Rosenstein e un altro reale a Stuttgard, ambedue di buon disegno; nella città medesima una cavallerizza, che è tenuta tra le più grandi della Germania, e
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prima ed ultima statua che gli fosse dato scolpire in forme grandi al vero. — GIUSEPPE BENELLI di Firenze (n. 27 maggio 1819, m. 9 gennajo 1861) fu
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dipingere grandi e macchinose storie nei teatri, su i siparj, per le sale signorili, e anche nelle chiese. Ricordiamo i freschi dei Pitti
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metodi meccanici, che la riducevano a mestiero, si cercarono e disegnarono le statue e i dipinti dei grandi maestri, si studiò il vero e l’anatomia
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accostarsi alla scuola veneta; la terribile scena dantesca della morte del conte Ugolino, eseguita pei signori Della Gherardesca, e in cui sono grandi
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, lo fece considerare come uno dei più grandi artisti del tempo, competitore degnissimo-del Benvenuti. Ed entrambi, vicendevolmente stimandosi, si
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Contemporaneo a questi due grandi artisti fu FRANCESCO NENCI d’Anghiari (n. 10 aprile 1781, m. in Siena il 4 marzo 1850). Ammaestrato in Firenze nei
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disegno, questo artista del nostro tempo potrebbe dirsi sommo. Nondimeno raffrontandone i grandi meriti coi difetti (alcuni dei quali inerenti forse a
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al maestro. Fece anche per la chiesa di San Remigio, l'Arcivescovo di Rems che dà il battesimo a Clodoveo re de’ Galli, pittura di grandi dimensioni
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sappiamo che abbia condotto grandi tele, ma l’Agnato, il Ratto e la Seduzione sono assai buoni lavori. — ANTONIO CISERI di Lucarno (n. 25 ottobre 1821
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Sacramento di Bolsena, da una delle grandi lunette che il medesimo Raffaello dipinse in Vaticano, poi il Parnaso del Mengs nella villa Albani (1784), la
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