Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: hai

Numero di risultati: 36 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Malia. Commedia in tre atti in prosa

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Luigi Capuana 8 occorrenze
  • 1891
  • Stabilimento tipografico di E. Sinimberghi
  • Roma
  • verismo
  • UNICT
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Ora hai il laccio al collo, Cola mio! Ti sei impiccato con le proprie mani!

Pagina 14

Io vado a casa mia. Se hai bisogno, chiamami, siamo a due passi. Povera figliola!

Pagina 26

Lo so che non le hai fatto nulla! Anzi! Un altro a quest'ora...

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matrimonio è libera volontà... - Chi t'ha forzato? Hai fatto bene, figliola mia! Nino é un giovane d'oro...

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È vero? Hai detto sì? Ma avete fatto male i vostri conti.... tutti e due!.... Sangue!...

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E ora che hai fatto impazzire me, ora che ti sei preso tutto il mio cuore, tutta l'anima mia... ora?... Voglio vederla!... Corpo!... Sangue!...

Pagina 43

Ah! Per ciò non volevi più vedermi? Per ciò non mi davi più retta?... Sbagli, lana!... L' hai sbagliata!... Voglio vederlo questo matrimonio... E poi

Pagina 43

Che tradimento! Che tradimento!... Allevavo la serpe nella manica!... Scellerata!... Come hai potuto?... Che tradimento!...

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La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

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Artusi, Pellegrino 1 occorrenze

! mi hai fatto andar via l’appetito.»

Pagina 284

IL MAESTRO DI SETTICLAVIO

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Boito, Camillo 9 occorrenze

queste baggianate. In- tendi di pagare sì o no? Sono stato io la bestia di mettermi innanzi col proprietario della sala ove hai tenuto il famoso concerto

' miei, e mi chiama: "Carlo!" mi fa ribollire nelle vene un sangue da giovinotto. Per conto tuo non hai bisogno di nulla. Sei solo, agiato e non avi- do

canto, invitandovi i gazzettieri della città". "Un concerto! Sei dunque infedele al tuo amico pianista, oppure hai imparato a trarti d'impaccio sulla

l'hai proprio mangiata oggi l'aringa salata". Il basso Zen era conservatore arrabbiato. Per esempio, non poteva soffrire le opere del Verdi: ne diceva

vecchiaia. Tu mi hai sentito suonare. Sono un buon chitarrista, non è vero? Ho le mie ambizioncelle anch'io, caro nipote. Quando andavo sotto il balcone

comune, non quello del setticlavio. "Capperi!" esclamò il Chisiola. "Una bella fortuna, sai, e la me- riti. Come hai risposto?". "Me lo domanda, maestro

la sventura d'un padre e di sei fi- gliuoli. A proposito, ieri pensavo a te". "Grazie di cuore. Vuoi dire che pensavi all'affar d'oro, che hai fatto

alta statura, figurante Capaneo che si av- venta alle mura di Tebe, gridò indispettito: Scavalca il muro, non hai bisogno di scale Sul ballatoio, verso

, scappando; ella cadde sull'erba. "Hai paura?" le domandò il tenore. "No" rispose Nene, e gli stese le braccia, perché la rialzasse. Il vento, che fischiava

LE DUE MARIANNE - I CONIUGI SPAZZOLETTI

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De Marchi, Emilio 1 occorrenze

maniera che fosse ricevuta con più garbo... LUIGI: Chi ti ha mancato di riguardo a te? SIGNORA: Se tu usassi una volta con me le moine che hai usate a

IL PAESE DI CUCCAGNA

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Serao, Matilde 17 occorrenze

potresti aiutarmi, levarmi da questo imbarazzo, momentaneo, io ti restituirei subito il denaro. - Io non ho denaro. - Hai qualche oggetto prezioso

. Il marchese si era seduto accanto al letto e le sue dita nervose giuocavano con la frangia bianca della coltre: - Perché hai tanta paura? - interrogò

hai, che hai? - le domandava il medico ansiosamente. - Niente, - rispondeva ella, con la gran risposta dei disperati timidi, che nascondono la loro

favori alla povera gente, così ho fatto un pensiero, che voi mi avreste prestato queste quaranta lire. - Hai fatto un malo pensiero, - disse

: voglio il dottor Amati. Il padre mise dalle sue la mano della figliuola sulla coltre, ma non disse nulla. - Hai inteso? Voglio il dottor Amati, - ella

non mi hai fatto arrivare a tempo! E debbo per questo vedere una sorella così ridotta! Un lividore si era cosparso sulla faccia della ferita, udendo

masticando il suo mozzicone nero e crollando la testa, con un atto di suprema sfiducia. - Hai fatto mezza festa, oggi? Non sei andato a tagliar guanti

aspetti: lo vedrai. - Che Dio mi assista! - disse ella, segnandosi, in preda a un tremore invincibile. - Hai paura? - chiese egli, ghignando, non

?! Bianca, Bianca, Bianca, rispondi! Dove hai il male, come ti è venuto, creatura mia, viscere mie, corona della mia testa, rispondi, rispondi! È tuo

. - Trovane: voglio le mie settecento lire, oggi o domani, hai capito? - Non ne ho. - Impegnati lo stipendio, fa un debito. - Non ho più stipendio. - Come

l'altro, con un gesto vago. - Hai avuto varie cattive liquidazioni, mi pare? - Così, così. È Lillina che mi porta via tutto, - mormorò, con un atto

lei, bevendo le lacrime che le scendevano sulle guance e che non poteva asciugare. - Io ti lascio, quanto è vero il nome di Gesù, ti lascio! Hai il

capo, abbandonate le bianche mani sul merletto, Bianca Maria fissava suo padre con certi occhi pieni di una penosa maraviglia. - Tu non le hai mai

sulla fiammella: - Hai portato i capelli, tagliati sulla fronte, un venerdì sera, quando la luna cresceva? - domandò Chiarastella, con la sua voce roca

non hai interesse a ingannare, tu non sei un apostolo falso. Narragli tutto. Lo convertirai forse… E risolutamente, mettendosi il cappello, prese il

vide che ella piangeva, silenziosamente, a grosse lacrime che le si disfacevano sulle guance. - Che hai, Luisella, che hai? - chiese, abbracciandola

indulgente con cui fosse permesso scherzare poiché egli è incapace di andare in collera: - Hai freddo al ginocchio, santo Rò? - Tè, tè, canuccio

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