È matto! - disse la | Giulia | fra sè, seguitando a fissare co' suoi larghi occhi azzurri |
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teneva uno spadone e nell'altra lo scudo. Vedendo che la | Giulia | non rispondeva, egli riprese: |
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mancava questa, adesso, di capitar con un matto! - pensò la | Giulia | malinconicamente. Ma l'altro, non udendo risposta: - |
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mangiare, io! A quella voce, a quella figura, la povera | Giulia | si senti quasi venire le lagrime agli occhi. Chi era |
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quello di cui si vantava? Certo, il visino ferito della | Giulia | doveva esprimere l'animo suo, perchè Orlando soggiunse: |
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| Giulia | si trovava da alcune ore nella soffitta umida e fredda, |
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la notte, e Orlando non fiatava più; forse dormiva. La | Giulia | cominciò a fantasticare su' casi suoi: perchè non aveva mai |
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a mezzo: Orlando non avea più voglia di proseguire; la | Giulia | appena appena avea voglia d'ascoltarlo: erano tutti e due |
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non era scritto nel libro del destino che la | Giulia | dovesse finir così: perchè anche le bambole, come noi e |
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al mio seno e ti posso dire quanto e come ti amo! La povera | Giulia | tacque, trovandosi lì più per la forza brutale del destino |
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cappa dove la sera s'accoglievan tutti i parenti, la | Giulia | seguiva co' dolci occhi azzurri l'andirivieni delle due |
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massaia, volse intorno lo sguardo, e nel veder Orlando e la | Giulia | accosto uno all'altra, anzi, la Giulia tutta penduta verso |
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veder Orlando e la Giulia accosto uno all'altra, anzi, la | Giulia | tutta penduta verso l'amico suo, che pareva stenderle il |
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che ne dici? - le chiese, senza affatto indovinare che la | Giulia | aveva capito tutto. - È contenta, è contenta! - disse la |
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- È contenta, è contenta! - disse la massaia. Sì, che la | Giulia | era contenta. Per dire il vero, l'idea del matrimonio non |
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e mangiando i dolci nuziali. - Buona gente! - disse la | Giulia | al suo sposo, commossa da quell'allegria così schietta e |
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conosciuta tu ed io - le rispose l'antico attore. La | Giulia | riprese: - E pensare che c'è chi s'arrabbatta tanto per far |
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- E poi ho te! Che cosa potrei desiderare di più? La | Giulia | lo ringraziò con un tenero luccichio degli azzurri occhi di |
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sotto il grembiule, perchè nessuno glie lo vedesse. - Ecco, | Giulia | - diss'ella, con un sorriso felice, prendendo in braccio la |
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a odorar il fiore, baciandole in tanto i capelli. La | Giulia | non si poteva guardare alla spera perchè in camera di |
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fretta con cui ella apriva l'uscio di camera avvertiva la | Giulia | del suo arrivo. Allora il cassetto si schiudeva e la faccia |
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quella crudele minaccia. Ormai, se le avessero levata la | Giulia | le avrebbero spezzato il cuore. Quando restavano sole in |
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di bello. Ma tu sei contenta lo stesso, è vero?... La | Giulia | avrebbe voluto gettarle al collo quelle piccole braccia che |
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senza neanche guardarla. Davanti a quelle lacrime, la | Giulia | si sentiva struggere. Aveva veduto chi sa quante volte |
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la Marietta non aveva alcuna ragione di piangere, alla | Giulia | quelle stravaganze d'ogni momento non facevano nè caldo nè |
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un minuscolo corredino da sposa. - Voglio mettere nome | Giulia | alla mia bambola - disse la bambina. - Ti piace, mamma, |
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Quando fu l'ora d'andare a letto, volle che la sua cara | Giulia | fosse coricata insieme a lei e posasse la testolina bionda |
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il cane da caccia del suo babbo, e che tutti e tre, lei, la | Giulia | e Fido, stavano a pranzo insieme, ridendo e chiacchierando |
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cantava sempre; il carretto andava innanzi scotendosi; la | Giulia | e Orlando riflettevano. Ormai, erano all'aria veramente |
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infantile, sul barroccino dov'erano, uno sopra l'altra, la | Giulia | e Orlando. O che c'è, lì, mamma? Che ci avete portato? - |
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Non ostante i vestiti poveri e il viso graffiato, la | Giulia | conservava sempre, se non altro negli occhi lucenti e ne' |
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la sua bambola; e prima di vestirsi per sè volle vestir la | Giulia | con l'elegante accappattoio di crespo della China color |
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il grano, quando la governante le venne in aiuto. Presa la | Giulia | su le ginocchia, la pettinò tale e quale una signorina |
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pupattola. All'ora della colazione, la bambina si pose la | Giulia | accosto, sur una seggiola dove aveva messo due cuscini, uno |
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di cigno. C'è da figurarsi l'entusiasmo che destò la | Giulia | nelle cuginette e le amiche della Marietta; non si |
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per terra e scappò via in un'altra stanza. La povera | Giulia | sentì una forte scossa in tutta la sua personcina; non |
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bambola simile. Sospirò leggermente e rese la troppo bella | Giulia | alla sua proprietaria. La sera di quel medesimo giorno, le |
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gl'invitati grandi e piccini. Anche in codesta festa la | Giulia | ebbe i principali onori, un vero trionfo. Le avevano messo |
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incredula, in tutti quegli occhi spalancati e allegri. La | Giulia | godeva infinitamente. La sua innata vanità, che non era |
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signora - perchè è troppo originale! Un poeta! Dunque, la | Giulia | ballava con un poeta in erba, e non poco se ne insuperbiva. |
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dentro, con molta sete e non poco appetito. La | Giulia | fu posta a sedere tra il suo ballerino e la Marietta, che |
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due giorni che la fanciulla dovè fare il suo còmpito, la | Giulia | stette dentro un cassone, tra un tanfo di muffa che |
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- Si pettinasse in vece per sè! - pensava la povera | Giulia | nel sentirsi tirare così barbaramente i suoi bei fili |
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fatta alla meglio dalle povere manine di Camilla. Alla | Giulia | pareva non esser più lei, scalza, sciatta, unta. Nessuno, |
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Oh! - non si potè tenere di non dire la | Giulia | - se io avessi ancòra qualcuno che mi volesse bene, ti |
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dell'asino: era giovine; ecco tutto. Questa volta fu la | Giulia | quella che, non ostante la sua malinconia, diede in una |
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sballottati ora qua or là? Per quali vie passavano? Nè la | Giulia | nè il suo buon amico lo potevano indovinare; e forse non ci |
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dopo! Uscendo dall'osteria, lo spazzaturaio consegnò la | Giulia | e Orlando alla donna, ch'era una contadina; e questa, |
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tutta sassosa, fuori d'una porta; e ad ogni urtone la | Giulia | si premeva sempre più involontariamente al suo povero buon |
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cura, riponendo nel baulino il bell'abito, e rivestendo la | Giulia | da casa, come una piccola amica che le stesse a tener |
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signorina chiedeva. E allora cominciò tra la Marietta e la | Giulia | un periodo di grande intimità. Costretta a star in letto, |
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non lasciarla quasi più fino al momento d'addormentarsi. La | Giulia | stava lì con la più affettuosa pazienza. Mi direte che, per |
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Poi di nuovo carezze, e bei vestiti addosso. Del resto, la | Giulia | non era sola a patire del carattere incostante della |
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La Marietta fu molto soddisfatta, allora. - La mia | Giulia | è bella come la mamma quando va al ballo di Corte! - disse |
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testa una nuova idea: - Adesso voglio - diss'ella - che la | Giulia | abbia un mantello di velluto bianco eguale al mio. - La |
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si sarebbero dette due sorelline sedute accanto, tanto la | Giulia | era grande, tanto aveva naturale il visetto roseo, belli i |
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voluto balzar fuori: le braccia di Camilla, nelle quali Ia | Giulia | si sentì subito al sicuro, come un uccellino nel nido |
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madre troncò con un: - Taci! - ben meritato. Era vero; la | Giulia | era entrata in quella casa circondata da un lusso |
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il suo povero cuore di bimba diseredata da offrirle; ma la | Giulia | aveva sofferto abbastanza, trascinata da un mobile |
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in braccio un'ultima volta: ormai, agli occhi suoi, la | Giulia | era un balocco guasto e null'altro. Nel cortile, dappiede |
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parole. Dalla parte di dietro della brutta casa in cui la | Giulia | era capitata, trovavasi una specie di cortile sterrato con |
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- molto diverso dal salone di casa de' Rivani - dove la | Giulia | si ritrovò in società: una società delle più singolari. - |
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del rigattiere. Impossibile dire la tristezza della | Giulia | in quelle giornate varie e pur sempre eguali. Il sentirsi |
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- Quella mi fa sperare che morirà ricca! - Una volta che la | Giulia | avea passato parte della giornata presso una bimba |
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- Questo è il momento! - pensò il ragazzo, aggranfiando la | Giulia | e portandola in fondo al retrobottega, all'ombra d'un |
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il giocattolo rovinato sul letto della Rachele. Costì la | Giulia | ricordava e rifletteva: - Ah, Signore, è proprio vero che |
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Camilla, che riposava sempre; poi degli uomini ignoti alla | Giulia | entrarono e si portarono via la sua amica... Nessuno |
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le finestre quasi allo scuro e serrò la camera a chiave. La | Giulia | rimase lì sola, seduta al medesimo posto; e non si |
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e gloriose e il rispetto della virtù e della bellezza. La | Giulia | ascoltava, pensosa. È proprio vero che Dio non abbandona |
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e la bambina s'affrettò a chiudersi in camera sua. Costì la | Giulia | l'aspettava: ella ch'era diventata la confidente di tutto |
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tanto per vederla pulitina se non elegante. Adesso la | Giulia | rimaneva anche spesso co' capelli arruffati, perchè l'amica |
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- Mi sento male, Giulia! - diceva piano alla bambola. E la | Giulia | avrebbe voluto alzarsi in vece sua e ingegnarsi a far lei |
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piccola immagine umana, non fosse stata con lei. La | Giulia | sentiva perfettamente la propria azione benefica, e si |
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a guarire. Camilla avrebbe voluto dirle che per essa la | Giulia | non era soltanto un balocco; ma stette zitta; e |
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con accento di dolore: - I piedini!... - mentre deposta la | Giulia | sul letto, esaminava attentamente la gamba storpia. Pensò |
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si faceva vedere. Figurarsi, dunque, come l'arrivo della | Giulia | le fu grato! Per la creatura solitaria, quella non era la |
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a furia di stracci, e perfino un guanciale. Costì, la | Giulia | riposava, sicura di destarsi con mille carezze. Ah, la |
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un cavallino tutto bianco, simile a quello, voleva! E la | Giulia | stava lì, buttata di fianco sur un sedile, con gli |
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cameretta di Camilla, dove nessuno s'era più fatto vivo, la | Giulia | udì proprio fermarsi gente; e la chiave girò nella |
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continuava a rigirarsi la bambola tra le mani. La | Giulia | tremava nel suo interno, colta da un gran ribrezzo, come |
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di Camilla, malata, circondata di dolore, e con la | Giulia | a solo conforto. La Lucietta, per sua fortuna, possedeva |
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Le faceva fare una cosi bella figura, il Moro! La povera | Giulia | ripensava tutto ciò nel buio dell'armadio, più nero d'una |
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non appena il silenzio tornava a regnare in casa. Ah, se la | Giulia | avesse potuto chiamare, avvertire che c'era il nemico lì |
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avanti... Se le bambole potessero sudar freddo, la povera | Giulia | avrebbe avuto i bei capelli biondi tutti intrisi alle |
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e per un poco, finchè non ebbe terminato il boccone, la | Giulia | non sentì più scosse. Ah, fosse finito lì il suo spavento! |
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s'esalò dal petto del burattino disteso per terra: la | Giulia | ebbe come una scossa. Nel suo povero cuore di bambola |
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cattiva, ne dava tanti al Moro! La gelosia che rodeva la | Giulia | non la fece nè dimagrire nè impallidire, s'intende; ella |
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