. - La lettera era sul comodino e ho visto il timbro. Mia madre è a Parigi. Rimasi un po' li. America e Parigi per me era circa lo stesso, tutt'e due
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mummie e che non gli succedesse mai niente di avventuroso. Mica vero. Io il fiocco in testa non l'ho mai portato; be', da piccola, forse. E di fatti
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segreto interessante, anzi mi dava persino un po' fastidio. - Ma dài! - dissi soltanto. Non mi veniva in mente altro. - Parlo sul serio. Ho le mie buone
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! - dissi, tremarellando. - Parlo sul serio. - Ma io... Ma tu... Insomma, che cosa hai in mente di fare? - Di scappare, te l'ho detto. Domani mattina
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. Però a me sembrava che lo facesse apposta a prendere questo tono, per non essere compatita. Capivo molte piú cose, adesso, di Ippolita. Come ho già
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rimasi con la testa nelle nuvole per tutta l'ora di matematica. Ho dimenticato di dire che questi discorsi li facevamo a scuola durante la ricreazione
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, che versando caffè dalla caffettiera d'argento disse: - Buongiorno, cara. E Ippolita? scende adesso? - Non so, non l'ho vista, - mi scappò di bocca
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Francia? - Ce l'ho. Lo tirò fuori trionfalmente dalla borsetta, brava polla. Cosí l'appuntato ebbe solo da aprirlo per conoscere il suo nome vero. Un'altra
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l'ho già detto. Star li come se niente fosse era diventata la sua specialità. Intanto arrivò la lettera di sua madre, in un'altra busta crema. Diceva
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raccontò tutti quei particolari della sua fuga. Non ce ne stancavamo mai né io né lei, tanto è vero che li ho imparati a memoria. Di quello che aveva
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forse erano pini, non ho mica mai i capito la differenza, insomma certi alberi scuri scuri che facevano una bell'ombra, ma Ippolita si lamentava lo
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nessuno: cosí fra noi. Io poi leggo, se ho qualche libro che mi piace, ma Isa no, non ha pazienza. Facciamo i bagni nel fiume; ah, e andiamo per funghi
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questi discorsi. - Perché? Hai paura? - No, non proprio, ma insomma non mi fa piacere, specialmente cosí quasi al buio come siamo. - Io non l'ho mai
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spina di quelle altre lettere che non arrivavano. Io, come ho già detto, il papà di Ippolita lo conoscevo dalla foto che teneva sullo scrittoio. Molto
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