pareva una furia. - Ah, così mantenete i patti! - esclamò la perfida donna, strappandosi i capelli dalla rabbia. - Così mi servite - L'uccello nero era
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, e ne tornò coi villani che avevano scavato la prima volta. Ma che vede mai, appena giunto? Tutti i carrubbi che crescevano abbondanti sul colle di
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e rotolò sul pavimento come una palla, e il Duca, senza badare ad altro, la rincorse, la sollevò e cercò d'introdurre le dita in bocca. Ma i denti
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deformità per buscarsi un marito che la conducesse alla Corte e le desse un gran nome e molte ricchezze, poichè per le leggi di quel tempo tutti i beni
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Lo sdegno animò il volto del giovinetto Re. - Vecchia tentatrice, - egli rispose - io sono cristiano come i miei avi, e non adorerò mai altro Dio che
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Saraceni, coi ricchi come coi poveri. Aveva il cuore candido come la neve, non faceva mai torto a nessuno, aiutava i poveri, era misericordioso con tutti
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Poi prese lo scettro e lo scaraventò in terra dicendo: - A che mi vale questo scettro se non comando nulla in Sicilia e i giudici comandano più di me
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neppure amici perchè era tanto brutto che gli dispiaceva di farsi vedere. Questo Principe dunque non sapeva a chi lasciare i suoi fendi e per questo
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e i cortigiani non facevano che ridere, applaudire e cantare. Il Principino solo pareva un cadavere tanto tremava notte e giorno per l'amico. S'era
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le assicurò che se fosse campata cent'anni, non si sarebbe mai dimenticata di quella gran prova d'affetto e di cortesia. I due bimbi, allattati dalla
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addormentato, con i bazars deserti, le moschee bianche, gli alti minareti, i superbi palazzi, i giardini silenziosi e olezzanti, e vide le grandi
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i genitori del bambino, rispondeva con una barzelletta, li trattava di curiosi, ma non dava nessuna risposta concludente. L'ultima volta che andò al
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mette le mani nei capelli e si figura chi sa che cosa, la Regina cade svenuta, i medici lo esaminano e non sanno che dire, e in un momento tutta la
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tutti i suoi monili, che pur le erano così cari, per procurargli quello scudo. Ella attese in giardino che giungesse la sera, e quando il Muezzin, dal
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fortuna il tempo era coperto, ma se mentre s'inalzava al disopra della capitale del Regno, la luna fosse comparsa, che cosa avrebbero detto mai i
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per non dargli tempo di rivolgerne a lei, gli offrì la cena, alla quale parteciparono le venti dame belle e i venti bei cavalieri e lo lasciò partire
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voluto sposare. Anche Mariuccia narrò i casi suoi, ed esse, sentendo che era figlia di Principe e moglie di un Reuccio le dissero: - Giacchè non hai
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abate s'è impossessato di tutti i miei beni. - Era presente al discorso la moglie del fabbro, la quale provò un senso di pietà sentendo che quel
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distesa per terra più bianca di un panno lavato, più fredda di una statua di marmo. Figuriamoci che scompiglio! Furono chiamate le cameriere, i medici
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: - Ragazze mie, i miei negozi mi costringono a partire; vado a Palermo, starò assente un pezzo, e desidero compensarvi della mia assenza con un dono. Che
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cavare le radici dei denti rotti, poi mi strapperò i cernecchi e allora a Palermo, nè in tutto il mondo ci sarà ragazza più bella e più fresca di me. - Il
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corda. - La ragazza, disperata, si mise a singhiozzare. Dopo alquanto tempo il mercante dovette partire di nuovo per Palermo per i suoi negozi, e quella
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giovandosi che le vecchie lavassero la sua biancheria, gliela stirassero, nè gli spolverassero i vestiti. Una volta ne mandò via una sui due piedi
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tramutandosi a un tratto in civette gli s'avventarono alla faccia e si misero a strappargli a uno a uno i peli dei baffi e quelli della barba
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: - Ora, madre mia, chiudiamo a chiave Caterina, Vituccia e Rosa, e usciamo noi due. Prima andiamo in chiesa a ringraziare Dio, la Madonna e i santi, e
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con più sicurezza. I gobbi riposano poco e Ruggiero stava quasi sempre desto, e se una nottola passava, volando, vicino al finestrone, o un gatto
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chiusi, intirizzita come se fosse di marmo. La portarono sul letto e chiamarono subito i medici della città che tentarono tanti rimedi, ma Maricchia
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dove Rosetta rammendava i merletti e le dice: - Vedi, Rosetta, se tu non mi vuoi bene, io mi strozzo! - Che Vostra Maestà si strozzi pure! - E gli dà
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luccicava al lume di luna, e gliela avvicina al collo, mentre con l'altra mano l'afferrava per i capelli. - Prima d'ammazzarmi, lasciate, Altezza, che io
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sopra i monti fino alla vetta dell'Etna, e si librò sul cratere del vulcano. - Vedi il fuoco? - domandò a Ruggiero. - Lo vedo! Oh, come è bello, ma
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, spronati i cavalli si dirigono alla Reggia, e il Reuccio manifesta il suo desiderio al padre. Il Re, che gli avrebbe dato la corona, lo scettro e
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bosco a cacciare. Chiama il Principino, salgono a cavallo senza seguito, si mettono in pugno i falchi incappucciati, si conducono dietro la muta dei cani
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donna Peppa - e per questo ha sacrificato anche dimolti danari. Meno male che l'ho passata liscia e che i danari mi rimangono. - Tutta contenta
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tutte le radiche dei denti rotti e mi tornarono tutti come perle. Finalmente mi strappai i cernecchi e per ogni capello bianco strappato, me ne
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strappava i capelli, si percuoteva, abbracciava la statua dell'amico, lo chiamava coi nomi più teneri e ripeteva sempre: - Infelice! Aveva fatto tanto
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mangiar bene 4. Collodi Nipote, Sussi e Biribissi 5. Elisa Cappelli, Storia di un gatto 6. Cesare Causa, I racconti delle fate 7. Alessandro Dumas, La
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il bando non diceva che i pretendenti dovessero esser nobili, sicchè furono tutti ammessi al banchetto del primo del mese e tutti sgranarono tanto
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E si mise a piangere. Il padre gli disse: - Domani lo conduci nella distilleria del palazzo dove estraggono l'essenza di bergamotto; se perde i sensi
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