e qui ci porto il giudizio per mia moglie, e per gli altri anche.
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Non gli dite nulla, per carità!
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dal petto. Ero pazza, sì! Come potevo dir di no quand'egli mi pregava: - Apri, Santuzza, s'è vero che mi vuoi bene! ... Come potevo? Allora gli dissi
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Egli nega, perché gli faccio compassione; ma d'amore non mi ama più!... Ora che sono in questo stato ... che i miei fratelli quando lo sapranno
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Aspettate, aspettate, gna' Nunzia; noi che abbiamo bottega aperta e arriviamo sempre gli ultimi.
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Cosa vuoi che faccia se non credi più alle mie parole? A ciò che ti dicono gli altri invece, sì, ci credi! Non è vero niente, ti ripeto: Compar Alfio
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Gli dicevo che oggi è giornata grande; e il Signore, di lassù, vede ogni cosa!
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Mi disse: vado dal maniscalco pel baio che gli manca un ferro, e subito ti raggiungo in chiesa. Voi, che state a sentirle di qua fuori le funzioni di
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sia padrone di fare quello che gli pare e piace. Questo no!
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Santuzza! Ma se mentite, per l'anima dei miei morti! Vi giuro che non vi lascerò gli occhi per piangere, a voi e a tutto il vostro infame parentado!
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Scellerata non siete voi, comare Santa. Scellerati son coloro che ci mettono questo coltello nel cuore, a voi e a me. Chè se gli si spaccasse il
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Via, via, oggi ch'è Pasqua! Non mi fate il muso lungo anche voi. Vi spiegherò più tardi, Vedete gli amici qui che aspettano?
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O gli uomini! Chi li crede?
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, e la testa anche, e non mangia, e non dorme più, pensando sempre a una cosa, tutt'a un tratto gli arriva come una schioppettata la notizia: - Sai? la
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vedere che subito poi si mettono il cuore in pace colla prima che gli capita?
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(si abbracciano e si baciano. Turiddo gli morde lievemente l'orecchio)
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Non hai visto, sciocca, quando gli ha morsicato l'orecchio? Vuol dire, o io ammazzo voi, o voi ammazzate me.
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, quando ripensava al come era successo quel precipizio, gli pareva d'impazzire. Per acchiappare il tramvai, verso sera, fecero un bel tratto di strada a
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, dinanzi al servitore serio e grave, di già in cravatta bianca sino dalle dieci di mattina. I parenti e gli amici intimi arrivavano, uno dopo l'altro, col
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del letto, sotto il crocifisso. Le mani gli tremavano. Poi, in mezzo al baccano, si udì gridare dietro il portone: — Aprite, signor Canonico; son io
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CASA Orlandi era tutta sottosopra. La contessina Bice si moriva di malattia di languore, dicevano gli uni: di mal sottile, dicevano gli altri. Nella
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moglie di lui gli aveva lasciato il mulino, e un orticello, che si affacciava dentro le finestre, un mese ogni anno, col verde delle piante, e altro
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San Remo, 16 dicembre. Mi sono ingannata; perdonatemi. Voi siete come tutti gli altri.
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Sorrento, 22 dicembre. Io sono precisamente come tutti gli altri, cara signora; anzi, come tutti quegli altri che hanno bisogno di pace, e a cui i
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sembrava di non dovermi alzare più. Andavo cercando col pensiero tutto ciò che si era presa la mia vita, e non lo trovavo: il giuoco, gli amici, e le
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; fissando uno sguardo penetrante su la fanciulla che aveva chinato gli occhi. La madre aspettava ansiosa. Un istante gli occhi ardenti della figlia
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implacabile di lei gli mette addosso tutte le febbri.
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Come rientrava nella camera dell' inferma, dall'ombra del cortinaggio gli occhi della figlia luccicavano ardenti, fissi su di lei, con un lampo
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a farle compagnia, il silenzio piombò all' improvviso fra di loro. La contessa si alzò, e gli diede la buona notte semplicemente, accusando un po' di
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sei bella! E poi, una volta, nella febbre, con gli occhi accesi: — Quando partirai? Roberto abbassava il capo, e la contessa si sentiva soffocare
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sulla moribonda. Poi le fece un segno con la mano. Anna era immobile, con gli occhi spalancati, delle ombre livide sulle guance e alle tempie. Ai piedi
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