Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Capuana, Luigi 22 occorrenze

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via; sotto i monasteri delle monache, perché possano osservar bene il sepolcro col Cristo morto ... Papà si è fatta fare la lezione da don Giuseppe

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; notandone l'assiduità nelle stanze di abitazione, e le futili domande e i pretesti d'ogni sorta per intrattenersi con lei, Eugenia fu invasa dal sospetto

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mi aiutate voi ..." "Io?" "Voi. Ho già capito che qui i malati siete due, e che vi è qualcosa di comune nelle rispettive malattie. Abbiate pa- zienza

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" soggiunse con qualche esitazione. "Il corridoio è allo scuro. Ho paura." "Neppure una bambina! Attendi un momento." E si diede a rassettare i fogli

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Patrizio era stato fermato dal dottore a piè degli scalini della chiesa del Rosario: "Faccio come i vecchi miei pari, caro Agente; prendo la

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dei frati. Persone dottissime, teologi, filosofi. E che bei ragionamenti! Dicano quel che vogliono, i frati che ho conosciuto qui non erano fannulloni

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"I vivi coi vivi! I morti coi morti!" La mattina appresso, Patrizio passando davanti l'uscio di quella camera diventata il suo santuario e ch'egli

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punto che i bricioli del vasetto schiz- zarono qua e là sfavillando, gli si era ripercossa nell'orecchio come un rimprovero. Lusinga dell'immaginazione o

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paesetto è un porcile. Ne sono il sindaco, disgraziatamente, e dovrei pensar io a ripulirlo. Mah! ... Sapesse che lotte! Vogliono i letamai su la strada

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quella grazia. I piedi l'avevano portata inconsapevolmente verso la sagrestia. Da che trovavasi a Marzallo, non s'era mai avventu- rata da sola nella

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chino, tentando di spiegarsi da sè l'insolito invito, strappava distrattamen- te, nel passaggio, foglie d'arancio che metteva tra i denti e mordeva, per

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laberinto di cui non si sapeva trovar l'uscita. Nel silenzio della notte e dei luoghi deserti di gente, i passi del triste convoglio riso- navano cupi sul

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professore di matematiche è assai valente" disse Patrizio. "Lo conosco, di nome soltanto." "Le matematiche non divertono" rispose Ruggero. "Secondo i gusti

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faccia allo sportello per guardare. In alto, in cima alla roccia che scendeva a picco, si scorgevano, illuminati dal sole, i campanili, le cupole delle

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smaniare assai peggio di lei! Andava a grandi passi lungo i viali, strizzandosi le mani, irritato, anzi offeso della dolcezza autunnale che si diffon

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stinto, con la spalliera e i bracciuoli rapati per l'uso, aveva viaggiato con loro di qua e di là a ogni mutazione di residenza, mobile prediletto della

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dev'essere tutta in fiore" ella rispose. "Il Padreterno va e viene. Che diamine fa?" Eugenia sporse la testa per vedere: "Ripulisce i viali." "Se ti

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fanno pel tuo bene! ... I genitori hanno certamente le loro ragioni." "Ah, mio padre non ragiona! ... È montato in furore! Ha dato una rispostaccia

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rispose. "Più che medico, è amico." "Tenga i suoi intrugli per sè; ne ho a bastanza!" Due giorni dopo, il dottore venne a farle un predicozzo: "Honora

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le tre ragazze attorno a lei, intanto che scambiavano i baci d'uso. "Io scappo" riprese il sindaco, rivolto a Patrizio. "Oggi c'è seduta

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sempre." "Qui? Con tanta gente che passa?" la rimproverò Benedetta. "Guardi: quei là, seduti sul parapetto del ponticello" riprese Giulia "sono i

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lui. I contadini, che lo capiscono, portano il voto di cera o di argento al Santissimo Cristo alla Co- lonna, o alla Madonna delle Grazie. Qualche pollo

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