Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 Hai  sentito?
si presenta l'occasione di riguadagnare la bicicletta che  hai  perduta per la tua cattiveria con Maria. Vedremo! -
mi ha detto: Va dal Re, se vuoi trovare il gioiello che  hai  perduto all'insaputa di tua madre ... Maestà ... Se la
verde mister che mi invaghiva, questo motto gentil: " Tu ci  hai  compresi! ".
servir d'esempio a' tuoi compagni. E questa macchia, che  hai  qui sul davanti della camicia, come mai te la sei fatta?".
meriterebbe di più, ma per oggi tiriamo via. Dimmi, Masino:  hai  studiato la lezione di Grammatica?" "Sissignore." "Dimmi,
Eccoti intanto dieci meriti per la franchezza, con la quale  hai  risposto a tutte le mie domande." Agli esami della fin
difensore... Io, vedi, ho conosciuto molta canaglia: ma tu  hai  nelle tue intraprese di delinquente delle risorse
a uno spillo ricurvo legato a un filo di refe? E perché  hai  fatto questo? Chi lo sa! Ma quello che devi sapere è che
tempo stesso le labbra; poi ha ripreso lentamente : - Tu mi  hai  dunque rovinato come uomo; ma aspetta, ché c'è dell’altro!
dei sassi ai soldati e gli imputati sono stati condannati.  Hai  capito?... E gli hai fatti condannar te! E io che ero
e gli imputati sono stati condannati. Hai capito?... E gli  hai  fatti condannar te! E io che ero avvocato difensore ho
partito avrà in paese meno credito di quel che aveva...  Hai  capito? Sei contento ora? Sei soddisfatto dell'opera tua?
Sei soddisfatto dell'opera tua? Vuoi far qualche cos'altro?  Hai  in mente altre rovine, altri cataclismi da compiere? Ti
altri cataclismi da compiere? Ti avverto che nel caso  hai  tempo fino a domattina alle otto, perché ora è troppo tardi
tutto il tempo per rispondere, poi ha indicato Barbara. -  Hai  visto? Hai visto? - Ho amato il Teschio. Barbara ha
tempo per rispondere, poi ha indicato Barbara. - Hai visto?  Hai  visto? - Ho amato il Teschio. Barbara ha cominciato a dare
Salvatore, quasi sussurrando. - Visto? Cinque contro uno.  Hai  perso. Tocca a te, - ha concluso il Teschio. Barbara ha
barcollato. - Cosa vi devo far vedere? - L'altra volta ci  hai  fatto vedere le tette -. E rivolgendosi a noi. - Questa
a terra e gli saltava sopra lo poteva pure soffocare. -  Hai  perso. Ora ti abbassi i pantaloni. Così impari a fare la
studente di lettere alla Università di Torino! O tu, che  hai  vagolato venti e un anno su questa terra, dispettando il
- Eppur Catullo in ghetto per desinar non vale; o che gli  hai  dato a braccio Virgilio o Giovenale? - Erano usciti
legato a ghirigori ? - É adesso il mio pastrano... - Tu  hai  tutta quanta l'aurea latinità sul dosso!... Ma, dimmi,è
e quando son tornate ho sentito che dicevano fra loro: -  Hai  visto? Aveva un altro fazzoletto mio! - E l'ampolliera
De Bella a Donna Marina di Malombra Varese, 4 settembre  Hai  pigliato fuoco? I miei cortigiani son tutti dispersi.
quando torna. - Domani andrò a scuola. - Meno male. E  hai  portato a casa un altro serpente? - Ho risposto di no, che
mar rifluente che anela riassoggettarsi la spiaggia. - Che  hai  fatto? - ei gridò, scattando in pie' minaccioso - hai fatto
- Che hai fatto? - ei gridò, scattando in pie' minaccioso -  hai  fatto di un leone una lepre, di un uomo un pupazzo. Vedi, a
a sospirar la catena, me l'apprendesti a portare, mi  hai  piegato a baciarla. Per tè, conobbi il sapor del mio
- Die' la fanciulla un lamento, e disse: continua e mi  hai  morta. - Una morte è poca - ei ritorse. - Risparmia almeno
questi versi cantò sotto l'ombrello: - O padre eterno, se  hai  tempo da perdere e se non dormi nei placidi cieli, tu che
sia la Proserpina, e vinca in arte di teneri ludi quante  hai  lassù schiere d'angioli nudi! Dammi la calma, la calma
e svogliato poco mi preme. Ti ringrazio del bene che mi  hai  fatto incessantemente, spronandomi al lavoro e combattendo
ascoltarti, Altezza, - disse Yanez avvicinandosi. - Tu mi  hai  detto di esseri recato nella foresta a cacciare la tigre
appetito quella bestia! - Tu sei grande cacciatore, mi  hai  detto. - Moltissimo. - Vuoi provarti a ucciderla? - Yanez
che qualcuno suggerisce delle pessime idee al sovrano. - Mi  hai  capito, mylord? - chiese il rajah, un po' sorpreso di non
pericoloso di quell'imbecille di Sindhia, però mio caro,  hai  da fare con delle vecchie Tigri di Mompracem e puoi essere
galoppo furioso dei focosi destrieri. - Bindar, - disse, -  hai  udito a parlare tu della tigre nera che ha mangiato i figli
ottimo Nino, che principiasti ad essermi amico, appena mi  hai  letto, e tosto illustrasti i miei poveri libri con diffuse
ed elevata di sentimenti come un poemetto di famiglia,  hai  fatto vedere facilità e luce, dove io aveva messo sforzo ed
nel campo delle lettere che si vantano amene; ma mi  hai  seguitato nelle gravi e spinose noie della politica; sei
giornalista. E fuori delle lettere e della politica mi  hai  consolato e sorretto in scoramenti tristissimi. Ora per
fianco, mettendosi dinanzi un paio di pistole. - Tu adunque  hai  detto di conoscermi, - disse il capitano Macpherson,
- disse il capitano con voce vivamente commossa. -  Hai  mai avuto una figlia tu? - Oh! mai! - esclamò lo
una figlia tu? - Oh! mai! - esclamò lo strangolatore. -  Hai  mai amato almeno? - Mai, fuorché la mia dea. - Io l'amo
non ha una bandiera? - Si, e perché tale domanda? - Non  hai  giurato fedeltà a quella bandiera? - Sì. - Saresti tu
- Capitano, - diss'egli, volgendo all'insù la faccia. -  Hai  visto nulla? - Sì, capitano. - Era uomo o bestia? - Mi
piú ignorato del mondo ... - E dopo? - egli obbiettava. -  Hai  ragione. Ma per riflettere bisognerebbe essere calma ...
con voce tremante: - Giannino mio, Giannino mio, ma come  hai  fatto a venir fin qui? - Il babbo ha borbottato: - Una
che non ti scappi detto a nessuno, in città, quello che  hai  visto... Hai inteso? - E perché? - Non ti impicciare del
scappi detto a nessuno, in città, quello che hai visto...  Hai  inteso? - E perché? - Non ti impicciare del perché. Non son
Giacinta si levò da sedere. - Senti, mamma! - disse. -  Hai  ragione; non sono piú una bambina: devo pensare alla mia
Con te sarò sempre buona ... Mi presterò a tutto ...  Hai  veduto? ... Mi son prestata per la festa di tre mesi fa,
a rimanertene a letto. - No, mamma, sto bene ... Ma tu  hai  ragione di dire cosí; è meglio spiegarsi. Sappi dunque che
gli diceva accarezzandolo: "Vedo bene che questa sera non  hai  fame. Pazienza: i lupini li mangerò io. Addio a domani, e
spalancava una bocca, che pareva un forno. "Di già che  hai  la bocca aperta, profittane almeno per darmi il buon
sinceramente, "se tu mi tieni il broncio, non  hai  davvero tutti i torti. Io ti mando vestito peggio di un
"Lo sai che in casa non c'è un boccone di pane: e se tu  hai  fame, piglia questo zoccolo e mangialo!" E nel dir così,
degli altri due: e sai perché? Perché in quest'anno tu  hai  avuto poca voglia di studiare." "La voglia di studiare l'ho
saprà mai ballare!" "E ora, Alberto, vediamo un po' come tu  hai  speso le nove lire e mezzo, che hai trovate nel tuo
vediamo un po' come tu hai speso le nove lire e mezzo, che  hai  trovate nel tuo salvadanaio." "Ecco... io volevo... ossia,
l'affare è fatto e non se ne parli più." "Ma che cosa  hai  fatto?" "Non ho fatto nulla." "Sicché avrai sempre in tasca
sempre in tasca i danari?" "Ce li dovrei avere..." "Li  hai  forse perduti?" "No." "E, allora, come li hai tu spesi?"
avere..." "Li hai forse perduti?" "No." "E, allora, come li  hai  tu spesi?" "Non me ne ricordo più." In questo mentre si
che inventare, e meno felice. È uno scrivere-descrivere:  hai  una traccia, scavi nella memoria prossima o lontana,
nella memoria prossima o lontana, riordini i reperti (se ne  hai  il talento), li cataloghi, poi prendi una sorta di macchina
ma in ogni caso sei guidato, tenuto per mano dai fatti,  hai  terra sotto i piedi. Scrivere un romanzo è diverso, è un
l' impressione di una libertà senza limiti. In astratto, tu  hai  su loro un potere assoluto, quale nessun tiranno ha mai
ai tuoi umori d' autore, anche frammenti di persone che tu  hai  incontrate, o di altri personaggi. La prima impossibilità è
e le sovrastrutture; saprai dire di ogni tua parola perché  hai  usato quella e non un' altra; amerai ed imiterai quelli che
latitante in qualche angolino del disco-memoria, o l'  hai  distrutto con qualche manovra sbagliata? Solo dopo giorni
al proprio elenco dei "la prima volta che" memorabili: che  hai  visto il mare; che hai passato la frontiera; che hai
"la prima volta che" memorabili: che hai visto il mare; che  hai  passato la frontiera; che hai baciato una donna; che hai
che hai visto il mare; che hai passato la frontiera; che  hai  baciato una donna; che hai destato a vita un golem.
hai passato la frontiera; che hai baciato una donna; che  hai  destato a vita un golem.
Nulla! L'insolita vivacità della risposta la colpí. -  Hai  dei segreti per me? - Vorresti farmi una colpa anche del
frangia della cravatta di seta che le scendeva sul petto. -  Hai  perduto la parola? - Senti - disse Andrea, rizzandosi
gli si gettò al collo: - È geloso! ... Fanciullo! ... E  hai  potuto sospettare? ... Andrea, che non s'attendeva questo
non s'attendeva questo scoppio, non osava di resistere. - E  hai  potuto sospettare! ... Oh! - Non negarlo - egli rispose,
donna. - Ma a quale scopo? - Certamente per ucciderlo. -  Hai  veduto tu quegli esseri? - Coi miei propri occhi. - Sono
e che adorano una divinità la quale esige molte vittime. -  Hai  paura, Kammamuri? - Ho le mie buone ragioni per averne. -
nostri animali hanno udito qualche cosa e sono inquieti. -  Hai  udito qualche rumore? - Assolutamente nulla. - Tieni il
che avevano strani riflessi. - Credo, - mormorò dipoi. -  Hai  la veste insanguinata. Lasciami vedere - Non è nulla, -
laccio ... - Ah! - esclamarono i due indiani. - Un laccio,  hai  detto? - Sì - confermò il bengalese. - Gii hai veduti
- Un laccio, hai detto? - Sì - confermò il bengalese. - Gii  hai  veduti quegli uomini? - chiese Aghur. - Sì, come vedo voi.
zucche e cominciò a dirgli colla sua flemmatica bontà: "Tu  hai  qualche dispiacere, Paolino." "Io no." "Sí, tu hai qualche
"Tu hai qualche dispiacere, Paolino." "Io no." "Sí, tu  hai  qualche dispiacere che non vuoi dire." "Ti dico di no."
caso, non sarei io il primo." "Avresti dovuto già farlo.  Hai  fissato l'occhio su qualcheduna?" Paolino tentennò il capo
buone per i signori milanesi, per i signori impiegati. Tu  hai  bisogno di legno forte e stagionato." Paolino, stringendo
per l'amica vostra... Insomma, dove sei stato, che cosa  hai  fatto, chi hai visto, con chi hai parlato?... Non ne posso
vostra... Insomma, dove sei stato, che cosa hai fatto, chi  hai  visto, con chi hai parlato?... Non ne posso più! Ella si
dove sei stato, che cosa hai fatto, chi hai visto, con chi  hai  parlato?... Non ne posso più! Ella si esprimeva con frasi
indeciso. - Tu fai sangue... - Tu menti! - Già la morte  hai  sul viso! - Vecchio, son gioia e amore, e a te sembran la
intelligente contro le allucinazioni del deserto-trappola,  hai  l' impressione del fuori giri, di uno sfasamento fra le
un adagio spagnolo imparato a Cadice: Tiempo d’hamhra no  hai  pan duro
è ermetica: "pensa" anche lei per tutto il tempo che tu le  hai  concesso, ma del suo rapidissimo esame delle decisioni
sua rovina. Sono evidentemente lacune del programma: se le  hai  individuate, e hai imparato a sfruttarle, hai partita
lacune del programma: se le hai individuate, e  hai  imparato a sfruttarle, hai partita vinta, ma anche il gusto
se le hai individuate, e hai imparato a sfruttarle,  hai  partita vinta, ma anche il gusto del gioco è svaporato. Ti
è qualitativamente diverso. E tuo consanguineo, anche se lo  hai  conosciuto da poche ore. Lo vedi in viso, ti misuri con
- Cattivo, - mi ha detto - tu non puoi figurarti quanto ci  hai  fatto soffrire tutti quanti!... - È un infame! - ha
- Vattene, e non ritornare mai più in casa mia,  hai  capito? - Silenzio! - ha aggiunto mio padre con voce
- Quando siamo stati in treno, ho detto al babbo -  Hai  proprio ragione, sai, babbo, a dir male del servizio
"Arnolfo, non offendere!" "Io non t'ho offeso." "Mi  hai  detto canarino." "Canarino non è un'offesa: canarino gli è
vedendo che stavo serio, mi ha detto: - Ah! forse anche tu  hai  la mia malattia? - E io, parlando col naso più che mai: -
sala d'aspetto e di parlare con i clienti, io ti strozzo,  hai  capito? Ti strozzo, in parola d'onore... Ricòrdatelo! -
ed i rinoceronti? - Li disprezzo. - Sai, giovinotto, che  hai  del coraggio? - Lo credo. - Hai incontrato qualcuno? -
- Sai, giovinotto, che hai del coraggio? - Lo credo. -  Hai  incontrato qualcuno? - Delle tigri, ma non hanno ardito
- Ve ne sono, Saranguy, e più d'uno. - Non ti credo. -  Hai  udito parlare dei thugs'? - Gli uomini che strangolano? -
mio caro, - disse Macpherson con accento sarcastico, - come  hai  passata la notte? - Credo di averla passata meglio di te, -
- Ascoltami, - disse Tremal-Naik abbassando la voce. -  Hai  anche tu qualche cosa da dire? - chiese Negapatnan,
le sbarre della feritoia. - Non s'accorgeranno che tu mi  hai  aiutato a fuggire? - Non s'accorgeranno di nulla. Sciolse i
le figure che vi ho disegnato. - Ma sai - ha detto - che tu  hai  una grande disposizione per il disegno? E poi si vede che
e ti vai migliorando... Vedi un po' dalle prime figure che  hai  fatto a queste ultime che progresso! Bravo Giannino! Faremo
queste pagine... - Questo poi no! - Come! Ma se mi  hai  detto di si! - Ma scusa, perché mi vuoi strappar quelle
e insanguinato, si precipitò fuori dalla prigione. - Cosa  hai  fatto?- chiese Tremal-Naik. - Fuggi, fuggi! - gridò Nagor.
le porte chiuse. Senza di te sarei ancora prigioniero. -  Hai  fatto male a sparare così presto. Ora non so come finirà. -
indiano, parla! - urlò lo strangolatore -. Perché ci  hai  tradito? Ma non sai tu che la tua Ada è sempre in nostra
M'avevano fatto bere la youma. - La youma! - Sì. - E tu  hai  parlato? - Chi resiste alla youma? - Narrami quanto ti è
parole gli raccontò ciò che era avvenuto nel bengalow. -  Hai  fatto molto, - disse Kougli, - ma la tua missione non è
fra le mani e pensava. - Ci sono, - disse all'improvviso. -  Hai  trovato un mezzo? - Credo di sì. - Parla. - Il capitano, di
nostri affiliati ti imbarcherai sul suo vascello. - Io? -  Hai  paura? - Tremal-Naik non sa ancora cosa sia la paura. Ma
- Tremal-Naik se lo passò in un dito della mano destra. -  Hai  altro da dirmi? - gli chiese. - Che noi vegliamo sulla tua
mastro Taverna gli disse: - Sei un pessimo taverniere.  Hai  del Medoc, che forse non bevono nemmeno Luigi XVI e Maria
un gran buongustaio, ma quando non era ubriaco. Guarda se  hai  ancora di queste bottiglie, e mettile tutte a nostra
caverò da solo. Poi guardando il taverniere, gli chiese: -  Hai  preparata la bottiglia piena di scorpioni? - Due, mio
piena di scorpioni? - Due, mio signore. - E salciciotti ne  hai  ancora? - Posseggo una discreta provvista di carne di
regalerai, ma non a nome mio, vè! - Oh, io non parlare. -  Hai  fame? - Io afere sempre, patre: generale Howe non dare che
- Mylord - disse il capo, confuso - è proprio vero quanto  hai  affermato? - Yanez fece segno ad uno dei sei malesi, che
- Mylord! - esclamò con voce affannata. - È vero che tu  hai  trovato la pietra di Salagraman? - Yanez gettò via la
dall'alto in basso il portoghese. - Se è vero quanto  hai  detto al mio ministro, sii il benvenuto, quantunque io non
- Io non volere denaro, io essere molto ricco. - Ma tu  hai  diritto ad una ricompensa. La pietra di Salagraman è per
- Tu! ... - Io, Altezza, - rispose il greco. - Perché  hai  lasciato il tuo letto? Codesta è un'imprudenza. - La gente
- Ho ricevuto il corno del rinoceronte che tu mylord  hai  ucciso. Il suo proprietario doveva essere un animale ben
difficile a scovarlo. Altra cosa invece è la colpa che tu  hai  commesso e che è gravissima. Stamane è venuto da me il capo
Stamane è venuto da me il capo del villaggio, dove tu  hai  cacciato, e che per tua disgrazia è uno dei più influenti
sbarazzato del rinoceronte? Bella riconoscenza la tua! - Mi  hai  ucciso la vacca sacra e chissà ora quali calamità
nominato grande cacciatore della mia corte, sostiene che tu  hai  torto. - Io ho dei testimoni. - E cosa dicono? - Che il
l'ufficiale che lo aveva accompagnato alla caccia. - Tu  hai  ordinato il fuoco ai tuoi, per fare un dispetto a
bassa. - Che cosa devo fare adunque? - Confessare che tu  hai  ucciso la vacca sacra per dispetto e lasciarti punire. Il
non ti spiace. - Sta bene ed io dimostrerò al rajah che tu  hai  torto. - E allora gli farò dare cinquanta legnate, - disse
il tuo dorso al bastone del carnefice. Consolati che  hai  la pelle dura e poca carne sulle tue ossa. - Lasciò il palo
glaciale. Solo il giudice più vecchio gli disse: - Tu  hai  vinto, mylord, quindi tu avevi ragione e quel miserabile
sala del trono dove il rajah lo attendeva. - So che tu  hai  vinto la prova, - gli disse il principe con un benevolo
- Se vuoi il resto devi dirmi tutto. Per conto di chi  hai  lavorato? - Pel favorito del rajah - rispose Tantia che
donna? - Un ministro, amico intimo del favorito. - E come  hai  fatto? - Prima l'ho addormentata con dei fiori, poi l'ho
ancora? - chiese Tantia. - Ti ho detto perfino troppo. - Ma  hai  guadagnato duecento rupie. - Me le darai? - Io sono un uomo
la fronte, tornò precipitosamente verso il gussain. -  Hai  più nulla da aggiungere a quanto hai detto? - No, sahib. -
verso il gussain. - Hai più nulla da aggiungere a quanto  hai  detto? - No, sahib. - Ti avverto che tu rimarrai nelle
rimarrai nelle nostre mani fino al nostro ritorno e che se  hai  mentito ti farò levare la pelle. - Ti aspetterò tranquillo
- rispose il fakiro. - Invece di duecento rupie ne  hai  guadagnate quattrocento, che ti verranno contate subito. -
e sentiamo i nemici a distanze incredibili. - Me ne  hai  dato or ora una prova, - rispose Tremal-Naik. - Che ci
- esclamò Sandokan. - Si sorveglia qui. Non ne dubitavo.  Hai  fatto delle ricerche? - Sì, sahib e sempre infruttuose. -
fatto delle ricerche? - Sì, sahib e sempre infruttuose. -  Hai  avvertito la polizia? - Non ho osato, temendo che la
che la padrona sia stata rapita per ordine del rajah. -  Hai  fatto benissimo. Tremal-Naik, Bindar, rimettiamoci in
non parlerà. Lo giuro sulla mia dea. - Ma, miserabile, non  hai  mai amato tu, adunque? - Non ho amato che la mia dea e il
fermezza. - Non uscirà una parola dalla mia bocca. - Ma  hai  un cuore di ferro, tu? - Sì, di ferro e ricolmo d'odio. -
così presto, te l'assicuro. - Parlerà? - Bisogna che parli.  Hai  udito tu, che Ada è forse agonizzante? Bisogna che sappia
ricomincio le torture - Parlare? - ruggì Manciadi. - Mi  hai  ... rovinato ... non potrò più camminare ... Uccidimi se
- disse Tremal-Naik. - Parto! - Questa istessa notte? - Non  hai  udito tu? ... Domani potrebbe essere troppo tardi. - La
- Kammamuri ha vendicato Aghur, - rispose il maharatto. -  Hai  ucciso Manciadi, forse? - Sì, padrone, con una
già essertene accorto!" rispose con voce tremante. "Che  hai  contro di me? Prima c'era il pretesto della gelosia di tua
bacio, una carezza, bisogna strapparteli peggio di prima!  Hai  tuttavia ... paura di lei?" "Non parlare così!" la
guarita! Senti qui. Non c'è più ombra di profumo, niente!  Hai  tu forse altri pretesti? Ho rispettato il tuo dolore, ti ho
Per me?" Patrizio la trattenne: "Sì, Eugenia, per te! Come  hai  potuto sospettare?" Il suo accento era diventato così
capo, rimproverandole in tal modo la sua poca fede: "Come  hai  potuto sospettare?" "Spiegati; non ti capisco!" disse
come avrei potuto dirti: Piangiamo insieme? ... Non  hai  torto: è stata dura con te, intrattabile. Con me pure, sai?
indifferenza: _ Bruchi, pensa un po' ! E quando li  hai  raccolti, cosa te ne fai? Li fai friggere? Giorgio simulò
tre. Renato intervenne con acredine: _ Ma guarda che tipo.  Hai  tanta fretta e poi stai a casa fino alle tre: scommetto che
mamma non hanno voluto sposarsi in chiesa? E che malattia  hai  avuto, l' anno scorso, che sei stato assente un mese, e
Ma ti prendo in parola: martedì, a ginnastica, vedremo se  hai  coraggio. Vedremo chi dice la verità. Mario era arrivato
d' altro che non ce l' ha? Renato disse: _ Ma insomma, non  hai  dodici anni? E non li leggi, i giornali? Non lo sai che l'
nascita, cioè di quando un bambino nasce da una donna?  Hai  mai guardato bene quei dipinti dove si vede la creazione di
proprio che i giornali non te li lasciano ancora leggere.  Hai  mai sentito parlare della pillola, e della provetta, e
ora fa avevo solo dei sospetti, ma adesso sono sicuro. Non  hai  visto come è venuto rosso, quando gliel' ho detto così, in
ad andare in bicicletta solo quest' anno, quando tu gli  hai  insegnato? Si capisce che fa bene a scuola, e che ricorda
come le calcolatrici: bel merito, se ricorda tutto! Non  hai  mai notato che, alla sera, gli luccicano gli occhi come ai
un po' di attenzione: forse sei stanco? O non stai bene? O  hai  qualcosa a casa che non va? Silenzio, e poi, come
attore di quart' ordine: _ Salute, Mario. Allora? Che cos'  hai  da raccontarci? _ Niente, _ disse Mario. _ Niente ... è
per sovraccarico, insomma, come ... una linea del telefono.  Hai  assorbito troppo dall' ambiente che ti circonda: dai libri,
_ C' entra sì, _ spiegò Giorgio con pazienza: _ non  hai  detto che è solo poco tempo che si sanno fare queste cose?
disse: _ Vai via, Renato: non ti posso vedere. Ecco, mi  hai  fatto parlare, e io ho parlato, e adesso sono tornato come
ottenuto quello splendore di cristallizzazione ... . - E  hai  preso ... . Quale preparato hai preso? - Un po' da una
cristallizzazione ... . - E hai preso ... . Quale preparato  hai  preso? - Un po' da una boccetta, un po' dall'altra ... a
è stata una disgrazia; perchè se tu capissi che miracolo  hai  prodotto - e nessuno saprà più riprodurlo - dalla rabbia ti
lire. - No! No! Le tenga. Comprerà altri medicamenti - Le  hai  guadagnate con tanti stenti e vorresti sciuparle così?
- Ecco qui perchè io sono di cattivo umore. Tu mi  hai  detto sempre che la prima prova di amarsi e di vivere una
di non avere il più piccolo segreto l'un per l'altro. E mi  hai  ripetuto non so quante volte, che la prima bugia detta
subito dopo non fosse anche tuo. E anche tu, Paolo mio, mi  hai  aperta tutta quanta l'anima tua, ma mi hai però detto, che
Paolo mio, mi hai aperta tutta quanta l'anima tua, ma mi  hai  però detto, che ti riservavi un piccolo segreto, che però
Ma ormai, siamo in Andropoli da due mesi e tu non mi  hai  svelato il tuo segreto. Ed ho sempre aspettato e aspetto
che il segreto non sia un mistero, ma una colpa, che non  hai  il coraggio di confidarmi, temendo forse che in me
è almeno una debolezza, e tu, che sei il forte dei forti,  hai  paura che nello specchio della tua anima, tersa e brillante
"E dove vai?" "Non lo so; lontano". "Che mistero è questo?  Hai  tu dunque dei segreti per me che per te non ne ho avuti
di ottenere una schietta e sincera risposta". "Forse non  hai  bisogno che te la dia" rispose Gissi. "Non capisco.
tu devi continuare a frequentare la mia casa come  hai  fatto finora. Sei un uomo? Il tuo dovere è di vincere te
passionali. Se guardi bene dentro te stesso, vedrai che tu  hai  lusingato, accarezzato, e non inconsapevolmente, sensazioni
... Tutto finí là? - Io ti credo - soggiunse il Mazzani. -  Hai  raccontato con troppa calorosa sincerità e con troppi