a Roma, rimane a dire del seguito massimo dello stile dei | Gentileschi | in Napoli, per opera soprattutto di Artemisia |
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Romana si spiega soltanto con la cerchia Gentileschi: i | Gentileschi | di certo crearono questo soggetto di scena classica |
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potrebbe render meglio l'immagine di ciò che | Gentileschi | rappresentò per Domenico Fiasella, che quell'Agar nel |
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raffinare ulteriormente Gentileschi, non senza sospetto che | Gentileschi | fosse dapprima entrato per qualcosa nel raggentilire Van |
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probabile che a quest'ora | Gentileschi | si sia già incamminato per la via che in qualche anno - per |
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che avemmo il torto di ritenere per qualche tempo opera del | Gentileschi | [figura 175]. |
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parecchio prima della | Gentileschi | era venuto a Napoli da Roma Giuseppe Ribera, e questa è la |
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nuovo caravaggismo in «bianco, azzurro e oro» inaugurato da | Gentileschi | negli ultimi anni romani. Tornato a Genova egli si trova |
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in scenica e forme più visibilmente italiane ci si presenta | Gentileschi | in quel Riposo nella fuga in Egitto* che è in una cappella |
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verso il termine del primo periodo napoletano della | Gentileschi | che si chiuse con la sua andata a Londra nel 1638. |
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dato che questi soggetti biblici erano i preferiti della | Gentileschi | che li dovette riprendere dal padre ed elaborare assai |
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Romani di terz'ordine, rivela d'altra parte l'intenzione di | Gentileschi | di avvicinarsi all'impasto solidissimo della Madonna che |
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di Stanzioni e di Cavallino per le opere di Artemisia | Gentileschi | si è proprio sbagliato. Quando la personalità dei due Lomi, |
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argentino, di Caravaggio primitivo, e, insomma, lottesco. I | Gentileschi | sono i prosecutori delle finezze coloristiche di |
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sete. Ed è precisamente da questo raffinamento operato dai | Gentileschi | sullo stile di Merisi che Stanzioni e Cavallino assumono |
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ad altre scuole. Già ci aveano i due | Gentileschi | quasi insensibilmente carreggiato in Napoli dove Artemisia, |
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deciso a staccare dalla riservata serie del Caravaggio 31, | Gentileschi | pare dedicarsi ancora una volta al ripristino dell'ideale |
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un fondo bruno intero; e allora bisogna supporre che | Gentileschi | avendo sentito la necessità di un contrapposto bruno almeno |
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né con la foga pordenonesca di Ferraù da Faenza; | Gentileschi | si distingue già da tutti costoro per la preparazione lenta |
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la crema giallina di | Gentileschi | che raffina superficialmente, e in sostanza immiserisce la |
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si stancò così presto | Gentileschi | di ricercare lo spirito animatore delle prime cose di |
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prima opera che, in ordine di tempo, conviene restituire al | Gentileschi | è il San Francesco morente sostenuto dall'angelo [figura |
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di cose da noi trovate e dette nell'articolo sui Due | Gentileschi | ('L'Arte', 1916, n. 6), ha il merito innegabile di |
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piccoli fatti di importanza: viaggi forse frequenti dei | Gentileschi | a Firenze; e soprattutto dei giovani fiorentini a Roma; |
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DELLA | GENTILESCHI | SECONDO IL DE RINALDIS (Catalogo della Pinac. di Napoli, |
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con più esattezza la temperatura intellettuale di Orazio | Gentileschi | nell'anno 1624? Poiché è certo che l'opera, notissima anche |
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è la cosa più direttamente caravaggesca, forse, che | Gentileschi | abbia mai dipinto. Ma nell'angelo di profilo la nudità |
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di Alberto Dürer, e pare che la differenza tra Caravaggio e | Gentileschi | sia di distanza visuale: Gentileschi si fa troppo sotto le |
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tra Caravaggio e Gentileschi sia di distanza visuale: | Gentileschi | si fa troppo sotto le cose invece di contentarsi a rendere |
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in questo dipinto Orazio | Gentileschi | per un nonnulla non giunse a ciò che suole chiamarsi |
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eternamente rissose di Valentin o di Manfredi, che anche | Gentileschi | aveva seguito nella Scena di Gioco del Museo di Copenaghen, |
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consegue che in un certo senso | Gentileschi | è più «realista» di Caravaggio, per quanto possa apparire |
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una zona neutra, a mezz'aria, proprio come queste cose di | Gentileschi | |
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non riconosce infatti Orazio | Gentileschi | in quella Cena ovvero Ritorno dalla caccia della Collezione |
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della Biblioteca Vaticana, sarebbe gittare tempo e fatica. | Gentileschi | non doveva allora per nulla distinguersi dal giovinetto |
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di bianco e nero con una gioia, che ci fa ricordare come la | Gentileschi | in certe sue opere stimasse «gli animali più che le |
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ha alcun rapporto con lui (e pochi del resto anche con la | Gentileschi | cui io l'avevo avvicinato nel 1916). [Nel 1928, nel mio |
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è quale potrebbe darci un Matteo Rosselli; soltanto | Gentileschi | l'attua con più levità e finezza di grana cromatica, bianco |
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