fasciato stretto stretto alla vita; e, appena egli tentava di voltarsi, una trafittura acuta al fianco destro gli strappava degli ahi! ahi! da far
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Cuddu non si era addormentato sùbito su lo strame accanto a Pino; eppure gli sembrava di sognare di trovarsi colà, mentre fuori scrosciava la pioggia
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fantasticava come potesse fare per evitare quel ritorno. Avrebbe voluto almeno ritardarlo. Perché? Non lo sapeva neppur lui, ma gli pareva che il
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mangiando poteva star fermo; e appena sua madre o qualcuna delle persone che lo spedivano qua e là gli davano una bella fetta di pane, un po' di cacio
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che pareva la sostenessero a stento. Un manovale, riconosciutolo, gli aveva detto, ammiccando al vestito: - Oggi sembri uno sposino! E Cuddu si era
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Cuddu l'aveva passata liscia; e da due giorni non si moveva di casa. Per occuparlo la mamma gli faceva riempire, al solito, i rocchetti dell'ordito
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merceria era chiusa. Molti ragazzi, popolani la più parte, su gli scalini della gradinata della chiesa, si sospingevano, urtandosi, ridendo, fischiando se
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morti, di feriti, egli aveva cominciato a intendere che quelli andavano alla guerra e che gli toccava di andarci anche lui... A fare che cosa? Oh, lui
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rumore delle acque del fiume, che si vedevano luccicare, di tratto in tratto, tra gli alberi, a sinistra, perché il letto del fiume faceva una gran
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Era arrivato con la Squadra davanti a una gran porta senza portone, come quella di Ràbbato, ma più grande assai; ed era penetrato, confuso con gli
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. Parecchi gridavano: - Ferma!... Ferma!... - tentando di trattenere gli inseguitori armati di mazze e di lunghi coltelli. - Non è lui! Ferma! Ferma
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ricordo del morto, steso lungo per terra dentro il portone con la bocca aperta e gli occhi spalancati... E, dopo le fucilate, tutta quella gran folla
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, quant'acqua!... Si era seduto su un ciglione, spalancando gli occhi, non saziandosi di guardare, meravigliato di non scorgere l'altra riva. Si
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sedere tutta la santa giornata, come su gli sgabelli di mastro Antonio; e questa idea dava i brividi a Cuddu, quasi mettendosi a fare il calzolaio o il
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... Gli daranno una medaglia. Infatti nei primi giorni, delirando, Cuddu non aveva fatto che ripetere: - Avanti! Avanti!... Il cannoncino!... Bum! Bum
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Si era seduto sur un masso, guardando attorno, stupìto di trovarsi in quel posto che gli pareva lontano miglia e miglia da casa sua, e dove egli era
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nascosta dalla pianta di capperi spiovente da una fessura. - Aspetta; scendo giù. Cuddu attese, impietrito, col cuoricino che gli batteva forte, con
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così buia che Cuddu esitò un istante. - C'è la scala - lo avvertì il ragazzo. - Bada. Gli scalini erano intagliati rozzamente nel vivo masso. A ogni
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- E stai sempre solo tutta la giornata? Come ti chiami? - Pino. E tu? - Cuddu. Pino, messosi a rincorrere grilli e farfalle, gli raccontava intanto
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n'accorse e gli accorciò le cigne di esse. Così Cuddu poté seguirlo svelto tra le macchie, pei sentieroli della vallata che salivano e scendevano mezzi
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al pascolo, preso in mano il bastone, cacciava fuori la mandra belante, mentre dava gli ordini a Pino intorno a quel che doveva fare nella giornata
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, egli disse a Cuddu: - Questo, il più grosso, sarà per tua madre. Su, marcia! Come se con questa parola compare Nunzio gli avesse stroncato le famose
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Canzirro che gli accennava: - Vieni! - con la mano. Passato l'Albero bianco, ecco compare Nunzio che sbucava da una viottola preceduto dal cane. - Sei
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soddisfatto di aver bene adempito l'incarico ricevuto. Gli sembrava di aver compiuto una gran cosa, un atto importante, con tutto quel misterioso
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che gli nascondeva mezza la faccia e una mazza grossa così, con la capocchia nodosa. Questi era sbrigativo.. Lo addossava al muro del casolare senza
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scappar di bocca compare Sidoro, quasi parlasse a colui. - Lo levano da capo-birro? - E tu gli dovrai sputare in viso! - Eh, sì! Mi mette in carcere
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le donne, e uscì saltellando su la neve soffice che gli si schiacciava sotto i piedi. - Hai paura della neve? - gli disse compare Sidoro. - Io non ho
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riscaldarseli, quanto per significare la sua gioia di aver burlato don Giovanni il capo-birro con le risposte che gli aveva date. La neve veniva giù lenta
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, per la lettera... - gli disse sottovoce. - Non ce n' è più bisogno. Caso mai ti manderò a chiamare. Parecchi contadini si erano accostati a guardare
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avanti che la povera donna gli avesse potuto gridar dietro: - Dove vai? egli era su la spianata, lontano, ginocchioni o sdraiato bocconi per terra
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E raccontò quel che aveva visto e udito. Comare Concetta lo prese per un braccio e lo trascinò dentro. - Zitto! - gli raccomandò. - Non dir niente
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Due! - sotto gli ordini di un calzolaio già soldato dei Borboni, volontario (strana eccezione in Sicilia) e tornato dal servizio militare molti anni
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egli si era trovato in una via larga e lunga che gli sembrava non finisse più. Gran desolazione anche colà. Case mezze distrutte, facciate crollanti
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canticchiando sotto voce. - Sta qui il Generale? Il giovanotto alzò gli occhi e lo guardò sorridendo: - Voi arruolarti? - Sta qui il Generale? - replicò
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animo, e rispose franco alle domande che quegli, scorsa lestamente la lettera, gli rivolse: - Sei venuto da lontano? Bravo?... Hai mangiato? - Ora mi
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