, avvicinandosi. - Ah! Va bene, grazie, mi hai rassicurata. Questa è Carmela Minino, una compagna, Ferdinando. Il conte di Torregrande si degnò appena
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a casa? Posso accompagnarvi, un poco? - No, no, grazie, badate al vostro lavoro. - Oh, è già sera, non verrà più nessuno, dico a un compagno di
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specialmente tenera, per le grazie che fa - tredici al giorno - e si mise in tasca il rosario, per abitudine. Andando a mettersi il cappello, innanzi alla
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cambiato chiesa, lasciando Io Spirito Santo per la Madonna delle Grazie, dove niuno la conosceva. Non indossava più lo scapolare della Vergine del Carmine
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pausa, dalla velatura di una voce. - Che avete, donna Carmelina? siete malata? - No, grazie, sto benissimo, cavaliere. - Roberto Gargiulo vi ha lasciata
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gentiluomo non si è ucciso qui. - Allora, scusate. Buona notte, grazie, buona notte. Il portiere la vide allontanarsi con passo risoluto, nell'ombra
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teatro, ma così ardito, così forte da essere ritentato nel suo concetto, (purtroppo non con successo migliore) da qualche super-artista in buone grazie
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