, attraversarono stanze immense e corridoi senza fine, poi la Fata tolse da un cofano d'oro uno specchio rotondo. - Guarda qui dentro. Piumadoro guardò
vertigine e socchiuse gli occhi. Quando li riaprì si trovò dinanzi alla casetta della Fata Nasuta e la vecchietta gli sorrideva. Si guardò, si palpò, era
azzurra, verde, rossa, violetta che chiamate fiori, voglio immergere le mie dita in quel cielo capovolto che è il mare! Fiordaprile la guardò
la macina. Nonsò guardò attentamente la bestia e disse: - Signore, quello è il destriero che mi abbisogna! - Tu scherzi! - Signore, compratemelo e ne
, la calò e l'estrasse ricolma; poi la turò e la pose in tasca. Pensava al ritorno quando riconobbe in una statua la sorella Doralice; guardò quella
Principessa Nazzarena. Il Re guardò Fortunato con occhi irosi e non fece motto. - Se tacete, partirò oggi stesso con lei e lascerò voi e i vostri sudditi
disimpiegato. Il Ministro delle Pietanze lo guardò incredulo e sprezzante e gli assegnò l'ultimo posto nella burocrazia culinaria. un giorno che il Re
per terra. Il sagrestano si mise a raccoglierle nella palma della mano. Serena ebbe il libro e ritornò al castello paterno. La matrigna la guardò
misero a magnificare in arabo, in greco e in latino i pregi del cavallo. Roberto, appena vide il bellissimo animale, guardò con disprezzo quello che
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andare ad aprirgli. Risalì col cameriere e questi si guardò intorno e domandò : - Che siete sola ? O le altre dove sono ? - Ma si può sapere chi
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magazzino. - E per chi dev' essere? - Per me, - rispose Maricchia arditamente. Il negoziante la guardò con aria di compassione. - Figliuola mia, voi non
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Re lo guardò maravigliato perché non pareva davvero un Principe, e lo invitò a rialzarsi ed a parlare. Il fabbro allora cavò fuori tutte le carte che
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ragazza e tutti gli uomini erano pure bellissimi. Egli si guardò in uno specchio e al confronto degli altri gli pareva dessero un vero mostro. Il Reuccio
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carnefici hanno sempre qualche dollaro in tasca. - Datemene cinque. - Il bretone lo guardò sotto il naso. - Invece d'impiccare il gentiluomo che ci
marinaio vuota la stiva d'un bastimento pieno di gin, e poi sale ancora fino ai contrapappafichi. L'assiano lo guardò con una certo stupore. - Volete
d'una lanterna e accompagnato da due fucilieri guardò attentamente lo sconosciuto, il cui mantello grondava. - Chi siete? - domandò, puntandogli contro
salire, signora. Fin qui? Colle sentinelle che guardano il ponte levatoio del castello? Mary di Wentwort lo guardò con estrema ansietà, interrogandolo
mai avuto paura; eppure, in questo momento tremo. Guardò meglio. I borghesi mescolati ad alcuni soldati tedeschi cominciavano ad allontanarsi: i primi
molte probabilità di lasciarvi la pelle. Il bretone alzò le spalle e guardò, sorridendo, Piccolo Flocco. - Che cosa ne dici, piccolo squalo? Il
letto. - Bell'affare! Guardò il Corsaro e Piccolo Flocco: dormivano ancora. - Lasciamo che si riposino - disse. - Me la caverò da solo. Poi guardando il
! - disse il timoniere. L'ufficiale, che stava seduto dinazi ad un tavolino, li guardò attentamente, poi chiese: - Chi è il boia? - Io, signore - rispose
quelli che danno gli avvocati. - Ah! siete avvocato? - Sì, del catrame, - rispose il bretone, scoppiando in una risata. Il taverniere lo guardò
tratto il soldato fece due passi indietro e guardò con stupore Testa di Pietra. - Patre, - disse poi - tu essere molto ingrassato. - È vero figliuolo. Ho
. Testa di Pietra lo guardò di traverso. - Lei; ma io? Un tal merluzzo con denti di pescecane? Dove andrebbe a finire la mia paga? - Taci, sei cotto
, ed una grazia chiesta da lui al re Luigi XVI non sarebbe rifiutata. Il carnefice si asciugò le lacrime col rovescio delle maniche, poi guardò una
palle cadevano anche nel cortile, dove il comandante del forte aveva appena potuto radunare sette od otto soldati. Il Corsaro guardò tranquillamente il