ormai siamo alla fine, ripeterò solo una cosa per uno, di quelle che dissero i grandi. Papà, quasi mortificato: che bisognava far valutare quei
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accipicchia di niente, - disse poi, in tono rassegnato. - Chi? - Ma lo sapevo anch'io. - I genitori. I grandi. - Be', - dissi, cercando di essere giusta
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con le mani troppo grandi, che non sapeva dove metterle né cosa farne. Il conte leggeva un libro, seduto in poltrona. Di faccia a lui una signora
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già detto, ma con le mani troppo grandi e i piedi anche. Li storcevo, i piedi, in tutte le posizioni possibili, mi stiracchiavo le mani, però ero già
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veniva di nuovo giú il finimondo. Nelle sale scure del castello, i grandi alzavano gli occhi verso i vetri inondati e dicevano, come si usa in questi
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scocciava dover pensare male di tutti. Dopo mangiato bisognò ancora andare in salone mentre i grandi prendevano il caffè, Il conte cianciava di questo e
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