riportarle sulla nave..." "Ma piene d'oro chi lo sa quanto peseranno..." "Sciocchezze!" intervenne il capitano Squacqueras. "Io ho portato addosso fino a
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comandati dal sergente Manuel, stava parlando con il capitano Squacqueras. "Non avrò mai il coraggio di confessare a mio padre che ho avuto fra le mani
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Credo di non averti seccato. Non ti saresti seccato neppure, credo, s'io non avessi fatto molte omissioni per abbreviarti il cammino. Ho detto molte
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- Ci ho pensato molte volte, mi ci metterei; ma ho altro da fare, mi manca il tempo. Non le può mancare. Non c'è altra materia che si presti meglio a
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nave? - Si, ne sono quasi il padre! - rispose il forte vecchio. - Le ho fatto tutte le costole alla Colomba (era il nome della nave varata) - e lo disse
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. Oppure, se vuole, lo manderò all'Accademia di Livorno. Ci vorranno molti soldi, lo so: ma che me ne importa se morirò sulle alghe, quando, come ho
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cena. Nel porsi a mensa, disse: - Ho ardentemente desiderato di fare questa cena con voi, prima che io inizi la mia Passione. - E, avendo amati i suoi
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, che rispecchiava la sua anima leale e coraggiosa: Popoli d'Italia! L'Austria assale il Piemonte, perchè ho perorato la causa della comune Patria nei
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corde, e tuttavia, dimenticando l'odio contro i suoi persecutori gridò: - Signor capo fascista! Questi contadini non sono comunisti: io ho sbagliato
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; scrivo 9 ed ho come prodotto 944. In pratica l'operazione si compie dicendo: 4 volte 6, 24; scrivo 4 e riporto 2. 4 volte 3, 12; 12 più 2 di riporto
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. - Io un testone? - rispose Minghin arrabbiato - non vedi che testa piccola ho io? - e se la toccava. Aveva la nuca tanto piccola che la se poteva
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Mitighin si convince. Io ho un padrone: padrone per modo di dire perchè oggigiorno non debbono esistere padroni o servitori. È proprietario del campo
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Segantino. - Reverendo, mi perdoni se entro in questo modo: ho bussato, e forse non mi ha sentito. Son questi i crociati, i ragazzi perseguitati dalla
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VI HO PROCURATO I BIGLIETTI GRATUITI PER LE ELIMINATORIE. CE LA FARÀ LA «FRECCIA D'ARGENTO»? ECCO IL PRIMO SEGNALE DI PARTENZA!
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altre ne ha combinate, quel delinquente. - Io l'ho sempre sospettato. - Con quella faccia... - Che bel furbastro. - E non solo lui, anche gli altri
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, un po' esitante: - E Villa Felice? Che ne sarà di questo suo bel palazzo, signora contessa? - Le dirò, signor Brisighini, che ci ho pensato a lungo. E
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ricette. Chi è primo? - Io ho la mia solita artrite, dottore - si lamentò il maresciallo. - Due Pampolex e un Tritopin, prima dei pasti. Il seguente
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aveva visto fare nei film gialli americani. Solo allora si sentì davvero tranquillo. - Finalmente! - disse. - E ora, non chiedetemi dove li ho
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essere conosciuto, gli domandò. «Che cosa ti rende sì allegro? E quegli rispose: «Ho una salute di ferro e lavoro volentieri: non ho forse ragione di
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una delle piú straordinarie, e non sembra vera. Ma Rosetta e Caterina sono mie amiche e non dicono le bugie. Poi ho parlato anch'io con la vecchia
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giorno, quando già la gallina era morta, in cui Rosetta, la piú grande, guardò Caterinuccia, e Caterinuccia disse : — Ho un po' di fame. Mi daresti un
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strappato; un sacco, e gli occhiali sul naso. — Non ho nemmeno uno straccio, signore, — disse Caterinuccia. — Nemmeno uno? — borbottò l'ornino
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Caterinuccia. — Sono Tit, — egli rispose. — Qui fa piú caldo che fuori. Ho bussato al tuo palazzo perché ho fame. Potrai offrirmi un po' di stufato e la
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— Evviva! Evviva! — gridò Tit. — Pensate, — continuò Rosetta, — ho conosciuto una signora che ha diciotto bambini; tutti i giorni si rompono le calze
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? - Non so dove qui vendono il pane. Vi ho aspettato là, nel portone... C'era un ammazzato, poveretto! Vi ho cercato per le vie. Ho visto don Carlo il
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- In tasca. - Ho trovato dei funghi e li ho colti. - Fammi vedere. Fortunatamente era vero. - Ti manda a rubare, tua madre? - Che dovrei rubare? - Se
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Cuddu. - Garibaldi vuoi dire? - Il Generale ; ho una lettera per lui. - Chi ti manda? - Compare Sidoro. È lettera d' importanza. - D'onde vieni? - Da
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latte, Ninetta? - Sì che l'ho zuccherato. - Allora ho visto male. La sera, mentre mangiava il caffè e latte, la mamma le ha ripetuto la domanda e
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A OGNUNO IL SUO MESTIERE - Queste matite non valgono niente! Te l'ho detto, mammina, di comprarmi i pastelli! - grida Nino a un tratto, scoppiando in
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preparare il pranzo? La chioccia - Ciò ciò ciò - chiama i pulcini a raccolta - ci ho il verme, ci ho. - E lo sminuzza, un pezzetto a tutti, badando che i
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tricolore. Ora il soldato è venuto a trovare Lucia. - Che personaggio! - le dice tirandole le treccine. - Davvero ho una gran soggezione di te. Che ne
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I sogni di Giuseppe Un giorno Giuseppe raccontò innocentemente ai fratelli il sogno che aveva fatto durante la notte. - Fratelli, io ho sognato che
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Giuseppe. Gli raccontò: - Mi pareva di vedere una vite, il cui tronco si divideva in tre rami, dai quali pendevano grappoli maturi. Io li ho spremuti e
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- guardate che bella preda ho fatto! Dove posso portare e nascondere il mio cane? Il cane, seccato dello schiamazzo, si liberò con uno scossone
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legno. Di botte ne ricevevo lo stesso, però ho imparato a darne.
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, vedrà che esso è nuovo così per la forma come per l' intenzione. Scrivendo le presenti Vite, io ho avuto il proposito, come tutti gli altri, di
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' ho detto solamente per dir qualcosa, perchè molte cose non le ho intese; ma quell' oscuro, quel morto colore, e colei che dalli stracci ebbe il natale
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Re Sole continuò il suo viaggio, e quelle due sorelle se le mangiarono i vermi. Stretta è la foglia, larga è la via, Dito la vostra, che ho detto la
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— Bimbo mio, tu sarai Re! - E si era avverato. Stretta è la foglia, larga è la via, Dite la vostra, chè ho detto la mia.
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lungo dopo di lui. Stretta la foglia, e larga la via, Dite la vostra, ché ho detta la mia.
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, non ci ho colpa. È venuto un cardellino, si è posato sopra un ramo e si è messo a cantare. Canta, canta, canta, mi si aggravavano gli occhi. Lo
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da mostrarmi? - Maestà, non ne ho, ma ho una figlia a casa, tanto buona e tanto bella che si strozza per Vostra Maestà. - Sì? - disse il Re, e battè
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passato in bici sotto casa di Maristella e ho visto la luce accesa. Ho sentito l'aria fresca sul viso e gli insetti sfiorarmi le gambe (avevo messo i
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. Luca però è uno spilungone e í suoi pantaloni per me erano troppo lunghi. Quando li ho provati Andrea e sua madre hanno cominciato a ridere come due
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inconfondibile voce nasale. Ho pensato ad uno scherzo. - Nel gabinetto, naturalmente — ho risposto ridendo - e tu? - Non sei forse tu che fai la pipì per le
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, Saturno ... Urano ... - E poi? - Dunque ... Mercurio ... - Tutto qui? E il pianeta dove siamo noi? Come si chiama? - Ho come un vuoto di memoria
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volentieri — gli ho detto. Così l'ho seguito attraverso un tinello, una cucina e un lungo corridoio, poi per due rampe di scale fino in camera. La
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ho mangiato in mensa, mi hanno dato il prosciutto. - È buono, sai? Preferisci il crudo? — mi ha chiesto Luisa la cuoca, che è un po' sorda. A me non
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e si spengono. La porta si apre e io mostro la borsa alla mamma di Maristella, che quasi sviene per l'emozione. Comincia subito a dire dov'era, l'ho
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Ho dieci anni e vengo da Casablanca, in Marocco. I miei genitori non sono bianchi e non sono neri, perché sono arabi, così adesso sono arabo anch'io
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