(Olga riapre gli occhi: Fedora e De Siriex la guardano sorridendo. – Olga manda un lungo sospirone: poi si soffrega gli occhi.)
(Loris disperatamente piange: Fedora lo bacia e gli asciuga le guancie: indi, scoraggiata, si lascia cadere in ginocchio ai suoi piedi, tergendosi
, la quale, dopo alquante moine, si decide per quello del secondo, che sospira come un mantice, facendole gli occhi teneri. – Gli altri escono a gruppi
(Fedora si copre gli occhi inorridita.)
Loris, Fedora, sul davanti: tutti gli altri, meno Borov, nel fondo.
(Loris ricade seduto, rovesciando il capo sulla spalliera: Fedora gli si riaccosta tremante.)
(Borov, per tutta risposta, crolla il capo: Fedora, riaprendo gli occhi, vede e comprende.)
(Olga, vedendo rientrar Boleslao seguito da Borov, Rouvel ed altri signori gli corre incontro.)
(Loris risale sdegnoso per seguire Fedora. Borov gli tien dietro degli occhi, dolorosamente: poi s’allontana.)
(Condotto da Basilio, entra dal cancello De Siriex in costume da ciclista, e depone la sua macchina contro un albero. Il servo gli addita il gran
(De Siriex, seduto, beve a centellini la tazza, tra Olga e Fedora, che gli offrono dolciumi.)
(Loris obbedisce come un fanciullo; Fedora gli prende il capo con le mani tremanti, e cerca con la bocca la sua.)
(Dimitri corre verso la comune del fondo: gli altri, meno Desiré, che nasconde i dadi del domino, scappano a sinistra dall’usciale della galleria.)
(Fedora è saltata; Loris la serra tra le braccia, poi la depone a terra. Entrambi ridono pazzamente. – Ella gli si appende al collo, e lo bacia. I
smarrimento di Fedora: questa, sempre seduta, asciugandosi gli occhi, cerca di ricomporsi.)
(Ivan siede pure alla scrivania, dirimpetto a Grech, e vi stende su le sue carte. – Grech fa segno a Desiré e a Dimitri di avvicinarsi. Gli altri
(Fedora e De Sirieux, conversando, risalgono lentamente a destra. – Loris li segue a distanza, quasi con gelosia: Borov, ridisceso dal fondo, gli si
, indossa un abito lungo. – Fedora gli muove incontro, ma si ferma in mezzo al salotto, guardandolo duramente.)
con esagerato sussiego, stendendo a tutti la mano, senza che nessuno gliela stringa. – Gli altri lo salutano con fredda garbatezza.)
(Tutti son discesi nell’antisala. Lazinski s’inchina a Fedora, che gli stringe freddamente la mano. Grande animazione. – Un lacchè ha recato su d’un
Bella e antica fantasia nipponica, sono essi forse gli Ōni del tuo mondo superstizioso che scendono radendo gli squallidi fianchi della squallida
(ritira con paziente cautela l’uncino e trae a sé divelto un inviluppo di ortiche. – Gli altri ridono)
(con enorme sforzo il fortunato cenciaiolo svincola l’uncino rovesciando fuori dal blocco di fango… lo scrigno… di un sasso. – E gli altri ridono).
O Morte, Signora Misteriosa, quanto sei grande nella tua pietà, Tu che tanti mari e cieli eterni poni fra gli umani e i loro dolori!
Iris è svenuta; essa giace ora rivolta nel tetro velo del Vampiro, e intorno la Morte e la Bellezza vigilano ad eludere gli sguardi dei passanti.
Là in un angolo un bouddah ride, i piccoli occhi sfuggenti, la enorme epa floscia giù a sfascio sul loto simbolico che gli fa da piedestallo.
(Ed ora sono i ricchi paraventi che attirano gli sguardi d’Iris: uno è dipinto da Hokusaï e raffigura Daīkoun che fa piovere denari d’oro su di una
Ed è in quella trionfante visione che gli occhi della mousmé si chiudono, onde sul suo pallido viso è ancora la calma della tenera giovinezza
(Gli altri errano, un dietro l’altro, indagando i guizzi delle lanternuzze entro ai cespi delle erbe grasse e ortiche e cardi selvaggi, insensibili
In verità rassembrano fantastiche creazioni, così la penombra caliginosa li trasfigura! No; non sono gli enti permalosi e ad ora bonaccioni delle tue
Oh, il disperato urlo di terrore di Osaka, ritto davanti alla finestra spalancata, gli occhi in quel profondo nero dell’abisso nel cui fondo, ironia
Vagliasindi. Gli interessati!
Pagina 3946
Ma v'è quest'altro. Ieri ho chiesto all'egregio mio amico se gli risultano dal processo fatti od elementi che possano in certo modo attenuare le
Pagina 3947
Proclamo quindi eletti a far parte della anzidetta Commissione gli onorevoli: Facheris, Simeoni e De Giorgio.
Pagina 3948
Dinnanzi a questo resultato il ministro rimise tosto gli atti dell'inchiesta all'autorità giudiziaria.
Pagina 3953
Oggi, come allora che per la prima volta ascesi a questo seggio, mi stanno in pensiero gli alti ideali della Patria prospera e grande: e come allora
Pagina 3955
Che se poi seguitiamo, la situazione del novembre presenta alcune differenze, cioè, l'aumento dell'oro ridotto solamente a tre milioni e mezzo, gli
Pagina 3956
concludere che le rendite nette non basteranno a fare gli accantonamenti. Sarà quindi una gestione passiva, e sarà da guardare che gli interessi
Pagina 3962
Anche nell'esercizio precedente, cioè in quello 1896, troviamo che le sofferenze erano lire 2 milioni 949,000, da cui, tolti gli utili, rimase una
Pagina 3964
Bisogna che l'Istituto risponda alle sue finalità e che abbia un assetto normale, non dico lussuoso, ma almeno tale che gli assicuri un retto
Pagina 3968
Di Rudinì, presidente del Consiglio. E per ciò gli abbiamo dati.
Pagina 3969
, ma gli sono onerose, per quello che gli costano.
Pagina 3969
comunicazioni fra gli Abruzzi e Napoli per la linea Sulmona-Isernia-Napoli, modificando gli orari attuali.
Pagina 3972
presidente. Prego gli onorevoli segretari di dar lettura delle domande di interrogazione e di interpellanza pervenute alla Presidenza.
Pagina 3972
«Il sottoscritto chiede d'interrogare l'onorevole ministro degli affari esteri per sapere se debba lasciarsi ogni speranza di miglioramento per gli
Pagina 3972
«Il sottoscritto chiede d'interrogare il ministro del tesoro per conoscere se intenda mantenere gli impegni, assunti innanzi al Parlamento, relativi
Pagina 3972
Università di Palermo, gli eredi del duca d'Archirafi ed il Municipio di Palermo.
Pagina 3972
le aveva detto così, dopo aver udito le tristi avventure di quella donna. - Ho voluto venire a morir qui! Almeno mio figlio mi chiuderà gli occhi
bovaro che, spartito il fieno ai bovi, si accingeva a spazzare l'agghiaccio, - Mattiniero! - gli disse il vecchio, - Su, dammi una mano, Scurpiddu
capelli che le scendevano su gli occhi. - Quella che vi siete presa ieri. - Sei pazzo? - Sì, se l'è presa la tua mamma che la voleva per chioccia