Tutte le mattine la tromba suonava e svegliava i soldati del Re. Il Re si chiamava Alcibiade I, e aveva, naturalmente, il manto rosso col bordo di
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ginnasiale; ma una mattina decise di non andare a scuola, e si mise a fare il brigante. Da allora gira per i castelli, ruba, scappa e fa tradimenti di ogni
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suo giubbetto era a quadri rossi e turchini, e i suoi calzoni rossi. Aveva la cravatta, e un'aria distinta, e si chiamava signor Negretti. Nei tre
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! — Tutti si voltarono, ma nessuno capiva di dove venisse quel chicchirichí. E cosí ogni tanto il corteo si fermava, e tutti i signori chiedevano: — Ma chi
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piatto di carne arrostita con contorno, Rosetta? - Oggi non si può, Caterí. Non ho lavorato molto, questa settimana. In questo paese i bambini crescono
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addosso un cappuccio e uno straccio; i suoi occhi erano celeste scuro e i suoi bei capelli gialli. Era molto bello, ma si vedeva che era stanco
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vicino per partecipare alla conversazione, — Bandiera vecchia, onor di Capitano! — Che c'entrano qui le bandiere e i Capitani ? — chiese la rondine
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— E forse, — strillò sempre piú severo il gallo, — anche contro i galli e le galline? — Non sia mai, — disse la rondine, — Però, voi, signore... — Io
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avrebbero voluto portare i suoi bagagli, ma egli non ne aveva e a nessuno volle cedere la trombetta d'argento, nemmeno per un minuto. Caterina lo seguiva
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— Buona sera! — disse ella cordialmente. — Ma chi siete ? Tit? — Sí, - dichiarò Tit. Subito i due cingallegrini lo guardarono con curiosità e
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I letti erano di legno, e stavano appesi al soffitto. A terra era posato un cesto di briciole dolci, e Tit e Caterí mangiarono con molto appetito. Ma
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superba. Caterí lo guardava, e osservò con meraviglia che in quel momento l'abito stracciato di Tit sembrava un bel vestito d'oro e i suoi occhi
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Era la festa della Signora del Pineto. Ella aveva invitato molte bambine, e fate, e nani del bosco. Le bambine con le trecce giú per le spalle e i
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che faceva la guardia, e le cameriere, con ricami sul grembiule, giravano portando i rinfreschi dentro tazzine gialle. I dolci
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erano assai piú buoni dei pasticcini che si vendono nelle pasticcerie, e i rinfreschi piú dolci dell'aranciata. Ad un certo punto la Signora del
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e Tit mangiarono ancora parecchio, e perlustrarono le sale, le stanzine, i corridoi; ma Bellissima non c'era. Allora si sedettero nel salotto verde
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pugnale in mano, invece che fra i denti, per poter gridare: — Mani in alto! E cosí gridarono. Terrorizzata, Caterí sollevò subito le braccia, ma Tit non
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buttare a terra il tuo pugnale. Pic lasciò cadere il suo pugnale e allora un tale tremito invase i tre briganti, che caddero loro anche le barbe. Tit
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furono nel giardino, videro che la festa era al suo culmine. Sugli alberi si erano accese lampade di tutti i colori, e nel centro del prato girava una
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Le bambine, le fate e i nani si divertivano molto e si chiamavano per nome gridando. In un piccolo circolo attorno alla Regina delle Fate si parlava
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portare un grembiule bianco, e con tono d'importanza ordinò i medicinali. Poi comandò: — Potete andare. Sempre tenendo il soldo e la trombetta
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. Allora venne la Principessa e la vidi. Era la piú bella di tutte le Principesse e i suoi capelli rilucevano come quelle cupole. Era ben vestita e i
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illuminate e ogni bambino vi possiede un appartamento. Vi sembrerà strano, ma spesso i bambini che sembrano i piú poveri qui dove siamo, hanno invece
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, io non sono il solo, dunque, che conosca í suoi meriti! — gridò il povero mercante di stoffe. — È la donna dei miei sogni. Non parla mai, sta sempre
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rise e fece: Tuff! Tuff! Tuff! Entrarono in casa e subito notarono che, sul tavolino, i due piatti del servizio di Rosetta erano pieni, uno di stufato
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— Evviva! Evviva! — gridò Tit. — Pensate, — continuò Rosetta, — ho conosciuto una signora che ha diciotto bambini; tutti i giorni si rompono le calze
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vede che invece quel tipo se n'era andato per i fatti suoi, e ora chi ne sa piú niente? - Mio padle e mia madie mi aspettano invano, — dichiarò
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Allora Tit disse: — Principessa, la mia trombetta d'argento non suona piú, — ed ella gli disse: — Ti darò in regalo la mia chitarretta —Tit rise; i
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sulle montagne e di principesse dai bei capelli che passeggiano per i giardini tenendo in mano una margherita. Cantano di avventure straordinarie che
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per il monte. Il canino veniva dietro scodinzolando, senza piú mettere i piedi dentro le pozzanghere. Giú, al piano, c'erano i tre autocarri, con tutte
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, arrabbiata, inseguiva Piuma e Massimo: oche, cavalli, milionari, e, scappa e scappa, finalmente i due si ritrovarono soli sopra una panchina. E
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nutrice morí di crepacuore. lo ero proprio commossa, quando d'improvviso uno stupido pappagallino verde si mise a strillare, come fa per tutti i signori
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Per la strada suonava con la tromba l'inno del Re, e tutte le ragazze si affacciavano; ma alcune avevano il naso troppo lungo, altre i piedi troppo
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I falchi
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Marianna, che fa la fotografa, con la figlia Martina, che fa la studentessa e la violinista, e con i gatti Simba e Minou, che fanno i gatti. È sempre
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. Luca però è uno spilungone e í suoi pantaloni per me erano troppo lunghi. Quando li ho provati Andrea e sua madre hanno cominciato a ridere come due
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cucina, ma non per mangiare: si siede sul pavimento e si mette a picchiare con entrambe le mani su tutte le pentole, i bricchi, i mestoli e tutto
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Quando suona i nostri vicini corrono a sentirlo e ognuno gli porta qualcosa da mangiare, da bere o da vestirsi, così ogni volta Aziz se ne va via con
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Maristella Nasochíuso è la mia amica e compagna di classe preferita. Ha i capelli biondi e lunghi e la pelle bianca come una nuvola. Le piace
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, mi guarda con la faccia chiusa come un pugno, abbassa il vetro del finestrino e sibila tra i denti: - Grazie, il parabrezza me lo pulisco da solo
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Quest'anno sono in quinta. Però è il mio primo anno di scuola in Italia. La maestra ci ha spiegato che bisogna combattere i pregiudizi, che poi sono
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Il pomeriggio sto davanti al supermercato. Vendo accendini, però aspetto pure che i clienti carichino la spesa in macchina e poi riporto a posto il
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. - Ah no, eh! — scoppia la mamma — Non ricominciare! Il papà dice che gli faccio venire gli incubi la notte, quando suono. I vicini stanno attenti alla
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La signora Nasochiuso, poi, dice che tutti i tamburi puzzano, perché sono fatti con la pelle di capra. La gente odia il suono del mio tamburo perciò
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Maristella ride sempre. Ama la frutta, i fiori, le stelle e le nuvole. La sera va sul balcone e guarda il cielo. Quella volta che sono andato a casa
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Oggi sono interrogato in geografia. La maestra mi chiede i nomi dei pianeti del sistema solare, ma io sono distratto e non me li ricordo. - Giove
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poi lo versa in tutte le tazze. La mamma cuoce il cuscus col vapore, in una pentola speciale di terracotta. I granellini di semola devono essere
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Sono fuori al supermercato e guardo i carrelli dei clienti che si riempiono a vista d'occhio. Tra tre giorni è Natale e i novaresi non sanno più cosa
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Ho dieci anni e vengo da Casablanca, in Marocco. I miei genitori non sono bianchi e non sono neri, perché sono arabi, così adesso sono arabo anch'io
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Chi sono p. 8 I jeans » 10 A scuola » 12 Casa sua » 14 Lavoro » 16 A casa » 18 La vicina » 20 Casablanca » 22 Il nonno » 26 La nebbia » 28 Aldo e suo
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