contratto atipico, dopo aver valutato se e come l'assetto di interessi voluto dalle parti possa essere meritevole di tutela. Ho preso come spunto
sua utilità e che, ogni volta, io ho avuto cura di correggere, rifare, completare il mio testo, visto che gli usi e i costumi mondani si venivano
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, ragazze, perché io ho ragione!
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prime, acri dispute fra gli sposi: e la luna di miele si avvelena! Chi mai fa più il matrimonio religioso, all'uso antico, oramai? In dieci anni, ho
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Ho espresso già le mie idee contro ciò che vi è di brutto, di sgraziato e di poco poetico, nel viaggio di nozze: e ho sostenuto l'idea alquanto
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presentato, e che ha portato le carte, debbono restituirle, anche negli otto giorni. Ho io detto, che non si dà mai la mano, né prima, né dopo, nelle
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essere in tavola, ma versato dalle bottiglie originali, dai camerieri, che ne debbono dire anche il nome. Questo menu generale, che ho dato, può essere
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la cuillère, che pranzo ideale, in cambio dei sei o sette piatti dei banali pranzi di grande cerimonia! Però, come ho detto, questo novissimo «menu
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ballo, poco prima di andare a cena, io ho udito, inavvertita, due perfetti gentiluomini, correttissimi, sorridenti, profferire, a voce sommessa, tali
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, come ho detto: i doveri del padrino e della madrina, li dichiaro più avanti. Il trattamento per la festa di battesimo, varia secondo l'ora: se è alle
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giovinette. Basta, semplicemente, un piccolo ricordo pio dei genitori: e non già dei fili di perle o delle scrivanie intagliate, come ho letto, in un
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che, io sono cantante in primo, e ho il diritto di dire come mi pare e piace!
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lodevoli? —Ma se l'ho detto io che la maestra l'ha con me! Figuratevi che ho fatto il lavoro meglio di tutte, non ho sgarrato una virgola nella lezione, e
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farsi compassionare nelle sventure, e invidiare nelle prosperità; e quindi siam sempre 1ì col nostro: io qui, io là; ma io ho fatto, io ho detto, che
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le esperienze. “Non ce l’ho con voi ci dice ma io non ho nulla da darvi, e voi non mi darete nulla. Così è la vita”.
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E veniamo dunque al secondo capitolo, il cui fondamento, peraltro, costituisce il tema sul quale ho svolto la maggior parte delle mie ricerche
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Trecento giorni fa ho viaggiato verso le zone del terremoto nell’area di Wenchuan in provincia di Sichuan. Là sono stato testimone di un terrore e di
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duna nuova sensibilità dolce e leggera. Raffaello diventa nel suo racconto l’emblema della sincerità: «Durante il lavoro io ho pensato assai più al
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attaccare la tela al muro, o metterla sul pavimento: ho bisogno della resistenza di una superficie dura; il pavimento è perfetto. Sento più vicina
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Stefano di Sessanio. Nel corso di dieci anni, dal 2000 circa, ho visto questo paese abbandonato Gaetano Pesce, L'Italia in croce, 2010-11. risorgere
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vuol dire esserlo come lo sono le opere che resistono al tempo, oppure essere nati nel nostro tempo. Noi due siamo contemporanei. Io ho cinquantanove
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venticinque anni di operato, bisogna avere almeno quarant’anni. Quindi io sono il giusto titolare di poco meno di due generazioni. Ho cominciato, per la verità
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Munari e Dorazio, ho inventato il MAC, Movimento arte concreta. Erano gli anni Cinquanta. Questo movimento è durato dieci anni, fra i Cinquanta e i
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[G. D.] Felicita Frai, che io ho conosciuto quand’era una ragazzina, veniva da Praga, e aveva sposato un mio amico, commerciante, amico dell’arte, e
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[V. S.] Io l'ho vista quando aveva novantanove anni. Ero con mia madre che ne ha, ora, ottantacinque. Temperamenti molto simili, infatti non han
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[G. D.] Futuristi? Fortunato Depero. Una persona molto simpatica. Gli altri non li ho conosciuti. Ho avuto, invece, un rapporto curioso con Guttuso
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Guccione, Mattino di luglio sulla spiagga, 1984. vera e propria scuola, meglio di ogni accademia definita in modo istituzionale, che è quella che ho
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Per apprezzarli come meritavano, infatti, gli artisti come Guccione ho dovuto cercarli, scovarli, rintracciarli, poiché non esisteva la minima
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passaggio di millennio. Ed è per questo che nel primo decennio del nuovo millennio ho tentato e tento di vedere quale sia lo stato dell’arte in Italia.
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semplice messaggio pubblicitario. Un’ulteriore dimostrazione di come un’immagine vecchia di secoli possa essere contemporanea. Perché ho detto che i Bronzi
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Eravamo intorno al 1965, quindi in tempi ormai remoti, e da allora, nonostante abbia prevalentemente guardato l’arte antica, non ho mai smesso di
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perché il mercato è così significativo, ecco perché l’arte contemporanea porta con sé le contraddizioni che ho qui elencato, ed ecco anche perché l’arte
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incompetenti. A ognuno di loro ho chiesto di indicare, in assoluta libertà, quale fosse l’artista più rappresentativo degli ultimi dieci anni
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poi Francis Bacon e Alberto Giacometti, e, soprattutto, conobbi Lucian Freud e Antonio López García. E da allora, quasi quarant’anni fa, che ho una
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realtà cui le due sculture aspirano. Insomma, ero di fronte a Donatello, Il profeta Abacuc, 1423-35. un prodigio, e non l’ho più dimenticato. Con un
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, e quindi esposte, nella sede della Biennale arte, a Venezia. Così ho pensato di creare un Padiglione Italia esteso in tutto il Paese, in luoghi dove
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A Milano ho indicanto l’Hangar Bicocca. Perché l’Hangar Bicocca? Perché in quello spazio industriale riutilizzato, un artista come Anselm Kiefer, nel
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questo ho pensato che io stesso potevo diventarne un committente. E sempre per questo nel 2007, ho ideato una mostra sulla Street art al PAC
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Non ho dunque scelto Librino o il Leoncavallo per ragioni politiche ma, provocatoriamente, proprio per questa caratteristica di “Cappelle Sistina
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Il Padiglione Italia, dunque, si è configurato in questa dimensione non misurabile e soprattutto dominata dalla mia mente, nel senso che ho indicato
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È stato possibile proseguire questo percorso di regione in regione e arrivare in altre aree molto fertili. In Emilia-Romagna, in area parmense, ho
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Torno a casa alle due e mezzo, mi metto a letto, leggiucchio, di sicuro ho tolto la sovraccoperta - verde e scostato il lenzuolo: il letto è fatto e
Accendo la luce, devo andare in bagno ho bisogno di freddo, di acqua di rinascita: e mi ritrovo nel mio letto ancora fatto,intatto, la sovraccoperta
Da sempre mi mancano le parole e io ne ho nostalgia. Per questo cucio, cucio, cucio.
, adesso che ho due anni, dieci, quaranta e tutti gli altri, con uno sguardo terribilmente uguale- saettante, vitale - a quel primo nel nido.
Un giorno ho pensato che ci sarebbe voluto tempo, proprio quando mancava il tempo, per cucire lentamente vicino a una finestra. Quello che avevo
In fondo sono stato fortunato, perché Antonio Delfini prima di leggerlo l'ho vissuto e il suo spazio è stato anche lo spaziodella mia immaginazione
Ho lasciato i nomi dei luoghi, mi piace osservare come gli esseri umani cadano inghiottiti dai paesaggi.
Coi treni ho un rapporto controverso. Anzi, dopo aver evitato per una premonizione dell 'ultimo momento la strage del 2 agosto 1980, a Bologna, il
Dopo che l'ho chiamato, invece, questo fissandomi latra e salta come un pazzo fino quasi a varcare il suo recinto. Allora mi giro per continuare il