(Lungo sospiro. – I cavalieri sospirano, le dame piagnucolano, i mariti giocano sottovoce per non disturbare.)
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(I Rappresentanti fanno ritirare l’urna patriotica e, firmati i verbali e stretta la mano a Gérard, si allontanano.
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(Mentre i servi fanno posto e i cavalieri e le dame si preparano, lontanissime appena distinte, si sentono venire avvicinandosi confuse cantilene.)
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Eccoli i rappresentanti della Nazione!
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(Gérard e i lacchè eseguiscono)
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(Il Maestro di Casa, i servi, i lacchè, gli staffieri, respingono la folla. – La Contessa si lascia cadere sul sofà ansante dalla bile che la soffoca
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(Alcuni damigelli servono i rinfreschi, allorché:)
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(I giurati prendono posto alla tavola loro.)
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(Già è il dì – rulla il tamburo – la luce si espande – i soldati si radunano – prendono le armi e si schierano – Schmidt va ad aprire le celle. – A
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(poi il Maestro di Casa accenna verso le sale interne e vi entra seguito da tutti i lacchè, eccettuato Gérard che, inginocchiato avanti all’azzurro
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(Mathieu sacrifica i suoi due liardi alla sua curiosità.)
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(e gli applausi e le risate fanno tremare i vetri della serra.)
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Fouquier Tinville fa subito segno al cancelliere di far ritirare i giurati.
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I giurati, al cenno eloquente di Fouquier Tinville, come pecore si ritirano.)
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(Chénier tace. – Divinissimo silenzio! La prima alba trema intorno e avvolge i due amanti.)
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(Si leva una donna che prorompendo in lagrime con voce soffocata grida verso i giudici: «Ridatemi i miei figli!» Ma il pubblico con un urlo le impone
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(Roucher entusiasmato abbraccia Chénier. Schmidt ritorna; i due amici si stringono la mano e si separano commossi.)
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(Maddalena entra vestita con tutta la semplicità di una veste bianca e una rosa fra i capelli.)
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Nella prigione di San Lazzaro, sbigottiti, in silenzio, stanno i prigionieri, e in mezzo a loro quell’uomo della Rivoluzione che piange tenendo
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(La carretta s’avvia. I gendarmi a cavallo le fanno largo. E il portone le si richiude dietro.
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(E I giurati rientrano. Il capo presenta a Dumas, per mezzo del Cancelliere, il verdetto. Il silenzio è sommo.)
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ogni dama, stanno i rispettivi cavalieri. – I mariti giocano nel fondo. – Fléville, solo è lasciato in mezzo ai pastori del suo romanzo. – Chénier in
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(Già si anima tutto il castello. – I valletti corrono animatamente in su ed in giù apparecchiando le torcie nell’attesa delle slitte.)
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(Tolte le pelliccie e i manicotti giganteschi e consegnati ai premurosi donzelli, ecco le belle dame apparire nelle loro curiose e sapienti toelette.
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(Chénier si porta sotto alla gran lanterna appena accesa e vi legge declamando i versi appena scritti. Roucher dietro alle sue spalle ne segue cogli
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(i garzoni partono).
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(come nel Quadro I)
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(I doganieri si scuotono)
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Quadro I – In soffitta
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I platani che costeggiano il largo della barriera, grigi, alti e in lunghi filari dal largo si dipartono diagonalmente verso i due boulevards. Fra
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(i Doganieri ritirano le panche e il braciere).
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(la tosse e i singhiozzi violenti rivelano la presenza di Mimì)
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(i fanciulli non vogliono andarsene: uno di essi scoppia in pianto: la mamma lo prende per un orecchio ed esso si mette a gridare che vuole i
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(Dietro la cancellata chiusa battendo i piedi dal freddo e soffiandosi su le mani intirizzite stanno alcuni Spazzini)
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«La voce di Mimì aveva una sonorità che penetrava nel cuore di Rodolfo come i rintocchi di un’agonia…
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portano fuori una tavola e li segue un cameriere per nulla meravigliato di quella loro stramberia di voler cenare fuori: i borghesi alla tavola
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(si apre con fracasso la porta in fondo ed entra Colline gelato, intirizzito, battendo i piedi, gettando con ira sulla tavola un pacco di libri
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(Mimì si è ancora avvicinata alla finestra per modo che i raggi lunari la illuminano: Rodolfo volgendosi scorge Mimì avvolta come da un nimbo di luce
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(I garzoni partono.)
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(I doganieri si scuotono.)
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(La stessa scena del Quadro I).
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I platani che costeggiano il largo della barriera, grigi, alti e in lunghi filari, dal largo si dipartono diagonalmente verso i due boulevards. Fra
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(I Doganieri ritirano le panche e il braciere.)
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(La tosse e i singhiozzi violenti rivelano la presenza di Mimì.)
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(I fanciulli non vogliono andarsene; uno di essi scoppia in pianto: la mamma lo prende per un orecchio ed esso si mette a gridare che vuole i
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(Dietro la cancellata chiusa, battendo i piedi dal freddo e soffiandosi su le mani intirizzite, stanno alcuni Spazzini.)
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«La voce di Mimì aveva una sonorità che penetrava nel cuore di Rodolfo come i rintocchi di un’agonia…
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portano fuori una tavola e li segue un cameriere per nulla meravigliato di quella loro stramberia di voler cenare fuori: i borghesi alla tavola
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(Mimì si è ancora avvicinata alla finestra per modo che i raggi lunari la illuminano: Rodolfo, volgendosi, scorge Mimì avvolta come da un nimbo di
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(Si apre con fracasso la porta in fondo ed entra Colline gelato, intirizzito, battendo i piedi, gettando con ira sulla tavola un pacco di libri
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