e lo scopo verso cui camminiamo devono essere sottomessi al | giudizio | di tutti. Non v'è dunque né può esservi sovranità |
Doveri dell'uomo -
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dichiaratamente immorale: la punizione in virtù d'un | giudizio | solenne è conseguenza della responsabilità umana, mentre |
Doveri dell'uomo -
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via al Progresso, essa dev'essere sottomessa all'esame e al | giudizio | di tutti. E finalmente l'Associazione deve rispettare in |
Doveri dell'uomo -
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come sorgente d'ogni legge civile, e base d'ogni vostro | giudizio | sulla condotta di chi fa le legge - il popolo, voi, noi, |
Doveri dell'uomo -
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del bene e del male." Altri ancora, rigettando il | giudizio | dell'individuo, ha invocato il consenso universale, e |
Doveri dell'uomo -
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nel secolo, quelli che si facessero sacerdoti contro il | giudizio | de' loro direttori, ne dovrebbero render conto a Dio: e |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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e le parole di Cristo) neghi se stesso, sottoponga il suo | giudizio | a quelli che sono da Dio incaricati di dirigerlo, si privi |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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accusandoli, con alterigia pari all' ignoranza, di | giudizio | temerario, se fanno il loro dovere eseguendo il precetto di |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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recide dall' uomo ogni stima di sè e sospende almeno ogni | giudizio | favorevole che di sè volesse portare, sia per la |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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arrivare. La riflessione pecca di superbia quando porta un | giudizio | esagerato ed ingiusto a proprio favore, il quale giudizio |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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giudizio esagerato ed ingiusto a proprio favore, il quale | giudizio | suole avere per materia quel sentimento istintivo della |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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è rapidissima, e accompagna quel sentimento con un | giudizio | oscuro ed implicito, sicchè l' uomo per accorgersi di |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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fatto sono superbissimi a cagione di un continuo e perpetuo | giudizio | abituale di sè orgoglioso e superbo. Questa specie di |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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infatti giudica di quel che non sa, ogni qual volta col suo | giudizio | preferisce in un modo universale se stesso agli altri, come |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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ad accadere che non paia, ed avviene a molti per quel | giudizio | abituale di cui abbiamo toccato di sopra, pel quale si |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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« qui scrutatur renes et corda »; e però con un tale | giudizio | il superbo s' usurpa la scienza e l' autorità di Dio |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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maniera con cui dicevamo potersi peccare di superbia con un | giudizio | riflesso, è quando l' uomo giudica a favore della propria |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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troppo giustamente di me stesso, le ho sempre sottomesse al | giudizio | dell' Apostolica Sede, pronto a cangiarle, ritrattarle, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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la piena e sincera obbedienza; condannerei dunque il | giudizio | mio proprio, e abbraccerei con tutto il contento ciò che mi |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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in fatto quanta più parte possiamo del suo disegno. Il | giudizio | che s'adempirà su ciascun di noi, e che ci farà inoltrare |
Doveri dell'uomo -
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cioè si contraddicono col pure aprir bocca e pronunciare un | giudizio | (1). Dove si vede l' origine del concetto di categoria |
Sulle categorie e la dialettica -
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distingua l' Uno in tre subietti. Ma non ogni alterità, a | giudizio | di Plotino stesso, costituisce un subietto diverso, |
Sulle categorie e la dialettica -
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tal caso, alla prima distinzione che è vera, si aggiunge un | giudizio | falso, un errore. A questa specie si riducono tutte quelle |
Sulle categorie e la dialettica -
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preliminari di lei. A tal fine esponiamo la dottrina del | giudizio | colle parole stesse di Kant. [...OMISSIS...] . Egli prende |
Sulle categorie e la dialettica -
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quindi a classificare queste funzioni dell' unità nel | giudizio | , e ne fa uscire quattro generi dei giudizŒ, suddiviso |
Sulle categorie e la dialettica -
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per via di concetti, egli omette nella definizione del | giudizio | quell' elemento che ne costituisce l' essenza, voglio dire |
Sulle categorie e la dialettica -
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dire la copula. La copula di ogni giudizio, anche del | giudizio | negativo, si riduce all' affermazione , onde fu detto |
Sulle categorie e la dialettica -
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per meri concetti, nulla si conoscerebbe per via di | giudizio | ossia per via di affermazione. All' incontro Kant dice |
Sulle categorie e la dialettica -
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come un elemento del giudizio, che però dall' analisi del | giudizio | si doveva desumere, definendo il concetto unicamente come « |
Sulle categorie e la dialettica -
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definendo il concetto unicamente come « l' attributo di un | giudizio | possibile », e così disconoscendo che il concetto, come |
Sulle categorie e la dialettica -
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un valore suo proprio antecedente al giudizio; giacchè il | giudizio | non è che un' applicazione di esso. A torto adunque egli |
Sulle categorie e la dialettica -
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le basi della classificazione. D' altra parte, se un | giudizio | afferma, egli appartiene alla stessa specie, qualunque sia |
Sulle categorie e la dialettica -
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qualunque sia l' oggetto affermato; il contenuto del | giudizio | non cangia punto la sua specie, e però non può costituire |
Sulle categorie e la dialettica -
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semplici , e giudizŒ composti di più giudizŒ. Così il | giudizio | problematico « se vi ha una giustizia eterna, il vizioso |
Sulle categorie e la dialettica -
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è che la relazione fra due giudizŒ affermata con un terzo | giudizio | che si può esprimere così: « l' esserci una giustizia |
Sulle categorie e la dialettica -
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i varŒ errori della classificazione Kantiana. Come ogni | giudizio | ha tre parti, il soggetto, la copula e il predicato, così |
Sulle categorie e la dialettica -
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non si fa per via d' inerenza, come, per es., dicendo « il | giudizio | è un' operazione della mente », non è mica che l' |
Sulle categorie e la dialettica -
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la funzione della ragione. Il raziocinio per Kant è « « un | giudizio | ( conseguenza ) che viene determinato (cioè reso |
Sulle categorie e la dialettica -
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) che viene determinato (cioè reso necessario) da un altro | giudizio | dato più generale ( maggiore ), mediante una condizione ( |
Sulle categorie e la dialettica -
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( minore ) » ». Per es., « Caio è mortale »: è un | giudizio | che viene reso necessario dal più generale « l' uomo è |
Sulle categorie e la dialettica -
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Consistendo dunque il raziocinio nella relazione di un | giudizio | con un altro, converrà ricorrere alla categoria della |
Sulle categorie e la dialettica -
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necessaria l' esistenza dell' ente che con quel | giudizio | viene affermato; perocchè se questa esistenza potesse |
Sulle categorie e la dialettica -
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affermato; perocchè se questa esistenza potesse mancare, il | giudizio | che lo pone non sarebbe assolutamente necessario perchè |
Sulle categorie e la dialettica -
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si può edificare (1). Intanto, affine di portare un giusto | giudizio | de' sistemi tedeschi e de' sistemi ontologici in generale, |
Sulle categorie e la dialettica -
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a disamina. I Argomento di Fichte . - [...OMISSIS...] . | Giudizio | sul detto argomento . - Esso è difettoso pe' seguenti capi: |
Sulle categorie e la dialettica -
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l' azione che l' Io esercita sul mondo. [...OMISSIS...] | Giudizio | sull' argomento . - Esso pecca in molti punti, cioè: 1 |
Sulle categorie e la dialettica -
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venire a dire qualche parola interiore, a pronunciare un | giudizio | qualsiasi, è condizione necessaria che le sia dato, prima |
Sulle categorie e la dialettica -
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essa nell' ordine logico precede ogni giudizio; 4 Che il | giudizio | non può essere innato nell' uomo, perchè egli è un' |
Sulle categorie e la dialettica -
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due operazioni distinte l' intuizione dell' essenza e il | giudizio | , basta a doverci convincere che l' intuizione precede il |
Sulle categorie e la dialettica -
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poi confonde ancora con Hegel il verbo della mente, cioè il | giudizio | coll' idea ossia col concetto, scrivendo: [...OMISSIS...] . |
Sulle categorie e la dialettica -
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[...OMISSIS...] . Così egli confonde il concetto col | giudizio | , senza accorgersi che la nota caratteristica del giudizio |
Sulle categorie e la dialettica -
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giudizio , senza accorgersi che la nota caratteristica del | giudizio | è l' affermazione , e che nell' affermazione il giudizio |
Sulle categorie e la dialettica -
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giudizio è l' affermazione , e che nell' affermazione il | giudizio | consiste; e l' affermazione è un' operazione soggettiva |
Sulle categorie e la dialettica -
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dopo avere stabilito il signor Gioberti che l' idea è un | giudizio | , come vedemmo. [...OMISSIS...] Se l' idea è un entimema, |
Sulle categorie e la dialettica -
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di sei mesi. Dopo questa età sembra che nasca un vero | giudizio | sulla bontà delle cose, il quale dà luogo incontanente alle |
Principio supremo della metodica -
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difficile a conoscere quando il fanciullo pronunzi un vero | giudizio | interno trattandosi di cose piacevoli fisicamente ai suoi |
Principio supremo della metodica -
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differenza di dignità ; egli può oggimai stimare col suo | giudizio | pratico che gli oggetti animali sono assai più degli |
Principio supremo della metodica -
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nel bambino è un sentimento , e non dee confondersi col | giudizio | , che fa il fanciullo stesso. Questo può essere erroneo; il |
Principio supremo della metodica -
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il fanciullo può operare dietro il sentimento e dietro il | giudizio | . Il sentimento , fin che non viene percepito dall' |
Principio supremo della metodica -
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avviene nel bambino, ma sopraggiungendosi poi il | giudizio | dell' intelletto, o anche solo l' atto della volontà, in |
Principio supremo della metodica -
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realità. La realità del sentimento viene poi affermata dal | giudizio | che è una terza potenza. Nell' ordine intellettivo adunque |
Principio supremo della metodica -
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adunque l' intelletto dà allo spirito nostro l' idea, e il | giudizio | dà allo spirito nostro la cosa (res) . La volontà poi co' |
Principio supremo della metodica -
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di Kant (2); ma nello stesso tempo ho ammesso anch' io un | giudizio | sintetico a priori , ma un solo: quello che ho chiamato la |
Principio supremo della metodica -
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primitiva o la percezione. Ho dichiarato a priori questo | giudizio | primissimo, col quale l' uomo dice seco stesso: « qualche |
Principio supremo della metodica -
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che è intuito con un atto interiore dello spirito. Questo | giudizio | sintetico a priori è l' operazione corrispondente al prim' |
Principio supremo della metodica -
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mente contempli la sola idea della cosa senza attendere al | giudizio | sulla sua sussistenza. Questa scomposizione dell' idea dal |
Principio supremo della metodica -
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sulla sua sussistenza. Questa scomposizione dell' idea dal | giudizio | sulla sussistenza, che avviene naturalmente, non è un |
Principio supremo della metodica -
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sulla sussistenza, che avviene naturalmente, non è un | giudizio | analitico; perchè nulla si giudica con essa: la sussistenza |
Principio supremo della metodica -
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da queste un loro elemento, e questa operazione è un vero | giudizio | analitico, perocchè è una vera scomposizione d' un' idea |
Principio supremo della metodica -
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buono coll' oggetto da me veduto, pronunziando il seguente | giudizio | sintetico: « questo è buono », ovvero: « ciò che veggo è |
Principio supremo della metodica -
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ciò che veggo è buono ». Non si dee mica qui confondere il | giudizio | sintetico, pel quale io dico: « questo è buono »colla |
Principio supremo della metodica -
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e gli suscita l' affezione e l' azione corrispondente (1). | Giudizio | non si dà, se non in un essere il quale intuisca il |
Principio supremo della metodica -
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l' oggetto stesso ripetuto. Il fare coll' intendimento il | giudizio | seguente: « Questi oggetti, che io vedo sono due », è un' |
Principio supremo della metodica -
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non è altro che « un' idea che viene applicata mediante un | giudizio | (1) ». Quando io al vedere un oggetto, giudico che è « una |
Principio supremo della metodica -
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l' idea della pianta all' oggetto che veggo; e il mio | giudizio | non è che una proposizione colla quale io affermo che « ho |
Principio supremo della metodica -
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atto caratteristico dell' intelligenza è il giudizio, e il | giudizio | non è che l' applicazione di un' idea. Quando adunque l' |
Principio supremo della metodica -
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mente sua un principio secondo cui giudica; perchè ogni | giudizio | suppone una regola che si applica in giudicando. Tuttavia |
Principio supremo della metodica -
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ordini dispari delle intellezioni è propria operazione il | giudizio | sintetico , e di tutti gli ordini pari è propria operazione |
Principio supremo della metodica -
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, e di tutti gli ordini pari è propria operazione il | giudizio | analitico ». Non sarà inutile che noi cominciamo dal vedere |
Principio supremo della metodica -
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ma il buon senso. 4 Un altro errore avviene quando il | giudizio | dell' uomo sull' impossibilità fisica è definitivo e non |
Principio supremo della metodica -
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come abbiam veduto, per degli inganni tesi al suo | giudizio | dalla falsità delle persone che lo attorniavano: ma |
Principio supremo della metodica -
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che trattano con lui. Egli non può fondare il suo | giudizio | se non sui dati che la sua età gli somministra; e se quello |
Principio supremo della metodica -
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tra la volontà altrui e le sue tendenze fisiche, allora nel | giudizio | di preferenza dell' una all' altra, nella tentazione e |
Principio supremo della metodica -
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esigenza degli enti; e che è indipendente da un espresso | giudizio | d' imputazione col quale giudichi e condanni se stesso qual |
Principio supremo della metodica -
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nol produce direttamente; ella non fa un espresso | giudizio | di condanna, dal timore del quale nasca l' interno dolore, |
Principio supremo della metodica -
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il secondo rimorso della coscienza , perchè nasce dal | giudizio | con cui imputiamo a noi stessi il fallo commesso: il primo |
Principio supremo della metodica -
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contrarie, che a sè il vogliono uniformare; ma il suo | giudizio | erroneo in se stesso, può essere diritto rispettivamente a |
Principio supremo della metodica -
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se stesso, può essere diritto rispettivamente a lui. Questo | giudizio | è sempre diritto ogni qual volta egli fa entrare nel |
Principio supremo della metodica -
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per le azioni loro può de' soggetti portar giudizio. Questo | giudizio | è retto, se non giudica arbitrariamente a danno di quelli, |
Principio supremo della metodica -
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a' suoi servigi lo stesso intendimento, voglio dire il | giudizio | dell' intendimento? Se l' uomo avesse una natura perfetta, |
Principio supremo della metodica -
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intelletto stesso, non attenterebbero di muoverlo ad un | giudizio | precipitoso, temerario e falso. Le due potenze dell' |
Principio supremo della metodica -
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l' una dell' altra. In tal modo non verrebbe mai sedotto il | giudizio | dell' intendimento umano, e però non vi avrebbe immoralità. |
Principio supremo della metodica -
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d' avere veduto il vero, a favore di quelle. Venendo il | giudizio | così pressato a pronunciare, quando la causa non è resa |
Principio supremo della metodica -
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se stessa. In questo tempo egli deve portare un diverso | giudizio | degli altri e di sè: giudizio che parrebbe ingiusto; di |
Principio supremo della metodica -
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egli deve portare un diverso giudizio degli altri e di sè: | giudizio | che parrebbe ingiusto; di quelli che dicevano fatti a due |
Principio supremo della metodica -
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sempre adatte alle forze spirituali de' compagni: il qual | giudizio | è dono di Dio, e deve chiedersi a lui dai Superiori con |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che Iddio vuole da voi altri si è la rinunzia perfetta al | giudizio | proprio e l' intiera negazione di ogni vostra volontà per |
Epistolario ascetico Vol.II -
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di ogni vostra volontà per seguitare nella pratica il | giudizio | e la volontà del Superiore toccatovi da Dio, dove non vi |
Epistolario ascetico Vol.II -
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addormentare la nostra coscienza, ma non modificare il | giudizio | di Dio. La legge, che io vorrei che consultaste, si è |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ai soggetti, ogni qualvolta i Superiori rimettono al loro | giudizio | il modo di operare. Questo terzo segno del divino volere si |
Epistolario ascetico Vol.II -
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sempre temere per cagion d' essi, sebbene sottomessi già al | giudizio | del sacerdote, non sapendo con assoluta certezza se le |
Epistolario ascetico Vol.II -
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quando ci esortano a rinunziare alla nostra ragione e | giudizio | proprio: sublime ed altissimo documento, sicuro fonte di |
Epistolario ascetico Vol.II -
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voi le più minute circostanze, non potete portarne un | giudizio | sicuro. Io ho riandato molte volte ciò che si è fatto e |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che altri vi mandino, dovrete renderne conto a Dio, e il | giudizio | che vi si farà dei falli che voi commetterete nell' |
Epistolario ascetico Vol.II -
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cosa, e giudicherà con piena cognizion di causa. Il suo | giudizio | è stato sempre la mia regola, sarà tale ancora. Io amerò |
Epistolario ascetico Vol.II -
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giudicherà pure e sane le mie dottrine, e il suo autorevole | giudizio | le renderà più utili ai miei prossimi pei quali io le |
Epistolario ascetico Vol.II -
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peccabile, e che avrà peccato, perchè sarebbe un manifesto | giudizio | temerario, e smentito da Dio stesso, che confirmò la |
Epistolario ascetico Vol.II -
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lumi a quelli che vogliono giudicare di sè stessi contro il | giudizio | dei savi e de' Superiori, punendo così la loro presunzione. |
Epistolario ascetico Vol.II -
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via di ragioni intellettive e positive, ricorrendo anche al | giudizio | dei consultori, ai quali, appunto perchè ne sento il |
Epistolario ascetico Vol.II -
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tosto che abbia potuto su quelle prove formare un | giudizio | prudente: se non mi dà prove positive nè per l' una parte |
Epistolario ascetico Vol.II -
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giudizio: sicchè la sintesi primitiva non è che un primo | giudizio | . Per le quali cose, come dicevo, la cognizione di un |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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cognizione: perocchè esso serve di uno dei due termini del | giudizio | che pronunzia l' anima, quando afferma a se stessa la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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cosa sussiste, è fare un' affermazione , è pronunciare un | giudizio | . Il sentimento adunque nasce in noi nella percezione della |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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della sussistenza della cosa nasce in noi mediante un | giudizio | o affermazione che noi facciamo, per ciò in virtù di una |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e questo mio pensiero della cosa è come il soggetto nel | giudizio | indicato. Ora io posso pensare, in qualche modo, una cosa, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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ciascuna di queste essenze (2). Nella cognizione adunque e | giudizio | della esistenza di Dio, il segno (che mi fa da soggetto) a |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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concetto, questo complesso di idee è come il soggetto nel | giudizio | seguente:« esiste Iddio«; e il predicato, in quel giudizio, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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vale un segno, un nome della cosa, su cui dirigo io poi il | giudizio | che quella cosa, pensata comechessia in quel mio concetto, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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in quel mio concetto, esiste realmente. Col qual | giudizio | io applico l' idea di esistenza alla cosa così idealmente |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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possiamo (e che tien luogo di percezione, di soggetto nel | giudizio | che pronunzia la sua esistenza) non può comporsi che dell' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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col quale noi affermiamo Dio esistere, ed è che in questo | giudizio | il predicato e il soggetto si identificano ; perocchè il |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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altresì, e gli uni hanno merito portando d' esse un | giudizio | favorevole, gli altri hanno demerito portandolo contrario. |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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rivelate per avervi fede in un uomo egli deve formare il | giudizio | col quale assente e dà credenza alle medesime. Or anche |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e soprannaturali, è da vedere qual sia quella essenza del | giudizio | pratico, dell' amore e dell' opera soprannaturale, della |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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amore e dell' opera soprannaturale, della quale è privo il | giudizio | pratico, l' amore e l' opera naturale. Per veder questo, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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» Le opere buone adunque, la carità che le produce, e quel | giudizio | pratico che è il principio della carità (4) son tre |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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se sono credibili, o no. Noi dobbiamo concludere questo | giudizio | in un modo affermativo; e non solo speculativamente ma |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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t“r via fino il poter di dubitare (3). La fede adunque è un | giudizio | pratico, non un puro giudizio speculativo: è un giudizio, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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(3). La fede adunque è un giudizio pratico, non un puro | giudizio | speculativo: è un giudizio, con cui non solo affermiamo Dio |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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di quel sentimento (3). 5. Atto volontario del credere, | giudizio | pratico sulla verità ed eccellenza delle cose conosciute e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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morale naturale dimostrano, che la morale s' incomincia col | giudizio | pratico : che questo giudizio pratico è libero : ma che, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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la morale s' incomincia col giudizio pratico : che questo | giudizio | pratico è libero : ma che, dato il giudizio pratico o stima |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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: che questo giudizio pratico è libero : ma che, dato il | giudizio | pratico o stima dell' oggetto, conseguita necessariamente |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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soprannaturale abbiamo veduto che il primo atto morale, il | giudizio | pratico o stima dell' oggetto dell' azione morale (che qui |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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della morale naturale, dee conseguitare, che a quel | giudizio | pratico della fede conseguiti necessariamente l' amore, e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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opere , e vediamolo distinguere questa fede, che in un | giudizio | pratico consiste, da quella fede, che non consiste se non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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consiste, da quella fede, che non consiste se non in un | giudizio | speculativo, il quale non è punto per sè morale. |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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stabilire questa verità, che, in virtù della funzione del | giudizio | o come io la ho anche appellata, del verbo, l' uomo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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la sua voce. Quell' udire è già un principio del | giudizio | pratico, una disposizione al medesimo: e quella parola è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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verità« (10) »: perocchè dietro a quell' atto primo, a quel | giudizio | pratico che [segue] alla volontà, [vengono] (11), come |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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alla vita umana e ai progressi della morale naturale«. - Il | giudizio | dunque è fatto prima di aprire i libri delle Scritture: non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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egli seguito la sana ragione, egli per sanzione del suo | giudizio | imprime in fronte la nota di arroganza e di stoltezza! Ma |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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della religione. Ma dico che lo spirito umano a fare questo | giudizio | della religione non ha già uopo di avere un tipo di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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dilettazione e approvazione che egli ne fa, col quale | giudizio | approva e riconosce quelle bellezze dipinte e scolpite e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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questo che egli debba venire anche positivamente punito con | giudizio | proprio e speciali supplizii destinati a farvi scontare le |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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infiacchimento. Ogni atto onesto si pone in virtù di un | giudizio | di special natura che noi abbiamo chiamato giudizio pratico |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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di un giudizio di special natura che noi abbiamo chiamato | giudizio | pratico (1). La forza dunque della libertà non è altro che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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della libertà non è altro che la forza di formare questo | giudizio | pratico a favore della virtù. Egli rimarrà dunque spiegato |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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la ragione perchè in noi sia scemata la forza di formare il | giudizio | pratico in favore della legge della giustizia. Il giudizio |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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giudizio pratico in favore della legge della giustizia. Il | giudizio | pratico è quello pel quale noi in sull' atto dell' operare |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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quello indubitatamente operiamo. Pratico adunque è quel | giudizio | che è il più particolare di tutti, e che precede |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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di tutti, e che precede prossimamente l' azione; cioè quel | giudizio | che determina del bene particolare, del bene risultante da |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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in cui ci troviamo. E questo è ciò che il distingue dal | giudizio | speculativo, il quale è universale e non calcola le |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e specificamente considerate. Quindi è ancora che il | giudizio | speculativo non suole riguardare che una classe di bene, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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è velenosa questa specie di frutti. Ma all' incontro il | giudizio | pratico abbraccia tutte le specie di beni, e, consideratele |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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è meglio che faccia questo. E da questa differenza fra il | giudizio | speculativo e il giudizio pratico si vede la ragione per la |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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E da questa differenza fra il giudizio speculativo e il | giudizio | pratico si vede la ragione per la quale il giudizio pratico |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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e il giudizio pratico si vede la ragione per la quale il | giudizio | pratico si trova molte volte in opposizione collo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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umana: « Video meliora proboque, deteriora sequor ». Il | giudizio | speculativo dice, a ragione d' esempio: la legge comanda di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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uomo che trascinato dalla passione la fa, non ignora questo | giudizio | speculativo e parziale, cioè riguardante il bene onesto. Ma |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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onesto. Ma egli nell' atto dell' operare contrappone a quel | giudizio | speculativo un giudizio pratico il quale dice così: è vero |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dell' operare contrappone a quel giudizio speculativo un | giudizio | pratico il quale dice così: è vero che io perdo facendo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
momento presente, per me sia meglio il farla. Questo è un | giudizio | ingiusto ed in ciò sta la reità dell' azione: ma egli |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
nel materialismo, il quale è certamente riprovato dal | giudizio | ecclesiastico. Ed egli è appunto perchè rimane, anche dopo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dell' angelico Dottore, una via alla disputa non chiusa dal | giudizio | perentorio della Santa Chiesa, che degli eccellenti teologi |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
ma S. Agostino però diceva, che egli non proferiva | giudizio | sull' origine dell' anima, poichè non riputava impossibile |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
uomo potesse fare con eguale facilità di quella onde porta | giudizio | degli altri, non ci sarebbe certo quel bisogno |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
che innanzi ad ogni disposizione governativa preceda un | giudizio | sulla giustizia della medesima, un giudizio privato che |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
preceda un giudizio sulla giustizia della medesima, un | giudizio | privato che faranno i governatori stessi, senza |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
e perchè lo possano credere, debbono aver portato un | giudizio | sopra la stessa. Questo giudicio rimesso in fine del conto |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
governativa per esser buona, deve essere preceduta da un | giudizio | sulla sua rettitudine e giustizia; come pure che la bontà |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
rettitudine e giustizia; come pure che la bontà di questo | giudizio | è l' ultimo appoggio della sicurezza dei diritti de' |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
importanza per la civile associazione si è che sia fatto un | giudizio | retto sulla giustizia di tutte le disposizioni governative, |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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che queste ubbidiscano a quel giudizio. Allorquando questo | giudizio | è intieramente abbandonato ai governatori della società e |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
nei governi precedenti, ma non si pensò a controllare il | giudizio | sulla giustizia di tutti i suoi atti: la responsabilità di |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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giustizia di tutti i suoi atti: la responsabilità di questo | giudizio | fu pel maggior numero de' suoi atti abbandonata puramente |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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o no. Qualora la promulghi, riportandosi così al | giudizio | del pubblico, ella ha pieno vigore fino che non insorgono |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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fossero tali privilegŒ nessuno potrebbe formare un giusto | giudizio | degli uomini, assai meno che ora possa, poichè ciascuno |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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da chi giudica ma da chi è giudicato: da chi aspetta il | giudizio | più favorevole, se questo gli debbe apportare un esterno |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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riguarda come benevola e affezionata: su di che può recar | giudizio | chi che sia in possesso dell' uso della ragione. Fissandosi |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
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, ossia i diritti essenziali dell' uomo; 2 esprime un | giudizio | sulla scienza e virtù dei candidati ed esprime insieme il |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
questo secondo non sarebbe che l' espressione del proprio | giudizio | e non quello dell' altrui; egli è dunque necessario che |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
ritirarsi al tutto dalla deliberazione, ed abbandonare al | giudizio | dei pochi ingegni più eminenti tutti i vostri interessi. Ma |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
s' avesse che la maggiorità sottomettesse il proprio | giudizio | nella instituzione della Società civile, che è quanto dire |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
s' instituisce un Tribunale politico apposito, allora il | giudizio | è dato ad un terzo a cui di concordia le parti si |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
morale la intelligenza, in luogo di un Tribunale e di un | giudizio | politico, si vede un' atroce irritazione di tutti gli |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
posti alla medesima nel medio evo non consistono che nel | giudizio | popolare ecclesiastico dato in diverse forme; cioè o |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
il Tribunale voluto. Egli aveva il difetto d' essere un | Giudizio | posto nelle mani di un uomo che era insieme Amministratore |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
la ragione comune? come si può ella conoscere? non già col | giudizio | di ciascuno uomo particolare; perocchè non si saprebbe |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
particolare; perocchè non si saprebbe giammai se il suo | giudizio | provenisse dalla ragione sua particolare o dalla comune: |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
amministrazione: questi secondi lo considerano solo come un | giudizio | politico. Ma schiarite un poco l' idee. Dividete i due |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
sta tutto nell' interno della Repubblica, essendo il | giudizio | fra gli amministratori e gli amministrati. Egli è così |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
suoi popoli. [...OMISSIS...] Non è così che si debba portar | giudizio | della condotta di Odoardo, dove la si riscontri coi |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
rettitudine e giustizia; come pure che la bontà di questo | giudizio | è l' ultimo appoggio della sicurezza dei diritti de' |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
de' particolari membri della società. La necessità di tal | giudizio | rimane ferma, anche a fronte di tutte quelle obbiezioni che |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
non giudica in propria causa, come sarebbe se il | giudizio | fosse portato dall' amministrazione della società. 2 Sì |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
della società. 2 Sì perchè facendosi a parte il | giudizio | sulla giustizia e quello sull' utilità della disposizione, |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
se non se ne dà un pubblico documento; se insomma il | giudizio | su quanto è giusto non si presenta sì franco e sicuro di sè |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
di sè medesimo che non tema la pubblicità, e assicurato del | giudizio | de' saggŒ abbia il diritto di dispregiare i cicalamenti de' |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
insieme deporre il sospetto dell' ingiustizia fino che il | giudizio | è fatto dagli stessi interessati, quantunque retto egli |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
essere quello stesso per tutte le cause; non debbe dare il | giudizio | solo all' orecchio d' una delle due parti, ma debbono tutte |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
è necessario che prima della disposizione stessa pronunzii | giudizio | il Tribunale politico. I lavori adunque dell' |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
uomo potesse fare con eguale facilità di quella onde porta | giudizio | degli altri, non ci sarebbe certo quel bisogno |
Filosofia politica naturale -
|
che innanzi ad ogni disposizione governativa preceda un | giudizio | sulla giustizia della medesima, un giudizio privato che |
Filosofia politica naturale -
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preceda un giudizio sulla giustizia della medesima, un | giudizio | privato che faranno i governatori stessi, senza |
Filosofia politica naturale -
|
e perchè lo possano credere, debbono aver portato un | giudizio | sopra la stessa. Questo giudicio rimesso in fine del conto |
Filosofia politica naturale -
|
governativa per esser buona, deve essere preceduta da un | giudizio | sulla sua rettitudine e giustizia; come pure che la bontà |
Filosofia politica naturale -
|
rettitudine e giustizia; come pure che la bontà di questo | giudizio | è l' ultimo appoggio della sicurezza dei diritti de' |
Filosofia politica naturale -
|
importanza per la civile associazione si è che sia fatto un | giudizio | retto sulla giustizia di tutte le disposizioni governative, |
Filosofia politica naturale -
|
che queste ubbidiscano a quel giudizio. Allorquando questo | giudizio | è intieramente abbandonato ai governatori della società e |
Filosofia politica naturale -
|
nei governi precedenti, ma non si pensò a controllare il | giudizio | sulla giustizia di tutti i suoi atti: la responsabilità di |
Filosofia politica naturale -
|
giustizia di tutti i suoi atti: la responsabilità di questo | giudizio | fu pel maggior numero de' suoi atti abbandonata puramente |
Filosofia politica naturale -
|
o no. Qualora la promulghi, riportandosi così al | giudizio | del pubblico, ella ha pieno vigore fino che non insorgono |
Filosofia politica naturale -
|
fossero tali privilegŒ nessuno potrebbe formare un giusto | giudizio | degli uomini, assai meno che ora possa, poichè ciascuno |
Filosofia politica naturale -
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da chi giudica ma da chi è giudicato: da chi aspetta il | giudizio | più favorevole, se questo gli debbe apportare un esterno |
Filosofia politica naturale -
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riguarda come benevola e affezionata: su di che può recar | giudizio | chi che sia in possesso dell' uso della ragione. Fissandosi |
Filosofia politica naturale -
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, ossia i diritti essenziali dell' uomo; 2 esprime un | giudizio | sulla scienza e virtù dei candidati ed esprime insieme il |
Filosofia politica naturale -
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questo secondo non sarebbe che l' espressione del proprio | giudizio | e non quello dell' altrui; egli è dunque necessario che |
Filosofia politica naturale -
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ritirarsi al tutto dalla deliberazione, ed abbandonare al | giudizio | dei pochi ingegni più eminenti tutti i vostri interessi. Ma |
Filosofia politica naturale -
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s' avesse che la maggiorità sottomettesse il proprio | giudizio | nella instituzione della Società civile, che è quanto dire |
Filosofia politica naturale -
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s' instituisce un Tribunale politico apposito, allora il | giudizio | è dato ad un terzo a cui di concordia le parti si |
Filosofia politica naturale -
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morale la intelligenza, in luogo di un Tribunale e di un | giudizio | politico, si vede un atroce irritazione di tutti gli |
Filosofia politica naturale -
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posti alla medesima nel medio evo non consistono che nel | giudizio | popolare ecclesiastico dato in diverse forme; cioè o |
Filosofia politica naturale -
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il Tribunale voluto. Egli aveva il difetto d' essere un | Giudizio | posto nelle mani di un uomo che era insieme Amministratore |
Filosofia politica naturale -
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la ragione comune? come si può ella conoscere? non già col | giudizio | di ciascuno uomo particolare; perocchè non si saprebbe |
Filosofia politica naturale -
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particolare; perocchè non si saprebbe giammai se il suo | giudizio | provenisse dalla ragione sua particolare o dalla comune: |
Filosofia politica naturale -
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amministrazione: questi secondi lo considerano solo come un | giudizio | politico. Ma schiarite un poco l' idee. Dividete i due |
Filosofia politica naturale -
|
sta tutto nell' interno della Repubblica, essendo il | giudizio | fra gli amministratori e gli amministrati. Egli è così |
Filosofia politica naturale -
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suoi popoli. [...OMISSIS...] Non è così che si debba portar | giudizio | della condotta di Odoardo, dove la si riscontri coi |
Filosofia politica naturale -
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rettitudine e giustizia; come pure che la bontà di questo | giudizio | è l' ultimo appoggio della sicurezza dei diritti de' |
Filosofia politica naturale -
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de' particolari membri della società. La necessità di tal | giudizio | rimane ferma, anche a fronte di tutte quelle obbiezioni che |
Filosofia politica naturale -
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non giudica in propria causa, come sarebbe se il | giudizio | fosse portato dall' amministrazione della società. 2 Sì |
Filosofia politica naturale -
|
della società. 2 Sì perchè facendosi a parte il | giudizio | sulla giustizia e quello sull' utilità della disposizione, |
Filosofia politica naturale -
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se non se ne dà un pubblico documento; se insomma il | giudizio | su quanto è giusto non si presenta sì franco e sicuro di sè |
Filosofia politica naturale -
|
di sè medesimo che non tema la pubblicità, e assicurato del | giudizio | de' saggŒ abbia il diritto di dispregiare i cicalamenti de' |
Filosofia politica naturale -
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insieme deporre il sospetto dell' ingiustizia fino che il | giudizio | è fatto dagli stessi interessati, quantunque retto egli |
Filosofia politica naturale -
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essere quello stesso per tutte le cause; non debbe dare il | giudizio | solo all' orecchio d' una delle due parti, ma debbono tutte |
Filosofia politica naturale -
|
è necessario che prima della disposizione stessa pronunzii | giudizio | il Tribunale politico. I lavori adunque dell' |
Filosofia politica naturale -
|
riconoscere che il governo civile, in quel che riguarda il | giudizio | intorno al lecito ed al peccaminoso, dipende dalla Chiesa |
Questioni politico religiose -
|
indipendenza e la pretesa di giudicare in modo opposto al | giudizio | della Chiesa, o senza alcun riguardo a questo giudizio, |
Questioni politico religiose -
|
nelle cose morali e religiose, in tutto ciò che riguarda il | giudizio | sul lecito o sull' illecito, ma non deriva nulla più di |
Questioni politico religiose -
|
la Religione. A ragion d' esempio nasce una pestilenza. A | giudizio | dei medici l' adunarsi il popolo in chiesa produrrebbe l' |
Questioni politico religiose -
|
sognato dell' ateismo. Secondo l' ardente brama e il cieco | giudizio | di costoro, questo è l' apice, questo l' ideale del |
Questioni politico religiose -
|
lo stabilire se un oggetto sia sacro o profano; ma questo | giudizio | appartiene essenzialmente alla Religione medesima; e se la |
Questioni politico religiose -
|
non è altro che la qualità di sacro, di cui gode, per | giudizio | della Chiesa Cattolica, e per istituzione di Gesù Cristo, |
Questioni politico religiose -
|
che sieno, rimarrà ugualmente vero anche questo, che, a | giudizio | della Religione e della Chiesa Cattolica, il contratto |
Questioni politico religiose -
|
la teoria del matrimonio civile. Dovendoci essere, a | giudizio | di costoro, delle leggi anche sul matrimonio uniformi per |
Questioni politico religiose -
|
di un metodo difettoso, nascendo i primi dal pregiudizio o | giudizio | temerario, e i secondi dallo sragionamento ; due fonti di |
Il razionalismo -
|
fede. Incominciano così a non credere, e stabilendo il | giudizio | particolare qual supremo tribunale nelle cose di fede, |
Il razionalismo -
|
fede. Nè vale il dire che alcuni degli eretici affidano il | giudizio | non alla ragion naturale, ma alla ispirazione; perocchè chi |
Il razionalismo -
|
(3); quegli che avea risposto agli avversari, a | giudizio | di tutti i savj, in modo il più irrepugnabile (4); quegli, |
Il razionalismo -
|
di scellerata calunnia? Comecchessia la cosa, che lascio al | giudizio | di Dio, e vorrei nasconderla, se per me si potesse, a quel |
Il razionalismo -
|
il sentir de' cattolici, siccome eretici da lui tradotti al | giudizio | pubblico e combattuti. Nè egli fa maraviglia, se esponesse |
Il razionalismo -
|
onde la volontà tende al bene in comune, necessario , a | giudizio | d' ogni dottore; l' atto col quale i beati amano Dio, ed i |
Il razionalismo -
|
appunto avvenutogli: [...OMISSIS...] Abbiamo qui dunque il | giudizio | uniforme di tre dottissimi uomini del Cesari, del Zoretti, |
Il razionalismo -
|
anima del bambino nel peccato originale sia qualche pravo | giudizio | o qualche prava conversione « in bonum « commutabile » », |
Il razionalismo -
|
bonum « commutabile » », il che sarebbe un atto, perchè il | giudizio | è un atto della mente e la conversione nel bene è un atto |
Il razionalismo -
|
fatto, che i mali a cui l' umanità soggiace secondo il | giudizio | naturale degli antichi sono sì gravi e sì strani da |
Il razionalismo -
|
per ignoranza non una mera nescienza , ma un errore del | giudizio | affascinato nelle cose morali dalla passione. |
Il razionalismo -
|
gli orecchi. A questi che nè sono teologi, nè sanno il loro | giudizio | sospendere, oppure lo sospendono a prò dell' errore e a |
Il razionalismo -
|
qui si deve osservare, che se, dopo che l' uomo ha fatto un | giudizio | falso sul bene, dopo che, poniamo, ha giudicato che un |
Il razionalismo -
|
sintesi primitiva) si faccia istintivamente, il | giudizio | però del loro valore morale ed eudemonologico, si fa sempre |
Il razionalismo -
|
loro valore morale ed eudemonologico, si fa sempre per un | giudizio | diretto dalla volontà, la quale perciò è la causa di tali |
Il razionalismo -
|
l' avere uno spazio di tempo nel quale poter sospendere il | giudizio | pratico, in considerazione della legge che la proibisce, |
Il razionalismo -
|
azione, se chi la fa non ha tempo da sospendere il subito | giudizio | pratico che la produce, nè da considerar la forza e l' |
Il razionalismo -
|
ella sia, purchè venga comandata; ed è perciò il solo | giudizio | o comando dei Superiori che determina queste piuttosto che |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
le quali contengono il succo e la conclusione di tutto il | giudizio | che sarà fatto de' cristiani nell' estremo giudizio. |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
a farlo sempre, ma solo quando le loro forze, secondo il | giudizio | de' superiori, sono a quell' incarico proporzionate. In tal |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
le buone opere gli sono possibili: ma tuttavia procede con | giudizio | nello assumerle, e non lo fa che col giudizio del proprio |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
procede con giudizio nello assumerle, e non lo fa che col | giudizio | del proprio direttore. Tale si può dire è il membro della |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
dei membri stessi dell' Instituto, estimata secondo il | giudizio | dei Superiori; per cui si vede che lo spirito di questo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
non è più difficile abbracciare l' altrui, anteponendo quel | giudizio | al proprio. Non fa egli così naturalmente chi ha un |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
tutto ciò che di grande e di stimato può avervi secondo il | giudizio | della mente umana, perchè nella intera nostra abbiezione, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
pericoloso, perchè suppone sempre d' avere fatto avanti un | giudizio | sul nostro prossimo; il che dobbiamo temere, essendo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
giudicasse prima di tutto del medesimo, e noi nel suo | giudizio | avessimo una norma sicura del nostro operare in avvenire. |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
per una strada che, secondo tutte le apparenze e secondo il | giudizio | stolto della carne e del sangue, non presenta che |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
consolare. [...OMISSIS...] 1.30 Vi ringrazio molto del | giudizio | vostro che mi comunicate sulle carte consegnatevi che |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
qui ognuno non giudica in causa propria, ma è diretto dal | giudizio | del superiore, e non riceve incarichi, se non dopo che il |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
lato, mio caro, non crediate che io abbia fatto nessun | giudizio | sulla vostra condotta, ma solamente ho temuto ; e le |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
hanno de' voti semplici e perpetui, solvibili però a | giudizio | del Superiore. Alcuni membri poi a scelta del Superiore |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Varrà più per voi un solo atto di rinunzia al vostro | giudizio | e alla vostra volontà, che tutte le austerità che potreste |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
di far bene in qualche impresa, con certa durezza di | giudizio | proprio; e simili attacchi possono stare insieme con |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
ed essere appunto la materia della nostra ostinatezza di | giudizio | e del nostro attacco. Del non avere questi attacchi perciò |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
non si può scacciare, ma su cui non si può fondare alcun | giudizio | temerario contro noi stessi. 1.43 Ieri ed oggi ho celebrato |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
e dando loro buon esempio; 3 Che dimostri nel superiore un | giudizio | sicuro e ben maturo, onde egli non parli che cose vere e |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
pure anch' esso un dogma consolatore! Quanti peccati che a | giudizio | degli uomini sembrerebbero mortali, agli occhi di Dio che |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
nelle piaghe dell' umanità, debba guardarsi da ogni | giudizio | temerario, da ogni parola ingiuriosa a chicchessia, da ogni |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
la qual cognizione potrò avere volendo assoggettarmi al | giudizio | della Santa Sede ». Confido grandemente che qualora anche |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
alle circostanze, e quindi che io sottometteva ogni cosa al | giudizio | supremo della Chiesa stessa, che n' è il vero giudice. Ella |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
perchè è vero: quegli è semplice che, piuttosto che fare un | giudizio | temerario, si lascia ingannare e pregiudicare dal prossimo, |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
suo. E credo veramente che, se noi ci staccassimo col retto | giudizio | e coll' affetto da questa vita di senso e di carne, la |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
stesso sia più o meno generale, e lasci molte cose al buon | giudizio | di chi lo riceve. In tal caso il suddito deve osservare |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
un' ingiustizia, non c' è altra via che astenerci da ogni | giudizio | definitivo ad altrui danno. Non parlare nè dir cose che |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
il corpo religioso colla debita discrezione e deferenza al | giudizio | de' Superiori, acciocchè egli si conservi nello spirito |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
se stessi che gli sforza di alzar la voce, e di chiamare in | giudizio | il lor secolo; di questi uomini che con una parola resa |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
nella storia stessa, giacchè egli debbe insegnare a portar | giudizio | delle diverse opinioni, e dare in mano il filo per non |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
riservato dalla legge ai soli mediocri, come i soli, che, a | giudizio | del Governo stesso, a lui si rivolgono per averne la |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
ma dipendentemente da noi: la concederemo quando, a nostro | giudizio | (notate bene: a nostro giudizio come appunto dite voi) sarà |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
quando, a nostro giudizio (notate bene: a nostro | giudizio | come appunto dite voi) sarà opportuno il concederla: il |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
da voi? Certo che i padri di famiglia di cui voi portate un | giudizio | così abbietto, e che volete spogliati della libertà dell' |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
intende l' opportunità che risulta dal vostro particolare | giudizio | che imponete per legge a tutti). Nel secondo caso |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
e istitutori; 2 Che la detta scelta dipendesse bensì dal | giudizio | di un certo numero di persone dotte e probe, ma non sempre |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
non può essere, universalmente parlando, valutata con | giudizio | proprio dalle persone, che costituiscono le amministrazioni |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
concedere il diritto d' insegnare le verità religiose, col | giudizio | proprio, ad uomini che non hanno ricevuto la missione e la |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
come suo domma, non appartenere ai Governi civili il | giudizio | e il magistero della fede cattolica. Pretendete dunque di |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
non siete giudice e maestro, dovete dunque subire il | giudizio | di quella potestà, che ha ricevuto la giurisdizione |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
regole più speciali, che sono: 1 non doversi pronunciare un | giudizio | temerario, che si riduce ad affermar ciò che non si sa; 2 |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
quello che non vedono, quello che non sanno, il loro | giudizio | è temerario. Qui si passi a dedurre queste due altre regole |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
chi ricerca l' antica disciplina, essere stato sempre fermo | giudizio | della Chiesa, che l' angelico pane non si debba ricevere da |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
negare appartiene alla facoltà che abbiamo denominata del | giudizio | e dell' affermazione ; e però la cognizione che ne viene |
Psicologia Vol.III -
|
che le misura immediatamente, e ne somministra il retto | giudizio | e la prudente deliberazione a pigliarsi. Per questo nei |
Psicologia Vol.III -
|
effetti saranno a lui dolorosi, egli porterà di questi un | giudizio | contrario, li giudicherà mali (e in questi effetti vi è già |
Psicologia Vol.III -
|
questi effetti vi è già un disordine); ma al lato di questo | giudizio | sugli effetti rimarrà intatto il giudizio precedente sulla |
Psicologia Vol.III -
|
al lato di questo giudizio sugli effetti rimarrà intatto il | giudizio | precedente sulla causa, cioè sulla simmetria e sulla |
Psicologia Vol.III -
|
uno rispondeva alla località dell' altro, egli ne formò un | giudizio | abituale e si persuase che l' uno non potesse star senza l' |
Psicologia Vol.III -
|
piede, piuttosto che verso la sinistra? Certo io fo questo | giudizio | mediante il paragone con altre sensioni interne ricevute |
Psicologia Vol.III -
|
tempo precipitoso, l' esperimento arrischiato, difficile il | giudizio | »; tanti erano gli accidenti, così variabili, così |
Psicologia Vol.III -
|
tali; quella parola ci necessita ad accettare il vostro | giudizio | in pace. Ma ora, per conchiudere finalmente il lungo nostro |
Psicologia Vol.III -
|
il determinare; ma probabilmente qualunque proposizione o | giudizio | spettante alle idee astratte, e perciò necessario; poichè a |
Psicologia Vol.III -
|
astratte, e perciò necessario; poichè a pronunciare un tal | giudizio | si richiedono almeno due termini, il soggetto ed il |
Psicologia Vol.III -
|
esige per lo meno quattro elementi. Prendiamo ad esempio il | giudizio | seguente: « questo rosso è un ente ». Noi possiamo |
Psicologia Vol.III -
|
derivano l' uno dall' altro: il quattro dal tre, giacchè il | giudizio | sulle cose sensibili suppone dinanzi a sè la facoltà dei |
Psicologia Vol.III -
|
dei giudizi analitici; il due dall' uno, giacchè ogni | giudizio | suppone primieramente l' idea. Laonde Plutarco così |
Psicologia Vol.III -
|
lo spirito umano, preoccupato, non poteva portare un equo | giudizio | dell' aristotelica dottrina; una critica imparziale delle |
Psicologia Vol.III -
|
ignora non sa d' ignorare; perchè vuol portare il suo | giudizio | temerario al di là della sua cognizione. Ma non solo erra |
Gioberti e il panteismo -
|
stesso la rende a sè conoscibile. Possiamo ora portare | giudizio | di quel sistema, che pretende di fare la realità stessa |
Gioberti e il panteismo -
|
conoscersi per intuito immediato senza sillogismo, e senza | giudizio | alcuno di mezzo. Se si prende il partito di dire, come dice |
Gioberti e il panteismo -
|
e così produce a sè la cognizione del reale mediante questo | giudizio | primitivo. Infatti la cognizione del reale consiste nella |
Gioberti e il panteismo -
|
Pro‰m. in Jo. ) », e questo vien confermato dal | giudizio | di Grozio «( Prolog. in Jo. ) » e di altri grecisti |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
uomo possa operare razionalmente deve fare un altro verbo o | giudizio | pratico, col quale dica internamente che l' azione che farà |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
l' atto stesso soggettivo dell' affermazione e del | giudizio | è posto in essere dal Verbo, nel quale e pel quale sono |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
Egli stritolerà i regi nel giorno dell' ira sua: farà | giudizio | tra le nazioni: empierà di rovine ogni cosa: farà battere |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
dove la materia ce ne dava occasione (1). A portare un equo | giudizio | del sistema aristotelico, sono al presente rimosse quelle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
In una parola, noi scriviamo come filosofi , scriviamo un | giudizio | sopra un' antica filosofia: vi ci accingiamo spassionati, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
senza lasciarci prevenire da alcuna autorità. Questo | giudizio | nostro (qualunque valore possa avere in se stesso) accusa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
con congiunzione, [...OMISSIS...] , cioè s' esprimono in un | giudizio | o proposizione; tale è il principio di contraddizione: « |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
composti, il secondo de' semplici: al primo corrisponde il | giudizio | che unisce, e però il vero qui è «to sygkeisthai kai hen |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
che [...OMISSIS...] . Di che avveniva che eran perduti, per | giudizio | lor proprio, perocchè il conoscere il vero era la |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ma questo preteso bene che fanno dee subire la prova del | giudizio | divino, che sarà fatto secondo la legge perfetta. Forse che |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
del giudizio, perchè rammentava quel ragionevole e giusto | giudizio | che il Sacerdote come primo giudice dovea pronunciare nelle |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
congiunzione dell' ordinante e dell' ordinato: per modo di | giudizio | opera il Sacramento della Penitenza assolvendo o ritenendo |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
tali nella sostanza. Oltre di che a portare un retto | giudizio | conviene raffrontare le difficoltà che porge la sentenza |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
da consentire nel peccato adamitico. Ora non è questo un | giudizio | temerario? Che un uomo esista, e che, esistendo, abbia |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
l' interpretazione dove non può esistere, è formare un | giudizio | temerario e calunnioso, ed è sostituire in fine vane parole |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
e de' pregiudizŒ ed errori fanciulleschi. Se questo severo | giudizio | debba ricadere tutto intiero sopra il precettore del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|