Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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DELLA LORO ENTRATA IN SCENA) MAMMA TYL TYLTYL MYTYL LA FATA  IL  PANE IL FUOCO L'ACQUA IL LATTE LO ZUCCHERO IL CANE LA GATTA
ENTRATA IN SCENA) MAMMA TYL TYLTYL MYTYL LA FATA IL PANE  IL  FUOCO L'ACQUA IL LATTE LO ZUCCHERO IL CANE LA GATTA LA LUCE
MAMMA TYL TYLTYL MYTYL LA FATA IL PANE IL FUOCO L'ACQUA  IL  LATTE LO ZUCCHERO IL CANE LA GATTA LA LUCE LE ORE BABBO TYL
MYTYL LA FATA IL PANE IL FUOCO L'ACQUA IL LATTE LO ZUCCHERO  IL  CANE LA GATTA LA LUCE LE ORE BABBO TYL NONNA TYL NONNO TYL
GIANNETTA MADDALENA PIERINA PAOLINA ENRICHETTA LA NOTTE  IL  SONNO LA MORTE LA QUERCIA L'OLMO IL FAGGIO IL TIGLIO
ENRICHETTA LA NOTTE IL SONNO LA MORTE LA QUERCIA L'OLMO  IL  FAGGIO IL TIGLIO L'ABETE IL CIPRESSO IL CASTAGNO L'EDERA IL
LA NOTTE IL SONNO LA MORTE LA QUERCIA L'OLMO IL FAGGIO  IL  TIGLIO L'ABETE IL CIPRESSO IL CASTAGNO L'EDERA IL PIOPPO IL
LA MORTE LA QUERCIA L'OLMO IL FAGGIO IL TIGLIO L'ABETE  IL  CIPRESSO IL CASTAGNO L'EDERA IL PIOPPO IL SALICE IL LUPO IL
LA QUERCIA L'OLMO IL FAGGIO IL TIGLIO L'ABETE IL CIPRESSO  IL  CASTAGNO L'EDERA IL PIOPPO IL SALICE IL LUPO IL PORCO IL
IL FAGGIO IL TIGLIO L'ABETE IL CIPRESSO IL CASTAGNO L'EDERA  IL  PIOPPO IL SALICE IL LUPO IL PORCO IL BOVE LA VACCA IL TORO
IL TIGLIO L'ABETE IL CIPRESSO IL CASTAGNO L'EDERA IL PIOPPO  IL  SALICE IL LUPO IL PORCO IL BOVE LA VACCA IL TORO IL MONTONE
L'ABETE IL CIPRESSO IL CASTAGNO L'EDERA IL PIOPPO IL SALICE  IL  LUPO IL PORCO IL BOVE LA VACCA IL TORO IL MONTONE IL
IL CIPRESSO IL CASTAGNO L'EDERA IL PIOPPO IL SALICE IL LUPO  IL  PORCO IL BOVE LA VACCA IL TORO IL MONTONE IL CONIGLIO IL
IL CASTAGNO L'EDERA IL PIOPPO IL SALICE IL LUPO IL PORCO  IL  BOVE LA VACCA IL TORO IL MONTONE IL CONIGLIO IL CAVALLO IL
IL PIOPPO IL SALICE IL LUPO IL PORCO IL BOVE LA VACCA  IL  TORO IL MONTONE IL CONIGLIO IL CAVALLO IL CAPO DEI GRASSI
PIOPPO IL SALICE IL LUPO IL PORCO IL BOVE LA VACCA IL TORO  IL  MONTONE IL CONIGLIO IL CAVALLO IL CAPO DEI GRASSI PIACERI
SALICE IL LUPO IL PORCO IL BOVE LA VACCA IL TORO IL MONTONE  IL  CONIGLIO IL CAVALLO IL CAPO DEI GRASSI PIACERI GLI ALTRI
IL PORCO IL BOVE LA VACCA IL TORO IL MONTONE IL CONIGLIO  IL  CAVALLO IL CAPO DEI GRASSI PIACERI GLI ALTRI PIACERI I
IL BOVE LA VACCA IL TORO IL MONTONE IL CONIGLIO IL CAVALLO  IL  CAPO DEI GRASSI PIACERI GLI ALTRI PIACERI I PICCOLI PIACERI
CAPO DEI GRASSI PIACERI GLI ALTRI PIACERI I PICCOLI PIACERI  IL  CAPO DEI PIACERI IL PIACERE DI STAR BENE IN SALUTE » »
GLI ALTRI PIACERI I PICCOLI PIACERI IL CAPO DEI PIACERI  IL  PIACERE DI STAR BENE IN SALUTE » » DELL'ARIA PURA » » DI
PIOGGIA » » DEL FUOCO INVERNALE » » DEI PENSIERI INNOCENTI  IL  PIACERE DI CORRERE SCALZO NELLA RUGIADA LA GIOIA DI ESSER
AMARE L'AMOR MATERNO LE GIOIE SCONOSCIUTE I BAMBINI AZZURRI  IL  RE DEI NOVE PIANETI L'INNAMORATO L'INNAMORATA IL TEMPO IL
AZZURRI IL RE DEI NOVE PIANETI L'INNAMORATO L'INNAMORATA  IL  TEMPO IL FRATELLINO NON ANCORA NATO LE CUSTODI LA VICINA DI
IL RE DEI NOVE PIANETI L'INNAMORATO L'INNAMORATA IL TEMPO  IL  FRATELLINO NON ANCORA NATO LE CUSTODI LA VICINA DI CASA,
 IL  RANUNCOLO E IL GAROFANO Un giorno il ranucolo si trovò in
RANUNCOLO E  IL  GAROFANO Un giorno il ranucolo si trovò in un mazzo di
RANUNCOLO E IL GAROFANO Un giorno  il  ranucolo si trovò in un mazzo di fiori in compagnia di un
un mazzo di fiori in compagnia di un bellissimo garofano,  Il  giorno dopo esso aveva lo stesso profumo del garofano. A
 IL  DIRE E IL FARE
DIRE E  IL  FARE
1. L'aratro presenta altre parti secondarie, che aiutano  il  lavoro delle parti principali: e sono il bure, il
che aiutano il lavoro delle parti principali: e sono  il  bure, il regolatore, la stiva, il dentale. 2. Il bure,
aiutano il lavoro delle parti principali: e sono il bure,  il  regolatore, la stiva, il dentale. 2. Il bure, serve a
parti principali: e sono il bure, il regolatore, la stiva,  il  dentale. 2. Il bure, serve a trasmettere all'aratro il
e sono il bure, il regolatore, la stiva, il dentale. 2.  Il  bure, serve a trasmettere all'aratro il movimento dato
il dentale. 2. Il bure, serve a trasmettere all'aratro  il  movimento dato dagli animali. Il tiro di questi si applica
a trasmettere all'aratro il movimento dato dagli animali.  Il  tiro di questi si applica al regolatore, posto in punta al
d'un'asta di ferro movibile entro un anello dentato. 3.  Il  regolatore, come lo dice il nome, serve a regolare, secondo
entro un anello dentato. 3. Il regolatore, come lo dice  il  nome, serve a regolare, secondo il bisogno, la profondità,
regolatore, come lo dice il nome, serve a regolare, secondo  il  bisogno, la profondità, e la larghezza del lavoro. Se vuoi
l'asta di ferro, alla cui estremità inferiore si applica  il  tiro; se vuoi farla superficiale, l'abbassi. Se vuoi
Se vuoi staccare una fetta più larga di terreno, porti  il  punto del tiro verso i denti di destra dell'anello; se vuoi
cagionato dall'urto di pietre, o di grosse radici. 5.  Il  dentale, o scarpa, è la base dell'aratro; e ad essa si
di facile maneggio. Infatti, alla punta del dentale è fisso  il  vomere. Ai suoi montanti è unito l'orecchio. In testa ai
montanti è unito l'orecchio. In testa ai montanti è fissato  il  bure. A questo poi sono applicati il coltro, il regolatore,
ai montanti è fissato il bure. A questo poi sono applicati  il  coltro, il regolatore, e la stiva. DOMANDE: 1. Quali sono
è fissato il bure. A questo poi sono applicati il coltro,  il  regolatore, e la stiva. DOMANDE: 1. Quali sono le parti
sono le parti secondarie dell'aratro? 2. A che cosa serve  il  bure? 3. Qual'è l'ufficio del regolatore? 4. A che cosa
del regolatore? 4. A che cosa serve la stiva? 5. Che cos'è  il  dentale dell'aratro?
udì cantare chicchirichì, e si ricordò del gallo. Sebbene  il  gallo fosse stato un prepotente, Trottolina volle mantenere
Prese due frittelle e le buttò per la finestra. Ma, mentre  il  gallo allungava il becco, ecco sopraggiungere il gatto, il
e le buttò per la finestra. Ma, mentre il gallo allungava  il  becco, ecco sopraggiungere il gatto, il quale credeva che
Ma, mentre il gallo allungava il becco, ecco sopraggiungere  il  gatto, il quale credeva che le due frittelle fossero per
il gallo allungava il becco, ecco sopraggiungere il gatto,  il  quale credeva che le due frittelle fossero per lui, e in un
gatto e gallo s'azzuffarono. Proprio sul più bello arrivò  il  cane: e già abboccava le frittelle, quando gli saltò
e già abboccava le frittelle, quando gli saltò addosso  il  lupo, e cane e lupo s'addentarono. Allora venne fuori la
grosso bastone in mano, e giù botte a destra e a sinistra.  Il  gallo stramazzò con la testa rotta: il gatto ci perse i
destra e a sinistra. Il gallo stramazzò con la testa rotta:  il  gatto ci perse i baffi; il cane ci lasciò la coda; il lupo
stramazzò con la testa rotta: il gatto ci perse i baffi;  il  cane ci lasciò la coda; il lupo se ne andò tutto
il gatto ci perse i baffi; il cane ci lasciò la coda;  il  lupo se ne andò tutto spelacchiato. Queste furono le
la finestra e mangiò le frittelle, e da ultimo, come  il  suo solito, non potè tenersi dal leccarsi le dita.
 Il  principe Febo gli si avvicinò e gli chiese: - Come canti
canti con allegria; sei forse felice? - Sicuro - rispose  il  buon uomo. - Non desideri nulla? - Nulla. - Cambieresti il
il buon uomo. - Non desideri nulla? - Nulla. - Cambieresti  il  tuo stato? - Il contadino non sapendo a chi parlava
Non desideri nulla? - Nulla. - Cambieresti il tuo stato? -  Il  contadino non sapendo a chi parlava rispose: - Neanche con
a chi parlava rispose: - Neanche con un Re. - Oh - disse  il  Principe - dammi allora la tua camicia! - La mia camicia?
Lo stallatico. 1. Fra tutti i concimi lo stallatico è  il  più generalmente usato, il migliore, e di più utile
tutti i concimi lo stallatico è il più generalmente usato,  il  migliore, e di più utile applicazione. Esso riunisce i
terre; si trova quindi sul luogo; preparato con cura, è  il  meno costoso di tutti; rende al terreno la maggior parte
calcari. 2. Perciò in qualsivoglia podere lo stallatico è  il  perno della coltivazione. Si può dire che l'agricoltura sta
Si può dire che l'agricoltura sta nel concime. È  il  letamaio che fa empire il granaio; e chi semina senza
l'agricoltura sta nel concime. È il letamaio che fa empire  il  granaio; e chi semina senza ingrasso non sfonda certamente
granaio; e chi semina senza ingrasso non sfonda certamente  il  granaio. Un podere senza concime è come una campana senza
nulla, niuna terra è buona, e niuna annata va bene. Quindi  il  coltivatore che sa il suo conto mette ogni cura nel
buona, e niuna annata va bene. Quindi il coltivatore che sa  il  suo conto mette ogni cura nel prepararlo, e conservarlo
mette ogni cura nel prepararlo, e conservarlo bene. Anzi  il  buono, ed il cattivo coltivatore, si conoscono
cura nel prepararlo, e conservarlo bene. Anzi il buono, ed  il  cattivo coltivatore, si conoscono principalmente dal modo
si conoscono principalmente dal modo con cui governano  il  concime. DOMANDE: 1. Qual è il miglior concime? Quali
dal modo con cui governano il concime. DOMANDE: 1. Qual è  il  miglior concime? Quali vantaggi ha lo stallatico sugli
lo stallatico sugli altri concimi? 2. Quale importanza ha  il  letame in un podere? - Quali cure deve averne il
ha il letame in un podere? - Quali cure deve averne  il  coltivatore?
è  il  fratellino della Maria. Frequenta la prima elementare. Per
mattina incontrò la sua maestra del Giardino d'infanzia.  Il  buon ragazzo la salutò togliendosi il berretto e le cedette
Giardino d'infanzia. Il buon ragazzo la salutò togliendosi  il  berretto e le cedette il passo. La buona signora gli
buon ragazzo la salutò togliendosi il berretto e le cedette  il  passo. La buona signora gli ricambiò il saluto con un
e le cedette il passo. La buona signora gli ricambiò  il  saluto con un sorriso, pensando fra sè: -Lucio e un
 IL  RITRATTO RIUSCITO MALE Un giorno Sernpronio fece il proprio
RITRATTO RIUSCITO MALE Un giorno Sernpronio fece  il  proprio ritratto, si mise davanti a uno specchio e comincio
a disegnare. Prima la testa, i capelli, gli occhietti,  il  nasetto, la bocca, il mento, i padiglioni degli orecchi;
la testa, i capelli, gli occhietti, il nasetto, la bocca,  il  mento, i padiglioni degli orecchi; poi il collo, il petto,
la bocca, il mento, i padiglioni degli orecchi; poi  il  collo, il petto, le braccia, le mani, e più giù le altre
bocca, il mento, i padiglioni degli orecchi; poi il collo,  il  petto, le braccia, le mani, e più giù le altre parti della
e appena ebbe finito corse da Sempronella, le mostrò  il  disegno e le domandò: - Di chi è questo ritratto?
questo ritratto? Sempronella guardò curiosa, e capì che era  il  ritratto di un fanciullo; ma non s'accorse che assomigliava
a Sempronio, e non seppe dire altro che: - Mi pare  il  ritratto di un ragazzo qualunque. Sempronio si sentì
una brutta parola; ma tenne a freno la lingua, stracciò  il  disegno e andò a chiudersi in camera, come un povero
le mani, e cominciò a pensare che era molto difficile fare  il  proprio ritratto. A un punto gli venne un'idea. - Il mio
fare il proprio ritratto. A un punto gli venne un'idea. -  Il  mio ritratto voglio farlo con le parole. Proviamo se riesco
 IL  LUPO E LA CAPRA Un Lupo e una Capra pensarono di fare tutto
Un Lupo e una Capra pensarono di fare tutto in società.  Il  primo anno decisero di seminare del grano. Giunto il
Il primo anno decisero di seminare del grano. Giunto  il  momento dei raccolto la Capra, per andar d'accordo, domandò
la Capra, per andar d'accordo, domandò al Lupo se volesse  il  mucchio dei chicchi o quello della paglia. Il Lupo che si
se volesse il mucchio dei chicchi o quello della paglia.  Il  Lupo che si stimava furbo, disse pronto: - Il mucchio più
della paglia. Il Lupo che si stimava furbo, disse pronto: -  Il  mucchio più grosso - E la Capra rideva mentre mangiava il
- Il mucchio più grosso - E la Capra rideva mentre mangiava  il  buon grano. E il Lupo si strozzava a buttar giù la paglia.
grosso - E la Capra rideva mentre mangiava il buon grano. E  il  Lupo si strozzava a buttar giù la paglia. L'anno dopo i due
dopo i due amici decisero di seminare le rape. Questa volta  il  Lupo arrivato al raccolto, credendo di essere furbo, decise
credendo di essere furbo, decise di prendere tutto  il  bel verde del campo. E la Capra ebbe tutte le belle rape
Capra ebbe tutte le belle rape bianche. Anche questa volta  il  Lupo si pentì di essersi sbagliato nella scelta. La Capra
Quale parte volete? Quella di sopra o quella di sotto?-  Il  Lupo che aveva, sbagliato prima nel chiedere il disopra
di sotto?- Il Lupo che aveva, sbagliato prima nel chiedere  il  disopra delle rape disse svelto: - Questa volta voglio la
 IL  PRESEPIO Il Priore di Santa Maria ha invitato tutti i
PRESEPIO  Il  Priore di Santa Maria ha invitato tutti i bambini dei
vestiti a festa e prima di entrare nella stanza si tolgono  il  cappello. Si vede subito la povera Capanna di Betlemme dove
Si vede subito la povera Capanna di Betlemme dove nacque  il  Bambino Gesù, nostro Redentore, per insegnare agli uomini
agli uomini che a Dio piacciono l'umiltà e la semplicità!  Il  Priore ha collocato il bue e l'asinello. tutti di legno,
piacciono l'umiltà e la semplicità! Il Priore ha collocato  il  bue e l'asinello. tutti di legno, presso una mangiatoia e
tutti di legno, presso una mangiatoia e lì accanto  il  Bambino Gesù, Maria santissima e San Giuseppe. Intorno ci
i pastori in atto di offrire i loro doni al Bambino. Tutto  il  piano è in borraccina verde e cosparso di bioccoli di
una stella dorata. Qualche piccola candela illumina tutto  il  presepio. Nella stanza regna un grande silenzio CARLO
silenzio CARLO DOLCI. Madonna col figlio. (Fot. Brogi).  il  prete dice una preghiera mentre i bambini guardano ancora
preghiera mentre i bambini guardano ancora con occhio fisso  il  Bambino Gesù e se ne ritornano a casa buoni e contenti.
L'erpice chiama  il  rullo. 1. Il rastrello chiama il maglio in aiuto, per
L'erpice chiama il rullo. 1.  Il  rastrello chiama il maglio in aiuto, per rompere le zolle.
L'erpice chiama il rullo. 1. Il rastrello chiama  il  maglio in aiuto, per rompere le zolle. Così fa l'erpice col
ancora molte zolle intatte, e la superficie diseguale:  il  buon coltivatore vi fa passare un rullo, o cilindro di
o di ferro (fig.10), che schiaccia le zolle, sminuzza  il  terreno, lo comprime, e lo uguaglia.
(Atto II): Nel Palazzo della Fata. 3° Quadro (Atto II):  Il  Paese del Ricordo. 4° Quadro (Atto III): Il Palazzo della
(Atto II): Il Paese del Ricordo. 4° Quadro (Atto III):  Il  Palazzo della Notte. 5° Quadro (Atto III): La Foresta. 6°
Quadro (Atto IV): Davanti al Sipario. 7° Quadro (Atto IV):  Il  Cimitero. 8° Quadro (Atto IV): Davanti al Sipario. 9°
Quadro (Atto IV): Davanti al Sipario. 9° Quadro (Atto IV):  Il  Palazzo della Felicità. 10° Quadro (Atto V): Il Regno
(Atto IV): Il Palazzo della Felicità. 10° Quadro (Atto V):  Il  Regno dell'Avvenire. 11° Quadro (Atto VI): L'Addio. 12°
11° Quadro (Atto VI): L'Addio. 12° Quadro (Atto VI):  Il  Risveglio.
casa di maestro Saverio 5 Uno due tre 8 Scuola e famiglia 9  Il  giorno dei morti 10 I tre elmi 11 Se i còmpiti potessero
fra gli uccellini PAG. 23 Serate lunghe 24 Trottolina 25  Il  lupo e la volpe: La caldaia di riso 28 Nel pozzo 29 Letizia
e previdenza 33 Giottino pittore 35 Sempronio disegna 37  Il  ritratto riuscito male 38 Il ritratto riuscito bene 39 Mia
35 Sempronio disegna 37 Il ritratto riuscito male 38  Il  ritratto riuscito bene 39 Mia sorella 40 Il vostro ritratto
male 38 Il ritratto riuscito bene 39 Mia sorella 40  Il  vostro ritratto 41 Il cieco di guerra PAG. 41 Al mulino 43
riuscito bene 39 Mia sorella 40 Il vostro ritratto 41  Il  cieco di guerra PAG. 41 Al mulino 43 Il cacciatore 45 Il
vostro ritratto 41 Il cieco di guerra PAG. 41 Al mulino 43  Il  cacciatore 45 Il giorno del riposo 47 Pesca in acqua dolce
41 Il cieco di guerra PAG. 41 Al mulino 43 Il cacciatore 45  Il  giorno del riposo 47 Pesca in acqua dolce 48 Un curioso
del riposo 47 Pesca in acqua dolce 48 Un curioso animale 49  Il  ponte dei bugiardi 50 La cottura dei gamberi 52 C'era la
52 C'era la guerra 53 Scherzi della luna 54 Ciò che fa  il  sole 55 SULLA VIA SOLEGGIATA Il sogno di Sempronella PAG.
della luna 54 Ciò che fa il sole 55 SULLA VIA SOLEGGIATA  Il  sogno di Sempronella PAG. 59 La piena 61 La barchetta 62 Il
Il sogno di Sempronella PAG. 59 La piena 61 La barchetta 62  Il  contadino e la scuola: Rustico 64 Domestico 65 Desiderio 66
contadino e la scuola: Rustico 64 Domestico 65 Desiderio 66  Il  ministro del Re 66 La legge 67 Omobono e Cattiveria 69 Il
Il ministro del Re 66 La legge 67 Omobono e Cattiveria 69  Il  merlo e la canapa 72 Il campanaro 75 Nel frutteto 76 La
La legge 67 Omobono e Cattiveria 69 Il merlo e la canapa 72  Il  campanaro 75 Nel frutteto 76 La vespa e l'ape 78 Tuna, la
PITTORE A Sempronio piace molto  il  disegno. La voglia di disegnare gli venne un giorno che il
il disegno. La voglia di disegnare gli venne un giorno che  il  maestro raccontò la storia di Giotto. Giotto era un
che passava la giornata custodendo le pecore del babbo.  Il  babbo le tosava, il babbo le mungeva, il babbo aveva da
custodendo le pecore del babbo. Il babbo le tosava,  il  babbo le mungeva, il babbo aveva da fare le ricottine e il
pecore del babbo. Il babbo le tosava, il babbo le mungeva,  il  babbo aveva da fare le ricottine e il formaggio, che andava
il babbo le mungeva, il babbo aveva da fare le ricottine e  il  formaggio, che andava a vendere in città. Il babbo era
le ricottine e il formaggio, che andava a vendere in città.  Il  babbo era occupato tutto il giorno. Ma Giotto piccino non
che andava a vendere in città. Il babbo era occupato tutto  il  giorno. Ma Giotto piccino non aveva nulla da fare mentre le
agnellini erano carini, come sono gli agnellini di tutto  il  mondo, ma i ritratti che ne faceva il piccolo Giotto erano
agnellini di tutto il mondo, ma i ritratti che ne faceva  il  piccolo Giotto erano belli come non se ne era mai veduti.
erano belli come non se ne era mai veduti. Un giorno che  il  pastorello disegnava, passò per quelle parti un pittore.
faceva niracoli. Le pecore che disegnava parevano vive.  Il  pittore capì che Giottino era un ragazzo di grande ingegno:
di grande ingegno: andò dal suo babbo, ed ebbe da lui  il  permesso di condurre il fanciullo a studio in città. A
andò dal suo babbo, ed ebbe da lui il permesso di condurre  il  fanciullo a studio in città. A Giotto rincrebbe molto di
a studio in città. A Giotto rincrebbe molto di lasciare  il  babbo e le sue pecorine. Ma fu felice di andare alla scuola
Ma fu felice di andare alla scuola di un grande pittore.  Il  babbo veniva a trovarlo spesso, e Giottino gli faceva
i ritratti agli uomini. La notte sognava gli angeli e  il  giorno faceva i ritratti agli angeli. Sognava le Madonne
Madonne con Gesù in braccio, e faceva le Madonne belle come  il  sole. Tutti lo chiamavano, tutti volevano che facesse dei
I più ricchi mercanti volevano comperarli. Giotto diventò  il  più celebre pittore del tempo. Le sue pecorine di carne chi
e morì. Anche Giotto, quando ebbe molto lavorato morì. Ma  il  suo nome non morì mai. E alcune delle sue pitture si
hai portati, saprai i nomi. Questo fiorellino celeste come  il  cielo sereno, sai come si chiama? - «Nontiscordardime» - E
sai come si chiama? - «Nontiscordardime» - E questo rosso -  Il  garofano. - E questo bianco, col bottoncino giallo? - la
Sono sette e si vedono nell'arco che viene dopo la pioggia:  il  rosso, l'arancione, il giallo, il verde, il turchino,
nell'arco che viene dopo la pioggia: il rosso, l'arancione,  il  giallo, il verde, il turchino, l'indaco e il violetto.
viene dopo la pioggia: il rosso, l'arancione, il giallo,  il  verde, il turchino, l'indaco e il violetto.
la pioggia: il rosso, l'arancione, il giallo, il verde,  il  turchino, l'indaco e il violetto.
l'arancione, il giallo, il verde, il turchino, l'indaco e  il  violetto.
 IL  "PROFETA DEL TEMPO" Nonno Tonio a Villa, Castelli è detto
DEL TEMPO" Nonno Tonio a Villa, Castelli è detto anche  il  «Profeta del tempo», perchè sa indovinare il tempo che
è detto anche il «Profeta del tempo», perchè sa indovinare  il  tempo che farà. Quando i vicini lo interrogano, egli, che
ha più forza, e tutti i giorni s'incurva sempre più, guarda  il  cielo, guarda la campagna e, se scopre degli indizi,
guarda la campagna e, se scopre degli indizi, risponde. Se  il  cielo è rosso, egli prevede o vento o acqua. Se vede la
sopra i campi non sollevarsi, nè sciogliersi, allora scuote  il  capo e mormora: -Nebbia bassa, come trova lascia.- Quando
-Nebbia bassa, come trova lascia.- Quando tira forte  il  vento e soffia nei camini, e agli angoli delle strade
chissà dove, ha un proverbio che tiene per sicuro: - Dopo  il  vento, tre giorni di bel tempo. - E a sera, quando si alza
alza la luna nell'azzurro e se la vede velarsi di vapori,  il  buon nonno dice: Cerchio vicino, acqua lontana; cerchio
caro mio, che pesan tanto — risponde, e scuote tristemente  il  capo.
Fruttificazione. 1.  Il  terzo periodo della vita delle piante è la fruttificazione,
del frutto, e del seme. Ricorda qui le parti componenti  il  fiore. Giunto il fiore al suo pieno sviluppo, la capocchia
del seme. Ricorda qui le parti componenti il fiore. Giunto  il  fiore al suo pieno sviluppo, la capocchia degli stami si
pieno sviluppo, la capocchia degli stami si apre, e n'esce  il  pòlline. Questo cade sul pistillo, e scende nell'ovario, a
gli òvoli che contiene. 2. Avvenuta la fecondazione,  il  fiore appassisce; cadono gli stami, il calice, e la
la fecondazione, il fiore appassisce; cadono gli stami,  il  calice, e la corolla. Resta il solo ovario; e ad esso
cadono gli stami, il calice, e la corolla. Resta  il  solo ovario; e ad esso accorrono i sughi migliori della
gli òvoli maturano, e si cambiano in granelli, o semi.  Il  frutto maturo secca, o marcisce; e così mette in libertà i
ancora col seme, destinato a riprodurle. DOMANDE: 1. Qual è  il  terzo periodo della vita delle piante? - Come avviene la
piante? - Come avviene la fecondazione? 2. Come si matura  il  frutto? - E il seme?
avviene la fecondazione? 2. Come si matura il frutto? - E  il  seme?
 IL  FRUTTO PREFERITO Quando maggio fioriva, il contafino colse
FRUTTO PREFERITO Quando maggio fioriva,  il  contafino colse lieto le fragole e le portò a vendere in
i ragazzetti colmarono i canestri che partivano per  il  mercato. Quando ottobre offrì i bei grappoli maturi, l'uva
fu portato all'oste. Ma quando la castagna uscì dal riccio,  il  contadino la raccolse nei sacchi e la tenne per sè,
la raccolse nei sacchi e la tenne per sè, ringraziando  il  Signore di avergli donato, per la brutta stagione, un
 IL  CONTADINO E LA SCUOLA C'era una volta, in un paese lontano
lontano lontano, un povero contadino che aveva tre figli.  Il  maggiore si chiamava Rustico, il secondo Domestico, e
che aveva tre figli. Il maggiore si chiamava Rustico,  il  secondo Domestico, e Desiderio il terzo. Essi avevano dai
si chiamava Rustico, il secondo Domestico, e Desiderio  il  terzo. Essi avevano dai sei ai nove anni, e crescevano
dai sei ai nove anni, e crescevano senza istruzione, perchè  il  loro babbo non aveva mai voluto che andassero a scuola. -
poco, o nulla. Da ciò comprendi che l'aumento delle forze,  il  lavoro, il latte, dipendono dalla nutrizione. L'erba e il
Da ciò comprendi che l'aumento delle forze, il lavoro,  il  latte, dipendono dalla nutrizione. L'erba e il fieno, nel
il lavoro, il latte, dipendono dalla nutrizione. L'erba e  il  fieno, nel corpo degli animali, si cambiano in latte, in
latte, in carne, in forza, in concime. Gli alimenti formano  il  miele delle api, la seta del baco, l'uovo delle galline, la
seta del baco, l'uovo delle galline, la lana delle pecore,  il  lardo del maiale, il grasso degli animali da impinguamento.
delle galline, la lana delle pecore, il lardo del maiale,  il  grasso degli animali da impinguamento. Dunque gli animali
bisogna nutrirli bene, se li vogliamo buoni, ed utili.  Il  proverbio dice che «la buona greppia fa la buona bestia».
buona bestia». Impara dunque, o giovanetta, a governar bene  il  bestiame, e vedrai quanto ne profitta la borsa.
vento tirava! I ragazzi uscivano dalla scuola, e  il  vento faceva loro volar via i berretti. Quasi tutti gli
- Che hai, poverino? - chiesero i due fanciulli. -  Il  vento mi ha portato via il cappello! - rispose
- chiesero i due fanciulli. - Il vento mi ha portato via  il  cappello! - rispose singhiozzando il bimbo. Lucio allora
mi ha portato via il cappello! - rispose singhiozzando  il  bimbo. Lucio allora d'un salto raggiunse il berretto, lo
singhiozzando il bimbo. Lucio allora d'un salto raggiunse  il  berretto, lo raccolse, e lo mise in testa al ragazzino che
Fiori. Frutto. 1.  Il  fiore è l'organo che serve alla riproduzione delle piante.
un primo inviluppo esterno, di color verde, che si chiama  il  calice; poi un altro inviluppo interno, a vivi colori, che
gli organi veri della riproduzione, che sono gli stami e  il  pistillo. Gli stami sono filamenti sottili, sormontati da
capocchia, piena di una polvere giallastra, detta pòlline.  Il  pistillo, che è nel centro della corolla, presenta la forma
detto ovario, pieno di granelli, od òvoli. 2.  Il  frutto è il prodotto della fecondazione dei granelli
detto ovario, pieno di granelli, od òvoli. 2. Il frutto è  il  prodotto della fecondazione dei granelli contenuti
nell'ovario. Si compone di due parti: l'inviluppo, ed  il  seme. L'inviluppo è talora carnoso, o polposo, come nella
ecc., con dentro un nòcciolo, o granelli; è secco, come  il  baccello del fagiolo, e racchiude uno, o più granelli.
se apri un fagiòlo, od una fava. DOMANDE: 1. Che cosa è  il  fiore? - Di quali parti si compone? - Che cosa è il calice?
cosa è il fiore? - Di quali parti si compone? - Che cosa è  il  calice? - La corolla? - Lo stame? - Il pòlline? - Il
- Che cosa è il calice? - La corolla? - Lo stame? -  Il  pòlline? - Il pistillo? - L'ovario? - Gli òvoli? 2. Che
cosa è il calice? - La corolla? - Lo stame? - Il pòlline? -  Il  pistillo? - L'ovario? - Gli òvoli? 2. Che cosa è il frutto?
- Il pistillo? - L'ovario? - Gli òvoli? 2. Che cosa è  il  frutto? - Di quali parti è composto? - Come è l'inviluppo?
quali parti è composto? - Come è l'inviluppo? - Che cosa è  il  seme? - L'embrione?
Indovinello 13 Buone avvertenze ivi Mario e «Moschino» 14  Il  fabbro ivi La guardiana dell'uva ... 15 Giulio e Sèrafo 16
19 L'almanacco ivi Ultimi giorni d'ottobre in campagna 20  Il  giorno dei morti ivi La preghiera dei morti 21 4 novembre
22 Prima che giunga l'inverno 24 Indovinello ivi INVERNO  Il  freddo 29 Un mendicante 30 La strada (poesia). - VITTORIO
L'oziosa 34 La preghiera di Chicchi ivi Una buona azione 35  Il  fiume ivi Obbedienza Pag . 36 Lello ivi Ida 37 Il sogno di
azione 35 Il fiume ivi Obbedienza Pag . 36 Lello ivi Ida 37  Il  sogno di un bimbo cieco. 38 Le briciole di pane 30 La
30 La leggenda del bucaneve. ivi Le novelle della nonna 40  Il  giorno di Natale 41 Il Presepio 42 Il regalo del nonno 44
ivi Le novelle della nonna 40 Il giorno di Natale 41  Il  Presepio 42 Il regalo del nonno 44 La zingarella 45 XXXI
della nonna 40 Il giorno di Natale 41 Il Presepio 42  Il  regalo del nonno 44 La zingarella 45 XXXI dicembre 46 I
47 Anniversario triste ivi La furberia di Mariannina 48  Il  nuovo anno Pag. 49 La Befana ivi L'arancia 50 La veglia 51
S'avvicina la primavera. . 63 Le armi del contadino .. 64  Il  Merlo e il Passero .. 65 Canzone di primavera (poesia). -
la primavera. . 63 Le armi del contadino .. 64 Il Merlo e  il  Passero .. 65 Canzone di primavera (poesia). - CESARINO
65 Canzone di primavera (poesia). - CESARINO GIARDINI ivi  Il  « Profeta del tempo » . 66 Per San Benedetto . 67 Dindilin
» . 66 Per San Benedetto . 67 Dindilin dindilin.... . 68  Il  pèsco invidioso . 69 La Lucciola e il Serpente 70 L'orto di
dindilin.... . 68 Il pèsco invidioso . 69 La Lucciola e  il  Serpente 70 L'orto di Cecco ivi Nel cortile 71 Luna, che
giochi 75 Chi troppo vuole 77 L'aquilone ivi I fiori . ivi  Il  ranuncolo e il garofano. 78 La nonnina 79 I Balilla ivi La
troppo vuole 77 L'aquilone ivi I fiori . ivi Il ranuncolo e  il  garofano. 78 La nonnina 79 I Balilla ivi La camicia nera 80
79 I Balilla ivi La camicia nera 80 Le Piccole Italiane 83  Il  saluto alla bandiera 84 Pasqua 85 La preghiera della
è risorto ivi Un bravo contadino 87 I proverbi del mese 88  Il  maggio negli orti ivi Il maggio nei campi . 89 Indovinello
87 I proverbi del mese 88 Il maggio negli orti ivi  Il  maggio nei campi . 89 Indovinello ivi La paura del coniglio
Bambini coraggiosi 92 L'uccellino (poesia). - F. SOFFRIÈ 94  Il  dottor Paolo ivi La camicia della felicità 95 Maternità 96
101 L'acqua 102 Superstizione 103 Maggio finisce 104  Il  Re . 105 ESTATE Giugno Pag 107 Le tentazioni dell'estate .
dell'estate . . 108 Solicino, vieni vieni.... . . . ivi  Il  dire e il fare (poesia). -CESARE CAVARA 110 Il Lupo e la
. . 108 Solicino, vieni vieni.... . . . ivi Il dire e  il  fare (poesia). -CESARE CAVARA 110 Il Lupo e la Capra ivi Lo
. . . ivi Il dire e il fare (poesia). -CESARE CAVARA 110  Il  Lupo e la Capra ivi Lo stagno 111 Perchè dobbiamo lavarci
116 Sollevare i poveri . 117 Chi male fa, mal aspetti. 118  Il  Gigante Zucca 119 Le mosche 123 Ultimi giorni di scuola 124
123 La sagra di villa Castelli. ivi Trebbiano sull'aia. 128  Il  chicco di grano 129 In campagna 130 Il bacio del mare
sull'aia. 128 Il chicco di grano 129 In campagna 130  Il  bacio del mare (poesia) - A. CUMAN PEPATILE 131 La scuola è
della scuola . . . ivi La piccola Messinese. . . » 10  Il  topolino in trappola . . . » 12 Sempre asinello. . . » 14
. . . » 20 Le prodezze di Aldo e di Ferruccio. . . » 22  Il  signorino Spaccamonti . . . » 23 L'Emilia non vuol lavarsi
Così piccina . . . . . » 34 Che te ne Importal . . . » 36  Il  signorino Marmotta . . » ivi La primavera . . . . . » 39
mamma (poesia). . . » 40 Un pensiero gentile . . . » 41  Il  vento . . . . . » ivi Esso vola. . . . . . » 42 Il
. . » 41 Il vento . . . . . » ivi Esso vola. . . . . . » 42  Il  compleanno del babbo. I. - Che si fa ? . . Pag. 44 II. - La
Pag. 44 II. - La lettera di Lucio o della Maria »45 III. -  Il  mazzo di fiori »46 IV. - Il babbo . . . »47 Ho paura, ho
Lucio o della Maria »45 III. - Il mazzo di fiori »46 IV. -  Il  babbo . . . »47 Ho paura, ho paura ! . . » ivi Il signorino
»46 IV. - Il babbo . . . »47 Ho paura, ho paura ! . . » ivi  Il  signorino Toccatutto . . » 49 Enzo diventa sapiente . . »51
. »53 Com'è brava! . . . . » 55 Lisetta e Bettina. I. -  Il  babbo scriv e alla Lisetta e alla Bettina . . . . »57 II. -
bella Italia . . . » 62 Castigo . . . . . .» 63 Anche  il  gatto dà una leziono a Tonino . .»64 Il mattino (poesia) .
. . . . .» 63 Anche il gatto dà una leziono a Tonino . .»64  Il  mattino (poesia) . . . 66 Come si sta a tavola. . . » 67
Ma tu osservi: «Perchè, dopo avere smosso  il  terreno, quanto meglio si è potuto, si rassoda di nuovo col
Non è forse questo un fare e rifare?» No, giovanetto,  il  rullo non guasta il lavoro già fatto; al contrario lo
un fare e rifare?» No, giovanetto, il rullo non guasta  il  lavoro già fatto; al contrario lo migliora. Guarda quel che
già fatto; al contrario lo migliora. Guarda quel che fanno  il  giardiniere e l'ortolano. Il giardiniere empie i vasi di
Guarda quel che fanno il giardiniere e l'ortolano.  Il  giardiniere empie i vasi di terra ben sciolta, poi con la
li cuopre; poi con tavole, o coi piedi, comprime, e rassoda  il  terreno. Questa compressione assicura ai semi, e alle
e per crescere: l'umidità dal basso risale alle piante. Se  il  terreno superficiale è sciolto, smosso, l'umido discende in
e le giovani piante patiscono l'asciutto. Vedi dunque che  il  rullo, comprimendo la terra, assicura la germinazione delle
in terre compatte a sminuzzare le zolle? - A che serve  il  rullo? 2. Perchè, dopo smosso, il terreno si assoda col
le zolle? - A che serve il rullo? 2. Perchè, dopo smosso,  il  terreno si assoda col rullo? - La compressione della terra
 Il  maggese. 1. Certi terreni sono così infestati da cattive
non bastano a nettarli. Allora si ricorre al maggese.  Il  maggese è un lavoro destinato a lasciare il terreno
al maggese. Il maggese è un lavoro destinato a lasciare  il  terreno improduttivo, per un tempo più o meno lungo. È
improduttivo, per un tempo più o meno lungo. È completo  il  maggese, se dura un anno, è mezzo maggese, se dura meno
maggese, se dura meno tempo, ad esempio, tre o sei mesi. 2.  Il  maggese si suole praticare per due fini principali: 1° per
dell'aria, e del sole; 2° per distruggere le malerbe.  Il  maggese completo si applica alle terre povere di ingrassi,
al contatto dell'aria, sotto gli ardori del sole, e  il  gelo dell'inverno. 3. Trattandosi di nettare solamente il
e il gelo dell'inverno. 3. Trattandosi di nettare solamente  il  terreno dalle erbe cattive, basta un breve maggese, tra la
Nel mese di luglio, o di agosto, dopo la raccolta, rompi  il  terreno con un'aratura superficiale. Vedrai pochi giorni
con un'aratura superficiale. Vedrai pochi giorni appresso  il  campo inverdito, benchè tu non l'abbia seminato. Son le
non l'abbia seminato. Son le piante cattive, che invadono  il  tuo campo. I loro semi, maturati a tempo della raccolta,
la germinazione. Quando tutte queste piante avranno messo  il  naso fuori del terreno, con un'altra buona aratura le
arature, ne fai una sola, comunque profonda, non sgombri  il  terreno dalle cattive piante, lo infesti vieppiù. Hai già
di rivedere la luce. Tu adunque con due arature cacci via  il  lupo; con una sola lo chiuderesti nell'ovile. DOMANDE: 1.
DOMANDE: 1. Se la sarchiatura non basta a nettare  il  terreno, a quale spediente si ricorre? - Che cosa è il
il terreno, a quale spediente si ricorre? - Che cosa è  il  maggese? - Quando dicesi completo? - Quando mezzo maggese?
- Quando mezzo maggese? 2. Per quali fini si pratica  il  maggese? 3. Per nettare solamente il terreno basta il mezzo
quali fini si pratica il maggese? 3. Per nettare solamente  il  terreno basta il mezzo maggese? - Come lo praticherai? -
il maggese? 3. Per nettare solamente il terreno basta  il  mezzo maggese? - Come lo praticherai? - Due arature son
 IL  LUPO E LA VOLPE LA CALDAIA DEL RISO Il lupo e la volpe
LUPO E LA VOLPE LA CALDAIA DEL RISO  Il  lupo e la volpe s'incontrarono un giorno per un sentiero. -
un giorno per un sentiero. - Uu! - mugolò ferocemente  il  lupo, e voleva addentare l'avversaria. Ma la volpe furba
te per pietanza. - La volpe non disse nè sì nè no. Menò  il  lupo a casa di un contadino. La massaia era uscita e in
una caldaia di riso. - Tira giù la caldaia - disse allora  il  lupo alla volpe. - Tocca a te, che sei più robusto -
a te, che sei più robusto - ripicchiò la furbacchiola.  Il  lupo, inorgoglito della lode rispose: - Hai ragione. Si
sganciò la caldaia dal rampino. Ma la caldaia scottava, e  il  riso gli si rovesciò sulle gambe. Per il che il lupo fuggì
scottava, e il riso gli si rovesciò sulle gambe. Per  il  che il lupo fuggì via urlando. La volpe, furba, appena il
scottava, e il riso gli si rovesciò sulle gambe. Per il che  il  lupo fuggì via urlando. La volpe, furba, appena il riso si
il che il lupo fuggì via urlando. La volpe, furba, appena  il  riso si fu raffreddato sul pavimento, lo mangiò. NEL POZZO
sul pavimento, lo mangiò. NEL POZZO Un'altra volta,  il  lupo s'imbattè nella volpe ed era ancora così arrabbiato
risuscitare un morto. - Dove? - Vieni con me. La volpe menò  il  lupo in un orto, dove era un pozzo con due secchie pendenti
- fece la volpe. - Entraci prima tu - quasi le comandò  il  lupo, che temeva si ripetesse il brutto scherzo della
tu - quasi le comandò il lupo, che temeva si ripetesse  il  brutto scherzo della caldaia. - Questa volta non ti
si calò giù, e bevve quanto volle. Poi dal fondo chiamo  il  lupo: Vieni giù anche tu! Mettiti nell'altra secchia. -
anche tu! Mettiti nell'altra secchia. - Adesso sì - disse  il  lupo. Ed entrò nell'altra secchia e calò giù, ma calando
fu sull'orlo del pozzo, d'un balzo saltò fuori e lasciò  il  lupo laggiù. - Lap, lap! Anche questa volta te l'ho fatta.
questa volta te l'ho fatta. E se ne andò pei fatti suoi.  Il  lupo scornato, sentendosi affogare, cominciò a mandare urla
alcuni contadini, i quali, tirata su la secchia, e scoperto  il  lupo che s'era seduto dentro, gli furono addosso coi
dentro, gli furono addosso coi bastoni e lo accopparono.  Il  lupo era più forte, ma la volpe fu astuta...
e ragguagliare la superficie del terreno. A ciò servono  il  maglio, ed il rastrello, maneggiati a braccio; l'erpice, e
la superficie del terreno. A ciò servono il maglio, ed  il  rastrello, maneggiati a braccio; l'erpice, e il rullo,
maglio, ed il rastrello, maneggiati a braccio; l'erpice, e  il  rullo, tirati da animali. Il maglio, ed il rastrello, si
a braccio; l'erpice, e il rullo, tirati da animali.  Il  maglio, ed il rastrello, si adoperano in terre leggere, e
l'erpice, e il rullo, tirati da animali. Il maglio, ed  il  rastrello, si adoperano in terre leggere, e di poca
in terre leggere, e di poca estensione; l'erpice, e  il  rullo in terre forti, e nei grandi poderi. 2. Si erpica per
2. Si erpica per sminuzzare le zolle, e ragguagliare  il  terreno. Si erpica pure per raccogliere le erbacce, e per
Siccome a questo mondo presto o tardi tutto è risaputo,  il  vicinato spesso ride alle sue spalle. Sentite questa: Un
da una fessura un bel topolino che, si vede, aveva sentito  il  buon odore. Che cosa pensa la Mariannina? Chiude piano
pensa la Mariannina? Chiude piano piano e corre a prendere  il  gatto di casa, quella birba di Buricchio, e lo introduce
di Buricchio, e lo introduce nella credenza perchè punisca  il  ghiottone. Dopo poco tornò ad aprire per vedere se la
ad aprire per vedere se la bestia aveva fatto giustizia.  Il  gatto, difatti aveva ucciso il topo e mangiato il
aveva fatto giustizia. Il gatto, difatti aveva ucciso  il  topo e mangiato il formaggio.
Il gatto, difatti aveva ucciso il topo e mangiato  il  formaggio.
calore, tu lo vedi germogliare, ossia svolgersi in pianta.  Il  seme gonfia; si rammollisce; poi il germe ne squarcia
svolgersi in pianta. Il seme gonfia; si rammollisce; poi  il  germe ne squarcia l'inviluppo, e spinge in basso la
l'inviluppo, e spinge in basso la radichetta, e in alto  il  fusticino. 2. Questo primo periodo di vita si chiama di
contenuta nel seme. Essa fa come i bambini: succhia  il  latte fino a che diventa capace di nutrirsi da sè. Allora
a che diventa capace di nutrirsi da sè. Allora comincia  il  secondo periodo di sua vita, detto di vegetazione. DOMANDE:
1. La vita delle piante dove comincia? - Che cosa è  il  germogliamento? - Come avviene? 2. Come si chiama il primo
cosa è il germogliamento? - Come avviene? 2. Come si chiama  il  primo periodo di vita della pianta? - Durante questo
questo periodo la pianta di che cosa si nutre? - Qual è  il  secondo periodo di vita? - E quando comincia?
GIRA ROTA....  Il  gioco che piace di più a Pietrino lo conoscon tutti i
implora : -Oh, mamma, si fa a gira gira rota? -Ho altro per  il  capo, bimbo mio- risponde la buona mamma che deve accudire
risponde la buona mamma che deve accudire alla cucina. Ma  il  bimbo insiste e la mamma che non sa dire di noquando il
Ma il bimbo insiste e la mamma che non sa dire di noquando  il  bimbo è garbato, tralascia le faccende per un momento,
averlo anche nell'altra e le gira entrambe a mulinello, e  il  bimbo con gli occhi ridenti dalla gioia le tocca
mamma dice: «Gira gira rota, quale è piena e quale è vuota»  Il  bimbo canterella: «Però però, dimmi il vero! non mi dire
e quale è vuota» Il bimbo canterella: «Però però, dimmi  il  vero! non mi dire una bugia, dimmi tu qual' è la mia!» Alla
di Caino. Una sera la luna fece uno scherzo a Sempronella.  Il  maestro le aveva detto: Va' in cucina a prendere un
maestro, in cucina c'è un fantasma vestito di bianco.  Il  maestro prese il lume e ridendo disse: Vieni, vieni,
cucina c'è un fantasma vestito di bianco. Il maestro prese  il  lume e ridendo disse: Vieni, vieni, andiamo a prendere il
il lume e ridendo disse: Vieni, vieni, andiamo a prendere  il  fantasma. Il maestro andò in cucina verso il luogo indicato
disse: Vieni, vieni, andiamo a prendere il fantasma.  Il  maestro andò in cucina verso il luogo indicato dalla
a prendere il fantasma. Il maestro andò in cucina verso  il  luogo indicato dalla fanciulla e non trovò altro che un
seggiola, sul quale batteva in pieno la luce della luna.  Il  panno s'era agitalo quando Sempronella aveva aperto l'uscio
 IL  PASCO INVIDIOSO (FAVOLA) Il pèsco ebbe invidia della grande
PASCO INVIDIOSO (FAVOLA)  Il  pèsco ebbe invidia della grande quantità di frutti visti
in breve tempo di centinaia e centinaia di frutti. Ma  il  peso di questi lo tirò al suolo, rotto e quasi sradicato.
LUCCIOLA E  IL  SERPENTE Un giorno un cattivo Serpente scoprì sotto le
innocente. E senz'altro la trafisse. Prima di morire  il  povero colcottero chiese all'assasinp: - Che cosa ti ho
all'assasinp: - Che cosa ti ho fatto che mi uccidi? -  Il  Serpente rispose: - Tu brilli! -
 Il  calore vuole l'acqua per giovare alle piante. 1. Ti dissi
che niun seme germoglia senza calore: ora aggiungo che  il  calore, da solo, non basta a far germogliare un seme. Due
l'aria e l'acqua. Se manca una delle tre condizioni,  il  seme non si muove. Togli al terreno tutta l'acqua, o
al terreno tutta l'acqua, o solamente togline troppa, e  il  seme non germoglia. Perchè la seminagione nei terreni
d'acqua, come i semi per germogliare; più cresce  il  calore, più le piante ne abbisognano. In terreni aridi, se
più le piante ne abbisognano. In terreni aridi, se manca  il  benefizio della pioggia, della rugiada, o dell'irrigazione,
rugiada, o dell'irrigazione, esse languiscono e muoiono. 3.  Il  calore vivissimo dell'estate brucierebbe le piante, anche
le piante, anche quelle che amano i paesi caldi, se  il  terreno e l'aria non porgessero loro un po' di umidità per
per poi sudare, non resisteremmo all'ardore del sole;  il  sudore ci rinfresca, e ci fa sopportare l'alto calore di
una vegetazione rigogliosa, stupenda. Ciò dimostra che  il  calore e l'acqua sono indispensabili alla vita delle
indispensabili alla vita delle piante. DOMANDE: 2. Basta  il  calore a far germogliare le sementi? - Quali altre
sementi? - Quali altre condizioni sono necessarie? 2. Basta  il  calore da solo a far vegetare le piante? 3. Quale effetto
vegetare le piante? 3. Quale effetto produce sulle piante  il  calore senza l'umidità? 4. Perchè taluni luoghi caldissimi
 Il  terriccio. 1. In tutti i terreni coltivati, oltre
In tutti i terreni coltivati, oltre l'argilla, la sabbia, e  il  calcare, si trova del terriccio. Si dà il nome di terriccio
la sabbia, e il calcare, si trova del terriccio. Si dà  il  nome di terriccio agli avanzi di materie animali e vegetali
dei vecchi salci, e adoperano per coltivare certi fiori. 2.  Il  terriccio abbonda nelle terre di antichi pascoli o prati, o
di piante palustri e di animali che là vivono e muoiono. Ma  il  terriccio di queste terre umide ha qualità diverse da
è buono, dolce, come si chiama comunemente, e fertilizza  il  terreno; quello al contrario è freddo, crudo, anche un po'
di esso e la terra che lo produce. DOMANDE: 1. Che cosa è  il  terriccio? 2. In quali terre abbonda il terriccio? - In
1. Che cosa è il terriccio? 2. In quali terre abbonda  il  terriccio? - In quali terre è buono? - In quali è cattivo?
animali: buoi, vitelli e due cavalli. Tutte le bestie hanno  il  loro nome; anche le mucche delle quali ha il mantello scuro
bestie hanno il loro nome; anche le mucche delle quali ha  il  mantello scuro e si chiama «Morella». Essa è tanto buona e
scuro e si chiama «Morella». Essa è tanto buona e fornisce  il  latte a tutta la famiglia Francini che è la famiglia di
Francini che è la famiglia di Mario. Questa mattina, quando  il  babbo è sceso per ripulire il letto alle bestie e rifornire
Mario. Questa mattina, quando il babbo è sceso per ripulire  il  letto alle bestie e rifornire le mangiatoie, ha visto
in un occhio. Ora la bestia perdeva sangue e tremava tutta.  Il  babbo ha chiamato il veterinario, per cercare un rimedio.
bestia perdeva sangue e tremava tutta. Il babbo ha chiamato  il  veterinario, per cercare un rimedio. Mario, che vuol bello
ha preso una grossa bacchetta per darle una botta quando  il  babbo non lo vedrà. Ma poi pensa: - Capiscono le bestie di
Nella nostra coscienza è scritto a grandi caratteri  il  santo nome di Dio. E perchè? Perchè a Dio siamo debitori
spirito, al nostro cuore. Alza gli occhi al cielo: vedi  il  sole, la luna, le stelle. Qual magnificenza! Volgi gli
che è onnipotente, che può tutto quello che vuole. Dio è  il  creatore, e il padrone del mondo: e noi siamo le sue
che può tutto quello che vuole. Dio è il creatore, e  il  padrone del mondo: e noi siamo le sue predilette creature.
padrone del mondo: e noi siamo le sue predilette creature.  Il  Signore Iddio, infinitamente buono, ci ama, e ci fa del
ogni ora, ogni istante della nostra vita. Giovanetta, adora  il  Creatore; ringràzialo dei suoi continui benefizi; ama Dio
ringràzialo dei suoi continui benefizi; ama Dio con tutto  il  cuore, e sopra ogni cosa; prega il Signore che ti faccia
ama Dio con tutto il cuore, e sopra ogni cosa; prega  il  Signore che ti faccia buona, e degna dell'amor suo.
Buongiorno!.... LA GATTA È una gran giornata, questa....  Il  nostro nemico sta per venire; scatenerà la vostra forza,
forza, dandosi egli stesso in vostra balia.... Tyltyl,  il  figliuolo del taglialegna, che vi ha, sempre fatto tanto
all'Uomo fin dal principio del mondo, e che solo conosce  il  nostro segreto.... (Mormorio tra il fogliame). Che cosa
e che solo conosce il nostro segreto.... (Mormorio tra  il  fogliame). Che cosa dite?... E la voce del Pioppo.... Sì,
deve morire anche lei.... (Mormorio tra le foglie). Sì,  il  Cane è con loro: non c'è verso di allontanarlo....
Si prepara pure quattro assi.... Sì, sì, ci sono anche  il  Fuoco, lo Zucchero, l'Acqua, il Pane.... Tengono tutti
Sì, sì, ci sono anche il Fuoco, lo Zucchero, l'Acqua,  il  Pane.... Tengono tutti dalla nostra parte, tranne il Pane
il Pane.... Tengono tutti dalla nostra parte, tranne  il  Pane che è ancora incerto.... La Luce sola è favorevole
Sì, avete ragione bisogna avvertire gli Animali....  Il  Coniglio ha il tamburo? è qui con voi?... Ebbene, che suoni
ragione bisogna avvertire gli Animali.... Il Coniglio ha  il  tamburo? è qui con voi?... Ebbene, che suoni a raccolta,
subito.... Eccoli!... (Si sente dileguare in lontananza  il  rullo. del tamburo del Coniglio. Entrano Tyltyl, Mytyl e il
il rullo. del tamburo del Coniglio. Entrano Tyltyl, Mytyl e  il  Cane). TYLTYL È qui che si deve venire?... LA GATTA
come siete bello stasera! Vi ho preceduto per annunziare  il  vostro arrivo.... Va, tutto benissimo. Questa volta vedrete
gli Animali del paese.... Si sentono già muovere tra  il  fogliame.... Udite.... Sono un po' timidi e non hanno
prendendolo in disparte). Ma perchè avete condotto con voi  il  Cane?... Ve l' ho già detto, è in pessimi rapporti con
Vuoi andartene una buona volta, brutta, bestiaccia!...  IL  CANE Chi? Io?... Perché?... Che cosa ho fatto di male?...
che farcene di te.... Ci sei venuto a noia, ecco!...  IL  CANE Starò zitto.... Ti seguirò da lontano.... Nessuno mi
naso!... È proprio insopportabile.... TYLTYL (picchiando  il  Cane) To', così imparerai a obbedire! IL CANE (urlando)
TYLTYL (picchiando il Cane) To', così imparerai a obbedire!  IL  CANE (urlando) Ahi! ahi! ahi! TYLTYL Sei contento ora?...
CANE (urlando) Ahi! ahi! ahi! TYLTYL Sei contento ora?...  IL  CANE Grazie per avermi picchiato!... Voglio
veglio che resti qui.... Ho tanta paura quando non c'è!...  IL  CANE (con un balzo si slancia su Mytyl, la getta quasi a
la vedremo.... Non perdiamo altro tempo, ora.... Girate  il  Diamante!... TYLTYL Dove deve collocarmi?... LA GATTA In
meglio.... Ecco, giratelo lentamente.... (Tyltyl gira  il  Diamante: e tosto un lungo fremito agita i rami e le foglie
L'aspetto di queste anime varia secondo l' aspetto e  il  carattere dell' albero che rappresentano. L'anima
tutte intorno ai due bambini, pur restando ciascuna vicina  il  più possibile all'albero che le ha dato la vita). IL PIOPPO
vicina il più possibile all'albero che le ha dato la vita).  IL  PIOPPO (accorrendo per primo e gridando a perdifiato) Degli
tranquillamente la pipa). Li conosci tu, compare Tiglio?...  IL  TIGLIO Non ricordo di averli mai veduti.... IL PIOPPO Come
Tiglio?... IL TIGLIO Non ricordo di averli mai veduti....  IL  PIOPPO Come ?... Tu, li conosci tutti, gli Uomini; passeggi
gli Uomini; passeggi sempre intorno alle loro case....  IL  TIGLIO (osservando i bambini) No, no, vi assicuro, non li
di birra ai quali è caro bere sotto le mie fronde....  IL  CASTAGNO (altezzoso, aggiustandosi il monocolo) Chi
le mie fronde.... IL CASTAGNO (altezzoso, aggiustandosi  il  monocolo) Chi sono?... Dei poveri contadini?... IL PIOPPO
il monocolo) Chi sono?... Dei poveri contadini?...  IL  PIOPPO Eh già, voi, signor Castagno, da quando non vi
di frequentare se non i boulevards delle grandi città.  IL  SALICE (avanzandosi, in zoccoli, gemendo) Dio mio!... Dio
di nuovo tagliata la testa per farne delle fascine!...  IL  PIOPPO Silenzio!... La Quercia esce dal suo palazzo!.. Ha
Datemelo!.. GLI ALBERI Silenzio!... LA GATTA (a Tyltyl) Giù  il  cappello! E la Quercia?... LA QUERCIA (aTyltyl) Chi sei?...
potrò prendere l'Uccellino Azzurro?... LA QUERCIA Tyltyl,  il  figliuolo del taglialegna?... TYLTYL Si, signora.... LA
so, tu vai cercando l'Uccellino Azzurro, che è quanto dire  il  grande segreto di tutte le cose e della felicità, perchè
delle decisioni gravissime che dovranno essere prese....  Il  giorno in cui gli Uomini sapranno che abbiamo messo in atto
nell'azione, ora; e dopo, nel mantenere su di essa,  il  silenzio più assoluto.... L'ABETE (guardando al disopra
disopra degli altri alberi) Ecco, vengono gli animali!...  Il  Coniglio è alla testa.... Ecco l'anima del Cavallo, del
a grufolare fra le radici). LA QUERCIA Ci sono tutti?...  IL  CONIGLIO La Gallina non ha potuto lasciare le sue uova; la
lasciare le sue uova; la Lepre sta facendo alle corse;  il  Cervo ha male alle corna; la Volpe è indisposta qua c'è il
il Cervo ha male alle corna; la Volpe è indisposta qua c'è  il  certificato medico --; l'Oca non ha capito di dover venire,
medico --; l'Oca non ha capito di dover venire, e  il  Tacchino è andato in collera.... LA QUERCIA Queste assenze
grazie a un talismano carpito alle potenze della Terra, ha  il  potere d' impadronirsi del nostro Uccellino Azzurro, e
del nostro Uccellino Azzurro, e strapparci così  il  segreto che custodiamo fino dall'origine della Vita....
parte nostra sarebbe dunque, oltre che stupida, delittuosa.  Il  momento è grave; bisogna far sparire il bambino, prima che
delittuosa. Il momento è grave; bisogna far sparire  il  bambino, prima che sia troppo tardi.... Che cosa dice?...
bambino, prima che sia troppo tardi.... Che cosa dice?...  IL  CANE (gironzolando intorno alla Quercia e mostrando i
i denti) Li vedi i miei denti, brutta vecchiaccia?...  IL  FAGGIO (con indignazione) Osa insultare la Quercia!... LA
indignazione) Osa insultare la Quercia!... LA QUERCIA È  il  Cane?... Cacciatelo via!... Non dobbiamo tollerare la
di un traditore!... LA GATTA (piano a Tyltyl) Mandate via  il  Cane.... C'è un malinteso.... Lasciate fare a me,
via subito.... TYLTYL (al Cane) Vattene: hai capito?...  IL  CANE Permettimi prima di strapparle le pantofole di
Ma vattene dunque una buona volta, brutta bestiaccia!...  IL  CANE Va bene, va bene, me ne andrò, sì.... Tornerò quando
sa che cosa, succederà. TYLTYL Non so come fare, ho perduto  il  guinzaglio.... LA GATTA Ecco l'Edera che si avvicina: porta
l'Edera che si avvicina: porta con se dei solidi lacci....  IL  CANE (brontolando) Ma tornerò, tornerò, non dubitiate!..
EDERA (avvicinandosi timorosa al Cane) Ma non morderà?....  IL  CANE (ringhioso) Anzi, anzi!... Ti abbraccerà!... Aspetta,
TYLTYL (minacciandolo col bastone) Bada, Tylô!...  IL  CANE (strisciando ai piedi di Tyltyl e agitando la coda)
cuccia!... Obbedisci all'Edera. Lasciati legare: se no....  IL  CANE (borbottando fra i denti, mentre l'Edera lo lega
ben ti sta. Zitto lì, quieto!... Sei insopportabile!..  IL  CANE Va, bene: però t'inganni, sai, sul loro conto....
posso più parlare!... L'EDERA (dopo aver legato solidamente  il  Cane) Dove devo portarlo?... L' ho imbavagliato ben
converrà di fare.... (L'Edera, aiutata dal Pioppo, porta  il  Cane dietro al tronco della Quercia). L'avete legato?...
l'Uomo e di fargli sentire la, nostra, potenza. Dopo tutto  il  male che ci ha fatto, dopo le mostruose ingiustizie patite,
ha fatto, dopo le mostruose ingiustizie patite, non rimane  il  minimo dubbio, credo, sulla, sentenza che sarà
di sapere, per evitare ogni rappresaglia, quale sarà,  il  supplizio più pratico, più facile, più spiccio e sicuro;
minori tracce accusatrici, quando gli Uomini ritroveranno  il  piccolo cadavere nella foresta TYLTYL Che cosa significa
deve darmi l'Uccellino Azzurro, poichè ce l' ha: e basta..  IL  TORO (avanzandosi) Il sistema più pratico e più sicuro è
Azzurro, poichè ce l' ha: e basta.. IL TORO (avanzandosi)  Il  sistema più pratico e più sicuro è una buona cornata nello
butti addosso a lui?... LA QUERCIA Chi parla?... LA GATTA  Il  Toro. LA VACCA Farebbe meglio a starsene tranquillo.... Io,
illuminato dalla, luna.... Ho abbastanza da fare....  IL  BOVE Anch'io. In ogni modo, approvo tutto fino da ora....
BOVE Anch'io. In ogni modo, approvo tutto fino da ora....  IL  FAGGIO In quanto a me, offro il mio più alto ramo per
tutto fino da ora.... IL FAGGIO In quanto a me, offro  il  mio più alto ramo per impiccarli.... L'EDERA E io il nodo
offro il mio più alto ramo per impiccarli.... L'EDERA E io  il  nodo scorsoio.... L'ABETE E io le quattro assi per la
L'ABETE E io le quattro assi per la piccola bara....  IL  CIPRESSO E io la concessione perpetua.... IL SALICE Il
bara.... IL CIPRESSO E io la concessione perpetua....  IL  SALICE Il mezzo più semplice sarebbe di affogarli in uno
IL CIPRESSO E io la concessione perpetua.... IL SALICE  Il  mezzo più semplice sarebbe di affogarli in uno dei miei
affogarli in uno dei miei fiumi.... Me ne incarico io....  IL  TIGLIO (in tono conciliante) Via, via, è proprio necessario
degli Alberi fruttiferi ; ma essi non sono veri Alberi....  IL  PORCO (girando intorno gli occhi ingordi) Io dico che
LA QUERCIA Silenzio! Bisogna sapere chi di noi infliggerà  il  primo colpo; chi distoglierà dalle nostre cime il più
il primo colpo; chi distoglierà dalle nostre cime  il  più grande pericolo che abbiamo mai corso dopo la nascita
non mi obbediscono più.... La gloria di compiere  il  nobile gesto della nostra liberazione spetta a voi,
gelosia dei miei colleghi... Credo che, dopo di noi due,  il  Faggio sia il più antico e il più degno, quello che
miei colleghi... Credo che, dopo di noi due, il Faggio sia  il  più antico e il più degno, quello che possiede la clava più
Credo che, dopo di noi due, il Faggio sia il più antico e  il  più degno, quello che possiede la clava più potente..., IL
il più degno, quello che possiede la clava più potente...,  IL  FAGGIO Sono tutto imporrito, lo sapete, e la mia clava, non
lo sapete, e la mia clava, non è punto sicura.... L'Olmo e  il  Cipresso, piuttosto, hanno delle armi potenti.... L' OLMO
reggermi in piedi.... Una talpa, questa notte, mi ha storto  il  pollice del piede.... IL CIPRESSO In quanto a me, son
talpa, questa notte, mi ha storto il pollice del piede....  IL  CIPRESSO In quanto a me, son pronto a tutto.... Ma anch'
In quanto a me, son pronto a tutto.... Ma anch' io, come  il  mio buon fratello Abete, avrò, se non il privilegio di
Ma anch' io, come il mio buon fratello Abete, avrò, se non  il  privilegio di seppellirli, quello almeno di piangere sulla
troppi onori.... Domandate piuttosto al Pioppo....  IL  PIOPPO A me? Dite sul serio?... Ma se il mio legno è più
al Pioppo.... IL PIOPPO A me? Dite sul serio?... Ma se  il  mio legno è più tenero delle carni di un bambino!... poi,
Perfino questi due bambini, soli e senza armi, v'incutono  il  terrore misterioso che fece sempre di noi gli schiavi che
vecchia, rattrappita, tremante, cieca come sono, contro  il  nemico ereditario!... Dov'è?... (Si avanza a tastoni,
al bastone, incontro a Tyltyl). TYLTYL (estraendo di tasca  il  coltello) Ce l' ha con me quella vecchiaccia, col
fra i due trattenendo la Quercia). GLI ALBERI Ha  il  coltello!... Badate!... Ha il coltello!.., LA QUERCIA
la Quercia). GLI ALBERI Ha il coltello!... Badate!... Ha  il  coltello!.., LA QUERCIA (dibattendosi) Lasciatemi!... Che
qui tutti?... Come, voi tutti volete.... (Gettando via  il  bastone). Ebbene, sia!.... Vergogna!... Lasciamo dunque
Ebbene, sia!.... Vergogna!... Lasciamo dunque agli animali  il  còmpito di liberarci!... IL TORO SI!... Me ne incarico
Lasciamo dunque agli animali il còmpito di liberarci!...  IL  TORO SI!... Me ne incarico io!... E con una sola
SI!... Me ne incarico io!... E con una sola cornata!...  IL  BOVE e la VACCA (trattenendolo per la coda) Di che cosa t'
Lascia andare.... Tocca agli Animali selvatici....  IL  TORO No, no!... Tocca a me!... Aspettate!... Ma tenetemi,
acute grida) Non temere!... Mettiti qua, dietro a me... Ho  il  coltello.... IL GALLO Èspavaldo il piccino!... TYLTYL
temere!... Mettiti qua, dietro a me... Ho il coltello....  IL  GALLO Èspavaldo il piccino!... TYLTYL Dunque, è proprio
qua, dietro a me... Ho il coltello.... IL GALLO Èspavaldo  il  piccino!... TYLTYL Dunque, è proprio vero, ce l'hanno con
Ma certo, piccino mio. Ce n'è voluto, perchè tu capissi!...  IL  PORCO Puoi dire le tue preghiere; è giunta la tua ultima
per la prima.... TYLTYL Che cosa vi ho fatto dunque?...  IL  MONTONE Nulla, piccino mio.... Hai soltanto mangiato il mio
IL MONTONE Nulla, piccino mio.... Hai soltanto mangiato  il  mio fratellino, le mie due sorelle, i miei tre zii, mia
fratellino, le mie due sorelle, i miei tre zii, mia zia,  il  nonno, la nonna.... Aspetta, aspetta che ti buttino in
se ho denti anch'io.... L'ASINO E io buoni zoccoli!...  IL  CAVALLO (scalpitando con fierezza) Vedrete.... quello che
avanza fieramente verso Tyltyl, che si difende mostrando  il  coltello. Ma a un tratto, preso da panico, il Cavallo volta
mostrando il coltello. Ma a un tratto, preso da panico,  il  Cavallo volta il dorso MAURICE MAETERLINK. L'Uccellino
coltello. Ma a un tratto, preso da panico, il Cavallo volta  il  dorso MAURICE MAETERLINK. L'Uccellino Azzurro. 9 e fugge a
Non è giusto!... Non è buon giuoco!... Si difende....  IL  GALLO (che non può nascondere la sua ammirazione) È
non può nascondere la sua ammirazione) È coraggioso, però,  il  piccino!... IL PORCO (all'Orso e al Lupo) Precipitiamoci su
la sua ammirazione) È coraggioso, però, il piccino!...  IL  PORCO (all'Orso e al Lupo) Precipitiamoci su di loro tutti
a terra, e allora ci divideremo fra tutti la piccina....  IL  LUPO Attirateli da quella parte.... Io, intanto faccio una
a mezzo, sorreggendosi su un ginocchio; indi, brandendo  il  coltello, copre, come può, col proprio corpo la sorellina
Tylô!... Non ne posso più!... Sono troppi!.. C'è l'Orso!  Il  Porco! Il Lupo! L'Asino! L'Abete! Il Faggio!... Tylô! Tylô!
Non ne posso più!... Sono troppi!.. C'è l'Orso! Il Porco!  Il  Lupo! L'Asino! L'Abete! Il Faggio!... Tylô! Tylô! Tylô!...
troppi!.. C'è l'Orso! Il Porco! Il Lupo! L'Asino! L'Abete!  Il  Faggio!... Tylô! Tylô! Tylô!... (Il Cane, trascinando con
si getta davanti a Tyltyl, e lo difende rabbiosamente).  IL  CANE (dando morsi a destra e a sinistra) Eccomi, eccomi,
fatica, però .. TYLTYL (accasciato) Non ne posso più!...  Il  Cipresso m'ha dato un gran colpo sulla testa.... IL CANE
più!... Il Cipresso m'ha dato un gran colpo sulla testa....  IL  CANE Ahi!... Questo è un colpo del Salice.... Mi ha, rotto
alla carica, tutti quanti!... Questa volta, li guida  il  Lupo.... IL CANE Aspetta, aspetta che lo stritolo! IL LUPO
carica, tutti quanti!... Questa volta, li guida il Lupo....  IL  CANE Aspetta, aspetta che lo stritolo! IL LUPO Imbecille
guida il Lupo.... IL CANE Aspetta, aspetta che lo stritolo!  IL  LUPO Imbecille !... Sei nostro fratello!... I suoi genitori
I suoi genitori hanno affogato i tuoi cuccioli!...  IL  CANE Hanno fatto bene!.... Tanto meglio!... Perchè
Fellone! Balordo!... Giuda!... Lascialo! A morte! A noi!  IL  CANE (ebro di ardore e di abnegazione) No, no!... Solo
due denti.... TYLTYL Non ne posso più, Tylô.... Ahi!...  Il  Pioppo mi ha colpito.... Guarda, mi sanguina la mano... È
mi ha colpito.... Guarda, mi sanguina la mano... È stato  il  Lupo, o il Porco.... IL CANE Aspetta, mio piccolo dio....
Guarda, mi sanguina la mano... È stato il Lupo, o  il  Porco.... IL CANE Aspetta, mio piccolo dio.... Lascia che
mi sanguina la mano... È stato il Lupo, o il Porco....  IL  CANE Aspetta, mio piccolo dio.... Lascia che ti baci....
(lasciandosi cadere a terra) No, non ne posso più....  IL  CANE Vien qualcuno!... Lo sento all'odore.... TYLTYL Di
Lo sento all'odore.... TYLTYL Di dove?... Chi?...  IL  CANE Di laggiù!... Ah, è la Luce!... Ci ha ritrovati!...
succede? Che cos'è? Ma, disgraziato, non lo sapevi?... Gira  il  Diamante! Rientreranno così nel Silenzio; e nell'Oscurità:
e tu non vedrai più i loro sentimenti.... (Tyltyl gira  il  Diamante. Ed ecco, tutte le anime degli Alberi si
e un Montone pascolare tranquillamente. La foresta riprende  il  suo aspetto innocente. Stupito, Tyltyl guarda intorno a
destarli nella mia assenza.... TYLTYL (asciugando  il  coltello) Non c'è che dire: se non ci fosse stato il Cane,
il coltello) Non c'è che dire: se non ci fosse stato  il  Cane, e se io non avessi avuto il coltello.... Ah, non
se non ci fosse stato il Cane, e se io non avessi avuto  il  coltello.... Ah, non avrei mai creduto che fossero così
LUCE Come vedi, l'Uomo è solo contro tutti, nel mondo....  IL  CANE Non ti sei fatto mica troppo male, mio piccolo dio?...
Tylô!... Hai la bocca insanguinata, la zampa rotta....  IL  CANE Non vale la pena di parlarne.... Domani non si vedrà
zoppicando, dal fitto di un cespuglio) Altro che serio!...  Il  Bove m'ha dato una cornata nel ventre.... Non si vede il
Il Bove m'ha dato una cornata nel ventre.... Non si vede  il  segno, ma mi fa tanto male.... E la Quercia m'ha rotto una
mi fa tanto male.... E la Quercia m'ha rotto una zampa....  IL  CANE Quale? Mi piacerebbe di saperlo!... MYTYL
Sono rimasta ferita subito, mammina cara, mentre assalivo  il  Porco che voleva mangiarti.... La Quercia mi assestò allora
assestò allora quel colpo tremendo che m' ha stordita....  IL  CANE (alla Gatta, fra i denti) In quanto a te, sai, ho da
Quando i fanciulli vanno alla scuola, hanno i libri sotto  il  braccio, o la cartella a tracolla, (come il postino porta
i libri sotto il braccio, o la cartella a tracolla, (come  il  postino porta la busta), o la hanno sulle spalle, (come il
il postino porta la busta), o la hanno sulle spalle, (come  il  soldato porta lo zaino). I fanciulli vanno alla scuola e
da un fanciullo che ha tutte le comodità della vita. Ma  il  fanciullo quel giorno era svogliato, ed ecco perché il suo
Ma il fanciullo quel giorno era svogliato, ed ecco perché  il  suo còmpito è pieno di errori. Eccone un altro, di bella
in una cameretta fredda, alla luce di una lampada a olio. È  il  lavoro di uno scolaretto povero, ma pieno di buona volontà,
di buona volontà, attento e intelligente, ed ecco perchè  il  compito è in bella scrittura e con pochissimi errori.
su un foglio gualcito, e con macchie d'inchiostro. È forse  il  lavoro d'uno scolaretto negligente e sbadato? No, il povero
forse il lavoro d'uno scolaretto negligente e sbadato? No,  il  povero bambino non ci ha colpa. Egli è figlio di povera
tutti in una stanza, e una sorellina piccola ha gualcito  il  foglio e con la penna lo ha macchiato d'inchiostro. E lo
E lo scolaretto non aveva più fogli per ricopiare  il  còmpito. Finalmente, ecco un lavoro perfetto, che merita
Finalmente, ecco un lavoro perfetto, che merita dieci. È  il  più bel còmpito di tutta la classe. Il suo autore si vanta
che merita dieci. È il più bel còmpito di tutta la classe.  Il  suo autore si vanta di averlo fatto. Ma se il foglio
la classe. Il suo autore si vanta di averlo fatto. Ma se  il  foglio potesse parlare racconterebbe la sua storia vera.
buon uso del tempo.  Il  tempo è un tesoro che non costa un soldo; ma se lo perdi,
perdi, non lo puoi comprare, neppure a pagarlo un milione.  Il  tempo viene, passa, e non ritorna più: impara dunque a
a spenderlo bene, fin che lo hai. L'arte di impiegar bene  il  tempo si impara da ragazzi; si perfeziona con l'età, e
perde, nè si dimentica più. Bada anzitutto che ogni cosa ha  il  suo tempo, e vuol essere fatta in quel tempo. Gli alberi
prima le foglie, poi i fiori, poi maturano i frutti. Così  il  campo prima si ara, poi si semina, più tardi si miete. Se
è tempo di mietere, farebbe ridere fin le galline. Così c'è  il  tempo di lavorare, quello di mangiare, e quello di
e quello di riposarsi. Or bene, fa ogni cosa secondo  il  suo tempo. Quando è tempo di fare una cosa, non pensare a
a domani ciò che puoi fare oggi. Un buon oggi, dice  il  proverbio, vale due domani: e molte volte il domani non è
oggi, dice il proverbio, vale due domani: e molte volte  il  domani non è più a tempo.
non solo della roba nostra, ma anche di quella degli altri.  Il  suo vicino un giorno tagliuzzava col temperino il banco.
altri. Il suo vicino un giorno tagliuzzava col temperino  il  banco. Enzo gli disse - Non sciuparlo, non è tuo! Che te ne
non è tuo! Che te ne importa? - rispose con mal garbo  il  birichino non è tuo, nè mio; è di nessuno.- - Non è vero; è
è di tutti. E poi che piacere ci trovi - aggiunse Enzo. Ma  il  compagno cattivello non volle sentir ragione.
e fragranti. Un Re aveva, condannato a morte un contadino,  il  quale era stato sorpreso a rubare. Però, poichè il
il quale era stato sorpreso a rubare. Però, poichè  il  contadino si era mostrato pentito e desideroso di
cui doveva venir impiccato. Si prepara la corda, si prepara  il  confortatore e il contadino è condotto un'ultima volta
Si prepara la corda, si prepara il confortatore e  il  contadino è condotto un'ultima volta davanti al Re. -
pianta a cui dovrai essere appiccato? - Si - rispose timido  il  contadino - io vorrei essere impiccato a una pianta di
- dice Sempronio. - Veniamo a vedere  il  mulino. Compare Festo rabbonisce il cane e porge la mano ai
- Veniamo a vedere il mulino. Compare Festo rabbonisce  il  cane e porge la mano ai ragazzi. Egli è ben contento di
mano ai ragazzi. Egli è ben contento di condurli a vedere  il  suo piccolo mulino. - Questa è la ruota che gira sempre
c'è acqua e fa muovere la mola. Sotto la mola si butta  il  grano a stritolare e si uscire dalla gramola. L'interno del
del mulino di compare Festo è piccolo e curioso. S'ode  il  rumore continuo delle ruote che girano, il chiocchiolìo
e curioso. S'ode il rumore continuo delle ruote che girano,  il  chiocchiolìo dell'acqua che cade. La luce viene da una
poichè nella valle del mulino fa molto freddo. Tutto  il  giorno compare Festo è là che sorveglia le ruote, ed empie
moltissimo calore gli agrumi, e l'ulivo; ne vogliono molto  il  granturco, la vite, il mandorlo, il pesco; un po' meno il
agrumi, e l'ulivo; ne vogliono molto il granturco, la vite,  il  mandorlo, il pesco; un po' meno il frumento, l'avena, la
ne vogliono molto il granturco, la vite, il mandorlo,  il  pesco; un po' meno il frumento, l'avena, la segala, il
il granturco, la vite, il mandorlo, il pesco; un po' meno  il  frumento, l'avena, la segala, il pero, il melo, il
il pesco; un po' meno il frumento, l'avena, la segala,  il  pero, il melo, il ciliegio, il castagno; meno ancora
un po' meno il frumento, l'avena, la segala, il pero,  il  melo, il ciliegio, il castagno; meno ancora l'orzo, la
po' meno il frumento, l'avena, la segala, il pero, il melo,  il  ciliegio, il castagno; meno ancora l'orzo, la patata, gli
l'avena, la segala, il pero, il melo, il ciliegio,  il  castagno; meno ancora l'orzo, la patata, gli alberi da
invernali un po' vivi; altre li sopportano; altre (come  il  granturco, la vite, e il gelso), se un freddo tardivo le
altre li sopportano; altre (come il granturco, la vite, e  il  gelso), se un freddo tardivo le colpisce, appena han messe
non può crescere la temperatura de' suoi campi, come fa  il  giardiniere nei luoghi chiusi, nelle stufe o serre, e anche
termometro, strumento che tu conosci, e adoperi a regolare  il  grado di calore nelle bacherie o bigattiere. Il termometro
a regolare il grado di calore nelle bacherie o bigattiere.  Il  termometro ti dà le necessarie indicazioni sul massimo
quale strumento la misuri? - Quali indicazioni ti fornisce  il  termometro?
 IL  GIORNO DEI MORTI Il 2 novembre tutte le persone di Villa
GIORNO DEI MORTI  Il  2 novembre tutte le persone di Villa Castelli vanno al
tutte le persone di Villa Castelli vanno al cimitero.  Il  campo dove riposano i morti è piccolo piccolo, con molte
buoni e silenziosi. Mario e la sua sorellina, che ricordano  il  loro nonno morto da poco tempo, stanno accanto alla loro
da poco tempo, stanno accanto alla loro mamma e chinano  il  capo reverenti dicendo con lei una preghiera.
Domestico,  il  secondo, era un ragazzo ubbidiente e tranquillo, ma
ubbidiente e tranquillo, ma senzavolontà. Egli passava  il  giorno aiutando il babbo e la mamma. Se suo padre gli
ma senzavolontà. Egli passava il giorno aiutando  il  babbo e la mamma. Se suo padre gli avesse detto: «Domani
fatto opposizione, ci sarebbe andatodi buona voglia. Ma  il  padre aveva detto anche a lui: «Io non voglio che tu perda
di ritorno dalle lezioni, con la cartella dei libri sotto  il  braccio, non lo compiangeva, nè lo beffava. Diceva
 IL  PONTE DEI BUGIARDI Tornando a casa, compare Festo narrò ai
procedevano conversando, una lepre attraversò la via.  Il  paesano, ch'era cacciatore, mise un grido, e non si poteva
mise un grido, e non si poteva dar pace di non avere  il  fucile. - Oh! - esclamò il compagno - vi meravigliate tanto
si poteva dar pace di non avere il fucile. - Oh! - esclamò  il  compagno - vi meravigliate tanto per aver visto una lepre
improvviso che lo solleva e lo sbatte in fondo al torrente.  Il  forestiero guardò stupito il paesano, poi diventò pensoso,
sbatte in fondo al torrente. Il forestiero guardò stupito  il  paesano, poi diventò pensoso, e, fatto ancora alquanto di
come le pecore. E l'altro zitto. Andarono ancora un poco, e  il  millantatore tornò a domandare: - Quanto ci corre di qui a
ma le nostre lepri saranno grosse quanto un cagnolo. E  il  paesano muto come un pesce. Ma ecco apparire in fondo alla
muto come un pesce. Ma ecco apparire in fondo alla strada  il  terribile ponte. Il forestiero rallentò il passo. - Ci
Ma ecco apparire in fondo alla strada il terribile ponte.  Il  forestiero rallentò il passo. - Ci siamo, amico; vedetelo
alla strada il terribile ponte. Il forestiero rallentò  il  passo. - Ci siamo, amico; vedetelo là. - Ho fatto così per
l'altro fermandosi - ma... - Ma - interruppe vivamente  il  paesano - le lepri sono grosse da voi come da noi; solo i
molto più grossi. Andate pure adesso, e passate sicuramente  il  ponte. E lo piantò lì, prendendo per una via traversa.
 IL  CAMPANARO