me tutto quello che gli piace, comandare, ordinare a suo capriccio, senza che io possa rifiatare! Per la leggerezza di una donna, già mi si può
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gli faceva dispiacere, non glielo davo a vedere. Mi chiamava la sua bamboletta e giocava con me come io giuocavo con la mia bambola. Poi, sono venuta
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uomini ti darà ragione, Torvaldo: i libri, pure. Ma io non debbo più preoccuparmi di quel che dicono gli uomini o che è stampato nei libri. Bisogna che
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potessi indurti alle condizioni imposte da colui. Ero sicura che gli avresti risposto: via di qua!... Pubblicate pure!... Se questo fosse avvenuto....
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Grazie. Ed è finita! Le chiavi son là. Per gli affari di casa, la governante è informatissima, meglio di me. Domani, dopo la mia partenza, Cristina
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Come si chiama l'uccello che disperde qua e là tutto quel che gli capita?
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lo stornello è graziosino, ma gli occorrono troppi quattrini. È incredibile quanto costa a un pover'uomo il possedere uno stornello!
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(Gli cinge le braccia al collo).
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È tanto tempo che non ci vediamo? Sicuro, è tanto tempo! Oh, gli ultimi otto anni che epoca felice; se tu sapessi ! Ed eccoti in città! Viaggiare in
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E ben altro anche! Tu sai che Torvaldo lasciò il Ministero appena ci sposammo. Non aveva da sperare nessun avanzamento di posto, e gli occorreva più
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Lo so: gli volevi tanto bene! E così siete partiti per l'Italia.
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! Torvaldo gli deve la vita. Però quanti quattrini, Cristina mia!
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Tu sei come gli altri. Non mi credete buona a far niente di serio.
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Non parlo a nessuno dall'alto della mia grandezza. Però, è vero, sono contenta e orgogliosa pensando che, grazie a me, gli ultimi giorni di mia madre
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pericolo, e che non c'era altro rimedio all'infuori di un viaggio nel mezzogiorno. Credi tu che non abbia tentato degli stratagemmi? Gli dicevo che
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No, gran Dio! Ma ti pare! A lui, così severo intorno a questo punto! E poi.... Gli avrei fatto un gran dispiacere; ha tanto amor proprio virile! Gli
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Non te lo saprei dire precisamente; sono così complicati gli affari di questo genere! So che ho pagato tutto quello che ho potuto. Spesso non sapevo
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(fa qualche passo verso di lui, e turbata gli dice a mezza voce).
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Sì: gli hanno dato una specie d'impiego.
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(Gli mette un confetto in bocca).
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Più frequentemente opera la loro influenza; anche quella del padre s'intende. Gli avvocati lo sanno bene. E con tutto questo, Krogstad, avvocato, per
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Quando uno ha pagato, gli si dà la sua ricevuta, è vero?
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Sì. Rammentati quello che scrisse intorno a papà certa gentaccia, e che calunnie gli lanciò addosso! Sarebbe stato destituito, se il Ministero per
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A te, lo so, non to ne importerebbe nulla, purchè trionfasse la tua volontà. Credi tu che io voglia rendermi ridicolo agli occhi di tutti gli
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esercitarti col cembalo. Io mi chiuderò nel mio studio; così non sentirò nessun rumore; e tu potrai farne quanto vorrai. Quando Rank verrà, gli dirai che
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Gli piacevano troppo gli asparagi e i pasticci di fegato grasso!
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(turandosi gli orecchi).
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Con la morte sotto gli occhi? E per colpa altrui! È giustizia questa? E in ogni famiglia, d'una maniera o d'un'altra, accade qualcosa di simile.
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Non voglio: assolutamente. Gli chiuderò l'uscio in faccia. Appena sarò certo della catastrofe, manderò a lei la mia carta da visita segnata con una
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La cosa è brutta da sè. Il peggio sono gli orrori che debbono precedere la catastrofe. Mi resta un solo esame da praticare. Appena l'avrò fatto
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(Cerca fra gli oggetti, canticchiando).
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Gli hai detto che avevo gente?
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Che cosa gli scrive?
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Le abbiamo tutti, da prima. Le ho avute anch'io, come gli altri. Mi è mancato il coraggio, lo confesso.
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Non gli chiedo denaro.
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Vo subito da Krogstad, gli dirò...
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(Helmer suona. Nora balla la tarantella. Rank, dietro di Helmer, la segue con gli occhi).
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Tornerà domani sera. Gli ho lasciato un biglietto.
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To! To! Gli Helmer ballano questa sera? Proprio?
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Non potevo riceverla a casa mia. Non ho l'entrata libera. Venga; saremo soli. Gli Helmer sono al ballo dei pigionali del secondo piano....
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Sì: va da sè. Attendo che Helmer ritorni e gli dico che voglio riavere la mia lettera, che essa tratta del mio congedo, e che è inutile leggerla.
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Gli ho parlato.
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Lavorare di maglia è una cosa brutta. Le braccia incollate al capo; gli aghi che vanno dritto d'alto in basso, di basso in alto... qualcosa di
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Gli ho parlato poco anch'io. Era un buon pezzo che non lo vedevo di così gran buonumore.
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E lo sciampagna gli fa sempre un certo effetto...
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(Gli presenta l'astuccio).
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(Nora gli accosta il cerino: egli accende il sigaro).
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Accademia della crusca
