Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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di più, a caval donato non si  guarda  in bocca; ed ecco il dono di M. Besnard ci è gradito.
ritratti, anche in una sua testa di fanciullino, che  guarda  dal sotto in su la mamma abbassando un po’il capo, tra
nero con una interminabile piuma bianca, il qual cavaliere  guarda  con disinvolto amore al profilo della giovane, che tiene a
ad eseguire la punizione, che con compiacimento sadico  guarda  il povero Marsia urlare e contorcersi dal dolore.
finisce in uno sbadiglio. Tra tanta roba non si  guarda  più a nulla, e, chiudendo gli occhi e stirando le braccia,
ideato, che è Giovanni Duprè: Fidia; che nella sua stanza  guarda  con viva attenzione la figura della Minerva non ancora
che gli carezza la spalla, e, da vero estera, palpa e  guarda  come uno strano magot, il teschio che forse non è d'osso,
di tenerezze nei confronti di un’arte «tradizionale», chi  guarda  le opere di Manzù subito si allieta di sentire la vena
assume in Baumeister uno spicco suggestivo. «Quando si  guarda  un quadro cubista — osservava il maestro tedesco — il punto
l'indice sulla bocca, impone di tacere a un ragazzo, che  guarda  in terra tra l’impacciato e l’attento; soldati in piedi;
(di fronte); di una donna che, pensando ciò che ha letto,  guarda  (di profilo e di fronte insieme). Si osservi ancora la
impiccolendo un edificio si provoca nella mente di chi  guarda  un processo riduttivo, ingrandendo un baldacchino si induce
riduttivo, ingrandendo un baldacchino si induce chi  guarda  a spostare, accrescendoli, i valori di una scala abituale
sono persone che vivono — e fanno vivere a chi le  guarda  — stati d’animo, sentimenti successivi nella stessa unità
di illuminista e dalle fedine di Santa Alleanza; costui  guarda  nel vuoto i «soggetti» cui l’arte deve «ispirarsi» in un
giacché vorrebbe scappare; ma nello stesso tempo lo  guarda  con la coda dell’occhio, quasi sperando che pure riesca a
vita di dignità e di amabilità, che attrae l’animo di chi  guarda  e, per un attimo, lo ingentilisce.
I due giovani sono confusi, accasciati; la gente intorno  guarda  curiosa. Pare la fine del terzo atto di una commedia morale
due graziose donnine. Infatti, una di esse, sorridendo,  guarda  in faccia il bel giovinotto, che ha il viso roseo, i
sotto ai baffettini appena segnati la bocca sensuale; e lo  guarda  fìsso, quasi volesse mostrare di capir bene il fondo della
una videoregistrazione d’epoca, Piero Manzoni  guarda  soddisfatto il suo Corpo d’aria (1959): un palloncino di
con le mani incrociate al ginocchio e le braccia tese,  guarda  in terra pensosa. Ma il Franceschi non ha poi badato ad
Basta osservare con quale trasporto l’ancella con la brocca  guarda  Betsabea e con quale delicatezza l’altra tiene il piede
la statua di Daniele Manin, è assai piccola. Il Dittatore  guarda  la sua propria casa, che sta di là da un canale ed ha due
vendono facilmente. La sua Sposa, nuda dalla cintura in su,  guarda  l’anello nel proprio dito con una espressione così candida,
cieca: è un’opera che non sa da chi sarà guardata e che non  guarda  nessuno. Mentre è impossibile immaginare un’opera di
l’occhio non è mai vergine né innocente. Ciascuno di noi  guarda  con alle spalle un bagaglio carico del proprio vissuto e
appoggiata con le spalle allo stipite, e fa la calzetta, e  guarda  sorridendo ad un ragazzo, il quale, seduto sulla soglia, la
stesso tempo la tensione morale della gentildonna che ci  guarda  dall’alto, e, viceversa, l’incanto, la deliziosa
della cosa con la fresca velocità di una pennellata che  guarda  con nostalgia alla felicità sgombra di Matisse e del
in terra ignudi, uccisi dall’Angelo della morte, che li  guarda  dall’alto. Sul piedistallo ecco l’ultima sorella,
un cuscino celeste, eseguita con pennello valente: e chi la  guarda  sbadiglia.
dello spettatore. Accade sempre più frequentemente che chi  guarda  non sia più solo il destinatario dell’opera ma anche
semplice ed affettuoso; poi venne il Colombo fanciullo, che  guarda  l’orizzonte del mare, presago quasi del futuro, seduto in
la quale porta in cielo un bambino, e poi un uomo nudo, che  guarda  in giù ad un disco di ottone lucido con una pallottola nera
come in presenza di stregoneria; un giovinetto, invece,  guarda  con un occhio e uno spirito scrutatore; un altro ha l’aria
di Marinetti Les Dieux s’en vont, D'Annunzio reste dove si  guarda  con nostalgia la scomparsa dei nonni, Verdi e Carducci, e
perfetta di Jasper Johns (che non di meno è l’artista cui  guarda  Dine nella sua partenza): la concordanza stabilita fra la
al cielo, alla nube, al pomo, come il lazzarone di Napoli  guarda  al sole che si tuffa nello smeraldo del mare. Sempronio è
suo Conte Ugolino tutto costole, che si morde le mani e che  guarda  a’ figliuoli ischeletriti, sono modellati in creta, la
(detto anche Gherardo delle Notti) nella Vecchia che  guarda  una moneta. Potremmo anche citare molte altre opere, ma
tratta altri soggetti che quelli della storia polacca, non  guarda  ad altro che al suo paese sbranato: è spesso farragginoso e
del Camposanto di Pisa: si copre il volto con la mano, e  guarda  tra le dita.
Ma il Cennini aveva anche scritto: Per consiglio ti do:  guarda  di pigliare sempre il migliore maestro. Poi a te interverrà
sue opere sono di far parlare di sé, di costringere che la  guarda  a prendere posizione, a esaltarsi o a indignarsi, in una
lui che spregia la storia ordinata in una forma logica e  guarda  all’evento che accade, vede nella morte il vero evento, che