Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'idioma gentile

209425
De Amicis, Edmondo 39 occorrenze
  • 1905
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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; capace di prendere infinite forme e sembianze, stupendamente pighevole a tutti gli stili, unica nell'attitudine a riportare la nobiltà dello stile

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studio mi sarebbe scemato con gli anni; ma non scemò: si fece più vivo. Ogni passo di scrittore ch'io so a memoria è per me come un amico e un maestro di

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Leopardi. Noti qui, fra gli estratti di due trecentisti, uno studio sulla terminologia del vestiario femminile, che feci sulla traduzione d'un romanzo

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infiniti malintesi, risentimenti, diverbi dolorosi nascono di continuo fra gli uomini da una parola usata a sproposito, non per mal animo, ma per pura

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Per imparar la lingua io leggo assiduamente, oltre gli scrittori, il Vocabolario. Non lo leggo soltanto perchè è il solo libro che, se non tutta

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significato che, per certe analogie misteriose con altri vocaboli, gli pareva dovesse avere. E siccome, avendo immaginazione viva e spirito arguto, aveva

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d' ingegno e d'esperienza, qualche - cosa di più d'un altro, il quale la scriva. come un barbaro e la balbetti come un ragazzo? Ma gli uomini

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. - PELAR gli uccelli, le castagne, PELARSI una mano con un ferro rovente. - Farsi PELARE, per, farsi tagliare i capelli. - PRENDERE di qui, di là, da questa

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- PER bambino, ha molto giudizio. - PER gobbo, dicono in Toscana, è fatto bene - Levò quel ragazzo DI PER le strade - Dare una cosa PER DI. Gli hanno dato

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, sacro alle Muse. Che fantasmagoria, per gli Dei Penati!

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più alacrità, per il piacere d'accrescere il suo patrimonio di cognizioni, e perchè il lavoro gli riesce sempre più facile. Può ella affermare che se

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usò argutamente, in questo senso, la parola Piantagione). - PIANTAR gli occhi in faccia a uno. - PIANTARE il discorso, e andarsene. - PIANTAR casa

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immagini e ai pensieri tristi vi predominano di gran lunga gli ameni, che il libro della lingua , insomma, è generalmente un libro gaio, gran motteggiatore e

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, di non PRECIPITAR le parole, le sillabe, il racconto, che è un vezzo per cui si dice un PRECIPIZIO di spropositi; e già fanno tutto male gli uomini

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vantaggio per l'avvenire, non per gli uomini ma turi, a cui quello stimolo manca. No; bisogna pure che ci si trovi un piacere indipendente da ogni

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da dorare e da infronzolare con gli orpelli e coi nastrini del nostro guardaroba linguistico. Ed ecco lo, studioso della lingua che, naturalmente, a

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facesse prendere in tasca da quasi tutti quelli che gli s'avvicinavano. Dico quasi tutti, non tutti, perché a me e a pochi altri, che sapevamo quanto

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, essendo poco e mal fermo, non reggerà il materiale straniero che gli verserai sopra, e ti troverai così ad aver acquistato varie mezze lingue, senza

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grande tolleranza reciproca, per effetto della quale nessuno studia di correggersi, e ognuno seguita per tutta la vita a ripetere gli stessi spropositi

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gli uffici a cui è destinata, di madre, di consigliera, d'educatrice, di consolatrice della famiglia, avrà tanti sentimenti amorosi e pensieri gentili

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, che ti persuaderà anche meglio della necessità di studiare la lingua. In tutti i paesi del mondo sono argomento di ridicolo gli errori di lingua. Non è

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finito, v'aggiungono ancora qualche commento e gli dànno qualche ritocco; dopo di che, affaticati dal lavoro fatto, non hanno più capo ad ascoltare la

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cosa; lasciava a mezzo ogni periodo con un insomma, tu capisci; e con la parola coso faceva di meno di mille vocaboli. Per questo gli avevan dato il

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t'eserciti alla critica; ma se vuoi che ti giovi, non dev' essere puramente negativa: non basta che tu noti gli errori, bisogna che tu cerchi e fissi

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: - niente del tutto, - da questo: - gli ho fatto un bacio, da quello: - Mio professore di aritmetica, - da più d' uno: - Che s'immagini! - e: - Mai più

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prova? Desiderate ch'io vi persuada con gli esempi? E io vi contento, nel miglior modo che m' è possibile, così alla lesta. E comincio da te, piccolo

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non pigli caffè perchè non ti prova, e chiami cotti i fichi d'India maturi, e occhi cattivi gli occhi e malati; a te che parti al villaggio, e torni da

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busto e camminano in punta di piedi, dondolandosi come le anitre e guardando intorno con gli occhi socchiusi o dilatati o languenti? Sono caricature

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non s'usano mai da chi parla con naturalezza e con gusto, e che riescono sgradevoli quanto gli "errori, e rendono il suo parlar corretto poco meno

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una cosa, ma la ignoro; mai mi fa pietà, ma mi move a pietà; mai aversi per male, ma recarsi ad onta. Gli aggettivi, più, che altro, erano il suo forte

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tratterebbe di cani e si tapperebbe gli orecchi? Che giova che la lingua italiana abbia tante parole dolci, forti, gravi, agili, graziose, che

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quanto pió gli è possibile; e il romano ti dice che lo interressano le notizie della guera, che le sue crature son ghiotte delle brugne e ch'egli ha un

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, oltre che un piacere di natura artistica, un vantaggio, di cui gli siamo grati. E ti sarà incoraggiamento e compenso quello ch'io molte volte osservai

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le scorie idiomatiche che gli stessi toscani colti ributtano. Aveva fatto là una gran retata d'idiotismi e di vezzi di lingua mercatina, come se la

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parlare, gli seguivano dei casi comici. Un giorno, credendo d'aver lasciata la canna (com' egli chiamava alla subalpina la mazza) in un caffè, vi

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semplice, io, che non sono un linguista ne un pedante, ci trovo altrettante improprietà, quante ce ne troverebbe un francese s' ella gli raccontasse

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vocaboli e quelle locuzioni che mancano generalmente all'italiano parlato fuor della Toscana. Gli uni e le altre si possono cercare ad un tempo; ma sarà

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Io non sono un registratore nè un magaziniere della lingua. Non mi servii mai della penna per questo studio. Lessi e leggo gli scrittori migliori di

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frasi notate, e in queste vedo le immagini delle facce accese e gli atti violenti che accompagnano le voci, di cui l'una risponde all'altra, come in

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