Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Sull'Oceano

171726
De Amicis, Edmondo 50 occorrenze
  • 1890
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
  • UNICT
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Sull'Oceano

.......................................................... " 7 - Cuore. Libro per i ragazzi. 90.a edizione

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dall'edifizio dirimpetto, dove un delegato della Questura esaminava i passaporti. La maggior parte, avendo passato una o due notti all'aria aperta, due

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Il mare non si godeva che sul far della notte, dopo che i passeggieri avevano sgombrato, tranne due o tre solitari. A quell'ora, quando sul cielo

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panche, in atteggiamenti di malati o di morti, coi visi sudici e i capelli rabbuffati, in mezzo a un grande arruffio di coperte e di stracci. Si

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Intanto io notai tra la folla parecchi passeggieri di prima, il marsigliese, il toscano, il tenore; i quali dovevano aver l'abitudine di far delle

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giorni, aveva avuto campo di mettersi in luce, e godeva già d'una certa celebrità nella repubblica di prua. C'erano i capi ameni e i personaggi seri

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I belli umori, invece, si raccoglievan quasi tutti sul castello centrale, che offriva maggior spazio a far buffonate, ed era come una piazza di

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dove, non essendoci nè cappella nè altare? E i regali? Tutte cose che, in quella vita ristretta di bordo, pigliavano importanza di affari di stato. E

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delle immaginazioni favolose dell'antichità e dei tempi di mezzo: se non più i mostri alati, i kraken di un miglio di circuito e i pesci cantanti

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litri di vino per rancio; ed anche perchè, avendo il comandante dato l'ordine di aprire la stiva e di lasciar pigliare i bagagli, era per molti una vera

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, quella sera, di sentir la voce dei coniugi brasiliani, i quali, messi sul discorso dagli argentini, ed eccitati a poco a poco dall'amor di patria

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, sono diviso dall'universo abitato, son sicuro di non vedere altri miei simili che quelli che ho intorno, i quali sono per me tutto il genere umano

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Tutti si voltarono verso il mare. Il piroscafo correva in fatti in un mare acceso, facendo schizzare lungo i suoi fianchi zampilli di topazi e di

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scintillanti nella solitudine oscura dei così detti sacchi di carbone: i deserti del cielo australe. Da un lato splendevano limpidamente l'alfa e la

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, sul palco di comando, con gli occhi sulla folla, indicando via via i personaggi, con quella sua parlata lenta di giudice di pace, comicissimo dentro e

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Erano i ragazzi di prua che battevan le mani a una manovra con cui s'alzavano le vele di gabbia, di parochetto e di contromezzana, in modo che il

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Ancora cinque giorni! Era l'esclamazione di tutti quella mattina, e parevan più lunghi i cinque giorni che restavano dei diciassette ch'eran passati

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inquiete; il mare verde per vasti spazi, fra i quali si stendevano larghe strisce d'un azzurro cupo; in modo che pareva di vedere una prateria immensa

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dozzina, chiamati ranci, inscrivendo i nomi sopra un foglio stampato, che rimetteva al passeggiere più anziano, perchè andasse con quello a prendere

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alla sua spaventevole sepoltura. Ed era l'argomento di tutti i discorsi, i quali si facevan gradatamente più neri, come se via via che cresceva

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segno, che inveiva a voce alta per i corridoi contro il Ruy Blas infido, ripetendogli cento volte il nome dell'animale nero, senza un rispetto al mondo

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sentimento comune di quella moltitudine. E gli emigranti affollati verso poppa guardavano le porte del salone e i passeggieri di prima con un occhio più

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sprigionare un getto più forte, una vera colonna d'acqua impetuosa, la quale in pochi minuti colmò il recipiente, allagò il camerino, gl'infradiciò i panni

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viaggi per la prima volta in uno di quei colossi che fanno lo scambio del sangue e dell'oro fra i due mondi. Da principio ci si confonde la testa in quel

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camerino mi parve più stretto, più asfissiante, più odioso che non mi fosse mai parso. I passeggieri dovevano esser discesi quasi tutti; eppure non si

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Già i passeggieri s'erano avveduti tutti del cambiamento. I lettori avevano chiusi i libri; tutti s'erano alzati da sedere, e guardavano l'orizzonte

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I lampi spesseggiavano, il tuono brontolava più forte, i buoi muggivano. Guardai intorno a me: c'eran già dei visi pallidi. Ma in alcuni la curiosità

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La maggior parte, afferrandosi ai tavolini e alle seggiole fisse della mensa, e barcollando come feriti al capo, si diressero verso i camerini. Altri

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che durasse più delle altre volte, poi si cangiò in una speranza, a cui la mente si rifiutava di credere ancora, ma che tutti i sensi andavano a poco a

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Così, osservando parte per parte il Galileo, e sfogliando i passaporti col Commissario, passai i primi tre giorni, che dal Golfo Leone in là furono

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mostrato poco innanzi i segni visibilissimi del terrore. Alcuni mutavan qualche passo da un tavolino all'altro, facendo ostentazione di piede marino, e

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súdicia. I tetti, le pareti, gli alberi, le lance sgocciolavano come del sudore della battaglia. A poppa e a prua s'agitavano ancora i marinai, con

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E il Commissario scriveva e scriveva, e si vedeva ripassar dinanzi l'un dopo l'altro i protestanti della montagna a cui aveva fatto delle reprimende

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dogana. - Essa lo voleva vedere sul palco di comando coi ferri ai piedi e alle mani, o avrebbe proclamato davanti a tutti i Consoli d'America che gli

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giornata per cogliere il momento di metterle una parola nell'orecchio o un livido nel braccio. Ma quella preoccupazione appunto lasciava più liberi i

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Erano i cinque argentini, in compagnia del prete napoletano, che venivano per la prima volta a prua a dare un'occhiata ai loro ospiti. Il prete

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abbracciava circa a un quarto dell'orizzonte. Il tratto di via lattea che corre fra lo Scorpione e il Centauro e i quattro diamanti bellissimi della

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e a cenciate; e chi spazzolava, chi sbatteva, chi passava in rivista i suoi panni spiegazzati e spelati. Il barbiere veneto, imitatore dei cani, aveva

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nettissima, senza un'ombra di promessa. Dopo il mezzogiorno i passeggieri cominciarono a dar segni di stanchezza. A quella gente che aveva avuto

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e correvo col pensiero tutti i regni della natura per rintracciar quel segreto, mentre il marinaio gobbo, indifferentissimo egli pure all'America

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fischi, e un gridìo di gente che s'affollava intorno all'osteria alzando i bicchieri e i bidoni, un bolli bolli da tutte le parti, da parere che in

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due fiumi enormi che lo formano; i quali vapori, accumulandosi in alto, quando l'aria è queta, si tingono di luce e la sfumano e la rifrangono con una

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disfatto le tende. Ciascun gruppo d'emigranti aveva preso il suo posto, dove passava la maggior parte della giornata, e i posti presi, per consuetudine

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Dormire? Mentita speme. Come accade a tutti dopo una giornata d'agitazione alla quale si sappia che ne seguirà un'altra non meno agitata, i

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Salii sul cassero per vedere l'ultima volta i miei mille e seicento compagni di viaggio. Arrivarono pochi minuti dopo l'impiegato e il dottore

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Intanto altri vaporini s'erano avvicinati, ed uno toccava la scala reale. Tornai sul cassero a salutare i passeggieri di prima che scendevano, in

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ricamare o a leggere. E in fatti gli davan una cert'aria di piazzetta da palco scenico i camerini che v'eran da un lato, simili alle casette mobili

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Allora buttai via il sigaro, e cominciai a girare guardando gli alberi e i cordami, come se non m'occupassi che del piroscafo; ma tendendo l'orecchio

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Quelli che udivo parlare più spesso erano i liguri, e quasi si sarebbero riconosciuti, senza sentirli, all'aspetto sicuro, e quasi baldanzoso

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Scendendo dal castello di prua, mi trovai faccia a faccia col medico: un napoletano, Giovanni Nicotera pretto sputato, ma con gli occhi e i modi d'un

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