Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: giudizio

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Da Bramante a Canova

251121
Argan, Giulio 19 occorrenze

condizione umana è l’incertezza, l’angoscia di dover scegliere senza avere il tempo, il distacco, il metro del giudizio, seguendo soltanto l’impulso

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, chi le consideri, di assumere un’attitudine dialettica e non di distaccato giudizio. I posteri non hanno dovuto scegliere tra il Bernini e il Borromini

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? Con giudizio critico Borromini si rende conto che la configurazione definitiva del nuovo San Pietro è incontestabilmente berniniana; e proprio sul

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materia, elimina la proporzione o l’equilibrio della forma. Quando lavora agli Schiavi, Michelangiolo ha già in mente il Giudizio Finale (lo comincerà

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. Il suo empirismo, per cui l’arte è cosa mondana anche se rivolta a rendere omaggio a Dio, dipende da una sorta di sospensione del giudizio storico. Non

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: formulato che sia il giudizio dei competenti, si può essere certi che «la maggior parte concorre nello stesso sentimento» (T. III, cap. III). È ancora, s

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’architettura dello zio, avrebbe espresso un giudizio critico ben più calzante di quest’altro, che anticipa l’intolleranza neoclassica del Milizia: «era

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», precedono i primi atti di quella scuola pittorica; l’insieme dei valori sui quali si porta il giudizio è ancora quello dell’arte di tradizione

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generali di gusto, si concreta sempre e necessariamente nel giudizio sulla singola opera. E gli stessi principi del gusto, poi, appartengono prima al

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generalmente scadente: si riporti (come lo riporta, nei suoi romanzi, Fielding) quel giudizio alla società, e si vedrà come siano umanamente vani e

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«conosce» i modi più segreti del fare artistico e il suo giudizio, invece di dedursi da certi principi generali, nasce dal ripercorrere idealmente il

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diverse maniere, siano pure intese come diversi modi (ma ormai acquisiti alla storia) di imitare la natura; la critica, infine, è un giudizio o un

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determinato. Locke distingue il «wit» dal giudizio, poiché «se l’arguzia consiste nell’aver subito pronte alla memoria le nostre idee, l’esattezza del

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San Pietro, non esita a tornare alla idea bramantesca della costruzione centrale. Il suo giudizio è preciso: «lui [Bramante] pose la prima pietra di San

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rimanesse una pittura «di genere». Richiamandosi al giudizio del Brown (un teorico del giardinaggio) Cozens spiega che la macchia (blot), che costituisce

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del genio, l’incontro felice di arte e cultura, ma ora rettifica quel giudizio: Michelangiolo è «sublime», anche in ciò (e non è poco) che nella sua

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critica, che trasforma in principi di giudizio quelli che erano, all’origine, principi del fare artistico. La critica dell’Ottocento, la critica di Ruskin

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’eredità di un nome: Michelangiolo. Nel 1772 il suo giudizio non era senza riserve: «Alla domanda su chi debba avete il primo posto, Raffaello o

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le spetta la priorità assoluta. Il mutamento di giudizio ha le sue ragioni. Reynolds aveva voluto dare all’Inghilterra una ritrattistica «eroica» che

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