Reginotta! ... Perdonatemi i tormenti che vi | ho | dati ... Ah! Principe reale! ... Perdonatemi le tre teste |
LE ULTIME FIABE -
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... Ah! Principe reale! ... Perdonatemi le tre teste che vi | ho | fatto tagliare ... (Si abbracciano.) |
LE ULTIME FIABE -
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| Ho | sentito! |
LE ULTIME FIABE -
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| ho | sbagliato, Maestà ... |
LE ULTIME FIABE -
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| Ho | mangiato abbastanza ... |
LE ULTIME FIABE -
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non | ho | detto niente! |
LE ULTIME FIABE -
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lei col suo cuore di ghiaccio? Mio signore! Mio signore! Io | ho | un morbido nido caldo. Ho la mia stufa legittima che |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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Mio signore! Mio signore! Io ho un morbido nido caldo. | Ho | la mia stufa legittima che conserva ancora qualche bragia e |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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qualche languido focherello. Ma non basta! Ma non basta! | Ho | un giovane caminetto dalle vampe bionde, che non mi brucia, |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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mi consola, mi fa sognare. Ma non basta! Ma non basta! | Ho | un maturo, bollente scaldamani, una palla di cannone, |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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posando il libro o l'uncinetto. Ma non basta! Ma non basta! | Ho | un vecchio devoto scaldapiedi che mi serve tanto e manda |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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serve tanto e manda pure il suo timido tepore. E se talora | ho | troppo caldo, apro la finestra, e guardo il cielo. Pur non |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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Ma io ... non | ho | figlia! |
LE ULTIME FIABE -
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Che intendete dire? Che | ho | mangiato troppo? ... |
LE ULTIME FIABE -
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| Ho | scambiato qualche parola con la disgraziata nostra |
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Maestà! Questa notte | ho | fatto un brutto sogno! |
LE ULTIME FIABE -
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turbato): | Ho | rovistato dappertutto; la chiave non si trova! |
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chetata ora che le | ho | detto: Non ti faremo male. |
LE ULTIME FIABE -
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| Ho | deciso che quando sarò grande farò il prestigiatore. |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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in tutto il tempo che è durata la rappresentazione, non gli | ho | levato gli occhi di dosso per scoprire il segreto dei suoi |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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così a rispettarmi di più. Oggi, tanto per provare, | ho | dato una piccola rappresentazione in giardino ai miei amici |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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soldo a testa. - Mi farebbe la gentilezza qualche signora - | ho | detto - di prestarmi un orologio d'oro? Lei? - - Io non ce |
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pesta le mandorle e lo zucchero quando fa i dolci, vi | ho | buttato dentro l'orologio della signora Olga e col pestello |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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buttato dentro l'orologio della signora Olga e col pestello | ho | incominciato a pestarlo ben bene come fa il Morgan; ma |
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subito in mille bricioli. - Osservino, signori! - | ho | detto. - Come loro vedono, l'orologio della signora |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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riconoscibile... - - È vero! - hanno detto tutti. Ma noi - | ho | soggiunto io - lo faremo riapparire come era prima! - |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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io - lo faremo riapparire come era prima! - Infatti | ho | rovesciato il mortaio in un fazzoletto dove ho legato |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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- Infatti ho rovesciato il mortaio in un fazzoletto dove | ho | legato strettamente i pezzi dell'orologio che mi aveva dato |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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il fagottino in tasca. Poi, facendo finta di niente, | ho | cavato fuori del petto un altro fagottino che m'ero |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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un fazzoletto simile al primo, e mostrandolo agli invitati | ho | detto: - Elà, signori, osservino l'orologio ritornato |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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stati più assalti. In ogni modo io son deciso a resistere. | Ho | rinforzato la barricata e ho messo insieme anche una |
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io son deciso a resistere. Ho rinforzato la barricata e | ho | messo insieme anche una discreta quantità di provvigioni |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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procuratemi da Caterina per mezzo d'un panierino che | ho | calato dalla finestra del giardino, mentre la mia famiglia |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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questi giorni non | ho | scritto nulla nel giornalino, perché ho avuto molto da fare |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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questi giorni non ho scritto nulla nel giornalino, perché | ho | avuto molto da fare per mettermi in pari con le lezioni. In |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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e tentando di nascondere il suo terrore): ono sazio ... Non | ho | più appetito! |
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stamani | ho | avuto il permesso di alzarmi... Ma era possibile che un |
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Mi ero nascosto dentro l'armadio... Che risate matte | ho | fatto, con quei ritratti!… Su uno c'era scritto : Un vero |
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fare qualche burletta innocente, appena uscirò di casa; poi | ho | richiuso per benino la cassetta, in modo che Luisa non si |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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avevo voglia di annoiarmi. - Se mi mascherassi da donna? - | Ho | pensato a un tratto. Ho trovato un busto vecchio di Ada, |
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- Se mi mascherassi da donna? - Ho pensato a un tratto. | Ho | trovato un busto vecchio di Ada, una sottana bianca |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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di Ada, una sottana bianca inamidata con lo strascico, | ho | preso dall'armadio il vestito di batista color di rosa di |
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di batista color di rosa di Luisa a tramezzi di trina, e | ho | cominciato a vestirmi. La gonnella era un po' stretta alla |
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a vestirmi. La gonnella era un po' stretta alla vita e | ho | dovuto appuntarla con gli spilli. Mi sono bene unto le gote |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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- Che invidia, che invidia, avranno di me le mie sorelle! - | ho | esclamato, al colmo della contentezza. E così dicendo, ero |
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che non parlassi; ma io, facendo finta di non vederla, | ho | risposto: - "Ho trovato una pomata in una cassetta..." E |
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mi sono fermato davanti a Luisa e, guardandola fissa, le | ho | strappato una gala in fondo al vestito. Non l'avessi mai |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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furia, e mi ha dato uno schiaffo... - Ah, signorina!... - | ho | detto fra me e me. - Se sapesse che le ho preso i ritratti! |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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signorina!... - ho detto fra me e me. - Se sapesse che le | ho | preso i ritratti! - Le sorelle credono che le gote dei |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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attento a quel che dicevano tra loro la mamma e Ada, ne | ho | sentita una carina. Si tratta della signora Olga e della |
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ai ragazzi e li sa compatire. Il signor Luigi, a quanto | ho | sentito, rimase molto sorpreso della notizia che gli dètte |
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di divertirmi anche di più in seguito. Intanto stamani | ho | colto il momento che nessuno badava a me e sono andato in |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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nessuno badava a me e sono andato in camera di Ada dove le | ho | preso tutti i fazzoletti che ho trovato; poi, passando dal |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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in camera di Ada dove le ho preso tutti i fazzoletti che | ho | trovato; poi, passando dal salotto da pranzo, ho preso |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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che ho trovato; poi, passando dal salotto da pranzo, | ho | preso l'ampolliera d'argento e me la son nascosta sotto |
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sotto alla blouse; e finalmente sono andato in giardino, | ho | chiamata Marinella e, con la scusa di fare a nascondersi, |
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la scusa di fare a nascondersi, sono andato in casa sua e | ho | lasciato l'ampolliera nella sua stanza da pranzo. In quanto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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nella sua stanza da pranzo. In quanto ai fazzoletti li | ho | dati a Marinella dicendole di portarli in camera della sua |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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aver divorate tutte le mie lacrime. Proprio così; perché | ho | finito in questo momento di mangiare una scodella di |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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poi dicono che son dispettosi i ragazzi!... Il fatto è che | ho | resistito tutto il giorno rifiutandomi di mangiare, deciso |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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così feroce. Ma purtroppo stasera non ne potevo più e... | ho | dovuto piegarmi alla necessità, piangendo amaramente sul |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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sul mio infelice destino e sulla minestra di capellini che | ho | terminata in questo momento. |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Centovite): Ma dunque, è destino? Per tutto il male che | ho | fatto agli altri, dunque, devo morire? ... (Piange.) |
LE ULTIME FIABE -
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... Sono così debole che | ho | perduto la memoria. Un po' di quel pasticcio, Maestà, forse |
LE ULTIME FIABE -
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a render la visita alla signora Olga e quando son tornate | ho | sentito che dicevano fra loro: - Hai visto? Aveva un altro |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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suo marito stasera stessa. - Io ridevo dentro di me, ma | ho | fatto finta di nulla, e anzi, ho detto a un tratto: - Chi è |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Io ridevo dentro di me, ma ho fatto finta di nulla, e anzi, | ho | detto a un tratto: - Chi è malato, mamma? - Nessuno, - ha |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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di nuovo, né a scuola, né in casa. Non | ho | ancora rivisto il babbo e ormai spero che quando lo rivedrò |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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gli originali delle fotografie che presi alle mie sorelle! | Ho | cominciato da Carlo Nelli, il padrone di quel bel negozio |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mi ha detto: - Oh, Giannino, sei guarito bene? - Io gli | ho | detto di sì, e poi ho risposto per bene a tutte le domande |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Giannino, sei guarito bene? - Io gli ho detto di sì, e poi | ho | risposto per bene a tutte le domande che mi faceva; ed egli |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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a rivolgermi delle interrogazioni sulle mie sorelle. io | ho | creduto bene che quello fosse il momento buono per tirar |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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subito: - Ah! sei stato tu, eh, brutto birbante? - Io gli | ho | risposto di no, che avevo trovato le fotografie a quel modo |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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non se lo figura nemmeno... - Buon giorno, Pietro, - gli | ho | detto. - O Giannino! - mi ha risposto. - E a casa stanno |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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ricevono sempre mille attenzioni dai giovanotti! Io | ho | preso tutte le pasticche, poi ho tirato fuori la |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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dai giovanotti! Io ho preso tutte le pasticche, poi | ho | tirato fuori la fotografia, e facendogli l'occhio pio, gli |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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tirato fuori la fotografia, e facendogli l'occhio pio, gli | ho | detto: - Guarda qui: l'ho trovata in casa stamani. - Fammi |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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ha alzato una gamba per appiccicarmi un calcio, ma io | ho | fatto una cilecca e ho infilato svelto svelto la porta, e |
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per appiccicarmi un calcio, ma io ho fatto una cilecca e | ho | infilato svelto svelto la porta, e mi c'è entrato anche di |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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che non vuole scherzi. Mi sono affacciato all'uscio e gli | ho | detto: - Scusi, sta qui il Vecchio Silva Stendere? - Ma che |
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Silva Stendere? - Ma che hai? - ha risposto. - Ecco, | ho | qui una fotografia per lui! - E gli ho consegnato il suo |
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ha risposto. - Ecco, ho qui una fotografia per lui! - E gli | ho | consegnato il suo ritratto sotto il quale era scritto: Pare |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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ha fatto ridere più di tutti è stato Gino Viani quando gli | ho | dato la sua fotografia dove in fondo era scritto: Ritratto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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passato un giorno della settimana e | ho | fatto tutti gli sforzi possibili e immaginabili per esser |
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come promisi l'altro giorno alla mamma. Ieri, dopo scuola, | ho | fatto i balocchi con Maria e l'ho trattata molto bene |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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aperti e quando la si mette a diacere si chiudono. Io | ho | voluto capacitarmi di questa cosa e le ho fatto un buco |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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si chiudono. Io ho voluto capacitarmi di questa cosa e le | ho | fatto un buco nella testa dal quale ho potuto scoprire che |
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di questa cosa e le ho fatto un buco nella testa dal quale | ho | potuto scoprire che il movimento era regolato da un |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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interno molto facile a capirsi. Infatti l'ho smontato e | ho | spiegato a Maria come stavano le cose, ed ella si è |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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onta di tante circostanze a noi sfavorevoli. A Mentana, io | ho | veduto i mercenari fuggire colle baionette alle reni dai |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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all'uscio di scuola senza neppure toccar terra... - Come! - | ho | detto - in pallone? - Ho detto così, ma avevo capito |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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neppure toccar terra... - Come! - ho detto - in pallone? - | Ho | detto così, ma avevo capito benissimo che l'idea era di |
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gli frutti!... Staremo a vedere... Speriamo bene... Io | ho | tenuto sempre la testa bassa e ho detto sempre di sì; ma da |
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Speriamo bene... Io ho tenuto sempre la testa bassa e | ho | detto sempre di sì; ma da ultimo mi son seccato di far |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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si sacrificano per voi! - E io allora che dovrei dire? - | ho | risposto. - Tutti mi chiamano Gian Burrasca - Ti chiamano |
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al ritorno, di non farmi incontrare col babbo che, come | ho | detto, vuol farmi camminare senza toccar la terra coi |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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senza toccar la terra coi piedi. Passando dal pianerottolo | ho | visto un gran viavai di muratori: stanno accomodando la |
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interrogativi: - Che ne farò? - Il fatto è che da quando | ho | tutti questi quattrini non sono più io: ho la testa piena |
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è che da quando ho tutti questi quattrini non sono più io: | ho | la testa piena di pensieri, di preoccupazioni, di paure. |
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all'impiego che farò dell'eredità, fra i tanti sogni che | ho | fatto due specialmente mi stanno fissi alla mente: |
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non sono più mille lire, ma settecentotrentuno perché oggi | ho | speso la somma non indifferente di lire |
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Pasticcini 1000,00 1,00 15,00 250,00 3,00 Nel registro che | ho | comperato c'è anche una colonna per le Osservazioni, a lì |
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c'è anche una colonna per le Osservazioni, a lì non | ho | scritto niente, perché l'unica osservazione che potevo |
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delle elemosine. Infatti stamani appena sono uscito di casa | ho | trovato sugli scalini della chiesa di San Gaetano un povero |
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che chiedeva l'elemosina, e io messa subito mano a tasca | ho | tirato fuori un biglietto da cinque lire e gliel'ho |
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me ne dà uno anche a me? - Io per non fare ingiustizie ne | ho | dato uno anche a lui: e siccome in quel momento uno zoppo |
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per godere dello stesso trattamento dei suoi due colleghi | ho | dato cinque lire anche a lui. Ma il bello della scena è |
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nel levar di tasca i miei biglietti di banca, non | ho | neanche menomamente pensato al fatto stranissimo di quei |
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due ciechi che vedevano e di quello zoppo che correva. Ci | ho | ripensato dopo... Allora ho capito che la carità è una gran |
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di quello zoppo che correva. Ci ho ripensato dopo... Allora | ho | capito che la carità è una gran bella cosa, ma bisogna |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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una gran bella cosa, ma bisogna saperla fare... e lì per lì | ho | provato tanta stizza di essere stato ingannato così |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Balestra e mi son mangiato tre lire di pasticcini! Forse ne | ho | mangiati troppi, e senza dubbio ho abusato di canditi che |
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di pasticcini! Forse ne ho mangiati troppi, e senza dubbio | ho | abusato di canditi che mi piacciono di molto e per |
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a farmi la stessa accoglienza, mi son risentito e | ho | detto: - Che credono perché sono un ragazzo che io non |
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perché sono un ragazzo che io non abbia i quattrini? - E | ho | levato di tasca una manciata di biglietti. Allora il |
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in avanti ci vorrà la fede di nascita... - Naturalmente io | ho | acconsentito a questa giusta critica, e allora questo bravo |
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Ma lei che voleva comprar qualcosa? - Sì: una cassaforte, - | ho | risposto - ma una cassaforte piccola... - Quanto vorrebbe |
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servizio. - E dove si trovano? - Lei deve venir con me. | Ho | diversi negozianti amici, tutte brave persone che vendono |
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voleva sebbene fosse un poco arrugginita. Io naturalmente | ho | tirato nel prezzo, e dài, picchia e mena me l'ha rilasciata |
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e mena me l'ha rilasciata per duecentocinquanta lire. Gli | ho | dati tutti i quattrini che avevo in tasca e me la son fatta |
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c'era e la mamma e l'Ada erano a fare una visita. Difatti | ho | avuto la cassaforte e ho dato il resto, cioè |
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erano a fare una visita. Difatti ho avuto la cassaforte e | ho | dato il resto, cioè centosessantotto lire oltre le |
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sé): Povere Cameriere! Fortuna che io non | ho | commesso niente di male contro la Fata! ... Altrimenti, in |
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L'ho sempre detto, io, che Luisa è la migliore di tutte. | Ho | preso lo scudo e via, a mettere in esecuzione la mia idea. |
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preso lo scudo e via, a mettere in esecuzione la mia idea. | Ho | comprato dodici razzi col fischio, sei candele romane, otto |
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Non mi par vero d'arrivare a quel momento. Intanto | ho | nascosto tutti i fuochi sull'armadio della mamma perché |
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a scuola | ho | avuto che dire con Cecchino Bellucci per causa di Virginia. |
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quell'arruffapopoli dell'avvocato Maralli? - È vero - gli | ho | risposto - ma il Maralli non è quello che dici tu: invece è |
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coperto la bocca, soffocando una risata. Io, naturalmente, | ho | incominciato a riscaldarmi. - C'è poco da ridere! - gli ho |
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ho incominciato a riscaldarmi. - C'è poco da ridere! - gli | ho | detto scotendolo per un braccio. - Ma non sai - ha ripreso |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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e il Maralli no... - Che c'entra l'automobile! - gli | ho | detto. - C'entra, perché con l'automobile mio zio Gaspero |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mi è stato promesso di non darmi più bastonate, e io | ho | promesso solennemente di ritornare a scuola, di studiare e |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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salvo... e anche la mobilia e lo specchio grande, perché | ho | levato la barricata e sono uscito di camera. Viva la |
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il giornalino, e lo ha sfogliato guardando le figure che vi | ho | disegnato. - Ma sai - ha detto - che tu hai una grande |
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sono riconoscente per tutto quello che fa per me, perciò | ho | deciso di fargli un regalo e, non avendo neppure un soldo, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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deciso di fargli un regalo e, non avendo neppure un soldo, | ho | pensato di ricorrere al signor Venanzio, che è tanto ricco, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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somiglianti! Giannino è un artista! - Io tutto contento | ho | preso il giornalino e ho mostrato a mia sorella le figure, |
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è un artista! - Io tutto contento ho preso il giornalino e | ho | mostrato a mia sorella le figure, ma ho proibito a tutti di |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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il giornalino e ho mostrato a mia sorella le figure, ma | ho | proibito a tutti di leggerlo, perché voglio che i miei |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mi devi fare un gran piacere... Me lo prometti? Io gli | ho | risposto di sì. - Bene: - ha ripreso il mio cognato. - Tu |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Ma ormai avevo giurato a me stesso di esser buono, e | ho | voluto accondiscendere anche a questo sacrifizio, ma molto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mi son sentito una stretta dolorosa al cuore; ma ne | ho | sentita subito un’altra, e questa volta era di gioia, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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e poco dopo, mentre nessuno badava a me, svelto svelto, | ho | raccattato dal caminetto la palla di carta, me la son |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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la palla di carta, me la son nascosta nella blouse, e ora | ho | steso per bene le pagine e con la gomma le ho riappiccicate |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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blouse, e ora ho steso per bene le pagine e con la gomma le | ho | riappiccicate al loro posto. C'è l'angolo di una pagina un |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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a chiedere due lire al signor Venanzio. Me le darà? * * * | Ho | preso il momento buono: mia sorella è fuori, il Maralli è |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mia sorella è fuori, il Maralli è nel suo studio, e io | ho | afferrato la trombetta, l'ho ficcata in un orecchio al |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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l'ho ficcata in un orecchio al signor Venanzio e gli | ho | gridato: - Per piacere mi prestereste due lire? - Il |
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per poter partire? - ha risposto lui. - Che paniere? - Io | ho | ripetuto la domanda con quanta voce avevo, e allora ha |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mai quattrini.- Questa volta aveva capito! Allora io gli | ho | detto : - Ha ragione la Virginia a dire che lei è un grande |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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detto che sono un avaraccio? Eh! Eh!...- Io per consolarlo | ho | creduto bene di dirgli che per questo il Maralli l'aveva |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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credevo gli venisse un colpo. - Si faccia coraggio! - gli | ho | detto - forse questo è il colpo apoplettico che il Maralli |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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giorni e due notti che i miei genitori sono partiti, e non | ho | fatto altro che pensare alla bicicletta. Questa volta sono |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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fiume. Da principio non venivano su che delle erbacce, poi | ho | preso due ghiozzi, che sono sguizzati un'altra volta |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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domani mattina a colazione, e per divertirmici stasera | ho | pensato di metterla per benino sul pianoforte, in salotto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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cane arrabbiato. - Scommetto che c'è qualcosa sul piano, - | ho | detto a Caterina. Caterina si è avvicinata al pianoforte |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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a urlare come disperati. - Ma se è un'anguilla! - | ho | detto io, stanco finalmente di tutte queste esagerazioni. - |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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hanno domandato tutti in coro. - È un'anguilla innocente! - | ho | ripetuto, mettendomi a ridere. Le donne sono proprio |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Virginia... Si sa; è sempre la medesima storia. Anche se | ho | la disgrazia di avere una sorella che non riconosce |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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essendomi seccato a queste stupidaggini da bambini, le | ho | detto: - Guarda, è quasi buio e c'è un'ora prima di andare |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Caterina era a preparare da mangiare in cucina: e io | ho | condotto Maria in camera mia, le ho levato il vestitino |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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in cucina: e io ho condotto Maria in camera mia, le | ho | levato il vestitino bianco, e le ho messo il mio di panno |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Maria in camera mia, le ho levato il vestitino bianco, e le | ho | messo il mio di panno turchino, perché sembrasse proprio un |
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di panno turchino, perché sembrasse proprio un ragazzo. Poi | ho | preso la mia scatola di colori e le ho tinto la faccia da |
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un ragazzo. Poi ho preso la mia scatola di colori e le | ho | tinto la faccia da mulatto, ho preso un paio di forbici e |
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mia scatola di colori e le ho tinto la faccia da mulatto, | ho | preso un paio di forbici e siamo scesi giù nel giardino, |
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un paio di forbici e siamo scesi giù nel giardino, dove | ho | ordinato allo schiavo che mi venisse dietro. Eravamo giunti |
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giunti in un viale solitario, quando rivolgendomi a Maria, | ho | raggiunto: - Senti: ora ti taglio i riccioli, come nel |
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- ha risposto lei mettendosi a piangere. Ma io non le | ho | dato retta: le ho tagliato tutti i riccioli perché |
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lei mettendosi a piangere. Ma io non le ho dato retta: le | ho | tagliato tutti i riccioli perché altrimenti non era |
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venga a pranzo. - Abbiamo fatto il gioco dello schiavo, - | ho | risposto. - Maria deve fingere di essersi smarrita. - E |
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mamma ridendo. - Oh, qui vicino, nel viale dei Platani, - | ho | continuato, mettendomi a tavola a sedere. Ma il babbo, la |
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fatto quel giuoco del signore e dello schiavo. Per questo | ho | dovuto travestirla da mulatto; e io che facevo il padrone |
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dalla tasca? - Oh nulla, sono i capelli di Maria. Glieli | ho | dovuti tagliare perché non fosse riconosciuta. Non ho detto |
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ho dovuti tagliare perché non fosse riconosciuta. Non | ho | detto che l'ho travestita da mulatto, con i capelli corti e |
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sulle rovine del lavamano e del tavolino da scrivere che | ho | messo contro l'uscio. Zitto! Sento del rumore... che sia |
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Zitto! Sento del rumore... che sia l'ora del combattimento? | Ho | le provvigioni in camera, l'uscio è chiuso a chiave, ci ho |
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Ho le provvigioni in camera, l'uscio è chiuso a chiave, ci | ho | messo davanti il letto, sopra il letto c'è il tavolino da |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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amico Professore Angelo Vecchio. Tu lo volesti, ed io | ho | compiuto l'brakadabra. Lo dedico a te, che mai non cessasti |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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tema sociale e politico degno di meditazione e di studi. Io | ho | pagato il mio debito a te ed ai pochi dei quali ho ambito |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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Io ho pagato il mio debito a te ed ai pochi dei quali | ho | ambito la stima e l'affetto. Questo mi stava a cuore; del |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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essere una provocazione. In trent' anni di professione le | ho | consultate centinaia di volte, le ho imparate quasi a |
La ricerca delle radici -
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anni di professione le ho consultate centinaia di volte, le | ho | imparate quasi a memoria, non le ho mai trovate in difetto, |
La ricerca delle radici -
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centinaia di volte, le ho imparate quasi a memoria, non le | ho | mai trovate in difetto, e forse hanno silenziosamente |
La ricerca delle radici -
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| ho | portato un po' di pane e un po' di acqua ... Ma non posso |
LE ULTIME FIABE -
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di moversi e balbettava: - Che sarà mai? Che sarà mai? - Io | ho | cercato di fargli coraggio, dicendogli: - Non è niente di |
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proprio di farmi rovinar la casa in capo? - Io allora | ho | cercato di rinfrancare anche lui dicendogli: - Ma no, via; |
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e non paura, brutto imbecille che non sei altro! Io non | ho | paura di nulla, per tua regola... ma ho paura a tenerti in |
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sei altro! Io non ho paura di nulla, per tua regola... ma | ho | paura a tenerti in casa mia, perché sei un flagello, e vedo |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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stamani prima che egli andasse nello studio, gli | ho | messo sulla scrivania la cartella nuova che gli comprai, e |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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messo sulla scrivania la cartella nuova che gli comprai, e | ho | buttato quella vecchia nel caminetto. Speriamo che anche |
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anche lui mi sia grato della mia gratitudine... * * * Oggi | ho | pensato tutto il giorno a correggermi del difetto di fare |
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si è divertito un mondo al racconto del fatto d'ieri, | ho | colto il momento in cui aveva posato le lenti sul tavolino |
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momento in cui aveva posato le lenti sul tavolino e gliele | ho | prese. Poi sono andato nella stanza d'aspetto, e quando |
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a parlare col Maralli, lasciando le sue lenti sul tavolino, | ho | preso anche le sue e son corso in camera mia. Lì ho rotto |
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ho preso anche le sue e son corso in camera mia. Lì | ho | rotto una delle due punte di un pennino facendone un |
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cacciavite; e con questo, svitando i perni delle lenti | ho | messo quelle d'Ambrogio nei cerchietti d'oro del signor |
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prima. L'operazione è stata fatta così alla lesta, che | ho | potuto rimettere le due paia di lenti al loro posto senza |
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Questo qui è inchiostro per i ministeri dei quali | ho | la fornitura... e su questi ci guadagniamo bene, sai? Vedi? |
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e te le farò conoscere meglio che la geografia, perché io | ho | la pratica commerciale e questa fa più dì tutti i libri... |
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mi sono addormentato profondamente. Quando mi sono destato | ho | visto nel divano difaccia il signor Clodoveo che dormiva, |
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ma poi mi son seccato e non sapevo che cosa fare... | Ho | aperto la valigia, ho riguardato tutti i miei balocchi... |
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seccato e non sapevo che cosa fare... Ho aperto la valigia, | ho | riguardato tutti i miei balocchi... Ma ormai li conoscevo |
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e non bastavano a farmi passar la noia da dosso... Allora | ho | tirato giù la cassetta dei campionari del signor Clodoveo e |
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In quel momento il treno si era fermato, e dal finestrino | ho | visto che un altro treno era fermo di faccia a noi, per lo |
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m'è venuta un'idea terribile. - Se avessi uno schizzetto! - | ho | pensato. Mentre pensavo a questo, lo sguardo si è fermato |
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di gomma che era nella mia valigia imasta aperta, e allora | ho | detto fra me: - E perché non potrei fabbricarmelo? - E |
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non potrei fabbricarmelo? - E cavato di tasca il temperino | ho | fatto un buco nella palla; poi ho preso tre bottigliette |
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di tasca il temperino ho fatto un buco nella palla; poi | ho | preso tre bottigliette d'inchiostro dalla cassetta del |
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e sono andato nella ritirata, dove, stappate le boccette, | ho | versato il contenuto nella catinella allungandolo con |
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nella catinella allungandolo con l'acqua. Fatto questo | ho | sgonfiato la palla, e immersala nella catinella l'ho |
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si moveva e i viaggiatori eran tutti affacciati... Non | ho | fatto altro che sporgere un po' le braccia fuori del mio |
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divertimento!... Campassi mill'anni non riderò mai quanto | ho | riso in quel momento nel vedere tutti quei visi affacciati, |
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miei campioni d'inchiostro, assassino!... - ha gridato. - | Ho | scritto una lettera ai miei propri genitori! - ho risposto |
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- Ho scritto una lettera ai miei propri genitori! - | ho | risposto tremando. - Come una lettera!... Qui mancano tre |
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di accompagnare un ragazzo affidato da un amico!... Ma io | ho | avuto prudenza e non gli ho risposto mai niente, meno che |
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affidato da un amico!... Ma io ho avuto prudenza e non gli | ho | risposto mai niente, meno che quando mi ha consegnato al |
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Hanno ragione a chiamarlo Gian Burrasca! - Allora non ne | ho | potuto più, e gli ho risposto: - Con codesti piedoni che ha |
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Gian Burrasca! - Allora non ne ho potuto più, e gli | ho | risposto: - Con codesti piedoni che ha lei, invece, |
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e mentre mia sorella mi faceva passare in un'altra stanza, | ho | sentito che egli diceva sospirando: - Si comincia bene! - |
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| Ho | visto. E niente vi scote, Maestà? (Entra il Gran Mago. Ha |
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che fa la cura per non parlar più col naso. Io allora | ho | pensato, che, giacché il Collalto aveva scritto al babbo |
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proprio dietro, mi son chinato perché non mi vedesse e | ho | gridato: - Maramèo!..- La marchesa ha fatto un salto sulla |
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sul tappeto ha esclamato: - Chi è là? - Il gatto mammone! - | ho | risposto, inarcando la schiena, puntandomi sulle mani e sul |
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ch'io possa mai desiderare...- Io, senza farmi pregare, | ho | ripetuto: - Marameo! - E la marchesa a raddoppiare le |
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seguitavo a ripetere: Marameo, marameo... Finalmente | ho | capito il motivo di tanta allegrezza: la marchesa sentendo |
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piantata li, e soltanto quando sono stato sulla porta, le | ho | ripetuto, sempre per farle piacere: - Marameo! - Ma proprio |
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camera mia e chiudermici dentro a scanso di altre pedate, | ho | sentito che diceva alla marchesa Sterzi: - Perdonerà, |
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in pochi giorni!... - Qui ci è stata una pausa, e poi | ho | sentito il Collalto che diceva: - Già, già... infatti è |
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ragazzo! Ma spero col tempo di guarire anche lei... - Non | ho | voluto sentir altro; e invece dì andarmi a chiudere in |
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a chiudere in camera, sono andato da mia sorella che | ho | trovato nel suo salottino da lavoro e alla quale ho |
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che ho trovato nel suo salottino da lavoro e alla quale | ho | raccontato tutta la scena. Che risate abbiamo fatto |
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sorella - ha promesso dì esser buono, non è vero? - Sì, - | ho | risposto - e non dirò più bugie... nemmeno alla marchesa |
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per mano il Re e la Regina, e li fa rizzare in piedi.) | Ho | visto, ho sentito quel Mago presuntuoso ... Se oggi lui |
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il Re e la Regina, e li fa rizzare in piedi.) Ho visto, | ho | sentito quel Mago presuntuoso ... Se oggi lui avesse |
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dunque, come mi ero ripromesso, io stavo all'erta; e quando | ho | sentito un po' di rumore in casa, zitto zitto mi sono |
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e sono stato ad aspettare gli eventi. Nessuno pensava a me. | Ho | sentito il babbo, la mamma, Ada e Virginia che sono scesi |
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si era appena mossa. L'ho raggiunta poco distante da casa, | ho | agguantato la traversa di legno che è in fondo, dietro il |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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i discorsi che facevano dentro la carrozza... E tra l'altro | ho | sentito il Maralli che diceva: - Per carità, badate che |
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molto tempo la carrozza s'è fermata e tutti sono scesi. | Ho | aspettato un poco e poi sono sceso anch' io. Oh maraviglia! |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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le mie sorelle e il Maralli. - Che chiesa è questa? - | ho | domandato a un contadino che era lì fuori. - È la chiesa di |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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chiesa di San Francesco al Monte. - Sono entrato anch'io, e | ho | visto dinanzi all'altar maggiore inginocchiati davanti al |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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all'altare senza che nessuno si accorgesse di me, e così | ho | potuto assistere a tutto lo sposalizio, e quando il prete |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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di sì, allora sono uscito a un tratto fuori dell'ombra e | ho | detto: - Sono contento anch'io; e allora perché non mi |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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casa, e nel ritorno sono stato a cassetta col vetturino, e | ho | guidato quasi sempre io; e, quel che più conta, ora non |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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volte il battesimo di vostro rappresentante; ed io finora | ho | fatto ben poco per meritarmi questo onore. Cinque o sei |
Un giorno a Madera -
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attivo e passivo del vostro rappresentante. Io però | ho | sempre creduto che l'ufficio di deputato abbia una vita ben |
Un giorno a Madera -
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elettorale e il decreto regio che scioglie la Camera; | ho | sempre pensato che l'orizzonte in cui si deve muovere la |
Un giorno a Madera -
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in Palazzo Vecchio sarò meno indegno del vostro mandato. | Ho | fatto questo libro con questi intendimenti, e ho voluto |
Un giorno a Madera -
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mandato. Ho fatto questo libro con questi intendimenti, e | ho | voluto scrivere sulla prima pagina il vostro nome, e per |
Un giorno a Madera -
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essere un grande artista della penna per potervi dire: | ho | scritto il vostro nome e il benefizio vostro sopra un libro |
Un giorno a Madera -
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di tuoni si inseguiva fra l'ombre delle montagne... Io non | ho | paura dei tuoni, tutt'altro; ma mi mettono addosso il |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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della garetta dal quale, essendo rotto il vetro come | ho | detto prima, entrava vento e pioggia, facendomi gelare la |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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capire dalla voce che ero io. - Senti, zia Bettina, - le | ho | detto - a te, lo sai, dico sempre la verità... - Bravo! |
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conti, era stato ideato con l'intenzione di farle piacere. | Ho | già detto che la zia è molto affezionata a una pianta di |
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alla zia Bettina che ci ha tanta passione. Lesto lesto, | ho | preso il vaso e l'ho vuotato. Poi al fusto della pianta di |
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vaso e l'ho vuotato. Poi al fusto della pianta di dìttamo | ho | aggiunto, legandovelo bene bene con un pezzo di spago, un |
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di spago, un bastoncino dritto, sottile ma resistente, che | ho | ficcato nel vaso vuoto, facendolo passare a traverso quel |
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farci scolar l'acqua quando si annaffiano. Fatto questo, | ho | riempito il vaso con la terra che vi avevo levata, in modo |
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che la pianta non pareva fosse stata menomamente toccata; e | ho | rimesso il vaso al suo posto, sul terrazzino della |
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carino!... - Ed è andata a prendere le forbicine. Io allora | ho | spinto un po' in su il bastoncino. - Eccomi, bello mio! - |
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di più... - Ed è andata a pigliar l'acqua. Io intanto | ho | spinto in su il bastoncino, e questa volta l'ho spinto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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doveva parere un alberello addirittura. A questo punto | ho | sentito un urlo e un tonfo. - Uh, il mio dìttamo!... - E la |
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che la sua voce tremava e, per farle più paura che mai, | ho | spinto in su più che potevo il bastoncino. Ma mentre la zia |
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finestra, ed è caduto rompendosi a' miei piedi. Allora | ho | alzato gli occhi e ho visto la zia affacciata, con un viso |
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rompendosi a' miei piedi. Allora ho alzato gli occhi e | ho | visto la zia affacciata, con un viso che faceva paura. - |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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a gambe per il podere, e poi son salito sopra un fico dove | ho | fatto una grande spanciata di fichi verdini, che credevo di |
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che credevo di scoppiare - Quando son ritornato alla villa, | ho | visto sulla solita finestra un vaso nuovo con la pianta di |
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solita finestra un vaso nuovo con la pianta di dìttamo e | ho | pensato che la zia, avendo rimediato al mal fatto, si fosse |
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padre è disperato non sapendo dove vi siete cacciato... Gli | ho | risposto che venga a prendervi col prossimo treno! - Io, |
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col prossimo treno! - Io, quando il facchino è andato via, | ho | tentato di rabbonirla, e le ho detto con la mia voce |
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il facchino è andato via, ho tentato di rabbonirla, e le | ho | detto con la mia voce piagnucolosa che di solito fa un |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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che è pentito: - Cara zia, le chiedo scusa di quel che | ho | fatto... Ma lei ha risposto arrabbiata: - Vergognatevi! - |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Ma lei ha risposto arrabbiata: - Vergognatevi! - Però - | ho | seguitato a dire con voce sempre più piagnucolosa - Io non |
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senza che nessuno ci trovi nulla da ridire. Ma siccome io | ho | la disgrazia d'avere tutti parenti che non voglion capire |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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babbo mi portò a vedere quello di Numa Hava, e da allora ci | ho | sempre ripensato, perché il sentire nell'ora del pasto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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impressione e non si dimentica tanto facilmente. E poi io | ho | sempre avuta molta passione per la storia naturale e a casa |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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sempre avuta molta passione per la storia naturale e a casa | ho | i Mammiferi illustrati del Figuier che li leggo sempre, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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tinta degli operai, che avevo visto ieri alla fattoria, e | ho | detto fra me che avrebbero potuto far comodo, come difatti |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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far vedere qui sull'aia il serraglio di Numa Hava - gli | ho | detto. - Vedrai! - Voglio vedere anch' io! - ha esclamato |
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maggiori eran tutti nel campo a lavorare. - Va bene,... - | ho | detto. - Ma bisognerebbe, poter pigliare i pentolini delle |
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grosso come il mio pugno. Angiolino ha preso un pentolo; io | ho | preso l'altro e il pennello, e via, siamo ritornati |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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ci aspettavano ansiosi. - Cominceremo dal fare il leone, - | ho | detto. A questo scopo avevo portato con me dalla villa, |
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della zia Bettina, al quale ella è così affezionata. Gli | ho | attaccato al collare una fune e l'ho legato alla stanga del |
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da buoi che era sull'aia, e, dato di piglio al pennellone, | ho | incominciato a tingerlo tutto di rosso. - Veramente - ho |
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ho incominciato a tingerlo tutto di rosso. - Veramente - | ho | detto a quei ragazzi perché avessero un'idea precisa |
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riconoscibile e, mentre esso si andava asciugando al sole, | ho | pensato a preparare un'altra belva. Poco distante da noi |
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l'ho legata alla stanga del carro, accanto al cane, e | ho | detto: - Questa la trasformeremo in una bellissima tigre. - |
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catinella un po' di tinta rossa e un po' di tinta verde le | ho | dipinto sul dorso tante ciambelline in modo che pareva |
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una così bella impressione in quella vera. A questo punto | ho | sentito un grugnito, e ho domandato ad Angiolino: - Che ci |
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in quella vera. A questo punto ho sentito un grugnito, e | ho | domandato ad Angiolino: - Che ci avete anche un maiale? - |
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di rosa che era una bellezza. - Che se ne potrebbe fare? - | ho | domandato a me stesso. E Angiolino ha esclamato : - Perché |
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Io mi son messo a ridere. - Vorrai dire un elefante! - gli | ho | risposto. - Ma sai che un elefante è grande come tutta |
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rosa che seguitava a grugnire come un disperato. Alla fine | ho | risoluto il problema e ho gridato: - Sapete che cosa farò? |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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come un disperato. Alla fine ho risoluto il problema e | ho | gridato: - Sapete che cosa farò? Io cambierò questo |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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rappresentasse la lunga coda del coccodrillo. Fatto questo, | ho | tinto di verde tanto il maialino che la coperta, in modo |
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legata anche questa belva alla stanga del carro da buoi, | ho | pensato di farne un'altra servendomi dell'asino che ho |
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ho pensato di farne un'altra servendomi dell'asino che | ho | preso nella stalla e che, essendo di color grigio, si è |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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rosso col verde, per ottenere una zebra sorprendente, che | ho | legata con gli altri animali alla solita stanga. Infine, |
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la scena mancava la scimmia, con lo stesso colore | ho | tinto la faccia di Pietrino che appunto stava berciando e |
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e servendomi d'uno straccio strettamente legato gli | ho | anche fabbricato una splendida coda che ho assicurata alla |
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legato gli ho anche fabbricato una splendida coda che | ho | assicurata alla cintola del marmocchio, sotto la sottanina. |
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la sottanina. Poi, per rendere la cosa anche più naturale, | ho | pensato che il vedere la scimmia sopra un albero avrebbe |
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fatto un bellissimo effetto e perciò, aiutato da Angiolino, | ho | messo Pietrino su un ramo dell'albero che è accanto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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assicurandolo con una fune perché non cascasse. Così | ho | completato il mio serraglio e ho incominciato la |
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perché non cascasse. Così ho completato il mio serraglio e | ho | incominciato la spiegazione. - Osservino, signori : questa |
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detto Angiolino. - O che può essere? - Può essere sicuro! - | ho | risposto io. Ma tu devi stare zitto, perché mentre si dà la |
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a piagnucolare di sull'albero e, voltandomi in su, | ho | visto che la fune con la quale l'avevamo legato al ramo |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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vera quando sta attaccata agli alberi con la coda, e io | ho | approfittato subito della circostanza per richiamar |
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e ha seguitato a piagnucolare. - Faresti meglio - gli | ho | detto - a soffiarti il naso... Ma intanto noi passeremo al |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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feroci che si aggirano in quei paraggi... - In così dire | ho | dato una buona dose di bacchettate sul groppone del |
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- E perché quei due poveri ignoranti capissero qualcosa, | ho | preso un pezzo di legno, poi col temperino vi ho fatto le |
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qualcosa, ho preso un pezzo di legno, poi col temperino vi | ho | fatto le punte da tutt'e due le parti e vi ho legato uno |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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temperino vi ho fatto le punte da tutt'e due le parti e vi | ho | legato uno spago nel mezzo; fatto questo, mi sono |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mezzo; fatto questo, mi sono avvicinato al maialino, gli | ho | fatto aprir bocca e vi ho introdotto dentro arditamente il |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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sono avvicinato al maialino, gli ho fatto aprir bocca e vi | ho | introdotto dentro arditamente il pezzo di legno, seguitando |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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urli che arrivavano al cielo. In quel momento, voltandomi, | ho | visto il babbo e la mamma d'Angiolino, che venivano giù dal |
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entrar la ragione in quelle zucche, per non compromettermi | ho | sciolto alla svelta tutte le bestie feroci e, montato sul |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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svelta tutte le bestie feroci e, montato sul ciuco, gli | ho | dato un par di legnate, e via a precipizio su per la strada |
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manigoldo!... - E si è rialzata tutta inviperita. Ma io | ho | fatto più presto di lei, e buttatomi giù dal ciuco, son |
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Bettina: e ha chiuso la porta di fuori, a chiave. Dopo poco | ho | sentito la contadina che è venuta a far rapporto di tutto |
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la contadina che è venuta a far rapporto di tutto quel che | ho | fatto sull'aia, s'intende esagerando ogni cosa. Ha detto |
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appena giorno. | Ho | preso una grande risoluzione e, prima di metterla in |
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io sia un bambino di nove anni. Stanotte, finita la festa, | ho | sentito un gran bisbigliare all'uscio di camera mia, ma io |
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sentito un gran bisbigliare all'uscio di camera mia, ma io | ho | fatto finta di dormire e non hanno avuto il coraggio di |
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che ebbi l'altro giorno dal babbo. Con questo pensiero, non | ho | potuto chiudere un occhio in tutta la notte. Non c'è altro |
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ci si va benissimo. * * * Sono bell'e pronto per la fuga: | ho | fatto un involto mettendovi due paia di calze e una camicia |
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a pescare; ma il peggio è che, avendo il vestito buono, | ho | fatto un bello strappo ai calzoni e una macchia di sugna |
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- Meno male. E hai portato a casa un altro serpente? - | Ho | risposto di no, che uno bastava. Mi preme la bicicletta e |
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| ho | avuto una gran soddisfazione. Era stato stabilito che |
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perdono. Infatti siamo andati da lei, e io, tutto confuso, | ho | incominciato subito a raccontarle il fatto del gioco dì |
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molta curiosità. Poi ha detto: - Ma vedete un po' che testa | ho | io! Ho tenuto per tanto tempo un orologio che non è mio |
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Poi ha detto: - Ma vedete un po' che testa ho io! | Ho | tenuto per tanto tempo un orologio che non è mio senza |
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invece, chi sa che scena! Ma quando siamo venuti via non | ho | potuto far a meno di dir loro: - Imparate dalla signora |
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