". "Che mistero è questo? Hai tu dunque dei segreti per me che per te non ne ho avuti mai?" Gissi lo guardò negli occhi; anche il suo amico lo guardava
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, quasi con le stesse parole, da lui. - Insomma - conchiuse Bedini - è vero o non è vero che tu hai fatto tacitamente la corte alla signorina Amelia
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. - Potremo andarvi dopo. - Non sarà la stessa cosa. - Sarà forse meglio. Saremo meno assorti, meno distratti nell'ammirarne le bellezze. - Hai ragione
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su per le gote rosee e paffute. - Che hai? Che cosa è stato? - Niente! - E don Rocco si levò di tavola per andare a chiudersi nella sua camera. Don
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disse: - Cattiva giornata oggi! Ho dovuto fare una buona azione, con la semplice lusinga che essa ne faccia commettere parecchie cattive. - Che cosa hai
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, saltellano come cosa viva ... Oh, su un bastimento, su un piroscafo, sí! - Hai torto. Nelle tempeste, le barche valgono assai meglio di quei grandi legni
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pregavo che lo strumento, almeno questa volta, s'ingannasse o mentisse. "Che hai?" ella mi domandò, guardandomi con diffidenza. E siccome io avevo
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, quando ti avrò esposto la mia filosofia della felicità. Hai mezz'ora da concedermi?" "Faremo colazione insieme". "Grazie. Io mangio una sola volta al
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l'hai appresa?" "Me l'ha insegnata ... . mia madre". "Che vuol dire: matrimonio segreto?" "Vuol dire che si sono maritati di nascosto". "Perché?" "I
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non ti parrà stramba". "Com'è che tu hai avuto paura?" "Ecco: eravamo nel mio studio, io e lei, con l'uscio aperto sul corridoio. Ella cominciò a
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, cane, che me l'hai viziata! - Poi, sbattendo sul pavimento gli stivaloni da campagna, dalle suole imbullettate e da' tacchi ferrati, era tornato in
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economizzare fino il lume. Dai letti, al buio, continuavano però la conversazione interrotta, saltando di palo in frasca: - Hai visto la banda con la
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doveva attendere il responso di lui. - Oh! È un portento! - esclamò all'ultimo il Nolli. - Hai fatto il tuo capolavoro. Non farai niente di meglio in
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però non mangeresti questo piatto di maccheroni che hai davanti, né berresti questo vino regalatomi da suor Maria Teresa! Ieri avesti un pezzo di carne
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: - Tuo nonno ha fatto questo! E tuo padre quest'altro! E la tua mamma ... cosí e cosí! ... E le tue sorelle, peggio! E tu sei becco pacifico, ed hai le
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interrogare la bambina: "Hai preso dei fosfori? ... Gli hai mangiati, per caso? ... " "No, no" rispondeva la bambina. "Ecco!" fece lui; ma il pretore gli
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sornionamente, a uno a uno: - Domani, se non hai nulla da fare, potresti andare a prendermi un carico di mosto a Trizzitello? Viaggio di poche ore -. Il
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, silenzioso; e i suoi amici se n'impensierirono. "Che hai?" "Niente". "Tu stai male e non te n'accorgi". "Lasciatemi in pace!" Noi, gente poco spirituale
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hai cagionato un gran dolore in quel tempo! - Ah! - esclamò Falcini guardando fissamente negli occhi il suo amico. E soggiunse: - Senza volerlo però e
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' tranquillo - mi rispose. - Sarà compensato". "Che discorsi, eh!" "Hai tu paura della morte?" "Paura, no; ma ti confesso che preferisco la vita. Almeno non ha
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di raggiungere la felicità suprema; potrò crearmi una donna a modo mio". "Sarà una bella cosa! Ed hai cominciato?" "Appena arriverò a Napoli. È il
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di affaticarsi alzando la voce: - La cassa ... non occorre farla ricoprire di stoffa ... Spesa perduta! ... Hai capito? - Che cassa e non cassa! Tu
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dal male le ha impedito di comprendere. Nei vaneggiamenti del delirio, ella r ipeteva continuamente: "Tullio, che cosa hai contro di me? ... Che ti ho
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tu l'hai in testa, e te l'ha messa tua moglie! - rispose una volta stizzito. E quasi venne alle mani con Taccareddu che, cornuto pacifico, non voleva
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al corvo, aveva il porco; tu invece hai la troia!- Catania, 20@ 20 aprile 1888@. 1888.
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, ora mi sfonda il tetto buttando spazzatura dal finestrino di cucina! Buttati tu, con la tua panciaccia, se hai coraggio! Tutte le sere cosí. I tegoli
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-al-piede lisciava l'animale e gli diceva ridendo: - Hai sentito la messa anche tu? - Il cane salterellava, faceva le viste di volergli mordere la mano
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le mani contro di noi. Eppoi il forte Speranza è vicino e non ardiranno farci qualche brutto tiro. - Ma perchè volete avvicinarli? - Non l'hai ancora
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cattivo occhio i bianchi stabiliti sulle loro terre. - Se vieni come amico, nulla hai da temere! - disse poi, rivolgendosi al capo che aspettava una
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completamente. - Hai nulla di guasto? - chiese poi il tenente. - Non mi pare - rispose Koninson. - Ma, se rimaniamo qui una sola mezz'ora, mi guasterò tutto
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, Koninson! - rispose il tenente alzandosi - Non bisogna scoraggiarsi, hai ragione, amico mio. - Siamo in due, signor tenente, e, ringraziando Iddio
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. - Hai ragione, quantunque le belve non osino avvicinarsi egli accampamenti difesi da un fuoco. Coricati; il primo quarto li guardia lo farò io. Il
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possiamo tenergli testa. Hai nulla di rotto? - Sono intatto. - Allora silenzio e avanti. Il tenente, che ci teneva assai ad abbattere il carnivoro per
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il tenente Hostrup aveva previsto il pericolo. - Che vuoi tu dire? - chiese il capitano. - Siamo innanzi assai colla stagione ... - Sei hai paura
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il tenente. - Ma ... oh! ... - Che hai? - Guardate alla vostra sinistra, presso il mare! - disse Koninson a bassa voce. Il tenente guardò nella
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le onde. - Ehi, Koninson, coraggio, ragazzo mio, e, se hai nulla di rotto, alzati, - Ah, mio tenente! - esclamò il fiociniere, battendo i denti per il
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! - Ne hai visto di simili? - Mai, signor Hostrup, eppure ho viaggiato assai nelle regioni polari. Tò! E cos'è quella roba rossa che vedo laggiù, presso
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, si arrestò bruscamente facendo un gesto di sorpresa e di terrore. - Che hai? - chiese Hostrup. - C'è qualcuno dentro - rispose il fiociniere. - È
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. Tu, Koninson, mi accompagnerai, se non hai paura. - Sono ai vostri ordini, sig. Hostrup! - rispose il coraggioso fiociniere. - Ma vi faccio osservare
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Accademia della crusca
