alla | Giacinta | |
Nuovo cuoco milanese economico -
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per sviargli la mano. Appena il capitano fu andato via, | Giacinta | fece un piccolo giro attorno, con aria di annoiata; poi, |
GIACINTA -
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per prendere la solita tazza di thè e latte. A un tratto, | Giacinta | cessò di suonare e piantò in viso ad Andrea quel paio di |
GIACINTA -
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da un serpe. - Per carità, non farmi scene! E cosí dicendo, | Giacinta | lo aveva preso per una mano e gli scuoteva un po' il |
GIACINTA -
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l'anima! ... Ma è un'altra cosa, Dio mio! - Chi ti capisce? | Giacinta | fece una mossa di dispetto. - Mi tormenti per capriccio! |
GIACINTA -
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sguardi, Andrea, un po' rabbonito, rispose: - E l'avvenire? | Giacinta | stese un braccio sul leggío, vi posò la testa in atto di |
GIACINTA -
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sulle dita? Non riusciva a capirlo. - E dopo? - insisteva. | Giacinta | si era fermata a riflettere. - Dopo? ... Oh, no! no! - poi |
GIACINTA -
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tanto, le gridò sotto voce: - Grulla! - Mamma! - rispose | Giacinta | sdegnata. - Che c'è? - domandava il signor Marulli apparso |
GIACINTA -
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furia da dare appena tempo al marito di tirarsi da parte. | Giacinta | con le braccia tese in giú irrigidite, coi pugni stretti, |
GIACINTA -
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il signor Marulli, interdetto. - Nulla, babbo - rispose | Giacinta | frenando a stento le lagrime - Tu lo sai bene ... la mamma! |
GIACINTA -
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il conte Giulio e il signor Paolo stavano ad aspettarla, | Giacinta | ebbe quasi a venir meno. - Come sei pallida! - le disse il |
GIACINTA -
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vene a fior di pelle, alle tempie e alle mani. Gli occhi di | Giacinta | si ostinavano a restar fissati alla striscia di cielo |
GIACINTA -
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e intanto gli faceva largo per lasciarlo passare. Ma | Giacinta | levatasi in piedi, ripresa la mano al suo babbo, gliela |
GIACINTA -
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... Non appena lo vide slanciarsi per sedersele accanto, | Giacinta | si strinse tutta e chiuse gli occhi. Poi, al contatto di |
GIACINTA -
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tratto, presale la testa fra le mani, la baciò sulla bocca. | Giacinta | lo respinse, senza saper quel che si facesse, diventata di |
GIACINTA -
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correndo verso l'uscio. - Siate buona, contessa! ... | Giacinta | sii buona! - supplicava il conte, sbarrandole l'uscita, |
GIACINTA -
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in quell'angolo del salottino, fremente d'indignazione, | Giacinta | spiava uno scampo: - Lasciatemi uscire! Lasciatemi! Avrebbe |
GIACINTA -
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... Rimettetevi; vien gente! - Che ho mai fatto! - esclamò | Giacinta | un'ora dopo, torcendosi le mani, appena il conte e la |
GIACINTA -
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tavolino ingombro di matassine di lana di diversi colori, | Giacinta | lavorava a una piccola tappezzeria, girando sul pugno il |
GIACINTA -
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Andrea, chinato per accendere a un tizzo la sigaretta. | Giacinta | ripose nel cestino il suo lavoro e si alzò da sedere. - La |
GIACINTA -
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Quel tuo accento turbato mi rimase nell'orecchio. - Sí, sí! | Giacinta | si rizzò sulla vita, sdegnosamente: - Se ti annoi, se ... |
GIACINTA -
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... T'annoi con me; confessalo! - T'inganni, t'inganni! | Giacinta | crollava tristamente il capo: - No, non m'inganno. Ho |
GIACINTA -
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vino, forse, gli avrebbe sciolto la lingua. Scorgendo che | Giacinta | assaggiava le pietanze appena con la punta delle labbra, |
GIACINTA -
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levante - disse Andrea. - Ne avremo almeno per tre giorni. | Giacinta | rizzò la testa: - Finalmente! ... Mi pareva che non avresti |
GIACINTA -
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... Ogni bacio dev'essere una contusione pel povero Gessi. | Giacinta | fece mostra di sorridere. La Marietta, per non farsi |
GIACINTA -
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- Ti si sapeva a letto - risposero ad una volta | Giacinta | e Andrea. Stavano a vederlo mangiare, muti, un po' |
GIACINTA -
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signorina; ma ... - Al solito, gli scrupoli! - esclamò | Giacinta | con una piccola mossa di dispetto. - È una scommessa; me lo |
GIACINTA -
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... - È vero o no che il tenente Brogini ... ? - ripeté | Giacinta | spazientita. - Senta qua. Il Ranzelli fece girare sulle |
GIACINTA -
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due! - Eh? ... dico bene? - domandò il capitano. - Sí, sí. | Giacinta | aveva risposto chinando lievemente il capo, senza |
GIACINTA -
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faccione da mula. Quei due occhi collo strabismo davano a | Giacinta | il mal di capo ogni volta che le accadeva di fissarli un |
GIACINTA -
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con tanto interesse, quei due. Proprio in quel momento, | Giacinta | si era messa a sorridere, soddisfatta, abbassando le |
GIACINTA -
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neppure badare ai continui dinieghi di questa. Poco dopo, | Giacinta | diceva al capitano: - Gerace ci mangia con gli occhi. - |
GIACINTA -
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me non sono ancora passati ... , se non la infastidisco. | Giacinta | gli accennò di continuare, col ventaglio di tartaruga a cui |
GIACINTA -
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il seno ansante, infiammata nel viso. - Ma dunque questa | Giacinta | vi fa ammattire tutti! La signora Maiocchi prese |
GIACINTA -
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- disse la Maiocchi, levandosi a sedere. Nello stesso punto | Giacinta | si era alzata dalla poltrona. - Poesia! Poesia! - |
GIACINTA -
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le domandò tutt'a un tratto. E siccome a questa insistenza | Giacinta | non poté trattenere un sorriso, il Ranzelli, per ricambio, |
GIACINTA -
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dov'eran rimaste esse sole. Profittando della confusione, | Giacinta | si era avvicinata a Gerace. Imbroncito, in disparte, Andrea |
GIACINTA -
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| Giacinta | scriveva. Vedendo entrare sua madre, fece atto di levarsi |
GIACINTA -
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di quell'aria benevola, di quella dolcezza di voce, | Giacinta | si volse con tutto il suo corpo verso sua madre, strizzando |
GIACINTA -
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sorridono, si divertono e scambiano strette di mano ... | Giacinta | accennò negativamente col capo, ma sua madre non se |
GIACINTA -
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Noi non siamo ricche - soggiunse dopo una piccola pausa. | Giacinta | la fissò, sorpresa. - Non siamo ricche - ripeté la signora |
GIACINTA -
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... - Insomma, che cosa vuoi dirmi? - interruppe | Giacinta | spazientita. - Voglio dirti - e lasciava cadere le parole |
GIACINTA -
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al tagliacarte preso in mano e che voltava e rivoltava, | Giacinta | non aveva cessato di guardarla in viso. C'era un che di |
GIACINTA -
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addensata, metteva una piccante sfumatura di virilità ... | Giacinta | sentiva rimescolarsi in fondo al cuore la sua indignazione |
GIACINTA -
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testa, come se le avessero dato una puntura alla schiena. | Giacinta | si levò da sedere. - Senti, mamma! - disse. - Hai ragione; |
GIACINTA -
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suo terribile sguardo. - Non lo so! ... Non vo' saperlo ... | Giacinta | portò le mani alla faccia, singhiozzante, intanto che sua |
GIACINTA -
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sotto il seno, scotendo irrequietamente un piede ... | Giacinta | esitava. - Significa - poi disse - che l'avvenire è ancora |
GIACINTA -
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le voltò le spalle, sbatacchiando l'uscio con violenza. E | Giacinta | ricadde abbandonatamente sulla seggiola, sfinita dallo |
GIACINTA -
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cane rivolto umilmente verso il padrone che lo caccia via, | Giacinta | provava un soffocamento, come se ingoiasse, in quel punto, |
GIACINTA -
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faccia insolitamente rannuvolata. Presa da viva curiosità, | Giacinta | se lo lasciò venire dietro nella camera da letto, senza |
GIACINTA -
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da un angolo all'altro, con le mani dietro la schiena, | Giacinta | pareva intentissima a rovistare i cassetti di un piccolo |
GIACINTA -
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detto ... che avete un amante ... Andrea Gerace! ... | Giacinta | si sentí venir meno. Quell'accento d'umile tenerezza le |
GIACINTA -
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con calore. - Sí: Gerace è il mio amante! - rispose | Giacinta | con voce turbata, ma ferma. Si dibatteva per svincolarsi. |
GIACINTA -
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... Com'era eterna! E se sopraggiungeva qualcuno? ... | Giacinta | tardava troppo ... Già non doveva essere facile scomparire |
GIACINTA -
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Erano andate via? D'un tratto, Andrea vedevasi dinanzi | Giacinta | ritta in mezzo all'uscio spalancatosi senza rumore: una |
GIACINTA -
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smorzava: - Contessa! - Ah? ... Voleva una risposta? E | Giacinta | si strinse al petto la testa d'Andrea, ricercando |
GIACINTA -
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lo scricchiolio dei passi del conte che se n'andava, | Giacinta | ed Andrea si levarono in piedi. Sorridevano, ma impacciati, |
GIACINTA -
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mazzolino di fiori d'arancio staccatosi dalla testa di lei; | Giacinta | lo buttò via. E siccome egli faceva atto di voler tornare a |
GIACINTA -
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far altro ... Ma, era sicuro della propria volontà, se | Giacinta | avesse conosciuta l'intenzione di lui? E partiva, come un |
GIACINTA -
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... di confessarti ... . - Senti Andrea, - lo interruppe | Giacinta | - è una mia debolezza ... Assicurami, con una prova, che |
GIACINTA -
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risposta, le porse le chiavi. E mentre le mani febbrili di | Giacinta | cavavano fuori ogni cosa, buttando vestiti, camicie, |
GIACINTA -
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acconsentito a quel capriccio di donna. Vuotata la valigia, | Giacinta | apriva l'altra; ed era di nuovo un volar di pantaloni qua e |
GIACINTA -
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le porse lo scialle. Nell'acconciarsi il velo sulla testa, | Giacinta | parve, tutt'a un tratto, ricordarsi di qualcosa. - Chi è |
GIACINTA -
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che l'amico con cui dovevo partire perda la corsa per me. | Giacinta | lo tratteneva pel braccio, guardandolo in viso. - Fra dieci |
GIACINTA -
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all'inaspettata apparizione, balbettando una scusa. | Giacinta | gli accennò d'uscire. Il conte, voltandosi per vedere chi |
GIACINTA -
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il Mochi, con una specie di cantilena - temo che senza la | Giacinta | non ne faremo nulla! Giacinta trovavasi nel suo salottino, |
GIACINTA -
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cantilena - temo che senza la Giacinta non ne faremo nulla! | Giacinta | trovavasi nel suo salottino, abbandonata sulla poltrona, in |
GIACINTA -
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con le braccia in croce, ancora pallida dalla rabbia. | Giacinta | la guardava, sollevandosi a poco a poco sulla vita, già |
GIACINTA -
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vi sentisse il dolore di un colpo di mazza piombatovi su. | Giacinta | le accostò, trepidamente, il bicchiere alle labbra; poi, |
GIACINTA -
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tutte, sillaba per sillaba, ti verranno in viso ... Vedrai! | Giacinta | stette un momento ad ascoltarla a capo chino, atterrita |
GIACINTA -
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stendeva sulla coperta del lettino e sul tappeto, parve a | Giacinta | di buon augurio. La camera sorrideva, soffusa da quella |
GIACINTA -
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agitava sui guanciali la testina bionda, smaniando; e | Giacinta | rizzavasi un po' dalla seggiola, trattenendo il fiato, |
GIACINTA -
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sua carne? Ma confrontando il suo dolore con quello di | Giacinta | che pareva volesse impazzire, pensava che l'uomo è duro di |
GIACINTA -
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- Che ci sia qualcosa di nuovo? E accortosi che | Giacinta | stava per parlare, tentò di sviare il pericolo: - L'aria |
GIACINTA -
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la sua respirazione, un rantolo lieve. Intanto gli occhi di | Giacinta | restavan fissi su Andrea. - Sei contento del tuo nuovo |
GIACINTA -
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affliggentissima. Pensava appunto a quella ragazza, quando | Giacinta | gli rivolse la parola; e si contenne a stento. Gli era |
GIACINTA -
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tra le bracca, la baciava. - Non mentire! - riprese | Giacinta | con la voce raddolcita. - Non me lo merito. Abbi il |
GIACINTA -
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bambina che s'era mezza riversata fuori delle coperte, | Giacinta | si voltò e spinse violentemente Andrea verso il letto, |
GIACINTA -
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era bambina. - Ecco il dottore! - disse la signora Villa. | Giacinta | gli stese le braccia con le mani giunte. - Ah, dottore! La |
GIACINTA -
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il coraggio di avvicinarsi alla signora Marulli e a | Giacinta | per imitare gli altri. - E ora? - si domandava. - E ora? - |
GIACINTA -
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intanto che gli ultimi rimasti andavano via, si avvicinò a | Giacinta | che veniva, ancora un po' sbalordita, verso di lui. - Ah, |
GIACINTA -
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- Ah, io non mi rallegro! - le disse. - Perché? - rispose | Giacinta | che non aveva compreso. - Ora sei troppo ricca ... - Tanto |
GIACINTA -
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che intrattenevansi un po' più del consueto, in disparte, | Giacinta | lo avvertiva: - Ora lasciami. - Farò la corte alla signora |
GIACINTA -
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ammattire! E faceva il verso allo strabismo della Rossi. | Giacinta | ridendo: - Serviti pure! Gli bastava che per buona parte |
GIACINTA -
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piú accanitamente le occasioni di entrarle in grazia. | Giacinta | gli disse: - Guardi! Lei solo non mi fa la corte. - Se non |
GIACINTA -
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Contessa Grippa di San Celso! E scoppiò in una risata. Ma | Giacinta | aveva alzato la testa, riflettendo, intanto che la |
GIACINTA -
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- Signorina, c'è la sarta nel salottino. Ed era andata via. | Giacinta | chiuse il libro posandolo sulle ginocchia, incrociò le mani |
GIACINTA -
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per me? Marietta tornò a picchiare: - Signorina, la sarta. | Giacinta | diè un piccolo sbalzo e andò nel salottino di sua madre, |
GIACINTA -
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le mostre delle stoffe ... - Questa qui ... Ti piace? A | Giacinta | non piacque, perché scelta da lui. Preferiva quell'altra di |
GIACINTA -
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è da ragazza. - La signora dice bene - aggiunse la sarta. | Giacinta | lasciò che scegliesse sua madre; e appena la sarta ebbe |
GIACINTA -
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Che diplomatica quella Teresa. A quel sarcastico sorriso, | Giacinta | si sentì agghiacciare. - Perché? - domandò. - Pranzo, alle |
GIACINTA -
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piú! ... Vedendo entrare sua madre che precedeva la sarta, | Giacinta | ammutolí. E si lasciò spogliare dalla Marietta, e si lasciò |
GIACINTA -
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rientrare un pochino qui ... Il busto va a pennello. E | Giacinta | ubbidiva, paziente, senza dire nemmeno una parola, con |
GIACINTA -
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contenta e superba della sua bella padroncina. Appena | Giacinta | entrò nel salotto già pieno di signore e di invitati presa |
GIACINTA -
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si è fatta piú bella ... Ma brava! Come balla bene! | Giacinta | sguizzava leggera fra le coppie che ballavano confusamente, |
GIACINTA -
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dove già preludiava il Porati. - Che simpatico giovane! | Giacinta | si limitò ad accennare col capo che era della stessa |
GIACINTA -
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inquieto, da un pezzo; e le porse il braccio, mentre | Giacinta | rispondeva: - Non è difficile, a quel che pare. Vedendoli |
GIACINTA -
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Villa seduta dirimpetto. L'assiduità del Mochi attorno di | Giacinta | cominciava a dar nell'occhio: - Quel vecchio dissoluto era |
GIACINTA -
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Elisa era una sciocchina da aver poco o nulla da dire! Cosí | Giacinta | gustava tutta la delizia di quel risveglio primaverile che |
GIACINTA -
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anche la voce le si è cambiata. - Ho fatto la muda - diceva | Giacinta | con un leggiero sorriso che le rallegrava il volto bianco e |
GIACINTA -
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E gliel'accarezzava, quasi cercasse di scaldargliela. | Giacinta | fece atto di volerla ritirare. Il Mochi glielo impedì: - Il |
GIACINTA -
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ghiaccio ridotto in pezzetti e il cucchiaino di argento. | Giacinta | stendeva la mano. - Sono qui per nulla, cattiva? E le |
GIACINTA -
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si accorgeva che, di tratto in tratto, l'attenzione di | Giacinta | gli veniva meno. Gli occhi della ragazza si fissavano, |
GIACINTA -
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... Che cosa hai? - domandava, un po' contrariato. Allora | Giacinta | diventava subitamente rossa in viso. - Scusi ... Oh! Non è |
GIACINTA -
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e la tirava su per le mani. A quella dolce violenza | Giacinta | sorrideva, serrandosi meglio dentro lo scialletto, |
GIACINTA -
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lí dentro, in quel cuoricino, che tu non vuoi dirmi. | Giacinta | rispose di no, col capo. Cosí giunse fino a spazientirsi |
GIACINTA -
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di quelle conversazioni a mezza voce ... E un giorno intese | Giacinta | che commossa diceva: - A chi rivolgermi? ... Al babbo? Il |
GIACINTA -
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mignatta le succhia il sangue ... Si guardi in viso! | Giacinta | le diè sulla voce: - Vecchia mignatta? ... Sono parole che |
GIACINTA -
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... Quel tuo dottore ... - balbettò Andrea. - ... È geloso? | Giacinta | se lo ripeté, non osando credere ai suoi orecchi; poi, con |
GIACINTA -
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svincolatosi da lei si lasciava cadere sul canapè accosto, | Giacinta | con un rapido movimento gli si sedeva sulle ginocchia, |
GIACINTA -
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un gambero. - Sia capace di star zitto! - aveva conchiuso | Giacinta | con una risata che fece arrossire di piú quel povero |
GIACINTA -
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si vendicavano dicendone, quando capitava, questo e peggio. | Giacinta | era grata ad Andrea Gerace che non le aveva mai detto |
GIACINTA -
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quella ragazza soffrisse? - Senta, signor Andrea, - rispose | Giacinta | - Lei mi vuol bene sinceramente; certe cose non mi |
GIACINTA -
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Parlo sul serio. Andrea rimaneva incerto. Vedeva | Giacinta | sotto un aspetto nuovo e inatteso, con quella profonda |
GIACINTA -
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bene. - Oh, stia sicura! - Che serata dolce! - mormorò | Giacinta | dopo un pezzetto. - Dolcissima! Non dissero piú nulla. E |
GIACINTA -
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dopo un pezzetto. - Dolcissima! Non dissero piú nulla. E | Giacinta | rientrò in salotto. La mattina dopo, Gerace, disteso sul |
GIACINTA -
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testa, stringendo un pochino le labbra, e intanto osservava | Giacinta | di sbieco: - Povera ragazza! Si consuma dal cordoglio di |
GIACINTA -
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il merletto, un ricamo o la qualità di una stoffa. | Giacinta | stava zitta. E quando la signora Villa rivolgevasi a lei, |
GIACINTA -
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un gioiello. - Una cosa provvisoria - ripeteva la Marulli - | Giacinta | si è innamorata della palazzina qui accanto, ed è stata |
GIACINTA -
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in tasca dei milioni. Che ridicolaggine! - E quella | Giacinta | che sembrava cosí savia! - Se lasci mano libera alla |
GIACINTA -
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| Giacinta | viveva agitatissima: - Dunque Andrea le sfuggiva di mano? |
GIACINTA -
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non sapeva ancora persuadersi che in quell'affare di | Giacinta | colui non c'entrasse per nulla. - Aveva, certamente, la |
GIACINTA -
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verso d'andarsene. Ella li aveva sorpresi parecchie volte, | Giacinta | e lui, che conversavano nel salotto, intimamente. Anzi, |
GIACINTA -
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e lui, che conversavano nel salotto, intimamente. Anzi, | Giacinta | un giorno, quasi per scusarsi, le aveva detto: "È il mio |
GIACINTA -
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poteva garbare a Gerace ... Il Follini, invece, studiava | Giacinta | con la fredda curiosità d'uno scienziato di fronte a un bel |
GIACINTA -
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le labbra le si inaridivano cosí presto. Appena | Giacinta | si avvide delle pupille quasi severe che le stavano |
GIACINTA -
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Non è precisamente il mio mestiere. - A domani? - A domani. | Giacinta | sorrise. - Come deve soffrire questa donna per sorridere |
GIACINTA -
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- Badi: la stagione è pericolosa. La difterite infierisce. | Giacinta | trasalí e strinse, istintivamente, la figliolina tra le |
GIACINTA -
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lei crede di amarlo ancora? - le disse il dottor Follini. | Giacinta | gli spalancò gli occhi in faccia, come s'egli avesse |
GIACINTA -
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di ferro fuso della ringhiera. Andrea, poco dopo, trovò | Giacinta | che si asciugava gli occhi. - Hai pianto? ... Che cosa è |
GIACINTA -
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con la lingua un po' impacciata e vedendolo pallidissimo, | Giacinta | balzò dalla seggiola: - Ti senti male? - Un leggero |
GIACINTA -
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prendeva gli ordini del signor Marulli pel bagaglio, | Giacinta | domandò al babbo: - Chi è costui? - Il portinaio della |
GIACINTA -
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somma, da non raccapezzarvisi. - E quest'uscio? - domandò | Giacinta | al padre che le mostrava ogni cosa. - Dà nelle stanze del |
GIACINTA -
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Che vita! - Va! - egli rispose - Quella donna è fatta cosí! | Giacinta | lo abbracciò tra intenerita e stizzita. Passava in camera |
GIACINTA -
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Che dispiacere? - Ma, non so ... Per l'affare ... di Beppe. | Giacinta | era diventata un po' rossa in viso, senza ben capire la |
GIACINTA -
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fra padroncina e cameriera, era nata una intimità che a | Giacinta | serviva di sfogo. Quel carattere allegro le piaceva, forse |
GIACINTA -
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E si dondolava, col busto in fuori, camminando lentamente. | Giacinta | moriva dalle risa. - Pareva proprio quella! E il ferro |
GIACINTA -
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d'osservar bene un album di fotografie, aveva aspettato | Giacinta | nella stanza precedente il salotto. Da qualche tempo in qua |
GIACINTA -
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strano, inesplicabile. Vedendolo accigliato, risoluto, | Giacinta | si era arrestata, con una mossa di rimprovero: - Ebbene? - |
GIACINTA -
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- Nulla. - Sí, c'è qualcosa: te lo leggo negli occhi. | Giacinta | lo fissò con quella sua aria di superiorità che gli dava |
GIACINTA -
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a quel modo, proprio come un pezzo da scacchiera, finché la | Giacinta | non si era decisa a far la bella mossa ... di sposare il |
GIACINTA -
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alludere, ma il ripeterle vi fa torto. Povera ragazza! La | Giacinta | commette, forse, una pazzia sposando quell'imbecille; ma |
GIACINTA -
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pensava ch'era proprio una stupidaggine il far scoprire a | Giacinta | quant'egli soffrisse pel tradimento di lei. Ma che poteva |
GIACINTA -
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conte un po' mortificato. - M'importa assai della politica! | Giacinta | si mordeva il labbro, seria con gli occhi bassi per non |
GIACINTA -
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il naso. In parecchie stanze mancava la tappezzeria; | Giacinta | voleva addobbarsele a proprio gusto; e la signora Teresa |
GIACINTA -
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attorno, per le stanze vuote, la interminabile discussione. | Giacinta | taceva. Finalmente! ... Finalmente aveva un cantuccio suo |
GIACINTA -
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su di lui, con le braccia sulla spalliera della seggiola, | Giacinta | seguiva ansiosamente quella traccia nera di scritto che la |
GIACINTA -
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non ci ha avuto nessuna colpa se la cosa si è risaputa ... | Giacinta | impallidiva, sudava fredda. Come sull'orlo di un |
GIACINTA -
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i capelli disfatti e le mani che brancicavano le coperte, | Giacinta | singhiozzava, convulsa. - Si calmi, signorina, si calmi! - |
GIACINTA -
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per scioglier lo zucchero, si accostava al letto, aiutava | Giacinta | a sollevarsi e le metteva il bicchiere alle labbra. - Beva, |
GIACINTA -
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tardi. Rannicchiata fra le coperte, nei momenti di tregua, | Giacinta | lasciavasi andare a seconda delle deliziose fantasticherie |
GIACINTA -
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veniva ad accompagnarla fino all'uscio della camera - | Giacinta | e il dottor Balbi avevano voluto cosí - ella si lasciava |
GIACINTA -
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a spogliare! Glielo chiese in grazie quella sera, e | Giacinta | non ebbe il coraggio di dirgli di no. Marietta dovette |
GIACINTA -
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fianco e le trecce nere disciolte sul bianco del guanciale, | Giacinta | dormiva ancora, respirando lievemente. - Ha dovuto passare |
GIACINTA -
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al letto urtò e rovesciò una seggiola. - Che paura! | Giacinta | a quel rumore, s'era improvvisamente destata. - Scusate! |
GIACINTA -
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finire della festa. - Come vi sentite? - replicò il conte. | Giacinta | stette un momento senza rispondere, cogli occhi chiusi. - |
GIACINTA -
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riposare. Il riposo val piú d'ogni rimedio - disse | Giacinta | languidamente. Provava un malessere indefinibile, una |
GIACINTA -
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- Il signor conte è in salotto - annunziò Marietta. - Ah! | Giacinta | quasi non si rammentava piú che quell'uomo avesse già |
GIACINTA -
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essi andavano rasente il muro dalla parte dell'ombra, muti; | Giacinta | gongolante per quella scappatina di innamorati, Andrea |
GIACINTA -
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di laggiú, nell'ombra. - Carabinieri in ronda, - rispose | Giacinta | che se n'era accorta prima di lui. - Svoltano cantonata. |
GIACINTA -
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sono barche di pescatori - disse Andrea. - Poveretti! | Giacinta | si strinse tutta a lui che già la teneva tra le braccia. - |
GIACINTA -
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- Ell'era la sua amante! Lo credeva appena ancora! | Giacinta | gli si rannicchiava addosso, quasi per frugarvi dell'altro |
GIACINTA -
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scogliera rumoreggiavano piú forte. - Il mare parla - disse | Giacinta | riscotendosi. - Non par di sentire i lamenti di creature |
GIACINTA -
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a casa! - No. Qui all'aria aperta, mi sembri piú mio. E | Giacinta | batteva l'acciottolato con dei lesti passi trionfanti. |
GIACINTA -
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fuori le mura parevagli al sicuro d'ogni sorpresa. | Giacinta | arrivava da una parte, lui dall'altra e quei due |
GIACINTA -
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gli pareva proprio in capo al mondo. - Le cinque! | Giacinta | tardava ... Come mai? Si sentì colpire al cappello e alle |
GIACINTA -
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il vecchio cancello di legno, si trovò faccia a faccia con | Giacinta | che gentilmente lo garriva: - Non ha fretta il signore! Si |
GIACINTA -
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lungo la siepe di cinta. - Siamo di già, ai sospetti, eh? | Giacinta | lo canzonava, leggermente, braveggiando contro quel |
GIACINTA -
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| Giacinta | era rimasta, tutta la nottata, seduta a piè del letto, con |
GIACINTA -
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allo specchio, tutta avvolta nel bianco accappatoio, | Giacinta | osservava il suo viso squallido e disfatto, dalle occhiaie |
GIACINTA -
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Quando mi vide fermare al portone ... Povero signor Ratti! | Giacinta | sorrise. Piú tardi, venne il dottor Follini. Chiedeva |
GIACINTA -
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Giacinta. - Giovanissima e bella. Il lavoro la uccide. | Giacinta | gli diede un biglietto da cento lire. - Grazie! ... È anche |
GIACINTA -
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saltandole sul dito, beccandoglielo delicatamente. Quando | Giacinta | lo punse con lo spillo avvelenato, ei mostrò appena di |
GIACINTA -
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col cuore che batteva forte, gli occhi pieni di lagrime, | Giacinta | quasi credeva di aver assistito alla propria agonia: - Oh! |
GIACINTA -
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a Elisa Gessi che aveva partorito il suo primo figlio, | Giacinta | era entrata distrattamente dal marito col largo cappello |
GIACINTA -
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tra le lenzuola, chiuse gli occhi e parve dormisse. | Giacinta | gli si era seduta dirimpetto, presso la finestra, ripetendo |
GIACINTA -
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all'ultimo. - Ora mangiate voi ... Non volete mangiare? | Giacinta | uscí di camera lentamente, voltandosi a ogni due passi. |
GIACINTA -
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Andrea, vedendola entrare in salotto e andandole incontro. | Giacinta | alzò la testa e si fermò, tutto commossa dall'orgogliosa |
GIACINTA -
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gli intermittenti sbuffi di fumo del suo virginia. | Giacinta | riprendeva spesso, ad alta voce, la lettura d'un romanzo, |
GIACINTA -
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senza voltarsi. - Non l'ho mica con te! ... Mi fai stizza. | Giacinta | chiudeva il libro, imbronciata; e il silenzio tornava a |
GIACINTA -
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Hai ragione! E l'ironica amarezza della voce costringeva | Giacinta | a non insistere. Ma quell'esclamazione: "Come sei bella |
GIACINTA -
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due giorni, | Giacinta | tenne il broncio alla delicata creaturina che vagiva a piè |
GIACINTA -
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che voleva prenderla in braccio, o semplicemente baciarla, | Giacinta | si trovava lí pronta a impedirglielo. - Non vi accorgete |
GIACINTA -
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- No, tu non le vuoi bene. Quando la bimba era sveglia, | Giacinta | si divertiva a solleticarle i labbrini e il mento con la |
GIACINTA -
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altri? Il signor Merli, per esempio, un buon ragazzo? | Giacinta | scrollava tristamente il capo. - O il signor Porati, che |
GIACINTA -
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ben fatto, con certi occhi! ... E sa cantar cosí bene! | Giacinta | si spazientiva. - Ma quel figuro (scusi signorina!) tutto |
GIACINTA -
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della società, capisci, renderei un bel servigio alla | Giacinta | ... - Carità pelosa! - Però ... - O che non si fida? ... |
GIACINTA -
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secondo piano. - Ah, se non parlo subito, scoppio! Ma da | Giacinta | c'erano la Elisa e la Gina venute per osservare alcuni |
GIACINTA -
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abitudine e per maggiore evidenza, anche i gesti e la voce, | Giacinta | trasecolava; provava, ad occhi aperti, l'incubo dei cattivi |
GIACINTA -
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| Giacinta | era stata parecchi giorni in grave pericolo d'abortire; e |
GIACINTA -
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cominciato a riflettere: - E se i bei castelli in aria di | Giacinta | crollassero? E se quel colpo di pazzia di donna innamorata |
GIACINTA -
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e non avvicinare nessuno. Le buone notizie della salute di | Giacinta | lo spinsero fuori. Aspettò che fosse sera, e scese le scale |
GIACINTA -
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non sono di bronzo; e se mi mettono con le spalle al muro! | Giacinta | lo accarezzava, sorridendogli dolcemente, bella anche nel |
GIACINTA -
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assai più lusinghiero di quello che l'illustre autore di | Giacinta | ha ottenuto sere addietro col suo Castigo, rappresentatosi |
La ballerina (in due volumi) Volume Secondo -
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dalla grata del confessionario dove appoggiava la testa. | Giacinta | arrestavasi un momentino, quasi soffocata, poi riprendeva a |
GIACINTA -
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i tizzi uno sopra l'altro per poi soffiarvi col mantice. | Giacinta | diè una rapida occhiata attorno. Sua madre, il |
GIACINTA -
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cadeva fuori sin dal mattino e aveva spopolato il salotto. | Giacinta | sporse il capo quasi fino all'orecchio di Andrea. - M'ama |
GIACINTA -
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con un lungo bacio sulla mano tenuta stretta fra le sue. | Giacinta | diè un'altra occhiata, egualmente rapida, verso il posto |
GIACINTA -
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in quel punto. - È un buon augurio! - egli disse levandosi. | Giacinta | gli sorrideva tutta illuminata da quei bagliori. |
GIACINTA -
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volta la tranquillità di | Giacinta | durò appena una quindicina di giorni. Ella tentava di |
GIACINTA -
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quasi evocato da quell'intima voce che le ragionava di lui, | Giacinta | rimase muta. - Entro soltanto per salutarla - disse il |
GIACINTA -
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L'ho sgridato; lo sgridi anche lei. - Lo sgriderò - rispose | Giacinta | macchinalmente. - Si sente male? - riprese il Follini, dopo |
GIACINTA -
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un po' piccato, rispose subito: - A rivederci. Scappo via. | Giacinta | lo trattenne per la mano ch'egli le stringeva con brevi |
GIACINTA -
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Clerici, toccandole leggermente la spalla col ventaglio. | Giacinta | traversava il salone a braccio del Prefetto. - Che aria! - |
GIACINTA -
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- domandava piú in là la signora Rossi alla Villa. Infatti | Giacinta | s'inoltrava altiera, con certi sguardi che pareva volessero |
GIACINTA -
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verso l'orchestra. Andrea sentiva tremare la mano di | Giacinta | che, appoggiata al braccio di lui, lasciavasi trascinare, |
GIACINTA -
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| Giacinta | voleva partorire nella casa nuova; ma la vera ragione della |
GIACINTA -
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creduto, per debito di consorteria femminile! Sul tardi, | Giacinta | si era accostata ad Andrea, porgendogli una tazza di caffè |
GIACINTA -
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punto. - Ah! vi servite tra voi altri! Sta bene - replicò | Giacinta | con malizia. Gessi diventò piú rosso di prima. Elisa, |
GIACINTA -
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un che di cosí sforzato, di cosí eccessivo da far pena. | Giacinta | se n'accorse. - E tu? Come ti trovi ora? - le domandò, per |
GIACINTA -
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tra noi) valgono piú degli amanti. Se non che, capisci? ... | Giacinta | non capiva nulla. Nei momenti piú desolati, quando giungeva |
GIACINTA -
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effetto. A vederlo cosí, a sentirlo parlare a quel modo, | Giacinta | piú tosto s'irritava: - Mi prendi dunque per una bimba? È |
GIACINTA -
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Però, bisogna prendere il mondo com'è. Che si rimedia? | Giacinta | lo lasciava dire. Se ne stava sola sola nella penombra |
GIACINTA -
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e non so perché ... - Cosí mi fai piacere! Cosí ti volevo! | Giacinta | gli si attaccò al braccio, e intanto si aggiravano per |
GIACINTA -
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città, fra tanti visi nuovi di ragazze grandi e piccine, | Giacinta | si sentì a disagio. Era vissuta sempre quasi sola, perché |
GIACINTA -
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ti vuol bene? - Oh, tanto! Viene a trovarmi tutti i giorni. | Giacinta | la invidiava. Invece, il suo babbo e la sua mamma venivano |
GIACINTA -
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i baffi zitto zitto. - Un giorno o l'altro - gli disse - | Giacinta | farà lo stesso con lui. Il dottor Follini sta per dargli il |
GIACINTA -
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si compiaceva. Quella sera però, il ricordo della scena con | Giacinta | lo spingeva, negli intervalli di silenzio, a divagare: - |
GIACINTA -
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fatto una grossa corbelleria. All'arrivo della mamma, | Giacinta | si accostò alla finestra dove il conte Giulio stava a |
GIACINTA -
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il marcio sia troppo. - Ah! - ella esclamò dandosi ragione. | Giacinta | e Andrea s'erano scambiata una stretta di mano. - Ha |
GIACINTA -
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soltanto. - Sospettino pure! - Ti fidi troppo. - Eh, via! | Giacinta | sorrideva. Quelle paure di Andrea solleticavano, eccitavano |
GIACINTA -
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minuti dopo era morto, senza il piú lieve contorcimento. | Giacinta | non aveva perduto una sillaba della strana narrazione. Una |
GIACINTA -
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una risposta. Ad ogni nuovo assalto di lui, la povera | Giacinta | sentivasi con orrore diventar sempre piú fiacca; e voleva |
GIACINTA -
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quella sera in poi la tristezza di | Giacinta | si era quasi raddoppiata. - S'ammalerà di nuovo - le diceva |
GIACINTA -
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Spesso, quando l'allucinazione confondevasi col sogno, | Giacinta | si levava da letto sbalordita, spossata dalla inconsapevole |
GIACINTA -
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- Buonissimo! Ma pare che la gente non la intenda cosí ... | Giacinta | alzò la testa: - Come la intende? - Con una persona che non |
GIACINTA -
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lei un peso insopportabile, un impiccio odioso. La piccola | Giacinta | rimase quasi dimenticata in campagna. Quando la sua mamma |
GIACINTA -
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un mucchio di fronde e di erbe ripostovi il giorno innanzi. | Giacinta | tentò di scappare. Egli la trattenne pel braccio. - Vieni |
GIACINTA -
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