Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: guardo

Numero di risultati: 20 in 1 pagine

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Cipí

206501
Lodi, Mario 2 occorrenze
  • 1995
  • Edizioni E. Elle
  • Trieste
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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, finché, arrivato sul ciglio, guardò giú e gli girò la testa.

cespuglio, si guardò attorno per rassicurarsi che non c'era piú pericolo, spiccò un lungo volo sopra i prati fioriti ed arrivò al fiume. Là c'era la

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Lo stralisco

208633
Piumini, Roberto 18 occorrenze
  • 1995
  • Einaudi
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
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il giaciglio: guardò verso il boschetto di palme: il silenzioso accompagnatore accennò, appena visibile, che proseguisse la sua esplorazione

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favorite non indossano certo al mattino la veste della notte... Come potrò sapere quali sono gli occhi della bella Amilah? Maometto guardò perplesso il

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delle losanghe e guardò. Vide un giardino piú piccolo di quello che aveva attraversato, ma ancora piú prezioso. Lí c'era solo una dozzina di alberi, la

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fatto la prima notte si sdraiò sul fianco a tre passi da lei, e la guardò. Vide che respirava piú velocemente del solito, ed aveva un colore piú

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, chino e silenzioso, oltre la soglia. Fermandosi a quattro passi dal giaciglio dove Amilah sedeva, Maometto si fermò. Guardò lei, poi il pittore, poi

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stata spinta, piú lontana dai frati, alzò invece la testa a guardare Filippo: e lui la guardò, per nessun'altra ragione che non c'è al mondo cosa

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guardò, tra stupito e inquieto. — Strane e diverse appaiono le vie della colpa, come quelle della virtú, — osservò. — A volte mi sembra, Filippo, che

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entro nelle stanze di Madurer, e da una certa distanza vi guardo e sento parlare mentre, vicini alle pareti bianche, muovete le braccia indicando le

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ricevuto un ordine, e pur scontenta intendeva obbedire. La guardò affettuoso, complice nella silenziosa protesta, rispettoso della dolentissima obbedienza

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si interruppe, confuso, e guardò il pittore. — Scusami, amico mio, — disse, — parlo come se il tuo corpo e la tua mente fossero i miei. Sakumat

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notte serena, — disse Sakumat. Madurer guardò in alto. Centinaia di punti lucenti splendevano nel buio del cielo. A faccia in su, sprofondando con i

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burban guardò intorno, stordito. Disse: — Non fa freddo qui, vero? Vuoi che faccia accendere il fuoco? — No, padre. Non fa freddo, — rispose Madurer, — è

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, — disse, — che andasse in fretta a... Che trovasse presto i suoi orizzonti. Sakumat lo guardò. — Hai detto una cosa bellissima, Madurer. — Che cosa ho

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pittore. — Vuoi parlare ancora con me, padre? — disse Madurer. — Se tu lo vuoi. Il bambino lo guardò quasi con curiosità. Dopo un silenzio, disse: — Io ti

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fra le rocce grigiastre e le fiammelle del piccolo rogo sventagliare vivaci in tinte inconsuete. Quando tutto fu cenere Sakumat guardò Nactumal per

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prima della partenza. Il florido veneziano lo guardò e sorrise. — Cosa ti diverte, Jacopo? — chiese Gentile. Sedevano nel portico dell'ampia casa del

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, che avanzava lentissimo nella sua argomentazione. Guardò di nuovo il Sultano, fermo e, all'apparenza, concentratissimo; poi dedicò attenzione alle

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inquietarti per la sua presenza: egli è solo in certo modo presente. Gentile tornò a guardare la luna. Anche Maometto, accanto a lui, la guardò per un lungo

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