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testa, la baciava, la baciava, mormorandole dentro l'orecchio: "Ho avuto torto! Il torto è mio!" E tornava a baciarla. "Perdonami! Non l'ho fatto a posta
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sola addietro: "Ho una voglia di correre, una voglia!" disse a Eugenia. "Venga; mi dia il braccio. Correremo insieme. Ruggero mi ha sfidata. Lo vinco
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. "Ho due malati che mi aspettano." "Non mi dica di no" rispose Giulia, rivolta a Patrizio. "Porterò via la sua signora, per una passeggiatina alla Madon
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ho dubitato anch'io. L'immortalità dell'anima, per esempio, repugnava alla mia ragione. Piccola ragione, che pretendeva comprendere le cose grandi
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. "Ho interrotto la sua passeggiata per la selva; non voglio interrompere il suo lavoro. Già lei si è fatto eremita a dirittura. Deve avere una
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voleva precisamente dir questo. "Sì, sì! ... Sto bene! Sto meglio! Te l'ho detto! Dio mio!" "Non stizzirti!" "Mi arrabbio perché non sono creduta
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?" "Ho telegrafato al mio collega di Noto pregandolo di spedirmene tre chili col conduttore della diligenza." "Giungerà in tempo?" "Certamente. Inviterò
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mi aiutate voi ..." "Io?" "Voi. Ho già capito che qui i malati siete due, e che vi è qualcosa di comune nelle rispettive malattie. Abbiate pa- zienza
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! Gli alberi stanno meglio di noi cristiani per certe cose. Quando un lor ramo invecchia e si secca, il potatore glielo leva via - ho fatto così or
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. Ma, voi lo sapete, caro signor Agente; quantunque medico, cre- do così poco all'arte da me professata, che quasi quasi dovrei smettere. Non ho però
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. Cinquanta torce e dugento mortaretti. Ho pensato a tutto. La signora fa un triduo alla Madonna dello Spasimo" soggiunse rivolgendosi a Giulia. "Le
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dei frati. Persone dottissime, teologi, filosofi. E che bei ragionamenti! Dicano quel che vogliono, i frati che ho conosciuto qui non erano fannulloni
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, facendole intendere in tal modo: "Non ho altri al mondo che te!". Più tardi, si erano trovati loro due soli a quella tavola dove prima veniva
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rispose. "Più che medico, è amico." "Tenga i suoi intrugli per sè; ne ho a bastanza!" Due giorni dopo, il dottore venne a farle un predicozzo: "Honora
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di qui la vostra signora. Ho paura di una ricaduta." "Allontanarla? ... In che maniera?" aveva egli risposto come un sonnambulo. "Glielo dica lei; lo
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Patrizio che le veniva incontro, rimproverandola affettuosamente: "Ti ho cercata dappertutto! Dovevi avvertirmi che andavi in chiesa." "Ah, Patrizio
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fine ti ho vinto!". Così (ed erano già trascorsi due mesi dal loro arrivo) una mattina, dopo colazione, si era abbandonato a raccontare l'unico
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, a letto ... Teme che Ruggero possa fare scandali e dar da ridere alla gente." "Oh, Dio!" ripeteva Eugenia. "E dove sono andati?" "Non si sa. Ho
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allora senatore; e quella toga, nelle feste pubbliche, dava aria maestosa alle autorità." "Bell'uomo!" disse Patrizio. "Non l'ho conosciuto. Ai suoi
Accademia della crusca
