presidente. Prego i signori relatori di elezioni di venire man mano alla tribuna.
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De Blasiis. Per parte dell'ufficio I ho l'onore di riferire sull'elezione del collegio di Naso.
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presidente. I deputati De Sanctis Giovanni e Ginori-Lisci chiedono un congedo di un mese per ragioni di salute.
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presidente. L'ufficio I conchiude per la convalidazione dell'elezione del collegio elettorale di Naso nella persona del signor avvocato Luigi Basile
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Conti relatore. Per incarico dell'uffizio I riferisco sulla elezione del presidente d'appello Rusconi Pietro, fatta nel collegio di Erba.
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L'ufficio I venendo nel parere di coloro i quali pensano in questa maniera, vi propone l'annullamento dell'elezione fatta dal collegio d'Erba nella
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Debbo però far osservare che i signori Giuseppe Fioritti, Cesare Demartinis, De Plato Cesare, i quali ebbero ordinatamente 62, 54 e 45 voti in questo
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Conti relatore. L'ufficio I aveva pregato l'onorevole De Blasiis, relatore del I ufficio per la elezione del deputato Basile, a riferirla
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Invito ora i relatori dell'ufficio II a voler venire alla tribuna.
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In quanto al secondo argomento si è osservato che i voti delle sezioni di Candela e di Orta non potranno influire punto sul risultato dello
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Crispi. Quando i commissari straordinari di Palermo e di Napoli proclamarono lo stato d'assedio, proibirono la stampa dei giornali. A questo divieto
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Ad Aspromonte ci fu un vincitore ed un vinto: il vincitore fu il Governo del Re, i vinti furono Garibaldi ed i seguaci suoi.
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Non si può mettere un solo momento in dubbio che tutti i membri di questa Camera i quali diedero il voto in occasione della proclamazione del Re
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Tutti i partiti impazienti naturalmente si raccoglievano, o tentavano di raccogliersi intorno al generale Garibaldi; e con questo non intendo di dir
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Il generale Garibaldi fu traviato da un errore deplorabile; ma esso è pure un eroe, e gli eroi sentono più profondamente che nessun altro i dolori
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Io, in fuori della stampa giornalistica, fui forse il primo che feci, usando i diritti della libera stampa, un
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Signori, le ansie, i timori, le speranze d'Italia oggi qua convergono, e qua pure converge l'attenzione del mondo.
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Finchè in Italia non si governi per la legge e colla legge, non isperate di veder assodate le istituzioni rappresentative: finchè a tutti i cittadini
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E un fatto poi degno di attenzione, e meritevole che i pubblicisti e gli statisti italiani vi consacrino i loro studi, che durante le guerre civili
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Signori! Tutto questo lusso, questa smania di repressioni, questo eccesso di paura che spaventano gli uomini deboli e i partiti spingendoli ad
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presidente. Secondo i precedenti della Camera, le domande di questa natura vengono trasmesse agli uffici, i quali, dopo averle esaminate, nominano i
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presidente. Sta bene che si tratta d'imporre i beni che i comuni e le provincie posseggono, ma, qualunque sia l'estensione di alcuna di queste
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3° I dazi di consumo;
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«Art. 1. Le provincie, i comuni, i consorzi e tutti gl'istituti, corpi, enti morali o associazioni che posseggono beni non soggetti a trasferimenti
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4° Le rendite che i comuni ricavano dalla privativa sul peso pubblico e sulle piazze.
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In verità io non credo utile di assoggettare le provincie, i comuni e i consorzi alla nuova tassa.
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Rovera. A mio avviso i dazi di consumo sono una rendita per i comuni; ma, per rimuovere ogni dubbio nell'applicazione della legge davanti ai
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Le provincie e i comuni non alimentano i loro bilanci se non che co' tributi. Ora, quando i loro bilanci andassero a diminuire in conseguenza della
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essere estese a tutti i cittadini, compresi anche i corpi morali.
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Io so che in virtù degli articoli e dello Statuto tutti i regnicoli debbono indistintamente contribuire ai carichi dello Stato, come debbono
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Ma, egli disse ancora: i comuni saranno obbligati ad abbandonare i loro beni, perchè sono gravati d'ipoteche e, dovendo pagare questa tassa, non
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Il venir a dire che le provincie ed i comuni debbano godere un'immunità, è un insistere in quelle opinioni che i principii del 1789 hanno
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In verità io non sono disposto ad accettare il consiglio, massime nella specie, giacchè, se i comuni della Sicilia sono oberati, se sono in
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I comuni siciliani sino al 27 maggio 1860 erano delle amministrazioni, non dico dipendenti, ma schiave del potere.
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Perchè non puossi con la destra togliere il danaro da una cassa e riporvelo colla sinistra. Lo Stato ha i suoi beni, e la cassa in cui andrebbe la
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Mercè il mio emendamento, tutte le questioni che sono state agitate lungamente e laboriosamente circa l'imposta di cui ora si tratta, circa i canali
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nelle disposizioni della legge quello che i comuni percepiscono come amministratori di certe acque, perchè i proventi delle medesime entrano
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D'Ondes-Reggio. Signori, i comuni e le provincie sono parte integrale dello Stato; i comuni anzi sono l'origine degli Stati: primamente comune e
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Quest'articolo, per la stessa sua dicitura, si riferisce all'articolo antecedente, all'articolo 24: «Tutti i regnicoli, qualunque sia il loro titolo
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Aggiungo poi non esser vero, come si è detto anche dall'onorevole Michelini, che sia inutile giro di contabilità il sottoporre i comuni o provincie a
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universalità dei cittadini quella parte di imposte di che verrebbero esonerati i contribuenti dei comuni e delle provincie i cui possessi andrebbero
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L'onorevole deputato Crispi diceva: badate, i beni dei comuni sono destinati ai servizi pubblici. E diceva il deputato D'Ondes: badate, i comuni sono
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essi hanno ricevuto dalla legge la capacità a possedere che hanno i singoli cittadini. Intendo bene che i comuni e gli altri corpi morali non possono
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La Camera ha inteso che si tratterebbe di sopprimere nell'articolo 1 le parole: le provincie, i comuni, i consorzi.
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Tonello. L'articolo che ci viene proposto comincia in questi termini: «Le provincie, i comuni, i consorzi e tutti gl'istituti, corpi, enti morali o
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Metterò ai voti i varii emendamenti proposti.
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Ora verrebbero i due emendamenti proposti dal deputato Valerio.
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provincie, i comuni, i consorzi, e incominciare l'articolo colle parole: Tutti gl'istituti; e quello del deputato D'Ondes-Reggio, che consiste nel dire
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imposta i corpi morali che posseggono beni non soggetti a trasferimento per causa di morte. Ora, siccome non vi sono beni non soggetti a
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L'intenzione della Commissione parmi che fosse che la parola opificio comprendesse anche i canali.
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