Capo II. -
Titolo II. -
Capo II. -
Titolo II. -
Capo II. -
Sezione II. -
Capo II. -
Titolo II. -
Sezione II. -
Capo II. -
Libro II
Capo II. -
Capo II. -
Sezione II. -
Tutte le disposizioni contenute nella Sezione III, Capo II, del precedente Titolo II, e quelle degli articoli 311 e 312 riguardano anche i collettori
II costo dell'energia
II) la relazione (data dalle esperienze di diffrazione) tra lunghezza d'onda di De Broglie ed impulso delle particelle (v. § 33, p. I).
Pagina 159
(1) La forma della funzione che si addice a ciascun caso (ossia lo «stato» del sistema) dipende, come si vedrà meglio nel cap. II della parte III
Pagina 169
(regione II).
Pagina 185
L'equazione di Schrödinger sarà, nella regione I, ancora la (148), mentre nella regione II avrà la stessa forma salvo che in luogo di k vi figurerà
Pagina 186
(regione II)
Pagina 199
Consideriamo dunque separatamente le tre regioni (I, II, III): l'equazione di Schrödinger è, per le regioni I e III, la stessa (148) già studiata nel
Pagina 199
Nella II regione la (299) si potrà anche scrivere (ponendo )
Pagina 242
regione II, attraverso il punto critico B: il collegamento può farsi con lo stesso metodo seguito per il punto A e si trova che la u, nella regione II
Pagina 243
(l) Si noti che questa definizione coincide con quella già data a 1 § 4 p. II per le autofunzioni normalizzate.
Pagina 294
Lo sviluppo di una funzione in serie di funzioni ortogonali (v. § 9, p. II) ha una notevole interpretazione nello spazio hilbertiano. Consideriamo
Pagina 295
Questa definizione di ortogonalità tra funzioni è già stata introdotta al § 5, p. II: ora si vede la ragione della denominazione. (Si noti che la
Pagina 295
Un altro esempio notevole è l'operatore che figura nel primo membro dell'equazione di Schrödinger (131 ) p. II, la quale si può scrivere
Pagina 300
Come esempio notevole, si consideri l'operatore che intervenne al § 1, p. II, cioè A, B, C reali):
Pagina 312
, p. II).
Pagina 312
dove L funge da «parametro»: come si è visto al § 2, p. II esistono infinite soluzioni indipendenti (autofunzioni) f = a ciascuna delle quali
Pagina 315
cioè a : si ritrova così la condizione di ortogonalità e normalizzazione introdotta al § 10 p. II.
Pagina 328
come mostra la (73). Inoltre le autofunzioni sono ortogonali e normalizzate perchè (v. § 10, p. II) detti due intervalli infinitesimi, si ha, come si
Pagina 328
spiegato nella nota al § 25 p. II. e la meccanica quantistica ha appunto per oggetto di determinare questi possibili risultati e le rispettive
Pagina 329
(2) Il concetto di probabilità si deve intendere qui precisato nel modo spiegato nella nota al § 25 p. II.
Pagina 330
Se una delle osservazioni che servono a definire lo stato è una misura di energia, si ha uno di quegli stati che nel § 27, P. II abbiamo chiamato
Pagina 336
Ammetteremo ora che la del sistema soddisfi l'equazione seguente, generalizzazione dell'equazione temporale di Schrödinger, (v. (136) P. II):
Pagina 342
nucleo non è fisso come lo si è supposto al § 48 p. II : tale problema fu già trattato, dal punto di vista di Bohr e Sommerfeld, nel § 58, P. II. Esso
Pagina 344
sostituzione della massa m con la m' (leggermente inferiore): la dunque coinciderà con la della teoria svolta al § 46, P. II, purchè si sostituisca la massa
Pagina 346
formule che coincidono con quelle del cap. I, p. II, che definiscono il centro d'un pacchetto d'onde e il suo vettore di propagazione medio.
Pagina 363
risultato che estende e precisa la «quantizzazione spaziale» della teoria di Sommerfeld (v. § 56 p. II).
Pagina 370
Questo risultato fu già enunciato nel § 46, p. II.
Pagina 371
Per meglio chiarire la cosa, si consideri l'esempio dell'oscillatore lineare (v. § 39, p. II), e si supponga di averne misurato, al tempo t = 0
Pagina 376
Prendiamo il caso di un oscillatore armonico, di massa m e forza di richiamo — Kx, trattato con la meccanica ondulatoria al § 39, p. II, e
Pagina 383
che coincide con quella trovata meccanica ondulatoria al § 39, p. II.
Pagina 387
inserendovi per le autofunzioni le espressioni trovate nel § 39, p. II: tuttavia questo procedimento porterebbe a calcoli assai più lunghi di quelli
Pagina 388
il modulo della costante A si determinerà con la condizione di normalizzazione (v. § 10, p. II).
Pagina 441
in cui lo spin è parallelo all'asse z, la II invece al caso in cui lo spin è antiparallelo all'asse z: la soluzione più generale, che si ottiene
Pagina 441
In questo caso sono piccole rispetto a B (supposto ); e, ritenendole trascurabili, la soluzione I corrisponde allo spin parallelo all'asse z, la II
Pagina 442
singolarità è accettabile purchè sia (v. § 28, p. II).
Pagina 455