Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: grazie

Numero di risultati: 32 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Galateo ad uso dei giovietti

184032
Matteo Gatta 7 occorrenze
  • 1877
  • Paolo Carrara
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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, interrogato del perchè rimanesse così muto, rispose: « Sto osservando la vanità degli uomini per ferirla all' occasione. » - Tante grazie! Se non avete

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uomini tra i più abbominevoli della società. Grazie al civile progresso, i giuochi d'azzardo, le bische, non sono più così diffusi come sullo scorcio

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, grazie a Dio, non abbiamo di questi pericoli e di queste paure.

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, quando alcuno sternutava, c'era la consuetudine imprescindibile di fargli un augurio di salute, a cui rispondeva con un Grazie o col chinare del

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giovine imberbe in cose che egli dee conoscere e realmente conosce meglio di lui, grazie all'esperienza che è il frutto degli anni, sentesi

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corrente elettrica nei convitati; e la padrona dee spandere intorno il tesoro delle sue grazie e del suo spirito. Colle sole persone molto famigliari e

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accudito alle faccende domestiche rallegra col suo sorriso, colle sue grazie, colla sua coltura, la compagnia che le si raccoglie intorno. Nella

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Scultura e pittura d'oggi. Ricerche

265792
Boito, Camillo 5 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Bocca
  • Roma-Torino- Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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alessandrina; s’è anche quasi perduto il famoso Cenacolo a Santa Maria delle Grazie, il quale già nel 1566 era, come dice il Vasari, una macchia

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quelle case e ch’è estinta da qualche secolo. Grazie: avremmo preferito l’errore vecchio, ed il ponte vecchio.

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due opere una parentela di modo, che non esiste.Il Di Chirico sacrifica meno alle Grazie, alletta meno; ma è più sòdo coloritore e inventore più

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Canzone d'Amore, tre contadinotte, intrecciate insieme alla maniera di tre Grazie rusticane, che camminano e, con le belle faccie pienotte rivolte al

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alzava al cielo in atto di render grazie: pareva che tutti avessero perduta la ragione. Daniele impugnava con una mano la spada, con l’altra stringeva un

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XIII Legislatura – Tornata del 6 giugno 1877

587279
Crispi 4 occorrenze
  • 1877
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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Carnazza. Comincio dal rendere grazie all'onorevole presidente del Consiglio delle manifestazioni fattemi, e sono ben lieto che egli abbia a cuore

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Giudici Giuseppe. Grazie.

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Io rendo le più vive grazie all'onorevole ministro pei sentimenti di affetto che lo legano alla Sicilia, e che egli primo affermò, in una solenne

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Geymet. Grazie.

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XIII Legislatura – Tornata del 21 febbraio 1877

589746
Spantigati 2 occorrenze
  • 1877
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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Melchiorre. Eccomi al regolamento, ed è troppo giusta questa osservazione. Rendo grazie infinite al presidente che mi ha richiamato all'adempimento

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che soffiò nel 18 marzo 1876 non sia penetrato in quel Ministero, io, considerandolo come un tempio in cui si adora la giustizia e si fanno le grazie

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Racconti 1

662655
Capuana, Luigi 14 occorrenze
  • 1877
  • Salerno Editrice
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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"grazie". Io, dal mio canto, non avevo voluto mostrarmi indiscreto. La curiosità di sapere chi avessi salvato dagli insulti di una mezza dozzina di

, qualche sommettina. - No, no, grazie; in verità, non mi occorre niente. Com'è buono! - Intenerita, gli stringeva tutte e due le mani ripetendo: - No, no

le veggo fra queste. - Gli archivi ricevono unicamente le pratiche espletate. - Sta bene; grazie. E in questo modo siamo scampati dal pericolo

. - Grazie! - gli disse, facendo uno sforzo per ricomporsi e asciugandosi gli occhi. - Voscenza deve perdonarmi! Avevo rimorso a star zitto. Ed ora ... che

un'altra cosa: un affare finito. Con me parlava a cuore aperto: un affare finito! - Me ne congratulavo, sinceramente. - Grazie. Aveva bisogno di conforti

di lui. - Grazie! La ho vista da vicino ... Ho inteso la sua voce ... Mi basta! ... Mi faccia morire! ... Mi basta! ... - balbettò, fissandola con

siedi; fumiamo una pipa. - Grazie -. L'Usinger posò sul tavolino un grosso piego sigillato. - Vo in America - egli disse; - lontanetto, è vero? - Ci

: venite. Grazie! Ebe". Lo feci rabbiosamente in brani, indi apersi i cristalli e rimasi lí a guardare quei pezzettini di carta che brillavano

capire piú né quel che facevo, né dove mi trovavo. Ella prese, alla sua volta, la mia mano, e stringendola forte: - Grazie, Eugenio - esclamò

servirle da gradino. - Cavalcherò al suo fianco; stia tranquilla. - Grazie! - rispose col solito tono di voce. E saltò leggiera in sella, come persona

carrozza. Sono tornata a piedi ... Che giornata di paradiso! ... Ho rubato dei fiori per voi. - Grazie -. Ella guardava il pianoforte, tentata. La

. - Tutto tuo, anima e corpo. - Grazie. Come mi fanno bene queste parole! ... Ah, se potessi risanare! Ah, se potessi almeno continuare a vivere in

e piú forti! - Grazie, signora! - feci io. - Non si penta di un'opera buona. - Ebbene - ella riprese - che vuole da me? - Poco, nulla! ... Se fosse

commetterei la sciocchezza di far all'amore con lei!" pretenderebbe forse che la donna gli dovesse rispondere: "Oh, grazie!" e gettarglisi al collo? Siete