Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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e i nuovi esempi della bella scuola del Paoletti. Tali  il  Paccagnini di Montanino; il Fantastici, il Santi, il
bella scuola del Paoletti. Tali il Paccagnini di Montanino;  il  Fantastici, il Santi, il Pianigiani di Siena; il Pacini di
Paoletti. Tali il Paccagnini di Montanino; il Fantastici,  il  Santi, il Pianigiani di Siena; il Pacini di Colle; il
Tali il Paccagnini di Montanino; il Fantastici, il Santi,  il  Pianigiani di Siena; il Pacini di Colle; il Manetti, il
Montanino; il Fantastici, il Santi, il Pianigiani di Siena;  il  Pacini di Colle; il Manetti, il Veraci, il Silvestri, il
il Santi, il Pianigiani di Siena; il Pacini di Colle;  il  Manetti, il Veraci, il Silvestri, il Leoni di Firenze; il
il Pianigiani di Siena; il Pacini di Colle; il Manetti,  il  Veraci, il Silvestri, il Leoni di Firenze; il Lazzarini e
di Siena; il Pacini di Colle; il Manetti, il Veraci,  il  Silvestri, il Leoni di Firenze; il Lazzarini e il Nottolini
il Pacini di Colle; il Manetti, il Veraci, il Silvestri,  il  Leoni di Firenze; il Lazzarini e il Nottolini di Lucca; il
il Manetti, il Veraci, il Silvestri, il Leoni di Firenze;  il  Lazzarini e il Nottolini di Lucca; il Gherardesca e il
Veraci, il Silvestri, il Leoni di Firenze; il Lazzarini e  il  Nottolini di Lucca; il Gherardesca e il Castinelli di Pisa,
il Leoni di Firenze; il Lazzarini e il Nottolini di Lucca;  il  Gherardesca e il Castinelli di Pisa, e il Bettarini di
il Lazzarini e il Nottolini di Lucca; il Gherardesca e  il  Castinelli di Pisa, e il Bettarini di Portoferraio. Del
di Lucca; il Gherardesca e il Castinelli di Pisa, e  il  Bettarini di Portoferraio. Del merito di ciascuno d’essi
poi le opere di quei nostri artisti che onorano di presente  il  paese.
discepoli della prima di quelle scuole furono tra noi  il  Nenci, il Gazzarrini, il Menitoni, il Marini, il
della prima di quelle scuole furono tra noi il Nenci,  il  Gazzarrini, il Menitoni, il Marini, il Cianfanelli, il
di quelle scuole furono tra noi il Nenci, il Gazzarrini,  il  Menitoni, il Marini, il Cianfanelli, il Calamai, il
scuole furono tra noi il Nenci, il Gazzarrini, il Menitoni,  il  Marini, il Cianfanelli, il Calamai, il Servolini e il
tra noi il Nenci, il Gazzarrini, il Menitoni, il Marini,  il  Cianfanelli, il Calamai, il Servolini e il Mussaini Cesare,
il Gazzarrini, il Menitoni, il Marini, il Cianfanelli,  il  Calamai, il Servolini e il Mussaini Cesare, e le loro
il Menitoni, il Marini, il Cianfanelli, il Calamai,  il  Servolini e il Mussaini Cesare, e le loro opere, alcune
il Marini, il Cianfanelli, il Calamai, il Servolini e  il  Mussaini Cesare, e le loro opere, alcune delle quali
 Il  nero, il bianco e il grigio
nero,  il  bianco e il grigio
nero, il bianco e  il  grigio
di un maiale, mentre tiene una stampella e un campanello  il  maiale ha un doppio significato: rappresenta il demonio,
campanello il maiale ha un doppio significato: rappresenta  il  demonio, che il santo ha sconfitto, ma anche l’animale dal
ha un doppio significato: rappresenta il demonio, che  il  santo ha sconfitto, ma anche l’animale dal quale veniva
ha sconfitto, ma anche l’animale dal quale veniva tratto  il  lardo con cui si ricavava un medicamento per curare il
il lardo con cui si ricavava un medicamento per curare  il  fuoco di Sant’Antonio. Il campanello invece allude al suono
un medicamento per curare il fuoco di Sant’Antonio.  Il  campanello invece allude al suono divino con il quale il
Il campanello invece allude al suono divino con  il  quale il santo avrebbe vinto le tentazioni.
Il campanello invece allude al suono divino con il quale  il  santo avrebbe vinto le tentazioni.
i giovani che si recano a Roma verso  il  1615, trovano l'ambiente assai mutato: il più eminente dei
a Roma verso il 1615, trovano l'ambiente assai mutato:  il  più eminente dei toscani a Roma è ora Orazio Gentileschi:
è ora Orazio Gentileschi: sicché un altro Orazio pisano,  il  Riminaldi, studia il Manfredi e il Gentileschi, mentre le
sicché un altro Orazio pisano, il Riminaldi, studia  il  Manfredi e il Gentileschi, mentre le fonti non mancano di
un altro Orazio pisano, il Riminaldi, studia il Manfredi e  il  Gentileschi, mentre le fonti non mancano di aggiungere, per
di aggiungere, per schiavitù alla tradizione bolognese,  il  Domenichino.
uno scandalo. Gli Accademici fremettero;  il  pubblico girò altrove lo sguardo inorridito; la critica de’
impacciata, e gli artisti liberali difesero e soccorsero  il  malcapitato scultore, senza risultato e, in qualcuno, con
trapelavano al di fuori. L’Accademia, dovendo giudicare se  il  Suicida fosse degno di venire condotto in marmo, chiamò a
degno di venire condotto in marmo, chiamò a sentenziarne  il  corpo dei professori di scultura. Il Fedi, il Santarelli ed
chiamò a sentenziarne il corpo dei professori di scultura.  Il  Fedi, il Santarelli ed il Cambi dissero un no tanto fatto;
sentenziarne il corpo dei professori di scultura. Il Fedi,  il  Santarelli ed il Cambi dissero un no tanto fatto; il
corpo dei professori di scultura. Il Fedi, il Santarelli ed  il  Cambi dissero un no tanto fatto; il Consani voleva che la
Fedi, il Santarelli ed il Cambi dissero un no tanto fatto;  il  Consani voleva che la statua fosse modificata; il Duprè ed
fatto; il Consani voleva che la statua fosse modificata;  il  Duprè ed il Costoli risposero sì a dirittura. Le voci non
Consani voleva che la statua fosse modificata; il Duprè ed  il  Costoli risposero sì a dirittura. Le voci non si pesano, ma
a parecchi. Fu aperta una sottoscrizione pubblica perchè  il  Suicida si facesse in marmo, promotori, fra gli altri, il
il Suicida si facesse in marmo, promotori, fra gli altri,  il  Morelli, il Barabino, l’Ussi, il Rivalta, il Cipolla, il
si facesse in marmo, promotori, fra gli altri, il Morelli,  il  Barabino, l’Ussi, il Rivalta, il Cipolla, il Panichi, il De
promotori, fra gli altri, il Morelli, il Barabino, l’Ussi,  il  Rivalta, il Cipolla, il Panichi, il De Nittis. La
fra gli altri, il Morelli, il Barabino, l’Ussi, il Rivalta,  il  Cipolla, il Panichi, il De Nittis. La sottoscrizione andò a
il Morelli, il Barabino, l’Ussi, il Rivalta, il Cipolla,  il  Panichi, il De Nittis. La sottoscrizione andò a vuoto, e
il Barabino, l’Ussi, il Rivalta, il Cipolla, il Panichi,  il  De Nittis. La sottoscrizione andò a vuoto, e anche questa
La sottoscrizione andò a vuoto, e anche questa volta  il  Suicida rimase in gesso. Noi lo vedemmo, sempre in gesso,
 Il  Ritratto di donna, detta anche la Dorotea, dipinto da
è invece un'allegoria del matrimonio, come dimostra  il  gesto della mano destra, riscontrabile in molti dipinti
molti dipinti femminili dell’epoca (figura 106). La mano ha  il  dito indice e il dito medio dischiusi a mo’ di forbice, una
dell’epoca (figura 106). La mano ha il dito indice e  il  dito medio dischiusi a mo’ di forbice, una sorta di codice
che richiama tre fatti fondamentali: l’unione, ossia  il  matrimonio (il gesto evoca il numero due); il taglio del
fondamentali: l’unione, ossia il matrimonio (il gesto evoca  il  numero due); il taglio del cinto virginale, ossia la
ossia il matrimonio (il gesto evoca il numero due);  il  taglio del cinto virginale, ossia la perdita della
del cinto virginale, ossia la perdita della verginità;  il  virus viva (il gesto evoca la lettera V), ossia che il
il virus viva (il gesto evoca la lettera V), ossia che  il  ritratto è stato fatto col modello dal vero.
scritto pezzi per  il  corpo umano come il Concerto per donna (1968) e Fare
scritto pezzi per il corpo umano come  il  Concerto per donna (1968) e Fare qualcosa con il proprio
umano come il Concerto per donna (1968) e Fare qualcosa con  il  proprio corpo e il muro (1966).
per donna (1968) e Fare qualcosa con il proprio corpo e  il  muro (1966).
 Il  secolo XVII è il primo di quella che si chiamerà poi la
secolo XVII è  il  primo di quella che si chiamerà poi la civiltà
dell’immagine e che non è altro che la civiltà moderna.  Il  periodo che separa il Barocco dall'ultima grande civiltà
non è altro che la civiltà moderna. Il periodo che separa  il  Barocco dall'ultima grande civiltà della forma, il
separa il Barocco dall'ultima grande civiltà della forma,  il  Rinascimento, è il Manierismo, cioè il periodo della crisi
dall'ultima grande civiltà della forma, il Rinascimento, è  il  Manierismo, cioè il periodo della crisi della forma. Nel
civiltà della forma, il Rinascimento, è il Manierismo, cioè  il  periodo della crisi della forma. Nel periodo che verrà dopo
periodo della crisi della forma. Nel periodo che verrà dopo  il  Barocco, quello del Neoclassicismo, si cercherà di dare
ma l’immagine non ritroverà mai più la struttura logica,  il  contenuto intellettivo della forma come rappresentazione di
 Il  Morelli, il Palizzi, il Maldarelli, il Di Napoli, il
Morelli,  il  Palizzi, il Maldarelli, il Di Napoli, il Mancinelli, il
Morelli, il Palizzi,  il  Maldarelli, il Di Napoli, il Mancinelli, il Rapisardi e
Morelli, il Palizzi, il Maldarelli,  il  Di Napoli, il Mancinelli, il Rapisardi e l'Altamura si
Morelli, il Palizzi, il Maldarelli, il Di Napoli,  il  Mancinelli, il Rapisardi e l'Altamura si additano come
il Palizzi, il Maldarelli, il Di Napoli, il Mancinelli,  il  Rapisardi e l'Altamura si additano come pittori di merito,
distingue per uno stile ed un genere di pittura proprio: ma  il  Morelli può dirsi essere di quella scuola il venerato
proprio: ma il Morelli può dirsi essere di quella scuola  il  venerato idolo. Egli è veramente un pittore originale: e
si guadagna la simpatia degli artisti e degli intelligenti.  Il  suo disegno corretto e pronunziato, la semplicità e
la semplicità e naturalezza nelle composizioni,  il  sentimento di cui sono pieno e il carattere delle figure
nelle composizioni, il sentimento di cui sono pieno e  il  carattere delle figure che introduce nei suoi Quadri,
suoi dipinti degli Iconoclasti, le Serenate del medio Evo e  il  Bagno Orientale nulla ti lasciano a desiderare, e provi in
i teorici del Seicento, indicare nel genere del ritratto  il  tipo dell’imitazione “com’è”, e quindi, il termine medio
del ritratto il tipo dell’imitazione “com’è”, e quindi,  il  termine medio tra la figurazione storica e il genere.
e quindi, il termine medio tra la figurazione storica e  il  genere. Benché si possa ormai escludere che il cosiddetto
storica e il genere. Benché si possa ormai escludere che  il  cosiddetto eclettismo di Annibale avesse un fondamento
storico-religiose e mitologiche: lo prova indirettamente  il  fatto che, nei ritratti, il suo punto di riferimento è il
lo prova indirettamente il fatto che, nei ritratti,  il  suo punto di riferimento è il Bassano, considerato il
il fatto che, nei ritratti, il suo punto di riferimento è  il  Bassano, considerato il maestro del naturalismo. In ogni
il suo punto di riferimento è il Bassano, considerato  il  maestro del naturalismo. In ogni caso, nel campo del
la forma carraccesca consiste, non già nel cogliere  il  “caratteristico” o nella trascrizione fisionomica del
o nella trascrizione fisionomica del carattere morale, ma  il  “naturale” del personaggio o il suo “temperamento”, anche
del carattere morale, ma il “naturale” del personaggio o  il  suo “temperamento”, anche se la teoria dei temperamenti e
e lontana. Basterà un passo, al Reni, per raffinare  il  temperamento in sentimento, o poiché nel ritratto non v’è
 Il  viola e il porpora
viola e  il  porpora
periodo irrompono nella civiltà occidentale, facendo sì che  il  XVIII secolo si connoti come il secolo di tutte le
occidentale, facendo sì che il XVIII secolo si connoti come  il  secolo di tutte le rivoluzioni, il secolo ponte tra il
secolo si connoti come il secolo di tutte le rivoluzioni,  il  secolo ponte tra il mondo moderno e il mondo contemporaneo.
come il secolo di tutte le rivoluzioni, il secolo ponte tra  il  mondo moderno e il mondo contemporaneo. Ecco perché
le rivoluzioni, il secolo ponte tra il mondo moderno e  il  mondo contemporaneo. Ecco perché dedicheremo questo ultimo
la lettura parziale e riduttiva: per citare i più scontati,  il  Settecento non è solo il secolo dell’illuminismo, come non
per citare i più scontati, il Settecento non è solo  il  secolo dell’illuminismo, come non è solo il secolo del
non è solo il secolo dell’illuminismo, come non è solo  il  secolo del Rococò, o il secolo della “dolcezza di vivere
dell’illuminismo, come non è solo il secolo del Rococò, o  il  secolo della “dolcezza di vivere sotto l'ancien régime”,
régime”, come disse Talleyrand. Se dovessi caratterizzare  il  Settecento, direi che è il secolo della psicologia, il
Se dovessi caratterizzare il Settecento, direi che è  il  secolo della psicologia, il secolo dei poveri e il secolo
il Settecento, direi che è il secolo della psicologia,  il  secolo dei poveri e il secolo delle donne. Direi che è il
che è il secolo della psicologia, il secolo dei poveri e  il  secolo delle donne. Direi che è il secolo nel corso del
il secolo dei poveri e il secolo delle donne. Direi che è  il  secolo nel corso del quale l’umanità raggiunge una diversa
Annibale che  il  Caravaggio combattono le regole dei manieristi romani:
dei manieristi romani: Annibale per una maggior libertà,  il  Caravaggio per un più aspro rigore morale. Annibale accetta
Caravaggio per un più aspro rigore morale. Annibale accetta  il  mondo classico come mondo poetico: il Caravaggio lo rifiuta
Annibale accetta il mondo classico come mondo poetico:  il  Caravaggio lo rifiuta proprio perché è un mondo poetico,
un mondo poetico, che allontana da quella sola realtà che è  il  presente. Come Annibale, il Caravaggio pensa che i
da quella sola realtà che è il presente. Come Annibale,  il  Caravaggio pensa che i manieristi non capiscano
non ne capiscono la classicità, la genialità inventiva, per  il  Caravaggio non ne capiscono l’impegno morale, il dramma.
per il Caravaggio non ne capiscono l’impegno morale,  il  dramma.
 il  Dittatore, che non è guerriero, Gli diè il suo nome e il
il Dittatore, che non è guerriero, Gli diè  il  suo nome e il confermò per zero.
il Dittatore, che non è guerriero, Gli diè il suo nome e  il  confermò per zero.
tutto  il  Settecento si sviluppa un processo interno di critica dei
della critica al sistema delle arti instaurato dal Barocco.  Il  Settecento è infatti il secolo della critica; il pensiero
delle arti instaurato dal Barocco. Il Settecento è infatti  il  secolo della critica; il pensiero illuministico, più che
Barocco. Il Settecento è infatti il secolo della critica;  il  pensiero illuministico, più che teorizzante, è
Félibien e poi col Diderot; in Inghilterra col Richardson,  il  Webb, i teorici del «pittoresco» e poi del «sublime»,
di artisti quali Hogarth, Reynolds, Fussli; in Germania con  il  Winckelmann e con il Lessing; in Italia, con il Mengs, il
Reynolds, Fussli; in Germania con il Winckelmann e con  il  Lessing; in Italia, con il Mengs, il Milizia, il Lanzi.
con il Winckelmann e con il Lessing; in Italia, con  il  Mengs, il Milizia, il Lanzi.
il Winckelmann e con il Lessing; in Italia, con il Mengs,  il  Milizia, il Lanzi.
e con il Lessing; in Italia, con il Mengs, il Milizia,  il  Lanzi.
Doria Pamphili, a Roma: • i due alberi a sinistra indicano  il  piano di composizione frontale; • il risalto del terreno a
a sinistra indicano il piano di composizione frontale; •  il  risalto del terreno a destra ed il bosco a sinistra
composizione frontale; • il risalto del terreno a destra ed  il  bosco a sinistra indicano il piano di composizione
del terreno a destra ed il bosco a sinistra indicano  il  piano di composizione intermedio; • il castello, sullo
a sinistra indicano il piano di composizione intermedio; •  il  castello, sullo sfondo, il piano di composizione di fondo.
di composizione intermedio; • il castello, sullo sfondo,  il  piano di composizione di fondo.
 Il  “paesaggio cubista” nasce dall'esigenza di cogliere
la natura in una sintesi forma-colore, che richiama  il  famoso enunciato di Cezanne: “trattare la natura secondo il
il famoso enunciato di Cezanne: “trattare la natura secondo  il  cilindro, la sfera, il cono”.
Cezanne: “trattare la natura secondo il cilindro, la sfera,  il  cono”.
al contrario lo scultore e  il  pittore alquanto manierato è quegli che generalmente spiega
dell'altro. Questi si permette delle licenze, mentre  il  primo se le proibisce scrupolosamente; il manierato è
licenze, mentre il primo se le proibisce scrupolosamente;  il  manierato è ardito ed esagera la natura, il convenzionale è
il manierato è ardito ed esagera la natura,  il  convenzionale è timido e impoverisce il vero.
esagera la natura, il convenzionale è timido e impoverisce  il  vero.
CHE ALLATTA  IL  BAMBINO o MADONNA DEL LATTE: È forse il tipo di iconografia
CHE ALLATTA IL BAMBINO o MADONNA DEL LATTE: È forse  il  tipo di iconografia pili antica (il primo esempio si trova
vi appare in trono, in piedi, oppure seduta, mentre allatta  il  Bambino o ha semplicemente un seno scoperto, mentre il
il Bambino o ha semplicemente un seno scoperto, mentre  il  Bambino siede sulle sue ginocchia e ha lo sguardo rivolto
siede sulle sue ginocchia e ha lo sguardo rivolto verso  il  riguardante.
che l’identità, in ciò che essa è, non va lontano senza  il  fondo (Grund). Ma il principio di ragione tratta della
ciò che essa è, non va lontano senza il fondo (Grund). Ma  il  principio di ragione tratta della ragione, del fondo. Il
Ma il principio di ragione tratta della ragione, del fondo.  Il  principio di identità potrebbe dunque essere fondato sul
sul principio di ragione. Di tutti i princìpi primi,  il  più elevato non sarebbe il principio di identità ma il
Di tutti i princìpi primi, il più elevato non sarebbe  il  principio di identità ma il principio di ragione» 15.
il più elevato non sarebbe il principio di identità ma  il  principio di ragione» 15.
un curiosissimo pittore olandese che fu in Italia verso  il  1620, ma svolse la propria attività in patria fra il 1625 e
verso il 1620, ma svolse la propria attività in patria fra  il  1625 e il 1660.
1620, ma svolse la propria attività in patria fra il 1625 e  il  1660.
vuole anche volentieri riconoscere che  il  materiale grezzo apprestato dal Malaguzzi è di ricchezza
stragrande, specialmente per la parte bramantesca, sicché  il  libro diverrà di consultazione comune per chi si accinga a
- Bramante Pittore - S. Maria di S. Satiro - Bramante e  il  Duomo di Pavia - Bramante e il Tiburio del Duomo di Milano
di S. Satiro - Bramante e il Duomo di Pavia - Bramante e  il  Tiburio del Duomo di Milano - S. Maria di Canepanova a
Maria di Canepanova a Pavia - L'oratorio della Pusterla -  Il  Palazzo Carminali Bottigella - La ponticella di Ludovico il
Il Palazzo Carminali Bottigella - La ponticella di Ludovico  il  Moro - La canonica di S. Ambrogio - Le fortificazioni di
La canonica di S. Ambrogio - Le fortificazioni di Crevola -  Il  Castello di Vigevano - S. Maria delle Grazie a Milano - Il
Il Castello di Vigevano - S. Maria delle Grazie a Milano -  Il  refettorio di S. Maria della Pace - La chiesa di
di S. Maria della Pace - La chiesa di Abbiategrasso -  Il  monastero di S. Ambrogio - Bramante Poeta - La scuola di
- Bramante Poeta - La scuola di Bramante in Lombardia -  Il  Battagio - Il Fonduti - Il Dolcebono - L'Amadeo -
Poeta - La scuola di Bramante in Lombardia - Il Battagio -  Il  Fonduti - Il Dolcebono - L'Amadeo - Cristoforo Solari -
di Bramante in Lombardia - Il Battagio - Il Fonduti -  Il  Dolcebono - L'Amadeo - Cristoforo Solari - Tomaso Rodari -
Dolcebono - L'Amadeo - Cristoforo Solari - Tomaso Rodari -  Il  Lonati - V. Seregni - L. Palazzi - B. Zenale - Il
Rodari - Il Lonati - V. Seregni - L. Palazzi - B. Zenale -  Il  Bramantino - Cesare Cesariano - Edifici bramanteschi a
riferimento ad una leggenda secondo la quale Paolo, durante  il  suo cammino verso il luogo dell’esecuzione (le Tre
secondo la quale Paolo, durante il suo cammino verso  il  luogo dell’esecuzione (le Tre Fontane), incontrò una donna,
incontrò una donna, chiamata Plautilla, che gli donò  il  proprio velo per bendarsi gli occhi; dopo morto il Santo
gli donò il proprio velo per bendarsi gli occhi; dopo morto  il  Santo apparve alla donna per restituirgli il velo macchiato
dopo morto il Santo apparve alla donna per restituirgli  il  velo macchiato di sangue.
 Il  Gio. Battista Genovese citato in una lettera da Venezia è
Gio. Battista Genovese citato in una lettera da Venezia è  il  Langetti e non il Baciccia, come crede il Ruffo. Giacomo de
citato in una lettera da Venezia è il Langetti e non  il  Baciccia, come crede il Ruffo. Giacomo de Castro
da Venezia è il Langetti e non il Baciccia, come crede  il  Ruffo. Giacomo de Castro corrispondente e mediatore del
Castro corrispondente e mediatore del Ruffo da Napoli tra  il  '60 e il '70 è da identificarsi col pittore allievo del
corrispondente e mediatore del Ruffo da Napoli tra il '60 e  il  '70 è da identificarsi col pittore allievo del Caracciolo
di tutti i cultori ed amatori di esse, tengono sempre alto  il  vessillo di Apelle i valorosi Tommaso Minardi, il Coghetti,
alto il vessillo di Apelle i valorosi Tommaso Minardi,  il  Coghetti, il Podesti, il Capalti, i quali avviati nell’arte
vessillo di Apelle i valorosi Tommaso Minardi, il Coghetti,  il  Podesti, il Capalti, i quali avviati nell’arte dal
Apelle i valorosi Tommaso Minardi, il Coghetti, il Podesti,  il  Capalti, i quali avviati nell’arte dal Camuccini e nutriti
che stanno nella eterna Città , come vi si nutrirono anco  il  Salghetti di Zara e il Gregoletti e il Zona di Venezia,
Città , come vi si nutrirono anco il Salghetti di Zara e  il  Gregoletti e il Zona di Venezia, rifulgono tutti o per
vi si nutrirono anco il Salghetti di Zara e il Gregoletti e  il  Zona di Venezia, rifulgono tutti o per sapienza non comune
 Il  ritratto etrusco, realizzato per scopi funerari, tende a
all’indietro, tende cioè a rivelare nell'immagine presente  il  tempo vissuto, il passato; per il romano il valore della
cioè a rivelare nell'immagine presente il tempo vissuto,  il  passato; per il romano il valore della persona si
nell'immagine presente il tempo vissuto, il passato; per  il  romano il valore della persona si identifica con la storia,
presente il tempo vissuto, il passato; per il romano  il  valore della persona si identifica con la storia, con ciò
praticamente, con rabbia maggiore: «E qual'è  il  barbaro giudizio che non comprenderà esser più nobile il
il barbaro giudizio che non comprenderà esser più nobile  il  piede dell'uomo che non il calzare?... E chi mai di qui non
non comprenderà esser più nobile il piede dell'uomo che non  il  calzare?... E chi mai di qui non viene a riconoscere la
E chi mai di qui non viene a riconoscere la meritorietà e  il  grado d'ogni cosa?»
indietro, dicevo che  il  Settecento è il secolo della psicologia, dei poveri e delle
indietro, dicevo che il Settecento è  il  secolo della psicologia, dei poveri e delle donne. Vorrei
dei poveri e delle donne. Vorrei aggiungere che è anche  il  tempo della malinconia e della disperazione (quella del
Tutto ciò è vero, ma può sintetizzarsi in una sola parola.  Il  Settecento è il secolo che genera, nella vita e nell’arte,
ma può sintetizzarsi in una sola parola. Il Settecento è  il  secolo che genera, nella vita e nell’arte, l’idea di
nella vita e nell’arte, l’idea di Libertà: un principio che  il  mondo occidentale non abbandonerà più.
 Il  movimento, la proprietà di evolversi e svilupparsi è la
materia. Questa esiste in movimento e non in altro modo.  Il  suo svolgersi è eterno. Il colore e il suono si trovano in
movimento e non in altro modo. Il suo svolgersi è eterno.  Il  colore e il suono si trovano in natura legati alla materia.
e non in altro modo. Il suo svolgersi è eterno. Il colore e  il  suono si trovano in natura legati alla materia.
 Il  termine sacra conversazione si riferisce al “colloquio
muto”, fatto cioè di soli sguardi, tra la Vergine,  il  Bambino e i Santi. In genere la Vergine volge il suo
Vergine, il Bambino e i Santi. In genere la Vergine volge  il  suo sguardo in una direzione, mentre il Bambino lo volge
la Vergine volge il suo sguardo in una direzione, mentre  il  Bambino lo volge nella direzione opposta.
conservato nei Musei Reali di Bruxelles raffigura  il  martire legato ad un albero mentre degli arcieri svolgono
martire legato ad un albero mentre degli arcieri svolgono  il  loro compito con grande senso del dovere e accuratezza,
del dovere e accuratezza, senza tradire alcuna emozione;  il  santo che ha lo sguardo rivolto verso il riguardante, non
alcuna emozione; il santo che ha lo sguardo rivolto verso  il  riguardante, non soffre, simboleggiando così il trionfo
verso il riguardante, non soffre, simboleggiando così  il  trionfo della fede sulla morte.
trascurarli, uno di quegli immancabili simbolismi che sono  il  massimo sforzo per i critici migliori, che tuttavia esitano
tuttavia esitano a limitarsi alla pura critica dello stile.  Il  simbolismo è questo: la scultura nella sua essenza può
la scultura nella sua essenza può esprimere soltanto  il  principio pagano, la pittura il cristiano, infine l'una il
può esprimere soltanto il principio pagano, la pittura  il  cristiano, infine l'una il mitico e l'altra il mistico. «Il
il principio pagano, la pittura il cristiano, infine l'una  il  mitico e l'altra il mistico. «Il mito antico e lo stile
la pittura il cristiano, infine l'una il mitico e l'altra  il  mistico. «Il mito antico e lo stile plastico» sono, secondo
mistico. «Il mito antico e lo stile plastico» sono, secondo  il  T., inseparabili; è però da osservare che quando sorse il
il T., inseparabili; è però da osservare che quando sorse  il  senso plastico il mito era ancora in gran parte di
è però da osservare che quando sorse il senso plastico  il  mito era ancora in gran parte di carattere mistico; per ciò
mito era ancora in gran parte di carattere mistico; per ciò  il  simbolismo risulta arbitrario. Così, ancora secondo il T.,
ciò il simbolismo risulta arbitrario. Così, ancora secondo  il  T., «la mistica cristiana e la pittura» sono relative come
 il  13 o il 14 gennaio 1616 2.
il 13 o  il  14 gennaio 1616 2.
 Il  corpo che è, al tempo stesso, progetto/materiale/esecutore
di una pratica artistica, trova  il  suo supporto logico nell’immagine, attraverso il mezzo
trova il suo supporto logico nell’immagine, attraverso  il  mezzo fotografico.
CHE LEGGE CON  IL  BAMBINO: In diverse opere del Quattrocento e del
la Madonna è rappresentata nell’atto di leggere;  il  libro o i libri possono assumere dei significati diversi.
o i libri possono assumere dei significati diversi. Se  il  libro è unico, ed è nelle mani della Vergine, simboleggia
libro è unico, ed è nelle mani della Vergine, simboleggia  il  libro della Sapienza, mentre se i libri sono due (uno in
alludono al Vecchio e al Nuovo Testamento. Può verificarsi  il  caso in cui il libro appaia nelle mani del Bambino e allora
e al Nuovo Testamento. Può verificarsi il caso in cui  il  libro appaia nelle mani del Bambino e allora il simbolismo
caso in cui il libro appaia nelle mani del Bambino e allora  il  simbolismo si riferisce ai Vangeli.
Roma aveva passato più di venti anni: sono Romani  il  suo figlio e la sua figliuola, l’Ismaele, l’Audace, la
per le vie e scolaro di un accademico freddo e noioso,  il  Somaini. Modellava, sbozzava, formava in gesso per lui
sbozzava, formava in gesso per lui senza vedere mai  il  becco di un quattrino; andava a comprargli la colazione,
nei primi freddi giungeva dalla Svizzera la legna per  il  suo maestro svizzero, questi gliela faceva spaccare,
svizzero, questi gliela faceva spaccare, dicendogli, che  il  verno conviene scaldarsi. Eseguì per il maestro un bozzetto
dicendogli, che il verno conviene scaldarsi. Eseguì per  il  maestro un bozzetto di invenzione e poi il modello e poi il
Eseguì per il maestro un bozzetto di invenzione e poi  il  modello e poi il gruppo in marmo: Igiea che porge il
il maestro un bozzetto di invenzione e poi il modello e poi  il  gruppo in marmo: Igiea che porge il farmaco ad un malato,
e poi il modello e poi il gruppo in marmo: Igiea che porge  il  farmaco ad un malato, allogazione di un brav’uomo, che era
di un brav’uomo, che era stato guarito da Esculapio.  Il  Somaini ebbe oltre la lode il danaro, e diede al giovinotto
stato guarito da Esculapio. Il Somaini ebbe oltre la lode  il  danaro, e diede al giovinotto cento franchi in un bel pezzo
bel pezzo d’oro fiammante, nuovo di zecca. Lo Strazza toccò  il  cielo con le dita. A Brera non ottenne altri premii che
le affermazioni che Carstens rappresenterebbe coi Nazareni  il  genuino classicismo tedesco; che la sua grandezza nasce dal
dello scultore greco», con le altre secondo le quali sotto  il  neoclassicismo di Carstens si può scovrire la più schietta
può scovrire la più schietta «Deutschtum»; che in Carstens  il  «classico» è solo il punto d'appoggio, il mezzo, non il
schietta «Deutschtum»; che in Carstens il «classico» è solo  il  punto d'appoggio, il mezzo, non il fine; che anzi il fine
che in Carstens il «classico» è solo il punto d'appoggio,  il  mezzo, non il fine; che anzi il fine di Carstens non è la
il «classico» è solo il punto d'appoggio, il mezzo, non  il  fine; che anzi il fine di Carstens non è la bellezza, ma il
è solo il punto d'appoggio, il mezzo, non il fine; che anzi  il  fine di Carstens non è la bellezza, ma il carattere, il
il fine; che anzi il fine di Carstens non è la bellezza, ma  il  carattere, il misticismo, l'interiorità,tutte insomma le
il fine di Carstens non è la bellezza, ma il carattere,  il  misticismo, l'interiorità,tutte insomma le stimmate del più
 il  battere, il crepitare, il moto dei remi sul mare : la vela
il battere,  il  crepitare, il moto dei remi sul mare : la vela nella sua
il battere, il crepitare,  il  moto dei remi sul mare : la vela nella sua gonfia sodezza
sul mare : la vela nella sua gonfia sodezza plastica contro  il  cielo; - i naviganti sono pittori. Vede sì, nello spazio,
ingorgarsi di vani; i fabbricanti di case sono pittori; ma  il  fabbricante di case è Mantegna.
dicembre del 1790 Reynolds pronuncia  il  suo ultimo discorso dalla cattedra presidenziale
che aveva sempre sostenute. Aveva esaltato in Raffaello  il  supremo equilibrio del genio, l’incontro felice di arte e
pronuncio in questa accademia, da questa cattedra, sia  il  nome di Michelangiolo». Pochi anni più tardi un altro
con Raffaello, ma Michelangiolo è sublime. Sente  il  bisogno di giustificarsi di fronte al suo predecessore:
immaginazione e Raffaello più fantasia, intendeva dire che  il  primo aveva più sublimità, più fuoco elementare; l’altro
e tragica individualità, è fondamentalmente antisociale.  Il  gusto del «pittoresco» era nato da una concezione dell’arte
era nato da una concezione dell’arte come piena socialità;  il  gusto del «sublime», che gli si oppone, nasce da una
da una concezione dell’arte come assoluta antisocialità.  Il  «pittoresco», con il suo intento di educazione sociale, è
dell’arte come assoluta antisocialità. Il «pittoresco», con  il  suo intento di educazione sociale, è moderatamente
intento di educazione sociale, è moderatamente progressivo:  il  «sublime» ignora il mezzo termine del progresso e non
sociale, è moderatamente progressivo: il «sublime» ignora  il  mezzo termine del progresso e non conosce che gli estremi
conosce che gli estremi opposti di rivoluzione e reazione;  il  «pittoresco» vuol definire il lato estetico dell’attività
di rivoluzione e reazione; il «pittoresco» vuol definire  il  lato estetico dell’attività razionale, il «sublime» non
vuol definire il lato estetico dell’attività razionale,  il  «sublime» non conosce che l’«energia», come tensione
indipendente da ogni controllo razionale. Più ancora:  il  «pittoresco» non ha contenuti ideologici, è mero processo;
«pittoresco» non ha contenuti ideologici, è mero processo;  il  «sublime» resuscita i grandi contenuti ideologici, elimina
i grandi contenuti ideologici, elimina praticamente  il  processo tecnico, vuol essere pura proiezione e fissazione
vuol essere pura proiezione e fissazione dell’ispirazione.  Il  «pittoresco» è genio-gusto, il «sublime» è soltanto genio,
fissazione dell’ispirazione. Il «pittoresco» è genio-gusto,  il  «sublime» è soltanto genio, genio senza gusto: e poiché il
il «sublime» è soltanto genio, genio senza gusto: e poiché  il  gusto era l’aspetto sociale del genio, dopo la rottura del
l’aspetto sociale del genio, dopo la rottura del binomio  il  genio non può che crescere su se stesso, senza effondersi e
è esperienza individuale e universale, ad un tempo, ma  il  rapporto tra l’uno e il tutto è univoco, esclude il numero,
e universale, ad un tempo, ma il rapporto tra l’uno e  il  tutto è univoco, esclude il numero, la quantità, la
ma il rapporto tra l’uno e il tutto è univoco, esclude  il  numero, la quantità, la generalità.
regna ancora  il  mito Ribera, il mito Guido Reni.
regna ancora il mito Ribera,  il  mito Guido Reni.
liberale in tutti i sensi, e di manica larga. Manco male  il  dire, come il villano, che è bello quel che piace,
tutti i sensi, e di manica larga. Manco male il dire, come  il  villano, che è bello quel che piace, piuttosto che l’andare
misurando e pesando sottilmente di tutte quante le minuzie  il  come e il perchè.
e pesando sottilmente di tutte quante le minuzie il come e  il  perchè.
molto precoce in ogni cosa - si consulti al proposito  il  resoconto del processo del Tassi - e così in pittura, se
del processo del Tassi - e così in pittura, se verso  il  1612, a quindici anni, quando il Tassi le insegnava, fra
così in pittura, se verso il 1612, a quindici anni, quando  il  Tassi le insegnava, fra l'altro, la prospettiva, essa
le insegnava, fra l'altro, la prospettiva, essa dipingeva  il  ritratto di un putto.
 Il  nero è oscurità totale, il bianco è il massimo della
nero è oscurità totale,  il  bianco è il massimo della luminosità, due poli opposti
nero è oscurità totale, il bianco è  il  massimo della luminosità, due poli opposti carichi di
della luminosità, due poli opposti carichi di significati:  il  primo induce ad un’idea negativa mentre il secondo ad una
di significati: il primo induce ad un’idea negativa mentre  il  secondo ad una positiva. Ciò è talmente vero che nel
mosca bianca, magia bianca. I nostri progenitori ricavarono  il  nero dal manganese e dal carbone di legna, e in seguito dal
l’avorio e dalla corteccia di un albero brasiliano,  il  cosiddetto “legno azzurro”. Il bianco invece fu in origine
di un albero brasiliano, il cosiddetto “legno azzurro”.  Il  bianco invece fu in origine ricavato da cristalli di
di calcio. Raramente è possibile trovare in natura  il  nero totale e la sua percezione è basata su un meccanismo
avendo bisogno della presenza di altri colori. Anche  il  grigio è piuttosto raro in natura e compare solitamente
raro in natura e compare solitamente come effetto ottico: è  il  colore delle armi, del calcestruzzo, dei macchinari
del passato ricoperte di polvere. Nel linguaggio parlato  il  grigio assume connotazioni positive e negative: materia
sopra la cuna: ha  il  putto nudo sulle ginocchia; gli tiene debolmente al pugno
al pugno uno dei braccetti, e, incurvato, rattenendo  il  respiro, fìssa il punto dove col bistorino sta lì lì per
dei braccetti, e, incurvato, rattenendo il respiro, fìssa  il  punto dove col bistorino sta lì lì per pungere. Il bimbo ha
fìssa il punto dove col bistorino sta lì lì per pungere.  Il  bimbo ha paura, contrae le dita delle mani e dei piedi,
scivola quasi giù dalle ginocchia del padre. Certo,  il  padre non si è assicurato bene che il fanciullo non si
del padre. Certo, il padre non si è assicurato bene che  il  fanciullo non si possa muovere, e che, in uno sbalzo, la
che non dal pensiero del suo figliuolo, e la mano che tiene  il  braccio mostra meglio l’atto di una attenzione calma al di
stringere e del tenere fermo. L’altra mano è stupenda:  il  dito mignolo preme sulla spalla del putto, il pollice e
è stupenda: il dito mignolo preme sulla spalla del putto,  il  pollice e l’indice serrano con sicurezza e leggerezza di
e l’indice serrano con sicurezza e leggerezza di artista  il  manico del bistorino, di cui la sottilissima lama
aggrotta le ciglia, serra l’uno contro l’altro i labbri: è  il  chirurgo, non è il padre: spietato nell’amore della scienza
serra l’uno contro l’altro i labbri: è il chirurgo, non è  il  padre: spietato nell’amore della scienza e nella coscienza
da Cortona in Santa Maria della Pace; ma qui è più netto  il  distacco dei tre elementi in cui si scinde l’organismo
dei tre elementi in cui si scinde l’organismo plastico:  il  pronao tutto in avanti, il tamburo-cupola tutto in altezza,
si scinde l’organismo plastico: il pronao tutto in avanti,  il  tamburo-cupola tutto in altezza, il piano plastico dietro,
pronao tutto in avanti, il tamburo-cupola tutto in altezza,  il  piano plastico dietro, come fondo. I campanili sulle due
la forma è semplice e rigorosamente classica, se  il  corpo della chiesa è berniniano e il piano di fondo
classica, se il corpo della chiesa è berniniano e  il  piano di fondo vagamente cortonesco, i campanili sono
quelle del fiorentino Sabatelli e del fiorentino Bezzuoli.  Il  Sabatelli era morto da cinque anni, e il Bezzuoli era
Bezzuoli. Il Sabatelli era morto da cinque anni, e  il  Bezzuoli era moribondo. Vi avevano fama e lavoro i due
fratelli, punto fratelli in arte, Cesare e Luigi Mussini,  il  Pollastrini, il Sanesi, il Ciseri; erano già uomini il
fratelli in arte, Cesare e Luigi Mussini, il Pollastrini,  il  Sanesi, il Ciseri; erano già uomini il Puccinelli, l’Ussi,
in arte, Cesare e Luigi Mussini, il Pollastrini, il Sanesi,  il  Ciseri; erano già uomini il Puccinelli, l’Ussi, il
il Pollastrini, il Sanesi, il Ciseri; erano già uomini  il  Puccinelli, l’Ussi, il Gordigiani, il Lanfredini, il Brini,
Sanesi, il Ciseri; erano già uomini il Puccinelli, l’Ussi,  il  Gordigiani, il Lanfredini, il Brini, l’Ademollo, il
erano già uomini il Puccinelli, l’Ussi, il Gordigiani,  il  Lanfredini, il Brini, l’Ademollo, il Beliucci e qualche
uomini il Puccinelli, l’Ussi, il Gordigiani, il Lanfredini,  il  Brini, l’Ademollo, il Beliucci e qualche altro, di vario
l’Ussi, il Gordigiani, il Lanfredini, il Brini, l’Ademollo,  il  Beliucci e qualche altro, di vario ingegno, quasi tutti di
più rapida della consueta e più efficace per incarnare  il  pensiero. In quel torno, l’anno 1855, s’aprì la mostra
un pittore, che prometteva bene e che ora vive a Londra,  il  De Tivoli; il quale tornò furiosamente infervorato del
che prometteva bene e che ora vive a Londra, il De Tivoli;  il  quale tornò furiosamente infervorato del Decamps e degli
del Decamps e degli altri lumeggiatori francesi.  Il  Decamps, nelle opere del quale il vigore del colorito
lumeggiatori francesi. Il Decamps, nelle opere del quale  il  vigore del colorito pareva sproporzionato alla breve
si potrebbe chiudere  il  libro, se il paragrafo 4° che segue, non offrisse modo
si potrebbe chiudere il libro, se  il  paragrafo 4° che segue, non offrisse modo anche più agevole
segue, non offrisse modo anche più agevole di sorprendere  il  Dami in contraddizione patente con se medesimo.
nel Fanti, vuole ammirare Carlo Goldoni, Massimo d’Azeglio,  il  La-Farina, il Giaunone; e Napoli fra gli altri aspetta il
ammirare Carlo Goldoni, Massimo d’Azeglio, il La-Farina,  il  Giaunone; e Napoli fra gli altri aspetta il Leopardi, e
il La-Farina, il Giaunone; e Napoli fra gli altri aspetta  il  Leopardi, e Ferrara il Savonarola, e Pieve di Cadore il
e Napoli fra gli altri aspetta il Leopardi, e Ferrara  il  Savonarola, e Pieve di Cadore il Vecellio, e Certaldo il
il Leopardi, e Ferrara il Savonarola, e Pieve di Cadore  il  Vecellio, e Certaldo il Boccaccio, e Bellano il Grossi, e
il Savonarola, e Pieve di Cadore il Vecellio, e Certaldo  il  Boccaccio, e Bellano il Grossi, e via via, senza contare la
di Cadore il Vecellio, e Certaldo il Boccaccio, e Bellano  il  Grossi, e via via, senza contare la gran briga che si dànno
la Vergine porge le spalle all’Arcangelo dimostrando tutto  il  suo spavento, condiviso anche dal gatto che appare sullo
a causa della improvvisa e misteriosa presenza (figura 15);  il  gatto simboleggia il male scacciato dall’avvento del
e misteriosa presenza (figura 15); il gatto simboleggia  il  male scacciato dall’avvento del Cristo. Il dipinto presenta
simboleggia il male scacciato dall’avvento del Cristo.  Il  dipinto presenta altri elementi simbolici, come l'impannata
candela e la clessidra, simboli del tempo che si consuma;  il  talamo nuziale, che richiama il tema della Vergine sposa
del tempo che si consuma; il talamo nuziale, che richiama  il  tema della Vergine sposa del Cristo, ossia l’unione della
sposa del Cristo, ossia l’unione della Chiesa con Dio;  il  libro chiuso e il libro aperto, simboli del Vecchio e del
ossia l’unione della Chiesa con Dio; il libro chiuso e  il  libro aperto, simboli del Vecchio e del Nuovo Testamento.