(è rimasto immobile. Aspetta con paurosa trepidazione l' avvicinarsi di TIBERGE (E TIBERGE infatti gli si avvicina, lo fissa, capisce, dice con voce
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Non ho grandi pretese, viscontino! M' accontento e lo amo!... Egli mi dà la sua dolcezza, io gli dono la mia... Egli fa la mia vita ricca di gioia e
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Ma che dolcezza, poi... quando fra le mie braccia perdonava, ed io gli promettevo d' esser sua!
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...Scassinati gli armadî... portati via i vestiti... Una desolazione!...
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(E si abbandona a sedere, mentre il viscontino, illuminato da una improvvisa speranza, gli si avvicina)
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vedere... Chiuder gli occhi e riaprirli... ma al momento opportuno...
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, mi avete avuto qua... compagno, alleato, fratello!... Non è a dire che non abbia fatto di casa vostra Ia mia casa. Vi ho portato gli amici... V' ho
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Domattina gli pargli... Gli dirai che so tutto... che non voglio vederlo in casa mia... che io non posso vivere con lui, dopo che so che insidia la
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, sconosciuto. lo vado, là, dov'egli mi propone... Ma appena avrò il denaro, gli espongo un desiderio, di recarmi in quella stessa sera alla Commedia... Tu
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Ma se brucia di te! Se questa sera stessa eravate qui, soli... e forse gli hai promesso... e forse già ti aspetta!
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gioia che gli dono! Pagherà le mie lagrime e le tue!...
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Ma viscontino, via!... Voi supponete che il mio amante m'avrebbe abbandonata - egli che mi conosce - ad un pericolo, se, prima, non gli avessi
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Gli diremo così...
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Ecco... socchiudo gli occhi... lo non so più chi sono...
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(Appena uscito il VISCONTINO, una delle donne fa calare gli arazzi, mentre le altre, come se avessero d'un tratto dimenticato le loro vesti e il loro
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grido, un solo grido gli è sfuggito! Poi, più nulla! II silenzio!... Imbavagliato! E quella mia carrozza - quella che t'aspettava per rapirti - l'ha
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un cenno e fermi, son gli Arcieri del Re!... E il suo ragionamento - in fondo - non è errato! Eh!... Le donne, come hanno immediato quel senso di
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Ma, ahimè, eravamo poveri! E gli uomini mi avevano ormai troppo corrotta per sopportare questa povertà!... E così siamo precipitati! Precipitati
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ingombra ed incolta, dove, fra gli avvallamenti del terreno si allargano delle pozzanghere che riflettono i bagliori del tramonto. - La vegetazione è
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Quando s'apre il velario MANON è abbandonata su un rustico sedile a sdraio, stancamente, gli occhi socchiusi. LAURETTA e SUSANNA sono presso di lei
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Sì... il Governatore, quando gli confessai che non eri mia moglie... Synnelet era presente... si rivolse a lui: - La fortuna v'assiste, nipote mio
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Creatura mia... no... guardami... apri gli occhi occhi... guardami...
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Sento. E appunto perchè sento, vi dico che superate con le vostre grida tutti gli elementi del cielo e della terra messi insieme!... Par che crolli
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(chinandosi verso l'orecchio che Combalet gli tende)
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improvviso, le spalle rivolte alla porta di sinistra. Ed è così assorto che non s'accorge che MANON,tutta gaja, fresca, sorridente, gli si avvicina).
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Dimmi la verità: non ero buffa, col mio involtino in mano, e le mani incrociate in grembo, e gli occhi fissi, là sulle fibbie delle mie scarpine
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Pensa, con qual furore saran corsi a cercarmi, gli spietati tiranni, per riacciuffarmi e relegarmi presso le buone suore di Amiens che avrebbero
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Erano gli occhi tuoi, la tua dolcezza, e la malinconia della tua sorte!
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!... Gli dirò: Signor padre... la Teologia, che noia! La mia croce di Malta, che tristezza!... Ho incontrata la vera vocazione: eccola, e non la lascio!...
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(e gli si aggrappa al collo, pazzamente).
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Presto! Fate sparire gli avanzi della cena!
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Ho messo un servo a guardia presso la porta piccola. Ho ispezionato tutto, intorno alla locanda. Gli altri due servi sono all' uscita grande. Al più
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Confido in Dio perchè gli tocchi il cuore, e mi doni eloquenza necessaria.
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Prima di tutto, stabiliamo il piano: dividiamo gli incarichi. Voi, Tiberge, parlerete al vostro amico...
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(e gliela pone sotto gli occhi)
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(alzando gli occhi desolati su lui e su DE BRETEUIL)
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come lui ti dice: niente convento... protezione... lusso... ah! per tutti gli Dei, tu vieni meno a te stessa, al tuo istinto, al nostro nome... Qui non
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(e afferrando l'astuccio che il Visconte ha tratto di tasca e gli tende; aprendolo, a traendone una ricchissima collana di perle, dice:)
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Perle... perle... sorella!... Queste, si chiaman perle!... Ed una basta a dissipare i dubbî... e un'altra a farti spalancare gli occhi... e la terza
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Niente gli devi dire.
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Sì! Mi getterò ai suoi piedi! Gli dirò che sei bella, ch sei mia, che per me sei tutto! Ed egli mi dirà: va, corri, serrala nelle tue braccia
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Ma io frequento tutti gli ambienti, caro il mio Fulier! Passo da Sceaux alla Corte con molta indifferenza! E, come l'ape, succhio il pettegolezzo
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(In questo momento entra, dall'anfiteatro, l' abatino COURTRÉE. È tremante, smarrito. Tutti i compagni gli sono intorno).
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(Nel frattempo gli ABATINI si sono avviati con COURTRÉE verso la porta di sinistra. Soltanto TIBERGE è rimasto presso la porta dell'anfiteatro, in
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Se quel povero abate, invece di confondersi davanti al cardinale, gli avesse detto...
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No: questa religiosa secolarista, e piena di cultura e di virtù. Sfoglia i greci, i latini e gli ecclesiastici, per trarne delle nuove inspirazioni
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poco a poco, la sua passione cadde... e voi gli siete apparsa quale eravate: ingannatrice e perfida!
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, faticosa, paziente, che affrontava il suo odio, che affrontava le sue accuse di tradimento, perchè, insieme a suo padre, gli impedivo con la forza di
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, serrando le mani che TIBERGE gli tende).
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, seguito dai Dottori e procede lentamente, mentre tutti si inchinano e le dame si inginocchiano. - DUBOIS fa un lieve cenno a TIBERGE ,che gli si
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Accademia della crusca
