chiaro con la pila al di là dello specchio d'acqua, dove il raggio arrivava appena. Aguzzando gli occhi riuscivo a vedere qualcosa, una macchia nera, come
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Einaudi Ragazzi Storie e rime Invitata al castello degli zii dell'amica Ippolita, Gina vi trova tutti gli ingredienti di un'avventura memorabile
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, solo andata. L'impiegato della biglietteria era un tizio coi baffi all'ingiù. Alzò gli occhi per guardarla; i baffi invece rimasero ingiù, però anche
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labbro di sotto e fece l'occhio vago. Le riusciva molto bene perché li aveva, gli occhi, di un colore nuvoloso, tra il celeste e il grigio. - Quali
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in un momento, a Parigi, col vagon-lit! Ed è per questo, naturalmente, che gli zii me lo vogliono tenere nascosto; per questo si sono messi a
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. Avevo sulla punta della lingua di domandarle «Tu però gli vuoi bene?», ma queste sono domande micidiali, quando una ragazza ha i genitori che non
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spettacolo: bagnate, spettinate, infangate fino in cima agli stivali e piene di freghi verdicci e marroncini dove gli schizzi di quell'acqua puzzolente avevano
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bassa, sempre per non svegliare gli idem come sopra; e avanti, zitte e quatte. C'era un silenzio! Da tagliare col coltello, come si dice. Pareva d'essere
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arca di Noè e se ne era andato, con la bava alla bocca bell'uguale come prima, e dunque a cosa gli fosse servito gridare tanto io proprio non lo so, se
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mummie e che non gli succedesse mai niente di avventuroso. Mica vero. Io il fiocco in testa non l'ho mai portato; be', da piccola, forse. E di fatti
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un'isola 32 Gianni Rodari, Gli affari del signor Gatto - Storie e rime feline 33 Favole di Esopo 34 Gianni Rodari, Novelle fatte a macchina 35 Pinin Carpi
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pioggia (e ben gli stava, cosí imparava a fare il complice e il carceriere), a comprarle una tavoletta di quelle piú grosse di cioccolato, che è tanto
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'? Faceva troppe domande. A lei venne in mente che quando si scappa di casa non si dice il nome vero alla gente che fa domande. - Rosabella Rosamini, - gli
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Cosí la mia vacanza al castello non era finita, come avevo creduto prima. Veramente mi ero quasi aspettata che gli zii di Ippolita mi spedissero via
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poi era successo tanto tempo prima, ma per Ippolita poteva essere una consolazione sapere che nemmeno gli altri genitori erano perfetti. Parlavamo
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dire che non è affatto antico. L'ha fatto costruire mio nonno quarant'anni fa, più o meno. È un'imitazione dei castelli medioevali, si vede che gli
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figura che ti accompagni col liuto. Si mise in posizione giungendo le mani sulla balaustra e guardando in su con gli occhi sognanti, io imbracciai il
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ragione; anch'io ce l'avrei avuta con gli zii, se mi avessero fatto passare le vacanze come le facevano passare a lei. Già, perché anche nel pomeriggio
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sempre lí a pensare ai guai di famiglia di Ippolita e ad avercela con gli zii. Ci divertivamo insieme, eccome, nelle ore che lei aveva libere da compiti e
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proposito, anche le grotte erano due, come le cantine. Stavano in fondo al parco. A reggere il fondo del parco, con gli alberi e tutto,
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bellissimo, tutto a sboffi e bianco accecante, ma col nero sotto. E la mattina dopo, giú acqua. Cosí gli stivali di gomma ce li siamo dovuti infilare
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Mica che lo continuassimo subito, il discorso. Anzi. Prima ci fu il pranzo: una morte civile, quel giorno. Ippolita non alzava gli occhi dal piatto
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camera era un po' meno buia quando aprii di nuovo gli occhi. Cominciai ad aspettare che Ippolita passasse davanti alla mia porta. Ci eravamo messe
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