Le misure del moto dei satelliti di Giove sono contemporanee delle osservazioni che Galileo dedica al Sole, osservazioni che gli fanno scoprire le
Pagina 100
Nel 1641 padre Benedetto Castelli ottiene dal Sant’Uffizio il permesso di andare ad Arcetri per studiare i satelliti di Giove sotto la guida del
Pagina 104
compreso che l’attrazione tra i corpi massicci è reciproca, sicché le orbite sono centrate sul comune baricentro. Eppure i satelliti di Giove e di Saturno
Pagina 115
circa 40 volte (...) con gran nitore. Con esso ho visto Giove chiaramente tutto intero e i suoi satelliti, e Venere a metà”.
Pagina 122
, Gassendi e Peiresc, nonché dalle mappe lunari disegnate da Claude Mellan. Le macchie solari vengono descritte come vulcani e montagne di fuoco, Giove ha i
Pagina 127
. La cometa si presentò nell’aprile dell’anno dopo con 200 giorni di ritardo. Edmond non aveva tenuto conto dell’influsso gravitazionale di Giove e
Pagina 132
spirale. Magistrali, invece, sono le osservazioni fatte su Giove e Marte con un telescopio costruito dal Campani il cui obiettivo, per limitare i
Pagina 137
Giove. Scoprì la luce zodiacale. Altri suoi lavori toccarono l’idraulica, la biologia, la medicina. In questo campo fu un pioniere dei primi
Pagina 137
Il lavoro sui satelliti di Giove attrasse l’attenzione dell’abate Jean Picard, stimato astronomo francese, che segnalò Cassini al ministro Jean
Pagina 138
Nel 1693 Cassini pubblicò effemeridi dei satelliti di Giove ancora più precise, ciò che ne rese possibile l’applicazione per fare il punto-nave, sia
Pagina 140
Scilly (a sud-ovest della Cornovaglia) e nel naufragio perirono duemila marinai. Ma il lavoro sui satelliti di Giove era così ben fatto che ne uscì
Pagina 140
velocità finita della luce e alla variabile distanza tra la Terra e Giove.
Pagina 141
puntualmente, ma quando la distanza tra Giove e la Terra era massima, ci voleva più tempo (22 minuti) perché la luce del satellite emerso dall’ombra del
Pagina 141
organizzare una misura di longitudine con il metodo delle eclissi dei satelliti di Giove.
Pagina 142
che c’era un errore sistematico: quando Giove era più lontano dalla Terra, i tempi reali ritardavano rispetto a quelli previsti. All’inizio anche
Pagina 143
, stando a una legge empirica enunciata da Titius e ripresa da Bode, ci si aspettava dovesse esistere tra l’orbita di Marte e quella di Giove. Poteva essere
Pagina 154
, ma non aveva né chioma né coda. La seguì per un po’ di sere constatando che l’orbita pareva quella di un pianeta posto tra Marte e Giove. Il 21
Pagina 154
Da scienziato, Lalande calcola (con la Lepaute) le perturbazioni di Giove e Saturno che ritardarono di 200 giorni il ritorno della cometa di Halley
Pagina 173
’esistenza di un pianeta tra Marte e Giove: ebbene, nel 1801, più o meno alla distanza giusta, era saltato fuori Cerere. L’altra conferma venne con la
Pagina 182
1612 e gennaio 1613 per annotare la posizione dei satelliti di Giove.
Pagina 186
la velocità della luce dai tempi delle eclissi dei satelliti di Giove, che Cassini aveva misurato con grande cura. Ma imprecisa all’epoca era la stima
Pagina 188
perielio di Mercurio di 280 secondi d’arco, la Terra di 83, Marte di 2,6, Giove di 152, Saturno di 7, Urano di 0,1. Sommando il tutto, in un secolo si
Pagina 189
le notti. Al secondo posto c’era l’Astrologo imperiale, che osservava gli astri, e specialmente il pianeta Giove, per trarne auspici. Al terzo
Pagina 19
di Giove e di Saturno, la determinazione della costante della radiazione solare, studi d’avanguardia sullo spettro solare infrarosso e ultravioletto
Pagina 225
senza aver coronato il suo sogno. Il successore, Vesto Slipher, nel 1929 ricevette disegni di Marte e Giove inviatigli da un giovane che si era
Pagina 260
Sogni. Nella quotidianità si accontentava di passeggiate in montagna. Morì a Pasadena nel 1974, mentre le sonde “Pioneer” raggiungevano Giove.
Pagina 273
atomici. Il primo interferometro di questo tipo servì ai ricercatori dell’Università della Florida per studiare le dimensioni delle radio-tempeste di Giove
Pagina 276
noi è ovvio che questa danza celeste, evidentissima per Marte, ma anche per Giove e Saturno, è dovuta al combinarsi del moto orbitale della Terra con
Pagina 28
avanzate. La International Astronomical Union gli ha dedicato il pianetino 4821 in orbita tra Marte e Giove. Presso Longanesi è apparso anche Le
Pagina 302
satelliti di Giove) e Cristoforo Scheiner (nato nel 1575 e morto nel 1630, fu tra i primi a osservare le macchie solari).
Pagina 50
farà inceppare gli ingranaggi cosmici del sistema tolemaico. Una settimana dopo doveva verificarsi una congiunzione di Giove e Saturno. Ma Tycho rilevò
Pagina 52
Mercurio e Venere orbitassero intorno al Sole era ormai evidente. Tycho vi aggiunse gli altri pianeti: Marte, Giove e Saturno. Il Sole, con tutto il suo
Pagina 55
attesa che un simile spettacolo avvenga nell’era telescopica. Paragonabile per luminosità al pianeta Giove, ma dotata di scintillio come è tipico delle
Pagina 59
nuova stella, e cioè nella zona del piede del Serpentario. Lì, poco sopra l’orizzonte occidentale, nelle brume della sera, Giove e Saturno andavano a
Pagina 61
La supernova si accese proprio il 9 ottobre 3 gradi a ovest di Marte e Giove e 4 a est di Saturno. Baldassar Capra, da sempre rivale di Galileo
Pagina 61
analogia (per esempio vede quattro stelline che orbitano intorno a Giove e ne deduce che sono satelliti del pianeta per analogia con il moto della Luna
Pagina 69
, matematiche e musicali non funziona per la coppia Marte-Giove, la loro dissonanza si spiega con una “incompatibilità astrale” tra i due pianeti...
Pagina 70
di un miglio; dopo cena osservarono i satelliti di Giove; infine Galileo smontò lo strumento per far vedere com’era fatto. Il primo a adottare la
Pagina 83
Toscana come quella che gli avrebbe rivelato i satelliti di Giove. I tre cimeli fanno parte della collezione di strumenti scientifici raccolti dalle
Pagina 84
California, ripeté le osservazioni di Galileo su Luna, Sole, Saturno e Giove. Il primo cannocchiale mostrò sul Sole un gruppetto di tre macchie, due delle
Pagina 85
cannocchiale da 15 ingrandimenti Galileo vede due stelline a sinistra di Giove e una a destra. La sera dopo le tre stelle sono tutte a destra del pianeta
Pagina 87
”vende” i satelliti di Giove: “ Vostra Altezza (...) appena han cominciato a rifulgere in terra le bellezze immortali del vostro animo, e si mostrano
Pagina 87
Diverso è il caso dei satelliti di Giove individuati da Galileo nel gennaio 1610. In vista del ritorno a Firenze, lo scienziato pensa a trarre
Pagina 90
Giove sono le novità più d’effetto presentate nel Sidereus nuncius. Ma Galileo esplora con il telescopio anche l’ammasso stellare delle Pleiadi, la
Pagina 95
altrettanto bene con il modello tolemaico e con quello semi-copernicano di Tycho Brahe. I satelliti di Giove, offrendo una versione in miniatura del sistema
Pagina 95
Nel dicembre 1610 e per tutta la prima metà del 1611 Galileo lavorò per determinare i periodi orbitali dei satelliti di Giove. La misura si rivelò
Pagina 98
satellite eclissato sbucava dal bordo di Giove, altre volte sembrava emergere dal nulla quando ne era ormai lontano. Tutto va a posto in una prospettiva
Pagina 99
è che Galileo aveva pensato di usare i satelliti di Giove e le loro eclissi come un orologio cosmico osservabile contemporaneamente da luoghi lontani
Pagina 99
eclissi dei satelliti di Giove potevano funzionare da orologio a patto di conoscerne esattamente i tempi. Probabilmente Galileo mantenne il riserbo sulla
Pagina 99
errori di pochi minuti, e rileva il variare del diametro apparente di Giove da 41 a 37 secondi d’arco nel corso dell’anno. In un disegno del gennaio 1613
Pagina 99