Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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parte della sua esposizione il Flor dedica alla guerra. La  guerra  l’hanno voluta e continuata i borghesi, specialmente i
vergini di ogni colpa, quindi possiamo inveire contro la  guerra  e declinarne ogni responsabilità. Piano, signor Flor,
esiste fra il Centro che vota 300 cannoni prima della  guerra  e i socialisti germanici che votando i crediti militari e i
germanici che votando i crediti militari e i prestiti di  guerra  germanici rendono possibile la costruzione di migliaia di
buona fede - credono che ciò sia inevitabile per evitare la  guerra  o un lungo prolungarsi di essa. Il Flor insiste ancora: non
di tutti i paesi. A tal fine non si distingue fra la  guerra  dell’Austria provocatrice e dell’Italia, tiratavi per i
maggioranza senza distinzione di partito fu della  guerra  non propagatrice, ma vittima, in un paese, ove il popolo,
un paese d’altro canto, il quale fornì agli apostoli della  guerra  in Italia uno dei loro propagandisti più tenaci nella
dopo aver descritto a foschi colori le conseguenze della  guerra  (10 milioni di morti, 24 milioni di mutilati) si domanda:
da tutti i pulpiti, sulle piazze, nelle caserme che la  guerra  bisognava farla per difendere la patria, l’imperatore, il
e di tutte le religioni furono sempre prima e durante la  guerra  coi loro governi capitalisti e militaristi, oggi sono
del militarismo, perché solo nella brutalità della  guerra  e delle armi riscontrano i mezzi per salvaguardare i propri
Dasynsky, col suo gruppo votò non solo per le spese della  guerra  ancora nel giugno 1917, ma organizzò addirittura le legioni
italiani soggetti all’Austria, scrisse in favore della  guerra  contro la Russia. Che dire poi dei socialisti sull’altra
internazionale il Vandervelde fu membro del gabinetto di  guerra  del suo paese e grande propugnatore della guerra a fondo;
di guerra del suo paese e grande propugnatore della  guerra  a fondo; in Francia furono ministri durante la guerra i
della guerra a fondo; in Francia furono ministri durante la  guerra  i socialisti Guesde, Sembat e Thomas quest’ultimo
della guerra. È vero che tutti costoro partecipando alla  guerra  si giustificarono con ragioni riguardanti la difesa della
dell’Internazionale, per rifarsi una verginità innanzi alla  guerra  e di richiamarsi a quella internazionale che fece all’atto
Trotzky o alla Bela Kun? La dittatura del proletariato, la  guerra  civile, la violenza insomma dovrà trionfare delle vecchie
ai moderni imperialisti e guerrafondai vedeva nella  guerra  un che di divino e fatale e la concezione anarchica del
anarchico e nichilistico. La Chiesa certo non invoca la  guerra  e nelle litanie prega a peste, fame et bello libera nos
avviando l’umanità se non all’eliminazione totale della  guerra  e degli armamenti (forse utopie) alla loro limitazione
Non è a dimenticarsi come i deliberati sul diritto della  guerra  della conferenza dell’Aia per la pace si ispirino alla
domanda la cessazione di qualsiasi misura eccezionale di  guerra  e di polizia, il pieno ristabilimento del diritto comune,
applicazione della legge sul risarcimento dei danni di  guerra  e quindi dell’opera di ricostruzione: domanda che venga
filippiche era coronata dall’entusiastico grido: «guerra,  guerra  a Filippo!» Così oggi, sia pure ch’io non sono Demostene né
 guerra  ha reso ancora più evidente che sul terreno delle pratiche
del governo dei soviet. Il sistema ha portato alla  guerra  civile. Abbiamo bisogno in Italia di una altra guerra, più
il Cristianesimo. Il Ferrero stesso dice che l’anima della  guerra  è la cupidigia la quale proprio nella vita moderna è
che nel passato la passione dominante. La causa prima della  guerra  odierna va ricercata nello spirito di espansione e di
e di conquista dell’industria e del commercio. La  guerra  ispano—americana si fece perché i capitalisti degli Stati
fatto grosse investizioni nelle industrie di Cuba, la  guerra  boera si deve alle miniere del Transvaal, quella
della Corea. Ed oggidì tutte le gelosie o le minacce di  guerra  che allarmano l’Europa per i paesi del Mediterraneo trovano
ai denti e possa disporre di una flotta forte in caso di una  guerra  commerciale è di grande importanza anche per la classe
la nostra unione pacifica alla Madre Patria o l’entrata in  guerra  dell’Italia. Poi è venuto il periodo di silenzio tragico,
era già quasi completa prima della guerra. Durante la  guerra  i partiti socialisti che trovarono la via dell’unità
entro la nazione col loro atteggiamento favorevole alla  guerra  cosidetta «di difesa»: in Italia invece, sventuratamente,
parte i loro capi più autorevoli avevano prima e durante la  guerra  preso tale posizione da sembrare escluso che i loro adepti
violenta del potere politico, la dittatura proletaria, la  guerra  civ1le. Sappiamo che queste torve teorie e questi principi
provvedimenti per rimediare alle conseguenze della  guerra  guerreggiata in paese (applausi prolungati). Di fronte a
con cui noi accetteremo la battaglia (applausi). La  guerra  non ha fatto che rafforzare le nostre convinzioni in tal
e migliaia dei nostri morti e pensando questa grande  guerra  come un’immensa burrasca abbattutasi sul mondo, all’oratore
per l’estensione dell’inchiesta parlamentare sulle spese di  guerra  e di armistizio anche alle terre redente, per la
un’opposizione inerme) non è battaglia alla bersagliera, ma  guerra  moderna, che viene vinta da chi ha i nervi più resistenti;
gli uomini, studiosi e parlamentari, che all’indomani della  guerra  affermarono la necessità del ritorno alla libertà
in maniera incredibile; quelli creati durante la  guerra  furono conservati ed ampliati, soffocando ogni libera
gli uomini, studiosi e parlamentari, che all’indomani della  guerra  affermarono la necessità del ritorno alla libertà
in maniera incredibile; quelli creati durante la  guerra  furono conservati ed ampliati, soffocando ogni libera
della colonia Eritrea; dalle ostilità con la Francia alla  guerra  libica; dalla settimana rossa alla guerra europea e ai
la Francia alla guerra libica; dalla settimana rossa alla  guerra  europea e ai trattati di pace; — il parlamento ha quasi
più che parlamentare, anticostituzionale. La  guerra  divise il parlamento e più che il parlamento il paese, in
della colonia Eritrea; dalle ostilità con la Francia alla  guerra  libica; dalla settimana rossa alla guerra europea e ai
la Francia alla guerra libica; dalla settimana rossa alla  guerra  europea e ai trattati di pace; — il parlamento ha quasi
più che parlamentare, anticostituzionale. La  guerra  divise il parlamento e più che il parlamento il paese, in
poco importa il vero interesse del paese: essi vogliono la  guerra  fino allo sterminio degli italiani, come hanno fatto dire
le sedi scolastiche. Una liquidazione onesta dei crediti di  guerra  importa al Trentino immensamente maggiori vantaggi che
’19 scrivevano e stampavano: «Noi dichiariamo la guerra, la  guerra  buona, senza quartiere al prete e a tutte le cose sue»,
privazioni ed inauditi disagi pur di rifare quello che la  guerra  ha distrutto. Il partito popolare s’è occupato fin dal suo
mai consigliato una politica repressiva e mentre durante la  guerra  i tirolesi inveirono contro i nostri deputati confinati -
assoggettarci alla loro dittatura? Anche l’argomento della  guerra  civile è una montatura; ma se fosse vero, addio autonomia,
volentieri l’accusa di eretici, giacché sentiamo che questa  guerra  che ha tutto sconvolto sarebbe inutile senza il trionfo
gli interessi di noi italiani per favorire altri che alla  guerra  hanno portato un contributo soltanto all’ultima ora.
dello stato. Lo sforzo fatto dall’Italia dopo la  guerra  per superare la crisi che l’ha minata proprio al centro di
dello stato. Lo sforzo fatto dall’Italia dopo la  guerra  per superare la crisi che l’ha minata proprio al centro di
la questione delle trasferte per quelli che durante la  guerra  furono mandati a lavorare in Germania. Precisiamo: un
né solo un esercizio di coraggio, né può tramutarsi in  guerra  civile. Per questo le elezioni generali oggi sono un punto
né solo un esercizio di coraggio, né può tramutarsi in  guerra  civile. Per questo le elezioni generali oggi sono un punto
nel momento più difficile della lotta, il flagello della  guerra  civile tra gli italiani dell’Austria e magari a distruggere
pace fosse fatta e non si dovesse temere «il flagello della  guerra  civile». Ma poi, passate le burrasche, parvero ritornare i
dunque doveva finire dopo un lustro appena la fanfara di  guerra  della democrazia liberale? Ma a noi poco importa se dinanzi