(Movimento generale; tutti inorridiscono. – Grech prende la rivoltella già deposta da Ivan sulla scrivania.)
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(Fedora ha già afferrato le tre lettere per nasconderle; ma Loris ritorna, e credendo che l’abbia fatto per porgerle a lui, gliele ritoglie di mano
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impassibile. – Fedora, appoggiato il capo sul petto di Loris, scorge a un tratto il canestro di fiori già deposto da lei sopra uno sgabello.)
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Già il dramma è penetrato nelle ingenue anime delle mousmé; il viso di cera imbiaccata di Dhia ha già strappato spasimi e lacrimuccie; – ecco ora il
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Ancora i suoi primi raggi tremuli sussurrano lontanissimi l’annunzio della sua discesa benefica al mondo; – e l’aria già tutta intorno vibra armonie
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Iris non sente più le sue torture; – già vive, la fanciulla, di una vita tutta luce; – e al Grande amico che la guarda essa eleva la sua anima:
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La Luce è l’idioma degli eterni. E Iris, già eterna, sente la sua anima divenire fulgida come un raggio, alla voce ben nota del suo Sole che la
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monotona in quell’aria già tutta piena di giorno e di vita.
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Già i loro desiderî ti sono intorno; – e sono desiderî di mostri; benché uno, il giovane, bello e in ricche, aggraziate vesti, appaia buono come il
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nel momento in cui Jor, il figlio del Sole, apparirà alla infelice Dhia, essa sarà già fuori dalla siepe, lontana dal cieco padre.
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Leggiere brume erranti fuggono ai venti; – e al di là, lontano, lontano, nelle immensità profonde dell’azzurro, immobile come un gran mare calmo, già
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in un batter d’occhio il Teatrino è smontato, i pupi rinchiusi, i paraventi piegati, e la comitiva già s’avvia!
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