ordinatore di soldati, Ferdinando smunse fino alla linfa | il | popolo onde arrivarne, egli, all'iperbolica fuga di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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inventò una specie di concordato di polizia, e ridusse | il | clero tutto a prendere le armi, questi per rovesciare il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il clero tutto a prendere le armi, questi per rovesciare | il | trono, quelli per consumare vespri traditori contro la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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meglio di 200,000 tra Napoli e Sicilia. In paragone di lui, | il | duca di Alba fu un angelo di pace! » Ferdinando non ebbe |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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impunemente; precipitò nella pusillanimità, quando lo prese | il | pericolo alla gola. Gli Stati Uniti dimandarono indebite |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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gl'impose leonine condizioni per gli zolfi, ed ei le segnò; | il | Piemonte volle la restituzione . del Cagliari, ed ei la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Talarico!) volle venire a patti per rendersi, ed ei mandò | il | suo ministro onde capitolare col brigante. Nessuno al mondo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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autorizzò i suoi funzionari a rubare, e divise in comune | il | prodotto delle rapine, poi fece l'usura come il duca di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in comune il prodotto delle rapine, poi fece l'usura come | il | duca di Modena, ed associossi agli accaparratori per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di Modena, ed associossi agli accaparratori per affamare | il | reame. Non vi è insomma nella vita del padre vostro atto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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atto alcuno che non sia vituperio o delitto..... Egli è | il | re della negazione di Dio! » E dopo ventinove anni di regno |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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d'essi tutti, anzi. Essi peccarono principalmente contro | il | loro popolo; voi peccaste contro l'Italia. Se l'Austria |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Se l'Austria rimane ancora a Venezia, è colpa vostra. Se | il | papa tiensi ancora a Roma, è colpa |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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voi potete essere inetto; innocente no. Voi siete | il | Giuda d'Italia, e per voi non v'ha pietà » Ed ora, quale è |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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agonia; tanto più che l'ultimo attentato vostro contro | il | popolo napoletano e contre Italia vi verrà meno. Voleste |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vi si spezzò la spada nella mano. Ora volete imitare | il | duca di Modena menando via tesori, suppellettili, gioie, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Ora volete tentar le sorti d'un'estrema resistenza fra | il | Volturno ed il Garigliano.... Ciò che rubaste, come re |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tentar le sorti d'un'estrema resistenza fra il Volturno ed | il | Garigliano.... Ciò che rubaste, come re Ferdinando I, ciò |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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da uomo. Fate adunque come Cesare moribondo: copritevi | il | capo.... ed uscite d'Italia. Siete giovane ancora. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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per combattere sotto Verona la suprema battaglia, imiterete | il | vostro giovane parente, il duca di Chartres, prendendo il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la suprema battaglia, imiterete il vostro giovane parente, | il | duca di Chartres, prendendo il fucile di volontario, e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il vostro giovane parente, il duca di Chartres, prendendo | il | fucile di volontario, e mischiandovi nelle file |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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degl'Italiani. Un simile atto di abnegazione farebbe di voi | il | più grande della vostra stirpe, dal re del pollo in pentola |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Attorniato da vili cortigiani, che mendicano ancora | il | vostro sorriso e l'ultimo vostro favore, oggi non potrete |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e le rappresaglie per ottenere un successo, come | il | padre vostro operò, può ancora giustificarsi: lasciarsi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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al livello della civiltà e della scienza; chinate riverente | il | capo davanti al diritto nuovo, che fu sempre il diritto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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riverente il capo davanti al diritto nuovo, che fu sempre | il | diritto eterno, quello del popolo e della nazione; |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di voi migliori, non di lacchè, che nell'animo vi stillino | il | fiele dell'odio, e il fumo delle stolte ambizioni! » Addio, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di lacchè, che nell'animo vi stillino il fiele dell'odio, e | il | fumo delle stolte ambizioni! » Addio, Sire: voglia il Cielo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e il fumo delle stolte ambizioni! » Addio, Sire: voglia | il | Cielo che questo commiato senza amarezza, che a nome di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che questo commiato senza amarezza, che a nome di tutto | il | regno prendiamo da voi, non ci sia ricambiato con l'addio |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dal presidente del Consiglio, don Pedro de Aldana. Dopo | il | suo drammatico racconto, Sua Maestà il Re mi aveva |
D'Ambra, Lucio -
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de Aldana. Dopo il suo drammatico racconto, Sua Maestà | il | Re mi aveva cortesemente invitato a vestirmi sùbito e ad |
D'Ambra, Lucio -
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permise neppure, tanta era la sua impazienza, che chiamassi | il | mio cameriere ed egli stesso mi aiutò a calzare le scarpe, |
D'Ambra, Lucio -
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da me. Bisognava immediatamente convocare per l'alba | il | Consiglio dei ministri che doveva essere messo al corrente |
D'Ambra, Lucio -
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a tutti i ministri o ai loro ministeri o alle loro case. | Il | solo don Pedro de Aldana, a dire il vero, era ancora, a |
D'Ambra, Lucio -
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o alle loro case. Il solo don Pedro de Aldana, a dire | il | vero, era ancora, a un'ora dopo mezzanotte, al Ministero |
D'Ambra, Lucio -
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tranquillo ed onesto, raccomandabilissimo agl'insonni: | il | domino. Tutti i ministri si affrettarono a rispondere che |
D'Ambra, Lucio -
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i ministri si affrettarono a rispondere che all'alba - | il | che non era poi un grande sacrificio al Monarca e alla |
D'Ambra, Lucio -
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immediatamente a mettersi agli ordini di Sua Maestà: appena | il | tempo di vestirsi.... Era, naturalmente, uno dei tre |
D'Ambra, Lucio -
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quella dello Stato potevano dirsi seriamente in pericolo. | Il | povero ministro socialista fu desolato di vedere che Sua |
D'Ambra, Lucio -
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fu desolato di vedere che Sua Maestà avrebbe così ignorato | il | nobile sacrificio, da lui eroicamente compiuto, della sua |
D'Ambra, Lucio -
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in chiesa, da quando cioè la cara signora aveva manifestato | il | suo risentimento verso la libera unione che le impediva |
D'Ambra, Lucio -
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le sette, quando albeggiava appena, dopo una notte in cui | il | ministro socialista ed io avevamo trascinato da un divano |
D'Ambra, Lucio -
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all'altro e da una poltrona meno comoda ad una più comoda | il | nostro irrequieto dormiveglia. Questi tre buoni «compagni» |
D'Ambra, Lucio -
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«compagni» mi parvero così inquieti e così angosciati per | il | pericolo che doveva minacciare Sua Maestà che io non ebbi |
D'Ambra, Lucio -
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insieme con la testa, ha perduto a un dato punto anche | il | lume degli occhi e, cedendo ad un istinto brutale che ogni |
D'Ambra, Lucio -
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- Un bacio? — m'interruppe uno dei tre ministri. — Per | il | momento un bacio, o signori. Ma sventuratamente Sua Maestà |
D'Ambra, Lucio -
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questo, chè proprio in quel momento rientrava in casa | il | duca di Frondosa, il quale, armatosi, al grido della |
D'Ambra, Lucio -
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in quel momento rientrava in casa il duca di Frondosa, | il | quale, armatosi, al grido della moglie, d'una cravache |
D'Ambra, Lucio -
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in alcun modo reagire poichè è non nel protocollo preveduto | il | caso in cui un sovrano può mettersi con un suo gentiluomo |
D'Ambra, Lucio -
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decreto porta in testa la formula tradizionale: «Sentito | il | parere del Consiglio dei Ministri». I tre ministri |
D'Ambra, Lucio -
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di ripeterlo; e, a frasi rotte, convulse, informarono | il | loro presidente e i loro colleghi costituzionali di quanto |
D'Ambra, Lucio -
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costituzionali di quanto era la sera prima avvenuto. A dire | il | vero, i ministri costituzionali mi sembrarono molto metro |
D'Ambra, Lucio -
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vi si disposero intorno immediatamente, perchè questo è | il | primo dovere di quindici ministri quando quindici ministri |
D'Ambra, Lucio -
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che era stato fino allora impenetrabile, prese la parola. | Il | suo discorso fu breve: la frase grammaticalmente più |
D'Ambra, Lucio -
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soggetto, verbo e attributo. — La situazione — opinò | il | presidente del Consiglio — è grave. Poi guardò la poltrona |
D'Ambra, Lucio -
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permettere ad un estraneo di assistervi, poichè | il | marchese d'Aprè potrà all'uopo fornirci sui fatti che sono |
D'Ambra, Lucio -
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mandavano via e che si preparavano a operare innanzi a me | il | salvataggio della dignità del Sovrano, quando sentii il |
D'Ambra, Lucio -
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me il salvataggio della dignità del Sovrano, quando sentii | il | presidente del Consiglio aggiungere: — Ma bisogna trovare |
D'Ambra, Lucio -
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nella nostra carta costituzionale , onorevoli colleghi, che | il | Consiglio dei ministri è virtualmente presieduto da Sua |
D'Ambra, Lucio -
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dei ministri è virtualmente presieduto da Sua Maestà. | Il | marchese d'Aprè rappresenta, in questa circostanza, il |
D'Ambra, Lucio -
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Il marchese d'Aprè rappresenta, in questa circostanza, | il | Sovrano. Egli può dunque rimaner qui di diritto, purchè |
D'Ambra, Lucio -
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presidente si sedeva alla mia destra. Sùbito dopo | il | Consiglio deì ministri cominciò ad esporre le sue idee, e |
D'Ambra, Lucio -
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colleghi, mi invitò a esporre le mie. — Servirà, — aggiunse | il | presidente del Consiglio per salvare l'amor proprio dei |
D'Ambra, Lucio -
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da un suddito a Sua Maestà. — Perfettamente, — rispose | il | ministro della Pubblica Istruzione, dotto scrittore di |
D'Ambra, Lucio -
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alla possibilità d'un duello. — Evidentemente, — interloquì | il | filologo. — Un re non può battersi che alla testa dei suoi |
D'Ambra, Lucio -
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dei suoi eserciti. — Precisamente, — interruppe ancora | il | filologo. Gli avverbi del dotto e conciso ministro |
D'Ambra, Lucio -
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nel mio discorso: — Un re, dunque, non può battersi. | Il | codice cavalleresco ha valore per tutt'i suoi sudditi, ma |
D'Ambra, Lucio -
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ma non può averne per lui. Un re non può dare querela. | Il | codice penale ha valore per tutt'i suoi sudditi, ma non si |
D'Ambra, Lucio -
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sudditi, ma non si può riconoscergliene alcuno per lui. | Il | re non può fare a pugni come — chiedo ancora scusa se, |
D'Ambra, Lucio -
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dei ministri presenti — come un facchino qualunque. | Il | prezioso libretto dell'italiano monsignor Della Casa può |
D'Ambra, Lucio -
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non può in alcun modo essere dimenticato mai dal Sovrano. | Il | re non può neppure relegare alla frontiera il suddito che |
D'Ambra, Lucio -
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dal Sovrano. Il re non può neppure relegare alla frontiera | il | suddito che l'ha offeso. Venti milioni di sudditi hanno |
D'Ambra, Lucio -
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l'ha offeso. Venti milioni di sudditi hanno perfettamente | il | diritto, quando essi vogliano per avventura farne uso, di |
D'Ambra, Lucio -
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vogliano per avventura farne uso, di mandare alla frontiera | il | Sovrano, ma il Sovrano non può mandare a godere dei fascini |
D'Ambra, Lucio -
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farne uso, di mandare alla frontiera il Sovrano, ma | il | Sovrano non può mandare a godere dei fascini dei climi |
D'Ambra, Lucio -
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su questi venti milioni di sudditi che costituiscono | il | suo regno. Il Re, dunque, non può far nulla per riparare |
D'Ambra, Lucio -
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venti milioni di sudditi che costituiscono il suo regno. | Il | Re, dunque, non può far nulla per riparare l'offesa |
D'Ambra, Lucio -
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Cogliendo al balzo la provvida palla del mio punto fermo, | il | ministro filologo mise a sua volta i1 punto esclamativo del |
D'Ambra, Lucio -
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ministri interrogarono : — E allora? — Allora, — risposi, — | il | mio dovere è compiuto. La via è sgombra per le loro idee. |
D'Ambra, Lucio -
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via è sgombra per le loro idee. S'accomodino pure, signori. | Il | presidente del Consiglio intervenne: — Chi di voi ha delle |
D'Ambra, Lucio -
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molto lucidamente e.... — Velocissimamente! — scaraventò | il | filologo che non mi poteva perdonare d'aver chiuso la via |
D'Ambra, Lucio -
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del duca di Frondosa. Caso mai, la querela potrebbe darla | il | duca a Sua Maestà, per violazione di domicilio in attesa di |
D'Ambra, Lucio -
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in attesa di violazioni ulteriori. — Logicamente! — insinuò | il | filologo. — Bisogna quindi purtroppo concludere, — riprese |
D'Ambra, Lucio -
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schiaffo non può fare altro che.... — Tenerselo! — affermò | il | ministro del Tesoro. — Filosoficamente! — concluse quello |
D'Ambra, Lucio -
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— D'accordo.... — Complet...., - tentò ancora d'intercalare | il | filologo che non s'aspettava di trovarmi anche questa volta |
D'Ambra, Lucio -
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che si potrebbe affermare.... — Recisamente, — avventò | il | filologo tutto felice d'esserci questa volta riuscito. — |
D'Ambra, Lucio -
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tenere non è altri e non può essere altri che | il | re. Ma, nondimeno, mi sia permesso di richiarnare |
D'Ambra, Lucio -
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dei ministri su questo punto essenziale. Anche ammesso che | il | re debba tenersi l'offesa fattagli, non si può ammettere |
D'Ambra, Lucio -
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ii suo offensore. Ora questo appunto avverrebbe, essendo | il | duca e la duchessa di Frondosa costretti dalle loro |
D'Ambra, Lucio -
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i ciarlatani della libertà. Bisogna anzitutto difendere | il | Re, proteggere le istituzioni. Tutti i mezzi sono buoni. — |
D'Ambra, Lucio -
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a questo modo! Nella foga della discussione, persino | il | ministro dell'Istruzione aveva aggiunto un verbo al suo |
D'Ambra, Lucio -
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dell'Istruzione aveva aggiunto un verbo al suo avverbio e | il | dotto filologo gridava, in piedi su una sedia e agilando le |
D'Ambra, Lucio -
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Almeno aveva le braccia conserte, gli occhi chiusi, | il | grosso labbro inferiore rilasciato, il mento abbandonato |
D'Ambra, Lucio -
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gli occhi chiusi, il grosso labbro inferiore rilasciato, | il | mento abbandonato sul petto, tutto l'atteggiamento abituale |
D'Ambra, Lucio -
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lui sapeva sempre, destandosi, come doveva fare per avere | il | voto unanime e costante della sua schiacciante maggioranza. |
D'Ambra, Lucio -
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voi è stato oramai ampio e completo. Ora possiamo decidere. | Il | marchese d'Aprè, che rappresenta qui Sua Maestà, ha posto |
D'Ambra, Lucio -
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che rappresenta qui Sua Maestà, ha posto assai chiaramente | il | problema, e, venendo da lui, possiamo esser certi che |
D'Ambra, Lucio -
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una via ci deve essere. — Si tratta di trovarla, — spiegò | il | ministro delle Comunicazioni che fino allora non aveva |
D'Ambra, Lucio -
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allora non aveva aperto bocca. — Semplicemente! — annuì | il | dotto filologo — Pensiamo! Pensiamo! — opinarono |
D'Ambra, Lucio -
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competenze ed erano ambedue borghesi: ex-agente di cambio | il | ministro della Marina e ex-professore di filosofia nei |
D'Ambra, Lucio -
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della Marina e ex-professore di filosofia nei licei regi | il | ministro della Guerra, entrato nella vita politica grazie |
D'Ambra, Lucio -
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propaganda antimilitarista che gli aveva fatto perdere | il | posto d'insegnante e guadagnare quello di ministro della |
D'Ambra, Lucio -
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era evidente che se nell'esercito tutto era da riformare, | il | ministro meglio indicato per le riforme era l'apostolo |
D'Ambra, Lucio -
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che del militarismo aveva istruito minuziosamente | il | processo. Invitati a pensare dai loro due colleghi per cosi |
D'Ambra, Lucio -
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al Governo un'utile riforma si senton rispondere che | il | ministro sta studiando su quella materia un disegno di |
D'Ambra, Lucio -
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quando un gran colpo destò i dormienti e i cogitabondi. Era | il | presidente del Consiglio che con un gran colpo sul tavolino |
D'Ambra, Lucio -
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soliti avverbii: — Fortunatamente! — Ho trovato! — ripetè | il | presidente del Consiglio che prima di persuadere gli altri |
D'Ambra, Lucio -
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del Consiglio che prima di persuadere gli altri provava | il | bisogno di persuadere addirittura sè stesso d'aver potuto |
D'Ambra, Lucio -
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d'aver potuto trovare qualche cosa. E col gesto indicava | il | ministro degli Esteri, dignitoso e pettoruto, dalla bocca |
D'Ambra, Lucio -
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scapparne fuori i segreti di tutte le cancellerie europee. | Il | ministro degli Esteri, atterrito all'idea che il presidente |
D'Ambra, Lucio -
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europee. Il ministro degli Esteri, atterrito all'idea che | il | presidente del Consiglio non avesse trovato di meglio che |
D'Ambra, Lucio -
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Consiglio non avesse trovato di meglio che far risolvere | il | problema da lui, si grattò le onorate e brizzolate basette |
D'Ambra, Lucio -
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da lui, si grattò le onorate e brizzolate basette e | il | labbro glabro e con un fil di voce domandò: — Io? — Si, |
D'Ambra, Lucio -
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e con un fil di voce domandò: — Io? — Si, proprio lei. | Il | viso del povero ministro degli Esteri si disfece. Ma |
D'Ambra, Lucio -
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povero ministro degli Esteri si disfece. Ma fortunatamente | il | presidente già spiegava: — Non è il duca don Alvaro di |
D'Ambra, Lucio -
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Ma fortunatamente il presidente già spiegava: — Non è | il | duca don Alvaro di Frondosa ministro plenipotenziario a |
D'Ambra, Lucio -
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spiegato? — Chiaramente. Era l'inevitabile filologo. Ma | il | ministro degli Esteri, che, rinsanguato, cominciava a |
D'Ambra, Lucio -
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messo a disposizione appunto sotto la mia amministrazione. | Il | duca di Frondosa sarebbe un diplomatico di primissimo |
D'Ambra, Lucio -
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per un diplomatico, le grazie della sua metà fanno valere | il | doppio il suo talento. Ma il duca di Frondosa è un uomo di |
D'Ambra, Lucio -
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le grazie della sua metà fanno valere il doppio | il | suo talento. Ma il duca di Frondosa è un uomo di carattere |
D'Ambra, Lucio -
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della sua metà fanno valere il doppio il suo talento. Ma | il | duca di Frondosa è un uomo di carattere fermo e risoluto. È |
D'Ambra, Lucio -
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diplomatico non e meno pericolosa della sua impulsività per | il | paese che egli rappresenta. — Perfettamente! — commentò il |
D'Ambra, Lucio -
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il paese che egli rappresenta. — Perfettamente! — commentò | il | filologo che di avverbi ne consumava molti ma, per quanto |
D'Ambra, Lucio -
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concise: — Già tre volte, lor signori lo sanno, — riprese | il | ministro degli Esteri, — già tre volte il duca di Frondosa |
D'Ambra, Lucio -
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sanno, — riprese il ministro degli Esteri, — già tre volte | il | duca di Frondosa ci mise in gravissimi imbarazzi, a |
D'Ambra, Lucio -
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durante, indisponibilmente a disposizione del Ministero. | Il | presidente del Consiglio era uomo di poche parole, e, una |
D'Ambra, Lucio -
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Maestà non se lo vuole, insomnia, trovare più tra i piedi. | Il | ministro degli Esteri si strinse nelle spalle. Gli altri si |
D'Ambra, Lucio -
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che li aveva letteralmente esauriti. — Dunque, — domandò | il | presidente, — si può sapere quale ambasciata è disponibile? |
D'Ambra, Lucio -
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Parigi? O a Pietroburgo? O a Washington? Riprese la parola | il | ministro degli Esteri. Per varie ragioni nessuno degli |
D'Ambra, Lucio -
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sposato una signora imparentata a Corte nell'impero presso | il | quale rappresentava il regno di Fantasia, un quarto era |
D'Ambra, Lucio -
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a Corte nell'impero presso il quale rappresentava | il | regno di Fantasia, un quarto era coperto di debiti e solo |
D'Ambra, Lucio -
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fallimento sicuro. Non c'era dunque che Zarzuelopoli, dove | il | vecchio ambasciatore aveva chiesto il collocamento a |
D'Ambra, Lucio -
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Zarzuelopoli, dove il vecchio ambasciatore aveva chiesto | il | collocamento a riposo. A posti minori non c'era da pensare: |
D'Ambra, Lucio -
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collocamento a riposo. A posti minori non c'era da pensare: | il | duca di Frondosa era ministro plenipotenziario di prima |
D'Ambra, Lucio -
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che Zarzuelopoli: — Disogna pensarci su due volte, — ammonì | il | ministro degli Esteri. — Ci abbiamo pensato anche troppo. E |
D'Ambra, Lucio -
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— Irrevocabilmente! — credette necessario di aggiungere | il | dotto filologo. Il povero ministro degli Esteri sudava |
D'Ambra, Lucio -
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— credette necessario di aggiungere il dotto filologo. | Il | povero ministro degli Esteri sudava freddo. L'ambasciata |
D'Ambra, Lucio -
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toccava a quel rompicollo d'uomo di carattere ch'era | il | duca di Frondosa. Il povero ministro, già prevedeva le più |
D'Ambra, Lucio -
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rompicollo d'uomo di carattere ch'era il duca di Frondosa. | Il | povero ministro, già prevedeva le più spaventevoli |
D'Ambra, Lucio -
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i due ministri militari erano preoccupati e cogitabondi. | Il | diavolo era capace di metterci la coda e di mandare alla |
D'Ambra, Lucio -
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l'agente di cambio che aveva paura anche dell'acqua dolce e | il | bollente antimilitarista che aveva una crisi di nervi solo |
D'Ambra, Lucio -
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perchè vi scrivesse immediatamente, di suo stesso pugno, | il | decreto di nomina del duca di Frondosa, decreto che doveva |
D'Ambra, Lucio -
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sottoposto all'augusta firma del Sovrano. Guardavo | il | povero vecchio ministro mentre scriveva. Le mani gli |
D'Ambra, Lucio -
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cara patria le più terribili vicissitudini. E, consegnando | il | decreto a don Pedro de Aldana, raccomandò ancora con un fil |
D'Ambra, Lucio -
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aveva chiesto di pregare Sua Maestà di volere onorare | il | Consiglio dei ministri della sua augusta e necessaria |
D'Ambra, Lucio -
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di me e mi diede congedo. — Ella può, marchese, abbandonare | il | suo posto. Sua Maestà il Re viene ad occuparlo. Il Re |
D'Ambra, Lucio -
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— Ella può, marchese, abbandonare il suo posto. Sua Maestà | il | Re viene ad occuparlo. Il Re infatti entrava poco dopo, |
D'Ambra, Lucio -
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il suo posto. Sua Maestà il Re viene ad occuparlo. | Il | Re infatti entrava poco dopo, ristorato da alcune ore di |
D'Ambra, Lucio -
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sonno tranquillo, fresco, sorridente, allegro, indossando | il | più delizioso abito da mattina che mai sarto elegantissimo |
D'Ambra, Lucio -
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giovane re. Strinse la mano a don Pedro, sorrise e inchinò | il | capo a tutti gli altri, salutò me con un leggero cenno di |
D'Ambra, Lucio -
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aver anch'io recitato la mia breve parte in commedia, vidi | il | mio regale amico trarre dalla tasca posteriore del suo |
D'Ambra, Lucio -
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amico trarre dalla tasca posteriore del suo pantalone | il | portasigarette dorato da cui prese una sottile sigaretta |
D'Ambra, Lucio -
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e incominciò a firmare con la sua grossa scrittura diritta | il | pacco di decreti che don Pedro aveva rispettosamente posto |
D'Ambra, Lucio -
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gli capitò davanti quello che riguardava don Alvaro e che | il | primo ministro aveva delicatamente insinuato tra gli altri, |
D'Ambra, Lucio -
|
che poteva sfuggire agli altri ma che non sfuggiva a me. | Il | Re si levò sùbito dopo, mentre i ministri lo imitavano. |
D'Ambra, Lucio -
|
mentre i ministri lo imitavano. M'ero levato anch'io e | il | caso m'aveva posto vicino al ministro della Guerra |
D'Ambra, Lucio -
|
presidente del Consiglio. — Io non mi sono opposto, — disse | il | ministro della Guerra — non mi sono opposto alla nomina di |
D'Ambra, Lucio -
|
di don Alvaro di Frondosa a Zarzuelopoli perchè conosco | il | vostro senno e sono sicuro che voi avrete già pensato a |
D'Ambra, Lucio -
|
Maestà mi chiamava e mi manifestava con due parole succinte | il | suo compiacimento nel vedere che la difficile situazione |
D'Ambra, Lucio -
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capì tutto in un batter d'occhi. — Capisco. C'è | il | pericolo d'una nuova Iliade in pieno secolo ventesimo. Vuol |
D'Ambra, Lucio -
|
secolo ventesimo. Vuol dire che in tal caso lei ne detterà | il | poema. Il mio regale amico alludeva alle mie lontane |
D'Ambra, Lucio -
|
Vuol dire che in tal caso lei ne detterà il poema. | Il | mio regale amico alludeva alle mie lontane velleità |
D'Ambra, Lucio -
|
sorridendo con umiltà di prosatore. — Scusi, — rispose | il | re che è sempre pieno di spirito, — quel decreto è scritto |
D'Ambra, Lucio -
|
sotto un po' di cipria rosea, poichè, come c'insegna | il | Vangelo, torna alla cipria ciò che dalla cipria è venuto. |
D'Ambra, Lucio -
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mese di ottobre di quell'anno | il | governatore Bullock diede le dimissioni e abbandonò |
Mitchell, Margaret -
|
che l'edificio minacciava di crollare sotto | il | peso di tante brutture. Perfino il suo partito si andava |
Mitchell, Margaret -
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di crollare sotto il peso di tante brutture. Perfino | il | suo partito si andava disgregando, sotto l'ondata della |
Mitchell, Margaret -
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conosciute solo quando egli aveva raggiunto sano e salvo | il | Nord. Quando, una settimana dopo, Atlanta ne ebbe |
Mitchell, Margaret -
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di gioia accesi dai ragazzini giubilanti. Certamente, anche | il | facente funzione di governatore era un repubblicano; ma in |
Mitchell, Margaret -
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un repubblicano; ma in decembre vi sarebbero le elezioni e | il | risultato non era dubbio. E difatti, malgrado gli sforzi |
Mitchell, Margaret -
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da quello che si era diffuso quando Bullock aveva levato | il | tacco. Era una gioia piú profondamente sentita, un senso di |
Mitchell, Margaret -
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Stato. E vi era anche un senso d'orgoglio, all'idea che | il | paese fosse nuovamente fra le mani della sua gente, |
Mitchell, Margaret -
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l'esercito, i «Carpetbaggers» e i rinnegati. Sette volte | il | Congresso aveva votato leggi opprimenti contro lo Stato, a |
Mitchell, Margaret -
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Chi avrebbe supposto che sarebbe andata cosí? Credevamo che | il | governatore fosse onnipotente. Credevamo che non sarebbe |
Mitchell, Margaret -
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da Rhett. Non che le dispiacesse la partenza di Bullock e | il | ritorno dei democratici. Anzi era tristemente felice - |
Mitchell, Margaret -
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era tristemente felice - benché nessuno lo credesse - che | il | governo degli yankees fosse finito. Ricordava troppo |
Mitchell, Margaret -
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della Ricostruzione, la paura che le venisse confiscato | il | suo denaro e la sua proprietà. Ricordava il suo |
Mitchell, Margaret -
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confiscato il suo denaro e la sua proprietà. Ricordava | il | suo smarrimento, il suo panico, il suo odio per gli |
Mitchell, Margaret -
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denaro e la sua proprietà. Ricordava il suo smarrimento, | il | suo panico, il suo odio per gli yankees; e non aveva mai |
Mitchell, Margaret -
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sua proprietà. Ricordava il suo smarrimento, il suo panico, | il | suo odio per gli yankees; e non aveva mai cessato di |
Mitchell, Margaret -
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dai vecchi amici e dal vecchio sistema di vita. Ed ora | il | potere dei conquistatori era crollato. Ella aveva giocato |
Mitchell, Margaret -
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perduto. Guardandosi attorno, in quel Natale del 1871, | il | Natale piú lieto che lo Stato avesse conosciuto da dieci |
Mitchell, Margaret -
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attraversava le strade a cavallo, sorridendo, togliendosi | il | cappello, con un fagottino azzurro che era Diletta sul |
Mitchell, Margaret -
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occhi, agitava le mani. Nel centro dell'assembramento era | il | carrettino delle focacce del nonno Merriwether; e |
Mitchell, Margaret -
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cosa: malgrado la sua insensibilità si sentí stringere | il | cuore. «Oh!» pensò. «Speriamo che non vi sia stato qualche |
Mitchell, Margaret -
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«Speriamo che non vi sia stato qualche altro ratto. Se | il | Ku Klux lincia ancora un negro, gli yankees ci |
Mitchell, Margaret -
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era una strana eccitazione. - Disgrazia o fortuna secondo | il | punto di vista - rispose zio Enrico. - A me pare che il |
Mitchell, Margaret -
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il punto di vista - rispose zio Enrico. - A me pare che | il | Parlamento non avrebbe potuto agire in modo diverso. - Il |
Mitchell, Margaret -
|
il Parlamento non avrebbe potuto agire in modo diverso. - | Il | Parlamento? - E Rossella pensò che la cosa non la |
Mitchell, Margaret -
|
rifiutato di ratificare l'emendamento - disse con orgoglio | il | nonno Merriwether. - Cosí la vedranno, gli yankees! - Oh, |
Mitchell, Margaret -
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aveva mai capito nulla di politica e non perdeva neanche | il | tempo a riflettere. Sapeva che poco tempo prima era stato |
Mitchell, Margaret -
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Sapeva che poco tempo prima era stato ratificato | il | XIII emendamento (o era il sedicesimo?) ma ignorava il |
Mitchell, Margaret -
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tempo prima era stato ratificato il XIII emendamento (o era | il | sedicesimo?) ma ignorava il significato della parola |
Mitchell, Margaret -
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il XIII emendamento (o era il sedicesimo?) ma ignorava | il | significato della parola «ratifica». Il suo volto mostrò la |
Mitchell, Margaret -
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ma ignorava il significato della parola «ratifica». | Il | suo volto mostrò la sua mancanza di comprensione e Ashley |
Mitchell, Margaret -
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e Ashley sorrise. - È l'emendamento che permette | il | voto ai negri - spiegò. - È stato sottoposto al Parlamento |
Mitchell, Margaret -
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di capire che cosa sarebbe meglio per la Georgia. - | Il | volto di Ashley aveva un'espressione irresoluta. - Se è piú |
Mitchell, Margaret -
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- Se è piú saggio combattere questa cosa come ha fatto | il | Parlamento, sollevando il nord contro di noi, e mettendo |
Mitchell, Margaret -
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questa cosa come ha fatto il Parlamento, sollevando | il | nord contro di noi, e mettendo contro di noi tutto |
Mitchell, Margaret -
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noi tutto l'esercito yankee per costringerci ad accordare | il | voto ai negri. Oppure... reingoiare la nostra dignità |
Mitchell, Margaret -
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sottometterci e accettare l'emendamento senza proteste. | Il | risultato è lo stesso. Non possiamo far nulla. Dobbiamo |
Mitchell, Margaret -
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e votare per i repubblicani? - scherní con voce rauca | il | nonno Merriwether. Vi fu un silenzio pieno di tensione. |
Mitchell, Margaret -
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e poi fermarsi. Baldo riteneva, e lo diceva spesso, che | il | nonno era un vecchio pallone gonfiato; e certo egli non |
Mitchell, Margaret -
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e certo egli non avrebbe permesso che colui insultasse | il | marito di miss Melania, anche se questi parlava come un |
Mitchell, Margaret -
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che egli avesse aperto bocca, lo zio Enrico aveva investito | il | nonno. - Perdio... Oh, scusa, Rossella!... Pezzo |
Mitchell, Margaret -
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non ha bisogno di voi per prendere le sue difese - ribatté | il | vecchio freddamente. - E sta parlando come un rinnegato... |
Mitchell, Margaret -
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debba rendere gli yankees piú furenti di quanto sono. Ma se | il | Parlamento ha deciso di farlo, io sono con lui. E... - |
Mitchell, Margaret -
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Mentre si avviavano verso la Via dell'Albero di Pesco, | il | cuore di Rossella batteva per il nuovo spavento. Che |
Mitchell, Margaret -
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Via dell'Albero di Pesco, il cuore di Rossella batteva per | il | nuovo spavento. Che effetto avrebbe sulla sua sicurezza |
Mitchell, Margaret -
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faccia ai bulldogs, ma fino ad ora non ne avevo mai visti. | Il | Parlamento avrebbe potuto addirittura mettersi a urlare: |
Mitchell, Margaret -
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messi in mente di farli nostri padroni. Ma bisogna ammirare | il | coraggio del Parlamento! - Ammirarlo? Sono degli imbecilli! |
Mitchell, Margaret -
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senza preavviso. Ella sentí scaricare | il | loro bagaglio sul pavimento del vestibolo e udí la vocina |
Mitchell, Margaret -
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e baciarla, felice che la presenza della bimba le evitasse | il | primo incontro da sola con Rhett. Guardando al disopra del |
Mitchell, Margaret -
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del capo di Diletta, lo vide nel vestibolo che pagava | il | cocchiere. Egli alzò il capo, la scorse e si tolse il |
Mitchell, Margaret -
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lo vide nel vestibolo che pagava il cocchiere. Egli alzò | il | capo, la scorse e si tolse il cappello con un ampio gesto, |
Mitchell, Margaret -
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il cocchiere. Egli alzò il capo, la scorse e si tolse | il | cappello con un ampio gesto, inchinandosi. Incontrando lo |
Mitchell, Margaret -
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lo sguardo dei suoi occhi neri, ella si sentí balzare | il | cuore. Chiunque egli fosse, qualunque cosa avesse fatto, |
Mitchell, Margaret -
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i suoi occhi rimasero seri. Questo sarebbe dunque | il | suo atteggiamento. Odioso come sempre. E ad un tratto il |
Mitchell, Margaret -
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il suo atteggiamento. Odioso come sempre. E ad un tratto | il | bimbo che portava in seno divenne un peso fastidioso invece |
Mitchell, Margaret -
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cappello di Panama appoggiato incurantemente al fianco era | il | suo nemico, la causa di tutti i suoi mali. I suoi occhi |
Mitchell, Margaret -
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inequivocabile, mentre ella rispondeva; e dal volto di lui | il | sorriso scomparve. - Se sono pallida è colpa tua, ma non |
Mitchell, Margaret -
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scomparve. - Se sono pallida è colpa tua, ma non per | il | dispiacere della tua assenza, presuntuoso che sei. È |
Mitchell, Margaret -
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dai servi. - ... è perché aspetto un bambino! Rhett trasse | il | respiro e i suoi occhi corsero a lei rapidamente. Fece un |
Mitchell, Margaret -
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ella si scansò; dinanzi all'odio che era in quegli occhi, | il | volto di lui si indurí. - Davvero! - fece freddamente. - E |
Mitchell, Margaret -
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di lui si indurí. - Davvero! - fece freddamente. - E chi è | il | padre felice? Ashley? Ella si afferrò alla balaustra di |
Mitchell, Margaret -
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lo desideri tu! Nessuna... nessuna donna può desiderare | il | figlio di un mascalzone come te! Vorrei... Dio mio, vorrei |
Mitchell, Margaret -
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Dio mio, vorrei che fosse di chiunque, fuorché tuo! Vide | il | suo viso bruno mutare improvvisamente; la collera e qualche |
Mitchell, Margaret -
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di impassibilità era già tornata sul viso di Rhett, | il | quale si tirò i baffi. - Stai allegra - disse voltandosi e |
Mitchell, Margaret -
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del primo gradino della scala lucidata a cera; e quando | il | suo braccio, con tutto il peso del corpo, incontrò il |
Mitchell, Margaret -
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scala lucidata a cera; e quando il suo braccio, con tutto | il | peso del corpo, incontrò il braccio rigido di lui, ella |
Mitchell, Margaret -
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il suo braccio, con tutto il peso del corpo, incontrò | il | braccio rigido di lui, ella perse l'equilibrio. Tentò di |
Mitchell, Margaret -
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ma non vi riuscí. Cadde indietro sulla scala; e nel toccare | il | suolo provò un tremendo dolore alle costole. Troppo |
Mitchell, Margaret -
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Dunque, | il | giovanetto moveva con passo spedito verso casa. Se appena |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e la donna bella era divenuta sua. Quella mattina stessa, | il | roseo foglio del riscatto era giunto dal paese, — in mezzo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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viso di donna.... Arrivato che fu al suo quarto piano, | il | giovane girò la chiave nell'uscio, badando a non far |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lusso di quella dimora da studente povero, vi posò ritto | il | quadro. Di desinare, per quella sera, non se ne parlava; nè |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quella sera, non se ne parlava; nè si parlava d'accendere | il | lume, perchè l'ultimo mozzicone di candela erasi spento da |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fino all'estremo e agonizzando vicino al guanciale dove | il | fanciullo dormiva con le novelle del Hoffmann su le coltri. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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serata era stupenda: una di quelle sere quasi estive in cui | il | cielo è così terso che il crepuscolo sembra fatto d'un velo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quelle sere quasi estive in cui il cielo è così terso che | il | crepuscolo sembra fatto d'un velo trasparente e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e fosforescente. Appoggiato con la schiena al tavolino, | il | giovane si mise a contemplar fisso il ritratto. Contessa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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schiena al tavolino, il giovane si mise a contemplar fisso | il | ritratto. Contessa Lara. 16 Chi era ella mai? Quali |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e sorridere con tanta grazia? Era ella, da vero, come | il | perito aveva accennato, quell'audace duchessa di Gragnano, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'ogni cosa umana. Limpida e colma, già la luna allagava | il | piccolo balcone dal parapetto basso coperto di ellera, che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la stanza, sfumandone armoniosamente la penombra. Ma perchè | il | quadro, non anche sfiorato dal raggio silenzioso, restava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sola nel vapore azzurrino della camera fonda; a segno che | il | volto, il petto e le mani del ritratto si disegnavano |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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vapore azzurrino della camera fonda; a segno che il volto, | il | petto e le mani del ritratto si disegnavano fantasticamente |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e le mani del ritratto si disegnavano fantasticamente tra | il | nero, come in certe sembianze d'un'apparizione di sogno. Il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il nero, come in certe sembianze d'un'apparizione di sogno. | Il | giovane continuava a fissarla. La bianca striscia lunare, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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La bianca striscia lunare, facendo insensibilmente | il | suo giro, venne a poco a poco a colpire in pieno la forma |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tra 'l velo verde, su 'l capo, sprizzavan bagliori; | il | broccato della gamurra ammorbidiva le sue curve; le roride |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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cercarla e farsene amare; cercarla e sentir contro | il | proprio cuore palpitante il sussulto di quel candido petto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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amare; cercarla e sentir contro il proprio cuore palpitante | il | sussulto di quel candido petto che, come una coppia di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quelle dita sottili fra' capelli.... Cercarla e beverne | il | respiro; lasciar que' larghi occhi bruni affondarglisi fin |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Allora, muto, stupefatto, con le pupille sbarrate, | il | fanciullo poeta scorse la bionda ridente figurina |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dagli sguardi, da' labbri, dai seni provocatori, lei, lei, | il | suo unico amore, staccarsi dalla cornice, ormai tornata |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lenta, allontanarsi, e lenta, lenta, scomparir dietro | il | terrazzo, fra l'edera.... La stanza rimase al buio. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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iridescenza lunare, inebbriato dalla feminea visione, | il | giovane aprì le braccia, supplicando sommesso con voci |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dei raggi che la luna spandeva umidi e ammalianti da mezzo | il | cielo alto. Forse in quell'ora, lontano lontano, nel |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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pensava che, mercè tanti sacrifizi, almeno lui, poverino, | il | suo bimbo, sarebbe, un giorno o l'altro, felice. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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LARA | IL | ROMANZO DELLA BAMBOLA ILLUSTRATO CON 16 DISEGNI DI GIUSEPPE |
Il romanzo della bambola -
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- Per la Rachele. - Rachele! O Rachele! - vociò allora | il | ragazzo con quanto fiato aveva in gola. Alla sua chiamata |
Il romanzo della bambola -
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scalpiccìo delle sue ciabatte. - Piano, piano! - esclamò | il | mercante, togliendo la pupattola di braccio alla figlia. - |
Il romanzo della bambola -
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do nulla per nulla, io. La Rachele dovette trovar giusto | il | patto, perchè non protestò, non pregò, ma rifece lesta le |
Il romanzo della bambola -
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rimendar solette. Ne' due giorni che la fanciulla dovè fare | il | suo còmpito, la Giulia stette dentro un cassone, tra un |
Il romanzo della bambola -
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prese del grasso e, spalmatoselo nel cavo delle mani, unse | il | capo alla bambola. A quel modo il pettinaccio passava più |
Il romanzo della bambola -
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nel cavo delle mani, unse il capo alla bambola. A quel modo | il | pettinaccio passava più facilmente nella capigliatura, ma |
Il romanzo della bambola -
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pettinaccio passava più facilmente nella capigliatura, ma | il | color biondo s'oscurò come se vi avessero steso sopra un |
Il romanzo della bambola -
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testolina signorile cominciò a puzzare di rancido: mentre | il | grasso, colando, le insudiciò tutto il collo. - Adesso |
Il romanzo della bambola -
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di rancido: mentre il grasso, colando, le insudiciò tutto | il | collo. - Adesso bisogna che la vesta - disse la Rachele; e |
Il romanzo della bambola -
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Giulia. Dell'orlatura dappiede non si diede pensiero; e | il | dappiede sbrandellava a uso straccio; molto meno si trattò |
Il romanzo della bambola -
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molto meno si trattò di metterle scarpe e calzette; sicchè | il | piedino storpio, tutto scoperto, mostrava l'accomodatura di |
Il romanzo della bambola -
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nel grande negozio della Galleria, a Milano, con accanto | il | suo baule pieno d'un corredino principesco. Ma non era il |
Il romanzo della bambola -
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il suo baule pieno d'un corredino principesco. Ma non era | il | ricordo del negozio nativo, nè del cofano co' vestiti come |
Il romanzo della bambola -
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non vedo l'ora di mangiare un po' di carne fresca; e se | il | tempo dura cosí per qualche giorno, penso che... Melania la |
Mitchell, Margaret -
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le redini ma galoppò come una pazza verso di loro, agitando | il | braccio verso la direzione da cui era venuta. - Stanno |
Mitchell, Margaret -
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e Carolene cominciarono a singhiozzare convulsamente. | Il | piccolo Wade sembrava radicato al suolo, tremante, incapace |
Mitchell, Margaret -
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i racconti uditi, di stupri, torture, assassinii. Rivide | il | soldato yankee nel vestibolo con la scatola da lavoro di |
Mitchell, Margaret -
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per condurre Pork a casa dei Tarleton per una commissione. | Il | suo unico cavallo! Gli yankees lo prenderebbero; e anche la |
Mitchell, Margaret -
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cavallo! Gli yankees lo prenderebbero; e anche la mucca e | il | vitello... E la scrofa coi maialini... Quante ore ci erano |
Mitchell, Margaret -
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Quante ore ci erano volute per riprenderla! E prenderebbero | il | gallo e le galline e le anatre che le avevano dato le |
Mitchell, Margaret -
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dato le Fontaine. E le mele, le patate dolci, la farina, | il | riso, i piselli secchi... E anche il denaro che era nel |
Mitchell, Margaret -
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dolci, la farina, il riso, i piselli secchi... E anche | il | denaro che era nel portamonete del soldato morto. |
Mitchell, Margaret -
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forte e tutti si volsero spaventati, temendo che perdesse | il | senno. - Non voglio morir di fame! Non li avranno! Che |
Mitchell, Margaret -
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di fame! Non li avranno! Che cosa, Rossella? Che cosa? - | Il | cavallo! La mucca! I porci! Non li avranno! Non voglio! Si |
Mitchell, Margaret -
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Si volse ai quattro negri che erano rimasti sulla soglia: | il | loro volto avere un particolare color di cenere. - La |
Mitchell, Margaret -
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Ascoltami, Pork! Non stare lí come un idiota! Porta con te | il | babbo. Non chiedermi dove! Dovunque. Vai con Pork, babbo. |
Mitchell, Margaret -
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azzurri sulla mente sconvolta di Geraldo. Si torse le mani; | il | singhiozzo di Wade aggrappato alle gonne di Melania aumentò |
Mitchell, Margaret -
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singhiozzo di Wade aggrappato alle gonne di Melania aumentò | il | suo spavento. - Che debbo fare, Rossella? - La voce di |
Mitchell, Margaret -
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tutti aspettavano da lei ordini e direzione. - La mucca e | il | vitello - disse in fretta. - Sono nel vecchio pascolo. |
Mitchell, Margaret -
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- disse in fretta. - Sono nel vecchio pascolo. Prendi | il | cavallo e conducilo nella palude e... Prima che avesse |
Mitchell, Margaret -
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stretta di Wade, aveva sceso i gradini e correva verso | il | cavallo. Rossella ebbe una rapidissima visione di gambe |
Mitchell, Margaret -
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lo trattenne, col viso convulso dall'orrore. - | Il | bimbo! Lo uccideranno! Dammelo! La sua mano era sul pomo |
Mitchell, Margaret -
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io al bambino! Vai, ti dico! Credi che lascerò toccare | il | bambino di Ashley? Vai! Melly guardò disperatamente |
Mitchell, Margaret -
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e con un forte scricchiolio di ghiaia scomparve verso | il | pascolo. Rossella pensò: «Non avrei mai immaginato di |
Mitchell, Margaret -
|
troppe cerimonie, trascinava Geraldo per un braccio verso | il | portico posteriore. Geraldo cercava di ribellarsi |
Mitchell, Margaret -
|
per loro nella palude! Corse nella sua camera, aperse | il | primo cassetto del canterano e frugò fra gli abiti finché |
Mitchell, Margaret -
|
La protuberanza del portamonete sarebbe visibile attraverso | il | suo corpetto; e se gli yankees se ne accorgessero, la |
Mitchell, Margaret -
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con la sua voce tranquilla, e che era stata cosí intrepida | il | giorno in cui ella aveva ucciso Io yankee. Ma a proposito, |
Mitchell, Margaret -
|
yankee. Ma a proposito, che le aveva detto Melania? Ah sí, | il | bambino. Stringendosi al petto la saccoccia di cuoio, |
Mitchell, Margaret -
|
la saccoccia di cuoio, Rossella corse alla camera dove | il | piccolo Beau dormiva nella sua culla. Lo prese fra le |
Mitchell, Margaret -
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finestra, Rossella vide Mammy che attraversava in fretta | il | campo di cotone con un maialino sotto ad ogni braccio. |
Mitchell, Margaret -
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davanti a te attraverso i campi. - Dilcey alzò gli occhi; | il | suo viso di bronzo era tormentato. Nel suo grembiule era un |
Mitchell, Margaret -
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che aveva trovato sul soldato morto. Ma dove metterli? Posò | il | bimbo un attimo sul letto; e il piccino emise un vagito. In |
Mitchell, Margaret -
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Ma dove metterli? Posò il bimbo un attimo sul letto; e | il | piccino emise un vagito. In quel momento le venne un'idea. |
Mitchell, Margaret -
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di un bimbo? Rapidamente lo voltò sottosopra, gli tirò su | il | vestitino e ficcò il portafogli tra le fasce vicino al |
Mitchell, Margaret -
|
lo voltò sottosopra, gli tirò su il vestitino e ficcò | il | portafogli tra le fasce vicino al dorso. Il piccino gridò |
Mitchell, Margaret -
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e ficcò il portafogli tra le fasce vicino al dorso. | Il | piccino gridò piú forte ed ella si affrettò a stringere il |
Mitchell, Margaret -
|
Il piccino gridò piú forte ed ella si affrettò a stringere | il | triangolo di tela fra le gambe. «Ora,» pensò respirando |
Mitchell, Margaret -
|
pensò respirando profondamente «alla palude!» Tenendo | il | bimbo che piangeva sotto a un braccio e stringendo contro |
Mitchell, Margaret -
|
- Vieni e cammina. La mamma non ti può portare. | Il | bimbo corse a lei come una bestiola spaventata e afferrando |
Mitchell, Margaret -
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di attaccarsi alle sue gambe. Ella cominciò a camminare, ma | il | passo le era impedito da quelle manine che la trattenevano. |
Mitchell, Margaret -
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gli gridò: - Lasciami, Wade! Lasciami e cammina. - Ma | il | bimbo si stringeva sempre di piú. Nell'ampio vestibolo i |
Mitchell, Margaret -
|
i tappeti che Elena aveva tinto e intessuto. E poi vi era | il | vecchio ritratto della nonna Robillard col seno seminudo e |
Mitchell, Margaret -
|
nei boschi o nella palude: i comignoli avvolti di fumo e | il | tetto crollante tra le fiamme. - Non posso lasciarti - |
Mitchell, Margaret -
|
lasciarti - disse fra sé battendo i denti. - Non posso. | Il | babbo non ti lascerebbe. Ha detto che piuttosto dovrebbero |
Mitchell, Margaret -
|
io non posso lasciarti. Con questa decisione le parve che | il | suo terrore diminuisse; rimase soltanto nel suo seno un |
Mitchell, Margaret -
|
- Lasciami, Wade, gioia! Corri giú per le scale, attraversa | il | cortile e vai alla palude. Vi troverai Mammy e zia Melly. |
Mitchell, Margaret -
|
presto, tesoro, e non aver paura. Udendola mutar tono, | il | bimbo la guardò e Rossella fu sbigottita dall'espressione |
Mitchell, Margaret -
|
yankees. Non debbono sapere che abbiamo paura. E poiché | il | bimbo continuava a stringerle la sottana, gli disse: - Sii |
Mitchell, Margaret -
|
in Mondragone, mi prometteva d'uscire meco ogni volta. | Il | vescovo vi acconsentì pienamente. Per ultimo servizio, il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Il vescovo vi acconsentì pienamente. Per ultimo servizio, | il | cardinale proibì alle mie sorelle di accompagnarmi, e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
sorella a' Granili, e quando passerà, unitevi a lei." | Il | 4 novembre del 1854, dopo tre anni e quattro mesi di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
vescovo per accompagnarmi: atte a quest'ufficio (secondo | il | parere di Riario) non essendo state giudicate nè le mie |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
A Resina incontrammo per caso Sua Eminenza. | Il | cocchiere si levò il cappello, egli alzò la mano per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
incontrammo per caso Sua Eminenza. Il cocchiere si levò | il | cappello, egli alzò la mano per benedire; senonchè, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
fu un rullo di tamburo e molte voci fecero: «sst!» mentre | il | dottor Meade saliva sulla piattaforma e allargava le |
Mitchell, Margaret -
|
- Le signore hanno dato tutto ciò che potevano; non solo | il | loro tempo ma anche il lavoro delle loro mani, e i graziosi |
Mitchell, Margaret -
|
tutto ciò che potevano; non solo il loro tempo ma anche | il | lavoro delle loro mani, e i graziosi oggetti che si trovano |
Mitchell, Margaret -
|
e inorridita per questa mancanza di rispetto verso | il | piú amato cittadino di Atlanta, essa lo guardò con |
Mitchell, Margaret -
|
cittadino di Atlanta, essa lo guardò con riprovazione. Ma | il | dottore aveva veramente l'aspetto di una capra, con la |
Mitchell, Margaret -
|
noi l'intrepido capitano che con tanto successo attraversa | il | blocco da un anno e che lo attraverserà per portarci le |
Mitchell, Margaret -
|
lo attraverserà per portarci le medicine che ci occorrono. | Il | capitano Rhett Butler! Benché preso alla sprovvista, questi |
Mitchell, Margaret -
|
bisogno di altro denaro ed io ve lo chiedo - continuò | il | dottore. - Chiedo un sacrificio, che però è molto piccolo a |
Mitchell, Margaret -
|
seno delle nostre patriottiche dame! Ma quanto è piú bello | il | sacrificio di tutto l'oro e di tutte le gemme d'oriente! |
Mitchell, Margaret -
|
le gemme d'oriente! L'oro sarà fuso e le pietre vendute; e | il | denaro, adoperato per comprare medicinali e altri generi di |
Mitchell, Margaret -
|
valorosi feriti passeranno fra voi coi cestini e... - ma | il | resto del discorso si perse nello scroscio di applausi e di |
Mitchell, Margaret -
|
del discorso si perse nello scroscio di applausi e di voci. | Il | primo pensiero di Rossella fu di profonda gratitudine |
Mitchell, Margaret -
|
pensiero di Rossella fu di profonda gratitudine perché | il | lutto le impediva di portare i preziosi pendenti e la |
Mitchell, Margaret -
|
d'oro e smalto nero e la spilla di granate. Vide | il | piccolo zuavo con un cestello sotto il braccio sano, che |
Mitchell, Margaret -
|
di granate. Vide il piccolo zuavo con un cestello sotto | il | braccio sano, che faceva il giro della folla, dalla parte |
Mitchell, Margaret -
|
zuavo con un cestello sotto il braccio sano, che faceva | il | giro della folla, dalla parte della sala dove lei si |
Mitchell, Margaret -
|
togliendo i suoi bei braccialetti gemelli da sopra e sotto | il | gomito. Fanny Elsing, gridando: - Mamma, posso? - si stava |
Mitchell, Margaret -
|
cadeva nel cestino le grida e gli applausi raddoppiavano. | Il | piccolo uomo sorridente giungeva adesso accanto al loro |
Mitchell, Margaret -
|
gli altri oggetti. Quando giunse dinanzi a Rossella e posò | il | cestino sul banco, ella crollò la testa mostrandogli le |
Mitchell, Margaret -
|
dito la larga vera d'oro. Per un attimo cercò di ricordare | il | volto di Carlo, com'era quando glie l'aveva infilata al |
Mitchell, Margaret -
|
offuscata; offuscata dal subitaneo senso d'irritazione che | il | ricordo di lui le dava sempre. Carlo... era lui la ragione |
Mitchell, Margaret -
|
delle offerte. - Oh, cara! - sussurrò Melly afferrandole | il | braccio, con gli occhi splendenti di amore e di orgoglio. - |
Mitchell, Margaret -
|
quell'anello che Rossella sapeva non aver mai lasciato | il | suo dito da quando Ashley glie lo aveva posto. Meglio di |
Mitchell, Margaret -
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fanciulle rimasero a guardare lo zuavo che muoveva verso | il | gruppo di signore anziane, Rossella con aria di sfida, |
Mitchell, Margaret -
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per l'uomo che era accanto a loro. - Se non avessi avuto tu | il | coraggio di farlo, io non ne sarei stata capace - disse |
Mitchell, Margaret -
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e stringendola dolcemente. Per un attimo Rossella ebbe | il | desiderio di respingerla e di gridare: «In nome di Dio!» |
Mitchell, Margaret -
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gesto - mormorò dolcemente Butler. - Sono i sacrifici come | il | vostro che rinsaldano il cuore dei nostri valorosi ragazzi |
Mitchell, Margaret -
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Butler. - Sono i sacrifici come il vostro che rinsaldano | il | cuore dei nostri valorosi ragazzi in grigio. Parole ardenti |
Mitchell, Margaret -
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ironia. - Un complimento come questo, da una celebrità come | il | capitano Butler è davvero prezioso. Egli gettò indietro il |
Mitchell, Margaret -
|
il capitano Butler è davvero prezioso. Egli gettò indietro | il | capo e rise francamente; abbaiò - pensò Rossella con |
Mitchell, Margaret -
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francamente; abbaiò - pensò Rossella con asprezza, mentre | il | rosso le tornava sul volto. - Perché non dite quello che |
Mitchell, Margaret -
|
- Si agitava come una gallina. - Precisamente. Vi manca | il | coraggio di dire quello che sentite. Quando vi conobbi, |
Mitchell, Margaret -
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le vostre luride e piccole navi riescono a passare sotto | il | naso agli yankees, voi credete di avere il diritto di |
Mitchell, Margaret -
|
a passare sotto il naso agli yankees, voi credete di avere | il | diritto di venire qui a beffarvi di uomini coraggiosi e di |
Mitchell, Margaret -
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voi... - Ma come potete... - ricominciò Rossella perdendo | il | controllo; quindi si trattenne subito, irritatissima contro |
Mitchell, Margaret -
|
voi mi vedeste e osservavo le altre giovani. Sembrava che | il | volto di tutte fosse fuso in uno stesso modello. Il vostro |
Mitchell, Margaret -
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che il volto di tutte fosse fuso in uno stesso modello. | Il | vostro no. Voi avete un viso sul quale si legge facilmente. |
Mitchell, Margaret -
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- Non ho altro da dirvi, capitano Butler - ella rispose | il | piú cerimoniosamente possibile, cercando di raccogliere |
Mitchell, Margaret -
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dignità. - Pavoneggiatevi quanto vi pare perché siete | il | «grande sforzatore del blocco» ma astenetevi dall'insultare |
Mitchell, Margaret -
|
del blocco» ma astenetevi dall'insultare le donne. - | Il | «grande sforzatore del blocco»! È uno scherzo. Vi prego di |
Mitchell, Margaret -
|
patriota facesse un errato apprezzamento su quello che è | il | mio contributo alla Causa della Confederazione. - Non tengo |
Mitchell, Margaret -
|
- Non tengo affatto ad ascoltare le vostre vanterie. - | Il | blocco per me è un affare che mi fa guadagnare dei |
Mitchell, Margaret -
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proprio come gli yankees. - Infatti - sogghignò | il | capitano. - E gli yankees mi aiutano a far quattrini. |
Mitchell, Margaret -
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- E gli yankees mi aiutano a far quattrini. Figuratevi che | il | mese scorso ho ancorato la mia nave proprio nel porto di |
Mitchell, Margaret -
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che guadagnano onestamente qualche quattrinello vendendo | il | loro Paese? Fra cento anni nessuno se ne ricorderà piú. E |
Mitchell, Margaret -
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loro Paese? Fra cento anni nessuno se ne ricorderà piú. E | il | risultato sarà lo stesso. Essi sanno che la Confederazione |
Mitchell, Margaret -
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sopra? - Battuti... noi? - Senza dubbio. - Volete farmi | il | favore di lasciarmi... o dovrò chiamare la mia carrozza e |
Mitchell, Margaret -
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colui, oscurare la gloria di quelli che attraversavano | il | blocco e come osava dire che la Confederazione sarebbe |
Mitchell, Margaret -
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cosí devoti; un piccolo brivido freddo le passò attraverso | il | cuore. Battuti? Ah no; non costoro! Certamente no! Il solo |
Mitchell, Margaret -
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il cuore. Battuti? Ah no; non costoro! Certamente no! | Il | solo pensarlo era impossibile e sleale. - Che cosa stavate |
Mitchell, Margaret -
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- esclamò Melania scandalizzata. - Ssst! - fece Rossella. - | Il | dottor Meade sta per fare un altro discorso. Il |
Mitchell, Margaret -
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Rossella. - Il dottor Meade sta per fare un altro discorso. | Il | chiacchiericcio si interruppe nuovamente e la voce del |
Mitchell, Margaret -
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cercando di immaginare che cosa avrebbe potuto proporre | il | dottore, un uomo cosí serio. - Stanno per cominciare le |
Mitchell, Margaret -
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un uomo cosí serio. - Stanno per cominciare le danze; e | il | primo numero, senza dubbio sarà una danza scozzese, un reel |
Mitchell, Margaret -
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gentile rivalità per condurre bene i reels, e perciò... - | Il | dottore inarcò le sopraciglia e lanciò uno sguardo |
Mitchell, Margaret -
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vostra scelta, dovete concorrere in un'asta di cui io sarò | il | banditore. Le dame saranno aggiudicate ai migliori |
Mitchell, Margaret -
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Le dame saranno aggiudicate ai migliori offerenti e | il | ricavato andrà all'ospedale. I ventagli si fermarono |
Mitchell, Margaret -
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asta di schiavi? - sussurrò Melania, guardando incerta | il | bellicoso dottore che fino ad ora le era sempre apparso |
Mitchell, Margaret -
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Rossella non disse nulla, ma i suoi occhi brillarono e | il | suo cuore fu contratto da una pena leggera. Se almeno non |
Mitchell, Margaret -
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dietro la spalla di Fanny e le due fanciulle celarono | il | volto ognuna nel collo dell'altra ridacchiando mentre altre |
Mitchell, Margaret -
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voci cominciavano a gridare altri nomi ed altre cifre. | Il | dottor Meade aveva ricominciato a sorridere, ignorando |
Mitchell, Margaret -
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non avrebbe mai partecipato ad una simile gara; ma poiché | il | nome di sua figlia veniva gridato sempre piú spesso e la |
Mitchell, Margaret -
|
Tutti si divertirebbero, meno lei. Vide Rhett Butler dietro | il | dottore, e prima che potesse mutare l'espressione del suo |
Mitchell, Margaret -
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angolo della bocca sollevando un sopracciglio. Ella sollevò | il | mento e si volse altrove. In quel momento udí il proprio |
Mitchell, Margaret -
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sollevò il mento e si volse altrove. In quel momento udí | il | proprio nome... pronunciato da un'inconfondibile voce |
Mitchell, Margaret -
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da un'inconfondibile voce charlestoniana che superò | il | frastuono. - Mrs. Carlo Hamilton... centocinquanta |
Mitchell, Margaret -
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improvviso zittio attraversò la folla all'udire la somma e | il | nome. Rossella fu cosí sbalordita che non riuscí neanche a |
Mitchell, Margaret -
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di meraviglia. Tutti si volsero a guardarla. Ella vide | il | dottore curvarsi sulla piattaforma e mormorare qualche cosa |
Mitchell, Margaret -
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- Forse un'altra delle nostre bellezze? - suggerí | il | dottore. - No - rispose Rhett ostinato, guardando la folla. |
Mitchell, Margaret -
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- Mrs. Hamilton. - Vi dico che è impossibile - insistette | il | dottore. - Mrs. Hamilton non vorrà... La voce di Rossella |
Mitchell, Margaret -
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di non potersi reggere; l'eccitazione di esser nuovamente | il | centro dell'attenzione, di esser la piú desiderata e - |
Mitchell, Margaret -
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e uscí dal banco battendo i tacchi come nacchere e tenendo | il | suo ventaglio nero completamente spiegato. Per un attimo |
Mitchell, Margaret -
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ventaglio nero completamente spiegato. Per un attimo scorse | il | volto incredulo di Melania, l'espressione delle vecchie |
Mitchell, Margaret -
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non gliene importava... Stava per ballare... Per condurre | il | reel. Gli rivolse un piccolo cenno e un sorriso |
Mitchell, Margaret -
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e urlò: - Scegliete le vostre dame! E l'orchestra intonò | il | reel più bello di tutti: «Dixie». |
Mitchell, Margaret -
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A un capo stava l'opulenta signora Alford, dirigendo | il | servizio del pranzo con maestosa correttezza; al capo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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del pranzo con maestosa correttezza; al capo opposto, | il | tarchiato Borise, capitano di lungo corso, da' forti |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
giro, erano i forestieri della pensione, poco numerosi per | il | momento. Lo sguardo del conte si fermò subito sur un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fitto fitto e piano. — Presento a questi onorevoli signori | il | tenente Antonio di San Teodoro — disse la padrona di casa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di San Teodoro — disse la padrona di casa accennando | il | nuovo ospite con un gesto largo e dignitoso. Il tenente |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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accennando il nuovo ospite con un gesto largo e dignitoso. | Il | tenente s'alzò e s'inchinò con perfetta eleganza; parecchi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Gingerly e la contessa Bobriskoff un posto vuoto, a cui | il | povero uomo dovette rassegnarsi, pur prevedendo tutte le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a Londra o a Parigi, dove roba così non si sogna! — esclamò | il | capitano Borise, asciugandosi la folta barba col |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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i pregi e i difetti delle cucine de' vari paesi. A mezzo | il | pranzo la signora Alford si volse con premura al conte: — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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già consacrava un'occhiata eloquente ad Emma, quando | il | capitano lasciò cader su la tavola un pugno che fece |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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é màmmete! — gridò tossendo nel tovagliolo, perchè | il | vino gli era andato a traverso in uno scoppio di riso. — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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propagò ne' commensali. Rosso fino al cranio nudo e lucido, | il | conte Sampieri assunse un tono di rabbia e insieme di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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vede... queste libertà.... Signor capitano.... | Il | Borise ch'era un uomo di buon cuore e non aveva altra menda |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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una volgarità troppo schietta, s'accorse d'aver offeso | il | gentiluomo, e subito si scusò; ma a modo suo e certo con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ditto pe' pazzia' — (il conte s'inchinò ringraziando, e | il | marinaro ricominciò). — Ho avuto torto, lo confesso, di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la tavola) — e che per eta potrebbe essermi padre. Qui | il | conte non assentì e non ringraziò per nulla, ma lanciò al |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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de' vari discorsi degli altri, la signorina Alford e | il | bruno bersagliere continuavano la loro conversazione |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Sampieri avrebbe, a occhio e croce, mangiata la foglia. | Il | dono anonimo del romanzo desiderato attribuivasi da Emma |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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attribuivasi da Emma Alford al tenentino dei bersaglieri, | il | quale pareva essere con la ragazza in rapporti di cuore |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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anima fra quelle belle labbra rosse che negavano. Ma | il | dabben uomo era innamorato; e l'amore, si sa, più si va |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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benda su gli occhi. — Questo non prova nulla — si ripeteva | il | pertinace buon uomo, lieto di trovar buoni argomenti alla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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poi, ragione di più perchè si commuova quando saprà chi fu | il | vero donatore del libro, e si disgusti di quel vanesio, di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e viene a Napoli a ogni morte di papa? — (E guardava | il | giovane San Teodoro con un risolino di sprezzo) — Cattivo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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San Teodoro con un risolino di sprezzo) — Cattivo sistema | il | farsi bello col sol d'agosto, caro il mio minchione! — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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— Cattivo sistema il farsi bello col sol d'agosto, caro | il | mio minchione! — concluse finalmente con una scrollata di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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E così pensando badava a sbirciare di sotto le lenti d'oro | il | suo rivale e a sorbirsi un dopo l'altro parecchi bicchieri |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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bonariamente la signora Alford, la quale seguiva a Napoli | il | patrio sistema educativo per le giovanette, tale e quale |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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trovata a Nuova- York. La fanciulla guardò con un sorriso | il | conte Sampieri che si sbracciava a ringraziar lei e la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e la madre di tanto onore e di tanto piacere; poi guardò | il | tenente. - Perdono, signora — disse questi alla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ti porti a Salerno e anche più in là! — imprecò tra' denti | il | povero deluso, mentre la ragazza si consigliava con la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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corse via. — Ora ritengo che dopo quanto t'è accaduto sotto | il | naso, tu sarai bell'e guarito! — diceva l'avvocato Bencini |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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verso Posillipo. Ma su le labbra del conte s'affacciava | il | solito risolino di superiorità. L'altro continuava: — È |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un bel giovanotto, bisogna convenirne; sì che, credi a me, | il | meglio che tu possa fare gli è di non pensarci più, proprio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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se codesta gente non l'avessimo mai veduta. - Io? — rispose | il | conte, fermandosi a guardare il compagno negli occhi. — Io |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mai veduta. - Io? — rispose il conte, fermandosi a guardare | il | compagno negli occhi. — Io non pensar più a lei? Io |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dimmi un po'? - In onore del buon senso, perdio! — proclamò | il | Bencini. - No, carissimo, no; meno che mai ci rinunzio. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mio caro, non son mica delle schiave! — sentenziò Sampieri, | il | quale nella pensione Alford si era sciolto da parecchi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dalla fanciulla quel che sarà la donna. L'altro scrollava | il | capo con ciera incredula; il conte ripigliava: - E vedi, se |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la donna. L'altro scrollava il capo con ciera incredula; | il | conte ripigliava: - E vedi, se stasera quell'imbecille non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a quella d'altre ragazze, lei, credi.... - Sampieri, fammi | il | piacere di smettere, perchè mi fai uscire da' gangheri, con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da grullo! — disse l'avvocato, visibilmente stizzito. Ma | il | vecchio ostinato non cedeva. — Va bene, va bene, acqua in |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
| IL | bagliore del sole del mattino che brillava fra gli alberi |
Mitchell, Margaret -
|
scomoda in cui aveva dormito, non si ricordò dov'era. | Il | sole l'accecava, le assi del carretto le facevano male, e |
Mitchell, Margaret -
|
i piedi nudi di Melania quasi sul proprio viso e, sotto | il | sedile del carretto, Prissy rannicchiata come un gatto |
Mitchell, Margaret -
|
e si guardò attorno. Grazie a Dio, nessun yankees in vista! | Il | loro nascondiglio non era stato scoperto durante la notte. |
Mitchell, Margaret -
|
non era stato scoperto durante la notte. Ricordò tutto; | il | viaggio tormentoso come un incubo, dopo che l'eco dei passi |
Mitchell, Margaret -
|
buche sulle quali si trabalzava, i solchi profondi in cui | il | carretto scivolava, la forza quintuplicata dal terrore con |
Mitchell, Margaret -
|
solchi. Ricordò con un brivido quante volte aveva spinto | il | cavallo nolente attraverso campi e boschi, quando sentiva |
Mitchell, Margaret -
|
nera su cui gli uomini sembravano fantasmi senza voce; solo | il | calpestio nella polvere soffice, e il debole ticchettio |
Mitchell, Margaret -
|
senza voce; solo il calpestio nella polvere soffice, e | il | debole ticchettio delle briglie! E il momento terribile in |
Mitchell, Margaret -
|
polvere soffice, e il debole ticchettio delle briglie! E | il | momento terribile in cui il cavallo aveva rifiutato di |
Mitchell, Margaret -
|
ticchettio delle briglie! E il momento terribile in cui | il | cavallo aveva rifiutato di entrare nel bosco, e soldati di |
Mitchell, Margaret -
|
cosí bene. Quando finalmente era riuscita a trovarla, | il | cavallo era caduto a terra e aveva rifiutato di muoversi, |
Mitchell, Margaret -
|
e si era addormentata di colpo. Ora era mattina; e | il | mondo era calmo e sereno, verde e oro sotto i raggi del |
Mitchell, Margaret -
|
Aveva fame e sete; era indolenzita e piena di sudore per | il | fatto che lei, Rossella O'Hara, che non poteva dormire se |
Mitchell, Margaret -
|
cadevano in disordine. Ma con un respiro di sollievo vide | il | lievissimo sollevarsi e abbassarsi del seno: Melania |
Mitchell, Margaret -
|
da cedri. «Ma è la piantagione di Mallory» pensò; e | il | suo cuore balzò di gioia all'idea di trovare amici e aiuto. |
Mitchell, Margaret -
|
avessero camminato freneticamente avanti e indietro finché | il | suolo non era stato completamente sconvolto. Guardò verso |
Mitchell, Margaret -
|
due grossi mucchi di mattoni fumiganti. Si sentí stringere | il | cuore. Troverebbe cosí anche Tara, rasa al suolo, |
Mitchell, Margaret -
|
Altrimenti sarò ripresa dal terrore. - Ma suo malgrado | il | cuore ricominciò a batterle precipitosamente e ogni battito |
Mitchell, Margaret -
|
morto. Ne comprendeva perfettamente i sentimenti, ora. Ma | il | cavallo era vivo. Respirava con fatica, ma era vivo. Un po' |
Mitchell, Margaret -
|
e con molti gemiti seguí timorosamente Rossella per | il | viale. Dietro alle rovine le file delle capanne degli |
Mitchell, Margaret -
|
a calce erano mute e deserte sotto gli alberi. Fra | il | quartiere degli schiavi e le fondamenta fumiganti, |
Mitchell, Margaret -
|
degli schiavi e le fondamenta fumiganti, trovarono | il | pozzo; sospeso alla sua tettoia era ancora il secchio. |
Mitchell, Margaret -
|
trovarono il pozzo; sospeso alla sua tettoia era ancora | il | secchio. Svolsero la fune e quando il secchio tornò in alto |
Mitchell, Margaret -
|
tettoia era ancora il secchio. Svolsero la fune e quando | il | secchio tornò in alto pieno di acqua fredda, Rossella lo |
Mitchell, Margaret -
|
altri avevano bisogno di bere. - Sciogli la corda, porta | il | secchio al carretto e dài da bere a miss Melania e a Wade; |
Mitchell, Margaret -
|
secchio al carretto e dài da bere a miss Melania e a Wade; | il | resto dàllo al cavallo. Non credi che miss Melania dovrebbe |
Mitchell, Margaret -
|
al cavallo. Non credi che miss Melania dovrebbe allattare | il | piccolo? Morirà di fame. - Oh, miss Rossella, miss Melania |
Mitchell, Margaret -
|
per la maggior parte marce. Sollevando la gonna, si riempí | il | grembo delle migliori e tornò verso il carretto, sentendo |
Mitchell, Margaret -
|
la gonna, si riempí il grembo delle migliori e tornò verso | il | carretto, sentendo che nelle scarpine le penetravano |
Mitchell, Margaret -
|
delle scarpe piú pesanti, iersera? Perché non aveva preso | il | cappello da sole? Perché non aveva portato qualche cosa da |
Mitchell, Margaret -
|
tutte quelle cose pensasse Rhett. Rhett! Sputò a terra, per | il | disgusto di quel nome. Come lo odiava! Com'era stato |
Mitchell, Margaret -
|
quelle che avanzavano nella parte posteriore del veicolo. | Il | cavallo ora era in piedi, ma pareva che l'acqua non lo |
Mitchell, Margaret -
|
piú miserevole che di notte. Aveva tutte le ossa fuori e | il | dorso era ridotto una sola piaga. Nel mettergli i |
Mitchell, Margaret -
|
Rossella si ritraeva per non toccarlo e quando gli mise | il | morso in bocca vide che era completamente sdentato. Cosí |
Mitchell, Margaret -
|
ma col passo di quella rozza sfiancata ci vorrebbe tutto | il | giorno, perché sarebbe necessario fermarsi ogni tanto per |
Mitchell, Margaret -
|
necessario fermarsi ogni tanto per farla riposare. Tutto | il | giorno! Guardò la strada rossigna e i solchi profondi |
Mitchell, Margaret -
|
vi era. Lunghe ore prima di terminare quel viaggio sotto | il | sole ardente. Guardò Melania che giaceva con gli occhi |
Mitchell, Margaret -
|
sul viso. Almeno le riparerà gli occhi. - E sentendo | il | calore violento sul capo scoperto pensò: «Prima di sera |
Mitchell, Margaret -
|
che si era scatenato sulla Georgia? Percosse con la frusta | il | dorso del cavallo e cercò di fargli affrettare il passo, |
Mitchell, Margaret -
|
la frusta il dorso del cavallo e cercò di fargli affrettare | il | passo, mentre le ruote sconnesse sbalzavano lei e gli altri |
Mitchell, Margaret -
|
| Il | male era, capisci, che quasi tutti i cavalieri, cristiani e |
Il romanzo della bambola -
|
eccotene un altro che mi si parava davanti per impedirmi | il | cammino. Erano, si capisce, botte da orbi. |
Il romanzo della bambola -
|
ero tornato in patria per le mie vacanze d'estate lasciando | il | mio ambasciatore col più cordiale arrivederci. Non ci siamo |
D'Ambra, Lucio -
|
poichè l'essere a disposizione del Ministero significa che | il | Ministero non può in alcun modo disporre di voi, nessuno |
D'Ambra, Lucio -
|
interrotta senza strapparci nè i postiches nè i capelli, | il | Ministro degli Esteri non ebbe mai più l'idea di strapparmi |
D'Ambra, Lucio -
|
ai miei dolci ozii di Pulquerrima. E lì a Pulquerrima | il | giovane principe mi ritrovò, tre anni dopo il nostro |
D'Ambra, Lucio -
|
a Pulquerrima il giovane principe mi ritrovò, tre anni dopo | il | nostro incontro di Londra. Terminati gli studii, il giovane |
D'Ambra, Lucio -
|
dopo il nostro incontro di Londra. Terminati gli studii, | il | giovane principe si vide assegnare, con lauto appannaggio, |
D'Ambra, Lucio -
|
la piacevolissima e gioconda residenza di Pulquerrima. | Il | giorno che lessi nei giornali che Sua Altezza Reale il |
D'Ambra, Lucio -
|
Il giorno che lessi nei giornali che Sua Altezza Reale | il | principe ereditario di Fantasia sarebbe giunto alle otto |
D'Ambra, Lucio -
|
alla stazione alle otto meno cinque minuti. Vidi scendere | il | giovane principe, in borghese, elegantissimo, rasa come un |
D'Ambra, Lucio -
|
passavano ai facchini le più gelose valigie di Sua Altezza, | il | principe era preso in un fitto gruppo di autorità che |
D'Ambra, Lucio -
|
al capitano dei pompieri e che tutte recitavano a dovere | il | complimento e il benvenuto prudentemente elaborati a casa e |
D'Ambra, Lucio -
|
pompieri e che tutte recitavano a dovere il complimento e | il | benvenuto prudentemente elaborati a casa e mandati |
D'Ambra, Lucio -
|
che non si stancava di manifestare una gioia esuberante per | il | fatto d'avermi inopinatamente ritrovato a Pulquerrima. Le |
D'Ambra, Lucio -
|
Furono sbalordite ancor piu quando, all'uscita, videro che | il | principe volle ad ogni costo farmi salire nella sua |
D'Ambra, Lucio -
|
costo farmi salire nella sua vettura, costringendo così | il | suo aiutante di campo a prender posto nella vettura |
D'Ambra, Lucio -
|
aiutante di campo a prender posto nella vettura seguente. | Il | giovane principe ebbe dalla popolazione di Pulquerrima |
D'Ambra, Lucio -
|
dall'immensa folla che si assiepava lungo le strade che | il | nostro corteo doveva percorrere per giungere al palazzo |
D'Ambra, Lucio -
|
anche senza ragione, e però per poco porlava in trionfo | il | giovane principe, entusiasmata anche dal fatto che il |
D'Ambra, Lucio -
|
il giovane principe, entusiasmata anche dal fatto che | il | Sovrano, dovendo mandare il suo regale figliuolo a far le |
D'Ambra, Lucio -
|
anche dal fatto che il Sovrano, dovendo mandare | il | suo regale figliuolo a far le sue prime armi galanti, aveva |
D'Ambra, Lucio -
|
le donne più belle, più ardenti e più facili all'amore. | Il | principe,che s'interessava poco di architettura, più che la |
D'Ambra, Lucio -
|
che Pulquerrima doveva essere una città divertentissima. | Il | prefetto del dipartimento s'affrettò, infatti, a ricordare |
D'Ambra, Lucio -
|
una, tutte le statue vive che acclamavano insieme, in lui, | il | nobile principe ed il bel giovanotto. Poichè ad Oxford solo |
D'Ambra, Lucio -
|
vive che acclamavano insieme, in lui, il nobile principe ed | il | bel giovanotto. Poichè ad Oxford solo le donne di Londra |
D'Ambra, Lucio -
|
di Londra l'avevano interessato, non c'era ragione che | il | principe cambiasse di gusti e di studii rientrando nel |
D'Ambra, Lucio -
|
rimanere, così come ero, in giacchetta, a dividere con lui | il | modesto menu d'un brodo concentrato, d'un paio d'ali di |
D'Ambra, Lucio -
|
di pollo e d'una bottiglia di Porto. Dopo pranzo prendemmo | il | caffè su una loggia coperta che guardava il mare. E il |
D'Ambra, Lucio -
|
prendemmo il caffè su una loggia coperta che guardava | il | mare. E il principe approfittò di quell'ora di pace per |
D'Ambra, Lucio -
|
il caffè su una loggia coperta che guardava il mare. E | il | principe approfittò di quell'ora di pace per mettermi al |
D'Ambra, Lucio -
|
quali, a Londra, non era più abituato, Rassicurai subito | il | principe. La sua situazione galante migliorava di molto |
D'Ambra, Lucio -
|
a far piacevole al giovane priricipe, divenuto poi re, | il | suo non breve soggiorno. — Vostra Altezza, — gli dissi — mi |
D'Ambra, Lucio -
|
costo preparassero le carte in modo che giuocando con loro | il | sovrano avesse sempre il maggior numero di punti e partita |
D'Ambra, Lucio -
|
in modo che giuocando con loro il sovrano avesse sempre | il | maggior numero di punti e partita vinta in mano. Parimenti |
D'Ambra, Lucio -
|
quelle pedine possano in alcun modo contrastarne | il | giuoco capriccioso. Nel giuoco degli scacchi, quando si |
D'Ambra, Lucio -
|
poco. E quando Vostra Altezza degnerà di manifestare | il | desiderio di mangiare una pedina, gli alfieri che |
D'Ambra, Lucio -
|
e indietro come le piacerà. Lo scacchiere è delizioso. | Il | giuoco è facile. La vittoria è indubbia. E, sin dal giorno |
D'Ambra, Lucio -
|
giorno dopo, senza lasciar passare neppure ventiquattr'ore, | il | principe infatti si mise maledettamente a giuocare. Non |
D'Ambra, Lucio -
|
alla mattina. Ogni giorno, nelle prime ore della mattinata, | il | principe ed io avevamo preso l'abitudine di fare tre o |
D'Ambra, Lucio -
|
villa di Pulquerrima, ove, nelle ore mattutine, conviene | il | fior fiore della società pulquerrimese. Ma durante quelle |
D'Ambra, Lucio -
|
a questo risultato, un eccellente sistema mnemonico: | il | nome di ogni signora era seguito da un numero ch'era quello |
D'Ambra, Lucio -
|
cinquanta di seguito, senza riprendere fiato e senza | il | più piccolo errore. Ripetevamo l'esercizio la sera e la |
D'Ambra, Lucio -
|
sùbito chi fosse. Se io la nominavo, immediatamente | il | principe, senza un attimo di perplessità, aggiungeva lo |
D'Ambra, Lucio -
|
e ufficiosi. Talchè in capo ad una diecina di giorni | il | principe teneva circolo di belle signore, con una |
D'Ambra, Lucio -
|
di tutta Pulquerrima. Mentre ritornavamo a casa a cavallo | il | principe mi raccontò il piccolo incidente: quando aveva |
D'Ambra, Lucio -
|
Mentre ritornavamo a casa a cavallo il principe mi raccontò | il | piccolo incidente: quando aveva potuto finalmente |
D'Ambra, Lucio -
|
raggiungere sua moglie in un viale appartato dove | il | principe l'aveva dolcemente trascinata, l'alfiere aveva |
D'Ambra, Lucio -
|
per guardarmi di traverso in quel modo?» mi disse | il | principe, meravigliato. Fermò la sua attenzione e si |
D'Ambra, Lucio -
|
e, dopo un silenzio, lo sentii aggiungere, ripetendo | il | cognome della pedina facile e dell'alfiere difficile: |
D'Ambra, Lucio -
|
Luciano, Leone, Lorendo e Leopodo. è quella che batte | il | record del sei, ora mi ricordo benissimo. Ma che ha dunque |
D'Ambra, Lucio -
|
benissimo. Ma che ha dunque da brontolare, lui? Ho forse | il | solo torto di chiamarmi Rolando per il marito di quella |
D'Ambra, Lucio -
|
lui? Ho forse il solo torto di chiamarmi Rolando per | il | marito di quella collezionista d'Elle? |
D'Ambra, Lucio -
|
aver mandato a Melania | il | vassoio della colazione, Rossella disse a Prissy di recarsi |
Mitchell, Margaret -
|
non aveva appetito. L'apprensione nervosa per Melania e | il | terrore del cannone le toglievano l'appetito. Il suo cuore |
Mitchell, Margaret -
|
Melania e il terrore del cannone le toglievano l'appetito. | Il | suo cuore si comportava in modo strano: per qualche minuto |
Mitchell, Margaret -
|
poi a tonfi sordi e rapidi che le facevano quasi dolere | il | petto. Stentava a inghiottire la pesante farinata di |
Mitchell, Margaret -
|
cosí ripugnante. Senza zucchero né crema, era amara come | il | fiele; la graminacea che doveva addolcirla ne migliorava |
Mitchell, Margaret -
|
graminacea che doveva addolcirla ne migliorava assai poco | il | sapore. Respinse la tazza dopo il primo sorso. Se non vi |
Mitchell, Margaret -
|
ne migliorava assai poco il sapore. Respinse la tazza dopo | il | primo sorso. Se non vi fosse stata altra ragione per odiare |
Mitchell, Margaret -
|
Wade era un po' piú tranquillo e non protestava, secondo | il | suo solito, contro quella specie di pastone ripugnante. |
Mitchell, Margaret -
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di lei, con uno sbalordimento che sembrava riflettere tutto | il | malcelato sgomento di Rossella. Quando ebbero finito, ella |
Mitchell, Margaret -
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a giocare nel cortile posteriore e lo guardò attraverso | il | prato con vero sollievo. Si alzò e rimase irresoluta ai |
Mitchell, Margaret -
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senza che se ne sapesse nulla! E com'era strano anche | il | silenzio di quella estrema propaggine della città, in |
Mitchell, Margaret -
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fragore del cannoneggiamento! Come si sentiva sola! Tranne | il | signor Meade e i Merriwether, tutti avevano abbandonato |
Mitchell, Margaret -
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abbandonato quella zona! Rimpianse di non avere zio Pietro, | il | quale avrebbe potuto andare al Quartier Generale per sapere |
Mitchell, Margaret -
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dove si tratteneva Prissy? Si alzò e andò a mettersi sotto | il | porticato per vederle arrivare. Dopo un pezzo vide spuntare |
Mitchell, Margaret -
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tempo e cercava di fare ondeggiare le sue sottane, torcendo | il | collo per vederne l'effetto. - Come te la prendi comoda! - |
Mitchell, Margaret -
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la prendi comoda! - esclamò Rossella quando la negra aperse | il | cancello. - Che ha detto la signora Meade? Quando viene? - |
Mitchell, Margaret -
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bene tutto pregandola di venire qui. E stammi a sentire. | Il | bimbo di miss Melly sta per arrivare: ci può essere bisogno |
Mitchell, Margaret -
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- Sí, badrona. - Svelta, ti dico! Prissy accelerò | il | passo in modo quasi insensibile e Rossella rientrò in casa. |
Mitchell, Margaret -
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racconterebbe una frottola. Trovò Melania coricata di lato: | il | vassoio della colazione era intatto. - La signora Meade è |
Mitchell, Margaret -
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perché ora ti mando all'ospedale. Ti darò un biglietto per | il | dottor Meade; e se non c'è, lo darai al dottor Jones o a |
Mitchell, Margaret -
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vai al deposito e domanda ai macchinisti che hanno condotto | il | treno. Domanda se stanno combattendo a Jonesboro o nelle |
Mitchell, Margaret -
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Dio Signore, miss Rossella! - e un subitaneo terrore invase | il | volto nero di Prissy. - Yankees non essere a Tara, vero? - |
Mitchell, Margaret -
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improvvisamente a singhiozzare ad alta voce, aumentando | il | senso di ansia di Rossella. - Smettila! Miss Melania ti |
Mitchell, Margaret -
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- Smettila! Miss Melania ti sente. Vai presto a cambiarti | il | grembiale. Frettolosamente, Prissy corse nella parte |
Mitchell, Margaret -
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caddero sott'occhio le parole di Geraldo «... la mamma... | il | tifo... a nessun patto... venire a casa...» Singhiozzò |
Mitchell, Margaret -
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Ma Melania non chiese nulla. Era coricata sul dorso, e | il | suo viso era tranquillo; quella vista calmò per il momento |
Mitchell, Margaret -
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dorso, e il suo viso era tranquillo; quella vista calmò per | il | momento Rossella. Sedette e cercò di parlare di cose |
Mitchell, Margaret -
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Sedette e cercò di parlare di cose indifferenti; ma | il | pensiero di Tara e di una possibile disfatta per opera |
Mitchell, Margaret -
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in Atlanta, che bruciavano tutto, uccidevano tutti. E | il | tuonare lontano intanto persisteva, penetrando nelle sue |
Mitchell, Margaret -
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di polvere. Anche Melania taceva; ad intervalli, però, | il | suo viso si contorceva pel dolore. Dopo ogni trafittura |
Mitchell, Margaret -
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ma fu incapace di rimaner tranquilla. Che farebbe se né | il | dottore né Prissy tornavano in tempo? Andò alla finestra, |
Mitchell, Margaret -
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a sedere. Passò un'ora. E poi ne passò un'altra. Giunse | il | mezzogiorno; il sole era alto e scottante e non un soffio |
Mitchell, Margaret -
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un'ora. E poi ne passò un'altra. Giunse il mezzogiorno; | il | sole era alto e scottante e non un soffio agitava le foglie |
Mitchell, Margaret -
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da notte le si incollava al corpo. Rossella le asciugò | il | viso senza parlare; ma si sentiva invadere dal timore. Dio |
Mitchell, Margaret -
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parlare; ma si sentiva invadere dal timore. Dio mio, se | il | bimbo si presentasse prima dell'arrivo del dottore! Che |
Mitchell, Margaret -
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Ma dov'era Prissy? Perché non tornava? Perché non veniva | il | dottore? Andò di nuovo alla finestra e in quel momento le |
Mitchell, Margaret -
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Andò di nuovo alla finestra e in quel momento le sembrò che | il | rombo del cannone fosse cessato. Se si allontanava, poteva |
Mitchell, Margaret -
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alla finestra, aperse la bocca per un grido. Ma vedendo | il | panico scritto su quel volto nero e comprendendo che |
Mitchell, Margaret -
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gridare una cattiva notizia, Rossella posò rapidamente | il | dito sulle labbra e lasciò la finestra. - Vado a prendere |
Mitchell, Margaret -
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pensiero per preoccuparsi dell'urgenza immediata. - Dov'è | il | dottor Meade? Viene? - Non averlo visto, miss Rossella. - |
Mitchell, Margaret -
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tutti dire che si combatte a Jonesboro e... - Hai detto che | il | dottor Meade è al deposito? - Sí, badrona. - Stammi a |
Mitchell, Margaret -
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- Sí, badrona. - Stammi a sentire. Io vado a cercare | il | dottore e tu vai disopra, da miss Melania e farai tutto |
Mitchell, Margaret -
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con la spugna. E dille che io sono andata a chiamare | il | dottore. - Essere arrivato momento, miss Rossella? - Non lo |
Mitchell, Margaret -
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Vai su. Rossella prese sulla tavola dell'anticamera | il | suo largo cappello di paglia e se lo mise sulla testa. Si |
Mitchell, Margaret -
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Piccoli brividi irradiavano dal suo stomaco per tutto | il | corpo, benché si sentisse tutta sudata. Uscí in fretta |
Mitchell, Margaret -
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un vocío confuso. Dopo un poco cominciò ad ansimare, perché | il | busto era allacciato molto stretto, ma non rallentò il |
Mitchell, Margaret -
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il busto era allacciato molto stretto, ma non rallentò | il | passo. Il vocío diventava piú forte. Verso la casa dei |
Mitchell, Margaret -
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era allacciato molto stretto, ma non rallentò il passo. | Il | vocío diventava piú forte. Verso la casa dei Leyden, in |
Mitchell, Margaret -
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in prossimità dei Cinque Punti, vi era un gran movimento; | il | movimento di un formicaio distrutto. Si vedevano negri |
Mitchell, Margaret -
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a cavallo venivano dalle strade laterali e correvano verso | il | quartier generale. Dinanzi alla casa dei Bonnell vide il |
Mitchell, Margaret -
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il quartier generale. Dinanzi alla casa dei Bonnell vide | il | vecchio Amos che teneva le redini del cavallo e che la |
Mitchell, Margaret -
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venendo! Si fermò un attimo per riprender fiato e calmare | il | batticuore, appoggiandosi a un lampione per non svenire; in |
Mitchell, Margaret -
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cenno. - Fermate, per carità! Fermatevi! Egli trattenne | il | cavallo cosí improvvisamente che questi si drizzò sulle |
Mitchell, Margaret -
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che questi si drizzò sulle zampe posteriori. | Il | volto dell'ufficiale era segnato di stanchezza, ma egli si |
Mitchell, Margaret -
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era segnato di stanchezza, ma egli si tolse ugualmente | il | cappello grigio. - Signora? - Ditemi, è vero? Gli yankees |
Mitchell, Margaret -
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sicuro? - Sicuro. Inutili le menzogne pietose, signora. | Il | dispaccio era del generale Hardee e diceva: «Ho perduto la |
Mitchell, Margaret -
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perduto la battaglia e sono in piena ritirata». - Oh Dio! | Il | volto abbronzato dell'uomo non mostrò commozione. Egli |
Mitchell, Margaret -
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non mostrò commozione. Egli raccolse le redini e si rimise | il | cappello. - Un momento, signore, vi prego... Che dobbiamo |
Mitchell, Margaret -
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- E ci lascia in balia degli yankees? - Pare di sí. Spronò | il | cavallo e Rossella rimase in mezzo alla strada coi piedi |
Mitchell, Margaret -
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non poteva fuggire. C'era Melania a letto, che aspettava | il | bambino. Ma perché le donne partorivano? Se non ci fosse |
Mitchell, Margaret -
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portare Melania nei boschi. No, bisognava trovare | il | dottor Meade. Forse potrebbe affrettare il parto. Raccolse |
Mitchell, Margaret -
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trovare il dottor Meade. Forse potrebbe affrettare | il | parto. Raccolse le gonne e riprese la corsa ritmando il |
Mitchell, Margaret -
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il parto. Raccolse le gonne e riprese la corsa ritmando | il | passo sul ritornello: «Arrivano gli yankees! Arrivano gli |
Mitchell, Margaret -
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visti in un anno. A un tratto la folla si aperse per dare | il | passo a una carrozza nella quale era la fragile ed elegante |
Mitchell, Margaret -
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capelli grigi che le ciondolavano sul d'orso, ella frustava | il | cavallo come una furia. Sul sedile posteriore della |
Mitchell, Margaret -
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attorno a lei. Un sacco di piselli secchi si era aperto e | il | contenuto si andava disseminando lungo la strada. Rossella |
Mitchell, Margaret -
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lungo la strada. Rossella gridò per chiamarla, ma | il | vocío della folla coperse la sua voce e la carrozza |
Mitchell, Margaret -
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continuò la sua pazza corsa. Per un istante non comprese | il | significato di quel movimento; ma poi, ricordando che i |
Mitchell, Margaret -
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Punti, e si diresse con la maggior velocità possibile verso | il | deposito. Attraverso il groviglio dei carri e delle |
Mitchell, Margaret -
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la maggior velocità possibile verso il deposito. Attraverso | il | groviglio dei carri e delle ambulanze e una nuvola di |
Mitchell, Margaret -
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sollevavano dei corpi. Meno male; almeno troverebbe subito | il | dottor Meade. Quando svoltò l'angolo dell'Albergo Atlanta e |
Mitchell, Margaret -
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del deposito e delle rotaie, si fermò sbigottita. Sotto | il | sole spietato, a spalla a spalla, teste contro piedi, |
Mitchell, Margaret -
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di distinguere fra le figure di coloro che erano in piedi | il | dottor Meade. Ma si accorse che se non guardava dove |
Mitchell, Margaret -
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acqua! Per pietà, signora, acqua! In nome di Cristo, acqua! | Il | sudore le rigava il volto mentre strappava il suo abito da |
Mitchell, Margaret -
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acqua! In nome di Cristo, acqua! Il sudore le rigava | il | volto mentre strappava il suo abito da quelle mani |
Mitchell, Margaret -
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acqua! Il sudore le rigava il volto mentre strappava | il | suo abito da quelle mani convulse. Se avesse calpestato uno |
Mitchell, Margaret -
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gli occhi spalancati e le mani rattrappite sul petto dove | il | sangue coagulato era appiccicato alle uniformi lacere, |
Mitchell, Margaret -
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un gemito che voleva dire: «Acqua! Acqua!» Se non trovava | il | dottor Meade, comincerebbe a urlare anche lei, come una |
Mitchell, Margaret -
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a urlare anche lei, come una pazza. Guardò verso | il | gruppo degli uomini e gridò con tutta la sua voce: - Dottor |
Mitchell, Margaret -
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uomini e gridò con tutta la sua voce: - Dottor Meade! C'è | il | dottor Meade? Un uomo si staccò dal gruppo e guardò verso |
Mitchell, Margaret -
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Un uomo si staccò dal gruppo e guardò verso di lei. Era | il | dottore. Senza giacca e con le maniche rimboccate sino alle |
Mitchell, Margaret -
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l'estremità della sua barba grigia era insanguinata. Aveva | il | viso di un uomo ubriaco di stanchezza, di ira impotente e |
Mitchell, Margaret -
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testa per evitare quelle pieghe soffocanti. Che voleva dire | il | dottore? - Presto, figliuola! Venite qui. Ella raccolse |
Mitchell, Margaret -
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qui. Ella raccolse nuovamente le gonne e lo raggiunse | il | piú presto che poté attraverso le file di corpi. Gli mise |
Mitchell, Margaret -
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una mano sul braccio e sentí che tremava di stanchezza; ma | il | suo volto non aveva traccia di debolezza. - Dottore! - |
Mitchell, Margaret -
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Dottore! - esclamò. - Dovete venire. Melania sta per avere | il | bambino. Il dottore la guardò come se non capisse. Ella |
Mitchell, Margaret -
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esclamò. - Dovete venire. Melania sta per avere il bambino. | Il | dottore la guardò come se non capisse. Ella ripeté: - |
Mitchell, Margaret -
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la guardò come se non capisse. Ella ripeté: - Melania. | Il | bambino. Dovete venire. Le... Come fare a dire certe cose |
Mitchell, Margaret -
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Vi prego, dottore! - Un bambino! Santo Dio! - tuonò | il | dottore. E a un tratto il suo volto si contrasse di odio e |
Mitchell, Margaret -
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- Un bambino! Santo Dio! - tuonò il dottore. E a un tratto | il | suo volto si contrasse di odio e di rabbia verso un mondo |
Mitchell, Margaret -
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fosse moribondo, egli sarebbe rimasto al suo posto, dando | il | suo aiuto a centinaia di uomini anziché a uno solo. - |
Mitchell, Margaret -
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tremare; i suoi occhi si riempirono di lacrime di spavento. | Il | dottore non poteva venire. Melania morrebbe... e lei aveva |
Mitchell, Margaret -
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Melania morrebbe... e lei aveva desiderato che morisse. | Il | dottore non veniva. - In nome di Dio, dottore! Vi |
Mitchell, Margaret -
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non veniva. - In nome di Dio, dottore! Vi scongiuro! | Il | dottor Meade si morse le labbra; la sua mascella si |
Mitchell, Margaret -
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Meade si morse le labbra; la sua mascella si irrigidí, | il | suo volto ridiventò freddo. - Tenterò, figliuola. Non posso |
Mitchell, Margaret -
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resto, non ci vuol molto a raccogliere un bambino. Tagliate | il | cordone... Si voltò perché un sergente era venuto a |
Mitchell, Margaret -
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guardò Rossella con compassione. Ella si volse altrove: | il | dottore l'aveva dimenticata. Si fece nuovamente strada in |
Mitchell, Margaret -
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in mezzo ai feriti e tornò alla Via dell'Albero di Pesco. | Il | dottore non veniva. Doveva cavarsela da sola. Meno male che |
Mitchell, Margaret -
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da sola. Meno male che Prissy se ne intendeva... Le doleva | il | capo e sentiva che il corpetto dell'abito le si incollava |
Mitchell, Margaret -
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Prissy se ne intendeva... Le doleva il capo e sentiva che | il | corpetto dell'abito le si incollava alla pelle per il |
Mitchell, Margaret -
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che il corpetto dell'abito le si incollava alla pelle per | il | sudore. Le gambe sembrava che non volessero piú portarla, e |
Mitchell, Margaret -
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piú portarla, e la strada le parve interminabile. Ma | il | ritornello «arrivano gli yankees!» ricominciò ad |
Mitchell, Margaret -
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«arrivano gli yankees!» ricominciò ad ossessionarla. | Il | cuore riprese a batterle con furia e le gambe ritrovarono |
Mitchell, Margaret -
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Ritirata! Ritirata! La soldatesca la respinse contro | il | marciapiedi affollato, ed ella sentí un acre odore di |
Mitchell, Margaret -
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una massa di riccioli rossi e vide Bella Wading; udí | il | suo riso stridente e avvinazzato, mentre si aggrappava a un |
Mitchell, Margaret -
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si fermò: ansimava, aveva un tremendo mal di stomaco e | il | busto troppo stretto le segava la vita. Piombò sui gradini |
Mitchell, Margaret -
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la vita. Piombò sui gradini della chiesa e si nascose | il | capo fra le mani, cercando di respirare profondamente. Non |
Mitchell, Margaret -
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a giocare. E non ti muovere. - Wade ha fame... - piagnucolò | il | bimbo ficcandosi in bocca il dito ferito. - Non me |
Mitchell, Margaret -
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- Wade ha fame... - piagnucolò il bimbo ficcandosi in bocca | il | dito ferito. - Non me n'importa. Vai nel cortile e... |
Mitchell, Margaret -
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i nastri del cappello e lo gettò sulla tavola, passandosi | il | braccio sulla fronte madida di sudore. Prissy scese i |
Mitchell, Margaret -
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Non viene. - Dio, miss Rossella! Miss Melania star male. - | Il | dottore non può venire. Siamo sole. Bisogna che tu prenda |
Mitchell, Margaret -
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dottore non può venire. Siamo sole. Bisogna che tu prenda | il | bambino; io ti aiuterò. Prissy spalancò la bocca agitando |
Mitchell, Margaret -
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presente quando partorivano. Rossella si sentí mancare | il | respiro in un brivido di orrore, prima di essere invasa |
Mitchell, Margaret -
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liberarsi dalla stretta di Rossella. Mentre quella gridava, | il | gemito al secondo piano cessò e la voce di Melania, debole |
Mitchell, Margaret -
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- Sei tu, Rossella? Vieni, ti prego! Rossella lasciò | il | braccio di Prissy, la quale cadde a terra piagnucolando, e |
Mitchell, Margaret -
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piagnucolando, e per un attimo rimase immobile, ascoltando | il | gemito che era ricominciato. Ebbe l'impressione di sentirsi |
Mitchell, Margaret -
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cosa, parlò rapidamente e con autorità a Prissy. - Accendi | il | fuoco e metti a bollire dell'acqua nella caldaia. E porta |
Mitchell, Margaret -
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a Melania che solo lei e Prissy avrebbero dovuto aiutare | il | bimbo a venire al mondo. |
Mitchell, Margaret -
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Giuseppina, bella ed infelice donzella, aveva le forma e | il | cuore degli angeli..... Essa non è più! Mal ferma sino a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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presero uno sviluppo inaspettato, al pallore succedette | il | vermiglio, che sembrava maggiore di quello fosse in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tratto la serenità imperturbata della puerizia: non più | il | riconfortatore balsamo del sonno. Mi sentii un vuoto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a quello che aveva provato io stessa. Sopravveniva poscia | il | disinganno; quello sguardo era stato lanciato dal caso, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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parola era stata pronunziata per mera gentilezza, senza che | il | cuore vi avesse avuto parte alcuna. Rigorosa d'altronde era |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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le aspirazioni del cuore a quattordici anni? «.....Ben sa | il | ver chi l'impara, Com'ho fatt'io con mio grave dolore!» |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sguardi d'ammirazione. Fissarlo, arrossire, balzarmi | il | seno, fu un tempo solo. Più volte nello stesso giorno egli |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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passò e ripassò. La soave languidezza delle sue pupille, | il | suo incedere pacato, la sua statura alta anzi che no, la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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rispose conoscerlo appieno. Chiamavasi Carlo ***, ed era | il | primogenito di una famiglia, non molto ricca, ma |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di forme ideali. Le ore della notte mi sembrarono eterne, | il | giorno seguente lunghissimo, il lavoro noioso, le lezioni |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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notte mi sembrarono eterne, il giorno seguente lunghissimo, | il | lavoro noioso, le lezioni fastidiose; desiderava con |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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con ansietà veder giunger l'ora nella quale mi sarebbe dato | il | permesso d'uscir sul verone favorito, per rivedere |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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L'ora finalmente arrivò. Corsi al balcone; indicibile fu | il | mio contento nel vederlo fermato sotto lo stesso tetto. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Quasi di rimpetto alla nostra abitazione eravi un palazzo, | il | cui primo piano trovavasi disabitato da lungo tempo. Una |
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dunque la sua famiglia, per venire più vicino a me.....! - | Il | mio volto apparve da' cristalli: Carlo mi scoprì, mi |
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salutò. Fuggii per timore che mia madre sopravvenisse, ma | il | contento manifestavasi in tutte le mie azioni, appariva |
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mie azioni, appariva nell'atmosfera stessa ch'io respirava. | Il | dopopranzo, secondo l'usato, mi posi al balcone: Carlo pure |
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domandò s'io l'amava; fissandolo, sorridendo ed abbassando | il | capo, io gli risposi di sì. La sera dello stesso giorno, |
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che discorrevano a me d'accanto, intesi pronunziare | il | nome a me caro. Tesi l'orecchio, ed ascoltai. Dicevan essi |
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non mi venne fatto raccogliere altro del loro discorso. | Il | mio affetto aumentò col vederlo più spesso, perchè, |
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di contemplarlo, piena della lusinga deliziosa che | il | cielo non l'avesse creato per altra donna che per me, |
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nè potei frenar le lacrime; mi accostai alle umide ciglia | il | fazzoletto, e gli rivolsi uno sguardo interrogativo, pieno |
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ma la coscienza, che lo mordeva, gliene rivelò tosto | il | motivo. "Ritiratevi, signorina!" riprese a dire la |
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la malaugurata finestra e mi ritirai. Sentiva spezzarmisi | il | cuore: la cameriera mi prodigò de' soccorsi. Diedi alfine |
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della donna che mi supplanta! - Scorsero non poche ore fra | il | pianto e le smanie. Alfina cercai di calmarmi, per non |
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delle péste ed arrossite palpebre, volle conoscere | il | motivo che mi contristava a tal punto. "Un forte mal di |
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tal punto. "Un forte mal di capo," le dissi. E non mentiva. | Il | dolore sofferto era di tal natura da farmi ammalare. |
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sperare che la notizia della mia infermità avrebbe ritenuto | il | barbaro dal consumare il tradimento. La risposta che ne |
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mia infermità avrebbe ritenuto il barbaro dal consumare | il | tradimento. La risposta che ne ricevetti si fu, com'egli |
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alla celebrazione degli sponsali. Quest'ultimo colpo pose | il | colmo alla mia disperazione. Piansi l'intera notte, come |
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la scienza di Platone e d'Aristotile, non conoscerebbe | il | mondo che per metà! La mattina seguente il mio spirito era |
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non conoscerebbe il mondo che per metà! La mattina seguente | il | mio spirito era rasserenato. Sulla tomba della mia passione |
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propria mano la funerea lapide, e vi scolpii oblio! Imitino | il | mio esempio le giovanette, cui la sana educazione non fa |
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Giunsi alla convalescenza. Una sera, a notte avanzata, udii | il | rumore di molte carrozze, che fermavansi a non grande |
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e mi tacqui. - Era già rassegnata. Parecchi mesi dopo | il | fatto sopranarrato, la città trovavasi in movimento. Reggio |
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Palermo. Mio padre fu avvertito allo spuntar del giorno che | il | vapore era alle viste. Vestitosi in fretta, recossi al |
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un abito di velo cerise col sott'abito dello stesso colore: | il | seno, decentemente scoverto, era guernito d'una collana |
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da circa mezz'ora nella sala del ballo, quando giunse | il | re. Mio padre, facente parte della comitiva, ci presentò a |
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sono le vostre figlie, maresciallo?" domandò a mio padre | il | marito della virtuosa Cristina. "Maestà sì." "Me ne |
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sì." "Me ne rallegro con voi: ballano a maraviglia." Finito | il | valtzer, fu pregato di scegliersi una compagna. Lo vidi |
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col gesto mia sorella Giuseppina, destinata a fargli | il | vis-à-vis. Se Ferdinando II avesse saputo condurre il suo |
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il vis-à-vis. Se Ferdinando II avesse saputo condurre | il | suo governo e trattare il popolo a lui soggetto |
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II avesse saputo condurre il suo governo e trattare | il | popolo a lui soggetto coll'amabilità cavalleresca che |
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chi sa per quanto tempo ancora avrebbe l'Italia aspettato | il | compimento de' suoi voti! Dopo il ballo se ne partì. La |
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l'Italia aspettato il compimento de' suoi voti! Dopo | il | ballo se ne partì. La politica era allora per me, come per |
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e Francesco suo figlio, e tutti coloro che portano | il | nome Borbonico! Null'altro di singolare ricordo sino al |
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mattina, mi recai nella stanza di mio padre per dargli | il | buongiorno; gli presi riverente la mano per baciarla: egli, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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gli presi riverente la mano per baciarla: egli, sollevatomi | il | capo, mi domando sgomentato se mi sentiva male. "Non ho |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"Mirati nello specchio!" M'accostai al cristallo, e vidi | il | mio volto coperto di macchie d'un rosso accesissimo. Ei mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a sè, ed avvertì mia madre che facesse chiamare tosto | il | medico. Ma qual fu la nostra sorpresa nel vedere |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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entrambe la tosse convulsa; e ci credettero avvelenate. | Il | medico non giungeva; frattanto il nostro stato diveniva da |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ci credettero avvelenate. Il medico non giungeva; frattanto | il | nostro stato diveniva da momento in momento più critico. Il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il nostro stato diveniva da momento in momento più critico. | Il | rosso del volto spandevasi per tutto il corpo: una |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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più critico. Il rosso del volto spandevasi per tutto | il | corpo: una gagliarda palpitazione ci sopraggiunse, e la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ci sopraggiunse, e la vista ne restò oscurata. Non arrivò | il | professore che dopo un'ora di angustia, e con succo di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di limone e molta neve arrestò i progressi del veleno. Era | il | mese d'ottobre. Dopo la tempesta sofferta per l'inganno di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Dopo la tempesta sofferta per l'inganno di Carlo, | il | mio cuore godeva d'una calma perfetta. Io vedeva colla |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mio padre ricevette la visita d'un nuovo impiegato civile, | il | quale menava seco un figlio che sembrava aver compito il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il quale menava seco un figlio che sembrava aver compito | il | quarto lustro appena. Io mi trovava nel salotto col resto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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appena. Io mi trovava nel salotto col resto della famiglia. | Il | giovine, che avea nome Domenico, fermò lo sguardo su di me, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fermò lo sguardo su di me, senza staccarlo per tutto | il | tempo che durò la visita. Benchè non potesse dirsi bello di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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luogo, m'attirava ineluttabilmente a sè, mi magnetizzava. | Il | giorno appresso lo rividi al passeggio: lo rividi la sera |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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folla con penetrazione maravigliosa, ed alla sua vista | il | seno mi balzava con violenza. Egli, da parte sua, sollecito |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sì persuasivi suggerimenti. Riscaldato dall'immaginazione, | il | mio cuore infiammossi di bel nuovo, mentre la ragione, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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volse | il | cavallo a ovest dell'Albero di Pesco, e il carro |
Mitchell, Margaret -
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volse il cavallo a ovest dell'Albero di Pesco, e | il | carro traballante sobbalzò cosí violentemente sulla strada |
Mitchell, Margaret -
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strada stretta sembrava una oscura galleria, ma attraverso | il | denso fogliame rosseggiava l'orrendo bagliore del cielo, e |
Mitchell, Margaret -
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di suoni dal centro della città; erano urla ed era | il | cupo rombo dei pesanti carri dell'esercito e il calpestío |
Mitchell, Margaret -
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urla ed era il cupo rombo dei pesanti carri dell'esercito e | il | calpestío degli innumerevoli piedi che marciavano. Quando |
Mitchell, Margaret -
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piedi che marciavano. Quando Rhett fece voltare | il | cavallo in una strada laterale un'altra esplosione |
Mitchell, Margaret -
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razzo mostruoso fatto di vampe e di fumo si proiettò verso | il | cielo a occidente. - Deve essere l'ultimo treno di |
Mitchell, Margaret -
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hanno portate via stamattina, quegli sciocchi! C'era tutto | il | tempo. Beh, peggio per loro. Credevo che girando attorno al |
Mitchell, Margaret -
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che girando attorno al centro della città, avremmo evitato | il | fuoco e la folla ubriaca, raggiungendo senza pericolo la |
Mitchell, Margaret -
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in quei paraggi. - Dobbiamo... dobbiamo attraversare | il | fuoco? Chiese Rossella balbettando. - Se facciamo presto, |
Mitchell, Margaret -
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L'animale prese un trotto pesante, ansimando e stentando; e | il | carro balzò in avanti con una scossa che li gettò uno |
Mitchell, Margaret -
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balzò in avanti con una scossa che li gettò uno sull'altro. | Il | bimbo emise un vagito, e Prissy e Wade gridarono; solo da |
Mitchell, Margaret -
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Rossella batteva i denti; aveva freddo e tremava benché | il | calore delle fiamme fosse quasi contro il loro volto. |
Mitchell, Margaret -
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e tremava benché il calore delle fiamme fosse quasi contro | il | loro volto. Questo era l'inferno, ed essa vi si trovava; se |
Mitchell, Margaret -
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nuovamente verso la strada buja da cui erano venuti, verso | il | rifugio della casa di Pittypat. Si strinse di piú a Rhett, |
Mitchell, Margaret -
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della casa di Pittypat. Si strinse di piú a Rhett, afferrò | il | suo braccio con dita tremanti, e lo guardò cercando una |
Mitchell, Margaret -
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la rassicurasse. Nel bagliore vermiglio che li avvolgeva, | il | suo profilo bruno si disegnava come un'antica medaglia; |
Mitchell, Margaret -
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in faccia, ella avrebbe avuto troppa paura per far scattare | il | grilletto. - Davvero? E dove l'avete presa? - È quella di |
Mitchell, Margaret -
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né a sinistra, cosí silenziosi che se non fosse stato per | il | calpestío, si sarebbe potuto credere che fossero fantasmi. |
Mitchell, Margaret -
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sentí di odiarlo, con una forza che in quel momento superò | il | suo sgomento e lo fece apparire meschino e insignificante. |
Mitchell, Margaret -
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delle ultime file, una figura piccola che trascinava | il | fucile nella polvere, barcollò, si fermò, guardò gli altri |
Mitchell, Margaret -
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istupidito di un sonnambulo. Era piccolo come Rossella; | il | suo fucile era quasi piú grande di lui e il viso sudicio |
Mitchell, Margaret -
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come Rossella; il suo fucile era quasi piú grande di lui e | il | viso sudicio era imberbe. «Al massimo sedici anni» pensò |
Mitchell, Margaret -
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polvere. Un altro, un uomo alto e barbuto, si chinò; porse | il | proprio fucile e quello del ragazzo a un compagno, poi |
Mitchell, Margaret -
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fucile e quello del ragazzo a un compagno, poi sollevò | il | corpo sottile e se lo pose sulle spalle, ricominciando a |
Mitchell, Margaret -
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sulle spalle, ricominciando a camminare, appena curvo sotto | il | peso, mentre il ragazzo, infuriato come un bimbo preso in |
Mitchell, Margaret -
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a camminare, appena curvo sotto il peso, mentre | il | ragazzo, infuriato come un bimbo preso in giro, gridava |
Mitchell, Margaret -
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riparati. Quindi larghi drappi sanguigni rischiararono | il | cielo; il fumo li investí e Wade e Prissy cominciarono a |
Mitchell, Margaret -
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Quindi larghi drappi sanguigni rischiararono il cielo; | il | fumo li investí e Wade e Prissy cominciarono a tossire. - |
Mitchell, Margaret -
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Rhett non rispose ma percosse crudelmente col ramo d'albero | il | dorso del cavallo che fece un balzo in avanti. Con tutta la |
Mitchell, Margaret -
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della ferrovia, Rhett adoperava la frusta automaticamente. | Il | suo volto era irrigidito e sembrava assente, quasi egli |
Mitchell, Margaret -
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dove si trovava. Aveva le braccia strette al corpo e | il | mento proteso in avanti, come se fosse immerso in pensieri |
Mitchell, Margaret -
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in avanti, come se fosse immerso in pensieri spiacevoli. | Il | calore gli faceva gocciolare la fronte e le guance, ma egli |
Mitchell, Margaret -
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completamente l'orientamento, mentre sentiva diminuire | il | ruggito delle fiamme. Rhett continuava a tacere. Soltanto |
Mitchell, Margaret -
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delle fiamme. Rhett continuava a tacere. Soltanto frustava | il | cavallo con regolarità. Il riflesso sanguigno nel cielo |
Mitchell, Margaret -
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a tacere. Soltanto frustava il cavallo con regolarità. | Il | riflesso sanguigno nel cielo andava sfumando, e la strada |
Mitchell, Margaret -
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taceva. - Rhett - mormorò a un certo momento afferrandogli | il | braccio. - Che cosa avremmo fatto senza di voi? Come sono |
Mitchell, Margaret -
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Come sono contenta che non siate nell'esercito! Egli volse | il | capo e le diede un'occhiata che la fece indietreggiare |
Mitchell, Margaret -
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diede un'occhiata che la fece indietreggiare abbandonando | il | suo braccio. Non vi era sarcasmo, ora, nei suoi occhi; ma |
Mitchell, Margaret -
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e anche di stupore. Torse le labbra volgendo nuovamente | il | capo. Per un pezzo proseguirono in un silenzio interrotto |
Mitchell, Margaret -
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bimbo e da qualche gemito di Prissy. Finalmente Rhett voltò | il | cavallo ad angolo retto e dopo un poco si trovarono su una |
Mitchell, Margaret -
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giornata? - Oh, sí, sí! Vi prego, Rhett, sbrighiamoci. | Il | cavallo non è stanco. - Un momento. Non potete andare a |
Mitchell, Margaret -
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seguendo la linea ferroviaria. Si è combattuto qui tutto | il | giorno. Conoscete altre strade, carrozzabili o sentieri, |
Mitchell, Margaret -
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una strada carrozzabile che lascia Jonesboro di fianco e fa | il | giro di diverse miglia. Papà ed io la percorrevamo a |
Mitchell, Margaret -
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un miglio da Tara. - Bene! Allora può darsi che riusciate. | Il | generale Steve Lee è stato da quella parte durante il |
Mitchell, Margaret -
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Il generale Steve Lee è stato da quella parte durante | il | pomeriggio di oggi per coprire la ritirata. Forse gli |
Mitchell, Margaret -
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Quindi potete arrivate se gli uomini di Lee non vi prendono | il | cavallo. - lo... posso arrivare? - Sí, voi. - La sua voce |
Mitchell, Margaret -
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qui. Ella si guardò attorno con uno sguardo folle; guardò | il | cielo livido, gli alberi neri che sembravano le pareti di |
Mitchell, Margaret -
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E sono dolente che voi non accettiate con spirito migliore | il | mio sacrificio. Dov'è il vostro patriottismo, il vostro |
Mitchell, Margaret -
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accettiate con spirito migliore il mio sacrificio. Dov'è | il | vostro patriottismo, il vostro amore per la Nostra Causa |
Mitchell, Margaret -
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migliore il mio sacrificio. Dov'è il vostro patriottismo, | il | vostro amore per la Nostra Causa Gloriosa? Ora sarebbe il |
Mitchell, Margaret -
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il vostro amore per la Nostra Causa Gloriosa? Ora sarebbe | il | momento di dirmi che debbo tornare vittorioso o morto. Ma |
Mitchell, Margaret -
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imbecille negra e un bimbo atterrito; non poteva lasciarle | il | compito di portarli attraverso miglia e miglia di campi di |
Mitchell, Margaret -
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in preda a mille pericoli. - Scherzate, Rhett! Gli afferrò | il | braccio e lagrime di terrore le sgorgarono dagli occhi. |
Mitchell, Margaret -
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del Sud hanno bisogno di ogni uomo. Non lo ha detto anche | il | nostro bravo governatore Brown? Ma non importa. Vado alla |
Mitchell, Margaret -
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Rossella, malgrado quel che vi ho detto quella sera sotto | il | porticato, un mese fa. La sua voce era carezzevole e le sue |
Mitchell, Margaret -
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e profondamente egoisti. A nessuno di noi due importa che | il | mondo vada in rovina, purché noi ci salviamo. Ella udiva le |
Mitchell, Margaret -
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noi ci salviamo. Ella udiva le parole, ma non ne capiva | il | senso. Cercava di rendersi conto della tremenda verità: |
Mitchell, Margaret -
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verità: egli la lasciava sola, ad affrontare gli yankees. | Il | suo cervello le diceva: «Mi lascia, mi lascia.» Ma non |
Mitchell, Margaret -
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saldi, e i bottoni della sua giacca che le premevano contro | il | petto. Un senso di calore, di stupore, e di sgomento la |
Mitchell, Margaret -
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e di freddo e l'avevano fatta tremare cosí. Le riversò | il | corpo all'indietro e le sue labbra le accarezzavano la |
Mitchell, Margaret -
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e le sue labbra le accarezzavano la gola, fin dove | il | cammeo le chiudeva la scollatura. - Tesoro - mormorò egli - |
Mitchell, Margaret -
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- Tesoro - mormorò egli - tesoro... Ella scorgeva vagamente | il | carro nell'oscurità. A un tratto udí la vocetta acuta di |
Mitchell, Margaret -
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un attimo rimasero a fissarsi nell'oscurità. Rossella udiva | il | suo respiro pesante; ed ella pure ansimava come se avesse |
Mitchell, Margaret -
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di cannone vi colpisca, che vi faccia a pezzi. Che... - | Il | resto non importa. Accetto la vostra idea. Ma quando sarò |
Mitchell, Margaret -
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Lo udí ridere, mentre, voltava le spalle, si avviava verso | il | carro. Lo vide fermarsi e lo udí parlare con la voce |
Mitchell, Margaret -
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ma ella non parlò. L'odio l'aveva ammutolita. Udí | il | suo passo sui ciottoli della strada e per un attimo vide le |
Mitchell, Margaret -
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buio. E dopo un momento, era scomparso. Udí allontanarsi | il | rumore dei passi, fino a cessare completamente. Allora |
Mitchell, Margaret -
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fino a cessare completamente. Allora tornò lentamente verso | il | carretto, con le ginocchia che le tremavano. Perché se |
Mitchell, Margaret -
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a un mondo impazzito? Perché era andato, Rhett che amava | il | piacere, le donne, i liquori, il buon vino e i letti |
Mitchell, Margaret -
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andato, Rhett che amava il piacere, le donne, i liquori, | il | buon vino e i letti comodi, i bei vestiti e le belle |
Mitchell, Margaret -
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avrebbe voluto lanciargli, ma era troppo tardi. Appoggiò | il | capo sul collo curvo del cavallo e pianse. |
Mitchell, Margaret -
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| Il | lungo cammino da Atlanta a Tara era finito; terminata |
Mitchell, Margaret -
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Rossella potrebbe dormire tranquilla come una bimba, sotto | il | tetto di suo padre, protetta dall'amore di sua madre che la |
Mitchell, Margaret -
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Pitty e i Burr, a Macon, potrebbero raccogliere Melania e | il | suo bambino. Se le ragazze guarivano, la famiglia di Elena |
Mitchell, Margaret -
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parenti povere. Una O'Hara che viveva di carità! No, mai! | Il | suo cervello lavorava a fatica. Tese le mani come se si |
Mitchell, Margaret -
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non le desse noia! Bevve lentamente, ma questa volta | il | liquido non la bruciò; le diede solo un senso di calore. |
Mitchell, Margaret -
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Mammy, un fagotto senza forma accovacciato presso | il | letto; Dilcey, un'immobile statua di bronzo con quel cosino |
Mitchell, Margaret -
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statua di bronzo con quel cosino rosso addormentato contro | il | suo seno oscuro... tutto un sogno da cui si sveglierebbe |
Mitchell, Margaret -
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che frigge in cucina, udendo la risata gutturale dei negri, | il | cigolio dei carri che vengono dai campi e la dolce mano di |
Mitchell, Margaret -
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nel suo letto, con Mammy e Dilcey che la svestivano. | Il | busto non la torturava piú, ed ella poteva ora respirare |
Mitchell, Margaret -
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e di whisky. Sapeva soltanto di aver lasciato chi sa dove | il | suo corpo stanco e di galleggiare in un luogo ove non era |
Mitchell, Margaret -
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in un luogo ove non era sofferenza né stanchezza; e | il | suo cervello vedeva le cose con una chiarezza non umana. |
Mitchell, Margaret -
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Gli O'Hara non accettavano l'elemosina. Ella porterebbe | il | proprio fardello, poiché le sue spalle erano ora abbastanza |
Mitchell, Margaret -
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sorreggerlo; poteva sopportare tutto, avendo già sopportato | il | peggio. Non poteva abbandonare Tara; apparteneva a quella |
Mitchell, Margaret -
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modo di far vivere suo padre, le sue sorelle, Melania e | il | bimbo di Ashley e i negri. Domani... oh, domani! Domani |
Mitchell, Margaret -
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Ashley e i negri. Domani... oh, domani! Domani metterebbe | il | collo sotto il giogo. Vi erano tante cose da fare. Andare |
Mitchell, Margaret -
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Domani... oh, domani! Domani metterebbe il collo sotto | il | giogo. Vi erano tante cose da fare. Andare alle Dodici |
Mitchell, Margaret -
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domani... La parola si agitava nel suo cervello come | il | battito di un orologio, sempre piú lentamente; ma la |
Mitchell, Margaret -
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Tara; Elena aveva superato qualche misterioso dolore; | il | nonno Robillard, sopravvivendo alla caduta di Napoleone, |
Mitchell, Margaret -
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della sua famiglia sulla fertile costa della Georgia; | il | bisnonno Prudhomme si era fatto un piccolo regno nella |
Mitchell, Margaret -
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lo aveva perduto, e poi aveva vissuto abbastanza per vedere | il | suo nome onorato a Savannah. Vi erano le Rosselle che |
Mitchell, Margaret -
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di rivolte di schiavi, guerre, proscrizioni, confische. | Il | fato maligno aveva spezzato la loro vita, a volte, ma non i |
Mitchell, Margaret -
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Non avevano ceduto; avevano lottato. Tutta quella gente | il | cui sangue scorreva nelle sue vene sembrava muoversi |
Mitchell, Margaret -
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era sorpresa di vederli, quegli antenati che avevano avuto | il | peggio che il destino può assegnare e lo avevano |
Mitchell, Margaret -
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di vederli, quegli antenati che avevano avuto il peggio che | il | destino può assegnare e lo avevano trasformato nel meglio. |
Mitchell, Margaret -
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può assegnare e lo avevano trasformato nel meglio. Tara era | il | suo destino, la sua lotta, ed essa doveva vincere. Si voltò |
Mitchell, Margaret -
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vincere. Si voltò pigramente su un fianco; a poco a poco | il | suo spirito naufragava nell'oscurità. Erano davvero |
Mitchell, Margaret -
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un cavallino precisamente eguale a quello di Jenny Bilson, | il | cavallo che potè avere la Marietta, a forza di carezze e |
Il romanzo della bambola -
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A forza di cercare, viaggiando per i propri affari, | il | signor de' Rivani scoperse, però, in una fattoria della |
Il romanzo della bambola -
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e raspava nervosamente con le zampe sottili, sbruffando. | Il | giorno che il Moro - era questo il nome del piccolo cavallo |
Il romanzo della bambola -
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con le zampe sottili, sbruffando. Il giorno che | il | Moro - era questo il nome del piccolo cavallo - fu condotto |
Il romanzo della bambola -
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sottili, sbruffando. Il giorno che il Moro - era questo | il | nome del piccolo cavallo - fu condotto nella scuderia di |
Il romanzo della bambola -
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non se lo sarebbe meritato: lo capiva ella stessa. Ma | il | suo babbo era tanto indulgente! Troppo, anzi; ed era |
Il romanzo della bambola -
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modo avvezzava la figliuola con tutti i difetti. Dunque, | il | Moro fu situato in mezzo alle due pariglie di cavalli da |
Il romanzo della bambola -
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fare una mangiatoia bassa bassa, dove giungesse a mettere | il | musetto. Gli altri quattro cavalli, alti, in paragone a |
Il romanzo della bambola -
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palle di zucchero su la palma della mano ben tesa. | Il | Moro accettò ogni cosa, dimostrando d'essere assai ghiotto |
Il romanzo della bambola -
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con un certo garbo che significava la sua soddisfazione. Se | il | signor de' Rivani non avesse detto: - Ora basta: non più |
Il romanzo della bambola -
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che la Marietta avrebbe fatto ammalare d'indigestione anche | il | Moro, come s'era ammalata lei, la sera del Natale. - Babbo, |
Il romanzo della bambola -
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batteva le mani; e subito, ecco la sarta in moto per farle | il | vestitino adattato a cavalcare: di panno turchino cupo, con |
Il romanzo della bambola -
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dolcemente su' fianchi del Moro, che nitriva, secondo | il | solito, scrollando il capo e agitando la criniera. La |
Il romanzo della bambola -
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del Moro, che nitriva, secondo il solito, scrollando | il | capo e agitando la criniera. La Marietta faceva le lezioni |
Il romanzo della bambola -
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non andava più a spasso volentieri con la mamma; anche | il | teatro, che prima era per lei un premio per quando era |
Il romanzo della bambola -
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per quando era stata buona, non le interessava più affatto. | Il | Moro, il montare a cavallo era tutto il suo gusto. Quanto |
Il romanzo della bambola -
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era stata buona, non le interessava più affatto. Il Moro, | il | montare a cavallo era tutto il suo gusto. Quanto alla |
Il romanzo della bambola -
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più affatto. Il Moro, il montare a cavallo era tutto | il | suo gusto. Quanto alla Giulia, povera bambola, che |
Il romanzo della bambola -
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giornate intere sur una sedia, buttata là, senza riguardo. | Il | sole, ch'entrava pallido pallido, a fare il suo giro |
Il romanzo della bambola -
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senza riguardo. Il sole, ch'entrava pallido pallido, a fare | il | suo giro obliquo - il giro invernale - per la stanza, si |
Il romanzo della bambola -
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ch'entrava pallido pallido, a fare il suo giro obliquo - | il | giro invernale - per la stanza, si fermava un momento, |
Il romanzo della bambola -
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si commetterebbero, certo, meno leggerezze e meno crudeltà. | Il | Moro era il rivale temuto e odiato dalla Giulia. Ella aveva |
Il romanzo della bambola -
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certo, meno leggerezze e meno crudeltà. Il Moro era | il | rivale temuto e odiato dalla Giulia. Ella aveva inteso |
Il romanzo della bambola -
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tutte le virtù del cavallino: sapeva di quale colore aveva | il | manto e quanto era acuta la sua intelligenza; sapeva |
Il romanzo della bambola -
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però, dentro di sè, qualcosa che le andava consumando | il | cuore, l'anima, chi sa? e la sensazione era delle più |
Il romanzo della bambola -
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cause e i grandi effetti è, nella roulette del destino, | il | fortunato en plein del colpo felice. L'ingenua malinconia |
D'Ambra, Lucio -
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felice. L'ingenua malinconia degli antichi raffigurava | il | destino sotto forme tragiche e misteriose, avvolgendolo |
D'Ambra, Lucio -
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a supremo tribunale delle colpe e degli errori umani. | Il | giocondo scetticismo dei moderni veste il mistero delle |
D'Ambra, Lucio -
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errori umani. Il giocondo scetticismo dei moderni veste | il | mistero delle combinazioni di più chiari e freschi colori e |
D'Ambra, Lucio -
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e freschi colori e fa del destino un indifferente croupier | il | quale paga od incassa secondo il capriccio d'una pallina |
D'Ambra, Lucio -
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un indifferente croupier il quale paga od incassa secondo | il | capriccio d'una pallina governata da due sole leggi |
D'Ambra, Lucio -
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Agli oracoli ambigui che una volta profetizzavano | il | destino degli uomini noi abbiamo oggi sostituito il calcolo |
D'Ambra, Lucio -
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il destino degli uomini noi abbiamo oggi sostituito | il | calcolo delle probabilità, la regola matematica delle |
D'Ambra, Lucio -
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e un tale culto universale delle incompetenze che un uomo | il | quale abbia bisogno di collocarsi pone ugualmente la sua |
D'Ambra, Lucio -
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Dei, che non avevano intenzione d'andarsene, ritornarono: | il | poeta aveva, nella fretta, scambiato per una partenza |
D'Ambra, Lucio -
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da noi concesso d'assistere, nessuna dove avere divertito | il | loro spirito, indulgente e beffardo insieme, più di quella |
D'Ambra, Lucio -
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una di quelle complicazioni di situazione che sono | il | segreto dei commediografi veramente esperti nell'arte dei |
D'Ambra, Lucio -
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annunziarono al popolo di Fantasia che Sua Eccellenza | il | duca don Alvaro di Frondosa, ministro plenipotenziario a |
D'Ambra, Lucio -
|
i membri più autorevoli delle leghe propagandiste per | il | raggiungimento e il mantenimento della pace universale, |
D'Ambra, Lucio -
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delle leghe propagandiste per il raggiungimento e | il | mantenimento della pace universale, letta quella notizia, |
D'Ambra, Lucio -
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La sensibilità diplomatica è come un sismografo intuitivo, | il | quale registrerebbe una scossa di terremoto sei mesi prima |
D'Ambra, Lucio -
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La guerra solamente. Ci fu, come si vedrà, ben altro. Ma | il | mio sismografo, giunse fin lì, poichè v'è un imprevedibile |
D'Ambra, Lucio -
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un imprevisto anche per i previdenti, e anche per i profeti | il | futuro ha le sue pagine chiuse. Di natura modesto e sempre |
D'Ambra, Lucio -
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natura modesto e sempre pronto a riconoscere col mio anche | il | merito degli altri, devo convenire che non fui in realtà io |
D'Ambra, Lucio -
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a prevedere la guerra. Anche i ministri militari, e perfino | il | ministro degli Esteri, previdero che la politica estera di |
D'Ambra, Lucio -
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di Fantasia era sul punto di guastarsi dal momento che | il | duca di Frondosa, uomo logico e uomo di carattere, ci |
D'Ambra, Lucio -
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le mani. Con la sua logica e col suo carattere | il | duca di Frondosa si trovava a dover proprio dirigere i |
D'Ambra, Lucio -
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di averne troppi non ne avevano più nessuno. Non aveva, | il | duca, raggiunto da un mese la sua residenza e presentato al |
D'Ambra, Lucio -
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al Sovrano di Silistria le sue credenziali che già | il | castello di carte dell'amicizia politica fra i due stati |
D'Ambra, Lucio -
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a traballare su le sue esili fondamenta. Sei mesi dopo | il | castello intero era a terra. Aveva creduto, il duca di |
D'Ambra, Lucio -
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mesi dopo il castello intero era a terra. Aveva creduto, | il | duca di Frondosa, che amicizia politica volesse e dovesse |
D'Ambra, Lucio -
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reciproco di procedimenti amichevoli; aveva creduto che | il | riconoscimento del dovere e la rivendicazione del diritto |
D'Ambra, Lucio -
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dovere e la rivendicazione del diritto non dovessero essere | il | primo tutto da una parte e la seconda tutta dall'altra; |
D'Ambra, Lucio -
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aveva creduto che non fosse quello di lasciarsi intimidire | il | miglior sistema per non essere intimiditi; aveva creduto; |
D'Ambra, Lucio -
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sua missione fosse quella di fare ad ogni costo rispettare | il | suo paese e non quella di rispettare ad ogni prezzo il |
D'Ambra, Lucio -
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il suo paese e non quella di rispettare ad ogni prezzo | il | paese altrui: credeva, il duca di Frondosa, tutte queste |
D'Ambra, Lucio -
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di rispettare ad ogni prezzo il paese altrui: credeva, | il | duca di Frondosa, tutte queste sciocchezze e molte altre |
D'Ambra, Lucio -
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molte altre ancora. E poichè quando credeva a qualche cosa | il | duca aveva la perniciosa abitudine di crederci veramente, |
D'Ambra, Lucio -
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erano quelli i tempi sanguinari e medioevali quando ancora | il | mite spirito degli uomini non aveva cristianamente parlato |
D'Ambra, Lucio -
|
Ora i tempi sono mutati e lo spirito di contraddizione, | il | quale a il solo in cui tutti gli uomini si trovan |
D'Ambra, Lucio -
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sono mutati e lo spirito di contraddizione, il quale a | il | solo in cui tutti gli uomini si trovan d'accordo, non può |
D'Ambra, Lucio -
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a rimanersene disteso d'un tappeto mal cucito in cui | il | piede regale era andato malauguratamente ad inciampare. Ho |
D'Ambra, Lucio -
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malauguratamente ad inciampare. Ho già detto anche come | il | popolo di Fantasia si avviasse alla suprema prova della |
D'Ambra, Lucio -
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della guerra con spensierata festevolezza. Ora riprendo | il | racconto, per chiuderlo, là dove l'avevo incominciato, da |
D'Ambra, Lucio -
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incominciato, da quel primo capitolo, cioè, in cui aleggia | il | ricordo offenbachiano della Belle Héléne e al quale faranno |
D'Ambra, Lucio -
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e me all'indomani della proclamazione di guerra, quando | il | giovane Sovrano, disteso sopra un canapè, con una mano |
D'Ambra, Lucio -
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mondo : «Gliel'avevo detto io, d'Apre? Siamo alla guerra». | Il | ricordo omerico seguì quell'esclamazione. «E vede? Per una |
D'Ambra, Lucio -
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con un mite sorriso: «E come nella Belle Hélène». Ma, | il | ricordo offenbachiano non parve irriverente a Sua Maestà |
D'Ambra, Lucio -
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II, se metteva su le sue spalle abituate a pesi più leggeri | il | grave pondo d'una responsabilità di quelle in cui la |
D'Ambra, Lucio -
|
una conseguenza immediata che, nella sua letizia, aveva | il | potere di dissipare tutte le più gravi preoccupazioni del |
D'Ambra, Lucio -
|
tutte le più gravi preoccupazioni del monarca come | il | sole ritornando nel chiaro mattino apre con mani d'oro |
D'Ambra, Lucio -
|
la guerra aveva infatti costretto immediatamente | il | duca e la duchessa di Frondosa a fare ritorno in patria e a |
D'Ambra, Lucio -
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di Frondosa a fare ritorno in patria e a rioccupare | il | loro palazzo nel più aristocratico quartiere di Effemeris; |
D'Ambra, Lucio -
|
eliminava la situazione imbarazzante di dover richiamare | il | duca e la duchessa a riprendere a Corte le loro funzioni di |
D'Ambra, Lucio -
|
una sua amabile condiscendenza avrebbe radicalmente mutato | il | corso della storia del regno di Fantasia, ella prodigava la |
D'Ambra, Lucio -
|
ospedali e dai comitati, lo applaudiva, quando, compiuto | il | suo dovere, incontrando la duchessa Isabella, risaliva |
D'Ambra, Lucio -
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noi dovevan servire a salvare apparentemente le apparenze. | Il | primo incontro fra la duchessa di Frondosa reduce da |
D'Ambra, Lucio -
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angolo della sala, ed io avevo già scoperto in quel gruppo | il | visino arguto della duchessa Isabella che da lontano, |
D'Ambra, Lucio -
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Isabella che da lontano, quietamente, mi sorrideva. | Il | Re ascoltava le spiegazioni dei medici come in quel periodo |
D'Ambra, Lucio -
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ha, se posso osare di segnalare questo piccolo difetto, ha | il | difetto di non guardarvi mai in faccia quando vi parla. |
D'Ambra, Lucio -
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poichè aveva ancora l'ingenuità giovanile di colorirsi | il | viso con le sue emozioni. Al primo momento ebbe una breve |
D'Ambra, Lucio -
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proprio lei». Si vide allora Rolando II interrompere a metà | il | racconto d'una meravigliosa operazione, aprirsi la strada |
D'Ambra, Lucio -
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redingotes, di camici bianchi e d'uniformi e muovere verso | il | gruppo delle dame che sùbito s'apri a scoprire la duchessa |
D'Ambra, Lucio -
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chiedeva a me di reggere e dirigere la conversazione: | il | che non era evidentemente protocollare, ma il protocollo |
D'Ambra, Lucio -
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il che non era evidentemente protocollare, ma | il | protocollo non prevede il caso in cui un re debba trovarsi |
D'Ambra, Lucio -
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evidentemente protocollare, ma il protocollo non prevede | il | caso in cui un re debba trovarsi a riconversare per la |
D'Ambra, Lucio -
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signorilità del gentiluomo sentì ch'era assolutamente | il | caso d'andare avanti, d'avvicinarsi alla duchessa, |
D'Ambra, Lucio -
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nuovo alle altre dame e, tornato fra i medici, lasciò che | il | suo interlocutore, riprendesse il suo racconto senza neppur |
D'Ambra, Lucio -
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fra i medici, lasciò che il suo interlocutore, riprendesse | il | suo racconto senza neppur pensare, tanto era turbato, a |
D'Ambra, Lucio -
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interrotto. Solo osservai che alla ripresa non prestava, | il | Re, solo l'attenzione degli orecchi ma anche quella degli |
D'Ambra, Lucio -
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del duca di Frondosa non sentiva, povero re, niente affatto | il | bisogno. Aveva, però, il bisogno di sfogarsi e di |
D'Ambra, Lucio -
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sentiva, povero re, niente affatto il bisogno. Aveva, però, | il | bisogno di sfogarsi e di manifestare il suo malumore. |
D'Ambra, Lucio -
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Aveva, però, il bisogno di sfogarsi e di manifestare | il | suo malumore. Difatti, non appena usciti dall'ospedale e |
D'Ambra, Lucio -
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mutamento è sinonimo di miglioramento. E mentre, inchinando | il | capo a destra e a sinistra, rispondeva agli applausi del |
D'Ambra, Lucio -
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con la moglie del duca e di dover evitare quelli con | il | marito della duchessa, pensò quella benedetta abitudine di |
D'Ambra, Lucio -
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tutti i bravi ragazzi che andavano soldati alla frontiera, | il | duca don Alvaro non vide per quale ragione questi |
D'Ambra, Lucio -
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d'usseri di Fantasia. E poichè tra tante stravaganze | il | duca aveva anche quella di non lasciare tra il dire e il |
D'Ambra, Lucio -
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stravaganze il duca aveva anche quella di non lasciare tra | il | dire e il fare nessun mare di mezzo, in mese dopo la |
D'Ambra, Lucio -
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il duca aveva anche quella di non lasciare tra il dire e | il | fare nessun mare di mezzo, in mese dopo la dichiarazione di |
D'Ambra, Lucio -
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tutt'un tenebroso dramma d'amore e di vendetta. Saputo che | il | duca di Frondosa aveva chiesto l'onore di servire |
D'Ambra, Lucio -
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di servire nell'esercito di Fantasia, chiamato a palazzo | il | ministro della Guerra, Sua Maestà lo pregò di non |
D'Ambra, Lucio -
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Guerra, Sua Maestà lo pregò di non ostacolare in alcun modo | il | desiderio nobilmente patriottico e veramente esemplare del |
D'Ambra, Lucio -
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e veramente esemplare del duca, di dargli anti corso | il | più rapidamente possibile e magari anche, se fosse stato |
D'Ambra, Lucio -
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o di qualche legge eccezionale atta a far sì che | il | duca potesse dare per l'amata patria il suo sangue come lo |
D'Ambra, Lucio -
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atta a far sì che il duca potesse dare per l'amata patria | il | suo sangue come lo dànno gli eroi: senza badare ai |
D'Ambra, Lucio -
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mia sapiente arte diplomatica l'arduo còmpito di preparare | il | delitto senza aver l'aria che nessuno volesse commetterlo. |
D'Ambra, Lucio -
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aver l'aria che nessuno volesse commetterlo. Avendo infatti | il | ministro della Guerra, dopo ricevuti gli ordini di Sua |
D'Ambra, Lucio -
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preambolo in cui la circonlocuzione fu ancora in onore, | il | ministro della Guerra mi si piantò davanti con l'imponenza |
D'Ambra, Lucio -
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intero e in termini espliciti domandò: «Deve insomma | il | duca di Frondosa morire come tutti noi soldati per la |
D'Ambra, Lucio -
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non saper che rispondere: non sapevo infatti di che morte | il | ministro della Guerra volesse parlare e non potevo quindi |
D'Ambra, Lucio -
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parlare e non potevo quindi che riferire a Sua Maestà | il | dubbio espostomi così drammaticamente dal suo ministro. |
D'Ambra, Lucio -
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ministro. Riaccompagnandomi alla porta del suo gabinetto | il | ministro della Guerra approvò la mia proposta sospensiva. |
D'Ambra, Lucio -
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affermava, che la parola è data all'uomo per nascondere | il | pensiero, Sua Maestà doveva avere in fatto di parole un |
D'Ambra, Lucio -
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patrimonio tanto alla fine del nostro lungo discorso | il | suo pensiero mi apparve meravigliosamente nascosto. Ma un |
D'Ambra, Lucio -
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trovare sopratutto nei nascondigli. Si stabilisce così tra | il | confidente intelligente e colui che si confida con cautela |
D'Ambra, Lucio -
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fanciulle borghesi nei lunghi pomeriggi di villeggiatura. | Il | confidente, che deve penetrare la segreta intenzione d'un |
D'Ambra, Lucio -
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interpretazioni che al misterioso discorso si possono dare. | Il | sorriso di colui che s'è confidato avverte il confidente se |
D'Ambra, Lucio -
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possono dare. Il sorriso di colui che s'è confidato avverte | il | confidente se si avvicinta al pensiero nascosto o se ne |
D'Ambra, Lucio -
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se si avvicinta al pensiero nascosto o se ne allontana. | Il | volto di colui che s'è confidato si oscura? Acqua, acqua, |
D'Ambra, Lucio -
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che s'è confidato si oscura? Acqua, acqua, ci si allontana. | Il | volto di colui che s'è confidato s'illumina? Fuoco, fuoco, |
D'Ambra, Lucio -
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lettera. Cominciamo da questa terza ipotesi. Sua Eccellenza | il | ministro mostra d'interessarsi alla domanda del duca e dopo |
D'Ambra, Lucio -
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alla domanda del duca e dopo avere lungamente studiato | il | problema ringrazia il duca della patriottica offerta e |
D'Ambra, Lucio -
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duca e dopo avere lungamente studiato il problema ringrazia | il | duca della patriottica offerta e promette di tenerla |
D'Ambra, Lucio -
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evidente che questa ipotesi è immediatamente da scartarsi. | Il | duca di Frondosa non è uomo da offrire col desiderio |
D'Ambra, Lucio -
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di non accettarla o almeno di non accettarla così come | il | duca la presenta. In altri termini il ministro della Guerra |
D'Ambra, Lucio -
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accettarla così come il duca la presenta. In altri termini | il | ministro della Guerra potrebbe nominare il duca |
D'Ambra, Lucio -
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In altri termini il ministro della Guerra potrebbe nominare | il | duca luogotenente degli usseri ma, senza esporlo a rischi |
D'Ambra, Lucio -
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Ci avviciniamo). Rimane la terza ipotesi: voglio dire che | il | duca sia nominato luogotenente degli usseri e mandato a |
D'Ambra, Lucio -
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quale consiglio, quale mònito sarebbero nel fatto di vedere | il | duca di Frondosa, in virtù di eccezionali privilegi, aver |
D'Ambra, Lucio -
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in virtù di eccezionali privilegi, aver la gloria senza | il | rischio, il premio senza la virtù, l'onore senza l'onere, |
D'Ambra, Lucio -
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di eccezionali privilegi, aver la gloria senza il rischio, | il | premio senza la virtù, l'onore senza l'onere, in un tempo |
D'Ambra, Lucio -
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della patria ogni cittadino è uguale? (Come, come sorride | il | Re! Fuoco, fuoco....) Ma c'è ancora di più. Non è il duca |
D'Ambra, Lucio -
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il Re! Fuoco, fuoco....) Ma c'è ancora di più. Non è | il | duca di Frondosa l'uomo che ha creduto necessario al decoro |
D'Ambra, Lucio -
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e all'avvenire del regno di Fantasia la guerra che oggi | il | regno di Fantasia così valorosamente combatte? Converrebbe, |
D'Ambra, Lucio -
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io riferirò queste conclusioni a Sua Eccellenza | il | ministro della Guerra il quale non attende che gli ordini |
D'Ambra, Lucio -
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conclusioni a Sua Eccellenza il ministro della Guerra | il | quale non attende che gli ordini di Vostra Maestà per |
D'Ambra, Lucio -
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— Mio caro d'Aprè, — disse finalmente, — io non avevo | il | coraggio di essere così inesorabilmente logico. Si espone |
D'Ambra, Lucio -
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mi rimise così, tranquillamente, anche la responsabilità ed | il | rimorso. Mi parve in quel punto che, fra tutti i mestieri |
D'Ambra, Lucio -
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ci fosse da quel momento anche quello del sicario. Ma | il | mandatario che non vuol fallire il colpo non lascia |
D'Ambra, Lucio -
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quello del sicario. Ma il mandatario che non vuol fallire | il | colpo non lascia all'arbitrio del sicario lo svolgimento |
D'Ambra, Lucio -
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— Solo mi permetto di farle notare che non si può mandare | il | duca a comandare un plotone come un luogotenente di |
D'Ambra, Lucio -
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meriti e più rispondente all'autorità della sua persona. | Il | maresciallo Paolo de Gonzales è senza aiutante di campo. Il |
D'Ambra, Lucio -
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Il maresciallo Paolo de Gonzales è senza aiutante di campo. | Il | duca di Frondosa farebbe, io credo, al caso suo. Mi |
D'Ambra, Lucio -
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su quel consiglio ch'era un ordine non battei ciglio, tanto | il | senso della criminalità era ottenebrato nel mio spirito |
D'Ambra, Lucio -
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sordo logorìo di rimorso in minore, di rimorso sottovoce, | il | rimorso del complice. Poichè il maresciallo Paolo de |
D'Ambra, Lucio -
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di rimorso sottovoce, il rimorso del complice. Poichè | il | maresciallo Paolo de Gonzales aveva il comando delle truppe |
D'Ambra, Lucio -
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del complice. Poichè il maresciallo Paolo de Gonzales aveva | il | comando delle truppe più esposte alla furia delle armi |
D'Ambra, Lucio -
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di campo avevamo avuto morte gloriosa per portare sotto | il | fuoco delle mitragliatrici nemiche ordini agli estremi |
D'Ambra, Lucio -
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agli estremi avamposti, era quasi matematicamente certo che | il | duca di Frondosa partiva per non ritornare. Nel ritrovar |
D'Ambra, Lucio -
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rosea e che ora invece chiedeva, per essere cancellato, | il | rosso sangue della vita d'un uomo. Un ultimo senso di pietà |
D'Ambra, Lucio -
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e dissi a Sua Maestà la mia angoscia: — Credo, Maestà, | il | duca di Frondosa troppo esposto. Il maresciallo Paolo de |
D'Ambra, Lucio -
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— Credo, Maestà, il duca di Frondosa troppo esposto. | Il | maresciallo Paolo de Gonzales è un rompicollo. Dov'è lui si |
D'Ambra, Lucio -
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Dov'è lui si muore. — Ma dove è lui si vince, — ribattè | il | Re, sorridendo. — Legga i «comunicati». E poichè mi vedeva |
D'Ambra, Lucio -
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si levò, sorrise, mi battè su la spalla: — Del resto | il | duca di Frondosa, — disse, — sarà veramente al suo posto. |
D'Ambra, Lucio -
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— disse, — sarà veramente al suo posto. Nel coraggio | il | duca è uomo prudente e calcolatore. Accanto al maresciallo |
D'Ambra, Lucio -
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e calcolatore. Accanto al maresciallo servirà da freno. | Il | suo calcolo limiterà l'impeto dell'altro. Vedrà. La |
D'Ambra, Lucio -
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se ancora non si sarà compreso che l'autodidattisino è | il | solo modo per imparare qualche cosa e non si sarà ancora |
D'Ambra, Lucio -
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militari. Tra i notevoli difetti già rilevati in lui | il | duca don Alvaro di Frondosa aveva anche quello di credere |
D'Ambra, Lucio -
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i suoi sonni tra due guanciali, uno del quali era | il | suo forte esercito e l'altro la sua invidiabile marina. In |
D'Ambra, Lucio -
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armati veramente quanto meno gli altri se l'aspettano. | Il | duca di Frondosa, fidando nelle perentorie affermazioni dei |
D'Ambra, Lucio -
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era in grado di sbarazzarsi in tre quarti d'ora — appena | il | tempo d'una passeggiatina in alto mare — di qualsiasi |
D'Ambra, Lucio -
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in bianco alle grandi manovre, perseveravano a non colpire | il | bersaglio come se continuassero a sparare in bianco, anche |
D'Ambra, Lucio -
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prima pessimiste, poi allarmanti, finalmente catastrofiche, | il | popolo di Fantasia cominciò a rivedere le volate liriche |
D'Ambra, Lucio -
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ci si ferma a metà strada, per mancanza di fiato. Così | il | popolo di Fantasia, fermatosi sul pianerottolo del senso |
D'Ambra, Lucio -
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governo e diplomazia non avevano l'obbligo di vedere | il | vero stato delle cose di fronte all'eventualità della |
D'Ambra, Lucio -
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in fallimento, responsabili dell'errore che trascinava | il | regno di Fantasia alla disfatta furono riconosciuti il |
D'Ambra, Lucio -
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il regno di Fantasia alla disfatta furono riconosciuti | il | governo, presieduto da don Pedro de Aldana, la cricca di |
D'Ambra, Lucio -
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e la piccola banda di generali che faceva la pioggia e | il | bel tempo attorno al ministro della Guerra agente di |
D'Ambra, Lucio -
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naturalmente, nella responsabilità di Rolando II, | il | quale cominciò a diventare rapidamente impopolare. Chè la |
D'Ambra, Lucio -
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si spengono ma gli astri vittoriosi che si formano. Come | il | firmamento, l'opinione pubblica è in continua evoluzione: |
D'Ambra, Lucio -
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mai sicuro di ritrovar stasera nel fuoco del suo telescopio | il | pulviscolo d'oro che vi lasciò ieri sera, l'uomo pubblico |
D'Ambra, Lucio -
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è mai certo di ritrovar stamattina nell'anima della folla | il | posto che vi occupava ancora ieri mattina. Popolarità, il |
D'Ambra, Lucio -
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il posto che vi occupava ancora ieri mattina. Popolarità, | il | tuo nome è fragilità! Se gli astronomi della vita sociale |
D'Ambra, Lucio -
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in tal modo che, prima che fosse riuscito a mandare | il | marito d'Isabella al fronte, Rolando II si doveva veder |
D'Ambra, Lucio -
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a raggiunger lui la frontiera. È inutile che io ricordi | il | succedersi di questi avvenimenti i quali non sono ancora |
D'Ambra, Lucio -
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proclamare i Diritti dell'Uomo. Mancò intanto, ad essa, | il | patetico elemento della deposizione e dell'esecuzione di |
D'Ambra, Lucio -
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Varennes o d'un internamento nella Torre del Tempio, poichè | il | popolo di Fantasia non ebbe per il Re violenze d'odii |
D'Ambra, Lucio -
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Torre del Tempio, poichè il popolo di Fantasia non ebbe per | il | Re violenze d'odii rancori e, purchè se ne andasse, lo |
D'Ambra, Lucio -
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e proclamato re nella prigione dai principi emigrati, e | il | romanzesco d'una morte controversa e d'una probabile |
D'Ambra, Lucio -
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ogni nuovo avvenimento non faceva che ripetere a Sua Maesta | il | saggio consiglio di cominciare a preparar le valigie. |
D'Ambra, Lucio -
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che lo faceva soffrire assai più dell'idea di dover perdere | il | trono. Assolutamente refrattaria a resistere al più modesto |
D'Ambra, Lucio -
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fisico, Sua Maestà si trovò a ricevere la notizia che | il | Congresso aveva compiuto il colpo di Stato e proclamato la |
D'Ambra, Lucio -
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trovò a ricevere la notizia che il Congresso aveva compiuto | il | colpo di Stato e proclamato la Repubblica, proprio nel |
D'Ambra, Lucio -
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la misura più urgente da premiere per ridare a Sua Maestà | il | benessere fisico era quella di strappare il dente malato. |
D'Ambra, Lucio -
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a Sua Maestà il benessere fisico era quella di strappare | il | dente malato. Fra l'insigne odontoiatra che rispettosamente |
D'Ambra, Lucio -
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rispettosamente chiedeva con un sorriso a Sua Maestà se era | il | caso d'armare i ferri del mestiere e di passare |
D'Ambra, Lucio -
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all'estirpazione del dente cariato, e don Pedro de Aldana | il | quale, con aria desolata, attendeva di sapere dal re |
D'Ambra, Lucio -
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odontoiatra come alla politica del suo primo ministro: ed | il | miracolo non era quello di fargli, finchè s'era ancora in |
D'Ambra, Lucio -
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quello di fargli, finchè s'era ancora in tempo, restituire | il | trono, ma quello di fargli passare il dolor di denti senza |
D'Ambra, Lucio -
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in tempo, restituire il trono, ma quello di fargli passare | il | dolor di denti senza che dovesse subire il tremendo dolore |
D'Ambra, Lucio -
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fargli passare il dolor di denti senza che dovesse subire | il | tremendo dolore dell'estirpazione proclamata imperiosamente |
D'Ambra, Lucio -
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che a Rolando II doleva solamente di aver dovuto perdere | il | regno senza avere avuto almeno il tempo di barattarlo. Chè |
D'Ambra, Lucio -
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di aver dovuto perdere il regno senza avere avuto almeno | il | tempo di barattarlo. Chè se un suo illustre e remoto |
D'Ambra, Lucio -
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minuto, barattato volentieri col mezzo di farsi passare | il | mal di denti senza doversi lasciar strappare l'iniquo |
D'Ambra, Lucio -
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dottori in fisio-psicologia che reggono e governano | il | nostro destino. Se, prima che il dente gli fosse strappato, |
D'Ambra, Lucio -
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che reggono e governano il nostro destino. Se, prima che | il | dente gli fosse strappato, Rolando II non si preoccupò che |
D'Ambra, Lucio -
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Rolando II non si preoccupò che di questo dolore, dopo che | il | dente fu avulso dalla delicata gengiva regale la gioia del |
D'Ambra, Lucio -
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palazzo reale a confermare a Sua Maestà ch'era veramente | il | caso di disporre che le valigie fossero preparate. Guardai |
D'Ambra, Lucio -
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famiglia la quale non aveva l'aria di venire ad avvertire | il | Monarca che il popolo aveva deciso di cambiar di regime e |
D'Ambra, Lucio -
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non aveva l'aria di venire ad avvertire il Monarca che | il | popolo aveva deciso di cambiar di regime e che la |
D'Ambra, Lucio -
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la terribile operazione. Ebbe appena, Rolando II, quando | il | canto giù n ella piazza si fece più alto, la curiosità di |
D'Ambra, Lucio -
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più esterrefatti, all'insigne dottore in odontoiatria | il | quale prese rispettosamente con due dita il re per il naso |
D'Ambra, Lucio -
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in odontoiatria il quale prese rispettosamente con due dita | il | re per il naso e per il mento e nella bocca violentemente |
D'Ambra, Lucio -
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il quale prese rispettosamente con due dita il re per | il | naso e per il mento e nella bocca violentemente spalancata |
D'Ambra, Lucio -
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prese rispettosamente con due dita il re per il naso e per | il | mento e nella bocca violentemente spalancata introdusse il |
D'Ambra, Lucio -
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il mento e nella bocca violentemente spalancata introdusse | il | ferro liberatore. Con azione fulminea l'insigne dottore in |
D'Ambra, Lucio -
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azione fulminea l'insigne dottore in odontoiatria afferrò | il | dente regale e lo strappò con un dolce moto della mano. Ma, |
D'Ambra, Lucio -
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strappò con un dolce moto della mano. Ma, dolce a vederlo, | il | moto non dovette essere dolce a sentire, poichè dalla gola |
D'Ambra, Lucio -
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dalla gola del re partì un grido straziante che scompigliò | il | mio essere sin nelle viscere più profonde. Poi, dalla bocca |
D'Ambra, Lucio -
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offriva a Sua Maestà, uscì un mezzo bicchiere di sangue: | il | solo sangue che resti per me legato al ricordo dell'esangue |
D'Ambra, Lucio -
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cariato. Se nell'astrazione del filosofo non si sa dove | il | piacere cominci e dove finisca il dolore, sotto le mani |
D'Ambra, Lucio -
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filosofo non si sa dove il piacere cominci e dove finisca | il | dolore, sotto le mani d'un insigne dottore in odontoiatria |
D'Ambra, Lucio -
|
sa benissimo che dopo cinque minuti di stupimento finisce | il | grande dolore d'avere un dente cariato e comincia il grande |
D'Ambra, Lucio -
|
il grande dolore d'avere un dente cariato e comincia | il | grande piacere di non averlo più. Così Rolando II, dopo che |
D'Ambra, Lucio -
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la stessa delicata sensibilità, don Pedro de Aldana ebbe | il | cuor ch'io non ebbi, e vibrò nell'estasi di Sua Maestà il |
D'Ambra, Lucio -
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il cuor ch'io non ebbi, e vibrò nell'estasi di Sua Maestà | il | colpo brutale d'un improvviso richiamo agli avvenimenti. |
D'Ambra, Lucio -
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agli avvenimenti. Don Pedro mise rapidamente al corrente | il | Re di quanto avveniva: il colpo di Stato avvenuto al |
D'Ambra, Lucio -
|
mise rapidamente al corrente il Re di quanto avveniva: | il | colpo di Stato avvenuto al Congresso, la Repubblica |
D'Ambra, Lucio -
|
proclamata, le Camere convocate per la sera per eleggere | il | primo magistrato della Repubblica, la sommossa popolare |
D'Ambra, Lucio -
|
di Rolando II, giungeva sonante nelle nostre stanze | il | grido di: «Morte a don Pedro! Don Pedro alla lanterna!» |
D'Ambra, Lucio -
|
fuori luogo, in verità, ma anche le rivoluzioni hanno | il | loro tradizionalismo, e nessun rivoluzionario saprebbe |
D'Ambra, Lucio -
|
situati a tale altezza che a volervi impiccare qualcuno | il | rischio non sarebbe meno grave per l'impiccatore che per |
D'Ambra, Lucio -
|
de Aldana trasse dal largo petto carico d'onori e d'oneri | il | respire d'un uomo che dopo aver veduto la morte sicura |
D'Ambra, Lucio -
|
intemperanze delle folle rivoluzionarie, Sua Maestà mise | il | suo Primo Ministro in libertà e lo autorizzò a partire |
D'Ambra, Lucio -
|
Sua Maestà: — Vostra Maestà, — dissi, — ricorderà che | il | poeta di una commedia famosa, la quale fu la fanfara |
D'Ambra, Lucio -
|
musica, e finchè siamo in grado di farlo comodamente, | il | tempo più consigliabile in questo momento: intendo dire: la |
D'Ambra, Lucio -
|
Gli avvenimenti che ho raccontati fin qui hanno provato che | il | temperamento di Rolando II, pur senza giungere ad avere |
D'Ambra, Lucio -
|
del racconto avvertire che Sua Maestà accolse con docilità | il | mio consiglio, talchè non erano trascorsi venti minuti che |
D'Ambra, Lucio -
|
stato confezionato dai grandi sarti di Fantasia. Intanto | il | telefono aveva annunziato che una folla in atteggiamento |
D'Ambra, Lucio -
|
un treno alla prima stazione dopo la capitale. Intanto | il | più fidato cameriere di Sua Maestà preparava una valigia |
D'Ambra, Lucio -
|
bauli in cui Sua Maestà aveva dato ordine di chiudere | il | suo guardaroba, la sua biancheria; le sue carte politiche e |
D'Ambra, Lucio -
|
suo guardaroba, la sua biancheria; le sue carte politiche e | il | magazzino variopinto delle sue decorazioni. Bisogna non |
D'Ambra, Lucio -
|
II. Vidi così tra coloro che affollavano le sale per cui | il | Re, andandandosene, passava e distribuiva strette di mano |
D'Ambra, Lucio -
|
strette di mano copiose e sorrisi commoventi, anche | il | duca e la duchessa di Frondosa, vecchia nobilta monarchica, |
D'Ambra, Lucio -
|
II aveva fatta a sua moglie, s'era adesso sostituito | il | pensiero della Corte da cui Rolando II esciva per sempre. |
D'Ambra, Lucio -
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della Corte da cui Rolando II esciva per sempre. Vidi | il | grande gentiluomo stringere devotamente la mano del re e |
D'Ambra, Lucio -
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sin quasi a inginocchiarsi d'innanzi a Rolando II, | il | quale le si fermò davanti e le baciò la mano guardandola un |
D'Ambra, Lucio -
|
anche l'ultima stazione di questo calvario per amor tuo». | Il | momento fa, in verità, singolarmente patetico, e se Rolando |
D'Ambra, Lucio -
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appena fummo saliti nel direttissimo diretto al confine, | il | quale ci aveva raggiunti nella quieta stazione secondaria |
D'Ambra, Lucio -
|
meno legittima, io credo, l'insonnia d'un cortigiano che | il | re ha invitato ad accompagnarlo per l'ultima volta fin |
D'Ambra, Lucio -
|
le nostre due insonnie si cercavano senza avere tuttavia | il | coraggio d'aprir la porta e di trovarsi di fronte. Intuivo |
D'Ambra, Lucio -
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la tentazione. Sui suoi confini nord-occidentali | il | regno di Fantasia è diviso dal limitrofo regno d'Asturia da |
D'Ambra, Lucio -
|
prendere una boccata d'aria o un filo di luce. Passato | il | tunnel, il direttissimo si ferma, esausto, a fare un po' |
D'Ambra, Lucio -
|
una boccata d'aria o un filo di luce. Passato il tunnel, | il | direttissimo si ferma, esausto, a fare un po' d'acqua prima |
D'Ambra, Lucio -
|
da me, pernottarvi e riprendere in automobile l'indomani | il | suo viaggio verso Parigi. Era una stazioncina solitaria, e |
D'Ambra, Lucio -
|
invitava i viaggiatori prendere qualche ristoro. E, poichè | il | mezzogiorno era ormai passato, vi entrammo anche noi per |
D'Ambra, Lucio -
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estremamente intimidita. Rolando II, che durante | il | viaggio non aveva degnato d'un solo sguardo lo spettacolo |
D'Ambra, Lucio -
|
e dalle parole che pronunziava ad alta voce dimostrava | il | desiderio di far sapere a noi ch'era di Parigi, ch'era |
D'Ambra, Lucio -
|
questo un altro segno della sua inguaribile vocazione per | il | commercio femminile, ma piuttosto un segno del suo non meno |
D'Ambra, Lucio -
|
appena c'eravamo seduti, Sua Maestà aveva infatti afferrato | il | mio braccio e, stritolandomelo quasi nel parossismo d'una |
D'Ambra, Lucio -
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commozione, aveva esclamato: «Ma guardi, guardi.... Pare | il | ritratto, il ritratto parlante d'Isabella....» Ma se m'era |
D'Ambra, Lucio -
|
aveva esclamato: «Ma guardi, guardi.... Pare il ritratto, | il | ritratto parlante d'Isabella....» Ma se m'era facile |
D'Ambra, Lucio -
|
tranquillità di coscienza affermare ch'ella fosse veramente | il | ritratto della duchessa Isabella. Occorreva almeno |
D'Ambra, Lucio -
|
contemplativa di quell'ignoto viaggiatore. Si dice che | il | destino degli uomini può essere legato ad un filo, ma in |
D'Ambra, Lucio -
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di scuotere, su le spalle dell'elegante giovinetto. | Il | quale, irritato com'era, alle scuse di Sua Maestà si voltò |
D'Ambra, Lucio -
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alle scuse di Sua Maestà si voltò irritatissimo, invitando | il | viaggiatore a badare meglio così alla sua sigaretta come ai |
D'Ambra, Lucio -
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lunghi sbalordimenti. Così Rolando II ed io avemmo tutto | il | tempo d'uscire dalla piccola trattoria senza che alla via |
D'Ambra, Lucio -
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Convenne trovare per questo borghese qualunque un nome, | il | che fu facile perchè, abituato a non far mai complimenti |
D'Ambra, Lucio -
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con me, decise sùbito, per l'occasione, di prendersi | il | mio. Convenne anche cercare un secondo padrino che avesse |
D'Ambra, Lucio -
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nel duello inevitabile. Toccò naturalmente a me anche | il | còmpito di sbrogliare quest'ultima situazione difficile, |
D'Ambra, Lucio -
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potesse essere paragonabile a quella di riuscire a decidere | il | piu pacifico dei capistazione del regno d'Asturia e d'ogni |
D'Ambra, Lucio -
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gli uomini, e senza dovere una seconda volta rimetterci | il | trono, che del resto non aveva più. Le gioie che si fanno |
D'Ambra, Lucio -
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al secondo testimonio la cautela del massimo segreto, | il | capostazione aveva dato alla notizia e alla vera |
D'Ambra, Lucio -
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Ma questi uomini felici sono singolarmente più felici | il | giorno in cui possono raccontare di essere comunque |
D'Ambra, Lucio -
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prezzo. E tra me e Loulette Louly fu facile ricostruire | il | dramma prospettatosi agli occhi d'un timido figlio di |
D'Ambra, Lucio -
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con un re. Di fronte alla certezza d'uno scandalo europeo | il | giovinetto aveva considerato opportuno conservare lo |
D'Ambra, Lucio -
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paterni. Se alla notizia che l'avversario era scomparso | il | capostazione riacquistò gli spiriti che gli s'erano |
D'Ambra, Lucio -
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così. Se prendo uno schiaffo, lo devo tenere, e ci perdo | il | trono. Se lo do io, se lo tengono gli altri, e ci perdo il |
D'Ambra, Lucio -
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il trono. Se lo do io, se lo tengono gli altri, e ci perdo | il | treno. Partiva infatti in quel punto l'ultimo treno della |
D'Ambra, Lucio -
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in quel punto l'ultimo treno della sera che, attraverso | il | regno di Asturia, correva verso la Francia e Parigi. |
D'Ambra, Lucio -
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e Loulette Louly s'erano messi d'accordo per fare insieme | il | viaggio verso Parigi nell'automobile abbandonata, senza |
D'Ambra, Lucio -
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loro, nella sera che scendeva, nella notte che s'apriva, | il | primo quarto di luna di miele. Già Rolando II guardava |
D'Ambra, Lucio -
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lei, Isabella, proprio lei! La cocottina abbandonata e | il | re deposto filaron via così, verso Parigi, nella letizia |
D'Ambra, Lucio -
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E, mentre Rolando II volava in quarta velocità verso | il | suo nuovo mestiere di roi en exil, io ripresi con |
D'Ambra, Lucio -
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di roi en exil, io ripresi con filosofica malinconia | il | treno che doveva ricondurmi nell'amata patria, dove mi |
D'Ambra, Lucio -
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educarla; ma era cosí simpatica a tutti che nessuno aveva | il | coraggio di ricorrere alla necessaria severità. Era rimasta |
Mitchell, Margaret -
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colletto di trina. Sembrava ormai impossibile riacquistare | il | terreno perduto durante quel viaggio e durante la malattia |
Mitchell, Margaret -
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durante quel viaggio e durante la malattia di Rossella e | il | suo soggiorno a Tara. Col passare del tempo, Rossella cercò |
Mitchell, Margaret -
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bambina, per quanto i suoi desideri fossero stravaganti e | il | suo contegno maleducato. La incoraggiava a discorrere e la |
Mitchell, Margaret -
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contraddiceva suo padre e gli rispondeva a modo suo. | Il | padre si limitava a ridere e non permetteva a Rossella |
Mitchell, Margaret -
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dei suoi gesti graziosi. Gli piacevano la sua vivacità, | il | suo spirito e le smorfiette che faceva per mostrargli il |
Mitchell, Margaret -
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il suo spirito e le smorfiette che faceva per mostrargli | il | suo affetto. Benché fosse viziata, era una bimba cosí |
Mitchell, Margaret -
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viziata, era una bimba cosí deliziosa che a lui mancava | il | cuore di tentar di correggerla. Egli era il suo dio, il |
Mitchell, Margaret -
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a lui mancava il cuore di tentar di correggerla. Egli era | il | suo dio, il centro del suo piccolo mondo; e questo era |
Mitchell, Margaret -
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il cuore di tentar di correggerla. Egli era il suo dio, | il | centro del suo piccolo mondo; e questo era troppo prezioso |
Mitchell, Margaret -
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che faceva Mammy a proposito dell'educazione dei bambini, e | il | risultato fu un piccolo pony dello Shetland col manto |
Mitchell, Margaret -
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sella femminile a borchie d'argento. Ostensibilmente | il | pony era per tutti e tre i bambini, e Rhett comprò una |
Mitchell, Margaret -
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tre i bambini, e Rhett comprò una sella anche per Wade. Ma | il | bambino preferiva di molto il suo cane sanbernardo, ed Ella |
Mitchell, Margaret -
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una sella anche per Wade. Ma il bambino preferiva di molto | il | suo cane sanbernardo, ed Ella aveva paura di tutti gli |
Mitchell, Margaret -
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ed Ella aveva paura di tutti gli animali. Quindi | il | pony rimase esclusiva proprietà di Diletta e si chiamò "Mr. |
Mitchell, Margaret -
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"Mr. Butler". La sola ombra nella gioia di Diletta era | il | non poter andare a cavalcioni come suo padre; ma quando |
Mitchell, Margaret -
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cacciatrice come lei. La porterò nella Virginia. Quello è | il | paese dove si fa la caccia sul serio. E nel Kentucky, dove |
Mitchell, Margaret -
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i buoni cavalcatori. Quando si trattò di farle fare | il | vestitino da amazzone, Diletta ebbe, come sempre, facoltà |
Mitchell, Margaret -
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amazzone, Diletta ebbe, come sempre, facoltà di scegliere | il | colore; e, come sempre, scelse l'azzurro. - Non quel |
Mitchell, Margaret -
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Se si sporcherà, gliene faremo un altro. Cosí Diletta ebbe | il | vestito da amazzone di velluto azzurro, con la sottana che |
Mitchell, Margaret -
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figlia lungo la Via dell'Albero di Pesco; Rhett tratteneva | il | suo gran cavallo nero perché regolasse il suo passo su |
Mitchell, Margaret -
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Rhett tratteneva il suo gran cavallo nero perché regolasse | il | suo passo su quello del pony. A volte galoppavano per le |
Mitchell, Margaret -
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picchiava Mr. Butler col suo scudiscio e Rhett frenava | il | suo cavallo con mano ferma, in modo da lasciar credere alla |
Mitchell, Margaret -
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somma principesca offertagli poteva indurlo a far passare | il | caparbio cavallino una dozzina di volte al giorno al |
Mitchell, Margaret -
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di volte al giorno al disopra della sbarra; Mr. Butler, | il | quale sopportava pazientemente che la sua padroncina gli |
Mitchell, Margaret -
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suoi zoccoli fossero esaminati tutti i momenti, sentiva che | il | Creatore dei ponies non aveva avuto affatto l'intenzione |
Mitchell, Margaret -
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dei ponies non aveva avuto affatto l'intenzione che | il | suo grasso corpo passasse al disopra di quel pezzo di |
Mitchell, Margaret -
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Butler imparava la sua lezione. Finalmente Rhett decise che | il | pony era abbastanza sicuro perché si potesse affidargli la |
Mitchell, Margaret -
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la bimba; e l'eccitazione di questa non ebbe confini. Fece | il | primo salto con entusiasmo; e dopo d'allora le cavalcate |
Mitchell, Margaret -
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volta passata la novità, Diletta avrebbe pensato ad altro e | il | vicinato avrebbe avuto un po' di pace. Ma il gioco |
Mitchell, Margaret -
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ad altro e il vicinato avrebbe avuto un po' di pace. Ma | il | gioco continuava a divertire Diletta; e tutta la mattina il |
Mitchell, Margaret -
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il gioco continuava a divertire Diletta; e tutta la mattina | il | cortile risuonava di grida eccitate. Il nonno Merriwether, |
Mitchell, Margaret -
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e tutta la mattina il cortile risuonava di grida eccitate. | Il | nonno Merriwether, che aveva fatto la campagna del 1849, |
Mitchell, Margaret -
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non sono abbastanza lunghe. - Sí che lo sono! Ho saltato | il | cespuglio di rose di zia Melly; è altissimo! - No, devi |
Mitchell, Margaret -
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volgendosi verso la camera da letto di Rossella - guardami! | Il | babbo ha detto che posso! Rossella che si stava pettinando, |
Mitchell, Margaret -
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la bimba e la mise sul pony, Rossella osservò con orgoglio | il | portamento dritto e la testolina eretta. - Sei veramente |
Mitchell, Margaret -
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E gli somiglia veramente in tutto!» Al pensiero di Geraldo, | il | ricordo le tornò chiaro con la rapidità del lampo, |
Mitchell, Margaret -
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luce innaturale. Udí una voce che cantava in irlandese, udí | il | veloce scalpitar di zoccoli che salivano l'altura di Tara, |
Mitchell, Margaret -
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seduta sul letto di un soldato mentre gli fasciava | il | braccio ferito. Zia Pitty e Melania con la loro cuffia |
Mitchell, Margaret -
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sotto al portico insieme a Wade e Pressy, pronte per | il | loro giro settimanale di visite. Rossella le pregò di |
Mitchell, Margaret -
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se non le accompagnava e salí nella sua stanza. Svanito | il | rumore della carrozza, quand'ella fu sicura che la famiglia |
Mitchell, Margaret -
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silenziosa e calda nell'irradiazione del sole pomeridiano. | Il | pavimento era lucido e nudo ad eccezione di qualche tappeto |
Mitchell, Margaret -
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aveva stentato ad aprire la busta con le mani tremanti. Ora | il | suo senso di onore, mai eccessivamente scrupoloso, si era |
Mitchell, Margaret -
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si era smussato col ripetersi dell'offesa; ed anche | il | timore di essere scoperta era svanito. A volte pensava, col |
Mitchell, Margaret -
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di leggere le lettere era troppo grande, ed ella scacciò | il | pensiero di Elena. Da qualche tempo aveva imparato a dirsi: |
Mitchell, Margaret -
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a questa cosa noiosa. Ci penserò domani.» E l'indomani, o | il | pensiero non le si affacciava piú o era cosí attenuato dal |
Mitchell, Margaret -
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ed io...» Le sue mani tremavano di terrore, ma nel leggere | il | periodo seguente si calmò. «Cara moglie, se ti ho nascosto |
Mitchell, Margaret -
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troppo. Ma ho dei gravi pensieri, Melania, e voglio aprirti | il | mio cuore. «In queste notti estive spesso rimango sveglio, |
Mitchell, Margaret -
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queste notti estive spesso rimango sveglio, mentre tutto | il | campo dorme, e guardo le stelle chiedendomi: "perché sei |
Mitchell, Margaret -
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gentiluomo campagnolo. Le trombe non mi fanno bollire | il | sangue e i tamburi non mi eccitano; e vedo troppo |
Mitchell, Margaret -
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abbattere una dozzina di yankees, credendo che Sua Maestà | il | Cotone potesse governare il mondo. Illusi anche da parole, |
Mitchell, Margaret -
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credendo che Sua Maestà il Cotone potesse governare | il | mondo. Illusi anche da parole, frasi, pregiudizi e odii che |
Mitchell, Margaret -
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cui avevamo rispetto e riverenza; parole come "Sua Maestà | il | Cotone, Schiavismo, Diritti di Stato, maledetti yankees". |
Mitchell, Margaret -
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per cui combatto. Invece vedo le Dodici Querce e ricordo | il | chiaro di luna attraverso le bianche colonne, il divino |
Mitchell, Margaret -
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e ricordo il chiaro di luna attraverso le bianche colonne, | il | divino aspetto delle magnolie, e le rose rampicanti che |
Mitchell, Margaret -
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delle magnolie, e le rose rampicanti che ombreggiano | il | porticato anche nei pomeriggi piú ardenti. E vedo la mamma |
Mitchell, Margaret -
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dai campi, al crepuscolo, stanchi e pronti per la cena, e | il | cigolio della carrucola quando il secchio scende nel pozzo |
Mitchell, Margaret -
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e pronti per la cena, e il cigolio della carrucola quando | il | secchio scende nel pozzo fresco e poi vedo la lunga strada |
Mitchell, Margaret -
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scende nel pozzo fresco e poi vedo la lunga strada verso | il | fiume, attraverso i campi di cotone, e la nebbia che si |
Mitchell, Margaret -
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che si chiama patriottismo: amore per la propria casa e per | il | proprio paese. Ma la cosa, Melania, è ben piú profonda. |
Mitchell, Margaret -
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è ben piú profonda. Perché quanto ho nominato non è che | il | simbolo di ciò per cui arrischio la mia vita, il simbolo |
Mitchell, Margaret -
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non è che il simbolo di ciò per cui arrischio la mia vita, | il | simbolo del genere di vita che amo. Io combatto per i |
Mitchell, Margaret -
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lo stesso. «Se noi vinciamo questa guerra e abbiamo | il | Regno del Cotone dei nostri sogni, avremo ugualmente |
Mitchell, Margaret -
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diventeremo diversi e l'antica tranquillità sarà scomparsa. | Il | mondo sarà alle nostre porte a chiedere il cotone e noi |
Mitchell, Margaret -
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sarà scomparsa. Il mondo sarà alle nostre porte a chiedere | il | cotone e noi potremo dettare i nostri prezzi. E allora temo |
Mitchell, Margaret -
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E se perdiamo, Melania, se perdiamo... «Non temo | il | pericolo di essere preso prigioniero o ferito o anche |
Mitchell, Margaret -
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piú agli antichi tempi. Non so che cosa ci porterà | il | futuro, ma certamente non potrà essere cosí bello come il |
Mitchell, Margaret -
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il futuro, ma certamente non potrà essere cosí bello come | il | passato. Guardo i ragazzi che dormono accanto a me e mi |
Mitchell, Margaret -
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questo odio! Né i Diritti di Stato né gli Schiavi né | il | Cotone meritano questo. Nulla merita ciò che ci sta |
Mitchell, Margaret -
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e che ci può accadere, perché se gli yankees vincono, | il | futuro sarà di un incredibile orrore. «Non dovrei scrivere |
Mitchell, Margaret -
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è pieno del timore della disfatta. Ti ricordi al banchetto, | il | giorno in cui fu annunziato il nostro fidanzamento, che un |
Mitchell, Margaret -
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Ti ricordi al banchetto, il giorno in cui fu annunziato | il | nostro fidanzamento, che un certo Butler suscitò quasi una |
Mitchell, Margaret -
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strettamente che noi non avremmo piú potuto mandar fuori | il | nostro cotone? Egli aveva ragione. Noi combattiamo contro i |
Mitchell, Margaret -
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coi moschetti della Guerra Rivoluzionaria; e fra poco | il | blocco sarà troppo stretto per lasciar entrare anche i |
Mitchell, Margaret -
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Stato che parlavano... e ignoravano. Infatti egli disse che | il | Sud non aveva nulla con cui iniziare la guerra, se non |
Mitchell, Margaret -
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con cui iniziare la guerra, se non cotone e arroganza. | Il | nostro cotone oggi non val nulla ed è rimasto soltanto ciò |
Mitchell, Margaret -
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busta, troppo annoiata per continuare la lettura. Inoltre | il | tono di quelle parole e quegli sciocchi discorsi di |
Mitchell, Margaret -
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di ascoltarle quando in altri tempi egli sedeva sotto | il | porticato di Tara. La sola cosa che ella desiderava |
Mitchell, Margaret -
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non aveva ricevuto altre lettere d'amore per poter fare | il | confronto. «Che buffe lettere!» pensò Rossella. «Se un mio |
Mitchell, Margaret -
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Fece scorrere i fogli guardando le date e ricordando | il | loro contenuto. E nessuno di essi conteneva descrizioni di |
Mitchell, Margaret -
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come quelle che Darcy Meade scriveva ai suoi parenti o | il | povero Dallas McLure aveva scritto alle sorelle zitellone, |
Mitchell, Margaret -
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e i McLure leggevano orgogliosamente queste lettere a tutto | il | vicinato e Rossella aveva spesso provato un segreto senso |
Mitchell, Margaret -
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lontano da sé tutto ciò che era avvenuto da quando | il | Forte Sumter era il discorso del giorno. Parlava di libri |
Mitchell, Margaret -
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sé tutto ciò che era avvenuto da quando il Forte Sumter era | il | discorso del giorno. Parlava di libri che egli e Melania |
Mitchell, Margaret -
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di pesca, le quieti notti bagnate di chiaro di luna e | il | fascino sereno della vecchia casa. Ella ripensò alle parole |
Mitchell, Margaret -
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di quest'ultima lettera: «non questo!» E le sembrarono | il | grido di un'anima tormentata dinanzi a qualche cosa che non |
Mitchell, Margaret -
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di sposarmi perché... forse temeva che io avrei turbato | il | suo modo di pensare e di vivere. No; neanche precisamente |
Mitchell, Margaret -
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dal momento che è citato all'ordine del giorno e che | il | colonnello Sloan ha scritto a Melly una lettera di elogi |
Mitchell, Margaret -
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Sloan ha scritto a Melly una lettera di elogi per | il | suo valoroso contegno nel guidare le truppe all'assalto. |
Mitchell, Margaret -
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quel giorno, - aveva quattordici anni - quando sotto | il | portico di Tara lo aveva visto giungere a cavallo, e |
Mitchell, Margaret -
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a cavallo, e sorriderle coi capelli che brillavano al sole. | Il | suo amore era ancora l'adorazione della giovinetta per un |
Mitchell, Margaret -
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ma che destavano la sua ammirazione. Egli era ancora | il | Principe Azzurro sognato da una fanciulla, la quale non |
Mitchell, Margaret -
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una fanciulla, la quale non chiedeva altro guiderdone per | il | suo amore se non un bacio. Dopo aver letto quelle lettere, |
Mitchell, Margaret -
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prima delle nozze Elena le aveva fatto comprendere che | il | matrimonio è una cosa che le donne debbono sopportare con |
Mitchell, Margaret -
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piú a che fare col matrimonio; ma con l'amore sí, perché | il | suo amore per Ashley era diverso; era qualche cosa di sacro |
Mitchell, Margaret -
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era diverso; era qualche cosa di sacro che le toglieva | il | respiro, un'emozione che andava crescendo durante le lunghe |
Mitchell, Margaret -
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di ricordi e di speranze. Sospirò nel legare nuovamente | il | nastro attorno al pacchetto e nel rimetterlo a posto. |
Mitchell, Margaret -
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mente l'ultima parte della lettera, quella che riguardava | il | capitano Butler. Strano che Ashley fosse rimasto |
Mitchell, Margaret -
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che quel furfante aveva detto un anno fa. Innegabilmente | il | capitano Butler era un furfante, ma ballava divinamente. |
Mitchell, Margaret -
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apparire le due fossette. Quindi scacciò dalla sua mente | il | capitano Butler, ricordando soltanto che ad Ashley le sue |
Mitchell, Margaret -
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Ashley le sue fossette piacevano molto. Nessun rimorso per | il | fatto di amare il marito di un'altra o di leggere la posta |
Mitchell, Margaret -
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piacevano molto. Nessun rimorso per il fatto di amare | il | marito di un'altra o di leggere la posta di quest'altra |
Mitchell, Margaret -
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ai piedi del letto, ascoltando una fiaba. Per Rossella | il | silenzio di Tara era insopportabile, perché le ricordava |
Mitchell, Margaret -
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campagna attraversata nel venire da Atlanta. La mucca e | il | vitello non si facevano sentire da qualche ora. Non vi |
Mitchell, Margaret -
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accanto alla finestra aperta della sua stanza, e guardava | il | viale d'accesso col mento appoggiato sulle braccia posate |
Mitchell, Margaret -
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era un secchio d'acqua nel quale ella immergeva ogni tanto | il | piede ammalato. Era di pessimo umore. Proprio quando aveva |
Mitchell, Margaret -
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alzata le gonne fino alle ginocchia e avrebbe lanciato | il | nodo scorsoio in men che non si dica... Ma anche dopo aver |
Mitchell, Margaret -
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un pasto completo per tutti, pensò ironicamente, ora che | il | denaro della Confederazione valeva quasi meno che nulla. Ma |
Mitchell, Margaret -
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potrebbe portarle a Tara? Perché Dio aveva fatto morire | il | vecchio cavallo? Perfino quell'animale malandato sarebbe |
Mitchell, Margaret -
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di Geraldo... Oh, avere solo una di quelle bestie, magari | il | piú caparbio dei muli! Comunque, quando il piede sarà |
Mitchell, Margaret -
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bestie, magari il piú caparbio dei muli! Comunque, quando | il | piede sarà guarito, andrà a Jonesboro. Sarà la piú lunga |
Mitchell, Margaret -
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voleva del riso col sugo e poi voleva anche un bastone per | il | tamburo. La luce del sole improvvisamente si oscurò. |
Mitchell, Margaret -
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braccia e lottò contro le lagrime. Piangere era inutile; | il | solo momento in cui le lagrime potevano servire, era quando |
Mitchell, Margaret -
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rumore, nello stesso modo in cui aveva immaginato di udire | il | fruscio delle gonne di Elena. Sentí battere il cuore piú |
Mitchell, Margaret -
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di udire il fruscio delle gonne di Elena. Sentí battere | il | cuore piú velocemente, come sempre, prima di avere il tempo |
Mitchell, Margaret -
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il cuore piú velocemente, come sempre, prima di avere | il | tempo di dire a se stessa: «Non essere stupida». Ma il |
Mitchell, Margaret -
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il tempo di dire a se stessa: «Non essere stupida». Ma | il | rumor di zoccoli rallentò assumendo il ritmo di una |
Mitchell, Margaret -
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essere stupida». Ma il rumor di zoccoli rallentò assumendo | il | ritmo di una passeggiata; si sentí la ghiaia scricchiolare. |
Mitchell, Margaret -
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e lo guardò affascinata, e cosí sgomenta, che le mancò | il | respiro. L'uomo, grosso, rozzo, con una barba nera incolta |
Mitchell, Margaret -
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piegato in avanti. Gli occhi piccoli e socchiusi per | il | sole abbagliante, osservavano tranquillamente la casa, da |
Mitchell, Margaret -
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redini sul pomo della sella; frattanto Rossella sentí che | il | respiro le ritornava, improvviso e doloroso come dopo aver |
Mitchell, Margaret -
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con tre ammalate e due lattanti! Mentre egli percorreva | il | viale con la mano sulla pistola e guardando vivamente a |
Mitchell, Margaret -
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gli indicibili orrori inseparabili dal nome di «yankee». | Il | suo primo impulso fu di nascondersi nel gabinetto, di |
Mitchell, Margaret -
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verso la palude; qualunque cosa pur di sfuggirgli. Ma udí | il | suo passo guardingo sui gradini dell'ingresso, e la sua |
Mitchell, Margaret -
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ed era appena sufficiente per due. Rossella dominava | il | suo appetito da qualche ora, aspettando il ritorno degli |
Mitchell, Margaret -
|
dominava il suo appetito da qualche ora, aspettando | il | ritorno degli altri; e il pensiero che lo yankee potesse |
Mitchell, Margaret -
|
da qualche ora, aspettando il ritorno degli altri; e | il | pensiero che lo yankee potesse divorare il loro magro pasto |
Mitchell, Margaret -
|
degli altri; e il pensiero che lo yankee potesse divorare | il | loro magro pasto la fece tremare di collera. Dio li |
Mitchell, Margaret -
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andò velocemente al cassettone senza neanche piú sentire | il | dolore della sua ferita. Aperse senza far rumore il |
Mitchell, Margaret -
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sentire il dolore della sua ferita. Aperse senza far rumore | il | cassetto superiore e afferrò la pesante pistola che aveva |
Mitchell, Margaret -
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la cassettina da lavoro di legno rosa in cui erano | il | ditale d'oro, le forbicine e l'agoraio d'oro. Rossella |
Mitchell, Margaret -
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sentí agghiacciarsi le gambe, ma l'ira le fece avvampare | il | volto. La scatola da lavoro di Elena in quelle mani! Volle |
Mitchell, Margaret -
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Rimase a guardarlo al di sopra della ringhiera e vide | il | suo volto mutare la sua espressione di turbamento e di |
Mitchell, Margaret -
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- disse rimettendo la pistola nel fodero e attraversando | il | vestibolo fino a trovarsi proprio sotto a lei. - Tutta |
Mitchell, Margaret -
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portare la mano alla cintura, Rossella fece scattare | il | grilletto. Il rinculo della pistola la fece indietreggiare, |
Mitchell, Margaret -
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la mano alla cintura, Rossella fece scattare il grilletto. | Il | rinculo della pistola la fece indietreggiare, mentre il |
Mitchell, Margaret -
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Il rinculo della pistola la fece indietreggiare, mentre | il | fragore dell'esplosione le riempiva le orecchie, e il fumo |
Mitchell, Margaret -
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il fragore dell'esplosione le riempiva le orecchie, e | il | fumo acre le penetrava nelle narici. L'uomo cadde |
Mitchell, Margaret -
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L'uomo cadde all'indietro con una violenza che fece tremare | il | mobilio. La scatola gli sfuggí dalle mani spargendo attorno |
Mitchell, Margaret -
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mobilio. La scatola gli sfuggí dalle mani spargendo attorno | il | contenuto. Senza neanche accorgersi di ciò che faceva, |
Mitchell, Margaret -
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capo. Era morto. Senza alcun dubbio. Aveva ucciso un uomo. | Il | fumo saliva in lente volute al soffitto e il rigagnolo |
Mitchell, Margaret -
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un uomo. Il fumo saliva in lente volute al soffitto e | il | rigagnolo rosso si allargava. Per un tempo incalcolabile |
Mitchell, Margaret -
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d'estate ogni minimo rumore e profumo sembrò ingigantire: | il | battito del suo cuore, il fruscio delle foglie di magnolia, |
Mitchell, Margaret -
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e profumo sembrò ingigantire: il battito del suo cuore, | il | fruscio delle foglie di magnolia, il lontano lamento di un |
Mitchell, Margaret -
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battito del suo cuore, il fruscio delle foglie di magnolia, | il | lontano lamento di un uccello di palude, la lieve fragranza |
Mitchell, Margaret -
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caccia, che non sopportava le stride dei maiali al macello, | il | guaito di un coniglio in trappola. «Ucciso!» pensò |
Mitchell, Margaret -
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una fredda gioia da figlie. Avrebbe affondato con piacere | il | tallone nella larga ferita che era al posto del naso di |
Mitchell, Margaret -
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larga ferita che era al posto del naso di quell'uomo, e | il | sangue caldo sul piede nudo le avrebbe dato piacere. Aveva |
Mitchell, Margaret -
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cencioso che funzionava da camicia da notte; | il | suo debole braccio era tirato in basso dal peso della |
Mitchell, Margaret -
|
Gli occhi di Melania afferrarono la scena nel suo insieme; | il | corpo vestito di azzurro nella pozza di sangue, la scatola |
Mitchell, Margaret -
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quelli di Rossella. Un raggio di orgoglio feroce illuminava | il | suo volto generalmente dolce; nel suo sorriso era |
Mitchell, Margaret -
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sorriso era un'approvazione e una gioia che uguagliavano | il | tumulto che agitava il seno della giovine temeraria. «È |
Mitchell, Margaret -
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e una gioia che uguagliavano il tumulto che agitava | il | seno della giovine temeraria. «È come me!» pensò Rossella. |
Mitchell, Margaret -
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la sciabola sul primo gradino, attraversò faticosamente | il | pianerottolo e aperse la porta delle ammalate. - Non |
Mitchell, Margaret -
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che sappiano quello che ho fatto.» Guardò nuovamente | il | corpo; ora la sua ira e il suo terrore svanivano e la |
Mitchell, Margaret -
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che ho fatto.» Guardò nuovamente il corpo; ora la sua ira e | il | suo terrore svanivano e la reazione le faceva vacillare le |
Mitchell, Margaret -
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e cominciò a scendere reggendosi alla ringhiera, mordendosi | il | pallido labbro inferiore. - Torna a letto, sciocca; ti |
Mitchell, Margaret -
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- Potrei seppellirlo nell'angolo del giardino, sotto | il | noce... Il terreno dev'essere morbido, perché Pork ha |
Mitchell, Margaret -
|
seppellirlo nell'angolo del giardino, sotto il noce... | Il | terreno dev'essere morbido, perché Pork ha scavato per |
Mitchell, Margaret -
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morbido, perché Pork ha scavato per dissotterrare | il | bariletto di whisky. Ma come portarlo fin là? - Prendiamo |
Mitchell, Margaret -
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Non tentare di aiutarmi, altrimenti ti porto su in braccio. | Il | volto pallido di Melania abbozzò un sorriso di |
Mitchell, Margaret -
|
Se tu puoi trascinarlo da sola, io pulirò intanto il... sí, | il | pavimento prima che gli altri tornino a casa; e... senti... |
Mitchell, Margaret -
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badarci - mormorò - mi sento un po' debole. Rossella tolse | il | cencio e allargò le pieghe del cuoio con mano tremante. - |
Mitchell, Margaret -
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cominciava a sfogliare i biglietti di banca. - Non abbiamo | il | tempo... - Capisci, Melania, che questo denaro significa |
Mitchell, Margaret -
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giberna un pacchetto di caffè che annusò come se fosse | il | piú soave dei profumi, un rimasuglio di galletta e la |
Mitchell, Margaret -
|
mettendosi sotto le braccia quei piedi, cominciò a tirare. | Il | suo piede ammalato che nell'eccitazione aveva dimenticato, |
Mitchell, Margaret -
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le faceva stringere i denti, costringendola a portare tutto | il | proprio peso sul calcagno. Sforzandosi e sudando riuscí a |
Mitchell, Margaret -
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Sforzandosi e sudando riuscí a trascinarlo per tutto | il | vestibolo, lasciandosi dietro una traccia rossa. - Se fa |
Mitchell, Margaret -
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non potremo nasconderlo - disse rabbrividendo. - Dammi | il | tuo accappatoio, Melania, glie lo avvolgerò intorno alla |
Mitchell, Margaret -
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accappatoio, Melania, glie lo avvolgerò intorno alla testa. | Il | volto pallido di Melania divenne vermiglio. - Non fare la |
Mitchell, Margaret -
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cencioso e lo porse a Rossella, cercando di coprirsi | il | seno alla meglio con le braccia. «Meno male che io non ho |
Mitchell, Margaret -
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la tela attorno al viso in poltiglia. Riuscí a trascinare | il | corpo fino al porticato posteriore e, fermandosi per |
Mitchell, Margaret -
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contro la parete con le ginocchia piegate contro | il | petto nudo. «Era proprio il momento di stare a pensare al |
Mitchell, Margaret -
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con le ginocchia piegate contro il petto nudo. «Era proprio | il | momento di stare a pensare al pudore!» disse fra sé |
Mitchell, Margaret -
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nella terribile notte della resa di Atlanta e durante | il | lungo viaggio verso casa. Era l'intangibile, incrollabile |
Mitchell, Margaret -
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prima che io abbia finito, trattienilo in casa e digli che | il | cavallo è venuto qui non si sa da dove. Melania rimase |
Mitchell, Margaret -
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contro i gradini. Nessuno domandò da dove era venuto | il | cavallo; era ovvio che fosse un superstite della recente |
Mitchell, Margaret -
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e i suoi pendenti sempre in moto, che riduceva in poltiglia | il | viso di un uomo e poi lo seppelliva in una fossa scavata |
Mitchell, Margaret -
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paura, quasi, di apprendere la verità. Ma era meglio sapere | il | peggio che ignorarlo. Decise quindi recarsi prima alla casa |
Mitchell, Margaret -
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non perché fossero i piú vicini, ma perché poteva esservi | il | vecchio dottor Fontaine; e Melania aveva bisogno di un |
Mitchell, Margaret -
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del suo pallore e della sua debolezza. Non appena | il | suo piede le permise d'infilare una scarpina, ella montò |
Mitchell, Margaret -
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piede le permise d'infilare una scarpina, ella montò quindi | il | cavallo dello yankee. Con un piede in una staffa accorciata |
Mitchell, Margaret -
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uscire dalla casa le tre signore Fontaine che le diedero | il | benvenuto con baci ed esclamazioni di gioia. Ma quando i |
Mitchell, Margaret -
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uomo in casa a meno che non si volesse calcolare come tale | il | bambino di Sally, il piccolo Joe appena fuori dalle fasce. |
Mitchell, Margaret -
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che non si volesse calcolare come tale il bambino di Sally, | il | piccolo Joe appena fuori dalle fasce. Nella grande casa |
Mitchell, Margaret -
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sorrisi e dalle loro parole. I loro schiavi erano fuggiti, | il | loro denaro non valeva nulla, il marito di Sally era morto |
Mitchell, Margaret -
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schiavi erano fuggiti, il loro denaro non valeva nulla, | il | marito di Sally era morto a Gettysburg e anche la signora |
Mitchell, Margaret -
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a Gettysburg e anche la signora giovane era vedova, essendo | il | giovane dottor Fontaine morto di dissenteria a Vicksburg. |
Mitchell, Margaret -
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nella Virginia; e nessuno sapeva se erano vivi o morti; | il | vecchio dottor Fontaine era rimasto con la cavalleria di |
Mitchell, Margaret -
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- E quel vecchio pazzo, a settantatré anni cerca di fare | il | giovinotto benché sia pieno di reumatismi - disse la nonna, |
Mitchell, Margaret -
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non mi sono mai potuta muovere. Avrei pur dovuto trovare | il | tempo; era un dovere. In verità credevamo che gli yankees |
Mitchell, Margaret -
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tanto che fuggirono. Che cosa fu bruciato? - Tutto | il | nostro cotone: un valore di centocinquantamila dollari - |
Mitchell, Margaret -
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bruciato la tua casa - replicò la nonna, appoggiando | il | mento al suo bastone. - Il cotone si può coltivare ancora, |
Mitchell, Margaret -
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- replicò la nonna, appoggiando il mento al suo bastone. - | Il | cotone si può coltivare ancora, mentre la casa non si |
Mitchell, Margaret -
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ricostruisce. A proposito, avete cominciato a raccogliere | il | cotone, voialtri? - No, - rispose Rossella; - ma è quasi |
Mitchell, Margaret -
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belle manine, e quelle delle tue sorelle? - Io raccogliere | il | cotone? - esclamò Rossella inorridita, come se la nonna |
Mitchell, Margaret -
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dirò che quando io ero una bambina, mio padre perse tutto | il | suo patrimonio, e io non ebbi paura di lavorare con le mie |
Mitchell, Margaret -
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degli altri schiavi. Ho zappato la terra, ed ho raccolto | il | cotone, e se sarà necessario, lo farò ancora. - Ma allora - |
Mitchell, Margaret -
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mi vergogno per te, Rossella, di sentirti parlare come se | il | lavoro onesto fosse una cosa indegna. Per cambiare |
Mitchell, Margaret -
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sono andati dai Calvert e hanno rubato tutte le provviste e | il | pollame, e hanno fatto fuggire tutti i negri. Era Sally che |
Mitchell, Margaret -
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I risultati saranno dei bambini gialli, e non credo che | il | sangue yankee migliorerà. - Oh, mamma! - Non fare quella |
Mitchell, Margaret -
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Ed affermò che tutti i Calvert erano yankees. Pensare che | il | signor Calvert è morto nel Wilderness! E Raiford a |
Mitchell, Margaret -
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casa fosse incendiata! Disse che Cade diventerebbe idrofobo | il | giorno in cui, tornando a casa, venisse a saperlo. Ma |
Mitchell, Margaret -
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ed era certa che se aprisse la via alle lagrime, tutto | il | suo coraggio svanirebbe. Ma capiva anche che se taceva, le |
Mitchell, Margaret -
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- rispose in fretta - e gli yankees erano andati via. | Il | babbo mi disse che... non avevano bruciato la casa perché |
Mitchell, Margaret -
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dinanzi alla nonna Fontaine, a meno che non ne avesse | il | permesso da lei. La mamma è morta - disse piano. La mano |
Mitchell, Margaret -
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battito. - L'hanno uccisa gli yankees? - È morta di tifo. | Il | giorno prima del mio arrivo. - Non ci pensare. - La voce |
Mitchell, Margaret -
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vide che la nonna inghiottiva con sforzo. - E tuo padre? - | Il | babbo è... il babbo non è piú lo stesso. - Che vuoi dire? È |
Mitchell, Margaret -
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inghiottiva con sforzo. - E tuo padre? - Il babbo è... | il | babbo non è piú lo stesso. - Che vuoi dire? È ammalato? - |
Mitchell, Margaret -
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babbo non è piú lo stesso. - Che vuoi dire? È ammalato? - | Il | colpo... è cosí stranito... non è... - Non dirmi che non è |
Mitchell, Margaret -
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cosí stranito... non è... - Non dirmi che non è piú in sé. | Il | colpo gli ha toccato il cervello? Fu un sollievo per lei |
Mitchell, Margaret -
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- Non dirmi che non è piú in sé. Il colpo gli ha toccato | il | cervello? Fu un sollievo per lei udire enunciare cosí |
Mitchell, Margaret -
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fatta piangere! - Sí - rispose con tristezza - ha perduto | il | senno. Sembra come addormentato e a volte non si ricorda |
Mitchell, Margaret -
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farlo tornare a letto: è come un bambino. Come vorrei che | il | dottor Fontaine fosse qui! So che farebbe qualche cosa per |
Mitchell, Margaret -
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dottor Fontaine fosse qui! So che farebbe qualche cosa per | il | babbo. E anche Melania ha bisogno del medico. Non si è |
Mitchell, Margaret -
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ha bisogno del medico. Non si è rimessa come dovrebbe dopo | il | parto e... - Melly... un bambino? Ed è con te? - Sí. - E |
Mitchell, Margaret -
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che da principio le erano mancate. Tutto le tornò in mente: | il | calore estenuante della giornata in cui era nato il bimbo, |
Mitchell, Margaret -
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mente: il calore estenuante della giornata in cui era nato | il | bimbo, il terrore, la fuga, l'abbandono di Rhett. Parlò |
Mitchell, Margaret -
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calore estenuante della giornata in cui era nato il bimbo, | il | terrore, la fuga, l'abbandono di Rhett. Parlò dell'oscurità |
Mitchell, Margaret -
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bruciata. - Credevo che arrivando a casa avrei deposto | il | tremendo fardello. Credevo che mi fosse già accaduto quanto |
Mitchell, Margaret -
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quando seppi che era morta, compresi che cosa era veramente | il | peggio. Abbassò gli occhi e attese che la nonna dicesse una |
Mitchell, Margaret -
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Abbassò gli occhi e attese che la nonna dicesse una parola. | Il | silenzio era cosí prolungato che temette di non essere |
Mitchell, Margaret -
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la tua età quando avvenne la rivolta degli indiani, dopo | il | massacro del Forte Mims... - la sua voce era stranamente |
Mitchell, Margaret -
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dagli indiani. E io non potevo fare altro che supplicare | il | Cielo perché la luce delle fiamme non rivelasse il mio |
Mitchell, Margaret -
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il Cielo perché la luce delle fiamme non rivelasse | il | mio nascondiglio. Trascinarono fuori mia madre e la |
Mitchell, Margaret -
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dove io ero sdraiata nel sottobosco. E anche a lei tolsero | il | cuoio capelluto; e ogni indiano le ficcava il suo tomahawk |
Mitchell, Margaret -
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a lei tolsero il cuoio capelluto; e ogni indiano le ficcava | il | suo tomahawk nel cranio. Io ero la beniamina della mamma... |
Mitchell, Margaret -
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nostri, quando li trovai, mi credettero pazza... Là conobbi | il | dottor Fontaine, che si occupò di me. Sono passati |
Mitchell, Margaret -
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Tacque e rimase con gli occhi fissi, come se rivedesse | il | giorno in cui aveva avuto paura, mezzo secolo prima. |
Mitchell, Margaret -
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oggi nel pomeriggio... E non credere di poter deporre | il | tuo fardello, perché non lo puoi. Lo so. |
Mitchell, Margaret -
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con quel soldo una cosa alla Giulia. Che cosa? Questo era | il | difficile; perchè un soldo è una moneta assai piccola per |
Il romanzo della bambola -
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piccola per un oggetto carino. Si tenne, perciò, un pezzo | il | soldo in tasca, girandolo e rigirandolo fra le dita quando |
Il romanzo della bambola -
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bella vetrina. Quella stoffa da vestiti costava tre lire | il | metro; quattro quel nastro da fare una fusciacca... Non |
Il romanzo della bambola -
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da fare una fusciacca... Non c'era da pensarci, via! E | il | soldo le rimase in saccoccia fino che una mattina le passò |
Il romanzo della bambola -
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poi salì a due a due i gradini di casa, col fiore sotto | il | grembiule, perchè nessuno glie lo vedesse. - Ecco, Giulia - |
Il romanzo della bambola -
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bellina! - soggiunse giungendo le mani; e tornava a odorar | il | fiore, baciandole in tanto i capelli. La Giulia non si |
Il romanzo della bambola -
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spillo di brillanti; le piaceva non più per vanità ma per | il | godimento che leggeva in viso alla sua buona amica. |
Il romanzo della bambola -
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di camera avvertiva la Giulia del suo arrivo. Allora | il | cassetto si schiudeva e la faccia rosea della pupattola ne |
Il romanzo della bambola -
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serva, e interromper le visite e le letture, ch'erano tutto | il | suo gusto. In cucina ricominciavano più acerbi che mai i |
Il romanzo della bambola -
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finestra, e così è finita la storia! La bimba abbassava | il | capo tutta tremante; e stava bene attenta a ogni minima |
Il romanzo della bambola -
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e stava bene attenta a ogni minima parola materna, per | il | terrore che le metteva addosso quella crudele minaccia. |
Il romanzo della bambola -
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se le avessero levata la Giulia le avrebbero spezzato | il | cuore. Quando restavano sole in casa, Camilla e la bambola, |
Il romanzo della bambola -
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sole in casa, Camilla e la bambola, ne' giorni che | il | babbo gironzava in cerca d'un impiego, e la mamma, vestita |
Il romanzo della bambola -
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puoi uscire, poverina! E l'alzava dal suo lettino dentro | il | cassetto, dove aveva aspettato pazientemente, sicura di non |
Il romanzo della bambola -
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No? Neanche a me. Tanto, stiamo insieme. Ora ti lavo | il | visino, sai, perchè iersera t'ho baciata troppo: ti ci ho |
Il romanzo della bambola -
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sai, perchè iersera t'ho baciata troppo: ti ci ho lasciato | il | segno... - E prendeva una punta dell'asciugamano, bagnata |
Il romanzo della bambola -
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a baciarle troppo. Poi ripigliava: - Adesso ti metto | il | grembiulino che ho stirato stamane. Non ho altro da |
Il romanzo della bambola -
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no! sempre no! sempre no! Le braccia le restavano inerti; | il | suo visetto di porcellana era impassibile; non traspariva |
Il romanzo della bambola -
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suo visetto di porcellana era impassibile; non traspariva | il | più leggiero palpito del cuore sotto la sua vesticciola di |
Il romanzo della bambola -
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le più gradite alle due amiche. Allora Camilla, finito | il | suo cómpito quotidiano e recitate le preghiere, era beata |
Il romanzo della bambola -
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e lì tutta stretta ad esso, dandogli, sotto le coperte, | il | proprio calore, per modo da potersi figurare di tenere |
Il romanzo della bambola -
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quando ero piccina piccina, ho sempre patito, io. La fame e | il | freddo no; ma peggio. Ho patito perchè la mamma e il babbo |
Il romanzo della bambola -
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fame e il freddo no; ma peggio. Ho patito perchè la mamma e | il | babbo mi trascurano, e perchè non vanno d'accordo. Se loro |
Il romanzo della bambola -
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Se loro stessero in pace io riderei e canterei tutto | il | giorno. Così non rido mai, non canto mai. Ma quando non |
Il romanzo della bambola -
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affogare. Come ti voglio bene! E tu, me ne vuoi? Ora tiro | il | filo! e tu rispondi - T'amo. - No, non lo tiro perchè se |
Il romanzo della bambola -
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come prima, sola sola, contentandosi di veder di lontano | il | visetto birichino de' fanciulli del vicinato, e i voli |
Il romanzo della bambola -
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sera a cena, Rossella adempí scrupolosamente | il | còmpito di presiedere la tavola in assenza di sua madre; ma |
Mitchell, Margaret -
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còmpito di presiedere la tavola in assenza di sua madre; ma | il | suo cervello era in fermento per la tremenda notizia che |
Mitchell, Margaret -
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proprio quando Rossella aveva tanto bisogno di lei? Durante | il | pasto malinconico la voce rumorosa di Geraldo continuò ad |
Mitchell, Margaret -
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non poteva farne a meno, per quanto fosse tesa ad ascoltare | il | rumore della carrozza che avrebbe annunciato il ritorno di |
Mitchell, Margaret -
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ascoltare il rumore della carrozza che avrebbe annunciato | il | ritorno di Elena. Certo non direbbe a sua madre che cosa le |
Mitchell, Margaret -
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della prima tragedia della sua vita, ella desiderava | il | conforto della presenza di sua madre. Si sentiva sempre |
Mitchell, Margaret -
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sulla ghiaia del viale, ma ricadde a sedere sentendo che | il | veicolo girava dietro alla casa. Non poteva essere Elena, |
Mitchell, Margaret -
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risata negra. Guardando dalla finestra Rossella vide Pork, | il | quale aveva lasciato la stanza un momento prima, che |
Mitchell, Margaret -
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salirono le scale del portico posteriore e attraversarono | il | passaggio che conduceva alla casa principale, fermandosi |
Mitchell, Margaret -
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tanto era priva di rughe la sua immobile faccia bronzea. | Il | sangue indiano era evidente nei suoi lineamenti, |
Mitchell, Margaret -
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suoi lineamenti, equilibrando le caratteristiche negroidi. | Il | colore rosso della sua pelle, la fronte stretta, gli zigomi |
Mitchell, Margaret -
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della sua pelle, la fronte stretta, gli zigomi sporgenti e | il | naso arcuato che s'incurvava sulle grosse labbra da negra, |
Mitchell, Margaret -
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a Rossella la quale non poté fare a meno di ricambiare | il | sorriso. «Dev'essere furba» pensò; e ad alta voce disse: - |
Mitchell, Margaret -
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di gioia. Dopo sparecchiata la tavola, Gerald riprese | il | suo discorso, ma con scarsa soddisfazione per se stesso e |
Mitchell, Margaret -
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di guerra immediata e le sue retoriche domande se | il | Sud avrebbe tollerato ulteriori insulti dagli yankees, |
Mitchell, Margaret -
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era sprofondata nel romanzo di una ragazza che aveva preso | il | velo dopo la morte del suo innamorato e con lagrime |
Mitchell, Margaret -
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bianca. Súsele, ricamando quello che gaiamente chiamava | il | suo corredo, rifletteva se le sarebbe stato possibile |
Mitchell, Margaret -
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a parlare di Forte Sumter e degli yankees sapendo che | il | suo cuore era spezzato? Come succede nei giovanissimi, ella |
Mitchell, Margaret -
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potessero essere cosí egoisti da non pensare a lei e che | il | mondo continuasse a girare malgrado il suo crepacuore. Le |
Mitchell, Margaret -
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pensare a lei e che il mondo continuasse a girare malgrado | il | suo crepacuore. Le sembrava che il suo cervello fosse stato |
Mitchell, Margaret -
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a girare malgrado il suo crepacuore. Le sembrava che | il | suo cervello fosse stato percosso da un ciclone, e trovava |
Mitchell, Margaret -
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fosse cosí tranquilla e immutata da come era sempre. | Il | pesante mobilio di mogano, l'argenteria massiccia, i |
Mitchell, Margaret -
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domande tonanti del padre, sarebbe sgusciata via attraverso | il | vestibolo buio nello studietto di Elena per piangere sul |
Mitchell, Margaret -
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studietto di Elena per piangere sul vecchio divano tutto | il | suo dolore. Era quella la stanza che Rossella preferiva in |
Mitchell, Margaret -
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piantagione, e ad ascoltare i rapporti di Giona Wilkerson, | il | sorvegliante. Quivi anche la famiglia oziava mentre la |
Mitchell, Margaret -
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in quella stanza, solo con Elena, in modo da poter mettere | il | capo nel grembo di sua madre e piangere in pace. Ma non |
Mitchell, Margaret -
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sotto le ruote e la dolce voce di Elena che licenziava | il | cocchiere. Tutto il gruppo alzò la testa ansiosamente |
Mitchell, Margaret -
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e la dolce voce di Elena che licenziava il cocchiere. Tutto | il | gruppo alzò la testa ansiosamente mentre ella entrava |
Mitchell, Margaret -
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a qualche passo di distanza, con la borsa di cuoio in mano, | il | labbro inferiore sporgente e la fronte bassa. Borbottava |
Mitchell, Margaret -
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di Geraldo si illuminò al suo entrare. - È battezzato | il | piccolo? - chiese. - Sí, ed è anche morto, povera creatura. |
Mitchell, Margaret -
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a lei, sgomenti e interrogativi, mentre Geraldo crollava | il | capo filosoficamente. - Beh, è meglio che sia morto il |
Mitchell, Margaret -
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il capo filosoficamente. - Beh, è meglio che sia morto | il | bimbo; ma senza dubbio il povero padre... - È tardi, è |
Mitchell, Margaret -
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- Beh, è meglio che sia morto il bimbo; ma senza dubbio | il | povero padre... - È tardi, è meglio che diciamo le |
Mitchell, Margaret -
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inosservata. Sarebbe stato interessante sapere chi era | il | padre del bambino di Emma Slattery, ma Rossella era sicura |
Mitchell, Margaret -
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Emma al cader della notte. Giona era Yankee e scapolo, e | il | fatto che egli fosse un sorvegliante metteva una |
Mitchell, Margaret -
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successo. Elena si era avvicinata al caminetto per prendere | il | suo rosario dalla scatoletta in cui era sempre, quando |
Mitchell, Margaret -
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con la fronte aggrottata per l'indignazione; e si avviò per | il | vestibolo verso la cucina. - Pork, dire a cuoca di |
Mitchell, Margaret -
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tornata. Mentre le assi del pavimento scricchiolavano sotto | il | suo peso, il soliloquio che aveva cominciato a borbottare |
Mitchell, Margaret -
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le assi del pavimento scricchiolavano sotto il suo peso, | il | soliloquio che aveva cominciato a borbottare quando era |
Mitchell, Margaret -
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un suo metodo per far conoscere esattamente ai suoi padroni | il | proprio pensiero. Era convinta che la dignità dei signori |
Mitchell, Margaret -
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avanzò per lei e quattro voci la investirono. - Mamma, | il | merletto del mio nuovo abito da ballo è strappato. Vorrei |
Mitchell, Margaret -
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Vorrei metterlo domani sera alle Dodici Querce: mi fai | il | piacere di aggiustarlo? - Mamma, l'abito di Rossella è piú |
Mitchell, Margaret -
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e io in rosa sono uno spauracchio. Perché non mette lei | il | mio vestito rosa e mi lascia mettere il suo verde? Lei sta |
Mitchell, Margaret -
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non mette lei il mio vestito rosa e mi lascia mettere | il | suo verde? Lei sta benissimo vestita di rosa. - Mamma, |
Mitchell, Margaret -
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di rosa. - Mamma, posso restare alzata domani sera per | il | ballo? Oramai ho tredici anni... - Elena, crederesti... |
Mitchell, Margaret -
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Zitte, ragazze, altrimenti vi faccio assaggiare | il | mio frustino! Cade Calvert è stato stamattina ad Atlanta e |
Mitchell, Margaret -
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nel tumulto; per primo ella si rivolse a suo marito, come è | il | dovere di ogni moglie. - Se quei gentiluomini di Charleston |
Mitchell, Margaret -
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di Savannah, la maggior parte della gente bennata di tutto | il | continente si trovava in quella piccola città marittima; |
Mitchell, Margaret -
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e come si divertirà la mia piccola melarosa! Non fare | il | broncio, tesoro. Puoi andare al pic-nic, ricordatelo, e |
Mitchell, Margaret -
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di cena; ma sino a quattordici anni, niente balli. - Dammi | il | tuo abito, Rossella. Rammenderò il merletto dopo la |
Mitchell, Margaret -
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niente balli. - Dammi il tuo abito, Rossella. Rammenderò | il | merletto dopo la preghiera. - Súsele, non mi piace questo |
Mitchell, Margaret -
|
dopo la preghiera. - Súsele, non mi piace questo tono. | Il | tuo vestito rosa è carino e ti sta bene, come a Rossella |
Mitchell, Margaret -
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rosa è carino e ti sta bene, come a Rossella sta bene | il | suo. Ma domani sera puoi mettere la mia collana di granate. |
Mitchell, Margaret -
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Súsele era una sorella noiosa con le sue lamentele e | il | suo egoismo; e se non vi fosse stata la mano di Elena a |
Mitchell, Margaret -
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andava alla bocca, come se volesse spingere per forza | il | cibo nella gola di Elena, se questa avesse accennato a |
Mitchell, Margaret -
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capire che cosa metteva in bocca; era troppo stanca. Ma | il | volto implacabile di Mammy la costringeva a inghiottire. |
Mitchell, Margaret -
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implacabile di Mammy la costringeva a inghiottire. Vuotato | il | piatto e mentre Geraldo era appena a metà delle sue |
Mitchell, Margaret -
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un pezzo. La lampada, Pork, per favore; e tu, Mammy, dammi | il | mio libro di preghiere. Istigato dal rauco sussurro di |
Mitchell, Margaret -
|
preghiere. Istigato dal rauco sussurro di Mammy, Jack mise | il | suo scacciamosche in un angolo e tolse i piatti, mentre |
Mitchell, Margaret -
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Mammy frugava nel cassetto della credenza per cercare | il | logoro libro di preghiere di Elena. Pork si avvicinò in |
Mitchell, Margaret -
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l'angolo della tavola fu brillantemente illuminato mentre | il | soffitto sembrava ritrarsi nell'ombra. Elena si rassettò le |
Mitchell, Margaret -
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le gonne e cadde in ginocchio sul pavimento, mettendo | il | libro aperto sulla tavola dinanzi a sé e giungendovi sopra |
Mitchell, Margaret -
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sotto alle ginocchia, in modo che dolessero meno per | il | contatto col pavimento. Carolene, che era piccola per la |
Mitchell, Margaret -
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a vivi colori, Cora, la cuoca, magra e gialla sotto | il | fazzoletto bianco che portava sul capo, e Jack, istupidito |
Mitchell, Margaret -
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bianco che portava sul capo, e Jack, istupidito dal sonno, | il | piú lontano possibile dalle dita spietate di Mammy. I loro |
Mitchell, Margaret -
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una certa soddisfazione ai loro cuori, ed essi chinavano | il | capo cantando le risposte «Kyrie eleison» e «ora pro |
Mitchell, Margaret -
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aver terminato di pregare per quelli che vivevano sotto | il | tetto di Tara, per suo padre, madre, sorelle, per i tre |
Mitchell, Margaret -
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Purgatorio» strinse fra le lunghe dita la corona e cominciò | il | rosario. Come il fruscío di un dolce venticello si udiva il |
Mitchell, Margaret -
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fra le lunghe dita la corona e cominciò il rosario. Come | il | fruscío di un dolce venticello si udiva il mormorio delle |
Mitchell, Margaret -
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il rosario. Come il fruscío di un dolce venticello si udiva | il | mormorio delle risposte delle gole bianche e di quelle |
Mitchell, Margaret -
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adesso e nell'ora della nostra morte. Cosí sia». Malgrado | il | suo mal di capo e la sofferenza delle lagrime represse, un |
Mitchell, Margaret -
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la vista della faccia serena di sua madre rivolta verso | il | trono di Dio, coi suoi angeli e i suoi santi, a chiedere la |
Mitchell, Margaret -
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Quando Elena parlava col cielo, Rossella era sicura che | il | cielo la ascoltava. Elena terminò; e Geraldo che non |
Mitchell, Margaret -
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Elena terminò; e Geraldo che non riusciva mai a trovare | il | suo rosario al momento delle preghiere, cominciò a contare |
Mitchell, Margaret -
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propria coscienza, riconoscere le proprie colpe e pregare | il | buon Dio di averne il perdono e la forza di non piú |
Mitchell, Margaret -
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le proprie colpe e pregare il buon Dio di averne | il | perdono e la forza di non piú ripeterle. Ma Rossella |
Mitchell, Margaret -
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e la forza di non piú ripeterle. Ma Rossella esaminava | il | proprio cuore. Lasciò cader la testa sulle mani giunte, in |
Mitchell, Margaret -
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giunte, in modo che la madre non potesse vederla in viso, e | il | suo pensiero tornò tristemente ad Ashley. Come poteva egli |
Mitchell, Margaret -
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quanto ella lo amava? Come poteva volontariamente spezzarle | il | cuore? E ad un tratto un'idea le attraversò il cervello |
Mitchell, Margaret -
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spezzarle il cuore? E ad un tratto un'idea le attraversò | il | cervello come un lampo di luce. «Ma Ashley non sa affatto |
Mitchell, Margaret -
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mente rimase come paralizzata per un lungo momento durante | il | quale non respirò neppure; quindi prese l'aire. «Come |
Mitchell, Margaret -
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come amico. Sí, per questo non ha mai parlato! Crede che | il | suo amore sia senza speranza. E perciò aveva l'aria |
Mitchell, Margaret -
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famiglia sposando Melania. Ma se sapesse che io lo amo...» | Il | suo spirito volubile passò dalla piú profonda depressione |
Mitchell, Margaret -
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sciocca a non pensare a questo fino ad ora! Debbo trovare | il | modo di farglielo sapere. Non la sposerebbe se sapesse che |
Mitchell, Margaret -
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dei due era quasi davanti all'altare con un terzo! E | il | fidanzamento di Ashley non era ancora stato neanche |
Mitchell, Margaret -
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non era ancora stato neanche annunciato! Sí, vi era tutto | il | tempo! Se non vi era amore fra Ashley e Melania, ma |
Mitchell, Margaret -
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se sapesse che lei, Rossella, lo amava. Doveva trovare | il | modo di farglielo sapere! E ora... Si svegliò bruscamente |
Mitchell, Margaret -
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la stava guardando con aria di rimprovero. Nel riprendere | il | rituale, aperse un attimo gli occhi e lanciò un rapido |
Mitchell, Margaret -
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sguardo intorno alla stanza. Le figure inginocchiate, | il | quieto splendore della lampada, l'ombra in cui i negri si |
Mitchell, Margaret -
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prima le erano sembrati odiosi, presero in un momento | il | colore delle sue nuove emozioni e la stanza le sembrò |
Mitchell, Margaret -
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Dio. Come sempre fin dall'infanzia, questo era per Rossella | il | momento dell'adorazione per Elena anziché per la Madonna. |
Mitchell, Margaret -
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Rossella vedeva sempre, attraverso gli occhi chiusi, | il | volto di Elena e non la Beata Vergine mentre si ripetevano |
Mitchell, Margaret -
|
dell'esaltazione del suo spirito, Rossella trovò in tutto | il | cerimoniale, nelle parole mormorate dolcemente, nel |
Mitchell, Margaret -
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che superava tutto ciò che aveva conosciuto prima. E | il | suo cuore si volse a Dio in sincero ringraziamento perché |
Mitchell, Margaret -
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cerino, lo accese alla fiamma della lampada e si avviò per | il | vestibolo. Di faccia alla scala era una credenza di noce, |
Mitchell, Margaret -
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di un primo ciambellano della camera reale che accompagna | il | re e la regina nella camera da Ietto, precedette la |
Mitchell, Margaret -
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Ietto, precedette la processione per le scale, sollevando | il | lume in alto. Elena lo seguiva al braccio di Geraldo, e |
Mitchell, Margaret -
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candeliere in mano. Rossella entrò nella sua stanza, posò | il | candeliere sul cassettone e frugò nell'armadio per prendere |
Mitchell, Margaret -
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Se lo gettò sul braccio e attraversò silenziosamente | il | pianerottolo. La porta della stanza da letto dei suoi |
Mitchell, Margaret -
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- Bisogna licenziarlo, immediatamente, domani mattina. | Il | grosso Sam è un buon caposquadra e può occuparsi di tutto |
Mitchell, Margaret -
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- Ah, ah! - era la voce di Geraldo. - Capisco! È | il | bravo Giona che è il padre... - Bisogna licenziarlo. |
Mitchell, Margaret -
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- era la voce di Geraldo. - Capisco! È il bravo Giona che è | il | padre... - Bisogna licenziarlo. «Dunque è lui il papà del |
Mitchell, Margaret -
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che è il padre... - Bisogna licenziarlo. «Dunque è lui | il | papà del bambino di Emma Slattery» pensò Rossella. «Sfido! |
Mitchell, Margaret -
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svestiva, Rossella rifletteva; e quando spense la candela | il | suo progetto per l'indomani era completo in ogni |
Mitchell, Margaret -
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Nessuno sospetterebbe che ella era stata addolorata per | il | matrimonio di Ashley con Melania; e civetterebbe con tutti |
Mitchell, Margaret -
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nessuno degli scapoli, dal vecchio Franco Kennedy, che era | il | corteggiatore di Súsele, fino al tranquillo e timido Carlo |
Mitchell, Margaret -
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al tranquillo e timido Carlo Hamilton, fratello di Melania, | il | quale arrossiva cosí facilmente. Ronzerebbero attorno a lei |
Mitchell, Margaret -
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la cosa sarebbe stata difficile. Ma se Ashley non faceva | il | primo passo, lo farebbe lei. Quando fossero finalmente |
Mitchell, Margaret -
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finalmente soli, egli avrebbe ancora dinanzi agli occhi | il | quadro degli altri uomini che le giravano attorno; sarebbe |
Mitchell, Margaret -
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di sorpresa e di felicità che gli illuminerebbe | il | volto nel momento in cui Ashley avrebbe compreso che ella |
Mitchell, Margaret -
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io desidero... se Ashley mi ama; e so che mi ama! Sollevò | il | mento e i suoi occhi dalle lunghe ciglia nere brillarono |
Mitchell, Margaret -
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sono due cose diverse; la vita non le aveva insegnato che | il | correre non sempre significa raggiungere il palio. Rimase |
Mitchell, Margaret -
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insegnato che il correre non sempre significa raggiungere | il | palio. Rimase nella luce argentea col coraggio che si |
Mitchell, Margaret -
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e una fresca carnagione sono per lei le armi che vincono | il | destino. |
Mitchell, Margaret -
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di novembre furono piacevoli per gli abitanti di Tara. | Il | peggio era ormai passato. Ora avevano un cavallo per |
Mitchell, Margaret -
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per i bianchi e interiora per i negri, quando fosse venuto | il | tempo di uccidere i maiali; e provviste per tutto |
Mitchell, Margaret -
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La visita ai Fontaine aveva dato forza a Rossella; | il | sapere di avere dei vicini, e che qualcuno degli amici era |
Mitchell, Margaret -
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che qualcuno degli amici era sopravvissuto, aveva scacciato | il | tremendo senso di solitudine che l'aveva oppressa dopo il |
Mitchell, Margaret -
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il tremendo senso di solitudine che l'aveva oppressa dopo | il | suo arrivo a Tara. E i vicini - Fontaine e Tarleton - erano |
Mitchell, Margaret -
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e Tarleton - erano molto generosi nel dividere con Tara | il | poco che avevano. Era tradizione nella Contea che i vicini |
Mitchell, Margaret -
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Pork a fare degli acquisti sarebbe un rischio poiché | il | cavallo potrebbe essere catturato da yankees o da |
Mitchell, Margaret -
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catturato da yankees o da confederati. Ma almeno aveva | il | denaro occorrente per comprare, oltre ai vestiti, anche un |
Mitchell, Margaret -
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cavallo e un carretto. E poi, forse Pork potrebbe compiere | il | viaggio senza esser catturato. Sí, il peggio era ormai |
Mitchell, Margaret -
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potrebbe compiere il viaggio senza esser catturato. Sí, | il | peggio era ormai passato. Ogni mattina Rossella ringraziava |
Mitchell, Margaret -
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ormai passato. Ogni mattina Rossella ringraziava Dio per | il | cielo azzurro e il sole caldo, perché ogni giornata di bel |
Mitchell, Margaret -
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mattina Rossella ringraziava Dio per il cielo azzurro e | il | sole caldo, perché ogni giornata di bel tempo ritardava il |
Mitchell, Margaret -
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il sole caldo, perché ogni giornata di bel tempo ritardava | il | momento in cui sarebbero stati necessari gli abiti pesanti. |
Mitchell, Margaret -
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abiti pesanti. E ogni giorno di bel tempo vedeva aumentare | il | cotone immagazzinato nel quartiere degli schiavi: l'unico |
Mitchell, Margaret -
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balle. Rossella non aveva avuto l'intenzione di raccogliere | il | cotone, anche dopo l'aspra osservazione della vecchia |
Mitchell, Margaret -
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cucina ad occuparsi del pranzo e Pork nei boschi e presso | il | fiume con trappole per i conigli e le sarighe, e ami per |
Mitchell, Margaret -
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per i conigli e le sarighe, e ami per pescare. Raccogliere | il | cotone era al disotto della dignità di Pork; ma cacciare e |
Mitchell, Margaret -
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non avevano davvero lavorato meglio. Melania aveva raccolto | il | cotone velocemente e silenziosamente per un'ora; poi era |
Mitchell, Margaret -
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Che direbbero i nostri amici se lo sapessero? Se... | il | signor Kennedy venisse a saperlo? Oh, se ci fosse la |
Mitchell, Margaret -
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e lui non lo permetterà! - Guardati ben dal tormentare | il | babbo con le nostre beghe! - Ti aiuterò io, sorellina - si |
Mitchell, Margaret -
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Elena era morta, era rimasta taciturna, turbata di vedere | il | mondo mutato, e la necessità di un lavoro continuo. Non |
Mitchell, Margaret -
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dolcezza e la remissività di Carolene. Questa raccoglieva | il | cotone con diligenza e serietà; ma quando aveva lavorato |
Mitchell, Margaret -
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nel magazzino, pensava che veramente quella donna valeva | il | suo peso d'oro. - Dilcey - le diceva - quando torneranno i |
Mitchell, Margaret -
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Rossella si sentiva rianimare man mano che vedeva aumentare | il | quantitativo del cotone. Tara era giunta alla ricchezza |
Mitchell, Margaret -
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del cotone. Tara era giunta alla ricchezza mediante | il | cotone, come tutti gli Stati del Sud; e Rossella era troppo |
Mitchell, Margaret -
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era troppo meridionale per non essere convinta che Tara e | il | Sud risorgerebbero. Certo quel cotone non era molto, ma era |
Mitchell, Margaret -
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cercherebbe di ottenere dal Governo che le rimandassero | il | grosso Sam e gli altri negri-contadini; e se il Governo non |
Mitchell, Margaret -
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il grosso Sam e gli altri negri-contadini; e se | il | Governo non volesse rilasciarli, allora si servirebbe del |
Mitchell, Margaret -
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pericolo di incursioni dell'uno o dell'altro esercito. | Il | giorno in cui la guerra fosse finita, una piantagione |
Mitchell, Margaret -
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lei aveva un po' di cotone, aveva dei viveri, un cavallo, e | il | suo piccolo peculio. Sí, il peggio era passato! |
Mitchell, Margaret -
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aveva dei viveri, un cavallo, e il suo piccolo peculio. Sí, | il | peggio era passato! |
Mitchell, Margaret -
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placida musa prosastica, cantava veramente nel mio cervello | il | ritornello beffardo dei miei ricordi di stretto amico di |
D'Ambra, Lucio -
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La commedia dura oramai da dieci anni, e dopo dieci anni | il | più benevolo spettatore può, senz'essere rimproverato di |
D'Ambra, Lucio -
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di soverchia precipitazione, permettersi di formulare | il | desiderio d'abbandonare il teatro. Dieci anni appunto ci |
D'Ambra, Lucio -
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permettersi di formulare il desiderio d'abbandonare | il | teatro. Dieci anni appunto ci separano, giorno più, giorno |
D'Ambra, Lucio -
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supplementare molto completo e molto accelerato. Sebbene | il | programma fosse anche qui carico e svariato, il giovane |
D'Ambra, Lucio -
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Sebbene il programma fosse anche qui carico e svariato, | il | giovane principe, che già sopportava con leggerezza, come |
D'Ambra, Lucio -
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sono evidentemente per tutti gli studiosi delle preferenze. | Il | principe ereditario di Fantasia aveva, a Londra, una |
D'Ambra, Lucio -
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eroicomico in prosa e mentre risalivo verso casa mia, | il | suono di una fanfara mi raggiunse portato dal vento della |
D'Ambra, Lucio -
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s'avvicinò, poi si tacque per cedere a un rullio di tamburi | il | piacere di destare a mezzo sonno una città addormentata. E |
D'Ambra, Lucio -
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rozza tela, silenzio della città vuota e chiusa. Riconobbi | il | ritmo caratteristico d'un reggimento in marcia. L'eco dei |
D'Ambra, Lucio -
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della via ove io m'ero soffermato. Era evidentemente | il | primo reggimento della guarnigione di Effemeris che partiva |
D'Ambra, Lucio -
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di Effemeris che partiva per la guerra. Visto da lontano | il | reggimento. in marcia era la montagna russa di duemila |
D'Ambra, Lucio -
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che pesavano su la testa dei fantaccini. Passò cosi | il | gruppo dei tamburi, passò la fanfara, la musica, passarono |
D'Ambra, Lucio -
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passò la fanfara, la musica, passarono gli zappalori, | il | cavallo bianco del colonnello, il primo battaglione ed ecco |
D'Ambra, Lucio -
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passarono gli zappalori, il cavallo bianco del colonnello, | il | primo battaglione ed ecco tra il primo ed il secondo |
D'Ambra, Lucio -
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bianco del colonnello, il primo battaglione ed ecco tra | il | primo ed il secondo battaglione, chiusa in un gruppo di |
D'Ambra, Lucio -
|
colonnello, il primo battaglione ed ecco tra il primo ed | il | secondo battaglione, chiusa in un gruppo di ufficiali, la |
D'Ambra, Lucio -
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che andavano a battersi. E mentre la bandiera passava io ed | il | cocchiere d'una carrozza da piazza che stazionava lì presso |
D'Ambra, Lucio -
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dormivano pacificamente dentro le case chiuse pregustando | il | piacere di far la guerra da grandi strateghi, tra qualche |
D'Ambra, Lucio -
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marmo, dietro le trincee aromatiche d'una tazzina di caffè. | Il | reggimento era passato ed io avevo ripreso il mio cammino |
D'Ambra, Lucio -
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di caffè. Il reggimento era passato ed io avevo ripreso | il | mio cammino verso casa. Senonchè casa mia è situata in tal |
D'Ambra, Lucio -
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corte che erano tutti vuoti e dove io avevo libero accesso, | il | corpo di ballo annamita eseguiva le sue più irresistibili |
D'Ambra, Lucio -
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annamita eseguiva le sue più irresistibili evoluzioni e | il | teatro crollava dagli applausi. Tutt' il fior fiore della |
D'Ambra, Lucio -
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evoluzioni e il teatro crollava dagli applausi. Tutt' | il | fior fiore della società di Effemeris era lì, ingioiellato |
D'Ambra, Lucio -
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guerra in pieno secolo ventesimo dormiva filosoficamente | il | suo più bel sonno. |
D'Ambra, Lucio -
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pensione di Chiaia. In un angolo del salone, la padrona e | il | capitano Borise giocavano a scopa; in torno alla tavola del |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Bencini fumava una sigaretta su 'l terrazzo che guardava | il | mare. Un grande orologio di bronzo, su 'I caminetto, sonò |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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'I caminetto, sonò lentamente i tre quarti e poi le undici. | Il | capitano, alzato il capo dal giuoco fissò l'orologio e poi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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i tre quarti e poi le undici. Il capitano, alzato | il | capo dal giuoco fissò l'orologio e poi la signora Alford. - |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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anche a me, corpo d'un cane! — pensò con dispetto | il | conte. Ma la madre si mostrava perfettamente tranquilla. - |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di San Teodoro, non ho timore che le accada nessun guaio. | Il | conte sospirò più forte, e forse questa volta il suo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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guaio. Il conte sospirò più forte, e forse questa volta | il | suo sospiro era una protesta contro gli usi americani, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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vasca e trofeo interamente fatti di gardenie, per simulare | il | marmo; e in vece del getto d'acqua una cascata di rose |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di questo genere! - Di questo valore! — corresse | il | capitano. - Tanto più — continuò — che i napoleoni non gli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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spendere come se ci avesse un milione. Contessa Lara. 21 | Il | conte Sampieri gongolava in silenzio; e dopo aver con voce |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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molto soddisfatto di sè e delle proprie avventure galanti. | Il | mattino seguente, il brav'uomo s'alzò e uscì innanzi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sè e delle proprie avventure galanti. Il mattino seguente, | il | brav'uomo s'alzò e uscì innanzi giorno, nè si fece più vivo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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vera settentrionale ch' ella era, intendeva tutto, fuor che | il | digiuno. - Oggi... io... oggi... vede... ho anche meno |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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non può andar avanti. Emma, my darling, alzati e senti se | il | signor conte ha la febbre — ordinò alla figliuola; poi si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tanto che la giovanetta, con un sorriso birichino, tastava | il | polso del vecchio, che le abbandonava la mano, guardandola |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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beatamente fisso, di sopra le lenti. — No, no, miss Emma, | il | conte non ha febbre — insinuò con rispettosa confidenza San |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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febbre — insinuò con rispettosa confidenza San Teodoro. — | Il | conte è innamorato, come diceva benissimo ieri la signora |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gli altri risero meno rumorosamente; ma in quella che | il | capitano apriva bocca per lasciarne andare qualcuna delle |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nella stanza, in tanto che Emma, a cui s'univano la madre e | il | capitano, badava a colmar di dolci rimproveri e di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rimproveri e di effusioni di gratitudine l'ufficialino: | il | quale si difendeva, in vano, giurando su tutti i toni e in |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tutti i modi ch'egli non ne intendeva una buccicata. Quando | il | cicaleccio si fu alquanto acquetato, Emma andò a posar la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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queste premure senza parole... — e seguitando ad aspirare | il | profumo acuto, mormorò: — I bellissimi fiori dovranno |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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acuto, mormorò: — I bellissimi fiori dovranno appassire, ma | il | ricordo resta.... L'avvocato guardava fisso fisso il suo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ma il ricordo resta.... L'avvocato guardava fisso fisso | il | suo amico. — Che diamine faccio io? — gridò il tenente |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fisso fisso il suo amico. — Che diamine faccio io? — gridò | il | tenente guardando l'orologio - M'ero assolutamente |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la sciabola che aveva deposta in un canto, e affibbiandosi | il | cinturino, salutava in fretta e furia la società; poi volò |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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afferrando una manata dei tralci di rose che figuravano | il | getto della fontana, senza udir un grido soffocato d'ira e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di dolore del povero conte Sampieri — a cui nessuno, tranne | il | Bencini, badava — corse al balcone e buttò i fiori nella |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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via San Teodoro. Quando la fanciulla rientrò nella sala, | il | vecchio n'era scomparso. L'amico si mise in cerca di lui |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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insieme; e finalmente, dopo più d'un'ora di palpiti, trovò | il | conte dentro la Villa, solitariamente accasciato sur una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che quell'animale si sarebbe appropriato così tutto | il | merito?... mentre son io che ho regalato il mazzo ad Emma; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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così tutto il merito?... mentre son io che ho regalato | il | mazzo ad Emma; io, io, non già lui! - Me lo figuravo, non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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- Intendo di farla mia moglie, capisci? — dichiarò | il | conte risoluto. - La passione, eh? dà ogni scaltrezza, e io |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mute sieno state soltanto buone ad avvantaggiare | il | tuo rivale, il bel Totò.... - Bencini, non mi nominar mai |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sieno state soltanto buone ad avvantaggiare il tuo rivale, | il | bel Totò.... - Bencini, non mi nominar mai più quello |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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su 'l tuo onore che domattina stessa andiamo via di qui. Ma | il | conte era nello stato acuto della passione. Partire! |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Partire! Partire ora proprio ch'egli aveva trovato | il | modo di conquistare il paradiso? No, no, e poi mille volte |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ora proprio ch'egli aveva trovato il modo di conquistare | il | paradiso? No, no, e poi mille volte no, che non partiva! E |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di sè per la stizza che gli faceva l'ostinazione del conte, | il | Bencini protestò energicamente su 'l proprio intervento in |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con gli occhi pieni di lagrime, quando s'accorse che | il | cervello del suo vecchio amico ci andava di mezzo, si calmò |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ascoltò con pazienza i progetti di lui, e gli promise | il | suo appoggio a conseguirne l'adempimento. Poco dopo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lumi; una gran folla si pigiava su' marciapiedi e, benché | il | freddo fosse intenso, più d'una testolina di fanciullo |
Il romanzo della bambola -
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mostra delle forme di cacio d'ogni paese e d'ogni colore: | il | Gruviera gialliccio e butterato come la faccia d'un |
Il romanzo della bambola -
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gialliccio e butterato come la faccia d'un vaioloso, | il | Gorgonzola verdognolo, l'Olanda in palle rossiccie; |
Il romanzo della bambola -
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specie se sono stati buoni e ubbidienti. Quella sera, | il | signor Giovanni de' Rivani si lasciava anch'egli attirare |
Il romanzo della bambola -
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contento che gli ci mancassero poche ore alla partenza. | Il | giorno di Natale, a Dio piacendo, egli si sarebbe ritrovato |
Il romanzo della bambola -
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Che feste nella sua casa! Quando gli affari da cui dipende | il | benessere de' propri cari l'esigono, bisogna sacrificarsi |
Il romanzo della bambola -
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senza esitazione e senza lamenti; così aveva fatto | il | signor de' Rivani, per concludere una combinazione assai |
Il romanzo della bambola -
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milione che gli sarebbe entrato in cassa. Ma, intanto, | il | tempo passato senza la moglie e la figliuola gli era parso |
Il romanzo della bambola -
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che benediceva dal profondo dell'anima. La Marietta era | il | suo immenso amore. Figlia unica di genitori ricchi, ella |
Il romanzo della bambola -
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cucina, s'affrettassero a contentarla. Era lei che ordinava | il | dolce al cuoco; lei che indicava al cocchiere l'ora |
Il romanzo della bambola -
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al cuoco; lei che indicava al cocchiere l'ora d'attaccare e | il | luogo dove far la passeggiata insieme alla governante; lei |
Il romanzo della bambola -
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la Marietta a soddisfare ogni fantasia che le passa per | il | capo, ne facciamo per adesso una capricciosa e per |
Il romanzo della bambola -
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adesso una capricciosa e per l'avvenire una disgraziata. | Il | signor de' Rivani non dava importanza a quei saggi |
Il romanzo della bambola -
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non era cattiva, ma, appunto, soltanto capricciosina, | il | giudizio le sarebbe venuto con gli anni. E tranquillo, dopo |
Il romanzo della bambola -
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ammodo. Precisamente in quella antivigilia di Natale | il | signor Giovanni aveva ricevuto lettere da casa; e due |
Il romanzo della bambola -
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bella cosa» da Milano. Dimenticarsene? Era possibile? - | Il | tenero babbo aveva piene zeppe le valigie di belle cose per |
Il romanzo della bambola -
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d'un castagno a riflessi rossastri, ch'erano, a dir | il | vero, la più grande bellezza della bimba; poi un ventaglio |
Il romanzo della bambola -
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una scatola da lavoro; poi... non lo sapeva neanche lui, | il | babbo, tutto quello che aveva comprato. Senza avvedersene, |
Il romanzo della bambola -
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fuori la lingua. Tutti scoppiavano a ridere. Piaceva anche | il | cane barbone che sonava l'organetto, voltando la testa ora |
Il romanzo della bambola -
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la testa ora a destra ora a manca, mentre accompagnava | il | valzer con un abbaiamento che voleva essere un canto. Non |
Il romanzo della bambola -
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che voleva essere un canto. Non meno originale sembrava | il | vecchietto con una veste da |
Il romanzo della bambola -
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e ai rischi a cui doveva esporre la sua testa bionda e | il | suo corpo fiero, col pericolo di essere da un istante |
Mitchell, Margaret -
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Era seduta sul divano del salotto, tenendo in grembo | il | suo dono di commiato, aspettando che egli avesse salutato |
Mitchell, Margaret -
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salutato Melania e pregando Dio che scendesse solo, che | il | cielo le accordasse qualche minuto con lui. Aveva le |
Mitchell, Margaret -
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ma la casa era stranamente silenziosa, sicché perfino | il | suo respiro le sembrava troppo percettibile. Zia Pitty |
Mitchell, Margaret -
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là dentro da un secolo; ed ella calcolò amaramente che | il | giovine maggiore prolungava gli addii a sua moglie: i |
Mitchell, Margaret -
|
gli addii a sua moglie: i momenti passavano veloci e | il | suo tempo era misurato. Ricordò tutto ciò che aveva avuto |
Mitchell, Margaret -
|
che forse non l'avrebbe mai. Tante cose, e non vi era piú | il | tempo! Anche i pochi minuti che rimanevano le sarebbero |
Mitchell, Margaret -
|
si chiudeva ed egli era solo con Melania. Non una volta | il | suo sguardo aveva detto a Rossella qualche cosa di piú di |
Mitchell, Margaret -
|
ancora. In questo caso, se egli morisse, le rimarrebbe | il | conforto del suo segreto amore sino alla fine dei suoi |
Mitchell, Margaret -
|
ogni gradino. Entrando in salotto, aveva gli occhi cupi e | il | viso pallido come se il sangue fosse affluito ad una ferita |
Mitchell, Margaret -
|
in salotto, aveva gli occhi cupi e il viso pallido come se | il | sangue fosse affluito ad una ferita interna. Ella si alzò |
Mitchell, Margaret -
|
scorgendolo, e pensò con orgoglio di proprietaria che era | il | piú bel soldato che si potesse vedere. La cintura e la |
Mitchell, Margaret -
|
cintura e la fondina erano lustre; gli sproni d'argento e | il | fodero della sciabola scintillavano dopo l'industriosa |
Mitchell, Margaret -
|
- dono di Melania - non andava alla perfezione, perché | il | sarto aveva lavorato troppo in fretta; ma se anche avesse |
Mitchell, Margaret -
|
- posso accompagnarvi al treno? - No, vi prego. Vi saranno | il | babbo e le sorelle. E comunque, preferisco ricordarvi |
Mitchell, Margaret -
|
un regalino per voi. Un po' intimidita, ora che era venuto | il | momento di darglielo, aperse il pacchetto. Era una lunga |
Mitchell, Margaret -
|
ora che era venuto il momento di darglielo, aperse | il | pacchetto. Era una lunga sciarpa gialla, di seta cinese, |
Mitchell, Margaret -
|
la settimana ella aveva pazientemente disfatto tutto | il | ricamo, e aveva tagliato una striscia in tralice per fare |
Mitchell, Margaret -
|
gli aveva regalato l'abito nuovo; ma questa sciarpa era | il | suo dono, il segreto guiderdone che egli porterebbe in |
Mitchell, Margaret -
|
regalato l'abito nuovo; ma questa sciarpa era il suo dono, | il | segreto guiderdone che egli porterebbe in battaglia, |
Mitchell, Margaret -
|
di un passo e lo guardò con orgoglio, pensando che neanche | il | generale Stuart, con la sua sciarpa fluttuante e la piuma |
Mitchell, Margaret -
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sciarpa fluttuante e la piuma sul cappello, era bello come | il | suo cavaliere. - Bellissima - ripeté Ashley giocherellando |
Mitchell, Margaret -
|
cose. - Oh, Ashley, io... Stava per dire: «avrei tagliato | il | mio cuore per darvelo», ma invece finí la frase cosí:... |
Mitchell, Margaret -
|
di bello, di grandioso! Fu presa dall'ira. Quel momento era | il | suo momento con Ashley, suo soltanto. E benché Melania |
Mitchell, Margaret -
|
bene come a una sorella. Rossella, è un tormento per me | il | pensiero che se io fossi ucciso, Melly non avrebbe nessuno |
Mitchell, Margaret -
|
gola perché sapeva che se gli fosse accaduto qualche cosa, | il | mondo sarebbe finito. Ma sempre aveva avuto il |
Mitchell, Margaret -
|
cosa, il mondo sarebbe finito. Ma sempre aveva avuto | il | presentimento che, anche se l'esercito confederato fosse |
Mitchell, Margaret -
|
spazzato via, Ashley sarebbe salvo. Ed ora... ora sentiva | il | cuore batterle violentemente e si sentiva presa da un |
Mitchell, Margaret -
|
come quella di un uomo che sente sulla sua spalla | il | tocco della mano gelida. - Non dovete dir questo! Neanche |
Mitchell, Margaret -
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voce era una malinconia è una rassegnazione che aumentarono | il | suo terrore e la sua delusione. - Non so che cosa sarà di |
Mitchell, Margaret -
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credo che gli yankees ci batteranno. Gettysburg è stato | il | principio della fine. Molti ignorano... Ma sono tanti gli |
Mitchell, Margaret -
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Rossella. E non possiamo lottare contro tutto | il | mondo. Ella pensò: «crolli la Confederazione, finisca il |
Mitchell, Margaret -
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il mondo. Ella pensò: «crolli la Confederazione, finisca | il | mondo, purché tu non muoia! Non potrei vivere se tu |
Mitchell, Margaret -
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come potrei resistere? Gli occhi di lei cercarono | il | suo volto con gioia, perché ella credeva di comprendere che |
Mitchell, Margaret -
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di comprendere che la separazione da lei gli spezzava | il | cuore. Il volto di lui era cupo come quando era sceso dalla |
Mitchell, Margaret -
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che la separazione da lei gli spezzava il cuore. | Il | volto di lui era cupo come quando era sceso dalla camera di |
Mitchell, Margaret -
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riuscí a decifrare nulla. Egli si chinò un poco, le prese | il | volto fra le mani, la baciò lievemente in fronte. - |
Mitchell, Margaret -
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Rossella! Siete cosí bella, forte e buona. Bella non per | il | vostro visino cosí dolce, ma per tutta voi stessa, per il |
Mitchell, Margaret -
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il vostro visino cosí dolce, ma per tutta voi stessa, per | il | vostro spirito e la vostra anima. - Oh Ashley - bisbigliò |
Mitchell, Margaret -
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Questo secondo crollo delle sue speranze fu più di quanto | il | suo cuore potesse sopportare. Ella sedette, con un «oh!» di |
Mitchell, Margaret -
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treno. - Addio - mormorò piano Ashley. Prese dalla tavola | il | feltro a larghe tese che essa si era procurato facendo |
Mitchell, Margaret -
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si era procurato facendo delle moine a Rhett e si avviò per | il | vestibolo semibuio. Con la mano sulla maniglia della porta |
Mitchell, Margaret -
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sua figura. Attraverso una nebbia di lagrime ella scorse | il | suo viso e, con uno strazio che la soffocava, sentí che |
Mitchell, Margaret -
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senza aver detto le parole che ella anelava di udire. | Il | tempo era passato ed ora era troppo tardi. Ella corse |
Mitchell, Margaret -
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era passato ed ora era troppo tardi. Ella corse attraverso | il | salotto ed afferrò i lembi della sua sciarpa. - Baciatemi - |
Mitchell, Margaret -
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collo. Per un attimo incommensurabile, egli strinse al suo | il | corpicino di lei. Quindi ella sentí i suoi muscoli |
Mitchell, Margaret -
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i suoi muscoli irrigidirsi; e, lasciando cadere a terra | il | cappello, egli staccò vivamente le morbide braccia dal suo |
Mitchell, Margaret -
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a pulirvi le scarpe e cucinare per voi e strigliare | il | vostro cavallo... Ashley, dite che mi amate! Vivrò di |
Mitchell, Margaret -
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mio ultimo giorno! Egli si chinò rapidamente a raccogliere | il | suo cappello, ed ella scorse di sfuggita il suo viso: il |
Mitchell, Margaret -
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a raccogliere il suo cappello, ed ella scorse di sfuggita | il | suo viso: il piú infelice che ella avesse mai visto, ma da |
Mitchell, Margaret -
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il suo cappello, ed ella scorse di sfuggita il suo viso: | il | piú infelice che ella avesse mai visto, ma da cui era |
Mitchell, Margaret -
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ogni senso di distanza. La sua espressione rivelava | il | suo amore per lei, e la sua gioia che anche lei lo amasse, |
Mitchell, Margaret -
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alberi fronzuti era buia sotto un cielo trapunto di stelle. | Il | rumore si avvicinò: cigolar di ruote, scalpitar di cavalli |
Mitchell, Margaret -
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ve l'insegnerò. - Sarò molto lieto di impararla - rispose | il | suo compagno, nella cui voce strascicata si sentí un riso |
Mitchell, Margaret -
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afferrato al cancello, gettò indietro la testa e cominciò | il | «lamento» con voce di basso profondo. Rossella appoggiò i |
Mitchell, Margaret -
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dei versi che dicevano: «Lontana è la terra ove dorme | il | suo giovine eroe, Vicini le sono i sospiri d'amore...» La |
Mitchell, Margaret -
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Alla fine della canzone le due ombre si fusero, percorsero | il | viale e salirono i gradini. Un colpo discreto alla porta. |
Mitchell, Margaret -
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Pork sapeva come trattarlo. Si chiuse la vestaglia sotto | il | mento, accese la candela e si affrettò per le scale e per |
Mitchell, Margaret -
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mento, accese la candela e si affrettò per le scale e per | il | vestibolo. Posando la candela sulla cassapanca, aprí la |
Mitchell, Margaret -
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fuori posto, che sorreggeva suo padre piccolo e tondo. | Il | lamento era stato evidentemente il canto del cigno di |
Mitchell, Margaret -
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padre piccolo e tondo. Il lamento era stato evidentemente | il | canto del cigno di Geraldo, il quale ora era completamente |
Mitchell, Margaret -
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era stato evidentemente il canto del cigno di Geraldo, | il | quale ora era completamente abbandonato fra le braccia del |
Mitchell, Margaret -
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abbandonato fra le braccia del suo compagno. Gli era caduto | il | cappello e i lunghi capelli crespi erano scompigliati come |
Mitchell, Margaret -
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come una bianca criniera. Aveva la cravatta tutta storta e | il | davanti della camicia era macchiato di liquore. - Vostro |
Mitchell, Margaret -
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era macchiato di liquore. - Vostro padre, credo? - disse | il | capitano Butler i cui occhi brillavano gaiamente nel volto |
Mitchell, Margaret -
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- Portatelo dentro - replicò ella brevemente, confusa per | il | suo abbigliamento e furibonda contro Geraldo che la |
Mitchell, Margaret -
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Figuriamoci che cosa avrebbero pensato Pitty e Melly se | il | capitano Butler fosse salito di sopra! - No, per l'amor di |
Mitchell, Margaret -
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gambe di Geraldo. - Vi prego, ora andate. Butler attraversò | il | vestibolo buio e raccolse il cappello che aveva lasciato |
Mitchell, Margaret -
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ora andate. Butler attraversò il vestibolo buio e raccolse | il | cappello che aveva lasciato cadere sulla soglia. - Vi vedrò |
Mitchell, Margaret -
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la testa fra le mani come se si volesse spremere | il | cranio. Alzò gli occhi furtivamente sentendola entrare. A |
Mitchell, Margaret -
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- Venire a casa a quell'ora e svegliare tutto | il | vicinato col tuo canto! - Ho cantato? - Eccome! Hai |
Mitchell, Margaret -
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Ho cantato? - Eccome! Hai svegliato tutti gli echi cantando | il | «lamento». - Non me ne ricordo affatto. - I vicini se ne |
Mitchell, Margaret -
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partita? - Quel ragazzaccio di Butler sosteneva di essere | il | miglior giocatore di poker in... - Quanto hai perso? - |
Mitchell, Margaret -
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movimento fosse una sofferenza, Geraldo trasse di tasca | il | portafogli e lo aperse. Era vuoto; ed egli lo guardò con |
Mitchell, Margaret -
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roba del blocco per la mamma; ed ora non ho piú neanche | il | denaro per pagare il viaggio di ritorno. Nel guardare con |
Mitchell, Margaret -
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la mamma; ed ora non ho piú neanche il denaro per pagare | il | viaggio di ritorno. Nel guardare con indignazione il |
Mitchell, Margaret -
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pagare il viaggio di ritorno. Nel guardare con indignazione | il | portamonete vuoto, alla mente di Rossella balenò un'idea |
Mitchell, Margaret -
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che mi scoppia? - Venire a casa ubbriaco con un uomo come | il | capitano Butler, e cantare con tutta la forza dei tuoi |
Mitchell, Margaret -
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cantare con tutta la forza dei tuoi polmoni e perdere tutto | il | tuo denaro! - Quell'uomo è troppo abile alle carte per |
Mitchell, Margaret -
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Egli... - Che dirà la mamma quando lo saprà? Geraldo alzò | il | capo con improvviso spavento. - Non andrai a dirlo alla |
Mitchell, Margaret -
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spavento. - Non andrai a dirlo alla mamma per farle fare | il | sangue cattivo, eh?! Rossella non rispose ma strinse le |
Mitchell, Margaret -
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Gattina, gattina, non essere offesa di quello che ha detto | il | tuo povero vecchio babbo, che non ne pensava una parola e |
Mitchell, Margaret -
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acquavite? Rossella si volse e attraversò in punta di piedi | il | vestibolo silenzioso per recarsi in sala da pranzo a |
Mitchell, Margaret -
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perché Pittypat ne prendeva sempre un sorso, quando | il | suo cuore delicato la faceva svenire - o fingere di |
Mitchell, Margaret -
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svenire - o fingere di svenire. Sul suo volto era scritto | il | trionfo e non vi era traccia di vergogna per il trattamento |
Mitchell, Margaret -
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era scritto il trionfo e non vi era traccia di vergogna per | il | trattamento poco filiale usato verso Geraldo. Ora, se |
Mitchell, Margaret -
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dei liquori e rimase un istante con la bottiglia e | il | bicchiere stretti contro il suo petto. Ebbe una lunga |
Mitchell, Margaret -
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un istante con la bottiglia e il bicchiere stretti contro | il | suo petto. Ebbe una lunga visione di picnic sulle acque |
Mitchell, Margaret -
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dispiaceva piú andarvi. Gli uomini si lasciano menare per | il | naso cosí volentieri quando sono stati ammalati! Cadono ai |
Mitchell, Margaret -
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alla gente I'amore delle azioni grandi e gloriose e | il | rispetto della virtù e della bellezza. La Giulia ascoltava, |
Il romanzo della bambola -
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chi soffre. Quando la Marietta s'era scordata di lei per | il | puledro, ecco che ad amarla con tutto il cuore e tutta |
Il romanzo della bambola -
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di lei per il puledro, ecco che ad amarla con tutto | il | cuore e tutta l'anima era venuta Camilla, creatura piena di |
Il romanzo della bambola -
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soltanto un ricordo lontano e confuso; ma, per la Giulia, | il | sentire ch'ella non si trovava completamente sola al mondo, |
Il romanzo della bambola -
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sola al mondo, era pure una gran dolce cosa; e | il | cuore, povero cuore nascosto nella segatura, le si |
Il romanzo della bambola -
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imprigionata, e la poca luce che lo schiarava di sbieco, e | il | ribrezzo che le mettevano tutte le cose in torno per la |
Il romanzo della bambola -
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mettevano tutte le cose in torno per la muffa, la polvere, | il | vecchiume, la sudiceria? L'affetto del suo compagno di pena |
Il romanzo della bambola -
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allegra casa de' Rivani, col disamore della Marietta e | il | suo triste tradimento! Meglio finir cosi all'oscuro, |
Il romanzo della bambola -
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| Il | cardinale Riario Sforza venne esaltato alla sede |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mesi dopo la morte di Caracciolo, suo predecessore, e dopo | il | vicariato di Savarese. Troppo giovine ancora per tale |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e di costumi sdrucciolevoli anzi che no, aveva ottenuto | il | governo di quella chiesa mercè l'intervento suo zio, il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il governo di quella chiesa mercè l'intervento suo zio, | il | quale in quel secolo d'oro del papato disponeva a suo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tenuto in tutto quel semestre nella piccola Sede d'Aversa. | Il | pontefice Gregorio se ne morì, poco dopo aver fatto questo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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era non pure liberale di fatto, ma, ad esempio di Aristide | il | giusto, voleva altresì farsi conoscere per tale. Già da |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Pigmalioni d'Italia; già questi popoli afflitti riaprivano | il | cuore a legittime aspirazioni; già si parlava d'un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fu spedita a Roma la mia domanda di poter lasciare | il | cenobio. Il cardinale Riario, bramoso negli esordi del suo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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spedita a Roma la mia domanda di poter lasciare il cenobio. | Il | cardinale Riario, bramoso negli esordi del suo governo di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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apparire zelante prelato, era venuto più volte a visitare | il | nostro monastero. Dopo di essersi trattenuto lunga fiata |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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chiamare la vera superiora, poichè nulla poteva farsi senza | il | suo consenso, era stato ogni volta salutato dall'intera |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Racchiusa nel mio silenzio aveva osservato che gli mancava | il | meglio: l'istruzione. Era evidente che il tempo, speso |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che gli mancava il meglio: l'istruzione. Era evidente che | il | tempo, speso dallo scopone in Roma, era stato impiegato in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ne aveva però l'arguzia e la prontezza che danno al frizzo | il | vantaggio dell'opportunità: per un mauvais plaisant tra |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nell'Eterna Città, abbia egli ritenuto in mente ben poco: | il | modo, cioè, di coniugare il presente e futuro d'un solo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ritenuto in mente ben poco: il modo, cioè, di coniugare | il | presente e futuro d'un solo verbo: del verbo amare. Tale |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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- Quanto è dotto ed istruito! da quella bocca scorre | il | miele! - Io diceva tra me: - Egli non ha imparato che a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Eminenza un'interminabile litania di complimenti, mentre | il | pesce faceva grondar sudore dalla fronte del portatore. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ne giubbilavano, e quelle di loro che si appropriavano | il | complimento facevano a gara a proporre in favor del |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in livrea più lauta la mancia. Giunse in quel mentre | il | ragioniere. "Sapete, Don Giuseppe, che il cardinale ci |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in quel mentre il ragioniere. "Sapete, Don Giuseppe, che | il | cardinale ci manda un altro dono più magnifico del primo? |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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comunità." "Davvero!" sclamò con un salto d'allegrezza | il | ragioniere. "E cosa vi manda?" "Un pesce!.... ma che pesce! |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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leste leste tirarono l'ingente storione presso la porta. | Il | ragioniere si pose gli occhiali, lo guardò dal capo alla |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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buona! È un pesce che non si mangia!" "Ma, se l'ha portato | il | cameriere dell'altra volta!" soggiunsero le monache. "Ho |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tutte stavano ancora sclamando: Gesù! Gesù! sopravvenne | il | pescatore dalla vicina piazza del Purgatorio, il quale, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il pescatore dalla vicina piazza del Purgatorio, | il | quale, gettato uno sguardo sul regalo, gridò: "È un vitello |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"ve l'ho ben detto io che è un mostro da museo!" Figuratevi | il | dispetto delle monache, massimamente di quelle che si erano |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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monache, massimamente di quelle che si erano appropriate | il | complimento! - Fatto sta, che la burla giunse all'orecchio |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Fatto sta, che la burla giunse all'orecchio del cardinale, | il | quale comprese che la galanteria costava più cara in Napoli |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Le altre aspettavano impazienti di essere, secondo | il | solito, chiamate alla sua presenza. Furono invece dati al |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"Il cardinale vuole parlarti," mi disse. Balzommi | il | cuore: la mente mi ricorse subito alla domanda di assenza, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di assenza, da già due mesi inviata alla Santa Sede. | Il | cardinale era solo, e stavasi adagiato sul seggiolone. Al |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nei medici: chi più, chi meno, sono tutti impostori." "Ma | il | mio era giurato." "Tutti miscredenti, tutti spergiuri, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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acciocchè io ne verifichi l'esposto e dia conseguentemente | il | mio voto. Ora, per non permettere che vi pasciate di vane |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che vi pasciate di vane speranze, debbo dichiararvi che | il | mio voto è contrario; lasciate ogni speranza di uscire!" |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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l'affare del chierico." Io conosceva appieno la parte che | il | cardinale aveva presa in quell'argomento. A siffatta |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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A siffatta rimembranza, destata da lui stesso, | il | sangue mi rifluì nella faccia, e gli volsi un'occhiata di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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una monaca, qual voi siete? Nondimeno l'idea di lasciare | il | chiostro è assurda: bisogna deporla." Fredda e impavida, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Fredda e impavida, gli dissi non credere che Iddio e | il | Santo Padre, e Sua Eminenza avessero di comune accordo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nè ti nascondere, come hai fatto finora, e dammi inoltre | il | contento di sentire, che hai discacciata dal cuore la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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era stato concesso quello che or veniva vietato a me. | Il | canonico tentava invano di rattemprarmi il cruccio; non fu |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vietato a me. Il canonico tentava invano di rattemprarmi | il | cruccio; non fu possibile. Io mi abbandonava alla più |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Riario venne più di frequente al monastero. Ogni volta che | il | campanello chiamava la comunità al parlatorio, io mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in atto affabile, affine di ispirarmi fiducia, si terse | il | sudor del volto colla pezzuola di batista, poscia |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pareti ciò che fate per tante ore sola nella vostra stanza. | Il | confessore non deve internarsi in tutto?" "Leggo, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mi era balenata alla monte la memoria di mio padre. - | Il | cardinale proruppe in un riso mefistofelico, e disse: |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Quest'ultimo tratto esaurì la mia pazienza. Afferrato | il | lembo dello scapolare, "Con quest'abito abborrito da |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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per forza d'avverso destino." "Non posso," ripetè più volte | il | cardinale, rinforzando ad ogni passo il tuono. "Per ora," |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ripetè più volte il cardinale, rinforzando ad ogni passo | il | tuono. "Per ora," soggiunse, "sto per ripartire alla volta |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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l'abbattimento mio andava crescendo di giorno in giorno, ed | il | cervello cominciava realmente a risentirsene. Io |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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soltanto a quanti avevano fatta la professione dopo | il | Breve; finalmente si cessò di parlare su tale argomento. - |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di uscire per soli sei mesi, riservandomi di rinnovare | il | permesso al termine di questo periodo, e di passare da |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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da quello in altro chiostro, nel caso che negate mi fosse | il | prolungamento. La capricciosa repulsa, l'avermi ricusato |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in gius canonico, seppi che conveniva anzi tutto mandare | il | reclamo prima che fosse spirato il quinto anno della |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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anzi tutto mandare il reclamo prima che fosse spirato | il | quinto anno della professione: che bisognava poi provare la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Questi ragguagli mi sconcertarono. Prossimo a spirare era | il | quint'anno della mia professione..... E poi, la curia di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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priva di protettori......? E poi, dove mi sarei procacciata | il | denaro necessario per spedire personalmente l'avvocato a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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per non cadere nella prescrizione, deliberai di mandare | il | ricorso alla curia napoletana; e così feci, mettendo in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di scrivere a dirittura al Santo Padre, affine di aprirgli | il | mio cuore, manifestargli le mie disposizioni con filiale |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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disastrose e fatali circostanze. - Per rendere inviolabile | il | segreto della relazione, immaginai di premettere a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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della relazione, immaginai di premettere a quell'istanza | il | confiteor, orazione la quale, come ben si sa, precede la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quale, come ben si sa, precede la confessione auricolare. | Il | cardinale era frattanto ritornato da Roma. Venuto al |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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volle trovarsi di bel nuovo a quattr'occhi con me. Inaugurò | il | colloquio facendomi dono di una corona benedetta, portata |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e chiese in ricambio un qualche lavoretto di mia mano. | Il | regalo mi parve di cattivo augurio. Più bramosa della mia |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mentre si fece innanzi l'abbadessa e saputo dal cardinale | il | mio rifiuto, torse sdegnata il viso. "Il lavoro sarà fatto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e saputo dal cardinale il mio rifiuto, torse sdegnata | il | viso. "Il lavoro sarà fatto immancabilmente," disse in |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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più ch'io non immaginassi, le autorità; e che tra | il | Riario, la badessa e il confessore regnava su tal proposito |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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immaginassi, le autorità; e che tra il Riario, la badessa e | il | confessore regnava su tal proposito un'intelligenza non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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io era stata trasferita a quello di panettiera, | il | cardinale venne a recarmi le sue congratulazioni (!), e di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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- Egli ebbe la stessa negativa. Dovette più tardi visitare | il | convento per affari della comunità. Disbrigata la faccenda |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a parte; quindi, uscito sul terrazzo, e scorto lì di faccia | il | Vesuvio colle adiacenti colline e coll'ameno paesaggio che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vostra stanza! che immenso orizzonte! questa vista solleva | il | cuore e edifica lo spirito!.... E voi volete lasciarla!" |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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risposi, "non fa che rendere più sospirato al prigioniero | il | bene della libertà." "Ma voi siete libera quanto basta: chi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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con un sorriso. M'intese, si tacque, e partì. Era quello | il | tempo de' monsignori Apuzzo, de' Pietrocola, de' Del |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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de' monsignori Apuzzo, de' Pietrocola, de' Del Carretto; | il | tempo, in cui a furia di sofismi erasi elevata a dignità |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sofismi erasi elevata a dignità d'assioma la dottrina, che | il | popolo delle Due Sicilie, troppo felice nello stato |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pecorina in cui viveva, non dovesse punto correre | il | rischio di restarne defraudato col cercar di spingere le |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di monsignor Apuzzo? Potevano l'oscurantismo clericale e | il | dispotismo borbonico lasciarsi addietro un monumento più |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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aveva spedita la lettera al Santo Padre, mi venne incontro | il | confessore tutto contristato, e di pessimo umore. Veniva |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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rimessa tal quale originalmente al cardinale arcivescovo! E | il | segreto epistolare? - Violato! E il sigillo della |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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arcivescovo! E il segreto epistolare? - Violato! E | il | sigillo della confessione? - Infranto! Sua Eminenza voleva |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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- Infranto! Sua Eminenza voleva sapere dal canonico | il | come, il quando, il perchè avesse costui permesso che tale |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Infranto! Sua Eminenza voleva sapere dal canonico il come, | il | quando, il perchè avesse costui permesso che tale scritto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Sua Eminenza voleva sapere dal canonico il come, il quando, | il | perchè avesse costui permesso che tale scritto fosse stato |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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procellosa passione mi avesse suggerito tale spediente. | Il | canonico asserì di non saperne nulla: almeno così mi disse. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non rivelargli, se non le mere infrazioni alla disciplina. | Il | cardinale, saltato in collera per questo tratto novello di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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l'ultima mia speranza di vedere prossimamente terminato | il | mio purgatorio. Se non che, in luogo di quelle illusioni, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nel sepolcro, ove chiuso da già ventisett'anni giacevasi, | il | genio dell'italica libertà scuoteva dal crine la polvere |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Era | il | primo giorno ch'egli s'alzava dal letto. Aveva fatto un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
presso la soglia della finestra, distante pochi passi, dove | il | piccolo giardino presentava, nel quadrato dello stipite |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di voci e di risa: da ch'era vicina l'ora del desinare. | Il | malato fissava tutto con la meraviglia di chi tornasse alla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di marsala, ch'egli avidamente inghiottiva. Fu sonato | il | campanello. - Non voglio visite, veh! — ordinò il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
Fu sonato il campanello. - Non voglio visite, veh! — ordinò | il | convalescente, riappoggiando la testa alla poltrona, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
ch'erasi fatta trascinare lì accanto alla finestra. Ma | il | soldato tornò d'un balzo: era pallidissimo. – Signor |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
intorno alla testolina bionda. - Nina! O mia Nina! - gridò | il | tenente, rizzandosi in piedi e correndo a buttarsi al collo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
— Ma avvedendosi d'improvviso che la suora di carità e | il | soldato di marina stavan lì attoniti guardando la scena, il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
il soldato di marina stavan lì attoniti guardando la scena, | il | convalescente ordinò brusco, col suo piglio da superiore: - |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
l'una evocante l'immenso oceano e le sue tempeste; l'altra | il | piccolo chiostro tutto silenzio: i soli luoghi capaci di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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chiedendo stupidamente che cosa dovevano fare. Guardò verso | il | salotto; vide zia Pitty e Lydia che si tenevano le mani in |
Mitchell, Margaret -
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aspra la sua voce e le facevano stringere i pugni. | Il | pensiero di dover parlare di Melania, di dover dare le |
Mitchell, Margaret -
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Vedere l'impresario delle pompe funebri e disporre per | il | funerale, far pulire la casa e parlare con le persone che |
Mitchell, Margaret -
|
Aveva bisogno di esser sola. Doveva piangere, altrimenti | il | suo cuore scoppierebbe. Richiuse la porta dietro di sé; |
Mitchell, Margaret -
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se non di qualche goccia che ogni tanto cadeva dai rami. | Il | mondo era avvolto in una caligine densa, una nebbia fredda |
Mitchell, Margaret -
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in cui danzava un pulviscolo d'oro. Era come se tutto | il | mondo fosse avvolto in una coperta immobile di fumo grigio. |
Mitchell, Margaret -
|
avvolto in una coperta immobile di fumo grigio. E tutto | il | mondo era silenzioso. Appoggiò il capo a una delle colonne |
Mitchell, Margaret -
|
di fumo grigio. E tutto il mondo era silenzioso. Appoggiò | il | capo a una delle colonne del porticato, pronta a piangere; |
Mitchell, Margaret -
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le lagrime non vennero. Era un dolore troppo profondo per | il | pianto. Il suo corpo tremò. La sua mente sentí nuovamente |
Mitchell, Margaret -
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non vennero. Era un dolore troppo profondo per il pianto. | Il | suo corpo tremò. La sua mente sentí nuovamente il crollo |
Mitchell, Margaret -
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pianto. Il suo corpo tremò. La sua mente sentí nuovamente | il | crollo delle due cittadelle inespugnabili della sua vita. |
Mitchell, Margaret -
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quando sarò piú resistente». Ma l'incantesimo aveva perso | il | suo potere. Ora doveva pensare a due cose: a Melania, e a |
Mitchell, Margaret -
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Non aspetterebbe che zio Pietro attaccasse singhiozzando | il | carrozzino o che il dottor Meade l'accompagnasse. Non |
Mitchell, Margaret -
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che zio Pietro attaccasse singhiozzando il carrozzino o che | il | dottor Meade l'accompagnasse. Non poteva sopportare le |
Mitchell, Margaret -
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parecchie. «Che sciocchezza!» pensò inquieta - e affrettò | il | passo. I nervi le facevano dei brutti scherzi. Ma la |
Mitchell, Margaret -
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sensazione persisteva, si impadroniva furtivamente di tutto | il | suo cervello. Cercò di guardarsi attorno, incerta, e la |
Mitchell, Margaret -
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sensazione aumentò, misteriosa ma familiare; ed ella avanzò | il | capo come un animale che sente il pericolo. «È la |
Mitchell, Margaret -
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familiare; ed ella avanzò il capo come un animale che sente | il | pericolo. «È la stanchezza» si disse cercando di |
Mitchell, Margaret -
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fuorché... fuorché...! Comprese e lo spavento le strinse | il | cuore. Ora sapeva. In centinaia di incubi aveva corso |
Mitchell, Margaret -
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di fantasmi striscianti e di ombre. Sognava di nuovo o era | il | sogno che diventava realtà? Per un attimo ogni senso di |
Mitchell, Margaret -
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incubo si era impadronito di lei, piú forte che mai; e | il | suo cuore cominciò a battere follemente. Era nuovamente |
Mitchell, Margaret -
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nel mondo era scomparso, la vita era fatta di rovine, e | il | terrore urlava nel suo cuore come un vento infernale. |
Mitchell, Margaret -
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minacciosi sul suo capo. Doveva essere in qualche luogo, | il | rifugio; in mezzo a quel silenzio umido e pauroso! Corse, |
Mitchell, Margaret -
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alle caviglie, i polmoni che sembravano scoppiarle, | il | busto che le faceva penetrare le costole nel cuore. Poi |
Mitchell, Margaret -
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suo incubo non vi era mai stata alcuna luce; solo nebbia. | Il | suo cervello si aggrappò a quelle luci, che significavano |
Mitchell, Margaret -
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che quella era la Via dell'Albero di Pesco ad Atlanta e non | il | grigio mondo del sonno e dei fantasmi. Si lasciò cadere |
Mitchell, Margaret -
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dalle mani. «Ho corso come una pazza!» si disse; e | il | tremito diminuiva, ma il cuore le martellava ancora |
Mitchell, Margaret -
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corso come una pazza!» si disse; e il tremito diminuiva, ma | il | cuore le martellava ancora facendole male. «Ma perché |
Mitchell, Margaret -
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illuminate; erano luci che sfidavano la nebbia ad offuscare | il | loro splendore. La sua casa! Era vera! La guardò a lungo |
Mitchell, Margaret -
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con gratitudine, con desiderio; e una certa calma dominò | il | suo spirito. La sua casa! Ecco dove desiderava andare. Ecco |
Mitchell, Margaret -
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suo spirito. La sua casa! Ecco dove desiderava andare. Ecco | il | rifugio. La sua casa dov'era Rhett! Le parve che le |
Mitchell, Margaret -
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che le cadessero di dosso pesanti catene e con esse tutto | il | terrore che aveva riempito i suoi sogni dalla notte in cui |
Mitchell, Margaret -
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in cui era giunta vacillando a Tara e aveva trovato che | il | mondo era finito. In fondo alla strada di Tara aveva |
Mitchell, Margaret -
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scomparso: tutto ciò che, personificato da Elena, era stato | il | baluardo della sua infanzia. E benché dopo quella notte |
Mitchell, Margaret -
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sicurezza di quel mondo perduto. Ora sapeva qual era | il | rifugio che avea sempre cercato nei suoi sogni, il luogo |
Mitchell, Margaret -
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qual era il rifugio che avea sempre cercato nei suoi sogni, | il | luogo caldo e sicuro che le era stato sempre celato dalla |
Mitchell, Margaret -
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la sua impazienza e aveva trovato modo di farle ballare | il | «reel»; Rhett l'aveva aiutata a liberarsi dalla costrizione |
Mitchell, Margaret -
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del lutto; Rhett l'aveva accompagnata attraverso | il | fuoco e le esplosioni la notte in cui Atlanta era caduta; |
Mitchell, Margaret -
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la notte in cui Atlanta era caduta; Rhett le aveva prestato | il | denaro per iniziare il suo lavoro; Rhett l'aveva confortata |
Mitchell, Margaret -
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era caduta; Rhett le aveva prestato il denaro per iniziare | il | suo lavoro; Rhett l'aveva confortata quando si svegliava di |
Mitchell, Margaret -
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avrei compreso molto prima. Non sono mai riuscita a vedere | il | mondo chiaramente, perché c'era Ashley di mezzo.» Lo amava: |
Mitchell, Margaret -
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del ricevimento di Melania, quando avrebbe dovuto torcermi | il | collo. Perfino quando mi lasciò sulla strada, la notte |
Mitchell, Margaret -
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finse di volersi far pagare, quando andai a chiedergli | il | denaro all'accampamento yankee. Non mi avrebbe presa. Lo |
Mitchell, Margaret -
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Mezz'ora prima credeva di aver perduto tutto al mondo, meno | il | denaro; tutto ciò che rendeva la vita desiderabile: Elena, |
Mitchell, Margaret -
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potesse circondarla in avvenire, ormai conosceva qual era | il | rifugio. Riprese vivamente la strada che le sembrò molto |
Mitchell, Margaret -
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strada che le sembrò molto lunga. Troppo, troppo lunga per | il | suo desiderio. Si rialzò, le gonne al disopra delle |
Mitchell, Margaret -
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Cutelli (così chiamavasi la donzella) mi metteva alla luce | il | giorno 17 febbraio 1821, dopo quattro altre femmine, e mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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17 febbraio 1821, dopo quattro altre femmine, e mi dava | il | nome d'Enrichetta, nome d'una monaca zia paterna: una delle |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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un fatto accadutomi in quella città dopo d'aver compito | il | mio terzo anno. Invitata la mia famiglia ad una festa di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vestita, da contadinella. Di là a poco m'assaliva | il | sonno; perlocchè mia madre, avvoltami in uno scialle, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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se, destata dal sonno, avessi pianto per la via. | Il | domestico non era al suo posto, nè alcuno l'avea veduto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sedie accostate, ed immersa nel più placido sonno, mentre | il | famiglio, ubbrico, clamorosamente bussavasi con altri |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dove mi trovai, le grida di mio padre, che, preso per gola | il | malvagio servo, lo fece stramazzare bocconi, scolpirono |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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terrorismo, che formidabile lasciò scritto nella storia | il | nome del Consiglio de' Dieci. Senza saperne la ragione, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mia madre s'accorse, che un pallore cadaverico copriva | il | volto dell'uffiziale datole per compagnia da mio padre. Gli |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sentirsi molto male. Dopo pochi istanti, l'uffiziale cacciò | il | capo fuori dello sportello, ed orribile fu lo spavento di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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potesse l'infermo rimaner esangue, ci convenne proseguire | il | cammino, finchè un villaggio qualunque si fosse presentato, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dove ci venisse fatto di presentargli l'aiuto che reclamava | il | suo stato. - Inutili riuscirono i rimedi e le cure |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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i rimedi e le cure dell'arte; lo sventurato non vide | il | tramonto di quel dì. Questa catastrofe oppresse gli spiriti |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Questa catastrofe oppresse gli spiriti nostri. Continuammo | il | viaggio nella mestizia, ed io, benchè tuttora fanciullina, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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più volte per compassione. Giunti in Napoli, ritrovammo | il | capo di famiglia afflittissimo del torto ricevuto. Fummo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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odioso e spietato di suo padre, si mostrò inesorabile; per | il | che fummo ridotti ad una condizione non lontana |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non lontana dall'indigenza. Numerosa com'era la famiglia, | il | soldo della quarta classe poteva appena bastarle ai più |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la roba, attendevamo l'avviso della partenza. Era | il | giorno 15 ottobre dell'anno 1827. Una pioggia dirotta, una |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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1827. Una pioggia dirotta, una fitta caligine oscuravano | il | dì: sembrava già notte prima dell'occaso. Determinato di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di partire, nonostante l'aspetto non propizio del tempo, | il | capitano ci manda a chiamare a bordo. I miei genitori fanno |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ma questi fece lor vedere, segnato sopra una carta, | il | giro di diversi viaggi, che doveva impreteribilmente |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che doveva impreteribilmente eseguire, per poi trovarsi | il | primo giorno dell'anno in Londra, dove una giovinetta, da |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e soggiunse che tutti gli elementi scatenati contro | il | brigantino non sarebbero bastati a sconcertare il suo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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contro il brigantino non sarebbero bastati a sconcertare | il | suo itinerario: la sola morte l'avrebbe impedito |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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cavalleresca s'alternarono sul volto di mio padre | il | dispetto e l'ilarità: rise, perchè gli sembrò strano che un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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esciti del golfo, un'ondata impetuosissima fece piegare | il | legno sovra d'un fianco. I nostri bagagli, ch'erano pur |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ed assicurò ad anelli di ferro casse, bauli e colli, | il | bastimento avrebbe perduto l'equilibrio. Il viaggio, per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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bauli e colli, il bastimento avrebbe perduto l'equilibrio. | Il | viaggio, per buona fortuna, durò poco. La sera del secondo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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spavento e dal mal di mare. A questa notizia, ringraziammo | il | Signore pel pericolo superato, ed aspettammo che il tempo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il Signore pel pericolo superato, ed aspettammo che | il | tempo si fosse ben rasserenato per valicare il Faro, e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che il tempo si fosse ben rasserenato per valicare | il | Faro, e recarci in Reggio. Tre giorni dopo, il sole |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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per valicare il Faro, e recarci in Reggio. Tre giorni dopo, | il | sole spuntava nello splendore consueto del cielo siculo, ed |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sole spuntava nello splendore consueto del cielo siculo, ed | il | mare, perfettamente abbonacciato, ci riprometteva un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e i disagi sofferti per tre anni nella capitale ed | il | sibilo sinistro della tempesta. Facili a dissiparsi son le |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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| il | palazzo — uno dei soliti casamenti nuovi, senz'ombra di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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su 'l cortile, era angusta e quasi buia: un'unica stanza, | il | cui uscio a vetri rimaneva sempre aperto, lasciando |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Dietro un paravento vecchio, ormai incolore, stava | il | letto matrimoniale a panchette, che aveva a capo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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bastandole a pena le quindici lire mensili che le passava | il | padrone dello stabile, a comprare il pane per sè e per i |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mensili che le passava il padrone dello stabile, a comprare | il | pane per sè e per i suoi bimbi, tutti e tre piccini come le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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comunali e crescere un po' meno rustici delle pecore. | Il | guaio più grosso della povera donna era stato, si capisce, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la famigliuola tirava innanzi alla meglio, perchè di giorno | il | brav'uomo lavorava da facchino in una gran drogheria, i cui |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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all'ingrosso non lesinavan la mancia a chi portava loro | il | genere; e di sera ei s'industriava anche a sonar il clarino |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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loro il genere; e di sera ei s'industriava anche a sonar | il | clarino in un teatro di quart'ordine, dove gli spettacoli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nell'uscire accaldato dal teatro, che una bella notte | il | poveraccio prese il malanno destinato a portarlo sotto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dal teatro, che una bella notte il poveraccio prese | il | malanno destinato a portarlo sotto terra. Gli venne la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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c' eran di mezzo tre creature, si strapazzava seguitando | il | doppio mestiere, con maggior cocciutaggine che forza |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la quale gli veniva meno ogni giorno, ogni ora. Ma giunse | il | momento in cui dovette rinunziare al teatro: non aveva più |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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cui dovette rinunziare al teatro: non aveva più fiato per | il | clarino; il suo cuore, allora, ebbe uno schianto; e si può |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rinunziare al teatro: non aveva più fiato per il clarino; | il | suo cuore, allora, ebbe uno schianto; e si può dire ch'ei |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Perchè bisogna sapere, che la sera, nel togliersi | il | camiciotto di tela turchiniccia, per indossare un vestito |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ancora decente, e se non altro da galantuomo libero, diceva | il | facchino, a lui sembrava di doventare a dirittura un altro. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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davanti, le pagine manoscritte della musica, in attesa che | il | maestro concertatore desse il segnale d'attaccare le prime |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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della musica, in attesa che il maestro concertatore desse | il | segnale d'attaccare le prime battute, e provava qualche |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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geniale d'intimo benessere. Non esistevan più lo zucchero e | il | caffè, nè le latte del petrolio, nè i pacchi delle |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tutto quel che avveniva in quell'ora nel suo teatro. | Il | clarino che lo aveva sostituito era, secondo lui, un buono |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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intanto lo straziava, inacerbita da un nodo alla gola, che | il | malato manco a sè stesso confessava ch'era di lacrime. Così |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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malato manco a sè stesso confessava ch'era di lacrime. Così | il | disgraziato disse addio all'arte; e trascinò per dell'altro |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un velo che lo faceva traballare. Già più d'una volta | il | principale glielo avea detto: — Non te lo aver a male, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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te lo aver a male, Peppe, ma tu hai bisogno di riguardi, e | il | servizio del mio negozio non fa piu per te. - Il facchino |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e il servizio del mio negozio non fa piu per te. - | Il | facchino si levava il berretto e si grattava la testa, non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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del mio negozio non fa piu per te. - Il facchino si levava | il | berretto e si grattava la testa, non osando rispondere, a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in piedi, s'era buttato a sedere su la bilancia, sfinito, | il | principale, nel passargli accanto, si fermò a parlar con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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come prima, gli faceva pena e disgusto insieme; gli metteva | il | malumore a dosso con quella faccia pallida dal naso |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rauca e cavernosa, a scatti. — Mi rincresce, Peppe — disse | il | droghiere — ma così la non più durare. Più qua, col tempo, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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povero malato mozzò la frase su le labbra al principale. | Il | facchino fissava, con occhi spersi, quella figura volgare e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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aveva rivolta l'identica interrogazione a sè medesimo. | Il | principale si strinse nelle spalle, dondolandosi come uno |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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più rapidi, e s'alzò di botto dalla bilancia, per seguire | il | principale, che gli doveva dare la mesata intera, e anche |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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farlo andare a casa contento; questo voleva darsi a credere | il | droghiere, per isgombrar dalla propria coscienza qualche |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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coscienza qualche leggera nuvola di rimorso. Ma quando | il | facchino, con un foglio rosso da cento lire stretto nella |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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persone e quelle cose ei non le avrebbe rivedute più, | il | mercante tirò un fiato lungo, come chi si leva di dosso un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di vederlo tornare a quell'ora insolita, consegnò | il | biglietto da cento lire. - Che vuol dire? — chiese Lucia, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tenesse in mano quella somma maggiore della consueta. Ma | il | sorriso, ch'ella aveva abbozzato, le sfiorì subito |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ch'ella aveva abbozzato, le sfiorì subito nell'udire | il | suo uomo sentenziar fioco, gravemente: - Son gli ultimi, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e i pugni serrati su gli occhi. Che cosa gli frullasse per | il | capo in quelle giornate eterne, nelle quali soltanto la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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s'intende. Non si udiva altro che la tosse del tisico, | il | rumore I dell'acqua cadente rumorosamente dalla cannella |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un nonnulla, bastava che Checco, l'ultimo di que' bambini, | il | quale contava poco più di quattro anni, s'ostinasse a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e spiegava loro come dovessero star zitti e cheti perchè | il | babbo stava male, e la mamma aveva da fare, e c'era bisogno |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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segnatamente fra le donne popolane dabbene, sollevava | il | pensiero a quell'Addolorata, la cui immagine stava presente |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Quale grazia? Nè anche lei avrebbe potuto precisarla. Che | il | marito, ridotto ormai in quello stato, potesse, per |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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guarirle da un giorno all'altro, non c'era da pensarci. | Il | povero Peppe era nè più nè meno d'una lucerna cui manchi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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grazia vaga e indefinita come le sue speranze di bene... E | il | marito la rimbrottava di continuo: la materassa non era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di continuo: la materassa non era stata abbastanza battuta; | il | brodo era troppo salato, scorticava la bocca; la lucerna |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che a lui la materassa pareva più dura di prima, perchè | il | corpo gli si era scarnito; ch' ei sentiva troppo sale nel |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ch' ei sentiva troppo sale nel brodo, perchè ormai | il | palato non gli diceva più il vero; e se gli mancava l'aria, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sale nel brodo, perchè ormai il palato non gli diceva più | il | vero; e se gli mancava l'aria, voleva dir che i polmoni gli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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voleva dir che i polmoni gli funzionavano male; e se | il | lume della lucerna non gli bastava più, gli era che i suoi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ed ingenuo: — Sia fatta la vostra volontà, Madonna Santa! | Il | peggio fu quando il tisico, giunto proprio agli estremi, si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fatta la vostra volontà, Madonna Santa! Il peggio fu quando | il | tisico, giunto proprio agli estremi, si mise a letto per |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tanto, devo avvezzarmi a non li veder più! Quanto a denari, | il | foglio delle cento lire era finito da un pezzo. Allora la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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solito, l'antico principale di suo marito insediato dietro | il | casotto a cristalli spuliti dove teneva la cassa. Il grosso |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dietro il casotto a cristalli spuliti dove teneva la cassa. | Il | grosso industriale, intento com'era ad allinear cifre sotto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che altro, a grugniti, i quali avrebbero dovuto significare | il | rincrescimento del padrone, che riconosceva d'aver perduto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dopo aver aspettato un pezzo di parlare al principale, che | il | ministro del negozio, i commessi e i facchini, con tono fra |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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le dicevano fosse sempre occupato, quando ella vide | il | sor Luigi passarle innanzi figurando di nè pur guardarla, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mise a camminare rasente i muri per non cadere e si coprì | il | viso con la pezzuola colorata, già fradicia di lacrime |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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all'uscio, non andando più a scuola, a fine di assistere | il | padre quando la mamma era assente. — Che vuoi, babbo? — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quando la mamma era assente. — Che vuoi, babbo? — chiedeva | il | bimbo accorrendo. Più col girare degli occhi spauriti che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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accadde una scena inaspettata. L'infermo aveva, secondo | il | consueto, chiamato il fanciullo presso di sè: - Dammi... |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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inaspettata. L'infermo aveva, secondo il consueto, chiamato | il | fanciullo presso di sè: - Dammi... Dammi... — E accennava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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qualcosa, sollevando a pena una mano. Santino gli porse | il | bicchiere; il padre voltò il viso dalla parte opposta, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sollevando a pena una mano. Santino gli porse il bicchiere; | il | padre voltò il viso dalla parte opposta, dispettosamente. - |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
una mano. Santino gli porse il bicchiere; il padre voltò | il | viso dalla parte opposta, dispettosamente. - No.. no.... |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la tazza del brodo, che stava lì in caldo. Chi sa, forse | il | babbo si sentiva bisogno di sostenersi un po' lo stomaco. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lo stomaco. Ma quando ei gli portò al letto la chicchera, | il | malato ebbe uno scoppio di collera, che si tradusse in una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e diede, più forte che potè, un pugno su le coltri. | Il | ragazzetto guardavasi qua e là da torno incerto, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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non capiva che cosa si volesse da lui. Finalmente | il | tisico raccolse un po' di fiato e urlò selvaggiamente: — Il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il tisico raccolse un po' di fiato e urlò selvaggiamente: — | Il | clarino!... — guardando fisso la parete dov'era appeso, ben |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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suo morbido astuccio di panno verde, l'antico strumento. | Il | figliuolo s'arrampicò sopra una seggiola, e dopo non pochi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sopra una seggiola, e dopo non pochi sforzi, afferrato | il | clarino, lo portò all'infermo. Questi lo prese fra le mani |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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giù dal letto, fracassandosi in terra, egli nascose | il | viso spettrale nel cuscino e pianse, l'ultima volta. La |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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comune, la sua famigliuola ebbe come un inconscio sollievo. | Il | padrone dello stabile aveva fatto ripulire la portineria, e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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La materassa del letto era stata ribattuta; rifoderato | il | coltrone, ch'era tutto macchiato di unto e di medicinali; e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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qualche servizio nel casamento, si sedeva al tavolino, e | il | tic-tac fitto fitto della macchina risonava per ore, senza |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tornavano i bambini dalla scuola; e nel cortile principiava | il | baccano: massime quando scendevan pure i ragazzi del |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la quale (lo diceva anche la sua signora) aveva d'oro | il | cuore e di bronzo la voce, ci metteva poco a strillar più |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tavola dove sua madre cuciva a macchina, egli, con davanti | il | quaderno a righe azzurrognole, faceva da bravo il suo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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davanti il quaderno a righe azzurrognole, faceva da bravo | il | suo còmpito, ripetendo sottovoce, prima di vergarle, le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la più accurata calligrafia. Sembrava che in quei momenti | il | fanciullo non udisse lo schiamazzo de' compagni in torno a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ricorreva alla mamma con le lagrime che gli lavavano | il | viso, Santino alzava appena il capo di su lo scritto. — Ha |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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le lagrime che gli lavavano il viso, Santino alzava appena | il | capo di su lo scritto. — Ha troppo giudizio per la sua età: |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
conti. Poi sapeva spazzar bene la stanza, cansando pianino | il | paravento; sapeva accendere il fuoco e mettere a scaldar |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la stanza, cansando pianino il paravento; sapeva accendere | il | fuoco e mettere a scaldar l'acqua in pentola. Ma quel che |
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che senza saperlo ella nutrisse un'intima predilezione per | il | suo figliuolo maggiore, era la tenerezza di lui per lei: |
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l'altro da piedi del letto, e nella camera s'udiva soltanto | il | loro respiro regolare, soffio ritmico e leggero, Santino |
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fra i ricci castagni, gli faceva, con un sorriso beato, | il | solletico su 'l labbruccio inferiore, poi chiedeva |
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sottovoce: — Le vorrai sempre bene a mamma, così?... — | Il | bimbo non fiatava: una piccola capata in su, verso il viso |
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— Il bimbo non fiatava: una piccola capata in su, verso | il | viso materno era la tacita risposta. A volte si mettevano a |
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tacita risposta. A volte si mettevano a ricordare insieme | il | povero babbo morto, tanto affezionato, tanto faticatore, |
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facesse portare a casa tanti soldi, tanti da comprar sempre | il | pane, il carbone, l'olio... Dopo ciò, madre e figlio |
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a casa tanti soldi, tanti da comprar sempre il pane, | il | carbone, l'olio... Dopo ciò, madre e figlio andavano |
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Marietta, lui da quella del fratellino, quieti. Un giorno | il | bimbo tornò a casa sbiancato; intanto che faceva il |
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giorno il bimbo tornò a casa sbiancato; intanto che faceva | il | còmpito, s'interruppe più d'una volta per chinare il capo |
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faceva il còmpito, s'interruppe più d'una volta per chinare | il | capo su la carta, e quando sua madre gli scodellò la |
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senti? — chiese Lucia. - Nulla, non ho fame. — Così dicendo | il | bimbo s'appoggiava su la spalliera della seggiola e mentre |
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stette lì, fin che la famiglia non ebbe terminato | il | povero pasto. La Marietta e Checco, allora, corsero in |
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Marietta e Checco, allora, corsero in cortile a ruzzare, e | il | fratello maggiore andò a sedersi su le ginocchia della |
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male, bambino! — esclamò la vedova, agitata. - Mi duole | il | capo — rispose lui, strascicando le parole, come se gli |
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notturna — i panni che portava giornalmente, e perfino | il | tappeto che stava su la tavola da lavoro. Batteva i denti |
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la povera madre, alzando gli occhi e chiamando in soccorso | il | Cielo nella sua nuova disgrazia. Quella notte, Lucia non si |
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sua nuova disgrazia. Quella notte, Lucia non si coricò. | Il | bambino era rimasto lì immobile, come un masso, senza |
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su i ricci, che dovevan dargli troppo caldo; poi stendeva | il | braccio sotto le coltri e gli tastava il ventre e i piedi: |
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poi stendeva il braccio sotto le coltri e gli tastava | il | ventre e i piedi: scottavano... — Madonna! Madonna cara, |
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— sentenziava con uno scoppio di voce l'Adele, scrollando | il | capo; e seguitava, sempre brusca, ma in fondo piena di |
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come si voleva fare sperare alla Lucia, aumentò ancora. | Il | poverino era giunto a non pronunziar più parola; inconscio, |
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a pena a pena, con ogni precauzione, passandogli sotto | il | corpo qualche telo asciutto; e non c'era stato verso di |
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sciroppo di menta, perchè, secondo lei, l'olio di ricino è | il | rimedio che guarisce tutti i mali dei bimbi. Quanto alla |
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silenziosa, e incrociatevi sopra le braccia, si nascondeva | il | viso: quasi che, non vedendo più nulla, avesse potuto anche |
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torceva le mani; se le passava su la fronte per cacciarne | il | pensiero tormentoso, insistente, che la perseguitava come |
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le facevano bene; ma che invece la sconquassavano tutta. | Il | terzo giorno, il medico condotto, ch'era stato chiamato con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ma che invece la sconquassavano tutta. Il terzo giorno, | il | medico condotto, ch'era stato chiamato con premura |
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consunto, lei lo sa, dottore; si figuri, dico, se ci porto | il | ragazzo! Dovessi vendermi le panchette del letto, dovessi |
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d'una malattia contagiosa. — In tanto, promise di tornare | il | domani, al più presto possibile. Ma su la sua esattezza non |
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al proprio padre, un rigido colonnello de' granatieri, | il | quale avrebbe voluto a ogni costo veder il figliuolo |
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de' granatieri, il quale avrebbe voluto a ogni costo veder | il | figliuolo consacrarsi alla carriera militare; unica, |
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consacrarsi alla carriera militare; unica, gridava | il | vecchio caparbio, fatta per l'uomo che si sente uomo. E il |
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il vecchio caparbio, fatta per l'uomo che si sente uomo. E | il | dottorino, non tanto nauseato da quel contatto obbligatorio |
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pieni di signore ridenti, evitava quanto più poteva | il | suo malinconico dovere. Ciò non ostante, nella condotta |
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lagnavano. Era buono con tutti; educato a segno di levarsi | il | cappello su la soglia di qualunque tugurio, e dimostrava |
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pena un'avemaria, la lasciava a mezzo, per tornar a piegare | il | viso su 'l suo bambino e sentirne l'alito cocente, o per |
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eterno, non fosse passato che un quarto d'ora? Quando vide | il | primo biancheggiar dell'alba, le parve di riaversi, come se |
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Le notizie erano le solite: un febbrone da cavalli, e tutto | il | corpo punteggiato di pustole rosse. — L' è una zizzola! — |
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rosse. — L' è una zizzola! — masticava l'Adele, scrollando | il | capo, impensierita su 'l serio. Tornò verso sera il medico, |
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il capo, impensierita su 'l serio. Tornò verso sera | il | medico, e s'accigliò nel vedere il malatino. La madre lo |
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serio. Tornò verso sera il medico, e s'accigliò nel vedere | il | malatino. La madre lo guardava fisso, spiando su 'l viso di |
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ci abbisogneranno quasi tre lire; oltre di ciò per tenere | il | bambino coperto di ghiaccio da capo a' piedi, affinchè |
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sette o otto lire al giorno. Rifletteteci, mia cara. Qui, | il | malato, per quanti sacrifici facciate, mancherà, per forza, |
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forza, di molte cose; mentre all'ospedale, dov'hanno tutto | il | necessario, lo curerebbero ammodo. Io, per conto mio, col |
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vece, si fanno due visite quotidiane, e magari più, se c'è | il | bisogno; poi ci sono gl'infermieri, che han pratica delle |
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voce: - Si vedrà — e accompagnò, fino in mezzo al cortile, | il | dottore che usciva. Subito dopo chiamò forte: - Adele ! |
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le restavano appena due paia di lenzuoli per cambiare | il | letto: un paio a dosso, uno al fosso, come si suol dire; |
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aveva fatto delle faccette con nessuno. Quando, però, udì | il | dottore parlar di tutte quelle lire che ci volevano ogni |
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che ci volevano ogni giorno per i medicamenti di Santino, | il | pensiero le ricorse tosto al sor Luigi. Chi avrebbe potuto |
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eran contenti. Su lo spedale la madre non fermava affatto | il | pensiero; le sarebbe parso un cattivo augurio. - Adele! — |
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la serva, accorrendo alla finestra. - Nulla, nulla. Mi fate | il | piacere di starmi un momento dal bambino? Vado e torno. - |
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e per i suoi era mutato tutto, parve mozzarle un istante | il | respiro. Ma Santino aspettava: ella si face coraggio: |
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Ma Santino aspettava: ella si face coraggio: entrò. | Il | principale scriveva al suo solito posto. Al veder Lucia |
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veder Lucia fermarsi, ritta, dinanzi al suo casotto, alzò | il | capo e la guardò; poi chiese: — Che cosa volete da me? — |
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incomodarla... Peppe mi morì... già lo saprà... e oggi ho | il | bimbo maggiore, Santino, col vaiolo. Sta male... creda, |
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Sta male... creda, male!...- - Mi dispiace — brontolò | il | droghiere, rimettendosi a vergar numeri. - Scusi; se la |
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rimettendosi a vergar numeri. - Scusi; se la disturbo, ma | il | dottore mi ha detto... che per le medicine e il ghiaccio... |
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ma il dottore mi ha detto... che per le medicine e | il | ghiaccio... ci vorranno... anzi non basteranno... sette o |
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di Dio... — - A pregarmi di che? — domandò con freddezza | il | grosso negoziante, come se non gli passasse per la mente |
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soccorso, una carità, da lui. - Di darmi qualcosa per... — | Il | droghiere posò la penna, e fissò in viso la vedova. - Ma |
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- Ma voi — disse — credete, me ne avvedo da un pezzo, che | il | denaro io lo zappi. Venite sempre con queste storie di |
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di malattie, di morti, che so io, come s'io fossi | il | Padre Eterno...- - Nossignore.... mi perdoni... creda.... |
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creda.... ho creduto... — Lucia si sentiva smarrire | il | cervello. Ma dunque, se quell'uomo non l'aiutava?... In |
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uomo; e, dopo un istante, poi che Lucia s'era coperto | il | viso col fazzoletto, per nasconder le lacrime e la |
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un torpore del sangue, come un formicolío, le invase | il | corpo; pure volle tentare uno sforzo terribile, ultimo, e |
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sarei venuta più!.. - - Basta, ho altro da fare! — vociò | il | principale, stizzito da quella noiosa insistenza; e |
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insistenza; e soggiunse, come parlando tra sè: — Maledetto | il | buon cuore! Se a questa gentaglia si fa tanto di dare un |
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a questa gentaglia si fa tanto di dare un dito, vi piglia | il | braccio, vi piglia! — Lucia uscì. Come le gambe la ressero, |
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e stralunata, che alla buona fiorentina venne meno | il | coraggio di farle altre chiacchiere, fossero pure a fin di |
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'l cuore. Più presto di quel che credevano si fece rivedere | il | giovane medico condotto. - Brutto segno! — pensò l'Adele. |
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ma risoluta, disse: - Signor dottore, prima di notte porto | il | bambino all'ospedale. - - Brava, brava, mia cara; fate |
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— fece egli alla donna la quale seguiva, cadaverica, | il | rapido moto della sua penna — debbo avvisarvi che il |
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il rapido moto della sua penna — debbo avvisarvi che | il | regolamento proibisce ai parenti di visitare i malati. Gli |
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contatti con gli esterni, capite, che potrebbero propagare | il | vaiolo. Una volta entrati lì, si rivedono soltanto guariti, |
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vinta. Più tardi, raccolta ch'ebbe la sua creatura entro | il | lenzuolo e le coperte, fra le quali giaceva, Lucia sollevò |
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sempre Santino in collo: - C'è quello che comanda? - - | Il | direttore? — rispose l'interpellato con tono di superiorità |
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— rispose l'interpellato con tono di superiorità — | Il | direttore adesso non si può vedere. — - Ma ho qui la |
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adesso non si può vedere. — - Ma ho qui la domanda... | Il | bambino mi sta male... - - Si chiama il medico di guardia, |
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qui la domanda... Il bambino mi sta male... - - Si chiama | il | medico di guardia, in questo caso. - - Chiamate chi volete, |
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presto — supplicò la donna. — Io non mi reggo più. — | Il | pancione in livrea le indicò una panca di legno, dicendo |
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con lo stesso tono di voce: - Sedete lì. — Lucia sedette. | Il | fanciullo, che pareva un fagotto di panni, restava |
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pigliar fresco; e ogni momento avvicinava la bocca verso | il | capo di lui, e susurrava: - Santino! Cuore di mamma! — Ma |
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la creatura non le rispondeva. Scese, dopo un po' di tempo | il | medico di guardia, e constatato lo stato del vaioloso, |
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per quella notte nella stanza d' osservazione. Mentre | il | bimbo stava per essere trasportato via da un infermiere, |
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per andarci a piedi, anche camminando di buon passo. Ora, | il | maggior dolore che lacerava il cuore di Lucia, da che non |
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di buon passo. Ora, il maggior dolore che lacerava | il | cuore di Lucia, da che non aveva più davanti a sè lo |
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dove egli stava rinserrato fra gente estranea, alla quale | il | poverino doveva pur essere indifferente come chi sa quante |
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male, quando gli mutan la camicia! Chi sa se badano che | il | lenzuolo non gli s'aggrinzi sotto ! Ci vuol così poco a |
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stordito dall' intensità della febbre, e allungare | il | labbruccio inferiore nel desiderio d'un sorso fresco; ella |
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lavoro: di più, la portineria restava abbandonata. Veniva | il | portalettere, veniva gente a chieder di questo o di |
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e non c'era alcuno per rispondere. Lei si figurava | il | brontolío dei casigliani, il malumore del padrone, se fosse |
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rispondere. Lei si figurava il brontolío dei casigliani, | il | malumore del padrone, se fosse giunto a saper la faccenda, |
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punta del fazzoletto intorno a due o tre dita della mano. | Il | tempo non le passava mai; scendevano e salivano |
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eran sempre migliori. Una volta, dissero a sua madre che | il | medico lo aveva messo a un quarto di vitto, poi a metà. |
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non ostante che, a dar retta a lui, avrebbe mangiato anche | il | desinare del personale di servizio; tanto era l'appetito |
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superiora delle monache addette all'ospedale, le disse che | il | bambino, ormai perfettamente ristabilito, non avrebbe certo |
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un vestitino nuovo a Santino. Fissò di pagarlo un tanto | il | mese. Ora che non aveva più da perder tempo in queste gite, |
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e riordinò con compiacimento la sua macchina per cucire | il | vestitino, non appena l'ebbe tagliato! Lavorava di sera: |
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poverini! vedendoli così allegri, sani, chiassoni... | Il | vestitino era già pronto; la Lucia se l'era già rigirato |
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genitori o parenti di Santino Naldi, invitandoli a ritirare | il | fanciullo dallo spedale di San Francesco de' Poverelli. Era |
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La vigilia del ritorno di lui, la madre non trovava | il | verso d'andare a letto: un'altra ferrata alla camicina con |
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gente a quell'ora. - Son io, Trevisani: apri. — Era | il | tenente: l'inquilino nuovo. La portinaia gli aperse. Un bel |
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l'intero vano con la sua poderosa corporatura. Aveva | il | viso sconvolto, gli occhi cerchiati di rosso. - Mia moglie |
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proprio non so... senza motivo. Son solo... vieni su, fammi | il | favore... Tu, di queste faccende non te ne devi |
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era tutt'altra cosa. L'idea d'abbracciare fra poche ore | il | suo Santino, il suo tesoro, le metteva a dosso un'energia |
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cosa. L'idea d'abbracciare fra poche ore il suo Santino, | il | suo tesoro, le metteva a dosso un'energia singolare: vedeva |
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per caso in una credenza fra altra roba alimentare che | il | tenente avea riportata dal campo, la madre già vedeva il |
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il tenente avea riportata dal campo, la madre già vedeva | il | suo bimbo col vestitino nuovo. Che cosa le avrebbe detto, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fosse rimasto in portineria, certo sarebbe morto come | il | padre. Povero, povero Peppe! Poveri tutti, i morti, anime |
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Lantoni, corse dall'Adele. — Abbiate pazienza — le disse: — | il | tenente m'è stato a tormentar tutta la notte, perchè non |
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buttandosi sur una sedia. Poi raccontò per filo e per segno | il | fatto. Aveva dovuto pazientare un secolo: non fa niente; il |
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il fatto. Aveva dovuto pazientare un secolo: non fa niente; | il | portiere, un buzzone schifoso che si dava Dio sa che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e dopo, una monaca, e dopo anche la superiora, poi | il | medico di guardia: tutta una processione. Avevan detto: - |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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non è lui? — E l'Adele: - Nossignori che 'unn' è lui! - - | Il | vaiolo, lo sapete, muta la fisonomia. - - E' muterà quanto |
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- In vece, questo bimbo qui gli è grasso e robusto, e | il | nostro gli era mingherlino, piuttosto civile. - - È stato |
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piuttosto civile. - - È stato ben nutrito — osservò | il | dottore. - Poi, Santino gli aveva gli occhi celesti, e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gli ha neri! — - Ve lo volete portar via, sì o no? — chiese | il | direttore, ch'era sopraggiunto in mezzo a questa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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accorata, con un diavolo per pelo. La madre ascoltò tutto | il | racconto per filo e per segno, senza batter palpebra; un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quella che aveva un malato a San Francesco de' Poverelli. | Il | bimbo indossava il vestito color marrone cucito a macchina, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un malato a San Francesco de' Poverelli. Il bimbo indossava | il | vestito color marrone cucito a macchina, di sera, quando le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fatiche diurne erano finite; portava le calzette a costola, | il | berretto con l'àncora. Ma il vestitino gli era largo e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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portava le calzette a costola, il berretto con l'àncora. Ma | il | vestitino gli era largo e lungo: ci stava come in un sacco, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in un sacco, goffo, impacciato, malinconico. - Vi riporto | il | vostro figliuolo, per ordine del direttore — disse la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un attimo le avessero inchiodato le piante al suolo. Fissò | il | ragazzo con le pupille dilatate, con le labbra strette, con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in atto di eccezionale stupore. Contessa Lara. 8 - Ma non è | il | mio, questo! — gridò ella. - Chi, questo? — chiese |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sta scritto tutto su la tabella. Come volete che non sia | il | vostro? Guardatelo bene. - - Non è il mio, vi dico! — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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volete che non sia il vostro? Guardatelo bene. - - Non è | il | mio, vi dico! — badava ad affermare la portinaia — Santo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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portinaia — Santo Dio, volete che una madre non riconosca | il | suo figliuolo? - - Si sa, ha avuta una malattia che cambia |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mettesse una maschera, credete a me. - - Non può cambiare | il | sangue, la malattia! Questo bambino nè anche mi conosce. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dimmi come ti chiami — fece la Lucia, attirando verso di sè | il | fanciullo, intento a fissar la stanza dove si trovava con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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i bottoni e le tasche. - Come ti chiami? — ripetè la Lucia. | Il | bambino alzò lo sguardo un po' selvaggio; poi lo tornò |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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muto. Allora la Lucia lo respinse dolcemente: - Non è | il | mio!- Non è il mio! — esclamò sicura — Riportatevelo pur |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la Lucia lo respinse dolcemente: - Non è il mio!- Non è | il | mio! — esclamò sicura — Riportatevelo pur via, chè oggi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Ditelo voi! — I ragazzi smisero di ridere; squadrarono | il | nuovo arrivato con atto di diffidenza, poi se ne |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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segno di no, col capo. - Vedete? Vedete bene che non è | il | mio! tornò a protestare la Lucia. L'infermiera insistè un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quale è immischiato senza sua volontà; e, ripreso per mano | il | fanciullo da lei condotto, se ne andò con un indifferente: |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Arrivederci. — Lucia aveva la febbre a dosso. Saper guarito | il | suo Santino, saper di poterlo riabbracciare, e in tanto non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con la Trevisani: e partì. All'ospedale, le dissero che | il | direttore non c'era. Bisognava aspettarlo. Aspettò. Quanto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per gli anni e per la polvere. Non osando passeggiare, per | il | timore di fare strepito e parer troppo ardita, la Lucia |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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venuto di fuori, la faceva riscuotere, le rimescolava | il | sangue, le dava come un colpo nel petto e una stretta alla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da cui sperava, a ogni istante, di veder comparire | il | suo bambino. Ma il tempo passava: nulla, nulla! Dopo un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a ogni istante, di veder comparire il suo bambino. Ma | il | tempo passava: nulla, nulla! Dopo un gran pezzo, che a lei |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'inaspettato. Battendo le palpebre, faceva con le labbra | il | movimento di chi parla, quasi avesse ripetuto a sè, in |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che vi avevo rimandato la tabella del bambino vostro, morto | il | sei di marzo, cioè pochi giorni dopo che ce lo avete |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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calma, con lo stordimento incosciente d'un bue che riceve | il | primo colpo mortale. - Eh sì, cara mia! Ci vuol pazienza; è |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la bocca mezzo aperta, cadente. — Del resto, — soggiunse | il | direttore — le cose sono state fatte ammodo; i genitori di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ordinato un mortorio decente al bambino vostro, credendolo | il | loro; questo deve consolarvi. E in ultima analisi, — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'acque invisibili. Non rispose mai. Soltanto, quando | il | direttore s'alzò, ella capì che doveva andarsene. Che cosa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Si drizzò a sedere in fretta, strofinandosi gli occhi; e | il | suo cuore turbato sentí nuovamente tutto il peso che lo |
Mitchell, Margaret -
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gli occhi; e il suo cuore turbato sentí nuovamente tutto | il | peso che lo angosciava il giorno prima. L'aria era |
Mitchell, Margaret -
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turbato sentí nuovamente tutto il peso che lo angosciava | il | giorno prima. L'aria era opprimente anche in quell'ora |
Mitchell, Margaret -
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E nemmeno dalle case di queste giungeva alcun rumore. | Il | silenzio le sembrò piú sinistro che nelle mattine della |
Mitchell, Margaret -
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giunse alle sue orecchie un suono distante, debole come | il | brontolio di un temporale lontano. «Pioggia» pensò in un |
Mitchell, Margaret -
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temporale lontano. «Pioggia» pensò in un primo momento; e | il | suo spirito campagnolo aggiunse: «Ne abbiamo proprio |
Mitchell, Margaret -
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proprio bisogno». Ma dopo un attimo: «Pioggia? Ma no! È | il | cannone!» Col cuore che le batteva si affacciò tendendo |
Mitchell, Margaret -
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Non dal Sud! - Si aggrappò al davanzale e in quel momento | il | rombo le sembrò piú forte. Veniva dal Sud. Il cannone |
Mitchell, Margaret -
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quel momento il rombo le sembrò piú forte. Veniva dal Sud. | Il | cannone laggiú! Al sud era Jonesboro, Tara... e Elena. |
Mitchell, Margaret -
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questo momento gli yankees erano a Tara! Ascoltò ancora, ma | il | ronzio del suo sangue nelle orecchie le impedì di udire. |
Mitchell, Margaret -
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di udire. No, non potevano essere ancora a Jonesboro. | Il | suono sarebbe piú indistinto. Ma dovevano essere almeno a |
Mitchell, Margaret -
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essere almeno a dieci miglia sulla strada verso Jonesboro. | Il | cannone nel Sud poteva significare i rintocchi funebri per |
Mitchell, Margaret -
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volta pensò che l'armata grigia poteva essere battuta. Fu | il | pensiero delle migliaia di soldati di Sherman, cosí vicini |
Mitchell, Margaret -
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l'orrore della guerra, piú che non l'avessero fatto | il | rombo dei cannoni che infrangeva i vetri delle finestre, le |
Mitchell, Margaret -
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era a letto, con gli occhi chiusi cerchiati di nero, | il | visino triangolare gonfio, e il corpo sottile completamente |
Mitchell, Margaret -
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chiusi cerchiati di nero, il visino triangolare gonfio, e | il | corpo sottile completamente deformato. Rossella si augurò |
Mitchell, Margaret -
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Melania aperse gli occhi e un dolce sorriso le illuminò | il | volto. - Entra, - la invitò volgendosi faticosamente su un |
Mitchell, Margaret -
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mano, stringendola affettuosamente. - Sono preoccupata per | il | cannone - disse. - È verso Jonesboro, non è vero? - Uhm! - |
Mitchell, Margaret -
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- È verso Jonesboro, non è vero? - Uhm! - fece Rossella; e | il | cuore ricominciò a batterle piú in fretta. - So quanto sei |
Mitchell, Margaret -
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- Le strinse la mano piú forte. - Se muoio, prenderai tu | il | mio bambino? Gli occhi di Melania erano dilatati e |
Mitchell, Margaret -
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Tutte le donne credono di dover morire quando hanno | il | primo bambino. L'ho creduto anch'io. - No, tu non hai mai |
Mitchell, Margaret -
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darmi coraggio. Io non ho paura di morire, ma di lasciare | il | bimbo se Ashley è... Rossella, promettimi di prendere il |
Mitchell, Margaret -
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il bimbo se Ashley è... Rossella, promettimi di prendere | il | bimbo con te, se muoio. Allora non avrò piú paura. Zia |
Mitchell, Margaret -
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E perché non mi hai chiamata? Mando Prissy a cercare | il | dottor Meade. - No, non ancora. Sai che ha tanto da fare. |
Mitchell, Margaret -
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No, ti prego. A volte ci vuole tutta una giornata prima che | il | bambino nasca e io non posso trattenerlo qui delle ore, |
Mitchell, Margaret -
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amico, Mentre correggo le bozze di stampa di questo libro, | il | mio pensiero e il mio cuore sono lontani, come il tuo cuore |
D'Ambra, Lucio -
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le bozze di stampa di questo libro, il mio pensiero e | il | mio cuore sono lontani, come il tuo cuore e il tuo |
D'Ambra, Lucio -
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libro, il mio pensiero e il mio cuore sono lontani, come | il | tuo cuore e il tuo pensiero, come il cuore e il pensiero di |
D'Ambra, Lucio -
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pensiero e il mio cuore sono lontani, come il tuo cuore e | il | tuo pensiero, come il cuore e il pensiero di tutti, laggiù |
D'Ambra, Lucio -
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sono lontani, come il tuo cuore e il tuo pensiero, come | il | cuore e il pensiero di tutti, laggiù fra gli eterni |
D'Ambra, Lucio -
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come il tuo cuore e il tuo pensiero, come il cuore e | il | pensiero di tutti, laggiù fra gli eterni ghiacciai e su le |
D'Ambra, Lucio -
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quale immenso aevi spatium è mai un mese per noi! — rivedo | il | giorno in cui il libro fu scritto, l'affettuosa e fraterna |
D'Ambra, Lucio -
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spatium è mai un mese per noi! — rivedo il giorno in cui | il | libro fu scritto, l'affettuosa e fraterna navette fra le |
D'Ambra, Lucio -
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dei nostri confini ove tu, che hai un figliuolo al campo, | Il | sottotenente Stefano Pirandello fu poi, durante un arduo |
D'Ambra, Lucio -
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nel campo di concentrazione di Matthausen (Austria). | il | nostro bravo Stefano musicista e soldato, segui con un dito |
D'Ambra, Lucio -
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con un dito che trema un poco, con un cuore che precipita | il | suo ritmo, l'azione delle nostre truppe acceleri la |
D'Ambra, Lucio -
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e gioconde avventure di questo piccolo re di Fantasia. | Il | ricordo d'un giovane re troppo gaio che, perduto il trono |
D'Ambra, Lucio -
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Il ricordo d'un giovane re troppo gaio che, perduto | il | trono in una rivoluzione un po' operettistica, dimenticava |
D'Ambra, Lucio -
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Pareva una fantasia da romanziere imaginosa e, avventuroso: | il | grande Wells o il nostro non piccolo Sàlgari. Cosi sembrò |
D'Ambra, Lucio -
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da romanziere imaginosa e, avventuroso: il grande Wells o | il | nostro non piccolo Sàlgari. Cosi sembrò possibile a un |
D'Ambra, Lucio -
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la sua cara patria perduta e difendere fino all'estrema | il | suo onore di re e di cittadino, a quello, nostro, che dal |
D'Ambra, Lucio -
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sosta di riposo. Non già tuttavia che non esistano re come | il | piccolo Rolando secondo e paesi spensierati come il regno |
D'Ambra, Lucio -
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re come il piccolo Rolando secondo e paesi spensierati come | il | regno di Fantasia. Ma la grande ora che volge ci prova che |
D'Ambra, Lucio -
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vi sono nella vita individui e nella storia popoli per cui | il | vivere è lotta continua, progresso, sacrificio, eroismo, |
D'Ambra, Lucio -
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del mondo. Ce ne son altri, invece, per cui la vita è | il | giuoco al minuto che serve appena a passare il tempo. Sono |
D'Ambra, Lucio -
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la vita è il giuoco al minuto che serve appena a passare | il | tempo. Sono i numeri di varietà dei music-halls d'Europa. |
D'Ambra, Lucio -
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la guerra ai merletti di una alcova proibita. Così forse | il | piccolo romanzo che ti mando offre il metro per misurare la |
D'Ambra, Lucio -
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proibita. Così forse il piccolo romanzo che ti mando offre | il | metro per misurare la statura dei re sal serio e dei popoli |
D'Ambra, Lucio -
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dell'umana operosità: null'altro nel novello deserto, che | il | monotono ronzar delle mosche, in contrasto coll'uragano, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di primo tratto mi preoccupò: - Quale autorità ha decretato | il | mio arresto; l'ecclesiastica, o la civile? - Era io una |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mi gettava negli artigli del potere politico? Probabile | il | primo, possibile il secondo, più probabile ancora la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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artigli del potere politico? Probabile il primo, possibile | il | secondo, più probabile ancora la concorrenza d'ambedue. In |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la concorrenza d'ambedue. In qualunque di queste ipotesi, | il | mio stato era doloroso, orribile al più alto grado. Io era |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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orribile al più alto grado. Io era donna! Troppo propenso | il | mondo al sospetto e alla maldicenza, come avrebbe giudicato |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mondo al sospetto e alla maldicenza, come avrebbe giudicato | il | mio repentino confinamento in un ritiro, la cui reputazione |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Un'ora dopo fu bussato leggermente all'uscio: non risposi. | Il | picchio è replicato: e io zitta. Al terzo picchio, sento la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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priora prese a supplicarmi con parole umili, giustificando | il | disturbo che mi recava colla necessità di far una cosa per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di procurarmi l'occorrente per iscrivere." Essa storse | il | viso, a modo di persona che ha da comunicare uno spiacevole |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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parole: "Debbo," disse, "con mio dolore farvi sapere, che | il | leggere e lo scrivere vi sono proibiti da' superiori fino a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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parecchi libri devoti: ne potrete leggere quanti vorrete." | Il | cerchio della mia vita si ristringeva sempre di più. Le |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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venissero per avventura a cercar di voi; anzi, per tôrre | il | caso d'un'intelligenza clandestina, vi sarà assolutamente |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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"Il ritiro di Mondragone." "Sarebbe meglio chiamato | il | carcere del Santo Uffizio! Sapreste dirmi ancora, se vi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sopra i mattoni? Quanto più mi sforzava di riafferrare | il | timone della ragione che di mano mi sfuggiva, tanto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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m'avvedeva ch'io non ne era più padrona come prima: fiacco | il | discernimento, confuse le rimembranze, perturbati i sensi, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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periodo della mia esistenza, oscillante ad intervalli fra | il | senno e lo sconcerto delle facoltà mentali. Risparmierò al |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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delle facoltà mentali. Risparmierò al lettore la noia che | il | racconto de' miei delirii gli recherebbe; ma nel continuare |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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racconto de' miei delirii gli recherebbe; ma nel continuare | il | filo della narrazione con uguale esattezza e pel solo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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un mezzo, che deluderebbe la pubblicità del mio supplizio. | Il | tuono serio e cupo con che espressi quest'intendimento la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quaranta, fresca e vegeta ancora, ed affabile anzi che no. | Il | mio stato la muoveva a pietà, poichè non si riguardava di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di conservarmi sana la ragione. Fatto giorno, mi portarono | il | caffè: lo rimandai non tocco, e così fu rimandato anche il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il caffè: lo rimandai non tocco, e così fu rimandato anche | il | pranzo! Due ore dopo vennero i miei bagagli. La priora mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non avrebbe mancato di chiedere una udienza dal re. - | Il | capo mi girava, la mano rifiutavasi a scrivere. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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aperte e lette: badasse dunque a ciò che scriverebbe. | Il | giorno appresso ricomparve all'uscio l'antipatice figura |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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superiore ecclesiastico. A quella vista mi sentii ribollire | il | sangue, ed incapace di frenare il traboccante sdegno, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vista mi sentii ribollire il sangue, ed incapace di frenare | il | traboccante sdegno, proruppi in imprecazioni contro il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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il traboccante sdegno, proruppi in imprecazioni contro | il | cardinale e contro il re: strana accoglienza ad un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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proruppi in imprecazioni contro il cardinale e contro | il | re: strana accoglienza ad un direttore della censura |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che non ardisca, perchè diverrei una tigre!" esclamai. | Il | prete si volse alla priora: "La è pazza davvero," disse: |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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disse: "andiamo via!" Quest'epifonema del prete diede | il | tracollo al disordine delle mie idee. - Sono dunque |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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languore non mi avrebbe più profondamente incavate le gote; | il | volto era divenuto del colore del bronzo; il bianco degli |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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le gote; il volto era divenuto del colore del bronzo; | il | bianco degli occhi, di quello dello zafferano. Se mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che la priora mi suggeriva. L'indomani fu mandato per | il | medico; era il dottor Sabini, cuore aperto, e, come seppi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mi suggeriva. L'indomani fu mandato per il medico; era | il | dottor Sabini, cuore aperto, e, come seppi dipoi, caldo di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dipoi, caldo di generoso amor di patria. Udito dalla priora | il | racconto de' miei mali, e come io m'ostinava a ricusare |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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meglio," osservò: "più giovevole, che dannoso riuscirà | il | digiuno alla sua salute; appena sarà cessata la febbre, la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sarà cessata la febbre, la forzeremo a cibarsi." Chiese | il | calamaio per una ricetta; lo trattenni colla mano per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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lo trattenni colla mano per impedirglielo. "Perdereste | il | tempo," gli dissi; "sono fermamente risoluta di non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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risoluta di non prendere alcun rimedio. Voi siate pure | il | ben venuto, se vi conduce l'umanità; ma se venite a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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qua, papasso mascherato!" "Calmatevi, per carità!" mi disse | il | Sabini. - "Signor cavaliere," soggiuuse rivolto al messo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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spero che potremo superare l'infermità." A questi detti | il | prete varcò la soglia, ed entrato nella camera, che a |
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"levate subito da questa stanza ogni oggetto pericoloso!" | Il | regio revisore aveva adocchiato i miei bauli, e mirava ai |
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volli passare in altra stanza, mentre la priora e | il | prete assistiti da altre persone si preparavano alla visita |
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volumi di stampa forestiera, fra' quali, mi rammento, | il | libro sopra Dante di Ozanam, l'altro sull'educazione di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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forbici, d'un temperino, e di altre cose consimili. | Il | nemico del vocabolo eziandio scendeva le scale quand'io |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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senza la mano d'un uomo del mestiere non avrebbero scoperto | il | ripostiglio contenuto in uno dei bauli. Ma di ciò a suo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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m'astenni tenacemente da ogni qualsiasi alimento, ed | il | medico si avvide che la mancanza di cibo andava scemando le |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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uno stato d'estrema depressione; io non poteva più alzare | il | braccio smunto, e solamente a sollevare il cape |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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più alzare il braccio smunto, e solamente a sollevare | il | cape dall'origliere sveniva. Tanto inoltrata era |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dal letto, io non poteva, com'era solita, mettere la sera | il | chiavistello all'uscio di quel tugurio. Sabini per salvarmi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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principe di Cellamare, di cui egli era ugualmente | il | medico. Più d'una volta ei mi aveva detto che aveva tenuto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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condiscendono, appena convalescente, di farvi uscire." | Il | cuore mi cominciò a battere tanto forte, che non so come |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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brodo." Un momento dopo la conversa ne portava un poco, che | il | medico stesso, sorreggendomi sul capezzale, con carità |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e della ricetta m'avevano rianimata le parole del medico. | Il | giorno appresso stava meglio: continuavano tuttavia a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sollievo mai non reca al disperato? Dopo quattro giorni | il | miglioramento era grande; il sesto Sabini chiese al |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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disperato? Dopo quattro giorni il miglioramento era grande; | il | sesto Sabini chiese al parlatorio le mie nuove, ma non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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gli domandai del giorno in cui mi sarebbe stato comunicato | il | permesso d'uscita. Ei mi rispose in termini evasivi: non mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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per non farmi ricadere, ma disse non potermene precisare | il | momento..... Ohimè! Ivi a poco acquistava l'amara certezza |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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seppi a qual estremo partito appigliarmi, ma non ebbi più | il | coraggio o la pusillanimità di troncare i miserandi miei |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ed avuto in risposta che le sue converse non avevano | il | tempo, ne feci un fagotto per mandarla in casa di mia |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in affari di Chiesa: credere del rimanente le medesime, che | il | suonare l'organo o il cantare i vespri fosse occupazione |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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del rimanente le medesime, che il suonare l'organo o | il | cantare i vespri fosse occupazione più confacevole ad una |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fosse occupazione più confacevole ad una monaca, che non | il | cospirare all'aria aperta coi nemici del trono e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mi tenevan dietro: la polizia e l'arcivescovado. A dire | il | vero, i sospetti della polizia borbonica non erano |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ammaestrato sui destini di essa. I libri, i giornali, | il | consorzio degli uomini di tempera vigorosa, soprattutto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di vedermi confinata in un ritiro di provincia, e passare | il | resto della mia vita nella separazione illimitata da' |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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luglio, un'ora prima della mezzanotte. Dopo d'aver piegato | il | ginocchio appiè del letto e innalzata la preghiera de' |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e credere di sognare: quel perpetuo affannarsi a sormontare | il | cavallone che v'incalza, e sta per ingoiarvi, senza |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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all'atrofia, mentre le altre creature di Dio respirano | il | nativo elemento, libere, prospere e sane quanto gli uccelli |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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tutta bagnata di lagrime, deposi aperta sul tavolino, aprii | il | baule, e tratto dal segreto lo stile, mi ferii il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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aprii il baule, e tratto dal segreto lo stile, mi ferii | il | fianco.... - Oh, tu che leggi, non mi condannare! |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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commossa. Ah sì, io avevo tanto patito e patito, che | il | lume della ragione era spento! Perdonami, lettore, come |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Perdonami, lettore, come spero m'abbia perdonato Iddio! | Il | polso debole e tremante diede poca forza al colpo: una |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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poca forza al colpo: una stecca di balena fece scivolare | il | ferro, che strisciando sulla pelle, la sfiorò. Avrei forse |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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strisciando sulla pelle, la sfiorò. Avrei forse rinnovato | il | colpo, ma l'orrore e il ribrezzo che mi fece il freddo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la sfiorò. Avrei forse rinnovato il colpo, ma l'orrore e | il | ribrezzo che mi fece il freddo della lama, mi risvegliò da |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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rinnovato il colpo, ma l'orrore e il ribrezzo che mi fece | il | freddo della lama, mi risvegliò da quel delirio. Non fa |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Consèrvati! - non è forse quella d'un angelo custode, che | il | cielo invia? Lo stile mi cadde di mano: io mi posi tutta |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pur menarmi per confessore un religioso di loro fiducia, | il | padre Quaranta, Agostiniano. Trattandosi d'un'anima |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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navigante a gonfie vele alla volta dell'imbecillità, | il | quale, troppo occupato del fervorino che recitava tutto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dimenticava da un momento all'altro le mie obiezioni. | Il | cicaleccio di quel rimbambito distruggeva i beneci effetti |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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molestia; mi fu risposto che io non poteva stare senza | il | catechismo giornaliero del confessore: mi avrebbero però |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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m'aveva tenuto parole d'un vecchio canonico del vicinato, | il | quale spesso veniva a dir Messa nella chiesa del ritiro, ed |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e pietosamente a mio favore le raccomandava i riguardi che | il | dovere di priora e le mie peripezie richiedevano. Io lo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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non intendessi di valermi della sua mediazione presso | il | capo della Chiesa napoletana. Gli feci sapere ch'io era ben |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ecclesiastico dello stabilimento. E la ragione fu questa: | il | canonico era cristiano di cuore e di coscienza, non per |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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da quel buon vecchio, ebbi la prova consolante che | il | Cielo non mi aveva del tutto ritirata la sua clemenza. Ma |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la sua clemenza. Ma lo ripeto, un malanno porta l'altro. | Il | generale Salluzzi, che in tante e tante occasioni mi aveva |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la protezione che accordava ad una monaca cospirante contro | il | principe e ribelle ai voleri della Chiesa, ch'ei non osò |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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questa perdita, che m'arrecò non piccola mortificazione, | il | re mi sospese ancora un assegno di annui ducati 60, ultimo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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volte con edificazione e diletto grande. La casta poesia, | il | puro e santo zelo di quell'èra cristiana mi serviva di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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da carità sublimata, non solamente contese all'uomo | il | privilegio dell'eroismo, ma col sagrifizio della |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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per modello, deponesse, quasi offerta di primizie, | il | fiore degli affetti sull'altare della patria? Invece di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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scrivere romanzi, che con effimere commozioni mi snervano | il | cuore, che con effeminati affetti mi sbaldanziscono |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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aspirazioni, provatevi piuttosto a ritemprarmi, se potete, | il | cuore a fecondi concetti, a sentimenti virili! Ecco come mi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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corroborai talmente la memoria che pervenni a trovare | il | prodotto di due fattori di cinque cifre ciascuno. Ma |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di due fattori di cinque cifre ciascuno. Ma riprendiamo | il | filo del racconto. Era già molto tempo che procedeva |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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racconto. Era già molto tempo che procedeva regolarmente | il | carteggio clandestino, quando m'accade di trovare nel nodo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a me.» L'abboccamento fu domandato, e prestamente ottenuto. | Il | nunzio venne a Mondragone non sì tosto ebbe ricevuta la mia |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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d'un funzionario tanto eminente della Santa Sede tutto | il | ritiro andò in trambusto. La priora, propensa ad arrogarsi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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della visita, corse precipitosa al parlatorio. Ma quale fu | il | suo stupore sentendo che il ministro del Sommo Pontefice |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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al parlatorio. Ma quale fu il suo stupore sentendo che | il | ministro del Sommo Pontefice domandava della sua |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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disse a mezza voce: "E se fosse pazza un'altra volta?" | Il | nunzio era un uomo nel fiore degli anni e garbatissimo. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nota al prete superiore l'avvenuta infrazione, e costui fu | il | primo che salì da me sbruffando fuoco e fiamme. Lo ricevei |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vi ha dato?" "Presso quale Evangelista si trova scritto che | il | Nostro Signore m'abbia dato per superiore il reverendo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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scritto che il Nostro Signore m'abbia dato per superiore | il | reverendo cavaliere Don Pietro Calandrelli?" "Io sono |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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io; "sarò cristiana di quel rito che favorirà la civiltà, | il | benessere, la libertà de' popoli. Ecco la fede mia, che pur |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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- Signora priora, vi raccomando di badare bene, che | il | contagio di tali opinioni sataniche non infetti le |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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par di me." Ben lontano però eravamo ancora da tale meta. | Il | ritiro componevasi quasi per intero di giovani, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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E come poteva essere altrimenti, poichè Calandrelli era | il | collega del famigerato monsignore Francesco Saverio Apuzzo? |
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delle Grazie, salva l'anima sua! Dio mio, convertila!" | Il | superiore andava intanto ghiribizzando per iscoprire con |
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miei panni dovevano esser mandati a casa. E così fu: posto | il | ginocchio a terra, ebbe quel cavaliere dell'ordine di |
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di Francesco I la birresca impudenza di sciogliere | il | fagotto di propria mano, e sventolare partitamente tutti, |
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gli aveva teso un bel laccio. Nella piega d'un asciugamano | il | reverendo trovò una lettera diretta a mia madre. Rizzatosi |
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in piedi, e con mano tremante dall'impazienza, schiuse | il | corpo del delitto. "Finalmente," disse alla priora, "il |
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