L'ALTARE DEL PASSATO
il grande corridoio oscuro, si giungeva precipitosi in cucina, a somma desolazione del povero Mini, della povera Ghita affaccendati per la colazione. E
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familiari, sin dall'infanzia, o lo consideriamo come un ostacolo non sempre gradito per la nostra fretta di attraversare la grande piazza. Non per nulla
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malinconicamente, e il bianco degli occhi, il bianco dei denti balenava in un tremolìo di perla. - Quella donna mi guarda, quella donna è mia! Oh! grande
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. - Magnifica. - E d'animo non volgare, di cuore veramente grande. - Grandissimo, - sorrideva scettico mio padre. - Lo possono attestare re e imperatori
L'ALTARE DEL PASSATO
in Sicilia e a Napoli, la primavera a Roma e a Firenze, la prima estate in Umbria, la grande estate sulle Alpi, l'autunno a Venezia. Assolutamente la
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bagliore giovanissimo, ironico, vigilante. La figlia, la nipote, il nipotino, che sfaccendano nella grande cucina, ridono di me che ho preso le mani
L'ALTARE DEL PASSATO
io vedo presso una grande finestra prospiciente via Dora Grossa, in sull'imbrunire d'un giorno del 1668, alcune Madame raccolte in un gaietto stuolo
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era in grande Amicizia con la famiglia di un certo sir Goldsmith, agente consolare di Melbourne, da poco giunto in Torino: un anglo-australiano che